Consulenza HiFi - Lettere alla Redazione di TNT-Audio

Settimana 6/5/2023 - 13/5/2023

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  1. Upgrade lettore CD
  2. Re: Domanda su possibile abbinamento
  3. Re: Pre passivo con telecomando
  4. Formati audio
  5. Cambio condensatori
  6. Lettore di rete nuovo?
  7. Trasformatori MC step up
  8. Info collegamenti
  9. Cambio amplificatore
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Upgrade lettore CD
Buongiorno Direttore,
vorrei chiederle un consiglio. Attualmente possiedo un Naim CD5 SI abbinato a un Supernait 3 con HiCap DR e, come diffusori, delle Spendor SP1/2R2. Sto pensando di cambiare lettore, di fare un upgrade, e sono piuttosto indeciso. Nell'usato ho messo gli occhi su un CDX-2, ma ho qualche perplessità per quel che riguarda la possibilità di trovare poi eventuali ricambi in futuro. Insomma, volendo restare sul nuovo cosa mi consiglierebbe? Io avevo pensato a queste possibilità:

Qualcuno di questi potrebbe avere una buona sinergia con l'amplificatore e i diffusori? Ovviamente, se avesse altre opzioni da consigliarmi gliene sarei grato.
I miei ascolti musicali spaziano dal rock al cantautorato ma, da qualche anno a questa parte, prediligo sempre più il jazz. Il mio budget si aggira attorno ai 4000€ massimo.
Grazie e un cordiale saluto,
Giovanni - E-mail: guagio (at) gmail.com

LC
Caro Giovanni,
effettivamente il problema ricambi laser, in particolare per i lettori CD Naim (ma non solo) è reale. È difficile dire quanti ce ne siano ancora nei magazzini e se e quando queste riserve saranno rifornite (probabilmente mai). Fortunatamente, però, il CDX2 monta un laser/meccanica Philips VAM1250, di facile reperibilità. Quindi almeno da questo punto di vista potresti stare tranquillo. Certo, poi esistono altre parti soggette ad usura (motori etc.) ma credo che anche questi siano di provenienza Philips. Secondo me potresti valutare molto seriamente l'upgrade verso il CDX2, senza correre troppi rischi. Un riparatore che sappia metterci le mani, anche se non ufficiale Naim, si trova senza grandi difficoltà. Il vantaggio di questa scelta, tra l'altro, sarebbe quello di migliorare un tipo di suono che ti è già famiiare. Qualora volessi stare più tranquillo, con l'acquisto del nuovo, valuta l'accoppiata NuPrime, che oltre che suonar bene, ha il grande vantaggio di avere il DAC separato, pertanto upgradabile in futuro con qualcosa di più performante o che abbia la possibilità di gestire altri standard e/o sorgenti digitali.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Domanda su possibile abbinamento
Gentile Direttore, caro Lucio,
ti ringrazio per la tua risposta (
Vol. 1036) e ti fornisco le informazioni che, nei miei messaggi precedenti, ho trascurato di indicarti: l'ambiente (del quale ti invio in allegato una piantina cosparsa inspiegabilmente da quadratini neri che non sono riuscito a non far comparire o ad eliminare) è lungo circa 9,5 metri, largo da una parte circa 5,3 e dall'altra circa 3,8 metri per una superficie complessiva di circa 43 mq; esso è diviso a metà della lunghezza in due parti ineguali da un'interparete aperta sulla quale sono collocati libri e soprammobili. I pavimenti sono in larga parte coperti da tappeti e i due ambienti, comunicanti fra loro, misurano rispettivamente circa 5,3 x 5 (26 mq) e 3,8 x 4,5 (17 mq).
Attualmente l'impianto si trova nell'ambiente più grande disposto lungo la parete lunga 5,3 metri, le casse distano fra loro solo 1,3 metri perché sulla stessa parete si trova una libreria lunga circa 3 metri ed io ascolto ad una distanza di circa 1,9 metri da entrambe. La disposizione attuale dell'arredamento non ci soddisfa, non solo da un punto di vista acustico, e non sappiamo ancora bene cosa e come cambiare. Per questo ti sarei grato se volessi suggerirmi, nella stessa fascia di prezzo (circa 1500 €), anche dei diffusori da scaffale, domandandoti quanto le versioni da scaffale differiscano acusticamente dalle versioni da pavimento che mi hai indicato (per esempio Elac Uni-Fi Reference UBR62 rispetto a UFR52 o KEF Q350 rispetto a Q950 o Q750) e se siano in qualche modo comparabili.
Colgo infine l'occasione per ringraziarti dell'indicazione dell'ultimo CD “12” di Ryuichi Sakamoto, recentemente scomparso, che sono in attesa di ricevere; nel frattempo però ho acquistato il suo CD “Async”, che ho trovato molto bello.
Ti ringrazio ancora e saluto cordialmente.
Andrea - E-mail: adscm (at) tiscali.it

[Sala d'ascolto]

LC
Caro Andrea,
no, io sicuramente aspetterei a rivedere tutto l'arredamento prima di decidere quali diffusori scegliere. Potrebbe, ad esempio, liberarsi dello spazio per un triangolo d'ascolto migliore, quello attuale è abbastanza sacrificato, anche perché alle spalle del tuo punto d'ascolto c'è un immenso spazio vuoto che di sicuro non aiuta, visto che i diffusori puntano proprio in quella direzione. In effetti tutta la disposizione degli arredi è - perdonami - abbastanza bizzarra, con la TV decentrata e lontanissima dal divano, col punto d'ascolto isolato dal resto dell'arredo etc. Ti consiglio di rivolgerti a un architetto, i professionisti sanno spesso trovare soluzioni alle quali noi non avremmo mai pensato.
Ciò premesso, le differenze tra diffusori bookshelf e corrispettivi da pavimento è che, spesso, questi ultimi possono sfruttare volumi di carico maggiori, e questo consente una risposta in gamma bassa tipicamente più estesa e potente, a parità di altoparlanti utilizzati. D'altra parte, però, i bookshelf, in genere, riescono a sparire meglio alla vista, per ragioni ovvie, e in questo modo - almeno in via teorica - sono capaci di creare uno stage tridimensionale più svincolato dai mobili dei diffusori stessi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Pre passivo con telecomando
Caro Lucio,
ti ringrazio tantissimo per la
risposta; mi ero completamente dimenticato dei pre passivi Schiit, colpevolmente, perchè ho un loro DAC in casa; ti segnalo, nel caso altri lettori chiedano dei loro prodotti, che si può acquistare tutto facilmente dal loro sito europeo, senza pagare dazi doganali e con costi di spedizione irrisori (7 euro per il Saga+).
Grazie ancora.
Saluti,
Stefano - E-mail: vitastex (at) gmail.com

LC
Caro Stefano,
grazie a te per la segnalazione circa la reperibilità dei prodotti Schiit attraverso il sito europeo. Noto però che anche loro soffrono di una certa mancanza di prodotti, come si legge in questo avviso. Credo che il problema sia dovuto al fatto che l'azienda madre è piccola e non riesce a far fronte a tutte le richieste, visto che i prodotti sono interessanti e hanno un rapporto qualità/prezzo elevato. Nella mia risposta precedente io facevo riferimento all'indisponibilità italiana perché così mi è stato riferito dal distributore nazionale, quando chiesi un prodotto Schiit in prova. Mi chiedo a questo punto quale sia la gestione di questi prodotti per quanto riguarda l'assistenza eventuale. Il sito europeo garantisce i prodotti? E dove bisogna spedirli per un'eventuale riparazione? Da quel che ho letto nelle FAQ bisogna far riferimento a Sonority, in Olanda. Questo non è un problema, ovviamente, visto che non ci sono complicazioni doganali, mi auguro che riescano a gestire bene un piccolo magazzino ricambi, in caso di necessità.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Formati audio
Buongiorno Direttore! Sempre complimenti per la "trasmissione"!
Vorrei, per favore, un suo parere sui diversi supporti musicali... sicuramente lei lo avrà già scritto ma io non sono riuscito a trovare una definizione chiara. Mi sono divertito ad ascoltare alcuni album in diversi formati... LP, CD, SACD, DVD-Audio, FLAC e BluRay ... e devo dire che non ho notato grosse differenze...È anche vero che inizio a diventare anziano e dunque mi perderò sicuramente qualcosa. Quello che invece mi è parso chiaro è che quello che conta veramente è la qualità della registrazione a monte, più che il formato e l'alta definizione e più la qualità è alta e più è possibile sentire qualche differenza tra i vari formati. Probabilmente sto dicendo ovvietà e cose già dette... ma lei mi conferma quello che le ho esposto?
Grazie comunque di tutto anche se non vorrà dispondermi :-)
Gino - E-mail: gino.antonio (at) libero.it

LC
Caro Gino,
confermo tutto, in particolare il parametro che più fa differenza, ovvero la qualità originaria della registrazione. Tuttavia, per poter confrontare alla pari tutti i vari formati, come tu vorresti fare, occorrerebbe oltre che un impianto al di sopra di ogni sospetto, estremamente rivelatore, anche delle sorgenti che siano in qualche modo equivalenti come qualità sonora. Questa è una cosa molto difficile da raggiungere perché, a seconda delle cifre in gioco, gli equilibri cambiano drasticamente. Cerco di farmi capire: un lettore CD da 300 euro potrebbe tranquillamente suonare meglio di un giradischi completo che costa la stessa cifra, ma se ci spostiamo più in alto nella scala gerarchica magari le cose cambiano: un lettore da 3000€ suona ancora meglio di un giradischi dello stesso prezzo? Ma, soprattutto, che cosa significa “meglio”? Non sarà solo semplicemente “diverso”? Una cosa è sicura però: l'alta definizione o risoluzione che dir si voglia, non sempre suona bene quanto ci si aspetterebbe. Molto dipende da come è stato manipolato il master originale. E poi: il vinile è sempre, davvero, analogico? Ci sono ristampe recenti che addirittura partono da riversamenti in digitale di master analogici, poi magari trasformati in MP3 e riversati di nuovo in analogico su vinile, con equilibrismi in fase di manipolazione del segnale che fanno rabbrividire.
In sostanza, le differenze principali stanno tutte nella qualità dell'incisione a monte, come il mio recente articolo sul disco
“Time Out” di Dave Brubeck (del 1959!) ha ampiamente raccontato.
Quel che è più curioso e sconfortante, però, è l'atteggiamento mentale degli audiofili, che si rispecchia perfettamente in questa tua: la ricerca continua della risposta alla domanda (insensata) “che cosa è il meglio?”. Il meglio è un concetto elusivo, e nessuno si chiede cosa sia in altri campi, tranne che in HiFi. Esiste l'auto migliore in assoluto? Il pianoforte migliore? Il vestito migliore? La macchina fotografica migliore? Lo smartphone migliore? L'orologio migliore? Non sarà, invece, un mix di diverse necessità, aspettative e gusti personali? Se davvero esistesse un meglio assoluto, non credete che il mercato avrebbe fatto piazza pulita di tutto il resto già da tempo?
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Cambio condensatori
Buon pomeriggio,
quale proprietario di casse acustiche Advent, quelle col tweeter a uovo fritto, ho un problema: in una non funzionava il tweeter. Sono state cambiate la resistenze (dato che ero lì fatte cambiare a entrambe le casse) dei crossover e non i condensatori. Il tutto, ora, funziona egregiamente. Vorrei però sostituirli con altrettanti di buona marca; dopo 40 anni di ottimo servizio, dove potrei reperirli? Hanno queste caratteristiche: 15 nF, 100v, 105°. Complessivamente sono 2.
La ringrazio molto e attendo fiducioso in una risposta.
Mio impianto:

Grazie ancora,
Luigi - E-mail: dit.luig (at) gmail.com

LC
Caro Luigi,
le tue Advent dovrebbero essere il vecchio modello New Advent Loudspeaker. I condensatori che cerchi si trovano un po' ovunque e di tanti costruttori diversi. Per non sbagliare, girerei la richiesta a uno dei tanti negozi italiani che trattano materiale per autocostruzione, tra i quali citerei ad esempio
Audiokit (il link apre la direttamente la pagina dei condensatori per uso crossover) e Audioselection. Affidati a loro e vedrai che non sbagli. Ricordati tuttavia che la sostituzione dei condensatori altera il suono del diffusore. Se si tratta di sostituire condensatori molto vecchi, questo cambiamento è quasi sempre migliorativo, ma non è garantito al 100%. Potrebbe anche darsi che uno si sia abituato al suono delle sue casse, nel tempo, e che un nuovo condensatore le faccia suonare così diverse, magari più precise, definite e pulite, da essere quasi irriconoscibili. Per questo motivo, proverei almeno due marche diverse e mi assicurerei che la modifica sia facilmente reversibile, per un rapido controllo e valutazione dell'entità del cambiamento.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Lettore di rete nuovo?
Buongiorno Direttore!
Ovviamente i miei complimenti per la “trasmissione”...
Problemino: ormai personalmente sono per la liquida e per questo utilizzo un Cambridge CXN, come DAC uso un BRYSTON BDA 1, però si sa l'appetito vien mangiando...mi piacerebbe fare un salto di qualità passando al NAIM NDX 2 ma, mi chiedo, non potendo provare...ne vale la pena?!? Già le differenze sul digitale sono piccole ma, in questo caso, secondo lei, il dac del Naim è superiore (almeno sulla carta) al Bryston? La parte player può essere considerata come la meccanica di un lettore CD? Conta di più il dac? Se continuassi ad utilizzare come dac il Bryston probabilmente non cambierebbe niente vero?
Grazie 1000 se potrà rispondermi!
Gino - E-mail: gino.antonio (at) libero.it

LC
Caro Gino,
rispondo anche a questa tua seconda mail settimanale, invitandoti per il futuro a condensare tutti i quesiti, in maniera ordinata, in un'unica missiva, perché io rispondo con l'ordine nel quale le richieste arrivano, e una volta impaginato il tutto mi costa fatica rimettere mano a tutto.
Il suono della tua musica liquida dipende esclusivamente dal DAC che utilizzi, su questo non ci sono dubbi. La parte player ha la sua influenza, ma è dominata dalla conversione e, in particolare, dalla qualità dello stadio d'uscita. Il tuo Bryston BDA-1 è ancora un ottimo DAC. Quindi: se volessi cambiare solo per aggiornare la parte player, io ti sconsiglierei di farlo, perché almeno dal punto di vista sonoro non avresti benefici. Se, invece, l'esigenza è di ordine pratico, perché magari il nuovo player ha più flessibilità d'uso, più funzioni o anche solo un'interfaccia utente migliore, allora ovviamente il semaforo diventa verde.
Infine, se l'esigenza fosse quella di disporre di un apparecchio di qualità globalmente più elevata, tutto in un unico chassis, allora l'alternativa Naim diventerebbe assolutamente necessaria.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Trasformatori MC step up
Gentilissimo Lucio, ancora una volta approfitto della tua passione ma soprattutto della tua pazienza per una domanda riguardo i trasformatori mc step up. Oggi il mio impianto è composto da pre Sugden LA4. Finale Sugden SPA4, Dac artigianale di Audio 2C (Claudio Checchi), streamer Linn Majik DS, gira Luxman PD441 con braccio FR 64fx, Dynavector 20X2L e prephono Trichord Dino 2 telai ma completamente ottimizzato nella componentistica da Audio 2C, praticamente un'elettronica COMPLETAMENTE diversa e ben suonante!), cavi quasi tutti artigianali partendo da una base di solid core rivestita di oro, diffusori Marten Oscar Duo e cavi di potenza Zavfino Silver Dart. Ambiente domestico di circa 35mq con punto di ascolto a 2 metri o poco più...
Ascolto principalmente blues-rock ma a parte classica e qualche pezzo di jazz sono onnivoro! Mi è venuta la malinconia di provare uno step up, sfruttando l'uscita MM del Trichord, che nel suo upgrade non mi consente però di cambiare settaggi; per tornare all'uscita MM devo aprirlo smontarne la basetta e finalmente intervenire sugli switch; con l'aggiunta di un SUT potrei quindi avere un'uscita fissa MM che mi permetterebbe facilmente altri abbinamenti...
Sai meglio di me che il braccio ha una massa al giorno d'oggi “scomoda” perché il numero di testine abbinabili è abbastanza basso, ma ho in arrivo da affiancare alla Dyna una FR-1 mk2...
Bene...ma quale step up con 500-700 euro circa?? E poi...è un budget sufficiente o per avere più di ciò che ho adesso con il Dino devo spendere di più?? Io avevo guardato Fidelity Research XF2, XF1 type M, Ortofon T30, Hashimoto hm3, Denon AU S1000, Uesugi Bros 5L, Lundhall LL1933, ma tanto non ci salto fuori!
Grazie sempre per il tuo tempo e l'impegno costante che riservi a tutti noi...
Alessandro - E-mail: alessandro2691 (at) gmail.com

LC
Caro Alessandro,
in tutta sincerità, lascerei tutto così com'è, non vedo alcun vantaggio o necessità di utilizzare uno step-up. Se il livello di rumore è sufficientemente basso, non aggiungerei una complicazione e un costo extra. Ci sono diverse scuole di pensiero pro/contro gli step-up. Di sicuro un trasformatore step-up ha la sua bella dose di problemi e di variabili incontrollabili. Può essere sensibile al captare ronzii e rumori di fondo (hum) o a generarli esso stesso, l'impedenza che offre non necessariamente va bene per tutte le testine, ha un fattore di distorsione tipicamente più elevato rispetto a un'amplificazione attiva fatta bene e una risposta in frequenza spesso calante agli estremi banda (per motivi intrinseci), in più avresti un altro cavo phono che il segnale deve attraversare. Una volta gli step-up erano necessari per via del fatto che era difficile tirar su il segnale di una MC a bassa uscita senza generare troppo rumore. Oggi la tecnologia consente di fare tutto in silenzio quasi assoluto.
In ogni caso, se ti va di provare, perché non seguire la strada dell'autocostruzione facile facile consentita dai trasformatori
Lundahl? In questo nostro articolo trovi tutto ciò che ti serve, mentre in questa guida trovi come scegliere il trasformatore Lundahl più adatto alle tue testine.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Info collegamenti
Buongiorno sig. Lucio,
innanzitutto La ringrazio per il tempo che dedica gratuitamente a questa passione. La seguo ogni settimana, ed è sempre un piacere leggerla. Mi permetto di disturbarla ponendole due quesiti. Veniamo al primo che riguarda i collegamenti. L'impianto è così composto:

Bene, il problema consiste nel fatto che mi sono stancato del continuo attacca-stacca tra i due ampli. In rete, le soluzioni non mancano, ma come al solito troppe informazioni (disinformazioni) possono generare in chi non è esperto, non poca confusione. Le sarei grato se mi indicasse una possibile soluzione, grazie alla quale possa gestire le elettroniche elencate senza dover più litigare con i cavi.
Il secondo quesito richiede di una breve premessa. L'impianto è stato spento da circa tre anni (lo è tuttora) a causa di problemi sia familiari sia di salute. Ora finalmente s'intravede il sereno, e per me sessantacinquenne, è arrivato il momento di riprendere la sana abitudine di ascoltare della buona musica. Veniamo quindi al quesito: dopo esser rimasto spento per tanto tempo, devo provvedere a una qualche precauzione? Mi riferisco solo al Jolida JD1000RC.
La ringrazio del suo tempo e le auguro tante belle cose.
Con simpatia,
Adriano - E-mail: adriano.zan8 (at) gmail.com

LC
Caro Adriano,
che necessità hai di usare due amplificatori? Scegli quello che ti piace di più e ascolta con quello. Immagino sia la solita vecchia storia che si usa un amplificatore con un certo genere musicale e un altro con un altro. Ti confesso che non ho mai compreso appieno il senso di questa bizzarra abitudine. Non sarebbe meglio acquistare un unico amplificatore, migliore dei due utilizzati, e usare solo quello? Comunque, non voglio distoglierti dall'insano gesto e passo a consigliarti la soluzione. Magari non è esattamente audiophile ma funziona bene e costa poco, si tratta del comparatore/selettore TCC TC-616 che consente di collegare più amplificatori a un'unica coppia di diffusori come serve a te o, viceversa, più diffusori (da confrontare) a un solo amplificatore. Costa circa 70€ e lo trovi ad esempio su
Playstereo, su Audioteka o ancora su Mavecom. I link portano direttamente alla pagina del prodotto.
Per quanto riguarda il rimettere in sesto l'impianto dopo un lungo stop, direi che se tutto funziona non ci sono problemi. Magari, prima di accendere il tutto, gira più volte i potenziometri e fai scattare più volte i selettori, onde eliminare eventuali tracce di ossido che può essersi formato negli anni. Se dovessero esserci dei rumori durante l'utilizzo, basterà un po' di spray disossidante per contatti elettrici. Per maggiore sicurezza, sempre ad apparecchi spenti e scollegati, disinserisci e reinserisci le valvole nelle sedi un paio di volte, sempre per rompere un eventuale deposito di ossido nei contatti. Poi vai di rodaggio!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Cambio amplificatore
Salve! Il mio ampli RA-931 mkII ormai dà segni di obsolescenza...ma la casse Chario Reference 100 sono ancora valide. Pensavo di cambiarlo con ampli Fosi Audio da2120c. Scelta consona o ha qualche altro prodotto di classe d che potrebbe consigliarmi?
Ascolto prevalentemente cd e flac su un Fiio x1 (forse vecchiotto ma sempre performante) collegato con cavo 3,5 mm a rca.
Grazie per la sicura risposta e per il suo tempo.
Massimiliano - E-mail: max.bellotti (at) gmail.com

LC
Caro Massimiliano,
che problemi di obsolescenza ti sta dando il piccolo Rotel? Se fosse solo un problema di rumore dai selettori o dai potenziometri, basterebbe una spruzzata di riattivante per contatti elettrici e tornerebbe come nuovo! Potresti comunque decidere di non tenerlo più, ma almeno potresti venderlo funzionante, ha ancora un suo mercato. Credo che 150/180€ potresti recuperarli. Questa, tra l'altro, è la cifra che costerebbe il Fosi nuovo! Non ho ancora ascoltato questo integrato in Classe D, è difficile star dietro all'enorme disponibilità di modelli di questo tipo sul mercato, ma non vedo ragione per la quale non debba funzionare bene, visto che monta un buon, seppur vecchiotto, chip
TAS5252A, che garantisce circa 60 watt per canale su 8Ω. Sono tanti gli integrati in Classe D concorrenti di questo, diversi li abbiamo recensiti ma, non avendo potuto effettuare confronti con il Fosi che hai individuato, non posso commentare oltre. Per quella cifra trovi l'Aiyima T9 che ho appena recensito o, meglio, il T9 Pro, che risolve alcuni problemini della prima versione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Direttore,
una delle opinioni che Le sento difendere a spada tratta per la quale La stimo profondamente anche senza conoscerLa di persona, è che la musica non debba essere utilizzata per valutare come suoni un impianto, ma per il solo valore artistico intrinseco e che i nostri impianti per la riproduzione musicale domestica (anche se costosi e sofisticati all'inverosimile, a volte) debbano, ahinoi, essere considerati un buon surrogato, e dunque solo strumentali al rammentarci gli eventi dal vivo come questi, aver assistito ai quali, è motivo di vanto e “sempiterna pelle d'oca”.
Volevo condividere questo mio pensiero e questa splendida esibizione con i Suoi lettori (se lo ritenesse lecito ovviamente).
Alicia Keys & John Mayer “If I ain't got you” - “Gravity”
Fortunato - E-mail: takeapebble2013 (at) gmail.com

LC
Caro Fortunato,
assolutamente d'accordo con te, il problema è che tanti sedicenti audiofili conoscono poco sia la musica che l'audio. Se ne intravedono tracce anche su questa stessa Rubrica, di tanto in tanto. Spesso si tratta di persone che non hanno quasi mai ascoltato strumenti dal vivo (senza amplificazione) e pertanto ignorano come debbano suonare quando riprodotti dai propri impianti. Altre volte sono interessati solo ai suoni e pertanto fanno girare sempre e soltanto gli stessi dischi. C'è molto da lavorare, specie sui giovani (gli altri ormai sono cause perse) nella speranza che diventino appassionati più equilibrati e consapevoli.
Grazie per questa bella segnalazione live!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Tornano, dopo un'assenza di 24 anni, gli Everything but the girl, ovvero il duo Ben Watt/Tracey Thorn. L'album, intitolato Fuse, è un mirabile mix di atmosfere diverse. Questa “Run a red light” è una gemma purissima.

Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.

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Archivio dei volumi di posta precedenti! Potete cercare dentro i volumi della posta precedente con Google nel form sottostante oppure sfogliare volume per volume: dal n°1 (più vecchio) al n°1039 (più recente)]

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