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Cambridge Audio DacMagic Plus

[i DAC della Cambridge Audio]

Piccolo e Largo

[English version]

Prodotto: DacMagic Plus Produttore: Cambridge Audio - UK
Costo: 350 sterline (Convertitore di moneta) (YMMV)
Recensore:Andy Norman - TNT UK
Pubblicato: Aprile, 2013
Traduttore: Roberto D'Agosta

Introduzione

Questa settimana cominciamo una recensione in due parti, riguardante i due convertitori digitale/analogico prodotti dalla Cambridge Audio, il DacMagic Plus e il DacMagic 100. Questi DAC sono stati immessi sul mercato l'anno scorso come gli ultimi esemplari di una lunga serie di DAC prodotti da questa marca. L'anno scorso ho recensito la precedente generazione di convertitori concludendo che erano delle buone elettroniche, per cui la principale domanda a cui dobbiamo rispondere è se questi nuovi modelli corrispondono a dei significativi miglioramenti e, se sì, come si confrontano tra di loro e con i concorrenti.

I due modelli sono stati rilasciati a poche settimane uno dall'altro: il DacMagic Plus è un'unità più sofisticata con controlli del volume e un amplificatore per le cuffie, mentre il DacMagic 100 è più piccolo, più semplice e di conseguenza decisamente più economico. Cominceremo con il Plus e passeremo ad ascoltare il DacMagic 100 nella seconda parte.

DacMagic Plus - punti generali

Il DacMagic Plus è un convertitore digitale/analogico che risulta economico per gli standard audiofili e punta certamente a quella frangia di audiofili che usa principalmente un computer come sorgente digitale ma può essere usato per convertire qualsiasi flusso di dati, sia che provenga da un CD che da qualsiasi altra sorgente digitale. Ha due ingressi S/P-DIF, ciascuno dei quali può essere usato con cavi coassiali o ottici e ingresso USB separato.
Questi ingressi possono lavorare fino a un massimo di 192 kHz con l'eccezione della frequenza 176.4 kHz che non viene accettata dall'ingresso USB. Accoppiato con un PC facendo uso di un driver per Windows generico può arrivare a gestire frequenze di campionamento di 96 kHz, mentre con il suo proprio driver gestirà senza problemi frequenze fino a 192 kHz dalla porta USB. L'implementazione USB è asincrona, per cui è il DAC che controlla la velocità e l'ordine con cui i pacchetti di dati lo raggiungono. Questa scelta dovrebbe ridurre gli errori di campionamento e sincronizzazione che sono una delle cause del jitter, un tipo di distorsione musicale proprio delle sorgenti digitali.

L'unità è piccola, metà larghezza, metà altezza rispetto ai componenti standard, con una scatola molto simile a quella del modello passato. La qualità costruttiva è quella tipica della Cambridge Audio e si possono scegliere finiture nere o argento. Certamente non ha un aspetto costoso, ma si integra bene nel mobiletto e dà l'impressione di essere solido. Lo chassis è tutto in metallo e le prese sono di buona qualità.

Gli ingressi e le uscite sono ben curate. Oltre agli ingressi convenzionali che ho già descritto, quest'unità è progettata per essere usata con un connettore Bluetooth opzionale per ricevere il segnale trasmesso da altri componenti compatibili con questo standard. Le uscite passano attraverso le prese standard o connettori bilanciati XLR per quelli che possiedano dei preamplificatori compatibili.

C'è inoltre un controllo del volume così che possa essere usato direttamente con dei diffusori attivi, ma si può eliminare dal circuito del segnale quando viene usato con un preamplificatore o un amplificatore integrato normali. Il volume controlla direttamente il segnale digitale piuttosto che essere connesso a una resistenza analogica o a un attenuatore. Questa scelta ha almeno in linea ipotetica alcuni vantaggi musicali anche se dà al controllo stesso una sensazione di distacco maggiore. Sarebbe certamente più utile se fosse possibile controllare il volume con un telecomando, ma l'unità non offre quest'opzione suggerendo il suo uso principalmente con sistemi "da scrivania". Questo è un peccato perché il numero di ingressi ne permette l'uso come un preamplificatore digitale ma la mancanza di un telecomando ne restringe l'utilità in una stanza d'ascolto regolare.

Sotto il cofano si trovano un paio di DAC Wolfson WM8740 a 24bit, lo stesso chip, nella stessa configurazione che si trova nella generazione precedente del Dac Magic. Alla Cambridge Audio evidentemente tengono molto a questi chip perché li usano anche nelle loro unità più costose come il lettore CD 851 da 1200 £ (anche se in questo caso si fa uso di 4 chip e elettronica diversa). La maggiore differenza tecnica rispetto al modello precedente è l'upsampling che è stato portato a 24 bit/384 kHz rispetto al precedente algoritmo da 24 bit/192 kHz. Quest'elettronica utilizza gli stessi filtri del modello precedente per cui non entrerò nel dettaglio di questo campo in questa recensione.

Installazione

L'installazione del Plus è stata per me relativamente problematica: la mia macchina con Windows XP non l'ha riconosciuto come un componente audio USB normale per cui ho dovuto scaricare il driver USB2.0. Quest'operazione è stata relativamente facile ma il file che ho ricevuto non funzionava, per cui sono andato a scavare ancora più a fondo per trovare un altro file di setup nella cartella "download". Anche questo all'inizio non voleva funzionare ma dopo aver provato di nuovo, questa volta con il DAC connesso, il programma si è installato senza altri problemi. Questa procedura però è opposta al solito perché fare un'installazione con l'unità connessa solitamente crea problemi, non li risolve. Però non dovrei sorprendermi se l'installazione dei programmi è stata un problema: sono convinto che i driver siano pezzi di software per computer sviluppati da demoni che odiano i recensori hi-fi.

Sistema di prova

Parlerò poco di questo punto perché ho fatto pochi cambiamenti rispetto all'anno scorso. Il sistema principale comprende un lettore CD Marantz SA-KI Lite SACD Player/DAC, l'amplificatore integrato Musical Fidelity A3.5 (usato come preamplificatore e per alimentare i tweeter), un amplificatore Greg Ball "Simple Killer Amp" da 150 W che alimenta gli altoparlanti principali dei miei diffusori Usher Be-718. I bassi sono controllati da un subwoofer Anthony Gallo mentre il bilanciamento delle frequenze è mantenuto da un equalizzatore Behringer Ultracurve. Il mio sistema secondario comprende un paio di diffusori da pavimento Acoustic Energy AE509 che vengono alimentati da qualsiasi cosa mi capiti tra le mani, a oggi un amplificatore con DAC integrato nuforce DDA-100 che ho ancora da una recente recensione e un PC con Windows 7 come sorgente digitale.

[vista posteriore del DacMagic Plus]

Qualità del suono

Come c'è da aspettarsi, il suono è molto simile al precedente modello: chiaro, un pochino in difetto nella sezione del basso e nel dettaglio se messo a confronto con i migliori DAC, in qualche occasione può suonare rude ma comunque produce un'onesta e aperta interpretazione della musica. Ritengo che quella sensazione di rudezza sia dovuta alle caratteristiche tonali del DAC, che enfatizza alcune frequenze non perfettamente catturate nella registrazione, per cui "The Weight" di The Band suona un pochino rude anche usando il mio DAC di riferimento (che solitamente è invece molto dolce di carattere) e giocoforza in maniera maggiore con il Cambridge Audio. I diffusori Usher probabilmente tenderanno a esagerare questa caratteristica, per cui anche se non direi che questo DAC suona in maniera rude, potreste doverci pensare su a lungo prima di sceglierlo per un sistema che già naturalmente tende a essere duro.

La presa delle cuffie fornisce un decente resoconto del suono del DAC, chiaro e aperto con nulla di aggiunto o tolto. Suona un pochino meglio con il mio amplificatore per cuffie Musical Fidelity, ma in questo caso state aggiungendo un pizzico di suono valvolare in Classe A alla miscela musicale. Non è certo il miglior amplificatore per cuffie, ma farà bene su una scrivania e per l'uso occasionale in un sistema principale che non abbia un amplificatore per le cuffie dedicato.

Messo tutto in conto c'era poca differenza tra questo e il DAC nel mio Marantz: entrambi offrono un palcoscenico buono, largo e profondo. Per cui ho provato un paio di miei dischi di prova: nelle arie interpretate da Anna Netrebko c'è una buona riproduzione dello spazio acustico, con il Marantz leggermente più dolce con la sua voce mentre il DacMagic è più dinamico. Entrambi hanno quella lucentezza che proviene dai DAC sovracampionati, ma il suono è più vivace e solido che con i DAC non sovracampionati. Con "Chuck ès in Love" di Rickie Lee Jones, il Cambridge ha separato gli strumenti molto bene e riprodotto il ritmo in maniera molto coerente: ho iniziato a schioccare le dita immediatamente. Nella parte bassa, sceglierei il DAC Wyred4Sound rispetto a entrambi, ma il DAC W4S micro che si situa nella stessa fascia di prezzo ha sicuramente molte meno opzioni.

Conclusione

Il DacMagic Plus è un convertitore davvero molto buono e se vi servono le opzioni che offre vi ridà sicuramente un valore comparabile con il suo prezzo. Se già possedete il modello precedente io certamente vi suggerirei un ascolto prima di fare un upgrade. Personalmente non considererei il piccolo miglioramento nel suono tale fa convincermi a fare il cambio anche se il controllo del volume potrebbe essere un fattore determinante specialmente se lo usate per un sistema da scrivania. A ogni modo, questo DAC è chiaramente raccomandabile per il suono dinamico e aperto. Dovrete aspettare la Part 2 per vedere come si comporta a confronto del fratello più giovane, il DacMagic 100. Alla prossima...

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© Copyright 2013 Andy Norman - andy@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com

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