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DAC USB KingRex UD-01 Pro

[KingRex UD-01 Pro USB DAC]

KingRex migliora l'UD-01 sempre di più

[English version]

Prodotto: KingRex UD-01 Pro.
Produttore: KingRex
Costo: 378 USD
Recensore: Nick Whetstone - TNT UK
Pubblicato: Maggio 2011
Traduttore: Roberto D'Agosta

Se in passato molti audiofili si potevano facilmente permettere di trascurare il computer come sorgente audio, al giorno d'oggi questo sta diventando sempre più difficile. Nonostante io abbia recensito un paio di lettori CD quest'anno sembra proprio che sia una razza in via d'estinzione. D'altro canto la moda di considerare il computer come una possibile sorgente audio audiofila sta invece prendendo sempre più piede.

Mi ricordo quando ero giovane e stavo iniziando ad interessarmi all'hi-fi: la scelta su come far suonare la musica registrata era al tempo abbastanza semplice: o avevate a disposizione un giradischi o un registratore a nastro reel-to-reel (niente cassette a quel tempo). Certo, la maggioranza aveva un giradischi di qualche tipo, e quello era il punto in cui la semplicità finiva e la dipendenza indotta dall'hi-fi cominciava.
C'era una grossa selezione di giradischi che andava dall'economico e divertente che si basava su qualche meccanismo BSR, ai modelli di media qualità e, ovviamente, poiché l'hi-fi è hi-fi, fino agli esotici giradischi in cima alla scala della qualità (che le persone come me potevano solo sognare): non rimaneva altro che scegliere il braccio, la testina e la puntina... E poi via con le modifiche, anche dopo che avevate passato settimane a sistemarlo alla perfezione! Qualcuno, come il nostro Geoff Husband, non si è mai ripreso da tutto ciò.

A metter fine a tutto questo arrivò l'era del CD. "Il suono perfetto eterno" o così ci venne detto quando venne lanciato sul mercato. "Bene!" pensai, "se è perfetto, tutti i lettori suoneranno allo stesso modo e la mia pena per non essere mai stato in grado di potermi comprare quei componenti di punta finalmente svanirà e potrò godermi la musica di nuovo!" Ma quell'illusione fu ridotta in tanti piccoli pezzettini non appena entrai in un negozio di hi-fi e ascoltai alcuni di quei nuovi lettori CD. E cominciarono ad apparire DAC (convertitori digitale/analogico) esterni, formati ad alta risoluzione e poi tutta una serie di trucchetti come il notorio pennarello verde o la sistemazione del contenuto delle cartucce per il filtraggio dell'acqua da posizionare all'interno del lettore CD.

A questo punto qualcuno se ne uscì con l'idea "perché non usiamo il computer per riprodurre la musica?". Infatti mi ricordo di aver letto qualcosa a riguardo alla fine dello scorso millennio (non sembra così lontano, vero?). Ancora una volta, ho pensato che questo ci avrebbe portato finalmente tutti allo stesso livello...
Ma non passò molto tempo prima che anche quel sogno fosse fatto a pezzi... Anche all'inizio dell'era dell'audio da computer avevamo delle scelte da fare! Scheda audio interna? No, è molto meglio avere una scatola esterna e allontanarla da quel computer rumoroso. Le schede audio avevano dei prezzi a partire da 20 £ fino a diverse migliaia, con un insieme di uscite in grado di confondere un qualsiasi scienziato. Infine arrivarono i DAC USB, seguiti a ruota dai dispositivi per la diffusione della musica come lo Squeezebox. Ora ci sono interminabili discussioni sugli alimentatori dei computer, l'uso di cavi e programmi speciali e tutta quella serie di modifiche alla ricerca della sorgente perfetta che andranno sicuramente avanti per i prossimi dieci anni, fino all'uscita del prossimo formato. In un modo o nell'altro il progresso sembra incapace di rimuovere quella ampia possibilità di scelta che un audiofolle ha di fronte a sè. E questo in fondo non è così male perché, almeno, tiene la specie di noi recensori occupata e lontana dalla strada. Ma questo significa che il mondo dell'hi-fi è ancora più sconcertante di quanto non sia mai stato, forse anche di più per quelli che non hanno una mentalità molto tecnica. Quindi i recensori hanno ancora più responsabilità nell'aiutare gli audiofili attraverso l'infinita giungla di prodotti a disposizione.

Tutto questo mi porta, finalmente, all'oggetto di questa recensione, il DAC KingRex UD-01 USB. Mentre i componenti usati per la riproduzione, come la famiglia degli Squeezebox, il Sonus e così via, offrono probabilmente il metodo più economico per riprodurre la vostra musica a partire da un computer, non c'è alcun dubbio che lo sviluppo maggiore avviene nel campo dei DAC USB, almeno guardando semplicemente al numero di essi presenti sul mercato al momento. Rimasi molto impressionato dal primo DAC USB che ho recensito oramai 5 anni fa, l'economico e divertente Trends Audio UD 10. L'anno scorso, fu il primo KingRex UD-01 ha mostrarmi quanto le cose potessero essere migliorate e l'edizione speciale Item Audio del (KingRex) UD-01 portò il livello anche oltre come anche il DAC USB Devilsound (potete trovare tutto nell'articolo sul confronto dei DAC USB). Sembra che alla KingRex non siano rimasti a lungo con le mani in mano e ora hanno immesso sul mercato l'UD-01 Pro che è di più che una semplice revisione dell'UD-01.

Infatti, la differenza tra l'UD-01 originale e questa versione Pro è ovvia dal principio. Il secondo è costruito all'interno di una scatola di metallo più larga e spessa (6 mm di alluminio solo per il pannello frontale). La scatola più grande fa spazio a un alimentatore lineare interno che rimpiazza il vecchio modello SMPS esterno usato nell'originale (rimpiazzare gli alimentatori di corrente SMPS (switch mode power supply) con modelli lineari sembra essere una moda diffusa nell'hi-fi attuale, ma potrebbe essere limitato dalla legge per tentare di diminuire il consumo di corrente). Il Pro è ancora abbastanza piccolo (largo 185 mm, profondo 150 mm, alto 50 mm) anche con l'alimentatore interno ed è abbastanza carino con il suo nome retro illuminato (in blu). Quando il Pro riceve un segnale, la "X" diventa rossa, una interessante alternativa al quasi obbligatorio LED blu (sempre troppo luminoso). Il retro della scatola ha una presa del cavo di alimentazione IEC con interruttore, un paio di prese RCA placcate oro per l'uscita che appaiono abbastanza di classe e la porta per l'ingresso USB 1.0. La scatola è ancora abbastanza piccola e, combinata con la qualità costruttiva, rimane abbastanza rigida riducendo così la possibilità di vibrazioni.

Vista posteriore del KingRex UD-01
Pro.

Il Pro è ancora un DAC a 44.1/48 kHz e 16 bit di risoluzione ma siccome molto del nostro materiale registrato non è di risoluzione più alta questo formato andrà bene per ancora alcuni anni. Come l'UD-01 originale, usa un chip DAC Burr-brown PCM2702E e utilizza una memoria a doppio canale per un migliore buffer interno. Ha anche un filtro passa basso e un servo DC progettato dalla KingRex per la speciale sezione d'uscita. L'UD-01 Pro fa anche uso di un nuovo clock interno a 1ppm TCXO per migliorare il senso del ritmo e ridurre la distorsione digitale. Per quelli interessati al suo consumo di potenza (e dovremmo esserlo tutti oramai) esso è appena di 5 W...abbastanza ecologico!

L'UD-01 Pro non ha bisogno di alcun driver (ne faccio menzione perché sempre di più i DAC USB vengono forniti con i loro driver proprietari) ed è stato riconosciuto immediatamente dal sistema operativo Linux Ubuntu del mio PC musicale. Devo solo selezionarlo come componente d'uscita, lanciare un qualsiasi programma per riprodurre musica che in questo caso è "Exaile" e selezionare quello che voglio ascoltare. Ho connesso l'uscita dell'UD-01 al mio amplificatore ONIX A55 che alimenta i diffusori Mordaunt Short Pageant ed ero pronto all'ascolto!

Avevo grosse aspettative per l'UD-01 Pro, avendo provato l'UD-01 originale, e non sono stato deluso!! Il dettaglio era presente a vagonate. Il basso teso e profondo. La trasparenza era eccellente e ho scoperto delle tracce sulle quali normalmente facevo fatica a capire esattamente le parole che ora potevo sentire con uno sforzo molto inferiore. Tutto il resto era molto buono ma fatemi entrare nel dettaglio di alcune cose che ho scritto mentre stavo ascoltando.

Ennio Morricone, 'A Fist Full of Dollars' - l'effetto sonoro delle fruste e delle campane è più realistico di quanto non abbia mai ascoltato prima

Pink Floyd, 'Dark Side Of The Moon' - c'è maggiore "presenza" nella musica, un'esperienza che mi ricorda l'ascolto di questo disco dal vinile. Basso profondo e teso. I colpi della batteria molto più chiaramente definiti. Maggior "respiro" sulle voci femminili.

Van Morrison con John Lee Hooker, 'Gloria' - il basso è meglio definito, con un maggiore spazio tra le voci di Morrison e Hooker, tutte le voci sono più facilmente comprensibili.

Talvin Singh, 'Vibraspace/Monsoon' - basso profondo e più teso, tutti gli elementi meglio separati, maggior controllo quando si alza il volume.

Van Morrison, 'In The Garden' - le corde della chitarra acustica sono meglio definite e più "lucide" cioè con un suono più chiaro, le voci più in avanti, le percussioni più chiare, presenti alcuni riverberi che non avevo notato prima.

John Denver, 'Take Me Home Country Roads' - più corpo nella voce di Denver che suona anche in maniera più profonda e forte, con un gran beat, testi più chiari con una presentazione del sottofondo migliore, voci di accompagnamento meglio definite.

Roger Waters, 'Amused To Death' - effetti Q-sound molto più evidenti, chiaramente definiti e molto più in fuori rispetto ai diffusori e più presenti nella stanza. In 'It All Makes Perfect Sense Part 1' il pianoforte appare essere fluttuante nello spazio e proiettato dentro la stanza, il profondo beat pulsante più poderoso, tutte le voci più chiare.

Patrick Hawes, 'Tres Amores' - i singoli cantanti del coro sono molto più facilmente individuabili.

Rebecca Pidgeon, 'Fhear a Bhato' - un palcoscenico più grande di quanto non ricordassi, testi più chiari, il violino posizionato ancora più lontano da Rebecca.

Beth Neilson Chapman, 'Angels By My Side' - voci più emozionanti, le note del piano maggiormente definite e piene, il pulsare della batteria meglio definito con ogni strumento meglio separato dal resto.

Vista interna del KingRex UD-01
Pro.

Ora torniamo all'UD-01 originale che ho usato per ascoltare le stesse tracce un'altra volta. Facendo uso di un alimentatore SMPS da 12v abbastanza semplice, non c'era di certo lo stesso livello di musica e dettaglio. Certo, era ancora molto buono, ma non avrei nessun problema a dire che preferisco l'UD-01 Pro. Rimpiazzando l'alimentatore SMPS con un buon alimentatore lineare a 12v, è immediatamente diventato più difficile distinguere i due, anche se alla fine, nel Pro c'è semplicemente quella punta di dettaglio e chiarezza in più che me lo fa preferire. La questione diventa quindi se sia meglio prendere l'UD-01 originale a circa 160 £ o l'UD-01 Pro a 450 £? La domanda diventa ancora più difficile considerando che Item Audio può mettere sul piatto il suo UD-01 modificato a 225 £. Certo, dobbiamo ricordare che il Pro ha un alimentatore lineare al suo interno. Se, per esempio, prendiamo un alimentatore di potenza lineare dalla stessa Item Audio (distributore nel Regno Unito della KingRex) mentre sto navigando il loro sito, trovo il PSU (power supply unit, alimentatore di potenza) KingRex a 170 £. Anche assumendo che quello sia più o meno l'unità che è stata inserita nel Pro, ottengo i seguenti costi:

  1. KingRex UD-01 (+PSU esterna) 330 £
  2. KingRex UD-01 SE (+PSU esterna) 395 £
  3. KingRex UD-01 Pro (PSU interna) 450 £

Non ho avuto a disposizione la versione SE della Item Audio per questa recensione, ma rileggendo la mia precedente recensione di quell'articolo, mi ricordo bene che lo preferì all'originale. Non posso onestamente dire senza un confronto diretto se il Pro sia meglio del UD-01 SE e i prezzi sono ragionevolmente vicini. Ricordate che il Pro ha anche una migliore scatola e, certamente con la struttura più pesante, è più facile che l'unità si sieda in maniera più stabile sul ripiano anche con i cavi attaccati. Quelle piccole scatoline sono infatti molto carine e permettono di risparmiare molto spazio, ma essendo i cavi di connessione così pesanti dovete solitamente sistemarci un qualche peso sopra per evitare che saltino fuori dal ripiano appena li connettete! E questo diventa ancora più importante se installate il DAC sopra qualcosa di simile al mio sistema tripode. Ancora più importante, ricordatevi che l'UD-01 ha anche un migliore clock interno. Per questo, probabilmente, se dovessi scegliere prenderei il Pro anche pagando i 55 £ in più. Certo, potreste trovare un alimentatore di potenza lineare più economico e questo allargherebbe la forbice dei prezzi, rendendo la decisione più difficile. Vedete ora cosa intendo per una possibilità di scelta maggiore?

Per rendere le cose ancora più complesse, Item Audio sta per mettere sul mercato la sua versione SE del Pro (queste persone non hanno proprio alcuna considerazione di un povero recensore?). Ma per quanto riguarda l'UD-01 Pro è un altro bel componente progettato dalla KingRex. Per questo prezzo, l'UD-01 è chiaramente il migliore DAC USB che io abbia ascoltato anche se l'ascolto di qualcosa di molto più costoso (che sarà l'oggetto di un altro articolo) mi ha mostrato chiaramente quanto questi DAC USB possano essere migliorati. L'uso dei computer come sorgenti ha certamente rimesso un po' di eccitazione per questo hobby in me, anche se sento la frustrazione di quelli tra di voi che ancora stanno tentando di accettare il concetto stesso di musica prodotta dal PC, e che sono anche più spaventati dalla sempre crescente diversità dei componenti. Se siete tra quelle persone, accettate il mio suggerimento: l'UD-01 Pro è un gran bel DAC USB.


Prodotto: KingRex UD-01 Pro SE.
Produttore: Item Audio
Costo: 575 £ (900 USD).

Recensore: Nick Whetstone - TNT UK
Pubblicato:

La versione SE dell'UD-01 Pro mi è arrivata prima che io mandassi il mio articolo per cui ho deciso di estendere questa recensione anche a questo componente.

Item Audio è il distributore per il Regno Unito della KingRex e si è specializzato nei sistemi audio basati su PC. Per esempio hanno preso il KingRex UD-01 originale e l'hanno migliorato con un certo successo, per cui è sembrato abbastanza logico che tentassero la stessa operazione con la versione Pro. Queste modifiche includono il rimpiazzare tutti gli amplificatori operazionali in uscita con amplificatori operazionali discreti prodotti dalla Burson Audio. Gli amplificatori operazionali nel circuito servo sono stati sostituiti con OPA627. L'unità di alimentazione ha visto tutti i suoi diodi sostituiti con quelli tipo Schottky. La luce sul pannello frontale è stata disconnessa (i LED producono solitamente una certa quantità di rumore e tenerli fuori dal circuito solitamente riduce il rumore di fondo). L'interno della scatola ha ricevuto un trattamento con gli Stillpoints RFI per l'assorbimento delle interferenze, schermaggio in rame mentre la scatola stessa è stata trattata con di fogli di bitume per la riduzione delle vibrazioni. Infine, le interconnessioni, in argento, sono state saldate direttamente nell'unità prima che tutto l'oggetto fosse trattato con procedimenti criogenici. L'idea con le connessioni è che nessun connettore, a qualsiasi prezzo, può compararsi con il saldarle direttamente sulla scheda!

Vista interna del KingRex UD-01 Pro
SE.

Quindi, a parte la mancanza di illuminazione dietro la scritta KingRex, la versione SE appare identica alla versione standard (a meno che non guardiate nella parte bassa per vedere del materiale isolante). Per quanto riguarda il PC è esattamente lo stesso animale, per cui basta connetterlo (al posto della versione standard) per farlo suonare immediatamente.

Mi sono chiesto se avrei sentito chiaramente dei miglioramenti rispetto alla versione standard del Pro che è già così buona: la risposta è stata sì e da subito! Il suono risulta leggermente più focalizzato con il SE. Infatti mi ricorda molto la differenza tra l'ascoltare le stesse tracce in un formato 24/96 o 16/44.1. Aggiungerei inoltre che il basso risulta, di una frazione, più profondo e teso. Dopo aver ascoltato a lungo, però ho trovato che c'era qualcosa che non mi piaceva dell'SE. Si sente infatti una certa "magrezza" delle medie frequenze che fa in modo che alcuni strumenti, come per esempio il sassofono, suonino un pochino senza spessore. Sono quindi tornato all'UD-01 Pro e questa magrezza era completamente scomparsa. Ho scambiato i due componenti ancora un paio di volte fino a che sono arrivato alla conclusione che preferisco il suono del modello standard.

Val la pena pagare di più per il SE? Siccome ha fatto in modo che molte delle tracce che gli ho dato in pasto suonassero come se fossero state registrate in una risoluzione maggiore, inizialmente avrei detto di sì. Tuttavia, non penso di poter sopportare a lungo le sue caratteristiche musicali. Non so dire se sia dovuto agli amplificatori operazionali Burson o alle interconnessioni in argento e siccome queste ultime sono saldate non posso certo provare con qualche altro esemplare. Inoltre è un salto relativamente grande nel prezzo dovuto ai componenti di qualità inseriti nell'SE (incluse le interconnessioni in argento che costerebbero non poco se comprate separatamente). È possibile che alcuni ascoltatori preferiscano il suono dell'SE ma io suggerirei fortemente a chiunque pensi di comprarne uno, di confrontarlo con la versione standard prima di decidere. A proposito, se possedete già un UD-01 Pro, Item Audio può fare un upgrade al costo di 245 £.

© Copyright 2011 Nick Whetstone - nick@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com

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