Audiofilia: FEDE O FANTASIA?

Filosofia, psicosi, fenomeno...

[Audiofilia: Religione o Malattia?]

oppure un benedetto sollievo dall'insopportabile fardello della realtà?

[English version here]

Autore: Mark Wheeler - TNT Regno Unito
Scarabocchiata: estate 2022
Pubblicata: Ottobre, 2022
Traduttore: Roberto Felletti

Forum di discussione

Sui soliti forum di discussioni audio, sui soliti social media, i soliti sospetti il più delle volte, di solito, pubblicano sostanzialmente le stesse cose.

I medesimi argomenti sono ripetutamente riproposti con i medesimi, crescenti, livelli di veemenza a mano a mano che la discussione cresce.

Raramente sembra trattarsi di prove dirette, molto meno di recensioni critiche di prove pubblicate da altre persone.

I post su molti forum sembrano prese di posizione consolidate. Spesso sembra un'opinione presentata a qualcuno durante i primi passi del proprio percorso hifi e musicale. Questa opinione è stata successivamente rafforzata dal pregiudizio di conferma, che ha assorbito quelle narrazioni sentite e lette che rafforzano i principi di quel particolare sistema di credenze. La stampa scandalistica di molti paesi sfrutta questa umana tendenza ad accettare quello che coincide con la nostra opinione attuale, per mantenere i lettori nel segmento di popolazione di riferimento, i quali rispondono alla pubblicità sulla quale il loro modello di affari è costruito. Questo non è che un esempio dell'utilità collettiva di questa tendenza a rafforzare le nostre narrazioni consolidate, per quanto possa essere sconveniente nel soffocante progresso.

“E questo cosa c'entra con l'hifi e gli audiofili?” domanda il coro della plebe, a sinistra del palco.

Gran parte di quello che pensiamo di sapere sull'audio ha una scarsa base di riscontro, sia tra i cosiddetti oggettivisti sia tra i soggettivisti convinti. Ci sono ben poche prove a supporto di ciò che pensiamo di sentire quando godiamo della musica riprodotta.

Di recente, una discussione che cercava di stabilire se una connessione Ethernet sia migliore o peggiore di una connessione wifi, per la qualità audio, si è alquanto animata perché i partecipanti discutevano in base a opinioni interamente teoriche. Il fatto che le opinioni fossero interamente teoriche era inevitabile, perché nessuno dei partecipanti era a casa di chi aveva iniziato la discussione, opportunamente attrezzato con il necessario kit di strumenti di test. C'è stato un commento a latere da parte di una delle anime più calme che partecipavano alla discussione: «Non è una religione.»

“Aha!” ha pensato il vostro Vecchio Scriba, in un raro momento di illuminazione, “Questa discussione non sarà una religione, ma è basata su articoli di fede.”

“Questa volta il Vecchio Scriba dà veramente i numeri,” ridacchia il coro della plebe, a sinistra del palco, “sostenendo che l'ascolto dell'HiFi sia assimilabile a una religione. Cercherà di fondare un culto basato sull'esperienza estatica di ascolto di musica Drum'n'Bass con valvole e vinile.”

La Fede e l'Audiofilo

Qui a TNT-audio.com ci sono molti lettori di molte religioni e fedi diverse, e tutti condividono l'interesse per la Vera Stereofonia. Tra esse c'è l'ateismo, perché anche quello è un sistema di credenze in cui non ci sono divinità, senza prova conclusiva di questa opinione. Molte religioni affermano che professare altri sistemi di credenze equivalga a blasfemia, quindi aderire a credenze audio non comprovate non è accettabile. Nel contesto di questa discussione, prendiamo in considerazione posizioni dogmatiche di opinioni audio ritenute quasi-religiose. Per tutte le altre questioni, “Che Dio sia con te” e “Che la pace sia con te”.

Religione (sostantivo): «La religione è un costrutto sociale formato da quell'insieme di credenze, vissuti, riti che coinvolgono l'essere umano, o una comunità, nell'esperienza di ciò che viene considerato sacro, in modo speciale con la divinità, oppure è quell'insieme di contenuti, riti, rappresentazioni che, nell'insieme, entrano a far parte di un determinato culto.» (Wikipedia)

Religione (sostantivo): «Rapporto degli esseri umani con ciò che essi ritengono santo, sacro, assoluto, spirituale, divino o degno di venerazione speciale.» (Enciclopedia Britannica)

L'audiofilia certamente spunta molte delle voci in quelle definizioni. E per quanto riguarda la fede?

  1. Il consenso della mente alla verità di una proposizione o affermazione per la quale non c'è una generale prova completa; credenza in generale.
  2. Credenza specificamente solida basata sulla fiducia nell'autorevolezza e nella veridicità delle ragioni o dei giudizi altrui, anziché sulla propria conoscenza.

Forte o incrollabile credenza in qualcosa, specialmente senza prova tangibile, è la definizione precisa di fede. Naturalmente, molte persone che leggono questo penseranno di avere una buona base di prove per le loro credenze audiofile.
Ci sarà chi ripone la propria fede nelle apparecchiature di test.
Ci sarà chi ripone la propria fede nelle proprie orecchie.
Ci sarà chi ripone la propria fede nell'esperienza collettiva di altri.
Comunque sia, questo è un atto di fede e in ogni caso è uno scontro fenomenologico.

Le opinioni forti sono generate dallo sforzo umano di tollerare l'incertezza. Solo quando riusciamo a tollerare, figuriamoci essere a nostro agio con, l'incertezza, possiamo essere aperti a nuove opinioni. Se riusciamo ad accettare il fatto che la nostra opinione attuale sia meramente una che conduce a una nuova conoscenza e a nuove esperienze, auspicabilmente possiamo ricavarne una riproduzione dell'audio domestico più appagante. Più esperienze audio facciamo, più percorsi neurali accendiamo negli angoli audiofili dei nostri cervelli. Impariamo di più sull'audio e impariamo di più sull'ascolto.

Psicologia Audiofila

All'inizio le nostre esperienze sono del tipo: “Wow! Che suono stupendo; voglio qualcosa come quello!”
Con l'esperienza cominciamo a imparare il significato di quella prima esperienza di forte impatto. Poi, in poco tempo aggiungiamo ulteriori aspetti di ciò che, per noi, contribuisce a creare una buona esperienza individuale. Se a scuola ci hanno insegnato ad apprezzare la musica, a battere le mani accompagnando il ritmo, magari a suonare qualche strumento a percussione, potremmo, quando ci imbattiamo nell'audio, essere più sensibili al ritmo e al tempo. Se a scuola abbiamo imparato a suonare il flauto, i nostri percorsi neurali potrebbero essere più sensibili all'accuratezza del registro superiore e irritati dalle coloriture dei tweeter.

Le nostre esperienze precedenti avranno acceso e rinforzato percorsi neurali che confermeranno o confuteranno la nostra prima esperienza di imbonimento commerciale che ci invitava a notare la superiore “aria intorno agli strumenti” o il “seguire la melodia”, per citare due dei principi fondamentali delle rivali sette audiofile. A mano a mano che si invecchia, si tende ad abbracciare di più la religione e a diventare più intolleranti alle opinioni differenti; siamo un hobby che invecchia. Che questo sia una funzione di riduzione della plasticità neurale o una sensazione psicologica del minor tempo rimasto da vivere, non è qualcosa che il vostro Vecchio Scriba abbia identificato in letteratura. Invecchiando, le persone semplicemente tendono ad abbracciare di più la religione forse perché sono alla ricerca di alcune certezze.

Un'intolleranza all'incertezza c'è dietro le opinioni audiofile radicate, e suscita una reazione negativa a qualsiasi cosa che possa minare o contraddire quelle opinioni. Di conseguenza, si sviluppano i miti, reciprocamente rafforzati dal pensiero di gruppo.

Certezze e Incertezze

La scienza aiuta in questo caso? Gran parte della ricerca fisiologica sull'udito ha poco da offrire ai progettisti di amplificatori, per esempio, in mancanza di ogni altro contesto. Anche una ricerca come quella sulla udibilità delle distorsioni è agli inizi, perché sembrerebbe offrire poco al futuro dell'umanità in confronto alla ricerca medica sulla produzione di energia a basso contenuto di carbonio. Una ricerca simile di solito comprende l'aggiunta di un po' di distorsione generata artificialmente a un segnale descritto come segnale “pulito” prima dell'aggiunta della distorsione artificiale. Pensando ai meccanismi dell'udito e della percezione del suono, figuriamoci l'apprezzamento della musica, questo ha una correlazione all'esperienza audiofila solo leggermente maggiore di quanto la fotografia Kirlian offra le prove della presenza o dell'assenza del mondo degli spiriti intorno a noi.

“Cosa?!?” osserva il coro della plebe, a sinistra del palco, “Di che parla adesso il Vecchio Sciocco? Psicoacustica come i picchiettii su tavoli vittoriani?”

Quando in molti pensiamo alla ricerca presso il Large Hadron Collider al CERN, accettiamo come atto di fede che ciò che gli scienziati e gli ingegneri hanno stabilito di indagare sia indagato. Ci aspettiamo che i rilevatori di particelle subatomiche e di fenomeni da loro progettati stiano effettivamente rilevando quello per cui sono stati progettati. Tuttavia, a meno che i nostri termini di ricerca in Internet non siano specifici per quella indagine scientifica, i risultati di ricerca mostreranno pagine di fantasiose teorie sul Large Hadron Collider che sarebbe un “portale per demoni da un'altra dimensione” e che, a quanto pare, questo sarebbe stato chiaramente predetto in un testo religioso molto conosciuto, redatto nel Medioevo. Questo è il medesimo universo parallelo di idee che individualmente sembrano stupidaggini (Δ ICD10 R46.1) a noi, audiofili razionali. Collettivamente, quelle idee sono pericolose quando i sostenitori usano la loro teoria demonica per spiegare il clima estremo anziché dare la colpa al cambiamento climatico e quindi fare qualcosa per fermarlo. Fortunatamente, le idee più selvagge dell'Audiophilia Extremis come risultato si limitano ad incollare pezzi di stagnola agli stipiti delle porte, strapagare cavi di alimentazione e trascorrere più tempo con le apparecchiature audio che non con le registrazioni e i concerti dal vivo.

ICD11 o DSM6, Audiofilia come Fantasia o Diagnosi

Sopravvalutare qualsiasi insieme di idee è un sistema di credenze delirante. Prendersi la briga di leggere queste banalità potrebbe far pensare a un disturbo mentale non-psicotico F48.8, ma se siete visitatori abituali di queste pagine, c'è un codice F22 ICD10 appositamente per noi.
I disturbi deliranti F22 sono caratterizzati dalla presenza di uno o più deliri non-bizzarri che persistono almeno per un mese; i deliri non sono dovuti a schizofrenia o a disturbi dell'umore, e non compromettono le funzioni psicosociali, a parte le ramificazioni dei deliri.
Quello sintetizza perfettamente l'ossessiva esperienza audiofila.
Tutte le diagnosi di salute mentale sono costrutti sociali.
Finché la nostra idea di universo (e le reazioni ad esso) coincide ragionevolmente con quella di chi ci circonda, non siamo considerati matti (Δ ICD10 R46.1). L'ICD10 include un codice (Y93D V91.07XD Burn due to water-skis on fire, subsequent encounter - ad esempio, la seconda o terza volta che questo è successo al paziente) che causa così tanta speculazione sulla storia di sfondo. La ricerca dell'eccellenza audio è sicuramente più banale. Per ora, l'Audiophilia Nervosa e l'Audiophilia Extremis non sono comparse nella posta in arrivo del Vecchio Scriba per fargli prendere in considerazione l'IDC11, ma è solo questione di tempo prima che i colleghi americani si domandino se è fatturabile. Al di fuori della comunità di qualsiasi religione, le idee accettate dai loro aderenti sono idonee per l'F22 ICD10. È stato suggerito (da Anton Ehrenzweig tra gli altri) che una funzione fondamentale della religione e dell'arte è permettere di liberarsi dell'insopportabile fardello della realtà. Almeno per un giorno o un'ora alla settimana.

Se gli audiofili falliscono nell'ottenere aggiustamenti per i propri impianti, possono sviluppare un non specificato disordine ansioso F41.9. Una mancanza di upgrade recenti può causare un disordine misto ansioso/depressivo F41.8. Molti audiofili soffrono di F55, abuso di sostanze non psicoattive, soprattutto vinile. Possono pure esserci molti audiofili che probabilmente, a causa dei gusti musicali, hanno anche i codici F10-F19 (sintomi correlati all'abuso di sostanze), in aggiunta ai loro Disordini di Funzionamento Sociale F94.8, i cui inizi risalgono specificamente all'infanzia e all'adolescenza. Altri potrebbero avere altri sintomi del gruppo F40-F48. Auspicabilmente, l'audiofilia non causa disturbi di relazione Z63.0 con consorti o partner intimi. Il motivo di questa ossessiva ricerca dell'inottenibile perfezione audio è che l'audiofilia di fatto stimola i nostri cervelli e la musica conforta le nostre anime.

Qualsiasi idea di perfezione nella riproduzione audio è una fantasia che, se inseguita, come ogni perfezionismo può causare comportamenti ossessivo-compulsivi il cui scopo è evitare la catastrofe dell'imperfezione.

Conclusioni

Per molti di noi, l'Audiofilia ricopre un ruolo simile a quello della religione.
Per molti di noi, l'Audiofilia prende il controllo alla maniera di una malattia mentale.
Le arti e le religioni ci permettono di sfuggire all'insopportabile fardello della realtà. Giocare con l'hifi è un hobby.
Gli hobby esistono come valvola di sfogo per quei bisogni che i nostri lavori e le altre attività non possono soddisfare.
Buon divertimento!

Post Scriptum

Il vostro Vecchio Scriba prende la malattia mentale molto seriamente. Se siete preoccupati per la vostra salute mentale o per quella di qualcun altro, contattate un professionista specializzato in igiene mentale. Godersi la musica contribuisce molto al miglioramento della salute mentale e nel Regno Unito la Musicoterapia è una professione della salute mentale, riconosciuta a livello statale, basata su prove. Il vostro Vecchio Scriba partecipa alla ricerca dell'OMS per l'imminente edizione 11 della classificazione ICD e crede che chiunque dovrebbe avere accesso gratuito alle cure per tutti i problemi medici e psicologici, senza limitazioni.

Nota del Traduttore

La classificazione ICD (dall'inglese International Classification of Diseases; in particolare, International Statistical Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death) è la classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati, stilata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS-WHO). Ulteriori informazioni: https://it.wikipedia.org/wiki/Classificazione_ICD.

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