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KODO - "Best of Kodo"

Energia pura!

[English version]

Gruppo: KODO (sito ufficiale)
Dettagli dell'album: CD "Best of Kodo" - 1994 - COL 4758732 by Colombia - Sony Music Entertainment
Esemplare testato: stampa austriaca
Genere: World music
Prezzo approx.: 10-15 €
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Recensito: Febbraio, 2006

[Best of Kodo]
KODO "Best of Kodo"

Premessa

Non è questa la prima volta che ci occupiamo dei dischi del gruppo giapponese KODO. Già nel 2001 il nostro Scott Faller scrisse una recensione del secondo "Best of" pubblicato dai Kodo, più precisamente Tataku - Best of Kodo Vol.2.

Energia pura!

In estrema sintesi si può dire che Kodo sia un gruppo di percussionisti giapponesi che suonano i tamburi della tradizione del Sol Levante (i cosiddetti taiko), di dimensioni molto variabili (arrivando persino ad 1 metro di diametro!) più una serie di altri strumenti percussivi o anche a fiato, che però servono solo come "abbellimento" delle trame ritmiche.
I brani sono un misto tra produzione originale e riarrangiamenti, fatti dai Kodo stessi, di classici pezzi della tradizione giapponese. Fondati nel 1981 i Kodo sono diventati famosi in tutto il mondo per i loro incredibili live shows, un misto irresistibile di stimolazioni sensoriali fortissime (sia uditive che visive). L'esperienza live è qualcosa di unico ed irripetibile. La loro energia è tale che in passato persino un'etichetta audiophile si occupò di Kodo, più precisamente la mitica Sheffield Lab di Doug Sax pubblicò l'album "Heatbeat drummers of Japan" (numero di catalogo #12222). Era, ed è tutt'oggi, un'eccellente incisione, una di quelle in grado di mettere in crisi qualunque sistema HiFi, per la spaventosa dinamica e l'impatto alle basse frequenze.
Tuttavia, come nostra tradizione, preferiamo parlarvi e farvi conoscere dischi assolutamente "normali" (non di piccole e tipicamente introvabili etichette audiophile) che per contenuti tecnici ed artistici meriterebbero un posto d'onore in ogni discoteca (intesa come collezione di dischi, eh) che si rispetti.

"Best of Kodo" è una compilation di brani dei Kodo raccolti live tra il 1988 ed il 1992 dalla Sony. Anche dalle note di copertina è evidente come i tecnici della Sony abbiano fatto il possibile per catturare tutta la dinamica e l'energia del gruppo di percussionisti, ricorrendo alla classica tecnica Sony del Super Bit Mapping (TM) consistente in una accurata masterizzazione digitale a 20 bit. Il risultato finale, pur non essendo al livello stellare del disco Sheffield, è ancora estremamente interessante e potrebbe causare più di un problema al vostro impianto HiFi, in particolare ai diffusori, all'amplificazione e, naturalmente, all'acustica ambientale.

Le tracce sono un mix esplosivo di alta dinamica, bassi potenti e profondi ed una ampia immagine tridimensionale. La traccia d'apertura, probabilmente la più popolare e conosciuta dei Kodo (è stata usata di recente in uno spot della catena McDonald per il loro periodo "giapponese") è "Lion", un tour de force lungo 3:54 che equivale ad una seduta di cardio-fitness per ampli e diffusori. E' un vero work-out per le sospensioni degli altoparlanti e per lo stadio d'alimentazione dei finali, una seduta d'allenamento che potrà mettere alle corde più di un sistema. Il consiglio è di farlo suonare absolutely loud, fintanto che il sistema non entra in crisi.
Infatti, l'impatto dei Kodo "live" è estremamente energetico, riempiono una sala da concerto con pressioni sonore vicine ai 110 dB SENZA l'ausilio di amplificazione!!! I grossi tamburi vengono percossi con estrema violenza, generando onde di pressione non indifferenti.
Il brano è caratterizzato da un pericoloso mix di tamburi grandi e piccoli, pertanto è possibile che mentre il sistema si affanna a seguire le richieste energetiche di quelli grandi, si perda per strada gli intrecci rapidissimi (e comunque violenti) di quelli piccoli. Articolazione delle basse frequenze, risposta all'impulso e corretto "timing" sono doti che il sistema dovrà possedere in massima quantità se si vuole uscire indenni dalla riproduzione del brano. Gli attacchi devono essere fulminei, le frequenze più basse devono essere chiare e definite, senza mai andare a mascherare la gamma media con code e risonanze.
Non solo, ma anche a livelli elevati, l'immagine tridimensionale (che è ampia) deve restare stabile e ben a fuoco, e dovreste essere in grado di localizzare gli strumentisti su diversi piani. Talvolta essi si spostano da destra a sinistra e viceversa passeggiando sul palco. Tutto dovrebbe essere reso in maniera abbastanza credibile, senza effetti ping-pong o omogeinizzazioni troppo spinte.
Questo CD è un ottimo test per mettere alla luce eventuali limiti del vostro sistema e, in particolare, della vostra stanza. Onde stazionarie, cancellazioni indesiderate, rinforzi e colorazioni del midrange potrebbero aver luogo molto facilmente in particolare se suonerete il CD a livelli vicini a quelli "realistici" (molto alti).
Un'altra traccia killer che mette a dura prova midrange e tweeters è la N. 6 ("Monochrome"), quasi 15 minuti di suoni percussivi a frequenza piuttosto elevata accoppiati di tanto in tanto da colpi di gong cinese. La capacità di risoluzione del sistema deve essere molto alta per non generare fatica d'ascolto. Quindici minuti di questa roba sono tanti, sembrano non finire mai, ma più li si ascolta e più se ne capisce il senso. Eventualmente sorseggiate a piccole dosi fino ad assuefazione avvenuta :-) (una sorta di mitridatismo audio...)
In altre tracce il gruppo comincia a suonare ad un livello molto basso, poco sopra la soglia del rumore. Non lasciatevi trarre in inganno e non alzate troppo il volume...potrebbe essere pericoloso perché i cambi di intensità possono essere repentini e violentissimi. In ogni caso tenete la manopola del volume (o il telecomando) a portata di mano.

Il tempo totale del disco è di poco superiore ai 60 minuti, divisi non equamente in 8 tracce. Se non avete familiarità con le percussioni giapponesi prendete questo disco a piccole dosi, magari 2-3 tracce alla volta, meglio se in repeat, per riuscire ad "entrare" nella struttura di ogni brano (che c'è, anche se non sembra). Alcuni brani sono "facili" (come la già citata "Lion"), altri possono sembrare estremamente noiosi al primo ascolto. Prendetevi tutto il tempo necessario, a volte le cose più belle necessitano di impegno e di fatica per svelarsi completamente ai nostri occhi.

Conclusioni

Sia che vogliate impressionare moglie o fidanzata per darvi un "tono" mostrando di ascoltare Musica non proprio da classifica ("Mio Dio, davvero ascolti questa roba???!!!" con un tono tra lo schifato, il sorpreso ed il compiaciuto), sia che vogliate solo disturbare i vicini di casa che vi massacrano col Festival dei Fiori (e pure senza un angelo al citofono cit.) questo CD potrebbe fare per voi.
E' un'incisione eccellente che si trova per pochi euro, talvolta anche nei megastore...o più facilmente online. Adatta per mettere alla frusta il vostro impianto HiFi perché, signori miei, non dimenticate che questi sono gli Heartbeat Drummers of Japan mica la confraternita dell'Amore Eterno o il coretto dell'oratorio sotto casa.
Play it absolutely loud, non dimenticatelo!

© Copyright 2006 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com

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