[ TNT | Redazione | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]

The Blue Nile - "Hats"

Tanto di....cappello!

[English version]

Gruppo: The Blue Nile (sito non-ufficiale)
Dettagli dell'album: "Hats" - 1989 LKHCD2 - 0777 7 86470 27 by Linn Records (con licenza alla Virgin Records)
Genere: pop music d'autore
Etichetta: Linn Records
Costo approx.: €/$ 10-15
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Recensito: Maggio, 2004

[The Blue Nile
The Blue Nile - Hats

Continuo nelle mie esplorazioni ed escursioni in territori non esattamente "popolari" proponendo stavolta un album di assoluto interesse sia artistico che "audiophile". La mia malcelata speranza è che, oltre a fornire qualche suggerimento per dei buoni dischi "test" per l'impianto, diversi dai soliti noiosi che utilizzano tutti :-), queste recensioni aiutino ad allargare le conoscenze musicali di qualche lettore, proponendo artisti di ottimo livello ma sconosciuti al grande pubblico.

I Blue Nile sono (erano) una band di Glasgow composta - principalmente - da due autori raffinati (P. Buchanan & R. Bell) che verso la metà degli anni '80 avevano realizzarono due album sorprendenti, per valore artistico (innovativo) e per qualità tecnica (audiophile grade). Infatti, sia il loro album d'esordio "A walk across the rooftops" sia questo "Hats" furono pubblicati dalla Linn, nota Azienda HiFi, anch'essa in quel di Glasgow.
L'ultimo loro lavoro, a distanza di diversi anni da questo "Hats", risulta essere "Peace at last", datato 1998. Da allora...il silenzio.
L'album di debutto fu un discreto successo commerciale (circa 100.000 copie vendute) e rappresentò una ventata di fresca novità nel panorama Pop inglese, considerando che si viveva negli oscuri (intesi come "dark") o zuccherosi anni '80. L'album fu inizialmente pubblicato su vinile di qualità della stessa Linn e poi ristampato in CD. Stessa sorte toccò a questo "Hats" del quale sto per parlarvi. Il sito della Linn Records, al mio ultimo controllo, non mostra traccia di questi albums, né in vinile né in CD. Le versioni in vinile sono ormai rare, mentre quelle in CD si trovano ancora nei negozi, ad esempio nei cataloghi di Nannucci.it e topten.it (disponibilità altalenante, comunque).

Da un punto di vista prettamente musicale "Hats" è un album di pop estremamente elegante e raffinato, costruito su atmosfere rarefatte e tempi dilatati scanditi da ritmiche assolutamente minimali. Immaginate di prendere una canzone Pop, spogliarla di tutti gli abbellimenti, ridurla al suo scheletro essenziale ed otterrete una vaga idea di cosa siano le composizioni dei Blue Nile. Così come un abile pittore riesce a suscitare emozioni con un paio di colpi di pennello apparentemente banali, così i Blue Nile riescono a costruire piccole perle musicali con il minor numero di ingredienti possibile. Nel 1989 un approccio del genere apparve come assolutamente rivoluzionario ed oggi, a distanza di ben 15 anni suona ancora sorprendentemente fresco, attuale e tutt'altro che datato.

Da un punto di vista "audiophile" quest'album è estremamente valido. Prima di tutto, si tratta di una incisione ADD, il che significa che il master originale era analogico (mastering engineer: Calum Malcolm). Poi, trattandosi di musica Pop, uno si aspetterebbe il tipico suono pompato con estremi gamma in evidenza e dinamica compressa. "Hats" non è così: 7 tracce elegantissime confezionate con sapiente maestria che nella loro semplicità sono in grado di esaltare le doti di ogni buon impianto HiFi.

Innanzittutto questo album è un eccellente test per la voce maschile. Paul Buchanan canta con grande pathos, chiarezza ed intensità. Le sue lunghe pause e le particolari inflessioni devono essere rese con grande naturalezza e senso di presenza. Non c'è traccia di indurimenti, compressioni o fastidiose sibilanti di natura "artificiale".
Essendo ripresa piuttosto da vicino, la voce di Paul dovrebbe apparire in buona evidenza in mezzo ai diffusori, priva di effetti elettronici e manipolazioni. A parte una leggera percentuale di eco, immancabile, tutto dovrebbe essere reso con naturalezza. Se l'impianto la dovesse riprodurre con un che di artificiale, sarebbe il chiaro segnale di qualcosa che non va.
Prendiamo, ad esempio, "From a late night train", una lenta ballata per piano e voce con synths in sottofondo a conferire pathos ed atmosfera al brano. La voce di Paul dovrebbe apparire così reale da far sparire letteralmente l'impianto alla vostra vista.
Gli strumenti utilizzati in "Hats" sono principalmente elettronici, incluse le percussioni. Normalmente, questo porta ad un suono artificiale e talvolta glaciale. Con grande sorpresa, ciò non accade in "Hats" dove il risultato finale è sempre morbido e godibile anche se certamente tendente all'asettico (in stile "The Nightfly" di Donald Fagen, per capirci).
Non aspettatevi dinamiche esplosive da questo album, perchè non le troverete. E' Musica pensata per riflettere e rilassarsi, non per saltare da una parte all'altra della stanza come tarantolati. Il bassissimo livello di distorsione consentirebbe comunque livelli d'ascolto molto elevati, fino al limite naturale delle capacità del vostro impianto, ma raccomando, dato il genere, di limitarsi a volumi medi o medio-bassi per godere appieno delle atmosfere rarefatte di "Hats".
Per quanto riguarda l'immagine tridimensionale c'è ovviamente da aspettarsi un palcoscenico assolutamente artificiale. Così, alcune percussioni e la maggior parte dei suoni di synth restano in sottofondo, quasi a voler creare una terza dimensione virtuale (in profondità) molto evocativa e suggestiva. Non aspettatevi di "vedere" gli strumenti materializzarsi di fronte a voi, comunque.
Il sapiente utilizzo di echi e riverberi aiuta in ogni caso a creare una strana atmosfera "densa" che galleggia e respira tra i diffusori ed intorno ad essi. Il vostro sistema dovrebbe essere in grado di rendere bene questo tipo di illusione artificiale.

Le mie tracce favorite sono "Over the hillside", "From a late night train" e "Headlights on the parade", quest'ultima pubblicata anche su miniCD, remixata da Bob Clearmountain, nel 1990 (LKSC 4 - Linn Records/Virgin).

Conclusioni

Questo disco è ovviamente un must per tutti i fan della Linn e della Linn Records. "Hats" renderà giustizia e darà un senso :-) ai soldi spesi per l'impianto ed ai pomeriggi trascorsi in continue ottimizzazioni e spostamenti. Come già detto, non è difficile trovare l'album (su CD) nei negozi online citati o sui più diffusi Music stores su Internet, basta fare una ricerca con un qualunque motore per essere sommersi di risultati. La versione in LP è difficile (se non impossibile) da trovare, ci si può accontentare di questa in CD.

© Copyright 2004 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com

[ TNT | Redazione | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]