[ Home | Redazione | FAQ | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]

The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders From Mars

40 Anni e L'uomo Che Ha Cambiato il Mondo

[English version]

Autore: Geoof Husband - geoff@tnt-audio.com - TNT France
Pubblicato: Settembre 2012
Traduttore:Roberto D'Agosta
[Ziggy Stardust]

Ora dovete fare appello alla vostra immaginazione: è il 1978, ho 18 anni, sono alto, magro e biondo (e ora delle tre me ne è rimasta una...). Siamo al mio ultimo anno di scuola prima dell'Università e mi trovo dopo gli esami nel mezzo del tradizionale viaggio sul canale che era tipico per tutti quelli che finiscono la scuola. C'è il sole, non si muove una foglia e soprattutto sono circondato dai miei amici: tutto praticamente perfetto.

C'è solo un piccolo aspetto che non va: sul battello ci sono due ragazze di 16 anni che, a parole, si sono conquistate gli ultimi due posti liberi. Una è stata da tempo adocchiata da un mio amico, mentre l'altra - carina e intelligente - ha fino a quel momento resistito a qualsiasi mio tentativo di conversazione.

Ma l'aiuto decisivo arriva sotto forma del mio fidato registratore a cassette e di un inglese androgino chiamato David Bowie...

Ricordate che quelli erano gli anni bui in cui solo i ragazzi delle famiglie più ricche potevano permettersi un pugno di dischi e, a mia eterna gloria, uno di quei quattro nastri che avevo con me era Ziggy Stardust and the Spiders From Mars. Come una falena con la fiamma, quella ragazza di 16 anni fu attirata dal suono di quel mangianastri (ovviamente bisognava essergli molto vicini per poter sentire qualcosa) e poco dopo eravamo lì a condividere il nostro entusiasmo per forse il più grande artista solista prodotto dal Regno Unito.

Ora muoviamo le lancette del tempo avanti di 34 anni e devo ammettere amaramente che non ho più né il mangianastri né quella vecchia cassetta di "Ziggy". Ma uno su tre non è sempre male, perché quella ragazza di 16 anni è ancora accanto a me...

Sono certo vi starete oramai chiedendo perché Geoff stia ricordando le sue ansietà giovanili su un sito di HiFi? Perché, come ogni fan di Bowie può tranquillamente dirvi, sono passati 40 anni dall'uscita di Ziggy* e ho quindi pensato che non ci fosse momento migliore per fare una piccola retrospettiva di quello che sinceramente considero come uno tra i dieci dischi rock più importanti di tutti i tempi.

Non c'è bisogno di fare molto sforzo per trovare il blog di Bowie, ma per un fan come me dovete avere tutti quei dischi che tracciano la sua trasformazione da un cantautore simil Dylan di ballate folk (alcune delle quali decisamente strane e ansiogene) nella sua fase "London Boys" completo di accento cockney (l'accento tipico di Londra, N.d.T.), al breve successo del sublime (soprattutto, di nuovo, in retrospettiva) "Space Oddity" fino a qualcosa di ancora completamente nuovo come l'artista con un lato hard rock del "The Man Who Sold The World".

Questo disco, che non fu un gran successo di vendite, mostrò come Bowie potesse tirar fuori una nuova maschera e trasformarsi completamente: un'operazione che ha continuato a fare per tutta la sua carriera, sia dal punto di vista visivo che musicale.

Anche se le influenze di molti artisti - in particolare i Beatles - sono facilmente riconoscibili, quest'album evidenzia un certo coraggio nel mettere da parte, scientemente, tutto quello che era successo in precedenza, inclusi molti dei suoi fan, mentre Bowie si lanciava in questo nuovo personaggio.

Per contrasto, ancora una volta, l'album successivo fu quasi un passo indietro ai giorni di "Oddity", come se l'artista volesse rassicurare i suoi vecchi fan (anche se erano al tempo molto pochi) che era in grado ancora di giocare con la melodia e la sensualità: la stupenda "Life on Mars" sarebbe potuta tranquillamente entrare in Space Oddity. Eppure anche così Bowie stava espandendo e spingendo la sua voce a nuovi picchi. E in accordo con questo nuovo album, una nuova immagine di Bowie come una bellissima giovane ragazza... o no?

Essendo atterrati nella tranquilla zona di sicurezza tra Oddity e TMWSTW, nessuno si sarebbe potuto aspettare quello che successe in seguito... Quella giovane persona si tramuto in qualcosa di quasi alieno, asessuato eppure sensualissimo, l'emaciata eppure potentissima creazione che fu "Ziggy Stardust": imbellettata e truccata ma non come un Pierrot; una prostituta intergalattica completa di una sensazionale, certamente per quei tempi lo era, bisessualità!

Era ovviamente, come il Re Lear di Olivier, tutta una costruzione, l'idea di un genio portato a far parlare di sé, esporsi e scioccare. Mentre qualche anno dopo i Sex Pistols divennero famosi per essere "cattivi", Bowie raggiunse il suo obiettivo cercando di diversificarsi il più possibile e oggi sappiamo bene quale perfezione abbia raggiunto. In molti modi quell'immagine ebbe più successo della musica stessa, poiché Bowie divenne una star internazionale senza avere alcun supporto dalle vendite a sostenerlo: il disco raggiunse al suo picco la 75ma posizione negli Stati Uniti.

Questa è una combinazione esplosiva perché dà immediatamente all'artista e al pubblico l'idea che l'immagine -l'essenza effimera che circonda un artista- sia più importante della musica stessa. E forse fu proprio questo successo che spinse Bowie a continuare in una serie di metamorfosi tra diversi caratteri -un "Cracked Actor" come lui stesso scrive, un pazzo attore- per i due decenni successivi.

Questo sarebbe una critica sensata (come peraltro si potrebbe dire di altri artisti) se non fosse che in "Ziggy", Bowie non solo ha creato un suo gemello nuovo e commercialmente efficace ma anche un album di altissimo spessore e visione.

Un album che, come era di moda allora, tentava di raccontare una storia, uno dei tanti "concept" album. Ma mentre buona parte di questo genere fallisce miseramente, qui Bowie lo usa per creare un tutt'uno uniforme da una serie, o dovrei meglio dire "ciclo", di grandi canzoni. La storia di una superstar aliena che cade sulla Terra - "If we can sparkle will he land tonight" - l'ascesa e la caduta (ovviamente) - "When the kids had killed the man I had to break up the band" - e tutto quello che ne consegue.

Per una volta questa non è la recensione di un disco per sé, non farò un'analisi dettagliata delle tracce né parlerò dell'aria che circonda la batteria, perché queste operazioni vivisezionano la musica, e quando vivisezionate qualcosa solitamente la uccidete: ci sono altri che faranno meglio questo lavoro di macelleria.

No, il mio obiettivo oggi è quello di convincervi a comprare questo disco, metterlo su e immaginare (preferibilmente in una stanza buia). NON comprate nulla che abbia delle tracce aggiuntive. NON comprate nulla che sia stato rimasterizzato, rimixato e in qualche modo modificato da qualche teenager che pensa che il volume degli alti equivalga a maggiore fedeltà del suono. Possibilmente comprate il vinile in modo da avere una pausa a metà strada per tirare il fiato: se siete così sfortunati da avere solo il CD (e alcune versioni del CD sono veramente tremende) per favore abbiate la grazia di ascoltare "It ain't easy" e di premere il pulsante della pausa per 30 secondi prima di lanciarvi in "Lady Stardust". Altrimenti la morsa del cambio di stile e ritmo ucciderà il flusso della musica che quella pausa rende invece naturale: non posso non immaginare che lo stesso Bowie -un vero fanatico del dettaglio, non dimenticatelo- abbia voluto che fosse così.

E mentre vi state ancora meravigliando per la potenza ed estensione di quella voce e per la chitarra di Mick Ronson che quasi definisce il termine "impennata" continuando a scoprire canzoni sulle quali talenti inferiori avrebbero costruito una carriera, vedrete, spero, perché celebrare il quarantennale di questo disco è così importante.

Ogni collezione musicale dovrebbe averne una copia: certo, capisco che possa non essere di vostro gusto, dopotutto non tutta la grande musica attrae ogni ascoltatore, ma pochi la odieranno e nessuno può veramente negarne l'importanza. Certamente non per la carriera di Bowie che continuò a produrre musica eccezionale e originale (un'affermazione che faccio di rado) e sfornare personaggi sempre diversi per i 30 anni successivi.

In un momento in uno dei più grandi artisti del 20mo secolo è malato, brindiamo in onore del suo momento migliore, o almeno a uno di essi...

(*) 6 Giugno 1972

David Bowie, dal vivo nel 2002

© Copyright 2012 Geoff Husband - geoff@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com

[ Home | Redazione | FAQ | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]