Portatestina basculante Nasotec - attacco universale SME

It don't mean a thing, if it ain't got that swing[1]

[Portatestina basculante Nasotec]
[English version here]

Produttore: Nasotec
Prodotto: portatestina basculante
Fornitore: High End City, 96, Hau 3-gil, Paju-si, Gyeonggi-do, 10909 Corea del Sud
Prezzo del portatestina basculante Nasotec: 295 dollari, compresi gli accessori sotto elencati; il prezzo può variare a causa della fluttuazione dei cambi
Prezzo dei bulloni del portatestina: 17,45 dollari (set di 6 bulloni, 2 dadi, 4 rondelle in nylon); il prezzo può variare a causa della fluttuazione dei cambi
Prezzo dei cavi terminati per la testina: 71,78 dollari (a coppia collaudata); il prezzo può variare a causa della fluttuazione dei cambi
Prezzo di una chiave esagonale M1.3 (brugola/chiave di Allen): 1,50 dollari; il prezzo può variare a causa della fluttuazione dei cambi
Bracci compatibili: SME 3009, 3012 e simili, con portatestina diritto
Recensore: Mark Wheeler - TNT UK - Prove a 78 giri a cura di David Hoehl - TNT USA
Periodo della recensione: 2015-2018
Traduttore: Roberto Felletti

Ritorno al futuro

Il portatestina basculante Nasotec è un insolito tentativo di sforzi congiunti volti a correggere l'angolo di offset del portatestina e a regolare la forza di compensazione del bias. Esso comprende un portatestina di ottima fattura che può oscillare leggermente, con un attrito abbastanza ridotto, per permettere all'angolo di cambiare durante la riproduzione degli LP. Fare in modo che una simile autoregolazione funzioni a velocità di rotazione così diverse, come i 33 giri degli LP e i 78 giri dei dischi in gommalacca, potrebbe sembrare impossibile. Il trascinamento disuguale sui due lati di un profondo solco laterale mono inciso nella gommalacca, che sfreccia sulla superficie della punta dello stilo a 80 cmS-1, presenta un diverso insieme di problemi rispetto allo spazioso solco a spirale di un 45 giri dance stereo, sporco e riciclato, a 30 cmS-1, diverso a sua volta dal microsolco di un LP a 35 cmS-1 (tutti a 10 cm dal perno). Pertanto, l'attrito contro la parete del solco, su cui questa idea si basa, varierà da disco a disco. Oltretutto, anche il profilo dello stilo, la levigatura della punta e il carico in riproduzione (conosciuto anche come peso di lettura) influenzeranno il trascinamento. Il comportamento basculante della massa della testina in rapporto al fulcro varierà da testina a testina. Se ciò non bastasse a confondere il progettista, qualsiasi autosmorzamento nel fulcro del blocco portatestina agirà in maniera differente in ciascuno dei casi sopra citati. I portatestina basculanti fai-da-te sono stati provati sin dall'avvento delle testine moderne, ma questo è il primo esemplare commerciale, ottimamente costruito, nel quale ci imbattiamo; per questo motivo, Mark e David hanno unito le forze per esplorare le potenzialità del prodotto.

[Disegno dell'angolo di oscillazione di un portatestina basculante]

Qualche base tecnica

Le quattro grandi sfide che i progettisti di testine devono affrontare sono riconducibili al medesimo problema: come mantenere l'allineamento della testina nei solchi di un LP a tutte le frequenze, nonché a quelle frequenze ultrasoniche che potrebbero utilmente intermodulare con le frequenze udibili. I solchi mono fanno oscillare lo stilo da un lato all'altro, per cui qualsiasi imprecisione della posizione laterale si traduce in distorsioni del segnale musicale. Poiché la musica è un mezzo temporale, l'imprecisione nel rapporto longitudinale tra la testina e il solco (o con la tangente al solco, per i pignoli del Coro della Plebe) si tradurrà in cambiamenti di tono e di tempo. Poiché la stereofonia crea l'illusione dello spazio incidendo ciascun canale nei lati del solco con uno sfasamento di 45°, in pratica le oscillazioni laterali nette sono la somma di un segnale musicale mono, e le oscillazioni verticali nette sono informazioni spaziali. Perciò, le imprecisioni nella posizione verticale della testina influiscono sulle informazioni spaziali. Né un braccio parallelo con servocorrezione, né un braccio articolato riusciranno mai ad ottenere una posizione precisa al 100% durante la tracciatura di un intero lato di un LP.

Poiché la parete interna del solco (più vicino all'etichetta) ha un raggio leggermente inferiore rispetto a quella esterna, a ogni data velocità angolare (33 e ⅓, ad esempio) la parte interna del solco si muoverà sempre a una velocità superficiale inferiore rispetto alla parte esterna (con un semplice segnale mono).
«E nel caso in cui il canale sinistro avesse un segnale basso pesantemente modulato e il canale destro fosse muto?», domanda uno dei plebei più intelligenti, a sinistra del palco.

Questo esempio dimostra che non esistono situazioni universali, e che i progettisti di bracci devono scendere a compromessi per far fronte agli scenari più probabili. Heideström (1981) aveva notato che gli audiofili stavano scoprendo l'importanza di messe a punto del braccio molto più critiche di quanto qualsiasi opuscolo del produttore lasciasse intendere, all'epoca. Questo accadeva vent'anni dopo la scoperta dei benefici della compensazione del bias per bracci articolati con portatestina controbilanciato (leggi: storto), che sono tuttora il tipo più diffuso, dopo quasi 35 anni. I risultati dell'indagine di Peter Heideström dimostravano che il migliore valore teorico possibile di distorsione dell'allineamento, per un braccio di 231 mm (tipica approssimazione per i bracci da 9"), è 0,06%. Egli aveva calcolato che uno dei bracci più popolari del periodo, se tarato alla perfezione, poteva gestire, nella migliore delle ipotesi, uno 0,64% al raggio del solco interno. Tuttavia, la distorsione nel tracciamento laterale è, principalmente, a livello della seconda armonica, per cui dovrebbe essere inudibile (almeno in teoria).

La frase chiave è tarato alla perfezione, perché errori inferiori a 1 mm alla base del braccio, e molto meno di 1 mm a livello del portatestina (un buon motivo per regolare l'allineamento alla base del braccio e non a livello del portatestina) possono causare una distorsione da errore di allineamento superiore all'1%. Un errore di angolazione del portatestina inferiore a 0,1° genera distorsione per 1/8, o qualunque valore calcolato dalla geometria del braccio. Un tale livello di precisione va oltre le tolleranze ammesse in fase di costruzione e di installazione, per non parlare della misurazione a occhio o con la dima. Heideström (e Keywood, nel 1980, prima di lui) aveva scoperto che, con tutta l'attenzione possibile e utilizzando bracci e strumenti di taratura disponibili in commercio, raramente si riusciva a ottenere una distorsione migliore dell'1,5%.

Per di più, alcuni bracci non hanno il corretto angolo di offset per il portatestina, che permette un offset lineare ideale (indicato come lunghezza PD nel diagramma di Heideström citato nella bibliografia).

PD=(Ri + Ro) + R1/Ro + Ro/R1 +6
dove Ri è il raggio del solco interno e Ro è il raggio del solco esterno

L'offset è presente solamente per ridurre l'errore di tracciamento di un braccio diritto montato perpendicolarmente al centro dell'arco di riproduzione. La maggior parte del lavoro sull'errore di tracciamento (Baerwald, 1938 - Stevenson, 1966a - Stevenson, 1966b - Wilson, 1966) è stato svolto quando gli stili sferici erano di uso comune e quindi oggi, con gli stili più corti, hanno meno valore. Con gli stili sferici (conici), come alcuni classici modelli da trasmissione ancora comuni in alcuni ambienti, l'errore di distorsione da tracciamento è molto maggiore, particolarmente con raggi del solco più piccoli, rispetto agli stili iperellittici o a linea di contatto, oggi maggiormente in voga. Lo stilo conico di una Denon DL103 (diamante sferico da 16,5 μm) su un braccio Rega (222 mm), che arranca nel tracciare i solchi interni di un lato di durata pari a 34 minuti (ad esempio, la leggendaria Nona di Beethoven Decca SXL6233), affronta sfide differenti rispetto a uno stilo a linea di contatto di una testina ad elevata cedevolezza, tipo la Cartridge Man Music Maker, o di una Shure V15 V-MR montata su uno SME3009 III oppure di una Decca London, con ristilatura Garrott, appesa a uno SME3012 Series II. In più, l'inevitabile conseguenza della produzione di massa di LP è che gran parte delle vostre collezioni di dischi è costituita, in una certa misura, da “scambisti”.[2]

«Il Vecchio Scriba è andato fuori di testa», sentenzia la plebe, a sinistra del palco. «Gli LP, anche quelli stampati negli anni '70, non vanno a quelle feste dove si mettono le chiavi delle auto tutte insieme in una zuppiera per cercare incontri sessuali casuali.»

In questo contesto, con scambisti[2] intendo quei dischi il cui foro centrale non è perfettamente centrato con la spirale del solco. Le moderne stampe audiofile tendono ad essere migliori, ma negli anni '70, quando la qualità di stampa era al suo nadir, i dischi (a parte quelli di classica) spesso erano, fino a un certo grado, scentrati. Quando si era trovata a dover affrontare la situazione, la maggior parte degli addetti alla produzione di una fabbrica di dischi non sapeva che ci fosse un qualsivoglia standard che stabilisse in che punto dovesse esserci il foro (Heideström, 1981, pag. 25). Che il portatestina basculante Nasotec aiuti, o che peggiori le cose in queste situazioni, è qualcosa che va provato per sapere se funziona, se è una combinazione fortunata o se non serve allo scopo.

Molti bracci, dagli anni '60, hanno cercato di risolvere il problema dell'errore di tracciamento. I bracci da 305 mm (12") lo riducono grazie alla loro sola lunghezza, il che è un argomento simile al vecchio adagio per cui non c'è un sostituto per i centimetri cubi nella progettazione dei motori. Proprio come per la progettazione dei motori, una maggiore efficienza volumetrica potrebbe ottenere i medesimi risultati senza la penalizzazione data dal peso, e i bracci a tracciamento parallelo hanno seguito il proprio percorso restando perpendicolari al solco. Occasionalmente appaiono bracci ad asta gemella, che fanno uso di un secondo braccio per fare in modo che un portatestina imperniato resti allineato con il solco lungo l'arco di tracciamento dell'LP; il modello con il migliore successo commerciale è stato il Garrard Zero 100SB, alla fine degli anni '60. Su TNT-Audio abbiamo già descritto il restauro di un giradischi integrato Garrard Zero 100SB, con braccio dotato di portatestina a offset variabile che mantiene una posizione relativa rispetto al solco grazie a un sistema di trascinamento a parallelogramma che modifica l'offset mentre la testina percorre la superficie dell'LP. Senza ricorrere a una simile complessità, il portatestina basculante Nasotec tenta di utilizzare un meccanismo di ritorno basato sull'attrito autocorrettivo per “tirare” la testina, mantenendola allineata.

La Nasotec Corporation è un'azienda sudcoreana fondata da DC Son nel 1999. Il business principale è costituito da componenti audio e kit fai-da-te, tra cui amplificatori, connettori e cavi a marchio Nasotec. La Nasotec ha provato a entrare nel mercato d'oltremare dal 2013, e il portatestina basculante è la seconda iniziativa dopo i connettori Namoo. La Nasotec ha avuto l'idea del “portatestina basculante” riparando un braccio a tracciamento lineare Clearaudio Master Reference TQ1. La parte di aggancio della testina ha dato loro un'indicazione su come procedere.

La Nasotec sottolinea che i punti più importanti, per una corretta installazione, sono quelli che riguardano l'ottenimento di un efficace equilibrio di oscillazione, che poi è il parametro più importante. Dall'azienda suggeriscono che l'azimuth abbia un grande effetto sull'oscillazione, e consigliano di fare una prova battendo su entrambi i lati del portatestina con un bastoncino sottile (o qualcosa di simile) e verificare che i due movimenti siano pressoché gli stessi. La Nasotec fa notare che il movimento basculante della giunzione diventerà più elastico entro qualche giorno di utilizzo.

[Bowie oscilla]

David osserva che, poiché sembra una specie di tradizione delle aziende che chiudono, al termine della sua illustre vita aziendale il produttore di giradischi Garrard aveva lanciato quello che era stato pensato come un prodotto rivoluzionario. Il giradischi Garrard Zero 100 era caratterizzato da un innovativo, sebbene non originale, braccio articolato, progettato per regolare automaticamente l'angolo della testina mentre essa percorreva la superficie del disco, eliminando l'errore di tracciamento. Come capita spesso in simili ultimi disperati tentativi, l'idea aveva superato la tecnologia, perché, per poter essere messa in pratica, il braccio avrebbe dovuto avere cuscinetti di qualità molto migliore di quelli ottenibili al prezzo che la Garrard poteva permettersi di pagare per un'apparecchiatura di produzione di massa. Tuttavia, lo Zero-100 è stato un coraggioso tentativo di affrontare il vecchio problema dell'errore di angolazione nei bracci oscillanti da un fulcro fisso. David rimpiange spesso il fatto che l'azienda non abbia mai prodotto uno Zero per 78 giri.

Saltiamo velocemente al 2015. Un'azienda sud-coreana di nome Nasotec, precedentemente sconosciuta a TNT-Audio, ha presentato un altro prodotto innovativo, mirato al vecchio spauracchio dell'errore di tracciamento: il portatestina basculante 201A1. In confronto al pesante, complicato, multi-fulcro e articolato braccio Garrard, l'approccio Nasotec non poteva essere più semplice: un unico fulcro a bassa resistenza, questa volta con un cuscinetto che beneficia della tecnologia del XXI secolo, che collega l'aggancio della testina a un attacco per montarlo su un braccio in standard SME, facendo affidamento sui conduttori del segnale della testina per polarizzare i due verso un allineamento diretto in assenza di una forza esterna. Quando si ascolta un disco, la naturale forza di skating (in teoria, almeno) causa un movimento oscillatorio dell'aggancio della testina, che la fa allineare al solco.

Prima di tutto, David aggiunge che da quando abbiamo ricevuto gli esemplari per la recensione, la Nasotec ha rivisto il suo progetto, aggiungendo l'isolamento ai conduttori della testina e applicando delle molle, con tensione regolabile, per allineare i componenti. Entrambe le nostre recensioni fanno riferimento al progetto precedente, senza molle.

Quando al nostro impavido editore capo, Lucio, è stato proposto il portatestina basculante Nasotec per una recensione, il primo pensiero di David è stato «Quell'affare può andare molto bene per gli LP, ma mi domando come gestirebbe le esigenze di un 78 giri.» E così, David si è concentrato su quel problema, lasciando la gestione degli LP nelle abili mani di Mark.

Naturalmente, prima di provare il portatestina, il primo passo è stato montare una testina. David ha scelto una Shure M97xE, soprattutto perché, come le testine V15Vx-MR, che sono la sua scelta abituale sia per i 78 giri sia per gli LP, essa accetta la sua collezione di stili dotati di puntine su misura per i 78 giri, e perché ne ha una che doveva già rimontare da un portatestina convenzionale in prestito. Per parafrasare Homer e Jethro, David vorrebbe dire che montare questa testina sul portatestina basculante Nasotec è stato un gioco da ragazzi, che gli è piaciuto, ma semplicemente non può essere così bugiardo! Come è stato fatto notare, il progetto Nasotec si basa su una tensione fornita da piccoli conduttori in rame non isolati, ognuno dei quali ha circa lo spessore di un capello umano. Le istruzioni di montaggio pongono l'accento sul fatto che i conduttori non devono toccarsi tra loro, in nessun punto. Le terminazioni dei cavi nel portatestina sono disposte a quadrato, e forse una simile disposizione funziona bene con testine le cui terminazioni sono configurate in maniera analoga. Tuttavia, i pin della Shure M97 sono disposti a zig-zag, e di conseguenza i conduttori si incrociano gli uni con gli altri. In questo caso, evitare il contatto è stato un interessante esercizio di geometria! Poi David ha notato il problema dei gancetti a entrambe le estremità dei conduttori. David si è domandato se avesse sbagliato qualcosa, ma i pin erano ostinatamente determinati a essere troppo piccoli per alcune terminazioni e troppo grossi per altre. Farli scivolare nelle terminazioni giuste a un'estremità, senza danneggiare i delicati conduttori, e farli rimanere sulle terminazioni all'altra estremità, è stata una vera sfida. Pertanto, non il modo più piacevole che David immaginasse per passare il tempo.

Dopo aver montato la testina, David ha installato il Nasotec su un braccio SME 3009 Series II migliorato e ha iniziato la prova ascoltando un 78 giri un po' ondulato. David è rimasto sorpreso di vedere il Nasotec negoziare con grazia le proprie richieste, ma poi uno dei conduttori si è staccato, ponendo fine a ulteriori sperimentazioni per quel giorno. La prova vera e propria è stata effettuata un po' di tempo dopo, quando David ha sottoposto testina e portatestina a una vera tortura fonografica. Si sono presentati degli ostacoli, tutti a carico dello stilo, circa una volta ogni tre quarti di secondo, compresi i seguenti: un'ondulazione modesta ma relativamente netta, un solco eccentrico ma non in maniera uniforme, e almeno un po' di concavità. Sommati insieme, hanno completamente sconfitto le solite Shure V15Vx-MR di David e una Shure V15-III di riserva, provvista di uno stilo ellittico Shure per 78 giri; in ogni caso, lo stilo veniva spinto fuori dal solco, anche quando David aumentava il peso di lettura in modo tale che il corpo della testina si trovava al pelo della superficie del disco. Tutte le testine sono state montate su portatestina normali.

Con grande sorpresa di David, le cose sono migliorate quando lui ha provato il disco con la combinazione Nasotec/M97. Con un po' di attenzioni extra (lasciare l'alzabraccio inserito fino a ⅓), David è riuscito ad ascoltare questo orribile disco senza che la testina saltasse o toccasse la superficie. Badate bene, la procedura non è stata del tutto priva di disperazione da parte della testina, ma la morale della favola è stata che David è riuscito a ottenere un riversamento utilizzabile per futuri ascolti, una cosa che non era riuscito a fare con un'ampia scelta di pesi di lettura applicati a due diverse testine con portatestina fissi. Tuttavia, David osserva che quando lo stilo raggiungeva il solco più esterno, dall'eccentricità pronunciata, del disco - una caratteristica comune dei dischi Victor del periodo in questione, pensata per azionare un meccanismo di arresto automatico meccanico montato sui Victrola dell'epoca - il Nasotec impazziva, letteralmente, e dopo alcune rivoluzioni lo stilo saltava del tutto il solco. In situazioni simili, è meglio che l'utilizzatore stia in attesa, per intervenire non appena la musica finisce.

Navigando nel sito di High-End City, è evidente che prodotti familiari hanno un prezzo competitivo. Il prezzo può variare in base al tasso di cambio della vostra valuta con il dollaro USA e ai vostri dazi doganali sui prodotti importati. Da ciò potrebbe essere ragionevole dedurre che i prodotti Nasotec siano altrettanto competitivi, ma gli esotici portatestina in legno disponibili per lo SME 3000 hanno un prezzo che va dai circa 35 dollari USA in su. Essi hanno un'estetica simile a quella di articoli di lusso giapponesi, e non devono essere confusi con offerte più economiche da mercatino delle pulci.

Procedura della recensione

Poiché il portatestina basculante Nasotec è limitato all'utilizzo con bracci che montano portatestina universali SME, esso è stato provato con tre bracci SME di diverse epoche e condizione:

Le testine comprendevano la MusicMaker II, una soddisfacente ADC VLM II, una Stanton 681EEE, varie AT95 e AT110, e la Dynavector XX-2 MkII; la Decca London ristilata era stata giudicata troppo delicata per sostenere la prova. Tutte le testine erano collegate a uno stadio phono Canor TP306VR+, che è dotato di un versatile controllo per regolare il carico. Il resto dell'impianto di Mark comprendeva l'amplificatore integrato Canor TP106VR+, in alternativa con un pre-amplificatore Audio Research Corporation Reference 3 che alimentava un Assemblage SET300B modificato (versione in kit di Sonic Frontiers), e diffusori a linea di trasmissione Hammer Dynamics modificati, cabinet in multistrato di betulla da 18 mm, crossover esterni su misura con induttori Hyperlitz e condensatori di elevata qualità. Allo scopo di stabilire con esattezza quale contributo il portatestina basculante Nasotec apportasse al suono nel suo insieme, era stato necessario provare una simile diversità di componenti in varie combinazioni.

Qualità del suono

Dall'inizio, i risultati (esclusi i 78 giri) sono stati misti. Il suono, nonostante l'ottima realizzazione ingegneristica del portatestina basculante Nasotec, spesso sembrava inconsistente. La risposta in frequenza non suonava scorretta, ma la definizione del basso sembrava carente e il palcoscenico sembrava variare di dimensione. La piattezza e la centratura dei dischi influivano in proporzione. Dischi ondulati o scentrati erano i più colpiti, mentre le stampe audiofile ne risentivano meno. La qualità costruttiva del prodotto è indiscutibile.
«In un portatestina di questo prezzo, la qualità costruttiva dovrebbe essere senza pari», afferma la plebe, a sinistra del palco.

La caratteristica principale sembra essere una lieve coloritura. Il paragone più simile che viene in mente è il flutter di un nastro analogico, non al livello delle tipiche piastre per musicassette, anche di quelle con, diciamo, velleità audiofile, ma al livello della qualità domestica delle piastre a bobina degli anni '70. Per identificare le cause di questa lieve coloritura, Mark ha utilizzato vari dischi di prova. I recensori di TNT-Audio sono scrittori volontari, non retribuiti, e quindi a noi non piace perdere tempo con i dischi di prova quando, invece, potremmo goderci la musica. Con alcuni dischi, la capacità di tracciamento sembra essere compromessa rispetto all'utilizzo di un solido portatestina in magnesio, ma curiosamente non con tutti. La risonanza fondamentale del braccio cambiava solo di quel tanto previsto dalla differente massa del portatestina basculante Nasotec vicino alla testina. Le prove del bias indicano che con questo portatestina le regolazioni del bias sono completamente differenti. In effetti, questo portatestina diventa lo strumento ideale per identificare l'impostazione ottimale del bias.

Questo portatestina è diventato un mezzo utile per ottimizzare l'impostazione del bias per ogni testina particolare, utilizzando dischi di prova. David lo trova utile per recuperare vecchi dischi da collezione non standard. Per i possessori di più testine montate su portatestina con attacco SME, il portatestina basculante Nasotec costituirà un utile strumento da aggiungere al proprio kit di attrezzi per la taratura. Il portatestina basculante può essere usato come ausilio per stabilire il bias ottimale per ogni testina, che poi può essere registrato e la testina può essere montata su un portatestina di massa e materiali ottimali per quel modello.

Nello spirito dell'impresa scientifica, sono state provate varie idee per identificare la causa della lieve coloritura. Un po' di Blutack (che, per gli audiofili, rimane sempre un materiale popolare per la messa a punto), applicato sul fulcro del portatestina basculante Nasotec (con un peso di lettura corretto), aveva ridotto la lieve coloritura e rinforzato il basso. Curiosamente, aveva anche migliorato le proporzioni del palcoscenico. Tuttavia, aveva anche osteggiato l'intera raison d'être di questo portatestina.

[Il portatestina basculante Nasotec in rosso]

Conclusioni

È stata dura. Giungere a una conclusione è ciò che ha fatto ritardare questa recensione per tre anni, e oggi il vostro Vecchio Scriba non è che si sia avvicinato.

David ha constatato, sulla base di questa (a dire il vero) prova limitata, che il portatestina basculante Nasotec ha le potenzialità per essere un utile strumento per ascoltare e rimettere in sesto i 78 giri che non tracciano correttamente con i portatestina convenzionali. Detto ciò, per 300 dollari (se va bene) è uno strumento costoso, e in molti casi l'approccio più pratico (o almeno il più economico) sarebbe acquistare una copia migliore del disco. Oltretutto, l'utilizzo più efficace per questo portatestina, probabilmente, è quando si ha a che fare con delle rarità (come nel caso di David, il cui disco di prova può rientrare a pieno titolo in questa categoria) o, forse, come ausilio per un collezionista che ha molti dischi “difficili”. In caso contrario, David dubita che l'utilizzo giustifichi la spesa.

L'inevitabile compromesso strutturale e la penalizzazione data dalla massa del fulcro al centro del portatestina di un giradischi creano i loro problemi. Mark ipotizza che la percepibile lieve coloritura debba essere causata da questa giunzione aggiuntiva, perché se se ne impedisce il movimento, la qualità del suono migliora. L'esauriente lista di apparecchiature proposta, con cui Mark ha provato il portatestina, dimostra gli sforzi compiuti per identificare l'effetto di questo componente sulla qualità del suono. In realtà, sono stati provati molti altri dischi, nonché ogni modifica e combinazione di bracci possibile. Questo è un prodotto molto interessante, oltre che ben costruito, ma il portatestina basculante Nasotec, a questo prezzo, non può essere consigliato dal punto di vista della qualità sonora.

Musica ascoltata durante la stesura di questa recensione
Impianto di riferimento
ovviamente su vinile
  • Aphex Twin: I Care Because You Do - Eccellente ristampa Warp Records di una delle vette più elevate della nuova musica degli anni '90, il decennio che la musica ricorda
  • The Clash: Give 'em enough rope
  • Alan Cortot: Chopin, Ballata N.1 in Sol minore, Op. 23, Victor Orthophonic - Quarta registrazione del 27 ottobre 1926, meno diffusa della sesta registrazione, effettuata due mesi dopo.
  • Bruce Springsteen: Live/1975
  • James Newton Howard: The Sheffield Track Record - leggendaria registrazione direct-to-disc, due tracce per lato
  • I Jah Man: Haile I Hymn (Chapter 1)
  • Caron Wheeler: Beach of the War Goddess - la cugina Caron su 45 giri
  • Zappa/Mothers: Roxy & Elsewhere - rimasterizzazione analogica del 2013
Dischi di prova usati, in un certo senso con meno piacere:
  • Hi-Fi News: Analogue test LP: The Producer's Cut - Tracce essenziali per regolare il bias, di Len Gregory
  • Image HiFi: Vinyl Essentials: the ultimate pickup test record###
  • Manger: Musik wie von einem anderen Stern - utile per un confronto diretto con l'equivalente su CD, come riferimento per aiutare la memoria uditiva
  • Stan Ricker: Cardas Frequency Sweep and Burn-in Record
  • Shure: TTR110 Audio Obstacle Course - tuttora lo standard sulla base del quale tutti i dischi di prova vengono giudicati
Apparecchiature utilizzate per questa recensione:
  • Braccio 1: SME 3012 Series I, con accessori originali per la compensazione del bias; non modificato tranne il cavo in argento (Mark)
  • Braccio 2: SME 3012 Series II, con accessorio per lo smorzamento FD200 disinserito; completamente originale (Mark)
  • Supporto del giradischi: tavola Wilko essiccata e riempita di sabbia (Wilkinson Stores), senza ripiani in vetro (Mark)
  • Mensola del giradischi: ERaudio Large SpaceHarmoniser (Mark)
  • Accessori: Yamamoto Sound Craft e BrightStar IsoNodes extra-large (Mark)
  • Giradischi 1: Garrard 401, con base in multistrato riempita di sabbia essiccata (Mark)
  • Braccio 3: SME 3009 Series II migliorata - completamente originale (Mark)
  • Braccio 4: SME 3009 Series II migliorata (David)
  • Giradischi 2: Thorens TD160BC con alcune parti a “S” (Mark)
  • Giradischi 3: Strathclyde Transcription Deevelopments (STD) STD305D (David)
  • Testine di prova iniziali: Audio Technica AT95E e AT110 (Mark)
  • Testina 1: ADC VLM mkII (Mark)
  • Testina 2: Cartridge Man MusicMaker II
  • Testina 3: Dynavector XX2 MkII (Mark)
  • Testina 4: Stanton 681EEE (Mark)
  • Testina per 78 giri: Shure M97 (David)
  • Pre-phono: Canor TP306 VR+ (Mark)
  • Pre-phono: Graham Slee Jazz Club (David)
  • Amplificatore integrato: Rogue Sphynx prima generazione (David)
  • Amplificatore integrato: Canor TP106 VR+ (Mark)
  • Pre-amplificatore linea: Audio Research Corporation Reference 3 (Mark)
  • Diffusori: Pinnacle BD650 (David)
  • Diffusori: ibridi passivi TQWP/Linea di trasmissione (cabinet in multistrato di betulla da 18 mm & 25 mm, imbottitura in lana naturale a fibra lunga, rivestimento dei pannelli in Deflex) che caricano l'ultimo woofer Hammer Dynamics di John Wyckoff (Mark)
  • Crossover passivo (bleah!) (con induttori con cavi litz e condensatori di elevata qualità) e tweeter B&C DT400N & B&C DE-35-8

Per collegare questi componenti sono stati utilizzati dei cavi il cui prezzo non supera il 10% di ciascun dispositivo collegato ad entrambe le estremità; molti sono stati realizzati dal Vecchio Scriba con componenti di elevata qualità. Il cavo che collega l'amplificatore ai diffusori è un Black Rhodium S900 a impedenza ultra-bassa, ed è una variante a basso Z del Black Rhodium S600, che ha superato bene i test di correlazione oggettivi e soggettivi di Ben Duncan, scelto principalmente per la compatibilità con il fattore di smorzamento OPT/altoparlante e non per qualità magiche.

Bibliografia

[1] Il riferimento è al titolo di una canzone che, tradotto, suonerebbe “Non significa niente, se non ha quello swing”, in senso musicale; ma “swing” significa “oscillazione, dondolio”, e qui si parla di un portatestina che oscilla (basculante). Come capita spesso con espressioni inglesi, il gioco di parole diventa difficilmente traducibile (in maniera efficace) in italiano - NdT

[2] Anche in questo caso, il gioco di parole originale si perde. “Swingers” sono gli “scambisti”, come si evince dal commento della “plebe”. Ovviamente in italiano la cosa non ha senso, riferita a un disco; un termine che potrebbe rendere l'idea è “eccentrico”, nel senso di “scentrato” - NdT

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