Prodotto: Odyssey Audio - Epiphony Mini Monitors
Costruttore: Odyssey Audio - USA
Costo appross.: 600 €
Recensore: Scott Faller - TNT USA
Data recensione: Novembre, 2003
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Vediamo da dove iniziare questa volta. Bene, organizziamo un viaggio nella macchina del tempo e facciamo qualche passo indietro. Torniamo nell'Aprile del 2003, Stavo facendo un resoconto della seconda edizione del Midwest AudioFest tenutosi a Lima, Ohio. La mostra ospitava molti costruttori di apparecchiature a valvole e diffusori a tromba. Erano comunque presenti alcune eccezioni di rilievo. Un paio di costruttori di apparecchi a stato solido si erano intrufolati tra i presenti senza farsi riconoscere.
La Odyssey Audio fa parte del manipolo di coraggiosi che nel passato si sono allontanati dalle apparecchiature a valvole. A capo della Odyssey c'è un ragazzo di nome Klaus Bunge. Io e Klaus ci siamo incontrati formalmente sabato pomeriggio. Mi sono trovato molto a mio agio con lui. Klaus ha una grande passione per la vita e per tutto quello che riguarda l'audio. Una persona veramente gradevole, e con la quale è piacevole avere a che fare.
E per nostra fortuna, io e Klaus abbiamo in comune gli stessi gusti musicali, e cosa molto importante, ci piacciono gli stessi livelli di ascolto. Ad entrambi piace la musica servita ad alto volume. Non semplicemente alta ma prossima al clipping ed alla distorsione. Penso che sia dovuto a ciò che la musica riesce a trasmettere ai nostri animi e nient'altro. Essa trasmette passione a ciascuno di noi. Personalmente, trovo la musica mooolto più coinvolgente quando la riproduzione supera i 100 dB. O è così oppure sto diventando sordo, ancora non ho capito bene.
Per raccontarvi un divertente aneddoto, quando mi trovavo nella stanza Bolder/Teres al MAF, Wayne ha commesso l'errore di lasciarmi manovrare il livello del volume del suo impianto. Ouuuuuu, mi sono sentito un Dio. Inutile a dirsi l'ho piazzato a......manetta. Ho sentito le persone che si trovavano dietro di me dire "dannazione che volume", e uscire velocemente dalla stanza. Oh bene! Strano a dirsi, ma nessuno mi ha permesso nuovamente di regolare il livello del volume.
Diamine, mi son fatto nuovamente riconoscere!
Sempre al MAF, sabato mattina mi sono svegliato di buon ora e ho girovagato nell'albergo. La Odyssey Audio aveva a disposizione una saletta accanto al centro convegni. Per qualche ragione la porta era aperta e quindi sono entrato. Non c'era nessuno ma le elettroniche erano accese e stavano suonando. Mi sono seduto ed ho iniziato ad ascoltare. Non capita spesso che ad una di queste manifestazioni uno possa avere a disposizione una stanza tutta per lui e possa fare un ascolto approfondito. Penso di essere rimasto (in completa solitudine) ad ascoltare per circa 30 minuti. Sono rimasto molto colpito dal suono di quell'impianto.
Dopo la mia esperienza di sabato mattina, ho passato molto tempo nella saletta della Odyssey parlando di tutti i prodotti in catalogo. Klaus offre una buona selezione di apparecchiature. Odyssey è l'importatore nord americano dei prodotti Symphonic. La Odyssey inoltre offre una linea completa di ampli che riportano il loro marchio. Molto più nota per la sua linea di amplificatori, la Stratus, con cui stanno entusiasmando molte riviste del settore e molti dei loro clienti (meritatamente peraltro), la Odyssey vanta inoltre una linea di diffusori di ottima qualità.
Klaus e Alain Courteau (escludendo il Canada) si sono messi insieme per realizzare una linea di diffusori dal prezzo accessibile. Klaus racconta che era alla ricerca di un costruttore che realizzasse i suoi diffusori ed arrivò fino in Canada per incontrare Alain. Klaus prese un paio di diffusori di Alain e li portò nel suo negozio per un ascolto. Tre ore dopo averli collegati, aveva stipulato un contratto con Alain per realizzare la linea di diffusori della Odyssey.
Tutto ciò ci introduce ai diffusori entry level della Odyssey, le Epiphony. Questi sono dei mini-monitors e vengono venduti a circa 600 € la coppia. La Odyssey offre anche tre altri modelli da pavimento, le Lorelei (circa 2500 € la coppia), le Nightingale (circa 1300 € la coppia) e le Circe (circa 1000 € la coppia). Come potete constatare, in questo pazzo mondo dell high end, questi rappresentano diffusori dal prezzo piuttosto accessibile.
Modello |
Odyssey Epiphony |
Tipo |
2 vie, Bass Reflex, tubo di accordo posteriore |
Altoparlanti |
3/4" Tweeter, 5.5" Woofer |
Risposta in frequenza |
da 49Hz a 20kHz |
Sensibilità |
86 dB |
Impedenza nominale |
8 ohms |
Potenza consigliata |
da 30 a 150 watts |
Dimensioni |
altezza 30cm; larghezza 18cm; profondità 29cm |
Peso |
8.75Kg ognuna |
Frequenza di crossover |
4kHz - del terzo ordine sul tweeter, del secondo ordine sul woofer |
Le Epiphony con la combinazione Korato/AKSA
Fortunatamente la coppia di Epiphony che sto ascoltando sono già rodate. Sono quelle usate personalmente da Klaus nel suo negozio. Quando stavo andando via dal MAF, Klaus mi ha tirato da un lato e mi ha detto: "Senti, perché non le ascolti un attimo?", per cui me le sono portate dietro per inserirle nella mia serie di prove sui diffusori. Sono stato fortunato, letteralmente. Klaus tiene a precisare che la sua linea di diffusori "appena tolte dagli imballaggi" suona abbastanza.....come dire....nuove. Egli raccomanda almeno 200 ore di rodaggio prima che inizino a suonare decentemente.
Come farò capire meglio tra poco, questi diffusori spariscono completamente nella stanza. L'immagine che restituiscono è migliore rispetto a qualsiasi diffusore ho avuto a casa durante questa serie di prove. Da questo punto di vista superano qualsiasi diffusore riesca a ricordare a questo ma (addirittura) anche a livelli più alti di prezzo. Spariscono completamente facendo fluire la musica senza alcuno sforzo su di un palcoscenico virtuale proprio davanti a voi (con le giuste sorgenti ed il materiale adatto naturalmente). Questa caratteristica da sola le rende pericolose. Non pericolose per voi, ma per me ed il proseguio delle recensioni sono quasi letali. Adesso vi spiego.
Una volta tornato dal MAF, ho collegato le Epiphony ed ho scoperto quanto suonassero bene nell'impianto utilizzato per la serie di prove dedicata ai diffusori. Per le successive due settimane, ho trascorso ogni momento libero ascoltando le Epiphony. Sono rimasto semplicemente sbalordito per come suonano bene. Un basso controllato e profondo, dei medi naturali e degli alti setosi e non affaticanti, palcoscenico e immagine fantastici, le Epiphony sono tutto ciò.
Allora ho provato a collegare all'impianto qualche altro diffusore. Ragazzi, che errore. Sono dovute trascorrere tre o quattro ore per provare a dimenticare come suonavano le Epiphony. Non riuscivo a togliermi il loro suono dalla testa. Per cui alla fine quello che ho fatto è stato spegnere completamente l'impianto e collegare il mio ampli SET. L'ho ascoltato per quasi tre settimane. Immaginavo che dopo questo periodo avessi dimenticato il suono delle Epiphony il che mi avrebbe permesso di ricominciare da capo. Inutile a dirsi, non ho potuto ricollegare le Epiphony se non dopo aver completato le altre recensioni.
Nelle afose giornate estive, e nei primi giorni dell'autunno, i miei gusti musicali sembra siano cambiati. Durante i mesi estivi avevo la tendenza ad ascoltare musica più aggressiva, rock, alternativa e anche un certo genere di hip hop. Al diminuire delle torride temperature, sono cambiati i gusti musicali. Durante le giornate autunnali e invernali, ho preferito ascoltare musica più rilassante. Il rock più tranquillo, il jazz e la classica hanno trovato posto nella mia dieta musicale. Le Epiphony si sono comportate benissimo praticamente su tutto quello che ho ascoltato.
Le Epiphony con il RAM 301 nella modalità Stand Alone
La pausa estiva e la realizzazione di alcuni articoli, mi avevano fatto dimenticare quanto suonasse bene questo piccolo ampli. Pulito, aperto, dinamico e molto ben rifinito. Il RAM 301 rappresenta un ottimo partner per le Epiphony. Per coloro che hanno bisogno di un impianto con pochi watt e non vogliono occupare troppo spazio, questo può essere a buon diritto un serio candidato.
Il RAM gestisce la bassa efficienza delle Epiphony senza nessun problema particolare. Si riesce facilmente a pilotare le Epiphony fino a livelli di ascolto molto confortevoli (maggiori di 95 dB) senza che il RAM resti senza benzina. Parlando in generale, un abbinamento molto azzeccato.
Le Epiphony con lo HH Scott
C'è qualcosa di molto accattivante nel suono di un impianto vintage completamente a valvole. Qualcosa che rende la musica molto più piacevole da ascoltare. La tendenza è quella di dimenticare le costosissime apparecchiature e gli innumerevoli tweak apportati all'impianto al fine di tirare fuori anche il minimo dettaglio. Il vecchio HH Scott sa ancora come far suonare i dischi. Le Epiphony suonano proprio bene affiancate a questo integrato . Qualche watt in più sarebbe comunque il benvenuto. Anche se solo con 18 (circa) gracili watts, lo HH Scott pilota le Epiphony fino a superare i 90db.
Ripeto, la presentazione che ne viene fuori è completamente differente ma non per questo meno godibile. Le Epiphony non sembra che presentino particolari problemi con questo vecchio ampli a valvole. Come nota a margine, ho collegato le Epiphony ad una coppia di ampli a valvole di maggiore potenza (Radii monofonoci da 78 watt che recensirò a breve) e il risultato è stato veramente notevole.
Le Epiphony collegate al RAM 301 confrontate con le Dynaudio 42
Come per le ACI Emerald, le Epiphony si presentano in maniera completamente diversa. Infatti, si possono classificare nella parte opposta dello spettro audio rispetto alle Dyn. Le Dyn sono dei diffusori da prima fila, le Epiphony sono invece da "fondo sala". Totalmente rilassanti e naturali nella loro presentazione. Questi diffusori presentano la musica in modo molto diverso, quasi dalla notte al giorno.
Ripeto nuovamente il significato da attribuire alla mia terminologia audio come già esposto nei precedenti articoli: rilassato non vuol dire velato. Significa semplicemente che il diffusore restituisce tutti (o la maggior parte) i dettagli di un diffusore da prima fila, ma la sensazione è quella di essersi semplicemente spostati dalla prima fila all'ultima fila della sala. Né più né meno.
Lo stile (o la presentazione) tipiche di tali diffusori fanno si che la scena sonora diventi più aperta e distante. L'ambiente in cui vi trovate diventa grandissimo, aumentando le dimensioni fisiche. Questo non accade spesso con i diffusori da prima fila. Anche il miglior diffusore da prima fila (come le Dyn) possono soltanto accennare queste caratteristiche spaziali. Ripeto, non rappresenta né un pregio né un difetto, è semplicemente la realtà dei fatti.
Le Epiphony sfoggiano una qualità che pochi altri diffusori possono vantare. Come ho detto poco fa, il suono non è assolutamente affaticante. Diversamente da molti altri diffusori che suonano (quasi) come se siano costretti a riprodurre la musica, il suono che ripropongono le Epiphony è libero da ogni forzatura. Come risultato, la musica è libera di fluttuare nel palcoscenico virtuale dell'ambiente d'ascolto. Libere dai tipici vincoli dei diffusori ordinari, le immagini rievocate nella mia mente sono limitate soltanto dalle persone che hanno mixato malamente la mia scelta musicale.
Forma, finitura e progetto di base
Le Epiphony sono un progetto a due vie con tubo d'accordo posteriore che utilizza un tweeter della Seas da 3/4" e un woofer della Tang Band da 5 1/2" . Il tweeter è a cupola morbida e l'unità dei medio bassi è in carta trattata. I tagli del crossover sono del terzo ordine sul tweeter e del secondo ordine sul woofer. Ho dato un'occhiata ai crossover (shhhh, non ditelo a Klaus). I condensatori sono dei buoni esemplari a film (Solens e Bennic) e le induttanze sono del tipo a nucleo in aria di decente qualità. C'è anche una resistenza non induttiva, utilizzata nel circuito.
Come potete vedere dalle figure, il baffle frontale è inclinato al fine di allineare temporalmente gli altoparlanti (oltre ad altre ragioni che proverò a spiegarvi in seguito nella sezione dedicata all'immagine). Il mobile è in MDF e può essere rivestito a vostra scelta. La coppia che ho io ha una finitura in nero vinile. Sul retro troviamo il condotto ed una coppia di connettori standard placcati oro. La coppia che ho qui (con la finitura nera piuttosto che quella standard impiallicciata) non si può definire propriamente un campione di estetica, ma non è neanche tanto male. Nel mio caso, sono molto più interessato a come suonano i diffusori.
Dinamica
Anche se l'immediatezza e la dinamica delle Dyn sono molto attraenti, penso che le Epiphony si avvicinano giusto un po' di più alla verità, in particolar modo nelle regioni del basso e dei medio bassi. Le Epiphony riproducono la musica con una naturalezza sconcertante. Il basso ed il medio basso non sono per nulla gonfiati o accentuati. Si rivelano totalmente naturali nella loro presentazione senza diventare soffici o del tutto flaccide.
Come prova per la dinamica ho utilizzato un CD degli EST, il brano Return Of Mohammed di Somewhere Else Before (sempre lui). L'intro del brano, apparentemente abbastanza semplice ma in effetti molto dinamico, rappresenta (secondo me) un ottimo test per la dinamica. L'immediatezza delle Dyn sulle note di apertura del basso sembra leggermente esagerata. Con le Epiphony il basso viene riproposto con la giusta morbidezza ed appare più "reale" (per quanto possa essere reale una registrazione). Non si tratta di un caso isolato. Ho avuto questa sensazione ogni volta ho cambiato il tipo di musica. Penso che un po' del merito sia attribuibile alla differenza che c'è nelle presentazioni tipiche di ciascun diffusore. Le Dyn sono da prima fila mentre le Epiphony restituiscono un suono da fondo sala.
Noterete più avanti che ho dato alle Epiphony soltanto un +0 per quanto concerne la dinamica, piuttosto che un punteggio più alto o più basso. Il motivo è dovuto alla dinamica del midrange. Questo risulta un pizzico velato. Ma con pizzico, intendo proprio quello, un pizzico, non un'esagerazione (date uno sguardo alla chiarezza dei medi più avanti). A sua volta la dinamica generale sembra leggermente limitata rispetto alle Dyn. Quando ascoltate dei particolari brani musicali, dovreste essere in grado di individuare gli attacchi delle note di un vibrafono. A causa di questa velatura sui midrange, manca una certa quantità di dinamica.
Sto solo cercando di indovinare, ma se questi diffusori rientrano nel budget che vi siete prefissato e decidete di procedere all'acquisto, un semplice upgrade sul crossover potrebbe eliminare questo difetto. Una buona induttanza della Goertz con nucleo in argento, qualche AuraCaps sul tweeter e una resistenza a film della Ohmite dovrebbero aprire di molto il suono di queste piccolette.
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Estensione degli alti
Usando il mio misuratore giocattolo (Sencore SP-295c RTA) ho scoperto che le altissime sono leggermente più estese rispetto alle Dyn. Non di molto, ma almeno un paio di dB a 20K. L'altra cosa che ho notato è stata che la risposta in frequenza in ambiente era piatta da circa 2.5K e oltre. Hmmm, quanti misteri inspiegabili!
Comunque, non sono uno smanettone delle misure, utilizzo il Sencore esclusivamente per confermare (alcune volte per razionalizzare) quello che sto ascoltando. Ho disegnato un grafico in ambiente di tutti i diffusori che mi sono capitati. Non sono intenzionato a pubblicarli. Credo alle mie orecchie molto più che ad uno strumento di misura. Ci sono volte, come in quest'occasione, in cui uno strumento si rivela utile. Se qualcuno vi dice che riesce a distinguere una differenza di +/-2dB a 20K.... bene.... datemi retta, giocatevi la casa e scommettete con lui, sul fatto che sia un uomo pipistrello travestito (il che però lo squalifica automaticamente).
Chiarezza degli alti
Questo parametro, molto più che per le Dyn, è estremamente soddisfacente. Anche se abbiamo a che fare con un suono del tipo "back hall", la chiarezza non ne soffre per nulla. I leggeri colpi sui piatti sono puliti e vivaci. Sono solo indietreggiati ulteriormente nel palcoscenico. Non c'è nessuna perdita di dettaglio. Inoltre, le registrazioni più "dure" (che tutti abbiamo) sono diventate più ascoltabili. Quelle sfregolanti e infami registrazioni dei vecchi dischi rock vengono presentatate spostando tutto un po' più indietro nel palcoscenico. Questo può costituire un buon risultato, dipende dai vostri gusti musicali.
Chiarezza del medio
Questo è uno dei parametri in cui le Epiphony lasciano un po' a desiderare. È presente un leggero velo nella regione dei medi. Ma per leggero intendo proprio leggero. Su una scala da 1 a 10, dove per 10 intendiamo il maggiormente velato, mi posizionerei circa a 3. Per contro, penso sia proprio per questo che i diffusori spariscono nella mia stanza. Quella mancanza di evidenza dei medi permette a questi diffusori di "sparire" tanto agevolmente. Certo, viene persa una piccola quantità di dettaglio, ma questo difetto è più che controbilanciato da quello che le Epiphony sanno dare. Qualsiasi cosa nel campo dell'audio rappresenta un compromesso.
A causa di questa leggera pecca, il timbro e la chiarezza degli strumenti possono risultare leggermente penalizzati. Ripeto, non ci sono grandi difetti in generale, ma sono un po' scure. Tale caratteristica è in parte attribuibile all'inclinazione del pannello frontale del diffusore. Il frontale inclinato mette i diffusori fuori asse in due piani. Quando guardate il grafico della risposta in frequenza di un diffusore, si vede che (alcune) frequenze si attenuano mano mano che ci si allontana dall'asse dei diffusori. Poiché la mia posizione di ascolto è piuttosto alta, mi arrivano molti dettagli. Certo non ci sono tutti i dettagli restituiti dalle Dyn ma questi aumentano quando ci si avvicina alla posizione in asse.
Ripeto quanto detto in precedenza, se si modificano i crossovers su questi due piccoli gioielli, sono pronto a scommettere che queste si avvicineranno alla perfezione alla quale solitamente si aspira (nell'ipotesi che esista il diffusore perfetto).
Chiarezza del basso
In questo settore le Epiphony lavorano molto bene. Il basso è profondo, aggraziato e ben rifinito. La sensazione generale del basso nella regione dei medi è leggermente calda. Caldo nel senso di musicale, non indefinito o confuso.
Ascoltando Like Minds di Gary Burton, il brano Country Roads inizia con Dave Holland al basso al quale si aggiungono Pat Metheny e Gary Burton alla chitarra ed al vibrafono, rispettivamente. Alternando le Dyn alle Epiphony, si rileva che queste ultime riproducono al meglio il basso di Dave Holland. La riproduzione appare più naturale e senza forzature. D'altra parte la immediatezza delle Dyn tende a nascondere alcuni piccoli dettagli delle frequenze più basse. La cosa non è molto evidente ma si nota abbastanza in un confronto fianco a fianco tra i due diffusori.
Estensione del basso
L'estensione è molto profonda tenuto conto che abbiamo a che fare con un mini-monitor. Come verificatosi con le Dyn, potete aspettarvi un solido basso nell'ambiente fino alle frequenze di 40Hz. Al solito, se le posizionate troppo vicine alla parete di fondo (probabilmente) otterrete più bassi di quanto siete in grado di gestire. Premesso questo, c'è da dire che un tappo in foam inserito nel condotto del reflex può rivelarsi utile per renderle più gestibili nelle più disparate situazioni. In definitiva, l'estensione del basso è molto prossima a quella delle Dyn.
Profondità del palcoscenico
Questo è il parametro in cui le Epiphony hanno, nel modo più assoluto sbaragliato tutti gli altri diffusori (protagonisti delle prove) che sono transitati in questa stanza. Usando registrazioni eccellenti, la profondità del palcoscenico può facilmente raggiungere dai 40cm ai 50cm. Ripeto, questa è la natura di un diffusore "back hall". Questa tipologia di diffusori può (ed in effetti lo fa) creare un palcoscenico larghissimo. Penso che un altro dei principali motivi per cui questo diffusore restituisce un palcoscenico tanto grandioso risiede nel punto di taglio del crossover che si attesta sui 4kHz, un valore piuttosto elevato. La maggior parte dei diffusori con cui ho avuto a che fare avevano il taglio ad una frequenza di 2.5 kHz. Ciò comporta una GRANDE differenza nel modo di presentarsi dei diffusori.
Come disco di prova, ho deciso di utilizzare Facing Future di IZ (Israel Kamakawiwo'ole) per mettere alla prova la profondità del palcoscenico. Iz è un artista Hawaiano non molto conosciuto. Questo delicato gigante è dotato di una voce quasi celestiale. In grado di coprire gran parte delle tre ottave, la sua voce passa senza sforzo al falsetto con chiarezza e grazia. Sfortunatamente, Iz ci ha lasciato per andare ad incontrarsi con Laka, la grande dea Hawaiiana della danza e della canzone. L'ultimo brano: Hawaìi '78 è un ossessionante brano che tratta delle speculazioni avvenute nel lussureggiante paradiso tropicale delle isole delle Hawaii. Ascoltata con le Dyn, la voce di Iz si stagliava tra i due diffusori mostrando un palcoscenico di 60-90cm di profondità. Passando alle Epiphony la voce di Iz era facilmente individuabile a 3 metri dietro i diffusori. Inoltre il palcoscenico si apriva significativamente. Non ci sono particolari difetti tra questi due diversi approcci alla musica.
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Ampiezza del palcoscenico
Questo è un altro parametro in cui le Epiphony hanno brillato. Vi ho già anticipato nell'articolo che le Epiphony restituiscono un palcoscenico sonoro enorme (quanto meno nella mia stanza). Non solo spariscono completamente (con il software appropriato), ma il soundstage è limitato soltanto dalle pareti della stanza e da coloro che hanno curato il mix.
Passando ad un brano spesso utilizzato nelle mie prove, la prima traccia di Momentary Lapse of Reason dei Pink Floyd, l'acqua che si infrange sulla riva rappresenta uno splendido test per il palcoscenico. Con le Dyn, il fronte sonoro si estende i circa 60cm oltre i diffusori. Collegando le Epiphony, la stessa immagine risulta indietreggiata di circa 3 metri e il fronte sonoro si allarga fino a diventare di circa un metro e mezzo oltre i diffusori.
Altezza del palcoscenico
Ho voluto utilizzare musica "divertente" per questo test, per cui la mia scelta è caduta sull'album Banana Wind di Jimmy Buffet. Se lo conosceste vi innamorereste di questo ragazzo e della sua musica. Ultracinquantenne, vive a Florida Keys, gestisce un bar, possiede un aereo, una barca, e si esibisce quando ha voglia. È uno che vive la vita. Ad ogni modo, Banana Wind è un'ottima registrazione. Il livello della registrazione è lo stesso delle realizzazioni audiofile, a differenza di queste ultime però qui c'è incisa anche della buona musica.
Alternando i diffusori mentre ascoltavo Jamaica Mistaica, con le Dyn gli strumenti e la voce di Jimmy si trovavano alla stessa altezza dei diffusori. La scena arrivava a circa 90 cm sopra i diffusori. Con le Epiphony le voci e gli strumenti sono localizzati a circa 30 cm sopra i diffusori. La scena si estende per 1,5 metri abbondanti sopra i diffusori.
Una nota circa l'altezza del palcoscenico. A volte, i diffusori che vantano un placoscenico molto alto hanno la tendenza a scollare gli alti dai medi e dai bassi. Quando ciò accade, viene disegnata un'immagine piuttosto bizzarra del palcoscenico. Questo non è però il caso dei nostri diffusori. Questi sono entrambi molto coerenti. Le Epiphony presentano un palcoscenico appena più alto. Torno a ripetere, penso che sia dovuto al carattere di diffusore da presentazione "back hall".
Immagine e fuoco
Non mi piace ripetere sempre le stesse cose, ma per descrivere le Epiphony mi tocca farlo. Quando si passa a valutare l'immagine e la messa a fuoco, questi piccoli gioielli si trovano anni luce avanti rispetto agli altri diffusori con cui ho avuto a che fare. La loro prestazione è almeno pari a quella esibita da quasi tutti i diffusori da me ascoltati. Le Epiphony restituiscono un immagine della musica decisa ed estremamente ben definita. Non c'è nulla che non sia proporzionato.
Un altro fattore che contribuisce a rendere le Epiphony così abili a ricreare l'immagine è il fatto che (nella mia stanza) scompaiono. Raramente richiamano l'attenzione dell'ascoltatore su di loro. Anche quando il missaggio di una voce o di uno strumento è fortemente sbilanciato a destra o a sinistra , la presentazione "back hall" caratteristica delle Epiphony le aiuta a rimanere nascoste.
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E adesso un qualcosa che potrebbe apparire pazzesco
Non sono totalmente convinto di quanto segue (fino ad ora), ma ho il sospetto che uno dei motivi per cui le Epiphony riescono a sparire completamente è a causa del frontale inclinato dei diffusori. Dimenticate tutte le questioni sull'allineamento temporale e sugli argomenti similari. Pensate a quello che una parete inclinata può fare, parlando dal punto di vista fisico. Innanzitutto, come ho già detto in precedenza, in questo modo potete mettervi fuori asse, rispetto al suono emesso direttamente dai diffusori, su due piani separati. Ma forse il fattore più importante è che il baffle inclinato delle Epiphony "carica" la (mia) stanza in modo diverso.
La fisica acustica applicata alle salette di ascolto è proprio uno strano animale, qualsiasi sia la stanza in questione. A meno che non abbiate una stanza completamente priva di mobili, la precisione con cui potete stabilire come il suono si propagherà nella stanza (caricherà la stanza) è difficilmente prevedibile. Certo sarà anche possibile prevederla, ma le variabili introdotte dal mobilio, tutte le forme e i fattori di assorbimento (o di riflessione) porterebbero a settimane di calcoli per arrivare a risultati piuttosto limitati.
Per cui a quale santo dell'Audio bisogna votarsi? Proviamo a riassumere qualche concetto. Considerando che il baffle frontale delle Epiphony è inclinato, i diffusori punteranno in alto pittosto che direttamente in faccia all'ascoltatore (come accade invece per gli altri diffusori della serie di prove) e questa caratteristica fa si che l'ambiente venga caricato in modo leggermente diverso cambiando i punti nodali della stanza. Con il termine leggero intendo quello che basta per permettergli di scomparire. Tutto questo ha senso? A mio avviso si.... in alcune forme di logica contorta (e senza nessuna prova effettiva, ma solo basandosi su supposizioni).
...torniamo al nostro programma sull'immagine regolarmente schedulato e ancora in corso....
Passando ad un po' di R&B, in particolare a Blue Obsession di Michael McDonalds, ho ascolatato la sua interpretazione di Down by the River di Neil Young. Questo brano è stato registrato con un unico microfono stereo piazzato davanti la batteria in modo da conferire al brano una sonorità molto viva. Ascoltando il brano con le Epiphony, sarete in grado di seguire il batterista Brian Zsupnik (dovrebbe essere irlandese) mentre esegue i suoi passaggi sulla batteria. Eccezion fatta (ovviamente) dei ride e dei piatti posizionati ai lati opposti della batteria, il rullante e i tom nel palcosenico sonoro sono separati da pochi centimetri. Questo particolare difficilmente si riesce ad evidenziare con un pio di diffusori che non vantano la stessa ricostruzione scenica delle Epiphony.
Ascoltando le Dyn, quando Brian passa dai rullanti ai tom, l'immagine resta saldamente ancorata al centro dei diffusori senza nessun movimento apprezzabile. Quindi passando ad ascoltare le Epiphony e mettendo su lo stesso brano, il batterista stavolta occupa uno spazio molto più grande sul palcoscenico. Adesso è possibile accorgersi quando si volta alla sua destra per colpire i tom. L'immagine creata dalle Epiphony è estremamante focalizzata, prova ne sono questi piccoli movimenti laterali fatti dal batterista.
Tanto per essere sicuri di non stare immaginando cose che in realtà non esistono, ho riascoltato questa traccia più volte utilizzando l'ampli per cuffia Slee Solo e un paio di Grado SR-80. Per coloro che non sono avvezzi all'ascolto delle cuffie con un buon ampli dedicato, posso dire che le cuffie sono estremamente rivelatrici per quanto riguarda i parametri come il bilanciamento stereo (oltre agli altri numerosi parametri del suono). L'esatta posizione di uno strumento (nel palcoscenico) restituita da una registrazione viene rappresentata in modo precisissimo. Ogni particolare registrato vine fuori con una messa a fuoco impeccabile. Siete in grado di localizzare uno strumento nel palcoscenico al trascorrere del "tempo". Nel caso dei tamburi registrati su Down by the River, i piccoli movimenti laterali del batterista Brian Zsupnik risultano ben percepibili.
Questo è uno dei molteplici esempi che ho avuto modo di apprezzare durante l'ascolto delle Epiphony. Questo forse è uno dei più rappresentativi in quanto i movimenti erano molto piccoli, ma in ogni caso perfettamente avvertibili con le Epiphony.
Colorazione complessiva
Qui siamo di fronte ad un'ardua decisione. Da una parte le Epiphony vantano una pulizia sui bassi se poste a confronto con le Dyn, ma d'altra parte le Dyn sono migliori sulle medie frequenze. Ancora una volta dipende da quello che ricercate in un diffusore. Quale delle due caratteristiche prediligete?
Fila
L'ho ripetuto diverse volte; le Epiphony sono diffusori da "fondo sala". Ad alcuni questo suono non piace e preferisce un suono molto più ravvicinato o qualcosa che rappresenti una via di mezzo.
Stranezze
Per tutta la durata della prova le Epiphony hanno svolto il loro compito in modo esemplare sotto tutti i punti di vista (tenuto conto dei loro limiti dichiarati, naturalmente). Si trovano a loro agio sia con lo stato solido sia con le valvole. Inoltre non sembrano essere sensibili ai cavi e alle amplificazioni. E questa, secondo me, rappresenta una qualità.
Fattore Miss You
Vi dirò sono tentato a non separarmene. Sto seriamente vagliando l'ipotesi di acquistarle, mi piacciono molto. Come detto in precedenza ed in altri articoli, le Epiphony rappresentano per me una pericolosa "droga" per come restituiscono l'immagine.
Per comprendere il significato delle valutazioni vi raccomando di leggere la metodologia |
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Giudizi Oggettivi |
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Categoria |
Voto |
Commenti |
Costruzione e finitura |
0 |
Visto che non ho una coppia impiallicciata mi asterrò, altrimenti rischierei di fare solo congetture |
Dinamica |
0 |
Entrambe presentano vantaggi e svantaggi |
Acuti - Estensione |
+2 |
Le Odyssey risultano un po' più piatte ed estese (nel mio ambiente) |
Acuti - Chiarezza |
0 |
Entrambe vantano degli alti molto puliti |
Medi - Chiarezza |
-1 |
In leggero vantaggio le Dyns |
Bassi - Chiarezza |
+2 |
Le Epiphony riproducono allo stesso tempo un basso morbido e ben definito |
Bassi - Estensione |
0 |
Entrambe le coppie hanno una grande estensione |
Immagine - Profondità |
+4 |
Enorme, immenso, profondo, scegliete voi il superlativo |
Immagine - Larghezza |
+3 |
MOLTO ampio |
Immagine - Altezza |
+1 |
Molto bello |
Immagine - Fuoco |
+5 |
Definizione accurata con il software appropriato |
Giudizi soggettivi |
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Colorazione generale |
0 |
È un bel dilemma, scegliete voi |
Fila |
20 |
20esima fila (almeno) |
Stranezze |
0 |
Niente di particolare da segnalare |
Fattore "Miss You" |
+5 |
Le Epiphony fanno tutto molto bene |
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Dopo aver ascoltato diffusori per oltre un anno per queste prove di ascolto a confronto, penso che i miei gusti stiano cambiando. Sto andando sicuramente verso un suono più "rilassante". Per quanto possa essere piacevole il suono da prima fila, trovo che il suono più "ampio" del fondo della sala sia più divertente.
Le Epiphony ripropongono al meglio tutti i generi di musica registrata. Dategli in pasto un buon numero di watt valvolari come ho fatto io con i monofonici Radii e le Epiphony prenderanno vita. Questa particolare combinazione è quanto di meglio abbia ascoltato da molto tempo a questa parte.
Allora, quale tipo di diffusori state ricercando? Vi piace il suono da prima fila? In tal caso probabilmente, le Epiphony non fanno al caso vostro. Volete un suono estremamente dettagliato? Anche in questo caso dovrete rivolgervi da qualche altra parte.
Se invece siete alla ricerca di una presentazione della musica assolutamente priva di sforzo e apprezzate una corretta riproduzione della scena, andrete sicuramente d'accordo con le Epiphony.
Per onestà devo dirvi che ho apprezzato accuratamente il periodo di tempo passato con le Epiphony della Odyssey Audio. Anche se non possono essere considerate perfette, ma hanno tante di quelle qualità (secondo me), che qualsiasi altra cosa viene completamente dimenticata. In particolare se si prende in considerazione il prezzo. Caspita!!! non avevo ancora tenuto conto di quest'aspetto. Le Epiphony rappresentano un diffusore molto più abbordabile rispetto a molti altri con cui ho avuto a che fare. Se li prendete in considerazione dal punto di vista del rapporto qualità prezzo, diventano le prime della classe (ammesso che vi piaccia la loro presentazione).
Che altro aggiungere...fantastiche, non trovate?
Voglio ringraziare personalmente tutti i costruttori che hanno reso possibile questa serie di recensioni. Ricordate che senza di loro, non avreste avuto l'opportunità di leggere tutto ciò :-) Fatevi un giro sui loro siti. Tutti vendono apparecchi molto convenienti che valgono ben la pena di essere presi in considerazione.
Impianto di riferimento |
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dispositivo |
Costruttore e modello |
Distributore |
Lettore CD |
Njoe Tjoeb, Upsampled |
Upscale Audio - Kevin Deal |
Pre |
Korato KVP-20 |
Korato Group |
Audio Switching |
NEC AVX-910 |
NLA – Strumentazione personale |
Amplificatore |
ASKA - Aspen 55 watt Amplifier |
Aspen Amplifiers Pty. Ltd. |
Amplificatore(i) |
RAM 301 - 30 watt Modified Jolida |
Response Audio - Bill Baker |
Amplificatore |
HH Scott 299A Integrato di EL84 PP |
NLA - Strumentazione personale |
cavi di segnale |
Rame argentato, isolam. in Teflon |
Autocostruiti |
Cavi di potenza |
Rame argentato, isolam. in Teflon |
Autocostruiti |
Diffusori (riferimento) |
Dynaudio Audience 42 |
Dynaudio USA Michael Manousselis |
Diffusori (recensione) |
Odyssey Audio - Epiphony |
Odyssey Audio Klaus Bunge |
Giocattoli |
Sencore |
Innanzitutto, voglio, naturalmente, ringraziare Scott e TNT per la recensione veramente molto accurata. È difficile provare ad aggiungere ulteriori commenti, ma ci sono alcuni aspetti che desidero puntualizzare:
1. Come detto da Scott, le Epiphony non sono un nostro progetto o della Symphonic Line. Il progettista, Alain Corteau di Quebec, Canada, ha progettato alcuni modelli per nostro conto. Quasi ogni mese, vengo contattato da progettisti o costruttori che mi chiedono di dare un'occhiata ai loro progetti ed a volte è difficile dirgli di no. Le Epiphony ci sono capitate per caso e per pura fortuna. Quando ho iniziato a cercare un costruttore che realizzasse il cabinet per le nostre Odyssey modello Lorelei, un mio buon amico di Montreal ci fece conoscere un costruttore canadese. Egli tornò con alcuni diffusori di Alain, e mi chiamò per chiedermi un parere. In questa occasione ero molto curioso, e ricevetti presto una coppia di Epiphony e di Nightingales. Quando le ho collegate al mio impianto di riferimento, rimasi perplesso e come detto da Scott, ho subito fatto un accordo con Alain. Questo progettista ha infatti un grande talento, realizza e modifica diffusori da oltre 10 anni.
2. Acustica della stanza. Mi trovo in completo accordo con Scott in questo caso. Negli ultimi 15 anni, ho capito che l'aspetto più importante per la messa a punto di diffusori è quello di eliminare il più possibile le prime e le seconde riflessioni. Sul nostro sito web, abbiamo una speciale sezione denominata "Tweak Tips" nella quale troverete una formula esatta per ottenere tutto ciò. Poiché questa formula non tiene conto dei materiali di costruzione e dell'arredamento, abbiamo deciso di fare un ulteriore passo. Ogni cliente può inviarci per fax un disegno con le misure e una descrizione dell'ambiente (cioè finestre, specchi, ecc), e sarò lieto di aiutarlo a ottimizzare l'impianto senza aggiunta di spesa.
3. È importante ricordare che offriamo un impianto completo che comprende le Epiphony, esclusa la sorgente. Il nostro nuovo ampli Khartago (il più piccolo Stratos), il pre Etesian, le Epiphony, i cavi di segnale Groneberg e i cavi di potenza sono offerti ad un prezzo di 1.500 €. Questo impianto è stato realizzato sinergicamente per questi diffusori.
4. Scott nella recensione fa riferimento a miglioramenti di alcuni componenti. Stiamo valutando la cosa con attenzione, e se i risultati saranno quelli che ci aspettiamo, saremo in grado di proporre una versione speciale a breve termine.
5. Infine, voglio ricordarvi che le Epiphonys vengono accompagnate de una garanzia di 5 anni, e una garanzia soddisfatti o rimborsati di 30 giorni. Le finiture disponibili ad ora sono quercia, frassino, ciliegio chiaro e rosso. In futuro sono previste ulteriori finiture laccate.
Klaus Bunge
Odyssey Audio
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© Copyright 2003 Scott Faller - http://www.tnt-audio.com
Traduzione italiana: Fabio Egizi