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Teac CDP-1100 TLE (TNT Limited Edition) Stage 2

Dopo gli incoraggianti risultati ottenuti con il Teac CD-P1100 Stage 1 ero ansioso di provare quanto si potesse ancora estrarre da questo lettore da meno di 300.000.
Come promesso dunque ecco la versione Stage2, un po' più difficile da realizzare (ma non troppo, si può fare tutto senza saldatore) ed oltre la quale, senza stravolgere la sezione elettronica o il montaggio dei componenti, non si può andare.

Cosa modificare

Nella modifica Stage 1 erano stati sostituiti i piedini, dopo una accurata e snervante scelta, insonorizzato il cabinet con dei fogli di sughero adesivo e poco più.
Già con queste piccole attenzioni il lettore aveva guadagnato molto, pur restando, inequivocabilmente un prodotto di fascia economica, seppure già in grado di rivaleggiare, sotto alcuni aspetti, con concorrenti di prezzo ben superiore.
Gli interventi per passare allo Stage 2 comprendono ovviamente già quelli per lo Stage 1 più quanto segue: Il cavo d'alimentazione è un dettaglio che nei lettori CD può fare una discreta differenza.
Nel Teac il cavo è fisso, saldato all'interno su una piccola scheda.
Poichè non è prevista la terra (in pratica avete solo due fili) non avrebbe senso utilizzare il nostro cavo Merlino se non pensando ad una sua variante ad hoc.
La variante è il nuovo Merlino CD di cui potete leggere qualcosa nell'articolo apposito.
Si tratta di un cavo schermato a quattro conduttori collegati in configurazione anti-induttiva (come nel nostro cavo Star) e quindi a due soli poli. La calza si lascia libera (OVVIAMENTE!) sia da una parte che dall'altra.
Per evitare un ulteriore contatto (e conseguente resistenza) ho preferito fissare il cavo direttamente all'interno dell'apparecchio.
La soluzione migliore è la saldatura al posto del cavo originale. In alternativa potete anche usare un mammuth oppure dei faston.
Fortunatamente il foro nel pannello per far passare il cavo di serie è abbastanza largo da consentire il passaggio del Merlino CD, parecchio più grosso.
La spina per il collegamento è da scegliersi tra le OVA o le Vimar, non perchè suonino meglio (ma quando mai!!!) ma perchè più *spaziose* all'interno e, avendo a che fare con conduttori piuttosto ingombranti, più spazio si ha per le dita e meglio è.
Quando accoppiate i conduttori *a stella* ricordatevi di segnare i colori accoppiati, in modo da ripetere lo stesso incrocio ad entrambe le estremità del cavo (lo so, può sembrare ovvio, però meglio peccare di pedanteria che combinare guai seri).
All'interno del lettore fate in modo di avere qualche cm di cavo in più, vi servirà per clamparci sopra un bel toroide (cilindro) di ferrite anti-interferenza, costituito da due semigusci (semicilidri) richiudibili sul cavo stesso.
Reperibilità: negozi di elettronica o catalogo RS. Se proprio non riuscite a trovarli staccatene uno da un cavo per monitor o per stampante. Si, si tratta proprio di quegli anelloni di cui vi sarete sempre chiesti l'utilità :-)
Il blue-tac comincia ad esservi utile a questo punto del lavoro: fissate l'anello in ferrite sia al cavo che al telaio con abbondanti quantità di questo utilissimo composto.

Ora smontate il trasformatore d'alimentazione (due viti con relativi dadi lo tengono ancorato saldamente al fondo del telaio) e procuratevi due rondelle in neoprene o gomma qualsiasi.
Rimontate il trasformatore interponendo tra di esso ed il telaio del lettore suddette rondelle anmmortizzanti, re-infilate le viti e serrate bene il tutto.
Ancora un po' di blue-tac intorno alle viti e nell'incavo del telaio (sotto) corrispondente all'alloggiamento del trasformatore.

Ancora il blue-tac in alcuni incavi del ponticello sopra la meccanica, sui fianchi del telaio, nel retro e nel fondo. I punti esatti li determinate facilmente ad orecchio, picchiando con una penna o una cacciavite sul telaio in varie zone.
Ancora un minima quantità di blue-tac sopra i condensatori d'alimentazione (i due più grossi, li riconoscete subito) per impedir loro di vibrare.
Non è una schiocchezza: avrete notato come in molti amplificatori giapponesi (Technics e Sansui, ad es.) i condensatori di filtro sono ammortizzati tramite anelli in spugna. Se non fosse servito a niente non si sarebbe neppure presi il disturbo di metterceli, vi pare?
L'ultimo tocco di blue-tac va tra il pannello frontale ed il telaio (sotto): è una zona dalle tolleranze molto *lasche* e pronta a vibrare per un nonnulla.

A questo punto richiudete tutto, recuperate delle viti in rame (tipo quelle degli apparecchi Marantz, per intenderci) e sostituitele a quelle di serie. Non fanno alcuna differenza, però danno un look *pro* al vostro nanerottolo. E poi, forse, qualche differenza, dal punto di vista elettromagnetico, la fanno per davvero :-)
Ora, se volete fare i fanatici, verniciate il coperchio con dello spray ramato, darà l'idea che avrete anodizzato rame tutto l'apparecchio.
Un effetto bello a vedersi e che distinguerà un Teac di serie dal vostro *elaborato*.

Sua Maestà il Suono

Il salto qualitativo, rispetto alla versone Stage 1 è stato notevole e dovuto principalmente al cavo d'alimentazione Merlino CD.
La cosa più evidente è il guadagno di dinamica, vero punto debole del lettore originale. Attacchi e rilasci sono davvero notevoli per un prodotto che costa così poco ed anzi ora è in grado di competere anche con lettori di classe superiore (Marantz CD 63 etc.).
Si apre la gamma media, liberandosi di un velo che persisteva anche dopo la modifica Stage 1, ed aumenta la profondità della gamma bassa, ora davvero molto estesa seppur non articolatissima.
Migliora la precisione della ricostruzione prospettica, ben a fuoco e persino con una discreta profondità.
I soggetti all'interno dello stage immaginario sono ben distinguibili ed i piani sonori abbastanza delineati.
La sensazione generale è quella di un suono che si è aperto e liberato, andando stavolta ad insidiare le performances di lettori ben più prestigiosi.
Dove il nostro piccolo fa sentire la sua classe di provenienza è nella risoluzione dei passaggi sonori complessi, dove perde di precisione e tende un po' ad impastare ma questa è probabilmente colpa degli stadi d'uscita dove certamente si è risparmiato al massimo e dove si potrebbe intervenire, come consigliato da Thorsten nelle sue modifiche (un po' folli) alla famiglia dei lettori Marantz.
Credo di essere arrivato al limite: senza smontare la meccanica, sostituire il cabinet o sostituire componenti elettronici credo che di più da questo lettore non si possa pretendere.
Costava meno di 300.000 (a ben cercare lo si trova per 250.000) e con poche decine di migliaia di lire (30-40.000 al max) ha fatto un salto di qualità notevolissimo portandolo a competere con lettori di prezzo più che doppio.
Modifiche analoghe potranno essere eseguite su lettori CD di simile impostazione.
Inutile sottolineare ancora una volta che queste modifiche invalidano la garanzia e potrebbero causarvi problemi all'atto di eventuali riparazioni.
Non solo, ma alcune vanno fatte ad apparecchio aperto e vorrei ricordarvi di staccare sempre la spina ogni volta che armeggiate dentro un apparecchio elettronico.

Conclusioni

La versione Stage 2 di questo lettore ci ha consentito di esplorare fin dove si può arrivare con una piccola spesa e tanta buona volontà.
Vale la pena provare? Secondo me si, la spesa è pressochè nulla ed il lavoro alla portata di tutti, basta seguire le dovute attenzioni.
Ci sarà uno Stage 3 -il ritorno-? Realisticamente no, ogni buona trovata è meglio non sfruttarla troppo, come i film :-)

© Copyright 1998 Lucio Cadeddu

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