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Caro Direttore,
a parte rinnovare la *solidarietà* per quanto apparso sul NG it.hobby.hi-fi le scorse settimane, Le scrivo per ringraziarLa del consiglio sui cavi di collegamento.
Infatti, ho acquistato un paio (Audioquest Jade) che, seppur abbastanza economici (105mila lire), hanno già sortito un certo effetto: maggior trasparenza e profondità del suono, soprattutto in incisioni live.
Oddio, non sottovaluterei una componente psicologica (dopo aver sostituito i cavi, mi aspettavo di sentire un miglioramento), però, se le orecchie non mi tradiscono, il miglioramento c'è stato.

Indipendentemente dai cavi, noto invece, che spesso sento un certo sbilanciamento a favore dell'altoparlante di destra.
Inizialmente ho pensato all'incisione del CD (vedi posizionamento dei microfoni).
Siccome però è un fenomeno che si ripete almeno su una ventina di dischi (sui 450 che possiedo), sto pensando possa dipendere da qualcos'altro.
Le casse (Mission Cyrus 781) sono posizionate sui due lati di un caminetto, entrambe su un ripiano di marmo spesso 8 cm. Tali ripiani hanno un'apertura sottostante: quella di destra di fronte all'ascoltatore, quella di sinistra invece è laterale.
Non conosco la capacità di trasmissione del suono del marmo, ma ci può essere un effetto *cassa armonica*?
Ho provato a liberare lo spazio sottostante la cassa di sinistra (quello rivolto lateralmente) e, forse, l'effetto si è ridotto.

Gli altoparlanti hanno dei piedini *di fortuna* (ha presente quelle mezze sfere che si attaccano dietro alle porte per evitare che sbattano?) che poggiano con superficie di circa mezzo cmq.
Inoltre, la lunghezza dei cavi non è la stessa: la cassa di destra è collegata con cavo di circa 1 mt., quella di sinistra di 2.5 mt. (non posso farci nulla, avevo gli altoparlanti in un'altra stanza con 2 cavi da 1 mt. ciascuna, ora ho cambiato e devo usare lo spezzone lungo), però credo la differenza del ritardo sia valutabile nell'ordine di nanosecondi, quindi impercettibile o sbaglio?

Nel negozio dove ho acquistato i cavi Audioquest, ho chiesto se avessero o potessero procurare ampli Creek o Arcam (mi tenta l'Alpha 8).
Il commesso mi ha risposto che Arcam non la trattano, mentre il Creek bisognerebbe ordinarlo; quasi sdegnato, però, mi ha fatto osservare come tali prodotti siano "artigianali", dai notevoli costi per un'eventuale manutenzione, ecc.; inoltre, per lui Creek e Arcam sono soprattutto "buone" produttrici di lettori CD, non di ampli (sic!).
Viceversa, mi consigliava, per l'ampli, di affidarmi a ditte più "esperte", tipo quelle che avevano in negozio (Nad, Onkyo o alcune italiane, per me più artigianali delle suddette).
Mentre mi mostrava uno di questi ampli di produzione italica (non ricordo, purtroppo, il nome), gli ho chiesto quante coppie di altoparlanti pilotasse, perchè io ho le Mission Cyrus 781 predisposte per il biwiring.
Infatti, con il Nad 3220 attuale devo congiungere i fili (2 x canale) e mi interesserebbe provare con la doppia coppia di uscite (1 filo x uscita).
Quasi scandalizzato, mi ha detto (cito a memoria) che "non serve a niente, che non ci sarebbe nessun guadagno in quanto il tasto "A/B" delle coppie di casse non ha influenza sull'erogazione di potenza e sul segnale, è solo messo per comodità e non cambia nulla perchè lo stadio è unico.
Dovrei, invece, comprare 2 finali separati".
Ammetto la mia ignoranza (già una volta ti avevo chiesto consiglio), ma il libretto d'istruzione delle Mission mi porta questo come esempio di *vero* biwiring, cosa a suo tempo confermata dal titolare del negozio di Treviso dove avevo acquistato le casse.
Due finali è multiamplificazione.
Sarà sicuramente meglio, ma il commesso mi è parso un po' superficiale...
La ringrazio per l'attenzione.
Saluti
Pierpaolo Penco

LC
Ciao Pierpaolo,
Intanto grazie per la solidarietà per la triste vicenda accaduta sul NG it.hobby.hi-fi, a quanto pare la gente comincia a distinguere tra chi cerca onestamente di fornire un servizio gratuito e chi invece, pur di farsi notare ed uscire dalla mediocrità, non esita a calunniare pesantemente chiunque.
Detto questo mi fa piacere che i cavi abbiano portato un qualche beneficio all'interno del tuo impianto. Ricordiamoci sempre che l'HiFi è anche fatta di piccole sfumature alle quali, una volte sentite, non si riesce più a fare a meno.

Per quanto riguarda il tuo problema di una cassa che *suona* più forte dell'altra le spiegazioni possono essere varie:

A questo punto le soluzioni per identificare il *colpevole*: Adesso trai le tue conclusioni. Se nonostante tutti i cambiamenti un diffusore continua a suonare più forte dell'altro la causa è la posizione in ambiente. Altrimenti, non appena ti accorgi che a suonare più forte è l'altro diffusore significa che il colpevole è il cambiamento appena fatto (cavi, ampli etc.).
Scoperto il colpevole vedi un po' come puoi risolvere il problema (cambiando lunghezza dei cavi, cambiando posizione etc.).
Sono curioso di sapere come va a finire.
Infine, conosco i piedini *salvaporta* che usi nelle tue casse in quanto anch'io li ho utilizzati qualche volta.
Si perde un po' in precisione ma si guadagna in corpo. Un sistema economico e sostanzialmente efficace.

E veniamo infine al problema del biwiring.
In sostanza ha quasi ragione il commesso da te giudicato *superficiale*. Infatti, il biwiring consiste nel collegare le casse ad un unico amplificatore con due coppie di cavi.
Ora, il fatto che l'ampli abbia o meno uscite *raddoppiate* non cambia di una virgola il problema: infatti lo stadio finale è unico e ad essere raddoppiate sono solo le uscite (A e B, appunto). In sostanza una comodità in più e nient'altro.
L'utilizzo dei due amplificatori (finali) NON è multiamplificazione comunemente intesa.
Infatti la multiamplificazione fa uso di un crossover elettronico a monte dei finali ed è attuabile in modo corretto solo se i crossover dei diffusori possono essere bypassati (alcune casse, Linn ad esempio, sono predisposte per questo genere di operazione).
Quello che dici tu si chiama *Bi-amping* o *multiamplificazione passiva*, così detta perchè fa uso ancora dei crossover passivi dei diffusori. Lo svantaggio rispetto alla multiamplificazione vera e propria è evidente: nel primo caso i finali devono comunque amplificare tutto lo spettro audio, nel secondo l'ampli che pilota il woofer dovrà amplificare solo la gamma di frequenze a lui assegnata dal crossover elettronico e così quello per la gamma alta.
Che mi risulti c'è un solo integrato che abbia le uscite *realmente* sdoppiate (con due stadi finali separati cioè) ed è il Lecson Quattra Plus che ha appunto una potenza dichiarata di 50w x 4.
Quindi il commesso aveva *quasi* ragione. Il *quasi* l'ho messo lì per sottolineare che, pur avendo ragione, l'atteggiamento che tu descrivi non è certo *ideale*. Forse lui dava per scontato che tutti avessero chiaro questo concetto.
Spero di aver fatto sufficiente chiarezza.
Quanto alla scelta del nuovo ampli, certo che per definire Arcam un prodotto *artigianale* ci vuole davvero un bel coraggio. Affermare inoltre che Arcam e Creek sono famosi per i lettori CD è un'altra colossale stupidaggine, infatti Arcam è nota (e si è fatta conoscere) proprio per gli amplificatori, quando ancora si chiamava A & R Cambridge e costruiva l'idolatrato, a quei tempi, A-60. Stesso discorso, in scala, per Creek.
Certo, è normale che uno cerchi di portare acqua al suo mulino ma...meglio evitare di spararle così grosse!
Quello che mi sforzo sempre di dire è che bisogna essere credibili, cioè far capire ai clienti (ed ai lettori, nel caso dei redattori HiFi) che le nostre idee sono sempre personali e mai frutto di scintilla divina.
Parlar male di qualche prodotto perchè magari ce l'ha un negozio concorrente non è segno ne' di onestà ne' di serietà. Molto meglio tacere cento volte.

Tornando a noi, sicuramente gli amplificatori proposti dal tuo negoziante sono ottimi prodotti e d'altra parte noi audiofili non possiamo pretendere di trovare in un unico negozio tutti gli apparecchi che la nostra fantasia o il buon vento della pubblicità ci suggeriscono, onde per cui basterà valutare se quei marchi proposti hanno in catalogo qualcosa che possa soddisfare le nostre esigenze cioè il nostro orecchio ed il nostro portafoglio.
NAD, Onkyo ed i non meglio precisati marchi italiani sono altrettanto validi come Arcam e Creek, ne' più ne' meno anzi, visto che gli amplificatori italiani sono tutte realizzazioni di buon livello (soliti nomi: Fase, Audio Analogue, Audiogram, Monrio etc.) non vedo niente in contrario a puntare la propria attenzione su questi, considerando anche che il loro prezzo non è gravato da tasse d'importazione e cambi monetari sfavorevoli (e, talvolta, di ricarichi ingiustificati).
Cambiare cento negozianti perchè sempre all'inseguimento del prodotto più in voga al momento sulle riviste di *grido* non è ne' serio ne' redditizio.
Trovati uno o al max due negozi *onesti* si compra lì, ai clienti affezionati in genere si riserva sempre un occhio di riguardo piuttosto che al cliente occasionale che entra all'affannosa ricerca dell'ultimo grido.
Non mancare di farmi sapere quale sarà la scelta ed in base a quali parametri l'avrai effettuata.
A presto,
Lucio Cadeddu

Pre Mc Intosh C22 finale MC 275
giradischi analogico Linn Sondek con Ekos e Arkiv
giradischi digitale Linn Karik + Numerik
cavi di potenza XLO 5.1, casse Quad ESL-63.
A volte sento benissimo a volte l'impianto non suona affatto e devo spegnere il tutto. Uno dei due trasformatori di uscita del 275 a volte è completamente freddo e noto cambiamenti nella scena sonora.
Può esserci un difetto nel trasformatore di uscita in questione?
Gianni gterpolilli@mail.clio.it

GP
Detta così diventa difficile individuare il problema. Anche in trasformatori di gran pregio c'è la possibilità di problemi, ma non ne sarei certo.
Non ho capito se il problema della afonia totale riguarda uno solo od entrambi i canali. Se si tratta di entrambi i canali, la probabilità che il problema risieda in un solo trasformatore si riduce, ma non si annulla.

Non ho capito se è certo di avere identificato la sorgente del problema.
Per prima cosa cercherei di capire se il segnale arriva all'uscita dell'amplificatore o meno. La soluzione che adotterei è quella di usare un tester di adeguata sensibilità ed un CD con un livello elevato; se ha dubbi sull'effettivo livello di uscita, cioè in qualche occasione l'immagine si sposta tutta da una parte o cose di questo genere, sarebbe però il caso di utilizzare un CD con segnale di prova a livello fisso e uguale sui due canali e verificare che il livello di uscita sia molto vicino sui due canali.
Se succede solo con alcuni dischi potrebbe essere colpa dei dischi; se ha delle variabili *ambientali* (masse, divani, tappeti, tende che vengono spostate nella sala di ascolto) anche queste potrebbero alterare il bilancimento (e molto più di quanto si pensi!).

Se non ha a disposizione il tester, cerchi di effettuare delle verifiche introducendo dei componenti alternativi nell'impianto quando si verifica il malfunzionamento.

Dalla descrizione e soprattutto dal fatto che (se ho capito bene) è costretto a spegnere e riaccendere per ripristinare la situazione, viene il sospetto che si tratti di un problema di alimentazione, magari qualche condensatore che incomincia ad avere problemi; ma potrebbe anche essere una saldatura fredda o un reoforo di qualche componente che si è danneggiato e quindi produce un contatto intermittente.

Il fatto che un trasformatore sia completamente freddo potrebbe stare effettivamente a significare che viene percorso da una corrente inferiore all'altro; ma che la causa sia il trasformatore stesso è tutta da verificare.
Potrebbe ad esempio anche essere un malfunzionamento della polarizzazione delle valvole. Ma potrebbe anche esserci un difetto in uno degli altoparlanti, che impedisce un adeguato trasferimento di potenza!
C'è anche da tenere ben presente eventuali incompatibilità fra i componenti.
Talvolta il problema (che beninteso c'è) si evidenzia solo in presenza di un accoppiamento con sistemi particolari.
In questi casi può diventare difficile capire da che parte risiede il problema.
Un altro fattore che in teoria potrebbe anche dare problemi molto grossi è la tensione di rete, se troppo bassa; in questi casi (eccezionali, a dire il vero, e solitamente con apparati progettati diciamo così in maniera un po' "veloce") si possono avere i più vari malfunzionamenti (ronzii od altro), dati dal fatto che le tensioni di alimentazione all'interno degli apparati non raggiungono i valori di targa, con le conseguenze che si possono immaginare.

C'è da dire che con prodotti del livello dei suoi c'è il diritto (dovere, per un audiofilo) di pretendere la perfezione. Se riesce ad individuare con certezza l'apparato difettoso, le conviene rivolgersi senza esitazione all'assistenza.
Tenga presente che qualsiasi tentativo casalingo di risoluzione del problema potrebbe in teoria portare a rischi di fulminazione, incendio, etc. etc. e soprattutto al fatto che l'importatore si rifiuti di riparare l'apparato.
Magari l'assistenza non risolverà niente, perchè quando si è alle prese con difetti saltuari può essere effettivamente molto difficile risolverli, ma almeno lei avrà fatto il possibile per il suo amato sistema...
A presto,
Giorgio Pozzoli

LC
Piccola nota a margine: va bene essere sintetici però un accenno di convenevoli non ci sarebbe stato male, qualcosa tipo:
Salve mi chiamo XY e vorrei chiedervi se potete aiutarmi con il seguente problema, grazie. Firmato XY
La descrizione del fenomeno è poi quantomeno sibillina e certo non aiuta a capire di cosa si tratti. Un consiglio: se volete avere delle risposte complete, anche se questa fornita dal nostro *valvolista* mi è parsa molto esauriente comunque, cercate di essere più precisi e, perchè no, umani.
Grazie.
Lucio Cadeddu

Gentile Direttore,
già ci conosciamo, perchè le chiedevo un suo parere sul mio impianto pre e finale Sansui e diffusori Infinity e anche un parere sull'amplificatore Puccini che all'epoca lei ancora non conosceva.
Ho letto le sue impressioni su tale amplificatore che mi hanno dato spunto per alcune domande: immagine nelle tre dimensioni in particolar modo in altezza.

  1. Ho sentito in un negozio un impianto composto da cdp Linn, preamplificatore (credo) Spectral, finali monofonici Van den Hul e casse Dynaudio 1.8 il tutto per un valore di 30-40milioni.
    Bene la musica, ottima per tutti gli altri aspetti, sembrava provenisse da sotto al tavolino porta elettroniche.
    Cambia l'immagine in altezza se si sollevano le casse o si inclinano indietro? (naturalmente cambierà la timbrica)
  2. Ha mai provato ha mettere insieme un impianto curando di ottimizzare in particolar modo l'immagine nelle tre dimensioni e magari tralasciando un po' il resto?
    E' una prova che mi piacerebbe leggere. So già che è un campo difficile in cui lei dice: Non conosco una spiegazione a questo comportamento, l'altezza della scena acustica è uno dei parametri più misteriosi e complessi da capire.
  3. Ultima domanda: ho letto la prova del pre Praecisa; un po' striminzita per un elettronica comprata e non solo provata. L'acquisto sarà stato certamente molto ben ponderato.
La ringrazio se vorrà darmi delle risposte
Adolfo Visocchi

LC
Iniziamo con una precisazione: quando Lei mi chiese del Puccini risposi, è vero, di non conoscerlo, con l'intesa che *conoscere* per me significa *aver ascoltato seriamente*.
Evidentemente conoscevo il Puccini ma mancavano quegli elementi di giudizio che mi avrebbero permesso di dare un parere che fosse un minimo serio.
Andiamo oltre.

  1. Niente di strano sul fatto che anche in un impianto da 30-40 milioni la scena sonora sia disastrosa: basta che sia stata curata male l'installazione o l'acustica ambientale.
    Anche una Ferrari in mano ad una vecchietta andrà come una 500.
    Certo che inclinare le casse all'indietro o sollevarle da terra modifica le dimensioni dell'immagine.
    Nel bene e nel male. Non c'è una regola fissa che ci garantisca risultati sicuri con tutti i diffusori in quanto l'immagine sonora dipende da troppe variabili a noi ignote, cito il diagramma di emissione polare degli altoparlanti tanto per fare un esempio.
    Poi le caratteristiche di diffrazione del baffle, la capacità di introspezione del tweeter, l'interazione del mobile col pavimento o con lo stand e le risonanze interne del diffusore stesso.
    Quindi, con certi diffusori, può capitare che inclinandoli all'indietro si ottengano risultati peggiori. Occorre provare caso per caso.
  2. Ho fatto tanti esperimenti sull'immagine, giungendo sempre alla conclusione che mentre profondità e larghezza sono sempre piuttosto *prevedibili* per quanto riguarda l'altezza ci si trova sempre in difficoltà.
    Per la profondità e l'ampiezza la variabile da controllare è la distanza delle pareti, quella di fondo per la profondità e quelle laterali per l'ampiezza. Questo come prima grossolana approssimazione.
    Poi ci sono tutte le influenze *miste*: pavimento, parete di fondo, soffitto ed arredi.

    La mia frase da Lei citata, presa dalla recensione dell'amplificatore A.A. Puccini, era riferita alle elettroniche e non ai diffusori.
    Infatti mentre per i diffusori si può legare l'altezza dell'immagine alle caratteristiche di dispersione verticale del tweeter (semplificando moltissimo!) nel caso delle elettroniche (ampli e sorgenti) è davvero arduo riuscire ad isolare un singolo parametro che possa influenzare questo particolare aspetto della riproduzione musicale.
    Molto, ovviamente, è legato alle interazioni elettriche tra ampli e diffusore ed alla capacità di introspezione e di microcontrasto dell'elettronica.
    Però, principalmente, il parametro dell'altezza è fortemente condizionato dall'incisione, posizionamento dei microfoni in primis.
    Sono pochi i dischi che permettono estensioni dell'immagine ben oltre l'altezza fisica dei diffusori. Diverso il discorso per l'altezza dei cantanti: al di là della qualità dell'incisione, la posizione relativa di tweeter ed orecchie dell'ascoltatore è in questo caso di fondamentale importanza.
    Occorre osservare inoltre che, a seconda del già citato diagramma polare dell'emissione, cambia la regola secondo la quale un tweeter vada ascoltato o leggermente al di sopra o al di sotto del suo asse ideale.
    L'idea di preparare un articolo sul tema è in cantiere da tempo ma capirà che non ho il tempo per fare tutto: rispondere alla posta, ascoltare gli apparecchi, inventare e provare nuovi tweakings, curare l'editing della rivista e scrivere articoli divulgativi.
    Per ora sto riuscendo a mantenere l'impegno di aggiornamento settimanale di TNT e mi sembra davvero già moltissimo, soprattutto se si pensa che tutta questa attività è gestita esclusivamente nei piccoli ritagli di tempo.
    Non mi lamento, la cosa mi diverte moltissimo ed i risultati, anche se secondo me è ancora troppo presto per parlare, sono davvero lusinghieri, sia in termini di accessi sia in termini di riconoscimenti internazionali: l'ultimissimo e' il commento di John Atkinson, Editore di Stereophile, che vi consiglio di andare a leggere nella rubrica Dicono di TNT.
    Comunque non disperi: farò il possibile per accontentare tutte le richieste che ricevo giornalmente.

  3. Quanto all'ultimo punto della sua missiva, ho provveduto a recapitarne copia al collaboratore in questione, Autore di quella prova d'ascolto e qui di seguito può leggere la sua risposta. A presto!
    Lucio Cadeddu

Risponde Mimmo Cacciapaglia:
Hai detto bene! L'acquisto è stato ben ponderato (e ponderare significa anche e sopratutto, per molti comuni mortali miei pari, far tornare anche i conti di fine mese): certo avrei preferito acquistare uno Spectral DMA o un AudioNote ma la striminzita ;-) somma disponibile mi ha fatto optare per un prodotto che mi da EMOZIONE e questo è ciò di cui vado in cerca.
Comunque ritengo che la mia scelta (del tutto privata e senza voler influenzare nessuno) serva a testimoniare definitivamente il fatto che nessuno ci regala niente.
Quanto alla stringatezza della recensione (credo che sia questa la parola esatta da usare), la vedo più come un tentativo di dare il *sapore globale* del pezzo in prova, un tentativo di descrivere sensazioni e trasmetterle ad altri.
Se poi il lettore vuole sapere esattamente le capacità dei condensatori usati, le risposte in frequenza, se le tolleranze sono allo 0.001 o 0.0001, e la lunghezza esatta del cavo di alimentazione o il nome della moglie del progettista, si dedichi pure a letture più consone a questa perversa esigenza.
La Rete e TNT hanno le loro regole: bisogna essere rapidi, acuti ed efficaci come samurai; per noi lo spazio è prezioso oltre che costoso, ma non abbiamo il bisogno di riempire per forza quattro pagine stampate per inserirne due di pubblicità!
Peraltro chiunque abbia bisogno di saperne di più basta che faccia clic sulla firma (dell'Autore dell'articolo) ed il gioco è fatto.
Il tutto in tempo reale.

In coda voglio aggiungere che non essendo un guru-so-tutto-io-lascia-fare-a-me, cerco onestamente di parlare e di proporre solo ciò che SO, nel senso più profondo e filosofico del verbo SAPERE, senza regalare aria fritta.
Mimmo Cacciapaglia

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