Consulenza HiFi - Lettere alla Redazione di TNT-Audio

Settimana 16/3/2024 - 23/3/2024

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  1. Magari so' strano io...
  2. La dura realtà quando si vuole ascoltare, e un quesito
  3. Nuovi diffusori con 1500€
  4. Sorgente hifi multimediale per musica liquida
  5. Dal Messico...indecisione acquisto amplificatore
  6. Impianto audio frammentato
  7. Maestri vecchi e nuovi
  8. Ritorno al passato prossimo
  9. McIntosh contro ZeroZone
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Magari so' strano io...
Salve Direttore, le scrivo perchè da un po' di tempo continuo a sentirmi ripetere una frase un po' “obliqua”: a quanto pare, un disco test deve essere “necessariamente” un 33 giri! Mi spiego: ho alcuni dischi che utilizzo per testare lo stato del mio impianto (dilettandomi di restauro giradischi, ogni volta che termino provo con alcuni dischi che conosco bene), tra cui un mix 12” a 45 giri: nello specifico la stampa italiana di “I Want Your Love” di Paul Rutherford. Ebbene, parlando con alcuni amici audiofili ne viene fuori che, secondo loro, usare un mix è quanto di più inadatto possibile poiché (sempre a loro detta) è un prodotto concepito per le discoteche, non ha potenzialità di “accuratezza sonora” et similia.
Ribadisco, magari “sò strano io” eh, eppure questo disco soddisfa le mie necessità: le “S” sibilanti di Paul Rutherford tranciano le gambe a qualsiasi testina non perfettamente dimata, il suono del triangolo fisso sulla destra, se la puntina non è in buone/ottime condizioni, diventa insopportabile, il brano contiene pochi strumenti e tutti estremamente focalizzati, e così via.
Vorrei avere un suo parere al riguardo di questo (presumerei) “also sprach” che mi sento rivolgere, secondo cui sbaglio ad usare questo disco (canzone pregevolissima, tra l'altro, cover del brano degli Chic). Sia detto per inciso che i miei “compari” usano i soliti DSOTM, The Nightfly e The Wall...sbaglio io?
Concludo rinnovando i miei complimenti per il lavoro di questo splendido sito: è il mio appuntamento fisso del sabato al quale non mancherei per nulla al mondo.
Saluti,
Stefano - E-mail: stefano.ebolito (at) gmail.com

LC
Caro Stefano,
non conosco il disco specifico che usi come riferimento, perciò mi viene difficile esprimere un'opinione precisa. Tuttavia, ho ascoltato il brano, sia in versione standard che extended mix tra quelli che si trovano in rete. L'incisione, per essere una pop-dance degli anni '80, non è malaccio, ma è dinamicamente abbastanza compressa e, come è ovvio che sia, manca di prospettiva tridimensionale: questi sono due parametri abbastanza importanti per giudicare un qualunque impianto HiFi. Il problema non è il fatto che sia un 45 giri anziché un 33, anzi, spiega ai tuoi amici che normalmente le stampe a 45 giri suonano meglio di quelle a 33, perché i solchi hanno più spazio, quindi ci sono più bassi, più dinamica etc. Non a caso tante riedizioni audiophile di LP a 33 giri sono state realizzate a 45 giri (non lo sanno?). Il problema è che, come detto prima, quel brano che usi è troppo poco: per valutare la timbrica, ad esempio, servono incisioni di strumenti acustici, per l'immagine servono riprese microfoniche adeguate, e per la dinamica la musica pop-dance normalmente è inadatta, in quanto le differenze tra i pianissimo e i fortissimo - per questo genere musicale - di solito sono ridotte per forza di cose. Quindi, per rispondere alla tua domanda iniziale: sì, un po' sei strano, ma non troppo. I tuoi compari sono strani uguale perché, a parte The Nightfly di Donald Fagen, The Wall e TDSOTM non sono esattamente dei campioni di buon suono, anche se rientrano perfettamente nell'immaginario audiofilo dei dischi test. Avrebbe potuto avere un senso negli anni '70, ma siamo siamo nel 2024!!!!!! Qualche passo avanti, nella qualità delle incisioni pop-rock, è stato fatto. Avvisali.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

La dura realtà quando si vuole ascoltare, e un quesito
Gentile Lucio,
seguo da tempo TNT-Audio in veste di “uditore teorico” ma l'aumento esponenziale di acquolina mi ha fatto decidere di passare alle vie di fatto. E qui, come prevedibile, le note dolenti. Intanto, nel passare all'azione con dolore ho scoperto che quello che dovrebbe essere il metodo giusto di procedere (cioè, ascoltare) è del tutto impraticabile, almeno dalle mie parti, e abito a Napoli, una metropoli, non un paesino di montagna. A pochi Km da casa, su suggerimento di Cambridge Audio, ho scovato un punto vendita (che opera anche online) che ha anche più di una sala d'ascolto. L'ho contattato e il titolare, molto gentile, mi ha tenuto 20 minuti al telefono per spiegarmi che il mercato è inflazionato, che per il mio budget di circa 1.000 euro, che consente margini risicati, è commercialmente svantaggioso organizzare gli ascolti. Il problema è che una volta aperto un amplificatore, esso diventa immediatamente un “ex-demo”. Conseguentemente, anche se io, diciamo che ne ascolto solo due, ammettendo che uno lo acquisto, tutto il suo margine verrebbe dilapidato dalla necessità di vendere l'altro come ex-demo abbassandone il prezzo. Figuriamoci se ne provo 3-4 e nessuno mi soddisfa! Però è evidente che anche il venditore ha ragione.
Risultato: mi sono dovuto arrendere e sono daccapo. Peccato, ero ben intenzionato e disposto a spendere qualcosa in più rispetto ai prezzi che propone la rete perché il lavoro si paga e io avrei acquistato l'oggetto e la consulenza.
Chiedo scusa per il lungo “sfogo” ma volevo ancora una volta fotografare una realtà in cui nessuno è colpevole ma alla fine ne risente la qualità dei servizi e ci rimette il consumatore, costretto ad acquistare quasi al buio. Ma il quesito ce l‘ho e vado ad esporlo. Attualmente ascolto con oggetti recuperati dal passato e con un paio di diffusori di un anno di vita. La formazione è:

Il tutto costretto in un ambiente - non pensato per uso musicale - di cui allego uno schema. So che il posizionamento dei diffusori (con sbocco reflex posteriore) li penalizza ma, almeno per il momento, li vorrei tenere. Invece, dopo essermi divertito ad osservare la danza dei VU-meter, ho pensato che per fare un passo avanti sarebbe il caso di mettere un amplificatore moderno. Dopo una serie di valutazioni, ahimé basate su informazioni tecniche, recensioni, video etc...che dicono tutto e il contrario di tutto, sarei indeciso tra due possibilità (non disdegnando suggerimenti): Il primo è una sorta di “all in one” e mi consentirebbe di ascoltare miei vinili, i CD e musica liquida sottoscrivendo un abbonamento con un provider in alta qualità. Il secondo non ha nemmeno l'ingresso phono e quindi, per essere paragonabile deve essere integrato con un pre-phono e uno streamer di rete. Per il “pre” avrei pensato di stanziare circa 150 euro per un usato (Rega Fono MM, OEHLBACH XXL, altro?), per lo streaming opterei per soluzione mini-PC fanless (70-80 euro ricondizionato) con software dedicato e servizio streaming in alta qualità.
In questo modo la spesa finale sarebbe circa 1.100 euro per ciascuna delle due soluzioni.
Non mi piace nel CXA81 il fatto che non vi siano controlli di bilanciamento, toni e loudness (aaarhg!). In un ascolto normale non li uso ma per ascolti “semi notturni” non mi dispiace avere la sensazione di maggiore “presenza”.
Ascolto rock nelle sue declinazioni, pop, blues non estremo, classica (meno). Lo so, sarò “tagliato” inesorabilmente ma questo è quanto avevo da dire. Non possono mancare i complimenti per l'impegno divulgativo e augurare i più grandi successi nella vita.
Mariano - E-mail: mariano.decicco (at) gmail.com
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Mariano,
purtroppo il negoziante che hai interpellato ha sostanzialmente ragione: cerca di evitare di far ascoltare prodotti economici che poi il potenziale acquirente va a prendersi in rete perché costano 50€ in meno. È comprensibile. Dovresti trovare un negozio più grande e fornito, che ha un giro importante sia di nuovo che di usato, in questo modo le possibilità di confronto aumentano di molto. Non conosco bene la realtà napoletana ma, per esempio, mi risulta che 3D Audio abbia un vasto assortimento di usato e di ex-demo, cui poter attingere per acquisti o ascolti. Lo stesso può dirsi per H&S Home Solution. Magari qualche audiofilo partenopeo che legge questa rubrica potrà suggerirti ancora meglio. Non arrenderti!
Per quanto riguarda il tuo quesito, non faccio mistero del fatto che mi piacciono le soluzioni all-in-one moderne, che non hanno niente a che vedere coi compatti del passato. Non conosco l'Advance che citi nello specifico, ma se ti risolve tutti i problemi di spazio e di connessioni, perché no? Per una cifra analoga trovi anche l'Audiolab Omnia e l'Atoll MS120, che sono ottime soluzioni, senza dimenticare naturalmente uno dei tanti Cocktail Audio (vedi altra risposta più sotto). Due parole infine sulla stanza d'ascolto: i diffusori ai lati di un mobile, e uno di essi confinato in un angolo, non sono certo il massimo. Temo che i tuoi Klipsch, in queste condizioni, possano esprimersi al 50% di quanto potrebbero. Io valuterei degli snelli diffusori da pavimento da spostare in posizione consona durante gli ascolti. In pochi secondi avresti un'installazione quasi ottimale. Il vantaggio delle torri da pavimento è che sono molto più semplici da spostare, mentre un diffusore bookshelf su stand è un gran problema. Pensaci.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovi diffusori con 1500€
Salve Direttore,
sono a riscriverle in quanto seguendo il suo consiglio nella precedente lettera sul pre phono da abbinare al mio impianto. Vengo al dunque: ho rivoluzionato il mio impianto che è ora è composto da giradischi Technics sl100c con testina Ortofon om 2blue, pre phono Primare R20, amplificatore Tsakirids Theseus con valvole finali KT150 nuove (pre phono e amplificatore sono usati) e CD Marantz Cd60.
Ora l'anello debole come mi aveva suggerito sono i diffusore Q-acoustic 3050i: ho un budget di 1500 da poter spendere per i diffusori mi vanno bene anche usati ma che si abbinino bene con l'ampli Tsakiridis.
Alessandro - E-mail: alessandro.gensini (at) hotmail.it

LC
Caro Alessandro,
visto che il tuo ambiente è grande, ma la zona d'ascolto un po' compromessa dalla vicinanza dei diffusori alle pareti circostanti (o, almeno, così sembrerebbe dalla tua
descrizione di qualche tempo fa) io proverei anche a valutare la possibilità di una coppia di Larsen, diffusori che consiglio sempre quando i cm a disposizione sono pochi come in questo caso. Potresti addossarli direttamente alla parete posteriore e dormire sonni tranquilli. Le 4.3 hanno una sensibilità di 87dB, che potrebbe essere sufficiente con la potenza del tuo ampli a valvole e, come già detto, prediligono il posizionamento a parete. Vedi se ti riesce di ascoltarle. Più o meno rientrano nel tuo budget, ma potresti anche cercare il modello precedente (4.2) nell'usato. Le recensii molto positivamente qualche anno fa. In alternativa, un qualunque diffusore a torre da pavimento andrà bene, ad esempio dei Totem (da cercare usati, visto il budget) oppure qualcosa di Monitor Audio (vari modelli sono torri slim) oppure dei Dynaudio Emit 30. Vedi se riesci ad ascoltare qualcosa a confronto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Sorgente hifi multimediale per musica liquida
Caro direttore/prof,
Grazie molte per il consiglio del Fosi Audio V3, insieme alle Elac B6.2, per la spesa sono più che soddifatto della resa complessiva.
Vista la mia situazione un po' da "nomade/italiano all'estero" ho lasciato i dischi a casa e mi sono trasferito tutto su digitale, ascolto con un lettore HD Fiio X1, non fa schifo, per carità, ma sicuramente, come ho avuto conferma provando il lettore CD valvolare di mio babbo, la sorgente è quella che necessiterà un upgrade quando possibile. Nei pieni strumentali purtroppo il piccolo tende a confondersi :)
D'altra parte è bello avere con me 200Gb di musica in una micro SD. Ho visto che negli ultimi anni ci sono stati discreti sviluppi in termini di lettori multimediali "audiophile" ma alcuni hanno costi proibitivi. Sarei ben lieto se lei o qualche lettore in ascolto, mi potesse illuminare su qualche modello o brand che sia capace di una buon segnale o almeno capire da dove iniziare la mia ricerca. Conosco Volumio ma non sono un fan dei music server. Vorrei star sui 250 euro, va bene l'usato.
Grazie come sempre per l'eccezionale lavoro!
Un caro saluto,
Davide - E-mail: davide.sava87 (at) gmail.com

LC
Caro Davide,
ci sono diverse possibili soluzioni: o prendi un FiiO di livello più elevato, anche usato, visto che questa azienda ha un'offerta molto vasta, oppure cerchi, sempre nell'usato, un lettore Astell&Kern, da molti ritenuto tra i migliori. Recensimmo molto positivamente, ma tanti anni fa, un lettore iRiver, marchio che poi è diventato proprio Astell&Kern. Nel nuovo hanno costi molto elevati, ma si trova qualcosa di buono nell'usato, intorno alla cifra che hai stanziato tu. Tieni comunque conto che il vero limite di questi dispositivi nell'utilizzo per il quale sono nati, ovvero la musica portatile, sta nella qualità delle cuffie. Come sorgente fissa sono un po' sprecati, in tutta sincerità, e sarebbe meglio dotarsi di un piccolo tablet cui collegare un buon DAC usb, magari portatile. Non avresti la portatilità assoluta di questi dispositivi, ma i vantaggi di un utilizzo duplice e di uno schermo finalmente leggibile :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Dal Messico...indecisione acquisto amplificatore
Salve direttore, le scrivo con la speranza che mi possa aiutare in una decisione per un nuovo acquisto. Attualmente ho una coppia di Boston A40 prima serie a cui ho abbinato un Aiyima A08Pro...non convinto pienamente ho comprato un pre Fosi Audio Box X4, il suono è migliorato parecchio solo che non mi ha convinto l'uscita cuffia e l'intenzione era fare un accoppiata con il finale Fosi V3, solo che ho letto la sua recensione che il pre (in questo caso il P3) invece di migliorarlo lo peggiora al finale!
Il A08PRO lo terrò per un'altra coppia di casse...ora sono indeciso su cosa prendere per le Boston A40...Aiyima T9 e dopo come finale Aiyima A07?Aiyima T9Pro+A07? O che pre Aiyima/Fosi e che finale Aiyima/Fosi?
In attesa di una gentile risposta,la saluto dal caldo Messico.
Stefano - E-mail: stefanod1969 (at) hotmail.com

LC
Caro Stefano,
perché non prendere un buon amplificatore integrato e basta? Perché complicarti la vita con improbabili accoppiate pre+finale? Tra l'altro, continuo a pensare che un pre non possa migliorare il suono di un amplificatore integrato. Un pre è solo un male necessario, quando si volesse avere a disposizione tanti ingressi, che magari un integrato minimale non ha. Pensa a qualche integrato Topping (ne abbiamo recensito diversi), SMSL oppure a un buon, sano e semplice
Argon SA1: fa tutto quello che serve, costa poco, è bello a vedersi e suona bene.
Naturalmente, se ti bastasse un solo ingresso, la risposta più facile sarebbe...il Fosi V3. Ottimo suono, costo basso e tanta potenza.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Impianto audio frammentato
Buongiorno Lucio,
mi chiamo Andrea, sono un tuo conterraneo ultrasessantenne (ohi ohi), e seguo il tuo preziosissimo sito da tantissimo tempo. Alcuni anni fa ti ho chiesto qualche consiglio e, molto cortesemente, mi hai risposto. Ora ti chiedo nuovamente un aiuto, anzi, ti chiediamo, visto che di mezzo c'è anche mio figlio di 17 anni :-)
Preso dalla smania di provare, cambiare, sperimentare, mi ritrovo con una situazione a dir poco “ibrida”; una serie di scatole, scatoline e scatolette audio che vorrei drasticamente ridurre. La configurazione attuale:

Vorrei riunire in un unico apparecchio integrato pre fono, DAC, preampli e finali; oltre a semplificare il tutto renderei tutto più facile a mio figlio che si è avvicinato al “pianeta hi-fi” e mi farebbe piacere non scappasse via :-)
Se, per qualche coincidenza astrale riuscissi a vendere un po' di roba, su quale integrato potresti indirizzarmi, senza allontanarmi molto dalla categoria delle attuali scatolette? Ti dico che ho utilizzato per un po' una coppia NAC62+NAP140, e quella è l'impostazione sonora che mi piace. Purtroppo i NAIM attuali costano uno sproposito, quindi penso dovrò ripiegare su qualcos'altro, usato garantito o nuovo.
Un ringraziamento a te e a tutta la redazione.
Andrea - E-mail: andreaincani63 (at) gmail.com

LC
Caro Andrea,
l'idea di semplificare mi piace sempre, ne guadagnano ordine e pulizia, e inoltre si riesce ad accorciare il percorso del segnale, evitandogli tutti i colli di bottiglia che incontra tra cavi e connettori vari. Se ti piace il suono Naim, quel che devi fare è cercare un all-in-one Naim, magari usato, perché nuovi costano veramente tanto. Nel caso la ricerca di un buon usato dovesse fallire, valuta i soliti Cocktail Audio, come ad esempio il modello X35, che ha un finale in classe D da 100 watt per canale, ingresso phono MM, e tutte le diavolerie digitali che potranno mai servirti, ivi compreso un lettore CD. Naturalmente è anche un lettore di rete con supporto ai principali servizi di musica in Streaming (TIDAL, Deezer, Qobuz) e Internet Radio (Airable) e Podcast, in più è anche Roon Ready. Costa circa 1800€, magari riesci persino a trovarlo usato. Rinunciando a lettore CD e ingresso phono, potresti prendere il modello base X14, che costa meno della metà. Altri all-in-one li trovi citati nella seconda lettera di questo stesso volume di posta.
Infine, sono abbastanza sicuro che riuscirai a vendere tutto il surplus, si tratta di materiale di buona qualità e di facile rivendibilità.
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu

Maestri vecchi e nuovi
Direttore buongiorno, da alcuni mesi ho acquistato le Thiel CS6 con un Audio Analogue Maestro 200 e ne sono soddisfatto ma, leggendo qua e là, pare che il Maestro 200 non compete in qualità soniche al suo successore, il Maestro 200 Special Edition, quest'ultimo più "raffinato". Obbiettivamente può dirmi quanto le due macchine hanno in comune e se la mia è stata una scelta errata.
Grazie mille,
Rosario - E-mail: rosariorabezzano31161 (at) gmail.com

LC
Caro Rosario,
da quel che so, la versione SE si differenzia dal Maestro 200 normale per l'uso di un cablaggio interno di qualità superiore e per dei condensatori di tipo selezionato. Ora, quanto possano influire pochi cm di cavo dentro un amplificatore può essere fonte di discussioni pari a quelle sul sesso degli angeli, mentre per i condensatori è tutto da vedere. In altre parole, fossi in te dormirei tranquillo e lascerei perdere di “leggere qua e là”, tanto troverai tutto ed il contrario di tutto. A me piacerebbe bendare un possessore di 200 SE e sfidarlo a riconoscere la differenza con un 200 “liscio”. Tuttavia, non posso essere io a dirti se hai fatto una scelta errata o meno, perché tutto dipende dal tuo grado di soddisfazione. Ti piace come suona il tuo impianto oppure no? Sembrerebbe di sì. Perché hai scelto questo amplificatore? Immagino perché lo hai ascoltato e valutato con attenzione. Al meglio, come puoi immaginare, non c'è mai fine, ma visto che ti definisci soddisfatto, io al tuo posto mi concentrerei sulla musica e lascerei perdere il sesso degli angeli.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ritorno al passato prossimo
Salve Direttore,
da audiofilo anziano mi riaffaccio al mondo degli amplificatori nuovi e mi perdo nel mare delle offerte che luccicano e promettono suoni “ultra” (o ultrasuoni?) e mi rituffo quindi nei vecchi mostri sacri.
Sarò più preciso. Purtroppo, una sera accendo il mio Unison Research Unico 100 collegato alle mie Aliante Linea PF (oltre ad un Unison Research CDE e ad un Project Debut carbon Esprit) e il canale sinistro fruscia tipo radio non sintonizzata ed emette a singhiozzo il segnale musicale. L'unico input che non fa rumore è quello collegato ad una vecchia piastra AIWA WD 777 (regalo di mamma che non sostituirò mai). Inoltre, aumentando la manopola del volume dell'ampli si sente nelle casse un “toc” ad ogni scalino della manopola stessa, mai fatto prima. Dopo tutte le sostituzioni di eventuali fusibili di rete (intatti), il problema rimane e mi arrendo alla riparazione, che però la casa madre addirittura dubita a causa della vetustà di alcuni componenti (ma come, io lo ritengo ancora giovane?).
Ad ogni modo, per non rimanere senza ampli, prendo dal mio secondo impianto il vetustissimo Audio Analogue Puccini SE (mai collegato prima all'impianto senior) e scopro un calore, una presenza e musicalità delle Linea PF, mai sentita con il muscoloso, preciso e naturale Unico 100. Certo gli strumenti non sono ben staccati e definiti e su alcune registrazioni (“Angel” Massive Attack), con volumi alti va un po' in confusione, anche se con il sorriso. Per farla breve, la mente malata audiofila, si proietta già nel “cambio suono e provo un Audio Analogue muscoloso”. Non dico che spero che l'Unison non sia riparabile, ma assaporo la necessità forzata di trovare un sostituto degno. Uso ampli muscolosi perché l'ambiente d'ascolto è abbastanza grande (ho sistemato l'arredo e ora suona tutto abbastanza bene, Le avevo già scritto al riguardo). Mi affaccio sul mercato e vengo ubriacato da tante e tali soluzioni mirabolanti che rinuncio a capirci qualcosa. L'Absolute - che già il nome ricorda dei magnifici yacht - di AA ammalia forte, prima di guardare il prezzo, simile agli Yacht di cui sopra. Vado, quindi, a rileggermi su TNT la recensione che mi aveva affascinato ai tempi della scelta di mr. muscolo, consapevole - ma confortato - della mia preferenza da dinosauro audiofilo, con portafoglio limitato: l'Audio Analogue Maestro 150 che solletica l'idea di inserirsi prepotentemente nel mio ambiente.
Venendo alla domanda, vale la pena andare su un monolite storico (economico, ma con il rischio di affidabilità) o suggerirebbe qualche nuovo pezzo all'avanguardia? Suonerebbe bene il reperto archeologico citato nella mia catena o quale macchina nuova consiglierebbe per raggiungere quel suono caldo, presente, musicale - magari anche un po' dettagliato - che enfatizzi la scena e la sparizione delle Aliante (eccezionali in tal senso)?
La ringrazio molto.
Saluti.
Pietro - E-mail: pijero (at) tiscali.it

LC
Caro Pietro,
fai riparare l'Unison Research. Ci sarà tempo per valutare altri acquisti, ma intanto l'ampli titolare va messo in condizioni operative ottimali. Alla peggio, una volta riparato e funzionante, potrai rivenderlo. Quel che non mi convince, tuttavia, è il tipo di guasto: a me sembra soltanto un problema di contatti ossidati. Prima di mandarlo in riparazione investi 5-8€ in una bomboletta spray di disossidante per contatti elettrici e, ad amplificatore staccato dalla rete, spruzza sul selettore ingressi, se facilmente accessibile, sperando non sia di tipo digitale. Il controllo del volume è purtroppo digitale, non so quanto si possa fare, quasi certamente se dà problemi non è questione di ossido, perché la logica di funzionamento è diversa. Già che ci sei, spruzza disossidante anche in tutti i connettori, maschio e femmina, degli ingressi. E magari anche i pin delle valvole di segnale. Vediamo se migliora qualcosa. In caso contrario, mandalo in assistenza. Mi incuriosisce il fatto che ci sia un ingresso che non dia problemi, questo è molto strano. Sarei curioso di sapere come va a finire. Sospendi, per ora, altri acquisti che potrebbero non essere risolutivi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

McIntosh contro ZeroZone
Buongiorno Direttore! Salto i preamboli dei complimenti, sempre meritati, e vengo al sodo. Volevo darle un mio riscontro per quanto riguarda il mio McIntosh MA8950 dopo la mia richiesta di cosa potesse suonare meglio che le avevo fatto in una mail precedente e dopo la sua "analisi"... devo ammettere che non ho resistito e ho comprato gli ZeroZone.
Li ho collegati direttamente al mio lettore di rete Rose RS150b che fa anche da pre e, per fortuna, il Mc non ha "sfigurato" (mi tocca dire così...), in sintesi posso dire che risultano un po più "secchi" gli ZZ e un po' più "morbido" il Mc (mi permetta i termini), per me il Mc ha poi una migliore collocazione degli strumenti e della voce, un migliore palcoscenico, e visto che prediligo la musica acustica e il vocal jazz direi che preferisco ancora il Mc. Indubbiamente il rapporto qualità/prezzo degli ZZ è notevole...imbattibile e devo confessare, lo ammetto, che potrebbero anche sostituire il mio Mc. E allora?!? Il fatto è che gli ZZ sono, per me, brutti e anonimi (e ormai il Mc ce l'ho)... del resto lei prenderebbe un'auto che va bene ma che per lei è brutta anche se economica? Come si suol dire anche l'occhio vuole la sua parte e, personalmente, a me piace guardare il mio impianto... anche da spento.
È parte dell'arredamento dove vivo ogni giorno (il peso no, non mi interessa... se il Mc pesasse un po' di meno ne sarei contento!), così come mi piace il mio GyroDec, il grande display del Rose e l'ebanistica delle mie Sonus Faber.
L'estetica si paga... è una variabile ed è soggettivo quanto sia importante... comunque è indubbio, ormai, che si possa avere un impianto che suona bene senza, per forza, spendere quello che ho speso io.
Questa è la mia esperienza...
La ringrazio comunque ancora per tutto il tempo che ci dedica.
Cordialità,
Antonio - E-mail: gino.antonio (at) libero.it

LC
Caro Antonio,
grazie per il feedback, l'esperienza e la schietta sincerità. Però...però...però dovresti farmi ancora un piccolo favore: collegare la sezione finale del tuo integrato McIntosh direttamente al lettore di rete Rose, così come hai fatto con gli ZeroZone. Se confronto va fatto, deve essere ad armi pari! Io credo che cambierà ancora qualcosa nel tuo giudizio, ad esempio quello sui tanti famosi Autoformers ;-)
Oppure, collega l'uscita pre out del tuo McIntosh agli ZeroZone, è un altro esperimento illuminante. Io attendo. Già così, comunque, confermi a denti stretti che la differenza non è tanta, e stiamo parlando di finali da 350€ (la coppia!) contro un integrato da 15.000€. Ti sembra RAGIONEVOLE? Vale così tanto un bel cabinet? 14.650€? Non potresti chiedere a un artigiano di farti un mobile come quello McIntosh (o magari più bello!) e metterci dentro i due ZeroZone? Sono sicuro che risparmieresti non poco ;-)
Tra l'altro, su Aliexpress vendono delle unità VUmeter separate, bellissime, per poche decine di euro.
La conclusione alla quale arrivi, comunque sia, è identica alla mia: per ascoltare ad alti livelli, ormai, certe cifre sono sostanzialmente inutili. E se degli ampli da 350€ se la giocano ad armi pari con uno da 15000, qualcosa in questo mondo dell'HiFi non sta funzionando per il verso giusto. Sarebbe già scandaloso se suonassero più o meno alla pari con un ampli da 1500€. Con uno zero in più, c'è molto su cui riflettere, ma questo mercato non è pronto per capire. E forse non capirà mai, perché sostanzialmente NON VUOLE capire.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Caro direttore, sarò stringato, non voglio farle perdere tempo. Nella sua risposta Lettera della settimana
Vol. 998 mi ha aveva messo la pulce all'orecchio sul tavolino non convincente. Ho letto recensioni e aspettato e nell'usato ho trovato due tavolini della MusicTools a buon prezzo. Il suono ora è diventato più definito e pulito, più scultoreo direi (incredibile, anche se i tavolini non suonano :-) ). Allego immagine e non serve replica. Questa mia era solo per ringraziarla nuovamente.
Giulio - E-mail: giu1111 (at) yahoo.it

[Sala d'ascolto]

LC
Caro Giulio,
pubblico invece volentieri questa tua per confermare che anche gli accessori apparentemente superflui possono fare un po' di differenza, specie all'interno di un buon impianto ottimizzato. Poi, certo, se stiamo a sentire quelli che giudicano impianti e componenti in situazioni così compromesse che nessun intervento e nessun cambio di componente potrebbe fare una differenza udibile, c'è da chiedersi come mai questo settore attiri così tante persone grossolane e superficiali. Essere audiofili significa essere pignoli (non maniacali!) e curare ogni singolo aspetto del set-up, iniziando dall'ambiente e i diffusori fino al più piccolo accessorio nella catena audio, attribuendo a ognuno di questi la sua giusta percentuale di influenza.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

A proposito di fratelli inglesi che tornano a pubblicare dischi, dopo i fratellini Gallagher (ex-Oasis) citati la settimana scorsa, ecco i fratelli Reid, ossia i The Jesus and Mary Chain. Esce il 22 marzo, dopo tanto tempo, un nuovo album, dal titolo Glasgow Eyes dal quale ci ascoltiamo un po' di sano e fresco rock'n'roll: Girl71.

Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.

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