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Philips CD 723 - lettore CD

Passo doppio

[Philips CD 723]

[English version]

Prodotto: Philips CD 723 - lettore CD
Produttore: Philips - Olanda
Prezzo: 120 Euro circa
Recensore: Lucio Cadeddu
Recensito: Gennaio, 2002

Per il popolo "audiofilo" il marchio Philips non è uno di quelli che viene in mente subito, probabilmente per via dell'orientamento strettamente "consumer" che la multinazionale olandese ha assunto nei confronti del mercato HiFi, preferendo destinare fama ed immagine al marchio Marantz, che si occupa, appunto, della "nicchia" audiophile.
Non è sempre stato così e, ad esempio, il Philips CD 960 (e prima ancora il CD 104) degli albori dell'era digitale furono macchine di ottima reputazione audiophile, riprese e modificate da più costruttori "hi-end" ed ancora oggi considerate di buon livello (come il 960, ad esempio).
A poco a poco la Philips si è fatta da parte per consentire alla divisione Marantz di riconquistare una posizione di prestigio nel cuore degli audiofili, posizione che le competeva almeno per blasone, visti i trascorsi d'oro negli anni '60 e '70.
La casa madre non ha smesso, tuttavia, di produrre lettori CD, donandogli un'estetica più ricercata e qualche piccola modifica quando doveva fregiarli del marchio Marantz, un po' più spartana quando venduti sotto marchio Philips. Così, in questi ultimi anni, alcuni lettori Marantz sono diventati dei Philips travestiti o poco più.

Il Philips CD 723 è un lettore estremamente economico (difficile trovare qualcosa a meno) che in certi "offerte" si può portare a casa per 100 Euro. Ha però alcune particolarità che lo rendono estremamente interessante per l'audiofilo principiante...e non solo.
Intanto possiede un'uscita digitale - udite udite! - coassiale elettrica al posto della solita (e peggiore) ottica.
Questo significa che può essere usato come meccanica economica da abbinare ad un buon convertitore esterno.
Poi è estremamente "tweakabile", costa poco, legge tutto (ma proprio tutto) e, come vedremo più avanti, non suona male per quel che costa.

[Philips CD 723 - inside view]
Lo spoglio interno del CD 723

Il perchè ho intitolato questo articolo "passo doppio" è dunque chiaro: il CD 723 è un primo passo per costruire un sistema HiFi molto economico ma pur sempre anni luce distante dai soliti compattoni e può rappresentare una buona "palestra" per esercitarsi in tweakings i più vari o per passare ad un sistema con DAC esterno, magari autocostruito come il nostro TNT Convertus vista la presenza della ottima uscita digitale elettrica.

Tecnicamente, il CD 723 è un lettore CD di tipo bitcheck (Continuous Calibration), fa uso di una meccanica che legge di tutto, anche i CD-RW!!!, è dotato di telecomando, uscita linea (cioè volume) regolabile tramite questo ed uscita cuffia anch'essa regolabile.
Ovviamente, dispone anche di tutti i gadgets che potete immaginare: programmazione, repeat, random, fade, peak, chiamata diretta da tastiera su telecomando etc.
Ha misure standard (45.5 x 26.5 x 8.6) e peso...minimale, come è lecito aspettarsi. Il cabinet non presenta alcun tipo di intervento "anti-vibrazione" ma l'aspetto esterno non tradisce troppo la classe di prezzo alla quale questo CD 723 appartiene.

Passo doppio

Recensire prodotti economici è piuttosto semplice da un lato - si capisce subito cosa c'è che non va - ma un po' complesso dall'altro - non si riesce mai a trasmettere le sensazioni in rapporto al prezzo. Ecco, questo è un parametro che vi invito a tenere BEN PRESENTE durante la lettura. Questo CD player offre moltissimo in termini di "features" ad un prezzo veramente basso.

L'equilibrio timbrico di questo lettore è tendente al neutro, con una gamma alta che a tratti va in evidenza, senza peraltro sconfinare nello squilibrio. I piatti, ad esempio, suonano un po' "elettronici" - se mi passate il termine - ed anche quelli "veri" sembrano prodotti da una drum-machine.
Per capirci, la loro ricchezza armonica è limitata e quindi suonano tutti un po' "uguali" perchè il lettore si concentra sulla fondamentale tralasciando le armoniche che contribuiscono alla definizione del timbro dello strumento. Tuttavia, alla fine, la sensazione che lascia è quella di un suono tendenzialmente caldo ed arrotondato in alto.
Qualcosa di simile avviene anche in gamma media, specie sul pianoforte, vero strumento killer per la macchine economiche. Inutile pretendere le note del pianoforte in tutta la loro impressionante ricchezza armonica da lettori così entry-level.
Sulle voci, pur mancando un po' di dettaglio e definizione, non si comporta male, anzi si concede anche un po' di "respiro" e di aria. Le sibilanti non sono mai troppo fastidiose e persino i difficili cori del "Cantate Domino" (Proprius CD) vengono riprodotti con un controllo ammirevole, seppur qualche traccia di impastamento faccia capolino nei momenti più topici.
Sul basso e sul medio basso il CD 723 fa proporzionalmente meglio, sfoderando grinta e controllo anche nei tormentati passaggi di "Protection" dei Massive Attack o nei pedali d'organo di Saint Saens.
Non è una gamma bassa da far gridare al miracolo, ma possiede almeno la quantità, se non la qualità. Per capirci, ha un basso confrontabile, seppur lievemente più teso, del Teac CDP-1120 (di serie) mentre non ha l'articolazione e la pulizia del JVC XL-Z 232 che però costa il 50% in più (sono pur sempre 50 Euro...su una macchina che ne costa 100 :-)).

Complessivamente, il JVC fa meglio su tutti i parametri ma costa di più e non ha ne' l'uscita digitale elettrica ne' l'uscita cuffia....quindi le proporzioni direi che sono rispettate....nessuno regala nulla.

Dinamica

I lettori CD economici hanno fatto passi da gigante su questo parametro e così, mentre l'antenato Marantz CD 38 annaspava alla grande, questo CD 723 se la cava con onore, sfoderando un suono abbastanza vivace e pulsante, non esplosivo ma certamente sufficiente per lo scopo per il quale è stato progettato ovvero per essere inserito in una catena veramente entry-level.
Tenete conto che il malcapitato è stato inserito in un sistema audio dove il solo cavo di segnale costava più del doppio. Nonostante questo, la dinamica non ha mai fatto difetto, nel senso che, pur non essendo esplosiva, non ha mai mostrato segni di compressione troppo fastidiosi.
Per capirci, i colpi secchi di drum machine (che hanno fronti di salita spesso ripidissimi) sono stati riprodotti con buona velocità ed impatto, anche quando il lettore CD era impegnato a dipanare trame complesse come nell'apparentemente semplice brano "Heat miser" dei già citati Massive Attack.
Per capirci ancora meglio: se questi brani non fanno vibrare la porta o la finestra a ritmo di Musica...la colpa non è del CD 723 ma del resto dell'impianto :-)
La velocità ed in particolare il microcontrasto (la capacità di seguire piccole variazioni dinamiche) lasciano un po' di amaro in bocca ogni tanto....ma mai come in questo caso si deve ricordare il costo dell'oggetto in prova.

Immagine

Se avete letto un po' di recensioni di apparecchi economici - in particolare lettori CD - qui su TNT-Audio sapete già che la capacità di ricreare un'immagine tridimensionale credibile non fa ancora parte delle patrimonio genetico di queste macchine.
Il Philips CD 723 fa quel che può e riesce pure a posizionare qualche strumento su un piano diverso rispetto agli altri ma, sostanzialmente, la performance è inesistente.
Il centro della scena è confuso e - come se non bastasse - a tratti ballerino.
Si fa fatica ad immaginare un palcoscenico vero e proprio e finanche una posizione spaziale definita per gli strumenti e gli esecutori. Tutto viene disposto un po' a casaccio su un unico piano, due nei casi più fortunati.
I piatti della batteria suonano inevitabilmente dentro i tweeters e solo talvolta "dietro".
Nessuno scandalo, nessuna meraviglia, questo è il parametro più difficile per ogni macchina digitale. Il Teac di pari prezzo non faceva molto meglio mentre il già citato JVC - grazie alla qualità della sua gamma medio-alta - riusciva a dare una qualche illusione di scena 3D.

Lamentele

In rapporto al prezzo, davvero poche. Costruttivamente il lettore è ben realizzato, un po' deboluccio e risonante il cabinet, un po' troppo flessibile lato RCA d'ingresso....con connettori un po' "tenaci" c'è il rischio di far male alle saldature interne.
Il cavo d'alimentazione non si può staccare - ma nulla vieta (a garanzia scaduta) la sua cannibalizzazione e successiva sostituzione con qualcosa di più consono, tramite vaschetta IEC, magari filtrata.
L'uscita digitale coassiale è favolosa e consente di sfruttare la meccanica di lettura al meglio.
Legge praticamente di tutto, senza perdere un colpo.

Dal punto di vista sonoro...che vi devo dire? Costa poco e non fa miracoli, ma suona in maniera dignitosa e composta. Non è preciso, non è dettagliato, non ha immagine....ma molte (direi tutte) queste lacune diventano "invisibili" quando il lettore viene inserito in un impianto ad esso consono, dove i possibili colli di bottiglia (ampli e diffusori) possono presentarne di ben più gravi. Non dimentichiamoci che, ormai, in un impianto minimale (per costi) i componenti dove si devono accettare più compromessi sonori sono ancora i diffusori.

Consigli d'uso e migliorie

Le solite precauzioni buone per ogni apparecchio: lasciatelo andare per almeno 20 minuti prima di ascoltarlo seriamente, usate un cavo di segnale appena decente (che so, un Monster Interlink 200 o qualcosa tipo i nostri autocostruiti) e sostituite i piedini con qualcosa di più morbido (tipo piedini Upim).
Come già detto, provate ad insonorizzare il cabinet con pasta per lavelli (o blue tac) o antirombo (seguite, insomma, i consigli del nostro Tempio del Tweaking). L'imperativo deve essere quello di spendere poco, pochissimo.
Fare di più, francamente, mi sembrerebbe infatti del tutto fuori luogo. Intanto perchè non si può tirar fuori prestazioni hi-end da un lettore economico (a meno di stravolgerlo completamente con una spesa insensata) e poi perchè il miglior tweak che potete applicare è quello di un convertitore esterno, autocostruito o usato che sia.
Sul mercato si trovano DAC di qualche anno fa a prezzi semplicemente ridicoli e sono oggetti che possono suonare ancora molto bene.

Conclusioni

Il lettore Philips CD 723 è un prodotto direi unico nel suo genere. Offre l'uscita digitale elettrica che lo rende una meccanica di lettura a basso costo (OK, non è una Wadia o una Vimak...ma funziona...e la grande differenza la fanno comunque il DAC e gli stadi d'uscita) e può rappresentare la sorgente d'ingresso per la costruzione di un impianto HiFi economico ma dignitoso, di caratura ben superiore (questo sia CHIARO) a qualunque impianto coordinato "compatto" che possiate acquistare.
Per 100 Euro è davvero difficile pretendere di più.

Un ringraziamento all'amico Ruggero Sanna per la preziosa collaborazione.

© Copyright 2002 Lucio Cadeddu - http://www.tnt-audio.com

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