Prodotto: Ortofon Vivo Red, testina MC a bassa uscita
Produttore: Ortofon - Danimarca
Importatore per l'Italia: HiFi United
Fornito da: Henley Designs - UK
Costo: 200 GBP - 245 Euro circa (Il costo può variare a seconda del Paese)
Recensore: Maarten van Casteren - TNT UK
Data: Gennaio 2011
Traduzione: Marco Fiorani
Il segmento delle testine non è a mio avviso quello più dinamico all'interno del mercato audio. Per quanto mi riguarda per moltissimi anni ho sempre utilizzato la stessa testina e ne sono stato pienamente soddisfatto. Si tratta di una Denon DL-160; ho acquistato la prima della serie più di 20 anni fa e l'ultima di recente. La Denon non mi ha mai deluso, ma dopo aver scoperto quale miglioramento apportava lo stadio phono Leema Elements alla riproduzione dei miei vinili, ho cominciato a chiedermi cosa sarebbe potuto succedere se avessi provato una nuova testina. Il Leema supporta anche testine MC a bassa uscita, quindi valeva la pena provarne una. La Denon è invece una testina MC ad alta uscita che ha bisogno solo di un normale stadio phono MM, il che la rende alquanto conveniente anche se si ritiene che le testine MC a bassa uscita siano migliori. La Ortofon Vivo Red ha questa caratteristica e per di più non è eccessivamente cara, il che è un gran bene in quanto sono sempre restio a spendere una piccola fortuna per qualcosa che si consuma in un paio d'anni. Anche se suonate un sacco di vinili la Vivo Red non peserà troppo sul vostro povero conto corrente, il che è cosa buona e giusta.
La Vivo Red MC è l'ultima nata di una lunghissima serie di testine a bobina mobile Ortofon iniziata alla fine degli anni quaranta! Ha un stilo in diamante ellittico montato su un cantilever in alluminio proprio come la Denon. Le due caratteristiche che secondo Ortofon la distinguono sono le bobine e il materiale con cui è costruito il corpo. Le bobine sono avvolte con rame di altissima purezza e sono accreditate di una impedenza di uscita particolarmente bassa, che dovrebbe rendere la Vivo Red meno sensibile al carico e più facile da accoppiare con qualsiasi stadio phono. Il corpo è costruito con una nuova resina di policarbonato, il Lexan DMX, che dovrebbe avere ottime caratteristiche di smorzamento e, in effetti, ha un aspetto alquanto solido. Esiste anche una Vivo Blue che monta uno stilo in diamante nudo e pertanto è un po' più cara.
Dopo più di 20 anni, è stato un po' uno shock dover montare una testina diversa dalla DL-160. Fortunatamente avevo a portata di mano un portatestina di riserva, un'altra reliquia dei tempi passati in cui i bracci potevano montare dei portatestina separati. Questo ha significato non dover smontare la Denon e mi ha molto facilitato i confronti. Ho utilizzato il giradischi Micro Seiki DQX-500 con il braccio MA-505 collegato a quel fantastico preamplificatore phono che è il Leema Elements. Il tutto era collegato con il mio preamplificatore a trasformatori Django, il mio finale Usher R1.5 e con un paio di diffusori SEAS Exotic la cui recensione è in arrivo molto presto.
Ci si potrebbe (e forse ci si dovrebbe) preoccupare dell'accoppiamento ottimale fra la testina e lo stadio phono, ma dato che il Leema non ha alcun settaggio che possa essere modificato, la cosa perde di significato. Quindi non me ne sono per niente preoccupato e ho iniziato il test. La prima cosa di cui mi sono reso conto è stato il basso potente e solido prodotto da questo rivelatore. Non è soltanto più profondo e potente rispetto a quello della DL-160 ma addirittura le basse frequenze sono caratterizzate da migliori attacco e definizione. Complessivamente il suono risulta più robusto con una presentazione al contempo più corposa e veloce. E non sono solo i bassi a eccellere: il medio è egualmente buono con la sua eccellente trasparenza. All'inizio gli alti sono leggermente appuntiti ma si ridimensionano, dopo circa 50 ore, fino a suonare aperti e ariosi. Nel complesso la presentazione è neutrale, leggermente tendente al caldo, con una ottima focalizzazione e con la capacità di mantenere la giusta coerenza anche quando il gioco si fa duro. È un insieme di qualità che consente di avere ottime prestazioni con qualsiasi tipo di musica, dato che il suono corposo e solido della Vivo Red riesce a conferire alla musica sia la giusta presenza che un ottimo senso del ritmo. Di tutto ciò possono beneficiare tanto i Talking Heads quanto Glenn Gould o Diana Krall.
Quindi la Vivo Red ha un suono vivace e solido, ma al tempo stesso mantiene tutti i vantaggi del vinile dato che risulta anche raffinata, fluida oltre che pura e piena dal punto di vista tonale. Per dirla in breve: questa testina è una vera gioia per le orecchie. Non solo è più musicale della Denon, ma riesce anche a coinvolgere e sedurre con il suo suono, senza presentare difetti evidenti. Sicuramete potete ottenere un suono migliore dai vostri dischi ma dubito fortemente che possiate farlo ad un costo nemmeno vicino a quello di questo rivelatore.
Naturalmente non potete aspettarvi la perfezione a questo livello di prezzo, ma il modo in cui si comporta la Ortofon è decisamente impressionante. Qualche piccola critica la si può fare sulla resa degli alti che, a seconda dei gusti personali, possono qualche volta essere definiti da piecevolmente aperti e ariosi a un po' troppo entusiastici. Dipende ovviamente dalla qualità della registrazione; io li ho trovati ottimi con la maggior parte delle registrazioni e solo un po' sopra le righe con alcune altre che definirei come minimo problematiche. Ritengo che l'alternativa sia fra il tentare di nascondere potenziali problematiche o semplicemente riprodurre le cose come stanno e Ortofon ha chiaramente optato per la seconda alternativa. Con una buona registrazione e un disco pulito gli alti possono risultare proprio impressionanti tanto che sono stati descritti da uno dei miei ospiti come "dalla dinamica senza limiti": questo, per quel che mi riguarda, è un complimento.
Sotto certi aspetti si tratta del tipico suono moderno, meno soffice ma più potente. Ritengo si avvicini a quello di un lettore CD decoroso con bassi tesi e una presentazione precisa. Non si tratta quindi di una suono ovattato alla vecchia maniera, ma in realtà non è nemmeno completamente come quello di un lettore CD. Ha tutti i vantaggi del vinile pur assicurandosi tutti le qualità del CD a patto che i vostri dischi siano in forma e puliti. È stata una combinazione che ha dato assuefazione e che ha lasciato il mio povero lettore CD Astin Trew At3500plus disoccupato nelle ultime settimane. In tutta onestà, non sono sicuro che la riproduzione di dischi con la Vivo Red sia stata davvero migliore rispetto alla riproduzione con il CD, ma certamente era almeno allo stesso livello. Il passare dall'uno all'altro era quasi indifferente e addirittura il bilanciamento tonale rimaneva praticamente simile. Mi sono ritrovato con due sorgenti perfette nel mio sistema: un lettore CD che suona leggermente più sobrio e un giradischi meravigliosamente elegante.
Ero rimasto talmente sorpreso dal miglioramento nelle prestazioni della DL-160 durante il passaggio dallo stadio phono Cambridge Audio 640p al Leema Elements da pensare che quest'ultimo potesse costituire la maggior parte del miglioramento, ma in realtà era vero il contrario. Naturalmente il Leema Elements è in grado di gestire maggiori informazioni e spinta, cosa che il Cambridge Audio non sarebbe riuscito a fare facilmente. Ho la sensazione che, a differenza del Leema, il 640p stesse già lavorando al massimo delle proprie possibilità con la Denon. Purtroppo avevo appena venduto il Cambridge Audio 640p e non ho potuto verificarlo, tuttavia sono convinto che utilizzando quello stadio phono le differenze percepite fra le due testine sarebbero state minori. E sono inoltre convinto che le differenze che a suo tempo ho riscontrato fra i due stadi phono, utilizzando la testina Denon, siano minori rispetto a quelle che ho rilevato fra le due testine utilizzando il Leema. Inoltre, per quanto mi riguarda, non ha alcun senso avere uno stadio phono da 100 GBP e un rivelatore da 200 GBP, quindi il Leema e la Ortofon costituiscono una combinazione ottimale. Pertanto, qualsiasi sia il vostro approccio, se avete a disposizione un preamplificatore phono decoroso, la Ortofon costituisce un ottimo investimento e rappresenta un eccellente valore.
Si tratta di una testina eccellente, caratterizzata da suono solido, importante e naturale, che si troverà a proprio agio con qualsiasi cosa gli darete in pasto. Ha un sacco di spinta ma allo stesso tempo è decisamente raffinata e vi consentirà ore e ore di felice ascolto. Per questo livello di prezzo è un risultato fantastico e non posso che consigliarvela.
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