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Dynavector DRT XV-1 & pre phono dedicato

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[English version]

Prodotto: Dynavector DRT XV-1, cartuccia phono MC
Produttore: Dynavector - Giappone
Recensore: Geoff Husband

Questa è la seconda recensione Dynavector, e come l'ultima volta non fornirò alcun prezzo in ottemperenza ai voleri del produttore. Ma questo è più una cosa del tipo "se hai bisogno di chiederlo allora non puoi permettertela". Qui siamo oltre le quattro cifre (considerando il prezzo in sterline) e in quella stratosfera in cui solo una manciata di costruttori cercano di strappare gli ultimi spiccioli agli audiofili dalle tasche fonde. La XV-1 è un oggetto esotico costruito a mano da un costruttore meglio conosciuto per aver spinto in basso il prezzo delle testine a bobina mobile - ma la XV-1 è il TOP di gamma...

La Tecnica

[Dynavector XV-1]Per ogni dettaglio andate sul sito Dynavector, ma come informazione di base sappiate che è una carutccia a bobina mobile a bassa uscita. 0.3 mV è abbondante per la maggior parte degli stadi MC e quindi la cartuccia dovrebbe essere largamente compatibile.
Lo stilo Line Contact si trova alla fine di un solido cantilever in boro. Il circuito magnetico è a dir poco non convenzionale, ma di nuovo per i dettagli vedete il sito della Dynavector.
Il progetto non convenzionale è in parte responsabile dell'aspetto della cartuccia. Questo è uno di quei progetti "a corpo aperto", benchè in questo caso la maggior parte del "lavoro" è racchiuso in un blocco di resina rosso chiaro.
Questo ci porta subito al primo lamento che la XV-1 mi ha fatto pronunciare. Davanti a me ho un dispositivo mostruosamente caro che aspetta solo di essere distrutto... Il cantilever sporge di fronte al corpo della testina, i fili scoperti corrono lungo l'esterno e non c'è alcuna protezione dello stilo...
Sono orgoglioso di avere delle mani ferme, ma ho tirato un sospiro di sollievo quando, alla fine della recensione, è tornata tutta intera nella sua scatola.
Il mio SME IV è stato molto comodo in questo caso, dato che tutto quello che ho dovuto fare è stato avvitare la cartuccia, il corpo della testina è filettato grazie a Dio, quindi tutte le tarature hanno avuto luogo all'altro lato del braccio...
Un braccio non convenzionale con una shell scanalata per l'allineamento e una di quelle regolazioni del VTA tipo "svita il bullone e prega che non cada in terra" e sarei stato pronto per il reparto di cardiologia.
Ah sì - il braccio. C'è bisogno di uno molto buono, dovrebbe essere già di per sè evidente, ma deve essere anche in grado di far fronte alla massa ed alle dimensioni della XV-1.
Lo SME si è mostrato ideale, penso che non pochi bracci, specialmente quelli a bassa massa, si troverebbero in difficoltà...

Tutto quel che ho fatto è stato regolare la forza di appoggio ed il bias ai raccomandati 2 grammi e partire con il disco di prova. Con questo ho rilevato una risonanza della cartuccia e del braccio a 9-10 Hz, abbastanza basso per una MC, riflesso della sua massa nonchè della sua complianza, comunque questo non ha assolutamente causato alcun problema e non c'è stato bisogno di smorzamento. Il tracciamento, così come con la maggior parte delle MC, è buono senza essere spettacolare, ha reso pulito il tono a 300Hz a 12 e a 14 dB, ha ronzato un poco con il test a 300Hz ed ha perso completamente il tracciamento a 18dB; comunque durante il mese trascorso con la cartuccia non una sola volta l'ha perso con la musica, dai Nirvana a Billy Holliday da Verdi a Handel, come ora vi mostrerò - dunque....

Il Suono

Prima di cominciare riporto qui una frase tratta dall'e-mail che il presidente della Dynavector, Dr Tominari, mi ha mandato quando ha spedito per posta la XV-1...

"Questa combinazione è risultata così buona oltre le mie aspettative che ho passato le mie ferie invernali ascoltando solo vecchi LP di grandi artisti degli anni '60 e '70.
Il suono di questa combinazione è assolutamento tutt'altro suono rispetto a tutte le altre cartucce comprese le nostre vecchie produzioni.
Quando la proverai, vorrei che tu usassi vecchi LP monoaurali così come anche normali registrazioni stereo, e confrontassi il suono riprodotto dagli LP e dai CD provenienti dalle stesse sorgenti."

È così rinvigorente ed entusiamante il fatto che dopo aver prodotto cartucce per 20 anni un uomo si ecciti in modo così genuino per la sua ultima "creatura", conosco progettisti di Hi-Fi che in realtà non ascoltano musica, Mr Tominari è ovviamente del tipo "non vedo l'ora di arrivare a casa" :-)

In deferenza a Mr Tominari la prima fetta di vinile che ho messo sul mio Orb è stato Nina Simone con "My Baby Just Cares for Me" del 1958. Questa è una registrazione mono, ma, sia io, sia un mio amico sceso da me, non riuscivamo a crederci.
L'immagine era ampia e solida, aveva anche un accenno di profondità (no non riesco a spiegarmi). Non c'era la distribuzione "destra-sinistra" dei vari strumenti, solo una coerente massa, che si estendeva per una larghezza di sei piedi intorno al centro.
Mi ha fatto vedere quello "sfondo piatto" di cui parlano gli amanti del mono, se il mono è così buono, chi ha bisogno dello stereo?
OK vorrei puntualizzare, anche se potrei anche farne a meno... Nina Simone era appena 25enne quando fece questa incisione e non aveva facoltà di possedere una voce talmente emotiva e profonda. "Smokey" viene alla mente ma c'era qualcosa in più, una assenza di forzature ma una grande forza sotto la superficie. Il piano suonava giustamente "grande", durante l'assolo si poteva facilmente sentire i tasti dare gli stop.

È seguita poi una lunga sessione, concentratasi sulle voci femminili. La XV-1 è stata così calda e naturale da sedurre e lusingare, ha addirittura reso Nancy Griffiths ascoltabile.
Ricky Lee Jones tubava e sorrideva garbatamente, sghignazzava e ringhiava, il suo primo (stupendo) album le prodezze della XV-1 a livello di immagine, la capacità di recupare ogni dettaglio e, naturalmente, la storia d'amore tra Jones ed il suo elegante basso.
Durante quest'ultimo è successa una cosa sorprendente. Per un breve istante una testa si era messa a cantare. Non sto parlando della solita immagine "olografica" amata dai recensori di hi-fi, ma una testa umana reale, solida e decapitata, due piedi avanti ai diffusori... Poi è sparita. Un paio di tracce dopo eccola ancora - e poi di nuovo via... dava i brividi e mi ha lasciato un poco scosso, non mi è mai capitato niente del genere prima d'ora.
Il mio sistema, e forse cosa più importante, la stanza, non è proprio messa a punto per fenomeni d'immagine ma c'era qualcosa di magico stavolta. Benchè ci abbia provato, non sono riuscito a ripetere l'effetto, è stata una cosa transitoria.
Questa è una capacità che il mio sistema ha tenuto nascosta fino ad ora. Riguardo a questo aspetto ho sentito svariate cartucce e sistemi sbattere eteree immagini in mezzo ad un grande sound-stage. Questo modo di rendere l'immagine, amato da molti, mi lascia alquanto freddo, non ho mai sentito immagini così whispy e confuse nella vita reale. La XV-1 piazza immagini solide e realistiche nel mezzo di un soundstage ampio e ben delineato.

Successivamente ho messo su l'ardente e crudo grunge dei Nirvana e sono stato gratificato dalla forza del basso di una Shure V15 ma con uno spaventoso realismo ovunque. "MTV" dei Dire Straits ha reso un'ulteriore prova delle capacità dinamiche della XV-1, il crescendo di tastiera e batteria alla fine dell'intro era massiva con il soundstage che, anche quando i transienti irrompevano, rimaneva solido come una roccia invece di collassare al centro, come spesso capita.
Qui l'unica grandissima differenza tra la XV-1 e le cartucce inferiori sta nel fatto che più il suono è complesso, massivo, più diventa un "muro di suono", e maggiore è il controllo. Mentre con le Dynavector 20/V15/Ortofon Supreme ecc.. il tutto diventa un po' compresso, sfuocato, sembra invece che la XV-1 cambi marcia e prenda tutto ciò che gli viene scagliato addosso con assoluta tranquillità.
È solida come una roccia e in confronto ogni altra cartuccia che possiedo sembra che renda il suono forzato ed artificiale. Probabilmente sarà questa compostezza con ogni tipo di musica ed ogni disco, non importa quale, che ricorderò di questa cartuccia in prova.

Questa prestazione dura per tutto il disco, la distorsione degli ultimi solchi può essere avverita solo su dischi molto usurati, e qui altre cartucce vanno peggio. Il rumore superficiale, benchè già basso nel mio sistema, è diventato insignificante su tutti i dischi tranne quelli più abusati. Questa abilità di rendere la maggior parte delle incisioni di seconda mano controbilancia il prezzo così anche l'acquisto di grandi stock di dischi usati può produrre un risultato ad alta fedeltà nonostante tutto.

Conclusioni

Questo è stato uno dei più sublimi ed allo stesso tempo frustrante oggetto che abbia mai avuto nel mio sistema. Il mio sistema ha un bilanciamento caldo che io compenso con una cartuccia brillante, la XV-1, piuttosto calda, peggiora il tutto (non è un suo difetto), ma in ogni momento non c'è stato alcun dubbio che il mio sistema stesse solamente sfiorando le reali capacità della XV-1. Il mio front end composto da Orb/SME IV era sicuramente all'altezza così come il mio amplificatore valvolare Audion (in quel momento avevo un altro sistema hi-end in prova con cui fare i paragoni), e i diffusori IPL S3MTL benchè buoni erano troppo caldi, i Cabasse Sloops già meglio bilanciati, ma mi sono ritrovato a maledire la stanza che storpiava il livello dell'immagine.
Per ottenere il meglio da un un tale set-up è necessario un divorzio, liberarsi dei bambini e dare inizio a delle modifiche strutturali per ottenere la perfetta stanza d'ascolto. Nel mio caso l'aggiunta di una grande tenda di velluto rosso e la sistemazione dei diffusori a metà della stanza ha prodotto l'effetto desiderato (divorzio ecc..), ma alla fine ho deciso di non spingermi oltre e di ascoltare ciò che la cartuccia può fare nel mio imperfetto ambiente...

Un altro inconveniente per me è stato il modo in cui ha raggiunto il mio CD. Il mio lettore è un Micromega Solo, non proprio un entry level, eppure suonava esile, debole e ruvido al confronto. L'enorme, solido soundstage ha fatto in modo che il Solo suonasse più come Hi-Fi che come vera musica. Durante il periodo di prova, durato un mese, dubito di aver ascoltato più di una dozzina di CD.
Se avete un sistema con due sorgenti, troverete molto, molto difficile trovare un lettore di CD che riesca ad eguagliare il potente basso naturale, la mancanza di distorsione, la sensazione di "essere lì" ed il suono dettagliato che la XV-1 produce. In questo temo che la XV-1 richieda un grande impegno da parte di un front-end per vinile, lasciando il CD per la musica di sottofondo o per quei momenti in cui troppo vino rischierebbe di far scomparire un diamante da mille sterline (lo stilo) sopra una scheggia di boro (il cantilever)...

Ecco un piccolo esempio di ciò che voglio dire... In questo momento mi sto dando da fare su un diffusore economico ad alta efficienza per i lettori di TNT che hanno le tasche vuote ed amplificatori valvolari con poca potenza. Ho già messo assieme una cassa di 45 litri con porta di accordo con una unità a larga banda Audax.
Collegare questo diffusore al mio CD ha prodotto quel tipo di suono che che ti fa venir voglia di metterti il piombo nelle orecchie. Ho completamente lasciato perdere il progetto ma ripensandoci ho provato ad usarlo con la Dynavector. Ora, collegando un front end da 5000 sterline ad un ampli da 3000 e ad un paio di diffusori con degli altoparlanti da 22 sterline all'interno non parrebbe una delle cose più sensate del mondo, ma il risultato è stato musica.
OK gli altoparlanti erano comunque spaventosi, ma la mancanza di qualunque distorsione da parte della Dynavector gli ha fatto produrre una sonorità che mi ha convinto a portare avanti l'esperimento.
Dopo questo esperimento ho disperatamente cercato di venire in possesso di un paio di drivers a banda larga di alta qualità cosicchè potessi trovare una risposta alla domanda che veniva formandosi nella mia mente "La cartuccia è adatta all'uso coi Lowther...?" - questa levigatezza, il corposo bilanciamento e l'assenza di distorsione sembrerebbero proprio su misura, nessun altoparlante dovrebbe essere troppo rivelatore... Ho fallito, ma qualcosa mi dice che degli incalliti utilizzatori dei Lowther (o altoparlanti simili) potrebbero trovare qui le risposte alle loro preghiere... Allo stesso modo, quelli che si lamentano della fine della Linn Troika, e che trovano quella che l'ha sostituita, la Arkiv, troppo "gutless", potrebbero bussare alla porta della Dynavector.

Per gli altri di noi (ammesso di avere il contante) la XV-1 offre una cartuccia calda, potente, dettagliata e assolutamente imperturbaile. Mi ha portato vicino all'evento live più di ogni altra cartuccia o CD player che abbia ascoltato. Qui in casa la sua mancanza sarà incolmabile e se avete il denaro sufficiente vi invidio a morte.

[PHA 100]E per girare il coltello nella piaga, ecco un pre-amplificatore dedicato!

Il DV-PHA-100 è la risposta della Dynavector per la necessità di portare il livello della XV-1 a quello di una MM standard, come di trova sulla maggior parte degli stadi a valvole. Di nuovo, tutta la documentazione di questo dispositivo di trova sul sito della Dynavector, ma così come la XV-1 questo è un dispositivo non convenzionale poichè amplifica la corrente prodotta dalla cartuccia anzichè la tensione. La ragione, secondo Dynavector, sta nel fatto che questa tecnica riduce la distorsione magnetica della MC.

Inserito all'interno di una scatola in lega spazzolata con un alimentatore esterno, il risultato è stato quello che ci si aspettava - superbo. Questa combinazione toglie un po' di quel calore della XV-1 e lascia il segnale senza alcuna colorazione.
Il mio pre Audion ha uno stadio phono abbastanza sensibile per essere uno stadio a valvole permettendo di ottenere un ragionevole volume senza un ulteriore stadio di guadagno. Così ho avuto la possibilità di collegare la XV-1 direttamente al pre, attraverso il mio trasformatore di step-up Audion e in fine attraverso il DV-PHA-100. Il collegamento diretto era eccellente ma ovviamente limitato nel livello d'uscita, commutare inavvertitamente sul CD avrebbe causato un disastro.
Il trasformatore di step-up ha provveduto ad alzare il livello ed ha introdotto un poco di calore nel suono, anche se bisogna comunque dire che era eccellente in ogni aspetto. L'amplificatore della Dynavector ha prodotto, come ho detto, una visione dell'evento più aperta e meno calda. Onestamente potrei felicemente convivere con entrambe le soluzioni (sono entrambe costose...) anche se con la XV-1 lo stadio della Dynavector ha vinto di poco.

Conclusioni

Se avete intenzione di scucire soldi per la XV-1 e avete bisogno di uno stadio di step-up allora il Dynavector deve essere il punto di partenza...

Commenti del Produttore

Grazie mille per la sua lettera. È mio grande piacere sapere che la XV-1 è stata così apprezzata dalla tua prova d'ascolto.
Dopo aver letto il pezzo, ho trovato le tue impressioni coincidere con quelle che io avevo sperimentato.
Tutti i grandi lavori di valore degli artisti nel tempo, escluso quelli della storia passata, registrati su disco vengono in qualche modo conservati nei musei.
È veramente triste vedere che i grandi lavori incisi sugli LP vengono considerati obsoleti e vengono ignorati dagli ascoltatori moderni che dichiarano fermamente di perseguire il suono della prossima generazione (Sony, Pioneer, Philips, Panasonic, JVC ecc. )

Comunque non si preoccupano mai del fatto che non sono capaci di recuperare la musica da quelle registrazioni che pure loro chiamano HiFi.
In questo momento la maggioranza degli utenti di impianti audio che amano la musica cominciano a rinunciare al loro desiderio di ascoltare solo musica da un HiFi senza dare importanza al fatto che sia un Hi-end oppure no.
Questa è la ragione principale della mia ricerca e sviluppo del SuperStereo. Dopo il SuperStereo, le immagini in qualche modo compresse riprodotte dalle cartuccie, oppure il suono esile, debole e polveroso dei CD sono stati per me lo spunto per lo sviluppo di nuove cartucce. Tutto questo è stato menzionato nel tuo pezzo.
Dr. N. Tominari -- Dynavector Giappone - Presidente

© Copyright 2000 Geoff Husband - http://www.tnt-audio.com
Traduzione: Raffaello Cassetta

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