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Lettere alla Redazione

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
I volumi della posta precedente

  1. Tweakings vari
  2. Alla ricerca di un...appoggio
  3. Neo-audiofilo 18enne...c'è speranza!!!!!
  4. Polemiche sui cavi?
  5. Cronaca di molti miglioramenti
  6. Impiantino super-minimale e super-portatile
  7. Da musicista ad audiofilo...il passo è breve!
Tweakings vari
Caro Lucio, buon anno.
Ho letto le modifiche al piatto Garrard, e ne ho utilizzate una parte per il mio vecchio Technics. Miglioramento istantaneo con l'applicazione del Monster Cable, e una nuova pastosità grazie al tappetino Janus (ho avuto pazienza certosina nel taglio, forse non vincerei il premio Guglielmo Tell per la precisione, ma mi accontento), mentre non ho avvertito differenze nell'ascolto con o senza coperchio.
Ripara dalla polvere, davvero è così indispensabile toglierlo? Quanto a rialzare il giradischi dal piano d'appoggio, essendo il cabinet provvisto di sostegni rotondi in gomma piuttosto flessibili (e maledettamente poco asportabili), l'idea di applicare anche lì i piedini Upim, anzichè punte coniche e Stoneblocks, è assurda?
Grazie. Alberto
P.S. non c'entra niente, ma qual è il tuo album dei Beatles preferito?
P.P.S. Ho acquistato il Puccini (una meraviglia, per le mie orecchie).
Il libretto di istruzioni suggerisce di non tenerlo sempre in stand-by. La mia intenzione sarebbe invece di spegnere l'amplificatore solo in caso di temporali. Sbaglio?
Alberto Ragni - E-mail: alberto_ragni@iol.it

LC
Caro Alberto,
non mi stupisce che già con le piccole modifiche che hai fatto il suono del tuo giradischi Technics sia migliorato. Il mat
Janus è effettivamente un oggetto che funzionicchia, specie a confronto coi mat forniti di serie su giradischi economici.
I piedini Upim li devi provare per forza, per 2000 lire ne vale certamente la pena. Però come avverto sempre, non è detto che questi sistemi funzionino sempre ed ugualmente bene, quindi bisogna provare. Vedi se riesci a provarli senza smontare quelli originali, così puoi confrontare più facilmente il risultato.
Il coperchio è dannoso, è inutile negarlo. Tienilo pure quando il giradischi non è in funzione...ma eliminalo quando ascolti Musica. Continua a fare prove d'ascolto, sono sicuro che qualche differenza la sentirai :-)
Oh, se proprio è tutto uguale, tienilo pure, non mi offendo :-)
Veniamo ai P.S. Mio album dei Beatles preferito? Sgt. Pepper's...!!!
Il Puccini sempre in stand by? Non saprei, credo che si possa fare senza problemi, sei sicuro che il manuale suggerisca di staccarlo dalla presa di corente? Semmai dirà di non lasciarlo acceso permanentemente ed infatti la funzione di stand-by serve proprio per quello.
In caso di dubbio, rivolgiti a Federico Paoletti, il progettista, che si è sempre dimostrato disponibile nei confronti dei letori. L'indirizzo (nuovo) lo trovi nella relativa intervista.
Ciao e a presto!
Lucio Cadeddu

Alla ricerca di un...appoggio
Salve, vi scrivo per la seconda volta porgendovi le dovute scuse per la precedente mail, che ho scritto prima di leggere le "regole fondamentali" della vostra POSTA.....
Ripropongo i miei saluti e vi vado a descrivere quale è la mia situazione in attesa di un super desiderato "consiglio" o come voi preferite chiamare....
Da un po' di tempo a questa parte ho deciso di dedicare sinceramente più tempo alla buona musica, avvicinandomi a generi a me prima quasi sconosciuti, tipo Jazz, Blues e altri classici, senza però disdegnare la musica che ho sempre ascoltato, dopotutto ci sono cresciuto..
Volevo quindi acquistare un impianto che riuscisse sinceramente a darmi delle buone "emozioni" musicali, che non mi stanchi come fanno al contrario tutti gli impianti compatti che fino ad ora mi hanno "musicato".
Indi ragion per cui ho iniziato a girare per negozi, seguendo anche qualche consiglio letto dal vostro sito, gira e rigira sono arrivato solo alla conclusione, per ora unica, di quanto voglio spendere, circa 2 milions, per me discreta cifra, ma che sinceramente spendo volentieri, dato che apprezzo la buona musica.
Per ora ho potuto ascoltare qualcosina, tipo: Amplificatori-> Nad 314 / Rotel 931 / Onkyo a95II Lettori CD -> Marantz cd 57mkII / Rotel 930 / Onkyo 7111 Casse -> Chario / M.Short / B&W

Devo dire che fra tutti questi modelli ho notato delle differenze che non pensavo sinceramente di trovare, dal suono più caldo a quello più definito ecc...

Il mio girovagare fra mi ha fatto trovare un negozio nel quale il commesso sembrerebbe sinceramente molto disponibile ed imparziale per quanto riguarda i giudizi sulle attrezzature, con il mio budget mi ha fatto una serie di combinazioni (che devo ancora ascoltare) dalle quali penso di aver ricavato la giusta soluzione alle mie esigenze:

Compresa cavetteria dovrei rientrare nei 2 milions in maniera comodina, ma il gentil'commesso mi ha posto un quid notevole..... L'ubicazione dello stereo!!!
Non avevo minimamente pensato di non poter sistemare il mio bello stereo su di un bellissimo ripiano che io stesso con le mie manine d'oro mi sarei creato con dell'altrettanto bel legno, mi è stata vivamente sconsigliata questa soluzione, in cambio di acquisto o autofabbricazione di piedistalli (o come voi li chiamate, scusate l'ignoranza) adatti alle casse, fatti in ferro con punte coniche al di sotto, tutto ciò mi è suonato come una spesa ulteriore sinceramente non ponderata, che mi farebbe sforare di qualche "liruccia" il mio budget massimo.
Il cervello si è quindi messo in movimento è ha elaborato una ipotetica soluzione, comprare casse da pavimento, "tanto vale che i soldi li spenda in casse da pavimento che in piedistalli" mi son detto (ho forse sbagliato??), questo comportava però anche l'acquisto, secondo il gentil'commesso di un ampli + potente, altrimenti non ce l'avrei fatta a tirare le casse; è vero tutto ciò o è solo un infima mossa economica a vantaggio del gentil'commesso??? (vi chiedo consiglio).

Ah, quasi dimenticavo, non vi ho tetto la cosa fondamentale, dopo gli ascolti eseguiti dai miei due fidati orecchi, in combutta col meno fidato cervello, ho scoperto di apprezzare molto il suono "definito", chiaro, dove gli strumenti si riescono a distinguere bene, senza quel caratteristico mescolio degli impianti tipo pioneer come c'ho (sono fiorentino, si vede?) a casa, senza pero disprezzare una buona qualità dei bassi, possibilmente caldi, ma non troppo.
Altra cosa importante, la mia stanza non è al momento molto grande, 2.50 x 4 m (stretta e lunga), le mie intenzioni sono di spostarmi in una stanza di dimensioni circa 5 x 4 (quasi quadrata) ma non so quando potrò farlo quindi devo acquistare un oggetto che possa potenzialmente andare bene per tutte e due, più che mai per quella più grande (questo lo penso io, non so se sbaglio).
Vi sarei sinceramente grato di ricevere un consiglio dato che per me questo acquisto è molto importante.
Un saluto e un complimento per la creazione del sito Internet che ho trovato davvero interessante ed utile.
Ciao
Alessandro Ginelli - E-mail: passafes@hotmail.com

LC
Caro Alessandro,
ti ringrazio per esserti attenuto alle regole di questa rubrica. Esse sono necessarie per sopravvivere, data la enorme mole di messaggi che arrivano. Basta un piccolo sforzo da parte di ognuno di noi e tutto va per il meglio.
Veniamo ai tuoi dubbi: il commesso di quel negozio è certamente una persona abbastanza preparata anche se il discorso dei diffusori da pavimento lascia un po' il tempo che trova.
Non si può dire che, in assoluto, un diffusore da pavimento sia più difficile da pilotare di uno da scaffale. Le dimensioni c'entrano ben poco, visto che la facilità di pilotaggio dipende da parametri elettrici, che non si misurano in centimetri :-)
Inoltre alcuni degli ampli citati (ad esempio il NAD 314) sono in grado di pilotare con disinvoltura anche diffusori MOLTO difficili, come ho avuto modo di constatare personalmente.
Il problema, come giustamente ti faceva notare lui, è semmai l'ambiente. In una stanza 2.5 x 4 i diffusori da pavimento possono creare qualche problema, specie se sono di dimensioni generose. Tuttavia, scegliendo dei diffusori a torre (vedi l'articolo dedicato nella sezione
Casse), tali problemi diminuiscono notevolmente e la scelta, in vista del trasferimento nella stanza 5x4, diventa quasi obbligata.
Perchè non provi ad ascoltare le Chario Syntar 100 Tower? Costano poco più di 1 milione e sono molto simili alle 200 che hai ascoltato tu.
Forse esci un po' dal budget ma non puoi fare altrimenti: o i supporti o i diffusori da pavimento.
Se te la senti, puoi costruirti i supporti in casa, come consigliamo noi nella rubrica Tempio del Tweaking. Ci trovi due proposte ed al max ci spendi 100 mila lire per la coppia di due supporti, certo non una grande cifra.
Per quanto riguarda ampli e lettore, mi pare che i due modelli consigliati dal negoziante vadano benissimo, tanto più che il NAD 314, come puoi leggere nella recensione qui su TNT, ha proprio quel tipo di suono molto definito in gamma medio-alta che tu stai cercando.
Il Marantz CD 57 è ormai un classico: ben suonante, facilmente migliorabile con poco e facilmente rivendibile se fossero previsti upgrade futuri.
E' tutto, pensaci un po' su, ascolta ancora e non lasciarti prendere dalla fretta, sempre una pessima consigliera.
Una tiratina d'orecchi finale però te la devo prorio fare: mi sorprende che non sapessi che i diffusotri non vanno messi un po' dove capita....hai letto i nostri consigli per chi comincia? A cosa serve la sezione Adeste Fideles se non per questo? Ciao!
Lucio Cadeddu

Neo-audiofilo 18enne...c'è speranza!!!!!
Salve, e complimenti a tutti voi per l'ottimo servizio che fornite alle anime audiofile!
Sono un neo-audiofilo diciottenne, musicista a tempo perso (ma in fondo neanche tanto perso) e studio ingegneria elettronica all'Università (primo anno, e già penso di specializzarmi in acusto-elettronica ...).
Sono tre giorni che ho scoperto il vostro sito, ma ormai ho depositato sull'hard-disk circa la metà dei vostri articoli (e ovviamente li ho letti quasi tutti!).
Condivido sinceramente l'indipendenza "ideologica" nel settore (qualcuno vi classifica come "alternativi"), e il soggettivismo: ma chi è che ha rilevato le curve di isosensazione del mio orecchio?
Beh, non voglio abusare del vostro tempo (vista la mole di articoli che pubblicate penso che qualcuno di voi abbia la giornata di 48 ore...) e passo subito alle domande (mi limiterò, ma ci potrei scrivere un libro) premettendo che non mi aspetto Verità Assolute:

  1. Che significa la sigla Mk II che si trova posposta al nome di svariati modelli di apparecchi hi-fi?
  2. Perchè tra le sorgenti non vengono citati i supporti magnetici (audio cassetta e simili)?
  3. Vorrei un consiglio per migliorare l'ascolto. Attualmente il mio impianto (non proprio d'alta fedeltà) è così costituito:
    -sorgente digitale Sony CDP 511, -sintoamplificatore Technics SA-Z50 (stato solido, 25 watt rms per canale su 8 ohm), -diffusori due vie Technics Sb3404 (40 watt nominali su 8 ohm).
Tralasciando altri particolari a mio parere superflui per tale impianto (uso quell'oscena piattina rosso-nera come cavo di potenza...) sorge qui il dubbio più atroce per un neofita che deve ancora allenare l'orecchio, non ha sentito BENE altri impianti al di fuori dal suo, e non ha ancora un lavoro per finanziare le proprie "fisse" (e sì, i genitori così le chiamano non distinguendo il campanello di casa da un oboe): vale la pena di passare molto tempo con stand e accorgimenti dal Tempio del Tweaking su tale impianto, nonchè l'eventuale sostituzione dei vari cavi, oppure investo tutto quello che posso in qualcosa di più serio?

Io penserei di tenere la sorgente, ma di acquistare un ampli e dei minidiffusori nuovi (per i cavi vorrei provare a realizzare i vari Merlino, Star...). Allegato al messaggio c'è la piantina della mia camera (è l'unico posto dove posso essere indipendente dagli spostamenti dei miei genitori), che purtroppo è molto vicina alla forma del cubo... ma che posso internamente riempire ed arredare come voglio.

[camera]

Se mi consigliate di cambiare ampli e diffusori, (o anche la sorgente), mi potreste indicare alcuni apparecchi dal buon rapporto qualità/prezzo, anche italiani, per una spesa complessiva tra il milione e il milone e mezzo?
Non mi aspetto una "catena" ideale di riproduzione, ma solo delle indicazioni su marche e modelli dalla provata qualità e affidabilità che poi provvederò ad ascoltare nei negozi. Ascolto come generi semplicemente TUTTO, Bach, Van Halen, Keith Jarrett...
Grazie comunque per l'attenzione e l'impegno con cui mi avete già aiutato con il vostro sito.
Mattia Cobianchi - E-mail: mattiaco@usa.net

LC
Caro Mattia,
innanzitutto benvenuto nel Club! Mi fa estremamente piacere sapere che anche ragazzi giovani come te (oddio, mi sento vecchio) si avvicinano al mondo dell'HiFi, segno che c'è ancora un certo *ricambio* generazionale.
Andrò con ordine:

  1. La sigla mkII indica sempre una versione migliorata di un apparecchio, così come la mkIII, la mk IV e così via.
  2. Non abbiamo mai parlato di registratori ne' di registrazione (a parte l'editoriale dove consigliamo di bruciare le cassette!) perchè non li riteniamo adatti al vero ascolto HiFi. E' una posizione drastica...ma tant'è. Per lo stesso motivo non rispondiamo a domande riguardanti i masterizzatori o i MiniDisc. Il DAT, unico vero formato di registrazione davvero HiFi, è stato volontariamente affossato dalle Case Discografiche.
  3. Per migliorare il tuo impianto puoi comunque sperimentare alcune delle cose che proponiamo, visto che sono praticamente a costo zero. Il motivo è semplice: i cavi e gli stands che eventualmente ti costruirai potrai comunque riutilizzarli per il futuro impianto "serio" ed intanto ti sarai fatto un bel po' di esperienza che ti tornerà utile molto presto.
    Incidentalmente potrebbe anche essere che pure il tuo impianto attuale si metta a suonare un po' meglio, il che non guasterebbe.
    Quando avrai la possibilità, potresti orientarti su un integrato tipo l'Audio Analogue Puccini, tanto per citare un best-seller ben noto (non è che ci siano molti altri integrati in Italia ed alcune Aziende che producevano ampli interessanti pare che non navighino esattamente in buone acque...).
    Diffusori, sempre restando in Italia: le Opera Duetto, qualche modello Chario, Indiana Line serie Arbour, da stare intorno alle 700 mila lire circa.
    All'estero i soliti noti: B&W DM 302, Kef Coda 7, Monitor Audio 101, Infinity Ref 1i.
    La sorgente la puoi tenere e magari *upgradare* seguendo alcuni nostri consigli.
La posizione che hai pensato per l'impianto mi sembra ottimale, senza stravolgere troppo l'arredamento, abbi cura di mettere magari una tenda anche dietro la parete dove sarà installato l'impianto. Tappeto per terra obbligatorio. Rinuncia alla malsana idea delle mensole a muro e pensa invece agli stands.
Mi complimento con te per aver dimostrato attenzione ed intelligenza nel leggere i nostri articoli, diciamo così, di base, per la cura posta nella realizzazione della piantina e per l'ottima visione a 360 gradi del Mondo della Musica. Incidentalmente, amo anch'io Bach ed i Van Halen! :-)
A presto!
Lucio Cadeddu

Polemiche sui cavi?
Gent.mo direttore
Le riscrivo per chiedere ulteriori consigli e per raccontarle una recente esperienza.
Ho avuto modo di leggere una serie di articoli relativi a cavi HI-FI pubblicati sulla rivista "Nuova Elettronica" la quale come TNT si pregia di essere libera da condizionamenti di sorta, non ospitando al suo interno alcuna pubblicità (dei quali avrò il piacere di inviarle copia tramite fax, se si ritenesse interessato).
Ho trovato questi articoli come i più dissacranti di tutte le convinzioni audiofile sul campo cavi. Snocciolando teoremi, formule, calcoli dalla difficile comprensione, punto per punto contestano tutte le asserzioni inerenti ai cavi di segnale/potenza che si possono leggere nelle vostre pagine.
Vi assicuro che sono cosi dettagliati e tecnici che non lasciano spazio a contestazioni avvalorate da argomentazioni scientifiche (l'unica cosa su cui esprimono dubbi è il misterioso "effetto pelle", indecisi se sia la sensazione che si prova all'acquisto alleggerendo il portafoglio , o più semplicemente lo scambio di una vocale).
Rimandano al campo della psicologia/suggestione l'effetto migliorativo introdotto da cavi miraggio.

Ma siccome la passione per volare deve liberarsi dalla zavorra del razionale Le chiedevo consiglio per effettuare un test il più analitico possibile: Contavo di collegare le stesse casse con due coppie di cavi agganciate rispettivamente all'uscita A e B dell'amplificatore, così facendo utilizzando alternativamente l'una o l'altra uscita si dovrebbe riuscire ad testare i cavi senza interrompere l'ascolto.
E' una prova sensata? Ci sono rischi per l'ampli?
Inoltre Le volevo chiedere se ci sono vantaggi ad utilizzare una connessione bi-wiring (consentita dalle mie casse) connettendo lato amplificatore entrambe le coppie ad un unica uscita (es A, per intenderci l'ampli non è predisposto per il bi-wiring) o addirittura A-B (connessione precedente) senza incorrere in rischi di caduta di impedenza con i rischi del caso.
La ringrazio nuovamente per l'attenzione che gratuitamente fornisce a quanti la richiedono.
Con l'occasione Le manifesto sentita stima per l'iniziativa che senza secondi fini, se non la personale gratificazione, dona servizio a persone sconosciute (cosa rara se non legata ad ideali e fede in valori superiori).
Saluti.
Stefano Merighi - E-mail: smerighi@it.ibm.com

LC
Caro Stefano,
che Nuova Elettronica si diverta a sfatare i miti dell'HiFi è storia vecchia ed immeritevole di molti commenti. Semplicemente loro hanno una certa tipologia di lettori, di provenienza e formazione culturale prettamente tecnica, che aborrisce tutto ciò che i libri di elettrotecnica non riescono a spiegare.
L'unica proposta che mi sento di fare, e che serve da risposta a tutte le loro argomentazioni tecniche, è la seguente. Io, e con me tanti altri, sono disposto a far sentire ai redattori di Nuova Elettronica la differenza tra un cavo ed un altro. Se non sono completamente sordi non potranno negare che le differenze ci sono e si sentono anche alla cieca, come tante persone scettiche hanno avuto modo di sperimentare di persona.
Ora, essendo loro dei profondi conoscitori della elettronica ed della elettroacustica, dovranno in seguito spiegare, mediante formule e grafici, perchè mai quella differenza è così sensibile. Ci sarebbe da divertirsi.
Ricordo che la stessa Audioreview aveva pubblicato dei grafici di risposta in frequenza di un certo numero di cavi ed era chiaro a tutti, e si parla degli anni 80, che tali differenze erano misurabili, oltre che udibili.
Non mi sembra il caso di perderci ancora tempo: fintanto che la gente si incolla alle formule ed evita accuratamente l'uso delle orecchie, non ci può essere dialogo. Faccio solo osservare che ormai Nuova Elettronica è rimasta praticamente l'ultimo avamposto degli scettici ad oltranza, visto che l'importanza della qualità dei cavi in HiFi non è più messa in discussione da nessuno, ingegneri elettronici di fama internazionale compresi.
Che siano tutti visionari? Anche quelli che non costruiscono e vendono cavi?
Let's face it: se Nuova Elettronica ammettesse che i cavi producono differenze udibili, perderebbe il 90% dei lettori ;-) Bisogna pur campare, no?

Venendo alla tua prova, puoi effettuarla un po' come ti pare ma ti suggerisco un meno stressante test per le tue orecchie: l'effetto A-B non sempre rivela tutto ciò che si può sentire. L'orecchio non è come l'occhio, che ha tempi di reazione molto veloci, talvolta ha bisogno di più tempo.
Quindi ti consiglio di ascoltare per diverse volte lo stesso frammento di brano, dove siano contenuti tutti i parametri che costituiscono una buona incisione di prova: alta dinamica, grande contenuto di basse frequenze, voce umana e scena acustica realistica. Poi attacca la seconda coppia di cavi (staccando la prima) e riascolta la stessa sequenza. Prova di nuovo al contrario.
Tieni conto che l'orecchio è un po' burlone e tende ad assuefarsi MOLTO velocemente ad un suono migliore, per cui la differenza si fa più sensibile passando dal cavo migliore a quello peggiore e non viceversa.
E' come scendere da una BMW serie 7 e salire su un'utilitaria... :-) Non produce lo stesso effetto all'incontrario, specie se ci hai viaggiato per un po'.
Infine, ascolta per almeno un'ora l'impianto con un cavo, poi prova a mettere l'altro, poi prova ancora al contrario. Queste prove richiedono più tempo se il tuo orecchio non è abituato all'analisi dei dettagli.
Cerca inizialmente di concentrarti su un solo particolare del brano (che so, le note del basso, il cantato, la scena) e poi cerca invece di valutare la musicalità complessiva.
Molti si sorprendono di quante differenze possa percepire un orecchio allenato. Ultimamente, ascoltando un impianto a me sconosciuto, in un ambiente a me ignoto, dopo due minuti ho individuato che la cassa destra era due cm più avanti rispetto alla sinistra. E considera che erano messe dentro uno scaffale a circa 1,60 di altezza....:-)
Non deve sorprendere come ha sorpreso il proprietario di quell'impianto, che mai si era accorto di tale differenza, l'educazione all'ascolto critico è una cosa che può fare MOLTO, esattamente come il palato di un sommelier o la percezione dei particolari che ha l'occhio di un fotografo non sono doti comuni a tutti.
Così come il calo della risposta in frequenza sui bassi estremi, osservato da me ad orecchio durante la prova del finale
Praecisa NSA 200 ha indotto i progettisti ad effettuare un nuovo set di misure che hanno rivelato una flessione della curva proprio nella zona che io avevo indicato :-)

In definitiva ASCOLTA e facci sapere. Può anche darsi che non sentirai assolutamente niente ed allora ricordati che questo non ti autorizza a concludere che tutti i cavi, in tutte le situazioni, suonano uguali.
Un esempio non ha mai giustificato una teoria. Semmai, molti esempi, in molte situazioni diverse, possono far sospettare che è vera ed indurre ad elaborarne una...
Per cominciare ti consiglio, se puoi, di provare il classico cavetto rosso/nero a confronto con un cavo di alta qualità. Più alto è il divario più facile ti sarà sentire la differenza. Ovviamente, sto dando per scontato che il tuo impianto sia in grado di farti sentire questo tipo di differenze e quindi voglio sperare che sia messo a punto con certosina attenzione, con le casse disposte in modo corretto, altrimenti è del tutto inutile provare.
Monteresti delle gomme Yokohama su una 126 con la convergenza e l'equilibratura sballate? Io no :-)
Tuttavia, se dovessi farlo, non sorprenderti di non sentire alcun miglioramento nel comportamento stradale...anzi!!!
Già che sono in tema di tweakings sulle automobili :-) Sai che ci sono persone che montano il filtro dell'aria sportivo sulla Panda e poi si lamentano che non hanno rilevato alcun incremento di prestazioni? La loro conclusione, sbagliata, è: i filtri sportivi non funzionano. Peccato che, installati su un motore ad alte prestazioni, la differenza sia MOLTO sensibile!!!
Invito inoltre tutti i lettori di TNT-audio che avessero vissuto sulla propria pelle l'enigma dei cavi a contattare Stefano per scambiarsi esperienze sulle modalità di prova.
Infine, puoi anche usare il biwiring connettendo i due cavi alla stessa uscita A dell'amplificatore.
Ciao!
Lucio Cadeddu

Cronaca di molti miglioramenti
Gentile Direttore,
Le invio nuovamente riflessioni in merito a prove di ottimizzazione da me fatte che forse potrebbero interessare i lettori.
Premessa:
Il mio attuale (si fa per dire...) impianto è di livello medio–basso: gira-cd Philips 950 (meccanica cdm 9 pro e bitstream DAC 7) con sezione analogica a valvole Musical Fidelity X 10 D; giradischi analogico Thorens td 110 con testina Stanton CS 100; amplificatore Onkyo Integra A 8700; diffusori Cizek model 1; cavi di segnale Audioquest Turquoise e di potenza Audioquest Type 4; tavolino Solidsteel; tuner Pioneer T 737; registratore a cassette Aiwa adf 660.

Ho avuto in questi ultimi 2-3 anni la testardaggine di voler provare a correggere la sonorità dell'impianto intervenendo sui componenti esistenti.
In mancanza di una conoscenza dei problemi che portano a suonare male un impianto stereo qualsiasi acquisto determina a mio avviso solo frustrazione ed la rapida sostituzione di quello che poi è in realtà un vero ben di Dio di cui sono pieni gli annunci delle riviste specializzate.

Situazione di partenza:
I miei problemi sono sorti con l'inserimento nell'impianto del cd-player a causa delle caratteristiche sonore legate allo standard ormai di fine anni '70 (eccessiva secchezza del suono e timbro scadente); altri problemi me li hanno creati i diffusori (bassi poco profondi, acuti a volte fastidiosi).
In pratica molti vecchi LP suonano timbricamente meglio dei cd. Le casse mancano di bassi, c'è fatica di ascolto, gli acuti sono a volte fastidiosi, ci sono scarsa profondità di immagine, scarsa definizione della localizzazione dei suoni, scarsa definizione dei piani sonori.
Devo dire che sono stato tentato molte volte di buttare via tutto.

Obiettivi:
Capire quali parametri siano necessari per definire la qualità del suono e come avvenga l'interfacciamento impianto-stanza. Capire cosa non va nel vecchio per sapere cosa comprare di nuovo, migliorare il suono dell'impianto con la minima spesa possibile, ritardare il più possibile la sostituzione dei componenti.
Ottenere una presenza non invasiva della gamma alta, una maggiore profondità sonora, la suddivisione dei piani sonori, la migliore localizzazione possibile degli strumenti ma non a scapito della gamma acuta, una gamma bassa profonda ma non gommosa, gonfia, tendente al rimbombo.

Condizioni e metodologia di lavoro:
Il presupposto è dato da una prova casuale in cui ho inserito sotto il cd-player dei piedini di gomma avvertendo immediatamente un cambiamento della qualità sonora. Inoltre, leggendo i numerosi articoli sull'argomento e scorrendo i cataloghi di accessori disponibili sul mercato, mi sono chiesto se non valesse la pena di provare empiricamente diverse soluzioni che portassero i componenti a suonare meglio riducendo al minimo le interferenze provocate da vibrazioni e risonanze varie.
Il primo intervento fatto è stato quello sulle risonanze e vibrazioni che alterano le sorgenti; il secondo invece sulle risonanze e vibrazioni che alterano la sonorità delle casse.
Il metodo che ho adottato è stato il seguente: scegliere incisioni scadenti nel timbro oppure di una complessità tale da portare al limite l'impianto; fare prove di ascolto a volume sostenuto verificando se la sensazione fosse quella di abbassare il volume dopo poco tempo a causa del disturbo psicologico generato da tali condizioni; ripetere la prova con gli stessi brani nelle diverse configurazioni testate per avere una verifica sensoriale di quale fosse la condizione ottimale.

Interventi sulle sorgenti:
Acquisto di un tavolino in acciaio poggiato su punte con quattro ripiani in medite, ciascuno a sua volta appoggiato su punte; messa in piano del tavolino e di ciascun ripiano.
Cd-player:
più si lavora sulla parte meccanica della sorgente digitale e meglio è! Addirittura sono giunto alla conclusione che il digitale subisca maggiormente l'influenza esercitata dai problemi delle vibrazioni sui circuiti di lettura e correzione degli errori di lettura rispetto ad analoghi fenomeni che agiscono sui giradischi analogici.
Forse, maggiore è la precisione con cui deve lavorare un sistema, maggiore è la cura da porre per evitare che una maldestra sistemazione induca distorsione del segnale che si ripercuote in maniera relazionata con la precisione mancante fino alla fine della catena.
Č paradossale peraltro notare che le meccaniche che circolano in commercio, a parte poche eccezioni (Teac VRDS, Pioneer, Sony, Philips CDM 9 pro), sembrano proprio fatte apposta per amplificare il problema della lettura precisa dei pit del cd;
acquisto di una base di marmo costruita da un artigiano su misura (e con pochi soldi) da poggiare su 3 piedini autocostruiti in gomma; la base in marmo isola la sorgente dalle vibrazioni esterne e interne (riferimento commerciale da cui ho preso spunto: basette Sicomin);
i piedini sono fatti ad anello, di circa 15 cm di diametro, alti 3-4 cm, con spessore di 0,3-0,5 cm; sostituiscono punte coniche e simili che nel mio caso tendevano ad asciugare troppo il suono (riferimento commerciale da cui ho preso spunto: piedini ad aria Moss).
Il giradischi digitale poggia sulla base di marmo, non direttamente, ma su altri 4 piedini di carta di dimensioni 5,0 * 5,0 * 1,0 cm, su cui ho ulteriormente posto della plastilina morbida; la plastilina si adatta col peso della macchina e tende in modo estremamente efficace a isolare, a rendere più dettagliato, più profondo e preciso il suono, senza creare alcuna modifica negativa del timbro. (riferimento commerciale da cui ho preso spunto: blue tak).
Sopra lo chassis del giradischi digitale ho posto due lastre di gomma pesante e inerte di spessore 0,5 – 1,0 cm e di dimensioni circa 20,0 * 15,0 cm; ciò al fine di smorzare le vibrazioni amplificate dal coperchio superiore della macchina; (riferimento da cui ho preso spunto: suggerimento di TNT - Internet hi-fi magazine);
utilizzo di un cavo di segnale di buona qualità;
disposizione dei cavi di alimentazione ben separati da quelli di segnale evitando anelli, grovigli, ecc. (riferimento da cui ho preso spunto: la trattazione sulle interazioni deboli di Audio Review);
inserimento a valle del giradischi digitale di uno stadio di uscita a valvole della Musical Fidelity X 10 D ("extender"): grandi e immediati risultati sono attribuibili a questo accessorio: maggiore profondità del suono, maggiore ariosità, maggiore presenza della gamma bassa, migliore timbro complessivo dell'impianto.
Sicuramente un accessorio utilissimo, almeno quando i difetti degli stadi di uscita analogici dei giradischi digitali commerciali sono maggiori delle alterazioni timbriche causate dal MF.

Giradischi analogico: operazioni simili a quello digitale (punti a, b, c, f); Taratura di precisione della testina; Taratura di precisione del bilanciamento del braccio; Taratura di precisione del peso di lettura con bilancina; Taratura di precisione dell'antiskating.

Amplificatore: è stato appoggiato su piedini in gomma di dimensioni 4,0 * 4,0 * 3,0 cm; sopra il coperchio è stato pure posto una serie di 3 smorzatori in gomma identici ai piedini del punto 3 relativo al giradischi digitale.

Interventi sui diffusori: Utilizzo di un cavo di potenza di buona qualità;
Utilizzo di supporti adatti per i diffusori a sospensione pneumatica (vedi la prova di un modello di diffusori a sospensione pneumatica dell'Audio Note apparsa su un numero monografico dedicato ai diffusori pubblicato da Stereo): costruiti con travetti di legno di sezione 3,0 * 3,0 cm disposti secondo i lati di un parallelepipedo; ogni elemento è stato incollato ed avvitato agli altri; l'altezza del supporto deve portare i tweeter all' altezza dell'orecchio.
Sotto i supporti sono stati messi 4 piedini in sughero di dimensioni circa 3,0 * 3,0 * 1,0 cm (riferimento da cui ho preso spunto: suggerimento di TNT - Internet hifi magazine); Sopra i supporti è stata posta una lastra di gomma dura e pesante del peso di circa 400 – 500 g come smorzatore.
Sopra la lastra di gomma sono stati posti 3 piedini in gomma circolari (vedi cd player, punto b) per ogni cassa (riferimento commerciale da cui ho preso spunto: basi ad aria Moss).
Le casse appoggiano pertanto sui piedini di gomma. Senza sughero si perde in definizione, con supporti pesanti invece la gamma bassa svanisce. La gomma determina precisione evitando acutezza eccessiva, i piedini isolano la casse molto bene.
I supporti in legno sono stati appesantiti al centro con riviste (di hi-fi, ovviamente...): quello che conta è disporre di una struttura verticale di legno (fibre lunghe e cavità interne) che permetta la propagazione della gamma bassa dal diffusore al pavimento; altri effetti ha una struttura pesante (tipo cemento, marmo, ecc.) priva di queste linee di propagazione del suono, forse più adatta ad un sistema reflex;
La distanza delle casse dalla parete di fondo è di circa 80 cm (vedi articolo apparso su Audio Review circa la distruzione di onde sonore non in fase in funzione della lunghezza d'onda e la conseguente distanza dalla parete di fondo).
La distanza dalle pareti laterali è di circa 80 - 100 cm; La distanza tra le casse è di circa 2,5 m. Potendo si dovrebbero aprire di ancora 30 – 50 cm, ma nella mia situazione ciò è impossibile a causa di problemi di spazio e coniugali (mia moglie è una santa...).
L'orientamento degli assi di emissione dei diffusori è quella proposta dalla Chario: i tweeter sono puntati sull'angolo a 90 gradi formato da a): il prolungamento della retta passante per le orecchie dell'ascoltatore e parallela alla parete di fondo e da b): la retta perpendicolare al centro del tweeter. In pratica si ascolta fuori asse, con conseguente attenuazione del livello delle alte frequenze.

Risultati:
Sia ben chiaro: ognuno dovrebbe fare riferimento alla propria situazione (impianto, ambiente). Quelle che si dovrebbe cercare di ottenere è un miglioramento delle prestazioni generali del proprio impianto e non il raggiungimento di prestazioni di apparecchi di classe superiore.
Una macchina da 800 mila Lire non potrà mai suonare in condizioni identiche come una da 5 milioni! Č certo però che una macchina da 800 mila Lire se posizionata al meglio ha un rendimento sonoro solo di poco inferiore a quello di un mostro sistemato a casaccio!
Di questo dopo le prove fatte sono certo. Se poi non si avesse tempo e voglia di provare, nei negozi sono già disponibili meravigliosi (e costosi) accessori prodotti commercialmente.
In alternativa ci sono i consigli di TNT - Internet hi-fi magazine. Chi possiede giradischi digitali di pregio, apparecchi stupendi e meravigliosi, eviti nel modo più assoluto di sistemarli a casaccio (sopra l'amplificatore, su uno scaffale, e via dicendo)! Investa anche del tempo libero e dei soldi per supporti ed accessori e non se ne pentirà.

Ecco in sintesi le mie impressioni d'ascolto:
Il suono è sì ricco di armoniche, ma non ci sono sibilanti, oppure acuti taglienti e fastidiosi; la gamma media è dettagliata e precisa; la gamma bassa è profonda senza essere gonfia e slabbrata e non copre la medio-bassa.
Gli strumentisti sono bene riconoscibili: non c'è alone di indeterminatezza o ondeggiamento della loro posizione, si capisce con facilità dove essi siano; i piani sonori sono ora distinguibili: gli strumenti solisti davanti, l'orchestra dietro; c'è una buona profondità del suono; gli strumenti non sono disposti tutti su uno stesso piano.
Nella maggior parte degli ascolti le casse "spariscono" e non si avverte la sensazione che il suono provenga da esse. I cd da tempo dimenticati a causa della loro "abrasività sonica" adesso entrano uno dopo l'altro nel lettore, vengono rivelati dei dettagli prima mai emersi, si ha la tendenza ad alzare il volume fino al lecito ed oltre.
Con le buone incisioni si ottiene un ascolto che emoziona e la sera allora faccio tardi fino a mezzanotte ascoltando della buona musica ad un volume consono alla buona educazione.

Sono andato in diversi negozi ad ascoltare per curiosità con alcuni miei cd stupendi impianti da svariati milioni: onestamente detto ci sono dei parametri (la qualità delle rifiniture musicali per esempio) per cui sono decisamente superiori, però, quanto a immagine, precisione non ci sono enormi handicap. Č per questo che pur avendo già stabilito un budget e individuato dei modelli nuovi, non riesco a separarmi dalle mie attuali casse. Preferisco comprare nuovo software.

Conclusioni:
Amici audiofili, non limitatevi a mettere mano al portafogli, dedicate del tempo alla ricerca della migliore sistemazione possibile dei vostri amati apparecchi. Provate a sentire con le vostre orecchie, fidatevi delle vostre sensazioni e giudicate soltanto in base ad esse.
Se il vostro impianto dopo averlo messo nelle condizioni di lavoro migliori possibili suona meglio, allora avrete la possibilità di valutare le vostre apparecchiature per quello che sono in realtà e non per quello che sembravano essere prima del lavoro di ottimizzazione.
Se poi il suono del vostro impianto ancora non vi piacesse, allora rivolgetevi senz'altro ai rivenditori, coscienti di cosa avete bisogno realmente.
Non crediate che un qualsiasi procedimento di ottimizzazione possa portare un prodotto di fascia bassa ad essere meglio di uno di alto costo: avrete soltanto messo il prodotto "scarsino" nelle migliori condizioni di lavoro; immaginarsi cosa potrebbe fare un prodotto di grande qualità nelle stesse condizioni!
Paolo Fox - E-mail: Paolo.Fox@provinz.bz.it

LC
Caro Paolo,
grazie per il contributo! Certamente sarà utile per tanti lettori. Ciao!
Lucio Cadeddu

Impiantino super-minimale e super-portatile
Caro Lucio,
anzitutto vorrei fare a te ed a tutti i collaboratori di TNT i complimenti per aver realizzato una rivista unica nel suo genere e che veramente può aiutare tutti (con ogni tipo di budget) ad avvicinarsi al mondo dell'alta fedeltà.
Ho 29 anni e sono sempre stato appassionato di musica, purtroppo le mie continue peregrinazioni, prima da studente fuori sede poi per lavoro in Italia e adesso all'estero (nella Svizzera tedesca) non mi hanno mai dato l'opportunità di decidermi a realizzare un impianto che si possa definire HI-FI.
D'altra parte mi sono sempre rifiutato di comprare un compattone e di conseguenza ho sempre ascoltato i miei CD con un CD portatile. Anche a casa i miei hanno evitato il compattone ma hanno poi scelto un esteticamente valido sistema della Bose (il suono non è però il massimo).
Nel frattempo la collezione di dischi è aumentata notevolmente e assieme a questa anche la voglia del mio primo impianto; questa premessa per dirti il mio entusiasmo quando ho letto la lettera di un altro "emigrante" che ti chiedeva consiglio per un HIFI portatile.
Devo dirti che trovare le Wharfedale attive non è stato facilissimo, ma a volte viaggiare serve e così sono riuscito a trovarle in UK.
Per quanto riguarda il lettore CD avevo optato per l'economicissimo TEAC CDP-1100 (da modificare debitamente), ma quando sono andato in un negozio HIFI (in Svizzera), ho trovato un Marantz 67 SE nuovo all'incredibile prezzo di circa 550000 lire, la spiegazione per tale sconto è stata: "il modello è dell'anno scorso" e di conseguenza ho approfittato dell'occasione.
Dopo aver rodato il tutto è iniziata la fase di educazione musicale dell'orecchio (ovviamente secondo i consigli di TNT) e devo dirti che ne sono soddisfatto.
Vengo ora al punto, considerando che sono in costruzione sia il tavolino portaelettroniche che gli stands per i diffusori, pensi che possa valere la pena di fare del tweaking su questo sistema (I merlino li metterò sicuramente)?
Ciao per la risposta e un augurio per un super 1999...
Giorgio Macor - E-mail: giorgio.macor@cibasc.com

LC
Caro Giorgio,
grazie dei complimenti a nome di tutti.
Complimenti a te per aver messo su un impiantino super-minimale ma che sospetto ti darà delle grandi soddisfazioni. Le migliorie da fare sono tante e, oltre agli stands ed al tavolinetto, vedrei bene (anzi, indispensabili) dei buoni cavi di collegamento, sia tra il CD e le casse (essendo attive...) sia tra le casse stesse.
Per le modifiche al Marantz CD 67 SE, già ottimo di suo, puoi far riferimento ad alcune delle proposte di Thorsten qui su TNT-Audio...ce n'è davvero per tutti i gusti.
Per ora però pensa a goderti l'impiantino con tanta buona Musica, a farlo suonare tanto (le casse abbisognano di molto rodaggio) e cominciare a capirlo, scoprirne i pregi ma anche gli inevitabili limiti.
Quando il suo suono non avrà più segreti sarà ora di mettere in pratica qualche piccola modifica che possa fargli fare un salto di qualità.
Non tuffarti subito nelle modifiche senza aver imparato a conoscere bene il suono dell'impianto, rischi di non essere in grado di valutare i miglioramenti (o peggioramenti...).
Tienimi aggiornato e continua a leggere TNT-Audio!
Lucio Cadeddu

Da musicista ad audiofilo...il passo è breve!
Gent.mo Lucio,
sono un musicista semiprofessionista di 29 anni. Circa un mese fa, ho avuto la possibilità di ascoltare, presso un rivenditore della mia zona, un impianto hi-end.
Ebbene, da quel giorno la mia vita non è più la stessa! Mi sono drammaticamente reso conto di quanto sia poco naturale ed equilibrato il suono del mio attuale impianto.
Come d'incanto ho "sentito mia" l'emozione, assolutamente non rendibile a parole, di un buon ascolto e, da allora, riesco a capire molto meglio anche il linguaggio, a volte "criptico", degli audiofili.
Mi sono quindi fermato a riflettere sul perchè non avessi mai considerato l'acquisto di un "hardware" adeguato alla mia passione musicale o meglio come mai avessi soltanto "upgradato", nel corso degli anni, la mia strumentazione musicale.
Non ho mai pensato che spendere 4 milioni per il mio attuale "guitar-preamplifier" fosse un'esagerazione: in questo campo ho sperimentato, dai transistor alle valvole, dalla chitarra stock a quella artigianale, dai cabinet "da battaglia" a quelli professionali.
Allora perchè mi sono accontentato di un impianto (il mio attuale) che "suonicchia"? Semplice, perchè non avevo mai capito ed avuto la possibilità di ascoltarne uno serio!

Morale della favola... voglio rimediare, un passetto alla volta ma voglio rimediare. La prima cosa che sento di dover cambiare è l'amplificatore. Il mio attuale YAMAHA AX-490 è forse l'anello più debole della catena.
Ho poi una coppia di INFINITY KAPPA 6.1, un CD player SONY XA30ES ed un registratore TEAC V6030S. I cavi sono tutti MONSTER CABLE (scusami ma le sigle non le ricordo, mi ricordo solo che mediamente mi costarono circa 150 mila alla coppia).
Passo ora alle domande:

Il budget di cui dispongo è attorno ai 3 milioni.
P.S.: il sistema di amplificazione della mia chitarra è composto da finale e pre (entrambi valvolari) e questa è la soluzione che preferisco in quest'ambito.
Scusa l'ingenuità, magari sono paralleli improponibili ma volevo solo farti sapere che dopo tanto sperimentare sono giunto, in questo campo, a questa configurazione!
Grazie mille.
Francesco Cataldo - E-mail: kat@carpinfo.it

LC
Caro Francesco,
non immagini quanto mi faccia piacere la tua lettera. Già, perchè spesso la critica che si rivolge al popolo audiofilo è proprio questa: se i musicisti non ascoltano su impianti super, perchè dovreste farlo voi?
La tua lettera risponde parzialmente al quesito. Un'altra possibile spiegazione è che il musicista è molto più interessato, per ragioni ovvie, all'intepretazione ed alla tecnica musicale, molto meno alla resa fedele dei suoni.
Certo che il tuo impianto è un bel po' strano. Non vorrei essere nei panni dell'onesto integrato Yamaha chiamato all'ingrato compito di pilotare due diffusori ottimi ma piuttosto difficili come gli Infinity Kappa.
A mio pare, così comincio a rispondere ai tuoi quesiti, tali diffusori, per poter dare il meglio di sè (e possono dar tanto) hanno bisogno di una amplificazione a transistors dalle grandi capacità di pilotaggio.
Purtroppo il budget a disposizione è limitato ed allora mi vedo costretto a proporre un paio di alternative abbastanza in antitesi una con l'altra: la prima strada è quella di acquistare un integrato di qualità e ottime capacità di pilotaggio come l'AM Audio PA-30 o PA-100, dal costo di circa 3.500.000 (presto in prova su TNT-Audio).
Oppure, come alternative estere: Electrocompaniet ECI-2, dal costo di poco superiore ai 3 milioni e sempre sulla stessa cifra l'YBA Integrè.
Seconda possibilità una coppia pre-finale: certo che con 3 milioni le coppie pre-finale papabili per pilotare un carico difficile sono pochine...puoi vedere Rotel o NAD e l'outsider italiano Audio Analogue Bellini + Donizetti (dove riesci anche a star sotto i 3 milioni).
Cura con attenzione la disposizione in ambiente, riconsidera i cavi, magari pensando a qualcosa di livello più elevato e sperimenta un paio dei nostri *tweakings*, per esempio col CD player. Pensa a tende e tappeti per modificare l'acustica ambientale.
Infine, tienici al corrente degli eventuali sviluppi!
Ciao!
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!

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