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Giradischi Music Hall MMF2.1LE e preamplificatore phono Bellari Rolls VP129

Una completa sorgente analogica ad un prezzo contenuto.

[il Giradischi MusicHall MMF 2.1LE]

[lo stadio phono Bellari Rolls VP129]

[English version]

Prodotto: Giradischi Music Hall MMF2.1 LE e preamplificatore phono Bellari Rolls VP129
Produttore: MusicHall Audio - USA
Prezzo: 650 Dollari Americani, per l'acquisto congiunto di entrambi gli apparecchi
Recensore: Arvind Kohli - TNT USA
Traduzione: Carlo Iaccarino
Recensito nel Giugno 2006

Specifiche fornite dal produttore - MusicHall MMF2.1
Velocità 33 1/3 e  45 giri
Rumble -70 db
Wow & Flutter 0,15 %
Deviazione della velocità +/- % non dichiarato
Forza di Anti-Skating non dichiarato
Forza d'appoggio non dichiarato
Dimensioni (L x P x A) 16.4" x 13" x 4.5" (42 cm. x 33 cm. x 11 cm.)
Peso 12 libbre (5,44 Kg.)

 

Specifiche fornite dal produttore - Bellari VP129
Sensibilità d'ingresso guadagno di 30 dB @ 1kHz, 47k W Input Z
Impedenza d'ingresso 50 kOhm
Impedenza d'uscita 8 Ohm
Impedenza d'uscita -Cuffia 100 Ohm RCA
Massimo livello d'uscita >10dB @ 1kHz allo 0,1% di distorsione
Filtro Subsonico 20 Hz
Equalizzazione RIAA +/- 1,5 dB, da 20Hz a 20kHz
Distorsione armonica totale 0,02% @ 1KHz
Rapporto segnale/rumore >80 dB non pesato
Alimentazione 12-18 V in corrente continua
Dimensioni (L x P x A) 6" x 5.4" x 2.5" (15 cm. x 13 cm. x 6 cm.)
Peso 1 libbra (450 gr.)

Introduzione

Per comprendere appieno i criteri che sovraintendono a questa "saga della riproduzione vinilica economica", suggerisco la lettura dell'introduzione.

Alla ricerca del primo candidato nella mia strada dell'esperienza vinilica, ho preso contatti con Roy Hall della MusicHall Audio. La sua gamma di prodotti a marchio MusicHall si è guadagnata una reputazione positiva con la stampa del settore nel corso degli anni, specialmente per quanto attiene alla serie di giradischi, presenti praticamente in ogni lista dei prodotti consigliati in cui mi sia imbattuto.

Gli ho chiarito che il mio obiettivo era quello di trovare l'insieme meno costoso, per stabilire un punto di riferimento per il mio percorso esplorativo. Volevo che mi proponesse un pacchetto completo per un novizio (come me): non mi ci vedo - come non ci vedo la maggior parte dei vinilisti della prim'ora - a prendere decisioni sugli abbinamenti base, braccio, testina e stadio phono. Se ciò può essere la raison d'etre per i vinilisti accaniti, si può facilmente trattare di quel genere di cose che fa desistere, terrorizzandoli, quelli men che decisi a provare questo formato. Fortunatamente i giradischi della MusicHall sono dotati di braccio e fonorivelatore, e, dal momento che Roy può fornire un ampia scelta di stadi phono, è riuscito ad assemblarmi l'insieme che vi presento.

Il prezzo al pubblico del preamplificatore phono Bellari Rolls VP129 è di 250 Dollari, e quello del Musichall 2.1LE è di 400 Dollari. Così, sono entrato in gioco per 650 Dollari. Si tratta di una somma considerevolmente inferiore a quella necessaria per la maggior parte dei lettori CD high end, eccezion fatta, forse, per l'E.Sound CD-E3 che tanto mi aveva colpito diverse lune fa. Il livello che mi prefiggevo di raggiungere era alto: l'unico modo per me di accettare questa combinazione di apparecchi come degna della mia attenzione sarebbe stato quello di ottenere un'esperienza musicale quanto meno qualitativamente equivalente alla riproduzione dei CD e dei SACD con le mie sorgenti digitali.

L'installazione è facilissima: ci ho messo meno di mezz'ora da quando ho iniziato ad aprire gli imballi a quando ho potuto ascoltare della musica. Questa era una delle mie minori preoccupazioni riguardo al vinile: il tempo e gli sforzi necessari per l'installazione. Non saprei dirvi se l'installazione di un giradischi è sempre così facile, oppure se i ragazzi alla Music Hall sono proprio riusciti a renderla tale per i loro prodotti. Comunque, rasserenatevi: non ho più quella preoccupazione.

I prodotti

Il Bellari Rolls VP129 presenta un circuito valvolare, e si basa su un progetto del 1937. Incorpora anche un amplificatore per cuffia dotato di controllo di volume, un filtro subsonico, un interruttore di mute ed un controllo del livello d'uscita.

Il MMF-2.1 è dotato di un fonorivelatore MM (a magnete mobile) montato su un braccetto di massa media; è presente la regolazione per l'antiskating, un alzabraccio smorzato e si può regolare l'altezza del braccio per adattarlo al montaggio di altri fonorivelatori MC (a bobina mobile) o MC.

Il piatto è un pezzo di lega metallica da 4,5 libbre (2 Kg.), coperto da un tappetino di feltro. La base è formata con una lastra di MDF, su cui si incerniera un coperchio parapolvere in acrilico.

Vi faccio presente che ho recensito la versione LE, che non si differenzia dal 2.1 normale se non per la finitura Rosso Ferrari della base. Si pagano 50 dollari in più per questo miglioramento estetico e, se siete di quelli che non vedono l'ora di portare a casa un nuovo apparecchio, o se avete intenzione di intrattenere delle signore nelle vicinanze del vostro impianto, credetemi, quei cinquanta sacchi valgono davvero la pena. Non ho avuto visitatrice che non abbia profferito qualcosa del tipo : "...Non pensavo che la gente ascoltasse ancora questi cosi...ha un aspetto bellissimo..."

Ascolto

Sgombriamo il campo dai rilievi negativi. L'unico che debbo riportare è che ho notato la presenza di un lieve rumble [rumore a bassissima frequenza: v.oltre, n.d.t.], tanto che mi ha costretto a spegnere il subwoofer, cosa che ha drasticamente ridotto il problema; il rumble residuo è stato eliminato attivando il filtro subsonico presente sul preamplificatore phono Bellari. Il purista che è in me non riposa sereno sapendo che il segnale viene processato da un ulteriore circuito; d'altro canto, nessuno schizzinoso purista potrebbe legittimamente aspettarsi di risolvere tutte le sue manie a questi livelli di prezzo.

Quattro chiacchiere con un amico mi hanno meglio informato: il rumble normalmente dipende dalla frizione del perno in rotazione, e dovrebbe alleviarsi con una semplice operazione di lubrificazione. Il libretto d'istruzioni e l'affabile Leland Leard della MusicHall mi hanno rivelato che il lubrificante preferito non è niente altro che l'olio motore sintetico automobilistico, e che non ne serve assolutamente più di una goccia. E' interessante notare come il manuale specifichi addirittura la marca raccomandata, ma non il tipo di olio: mi sarei aspettato che quest'ultima grandezza avrebbe avuto un maggiore impatto sulla qualità della lubrificazione prodotta... ma, in fondo, io che ne so?

Una goccia dopo... il rumble non c'era più! Ho di nuovo messo su la traccia "Residual system noise" [rumore residuo dell'impianto, n.d.t.] dallo "Hi-Fi News Analog Test LP" ed ho avuto conferma che il rumble se n'era andato per altri lidi. Ora, ad alti volumi, si presentava un rumore di fondo, dal livello appena percettibile se raffrontato, per dire,... alla stessa prova usando un lettore di CD. Mi pare di capire che con questo formato ci si debba aspettare di trovarsi al cospetto di questo rumore di fondo, e suppongo che possa essere drasticamente ridotto migliorando isolamento, controllo delle vibrazioni, pulizia dei dischi, ecc.. Penso che questo è il punto dove, col vinile, il livello di coinvolgimento e di attenzione profusa nei riguardi dell'impianto ripaghi gli sforzi: il vostro amato recensore tenterà di scoprirlo e di riferirvi in proposito nel corso dei prossimi articoli.

Non posso dirvi di una prova d'ascolto comparativa dettagliata fra questo giradischi e la mia sorgente digitale, dal momento che la parificazione dei livelli d'ascolto è virtualmente impossibile. Ciò che vi posso offrire sono le mie impressioni dopo l'ascolto dello stesso album riprodotto sia dal gira che dal lettore digitale; solo, vi avverto ancora di non confidare troppo sulle mie impressioni, visto che non sono riuscito a pareggiare i volumi delle due riproduzioni. Tenete poi conto che il mio Denon 3910 modificato non solo costa di 2.930 dollaroni, ma si è anche fatto preferire ascoltandolo in confronto diretto con molti altri lettori. L'insieme MMF 2.1 e VP129 aveva certamente un osso duro con cui essere confrontato.

Ho usato tre album per quanto confronto poco rigoroso col formato digitale. "Their Greatest Hits" degli Eagles e "Greatest Hits" di Santana li ho usati per il confronto col CD, mentre "Synchronicity" dei Police per quello col SACD. Non solo ero scorretto perché confrontavo una sorgente vinilica da 650 dollari con una digitale da 2.930, ma anche perché gli LP adoperati li avevo comprati usati...non potevo essere più crudele.

Ciò che più mi ha sorpreso è stata la ridottissima entità delle differenze riscontrate. In certi casi, dopo ripetuti scambi fra digitale e analogico, lasciavo scorrere la musica per far riposare il cervello. Quando mi sentivo pronto a riprendere l'ascolto critico, mi rendevo conto di non riuscire ad identificare con precisione quale sorgente stesse suonando, se mi ero distratto abbastanza da non esserne consapevole. Ciò vi dovrebbe fornire qualche indizio su quanto fossero ridotte le differenze.

Detto ciò... parliamo ora di queste minime differenze. Quella più rilevabile era forse la minore quantità di microdettaglio col formato analogico, quasi certamente dipendente dal maggiore livello di rumore di fondo. Ma ricordate che è probabile che la maggior parte di quel rumore di fondo poteva essere causato dalle condizioni di usura degli LP usati, e solo una sua piccola parte dovrebbe essere propria di questo specifico insieme vinilico, come provato in precedenza.

Sebbene sulle specifiche la diafonia di un giradischi si attesti soltanto attorno ai 20db, mentre nei lettori CD sale fino a 80db ed oltre, sono riuscito a percepire solo una lieve differenza in favore della sorgente digitale, neppure continuamente identificabile. Solo con particolarissimi brani ho notato un palcoscenico decisamente più ampio col formato digitale.

Conclusioni

Avendo convissuto col formato digitale sinora, non mi trovavo esattamente a mio agio nell'accettare una sorgente ed un supporto caratterizzati da una propria percepibile distorsione. Perché mai volevo proseguire con questo pazzo esperimento? Perché non ho semplicemente reimpacchettato tutto rispedendolo a Roy e Leland? E, soprattutto... perché ho iniziato ad ascoltare a casa quasi solo vinili ed ho iniziato a visitare i negozi della zona con cadenza settimanale per vedere se avevano altri album da comprare?

Come scrittore, mi vergogno di non riuscire a verbalizzare questo strano fenomeno. Mi sono ritrovato inesplicabilmente attratto dal suono di questo formato... mi deve avere fatto un incantesimo. Alla fine, un giorno una vaga idea mi si è concretizzata in mente: stavo ascoltando un Lp di Segovia mentre lavoravo su qualcosa in un'altra stanza rispetto a quella dov'era l'impianto, e mi sono reso conto di quanto quella musica fosse coinvolgente. Poi sono andato con la mente alle decine di volte in cui ho ascoltato lo stesso pezzo dello stesso artista su CD (anche se da una registrazione diversa): quei vaghi termini che in precedenza avevo sentito per descrivere i punti forti del vinile mi sono risuonati in testa: "...suono caldo..." e "...coinvolgimento musicale..." improvvisamente mi sembravano ben riassumere il concetto. Quei ragazzi non erano pazzi, dopo tutto, o forse ora lo ero diventato io... come sia, non mi importa... la musica suona davvero bene.

Vi do un'anticipazione su ciò sui cui sto lavorando, e vi dico che, se questa sorgente analogica mi ha reso più curioso sul vinile della settimana scorsa, la prossima sorgente mi ha assolutamente scioccato. Restate sintonizzati...

APPARECCHI DI RIFERIMENTO
Apparecchio Produttore e Modello
Diffusori Jupiter Audio, Europa
Dynaudio,Contour 1.3 MkII
Triangle Electroacoustique, Titus 202
NHT,Superzero
Amplificatori Integrati Cayin,265Ai
NAD,317

Subwoofer

ACI,Force
Velodyne,F1500R
Lettori digitali Denon,DVD-3910 with Underwood mods (level2 + masterclock)
Alimentatore PS Audio,P300
Cavi Fatti in casa

© Copyright 2005 Arvind Kohli - www.tnt-audio.com

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