Costruzione del Pedersen Orbe - Parte 4

Frontiere del Vinile: le parti penzolanti del Pedersen non sospeso

[Sospensioni dell'Orbe]

Semplicemente ciondolante

[English version here]

Prodotto: Modifica per giradischi Michell
Produttore: Gert Pedersen, Danimarca
Prezzo: dipende da cosa volete fare e su quale giradischi; vedere il listino prezzi Pedersen, ma come al solito il prezzo può variare
Autore: Mark Wheeler - TNT Regno Unito
Scritto: primavera 2020
Pubblicato: Ottobre, 2020
Traduttore: Roberto Felletti

Recensione del Pedersen Orbe SE - parte 4: le sospensioni

Nelle parti 1 - 2 - 3 abbiamo appreso che l'ispirazione per le modifiche Pedersen l'ha avuta per primo Niels Nørby, di Copenhagen. Estese sperimentazioni e indagini hanno rivelato che la causa principale dell'enfasi ricercata del Michell Gyrodec e del Michell Orbe è da attribuire alla molla in acciaio e alla risonanza del sotto-telaio. La soluzione per la risonanza in gamma media inferiore stava principalmente nel supporto del sotto-telaio e nelle oscillazioni interne. Una tale coloritura può ingannare le orecchie dell'ascoltatore e fargli credere che il basso sia artificialmente profondo. Questa illusione è creata anche da altri giradischi con sotto-telaio, compreso il Linn Sondek dei tempi gloriosi, con una banda risonante inferiore di circa un'ottava a quella del Gyrodec. Il cattivo comportamento interno del sotto-telaio viene corretto dalla sabbia Pedersen e dalla colla (chimico-metallica). La rigidità extra dell'Orbe modificato attenua ed estende la risposta sulle basse frequenze. L'ampiezza di banda sulle basse frequenze viene genuinamente e ulteriormente estesa rispetto all'Orbe standard, che sotto questo aspetto è già famoso per essere uno dei giradischi migliori.

Privata di questo contributo all'eccedenza in gamma media inferiore, la famiglia Gyro/Orbe rivela ulteriore potenziale per rafforzare la sua capacità di recuperare altre informazioni dal solco aggiungendo al contempo meno di suo. Niels si è reso conto che le molle sospese in acciaio risuonano come l'unità di riverbero al fondo di un Fender Twin. Casualmente, questa fioritura della molla in acciaio è parte integrante, principalmente, del sottosistema meccanico stesso, che è alla base di un'altra sfida familiare per i giradischi con sotto-telaio. Sostenere la massa del sistema sotto-telaio/piatto permette al sotto-telaio di oscillare intorno all'asse del piatto stesso, come un pendolo, da cui l'insorgenza della paranoia da regolazione del dondolio. Questo era il medesimo cruccio sulla precessione che aveva ispirato il giradischi Rivelin Eclipse (alla fine degli anni '80, il culmine del dominio Sondek) nonché le modifiche Audio Files Spoke per il Sondek. Questo movimento orizzontale del piatto, sebbene sia a livello microscopico, modifica la posizione del piatto in relazione al motore e pertanto introduce irregolarità nella velocità. L'elasticità della cinghia si combina con questo creando così un sistema instabile, che sicuramente introdurrà instabilità tonali sotto forma di wow dinamico. Il wow dinamico è ciò che viene causato da cambiamenti nel trascinamento dello stilo a causa di cambiamenti nel livello della modulazione. Pesi di lettura maggiori e aree di contatto dello stilo maggiori presentano un attrito maggiore. Il sistema sospensioni/sotto-telaio/piatto risponde con cambiamenti nella rotazione e/o movimenti del sotto-telaio. Altri sperimentatori hanno già provato a mettere camere d'aria per bicicletta, parzialmente gonfiate, sotto il sotto-telaio del Gyrodec e alternative assortite alle molle stesse. C'è un florido mercato per i dangler (non necessariamente sospensioni) di terze parti per il telaio del Gyro/Orbe su “fleabay”.

[Tre torri] [Tre torri] [Tre torri]

Niels Nørby, dopo varie prove e tentativi, ha creato una serie di sospensioni disposte in sequenza. La disposizione scelta, realizzata da Gert Pedersen, ha migliorato il ritmo, il palcoscenico e il basso. Come mostrato nel video, gli elastici (O-ring) da soli peggiorano la precessione, consentendo l'oscillazione orizzontale con poca cedevolezza verticale. Questo, combinato con la cedevolezza della cinghia, garantirebbe instabilità tonale e wow dinamico in proporzioni epiche. Di conseguenza, i tiranti in kevlar sono la chiave per questo aspetto del Pedersen Gyrodec/Orbe. A causa della proliferazione di varianti degli O-ring offerte per la famiglia Gyro/Orbe, questo aspetto è sostanzialmente differente da altri approcci basati su O-ring, che possono utilizzare O-ring attorcigliati o triangolati per ottenere quell'essenziale stabilità orizzontale.

Oscillazione dell'Orbe, da Mark, su Vimeo

Cosa, niente molle?

«Perché non mettere semplicemente i tiranti in kevlar su un altrimenti standard Orbe/Gyrodec?», domanda la Plebe, a sinistra del palco, in maniera del tutto ragionevole.

Le molle correnti del Michell sono progettate per permettere la cedevolezza verticale. La cedevolezza verticale è la funzione primaria dei giradischi con sotto-telaio. Se la cedevolezza verticale fosse possibile nella versione post-Pedersen, il kevlar dovrebbe essere in grado di allungarsi (non lo è) e l'aumento delle forze su di esso causerebbe l'allentamento graduale dei sostegni terminali oppure provocherebbe il taglio dell'occhiello centrale da parte del filo di kevlar. Pertanto, Niels Nørby e Gert Pedersen hanno creato un sistema di isolamento che evita sia le molle, e il rimbalzo associato, sia l'instabilità.

[Tiranti in kevlar del Pedersen Orbe]

Raramente le cose sono perfette, men che meno semplici. Il senso generale della base del telaio a due livelli dell'Orbe, separati da punte inserite in cavità (diversamente dal Gyrodec a telaio singolo), è fornire isolamento extra dalle vibrazioni del motore e da altre vibrazioni generate dalla struttura. Come descritto nella prima parte - prova d'ascolto, il rumore del motore è meno isolato dalla disposizione del telaio Pedersen rispetto all'Orbe SE standard, il quale a sua volta è perfino migliore, sotto questo aspetto, dell'Orbe “full fat”. C'è una soluzione semplice, efficace al 100%: tagliare un disco di materiale tipo Deflex (sono disponibili fogli piatti del loro polimero elastomerico, come anche i loro famosi Foculpods, Powerpads e il trattamento per diffusori Deflex) delle dimensioni della capsula del motore. Un prodotto simile, il poliuretano vulcanizzato, probabilmente sarà altrettanto efficace. Il diametro del disco deve corrispondere al diametro della base del motore. Questo disco di Deflex (o materiale simile) va fatto scivolare sotto la capsula del motore. Così facendo si risolve il problema del motore e ora la cinghia corre alla stessa altezza di quando le modifiche Pedersen non erano state implementate.

Un'altra attenzione essenziale da porre nell'assemblaggio è, in un modo o nell'altro, contrassegnare le gallocce degli O-ring per non scambiarli. Ognuno di essi è fermato con il filo nella sua posizione univoca. Questo significa che la zona del raggio sul bordo interno della galloccia coincide con la sua posizione all'interno della torre di sospensione. Scambiateli e le possibilità di errore aumentano geometricamente.

[La puleggia del Pedersen]

Gert Pedersen spiega che quella tensione è essenziale per il funzionamento dei tiranti di “sospensione” in kevlar. Egli descrive come essi richiedano controlli regolari, per verificarne la tensione e l'allineamento affinché il funzionamento sia corretto.

«I tiranti-stabilizzatori in kevlar sono molto robusti e dovrebbero essere mantenuti tesi e allineati regolandoli», consiglia Gert. Tuttavia egli non spiega quanto di preciso debbano essere tesi, consiglia soltanto “come le corde di una chitarra”. Considerando una chitarra standard a 6 corde, ciò potrebbe significare Mi2 = 82,41 Hz, La2 = 110 Hz, Re3 = 146,8 Hz, Sol3 = 196 Hz, Si3 = 246,9 Hz, Mi4 = 329,6 Hz (presumendo una tonalità da concerto più che qualche variazione esoterica o storica) e ore di divertimento con diapason a fiato o accordatori elettronici. Tuttavia, anche l'accordatura verso la più bassa di esse instaura una vibrazione simpatetica nel campo sonoro.

Accordare i tiranti in kevlar “come una chitarra” crea una sua enfasi eufonica ed eccedenza. Questo effetto ha caratterizzato i primi ascolti del Pedersen Orbe SE finché non è stata trovata, dopo errori e tentativi, una procedura per configurarlo. L'auto-risonanza dei tiranti in kevlar è individuata facilmente con un generatore di segnale nell'impianto ad alto volume, che crea un campo sonoro monotonale intorno al Pedersen Orbe SE. La retroazione fuori controllo è facilmente possibile con una tensione sbagliata del kevlar. La soluzione semplice è accordare i tiranti in kevlar in modo tale che siano solamente e semplicemente tesi, e assicurarsi che ognuno di essi risuoni a una frequenza leggermente differente.

Gert consiglia anche: «Quando si usa un pressadischi, dopo aver messo un disco sul piatto, la combinazione telaio-sospensioni può raggiungere il plinto senza problemi. Controllate l'altezza, 6,5 mm, ogni tanto.» Il vostro Vecchio Scriba non ha riscontrato problemi di questo tipo nel corso di vari mesi di utilizzo, sebbene spesso mettendo o togliendo il pressadischi con il piatto in rotazione.

«L'estensione sia in gamma alta che in gamma bassa migliora molto. Il resto dell'area tonale è altrettanto migliorato, perché ora il telaio è completamente fissato in orizzontale, ma anche sospeso con la gomma. In questo modo si ottiene una ricostruzione sonora con un rumore di fondo molto minore», spiega Gert Pedersen. Questa spiegazione dipende dal fatto che il giradischi è sostenuto da una piattaforma inerte, non soggetta a vibrazioni.

Probabilmente i tiranti in kevlar erano stati progettati per i Gyrodec e gli Orbe con plinto pieno. Lo si deduce dalla scelta di collegarli centralmente adiacenti alle torri di sospensione, con due colonne per tirante (sei attraverso l'intero telaio del Gyrodec o dell'Orbe). Per la Spider Edition del Gyro, allo scopo di ottenere la stessa cosa, c'è bisogno di un intero telaio nuovo in acrilico (150 euro) per sistemare la larghezza extra e il diametro maggiore. L'intero problema è raddoppiato sull'Orbe SE, perché richiede due strati di acrilico (300 euro) per ottenere il medesimo risultato.

Da un punto di vista ingegneristico ed economicamente vantaggioso questo sembra uno spreco. L'Orbe SE potrebbe conservare il suo originale e più basso tricorno e utilizzare una variante della base in acrilico Pedersen creata per il Gyro. Esteticamente il sotto-telaio e il piatto dell'Orbe non sembrano più galleggiare sopra il loro ripiano e ora sembrano più simili ad altri tipici giradischi senza plinto distesi sulla loro sezione di base.

Una superficie maggiore offre più opportunità alle vibrazioni portate dall'aria di colpire la superficie stessa e una massa maggiore per immagazzinare più energia vibratoria da qualunque sorgente (struttura del ripiano, motore o aria). L'acrilico è un prodotto oleoso. Un altro approccio potrebbe essere stato con il punto di attacco del kevlar centrale proveniente dalla base del telaio originale e i due punti terminali attaccati al sotto-telaio stesso in una sezione del sotto-telaio con uno spessore maggiore dello stampo per inserire le viti.

[Confronto tra torri Pedersen/Orbe] [Pedersen standard]

Il Pedersen richiede almeno tanta cura e ottimizzazione quanto qualsiasi giradischi con sotto-telaio sospeso, anche se è sospeso tramite un meccanismo fondamentalmente differente da quelli oscillanti dei giradischi Michell e Logic di questo mondo. Questo si discosta ancor di più dagli AR, dai Thorens, dagli Ariston e dai Linn con molla a compressione. Se ci sono voluti due decenni di acume ingegneristico scozzese per capire cosa succede tra un po' di legno/mdf, tre molle coniche e un po' di metallo sospeso, sufficienti per realizzare un prodotto che raramente richiede aggiustamenti, immaginate la sfida presentata da 9 O-ring e 6 spezzoni di kevlar, tutti in tensione.

«E quindi cosa ci vuole per farlo funzionare?», interrompe il Coro della Plebe, a sinistra del palco.

Oh... e i 6 spezzoni di kevlar funzionano in 6 differenti vettori su un piano di 90° rispetto agli O-ring. Collocare il Michell Orbe Pedersonificato sulla mensola Origin Live Ultra crea nuove interazioni. La cornice di questa mensola è regolabile con una modalità di accordatura orizzontale. Sotto il Linn Sondek, per il quale la mensola Origin Live Ultra è stata progettata, variazioni nella tensione dei bilancieri posteriori influenzano la quantità e la qualità dei bassi, e inoltre un cedimento del palcoscenico. Con i tiranti in kevlar regolabili sullo stesso piano, inevitabilmente seguono ore di divertimento. La mensola Origin Live Ultra sarà anche il miglior supporto per giradischi mai concepito, però aggiunge la sua parte di accordatura orizzontale, il che ha perfettamente senso per ottimizzare il Linn Sondek, compito per il quale è stata progettata, ma il Pedersen Orbe ha il suo set di regolazioni orizzontali per tutti e sei i tiranti in kevlar standard.

Avendo provato il Pedersen Orbe con varie tavole e piattaforme, essendo, come il Linn Audio Files Spoke recensito di recente, ancora più sensibile rispetto a un giradischi con sotto-telaio standard (per non parlare di un progetto a plinto solido), il vostro Vecchio Scriba ha stabilito un ordine di preferenza. Straordinariamente, i primi tre sono nel medesimo ordine come per il Sondek Audio Files Spoke.

Come osservato nel primo, rapido ascolto, la complessità extra e le regolazioni utente richieste dalla mensola Origin Live Ultra valgono lo sforzo e non sareste arrivati a leggere fin qui se foste infastiditi da cose simili. Il ripiano in vetro laminato da 10 mm offre la maggiore trasparenza...
«GROAN», si lamenta il Coro della Plebe, anticipando quella battuta come un treno in arrivo nella galleria.

Tutti i vari tipi di legno, legno ingegnerizzato e tavole hanno prodotto una coloritura più evidente rispetto alla sospensione Orbe convenzionale.

Al secondo posto tra i mobili porta-elettroniche/supporti, come la famiglia Linn, e in testa tra i supporti da pavimento, c'è la serie XR di mobili a ripiani Something Solid con cavi sospesi. In The Area, degli ILS & Solo, dal progetto Blame della Good Looking Records, sul lato 1 del classico post-jungle della serie Logical Progression (Level 2), caratterizza le differenze. C'è una serie di cadenze di basso ben campionate che con molti impianti a bandalarga suonano come se ci si trovasse in un'ampia discoteca con un impianto audio ben selezionato.

Qui gli aspetti di questo brano sono più espliciti con il Pedersen Orbe collocato sul ripiano superiore del mobile Something Solid XR4 con i suoi scaffali originali in legno di balsa. Al terzo posto, con un allungo nello sprint finale, il Wilko riempito di sabbia occupa lo scaffale centrale dell'intrattenimento generico con il ripiano in vetro laminato da 10 mm poggiato su dei Polycrystal Isolator. Questa opzione, meno costosa, in realtà riproduceva un basso più energico dei ripiani più ingegnerizzati, a spese del palcoscenico e della trasparenza.

[Tiranti in kevlar Pedersen]

Conclusioni

È il cambiamento primario e fondamentale Pedersen rispetto al Michell Orbe originale con esplicita sospensione. Il Pedersen Orbe è più un giradischi con sotto-telaio isolato, sebbene resti letteralmente un giradischi a sotto-telaio sospeso, penzolante dalle torri. Ora il sotto-telaio è bloccato da tre tiranti in kevlar che agiscono in sei direzioni su un piano. Questo approccio unico cortocircuita parzialmente l'isolamento dalle vibrazioni del sotto-telaio, ma ciò può essere mitigato.

I vantaggi della sospensione Pedersen si traducono in un'articolazione molto migliore delle basse frequenze e una maggiore riduzione del wow dinamico. L'architettura base del Michell Orbe rimane la stessa. Ci sono ancora il familiare palcoscenico cavernoso e le caratteristiche espansive ed espressive, ma ora senza i due peccati di commissione primari dell'Orbe. L'inevitabile precessione del giradischi con sotto-telaio ora è assente, così come la scocciatura dell'enfasi in gamma media inferiore che sporca l'immagine sonora, altrimenti pellucida.

La combinazione data dall'isolamento del sotto-telaio modificato e del migliorato comportamento risonante del sotto-telaio eleva le prestazioni del Michell Orbe promuovendolo alla serie superiore. L'aspetto più notevole è la maggiore trasparenza in gamma media. Anche la stabilità tonale e lo slam sono migliori.

Per coloro che amano il loro Michell Orbe ma vorrebbero estrarre qualche informazione in più da quei minuscoli solchi degli LP, le modifiche Pedersen valgono davvero lo sforzo. Alla luce dell'esperienza con questa costruzione, un Orbe a plinto pieno sarebbe il posto giusto per iniziare. È improbabile che un Michell Gyrodec Pedersonificato sia così tanto un affare e davanti alla scelta tra un Michell Orbe liscio di serie e un Pedersen Gyrodec, questo autore preferirebbe l'Orbe (in verità più costoso) e terrebbe da parte le modifiche Pedersen finché non potesse permettersele. Il ridotto isolamento del sotto-telaio della sospensione Pedersen può essere mitigato con il telaio di base a due livelli del Michell Orbe e con l'aggiunta di qualche foglio di polimero flessibile sotto la capsula del motore.

Diversamente dai modelli Michell Gyrodec e Michell Orbe originali, il Pedersen Orbe e il Pedersen Gyrodec non sono più giradischi con sotto-telaio flottante. Le versioni Pedersen potrebbero essere meglio descritte come giradischi con sotto-telaio isolato oppure sotto-telaio disaccoppiato. Pertanto, le ridotte risonanze del sotto-telaio sono cruciali nel concetto Pedersen, essendo l'intero maggiore della somma delle parti. L'ascolto prolungato sta rivelando gradualmente la vera estensione del suono alterato, e il sistema di isolamento della base del braccio verrà descritto nell'episodio finale di Frontiere del Vinile: Modifiche Pedersen Michell.

Musica ascoltata durante la scrittura di questa recensione

Impianto di riferimento

Ovviamente su vinile

  • Rory Gallagher: Check Shirt Wizard
  • Christopher Hogwood & The Academy of Ancient Music: Beethoven Symphonies 7 & 8

  • Captain Beefheart and his Magic Band: Clear Spot

  • Captain Beefheart and his Magic Band: Safe as Milk

  • Bob Dylan: Highway 61 Revisited

  • Grateful Dead American Beauty

  • David Bowie Black Star

  • The Doors: Absolutely Live

  • Blame presenta: Logical Progression 2

  • Cream: Disreali Gears

  • Nick Cave and the Bad Seeds: Abattoir Blues

  • Atomic Rooster In Hearing of Atomic Rooster

  • Toots and the Maytals Funky Kingston

  • James Brown Get it Together, singolo davvero influente con doppio lato A

  • James Brown: Cold Sweat; etichetta King originale

Apparecchiature utilizzate per questa recensione:

  • Giradischi donatore: Michell Orbe SE

  • Modifica giradischi 1: sotto-telaio e kit di sospensione Pedersen

  • Modifica giradischi 2: isolamento sostitutivo a due livelli Pedersen

  • Modifica giradischi 3: isolatore per base del braccio Michell Pedersen

  • Modifica giradischi 4: PolyCrystal Point Discs sotto i piedini dell'Orbe e fogli di Deflex liscio sotto la capsula del motore dell'Orbe

  • Braccio 1: Hadcock GH242 SE con cablaggio in argento dalla testina ai bullet plug Eichmann

  • Giradischi 2: Linn Sondek LP12 con sotto-telaio Audio Files in aerolam e modifiche Spoke

  • Braccio 2: SME 309

  • Supporto del giradischi: mensola Origin Live Ultra cromata; le corde di nylon sono state sostituite con catene, i bilancieri sono stati riempiti con sabbia essiccata

  • Isolamento della mensola del giradischi: RCD Cups (superficie maggiore dei Polycrystal Point Discs per ridurre la deformazione dell'intonaco della parete)

  • Supporto della mensola del giradischi: Rawlbolts inseriti nell'intonaco duro

  • Ripiano per giradischi 1: vetro laminato da 10mm

  • Ripiano per giradischi alternativo: Something Solid in legno di balsa “end grain”

  • Ripiano per giradischi alternativo: ERaudio Large SpaceHarmoniser

  • Giradischi 3: Garrard 401 in un plinto di calcestruzzo e multistrato su Polycrystal Isolators

  • Braccio 1 su giradischi 3: SME 3012 II con smorzatore FD200

  • Braccio 2 su giradischi 3: SME 3012 I ricablato Missing Link

  • Supporto per giradischi 2: ripiano Wilko AV riempito con sabbia essiccata, piedini conici RDC

  • Altri accessori di ottimizzazione: Yamamoto Sound Craft tra cui Yamamoto PB9 & PB10, BrightStar IsoNode extra large e vari prodotti per il controllo delle vibrazioni

  • Varie testine: serie Audio Technica VM95 con tutti i tipi di stilo; Dynavector DV XX-2 MkII; Decca London (riparata da John Wright nel 2020); Cartridge Man Music Maker II; e una selezione di classiche Stanton, Ortofon e Shure a magnete mobile

  • Pre-phono 1: Canor TP306 VR+, tuttora il pre-phono migliore, su BrightStar IsoNodes extra large

  • Pre-phono 2: Gold Note PH-10, pre-phono estremamente regolabile, su coni isolanti Polycrystal

  • Pre-amplificatore linea: Audio Research Corporation Reference 3 con coperchio superiore in acciaio rimosso, cabinet smorzato con BrightStar Little Rock 5, valvole cambiate e controllo ulteriore delle vibrazioni internamente per mezzo di O-ring in silicone e raffreddatori/smorzatori per valvole Pearl, su tavola in legno di balsa “end grain” Something Solid, su imbracatura in kevlar sostenuta da supporti separati in acciaio riempiti di sabbia

  • Crossover: Behringer CX2400 analogico, crossover attivo a 3 vie (quarto ordine) Linkwitz Reilly variabile

  • Amplificatore per la gamma alta: progetto de Paravicini (HiFi World) SET6080 in cabinet RATA Torlyte, trasformatore di rete esterno e componenti passivi per abbinare medi e bassi

  • Amplificatore per la gamma media: SET300B Signature assemblato con vari tipi di valvole e componenti per integrarlo con alti e bassi

  • Amplificatore per la gamma bassa: prototipo Care Music in classe A, polarizzato a 20 W, alimentatore da 1,2 kVA e componenti passivi per integrarlo con medi e alti

  • Amplificatore alternativo: Breeze Audio clone Nelson Pass Zen SE, classe A, FET, 10 W

  • Tavole di accordatura sotto gli amplificatori per la gamma alta e media: ERaudio Large SpaceHarmoniser su coni in acciaio ERaudio

  • Isolamento dalle vibrazioni sotto il crossover e l'amplificatore per la gamma bassa.

  • Diffusori attivi - Altoparlanti:

  • Altoparlanti per la gamma bassa: Focal Audiom 12 VX con cono a due strati roll surround, in cabinet reflex in multistrato di betulla da 25 mm con rinforzo a tre strati (legno massiccio, truciolato, mdf), con fogli in Deflex per il subwoofer, zeppe in Deflex e lana a fibra lunga con sostegno centrale

  • Altoparlanti per la gamma media: Focal Audium 7K con smorzamento della superficie con soluzione di gomma rimosso. Montati in vani separati in un baffle in sicomoro per violino scolpito e stondato, rinforzo in multistrato di betulla da 25 mm, fogli in Deflex standard, smorzati con Rattletrap Extreme, testata missilistica dismessa, rete in rame con punte in alluminio e gusci esterni in resina rinforzata - letteralmente

  • Altoparlanti per la gamma alta: Focal TC120TDX con anello di messa a fuoco in feltro

  • Altoparlanti alternativi per la gamma alta: ESS Heil Air Motion Transformer

  • Piedini per cabinet in gamma bassa: tre coni RDC alloggiati in tre basi Yamamoto per punte per diffusori

  • Interfaccia posteriore tra cabinet per gamma bassa e media/alta dei diffusori attivi: Michell Tenderfoot in basi Yamamoto PB-21 pin; frontale: base accordante Yamamoto VB-18 Ebony con solco a V

  • Diffusori passivi: TQWP/Linea di trasmissione, ibridi passivi (cabinet in multistrato di betulla 18 mm & 25 mm; imbottitura in lana naturale a fibra lunga; rivestimento dei pannelli in Deflex) che caricano altoparlanti per medio-bassi Hammer Dynamics dello scomparso John Wyckoff

  • Crossover passivi con induttori con cavi litz e condensatori di alto livello, tweeter B&CDT400N & B&C DE-35-8 e tweeter ad anello Fostex

Il trattamento acustico, esteso e sempre in evoluzione, comprende l'assorbimento dei bassi negli angoli, l'assorbimento delle alte frequenze (sopra i 2 kHz) nei punti primari di riflessione dei tweeter, diffusori di alte frequenze in altri punti critici, soffitto inclinato con assorbitore per frequenze sopra i 2 kHz. Pareti solide, tripli vetri riempiti di argon e nessun termosifone. Tappeti appesi e tappeti spessi e ruvidi sul pavimento tra ascoltatori e diffusori, pavimento in ardesia solida.

Qualche cavo è stato utilizzato per collegare i componenti tra loro. Nessuno di essi costa più del 10% del dispositivo collegato a ciascuna estremità; molti sono stati realizzati dal Vecchio Scriba con componenti di alta qualità senza Pixie Dust. Il cavo che va dall'amplificatore ai diffusori (full range, mid-range, tweeter) è un Black Rhodium S900 a impedenza ultra-bassa, una variante a bassa impedenza (3x3 mm^2 csa) del Black Rhodium S300 e del S600, che hanno ottenuto ottimi risultati nei test di correlazione oggettiva e soggettiva di Ben Duncan, scelti principalmente per la corrispondenza con il fattore di smorzamento OPT/altoparlante e non per qualità magiche. Il cavo di potenza per la gamma bassa è un Naim NACA 5, che raramente ha rivali sotto i 300 Hz. L'alimentazione è fornita da un anello di rete solo audio con connessioni di massa (terra) Radex non induttive e una terra tecnica. I crossover e i finali sono alimentati da una connessione di tipo hydra minimale. Le sorgenti e il pre-amplificatore dai blocchi terminali all'interno dell'anello solo audio.


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