Consulenza HiFi - Lettere alla Redazione di TNT-Audio

Settimana 13/5/2023 - 20/5/2023

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  1. Nuovi diffusori
  2. Nuovo streamer
  3. Scelta diffusori bookshelf
  4. Aggiornamento impianto HIFI
  5. Amplificatore per audio digitale
  6. Richiesta per amplificatore
  7. Re: The Dave Brubeck Quartet “Time Out”
  8. Pre passivi e diffusori attivi
  9. Pre passivi e Classe D
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Nuovi diffusori
Buongiorno Direttore,
ho un impianto così composto:

Avrei intenzione di sostituire i diffusori con delle Proac DT8, li ho ascoltati in un negozio di vendita con un integrato Naim da 70watt, mi sono piaciuti molto, vorrei concludere...ma il mio dubbio sorge dato che non li posso provare su il mio impianto. Secondo lei come potrebbero suonare nel mio ambiente (stanza troppo grande?) di 27mq con le mie elettroniche?
Giacomo - E-mail: giacomo.pistoresi (at) alice.it

LC
Caro Giacomo,
i ProAC DT8 andranno benissimo nel tuo ambiente, essendo diffusori generosi in gamma bassa, grazie al litraggio consistente e alla doppia coppia di woofer da 16 cm. Visto che ti sono piaciuti, non vedo alcuna controindicazione a inserirli nel tuo impianto, anche se non capisco come mai voglia passare a diffusori che sostanzialmente appartengono alla stessa classe di prezzo delle tue Focal. Forse queste non ti piacciono più? In ogni caso, l'amplificazione GoldNote sarà più che adeguata al pilotaggio delle ProAC. Anzi, ti dirò che io ci vedrei meglio dei diffusori di livello ben più elevato, considerando il resto dell'impianto. Già solo la coppia pre+finale Gold Note costa circa 16000 € (8100+7600euro;), ci vedrei bene dei diffusori di ben altra classe! Lo stesso dicasi per la sorgente, vista l'accoppiata giradischi VPI + testina Shelter 901. Continuo a pensare che la maggior parte del budget sia giusto destinarla ai diffusori, tu hai fatto l'esatto contrario.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovo streamer
Caro Lucio,
hai fatto bene a ricordarci del prelievo effettuato da Paypal quando facciamo la donazione. Una domanda: necessito di uno streamer, senza Dac interno (ho già il mio Soekris), per ascoltare musica da YouTube (ebbene sì, lo ammetto, sono un peccatore) e Qobuz. Attualmente utilizzo un Lenovo collegato con AnyDesk con un Surface, vicino a me; funziona, ma ogni tanto devo rinnovare il collegamento sul Lenovo. L'Argon Audio Stream 3 MKII andrebbe bene?
Grazie,
Saluti,
Leandro - E-mail: leandro.lioce (at) libero.it

LC
Caro Leandro,
in effetti la donazione annuale è più conveniente di quella mensile di importo basso, perché - come spiegato - Paypal, oltre alla percentuale (che è fissa) applica un prelievo su ogni singola operazione. È evidente, quindi, che 12 euro all'anno sono molto meno tassati di 1 euro al mese. Per fare un esempio recente, un generoso lettore ha effettuato un versamento di 50 euro, dal quale Paypal ha trattenuto 1,25€ (quindi il 2,5%) mentre un versamento di 1€ è stato decurtato di ben 0,37€, che è il 37%!!! La disparità è evidente. D'altra parte, però, capisco anche chi preferisca un piccolo versamento periodico mensile, psicologicamente forse fa meno impressione di un unico versamento annuale.
Per quanto riguarda lo streamer, considera che l'Argon Stream mkIII ha un suo DAC, che purtroppo però limita la risoluzione al formato CD, ovvero 16/44. Se ti interessa suonare file ad alta risoluzione, devi guardare altrove o usare un DAC esterno. Abbiamo appena recensito (prova a breve) l'Argon Solo, che arriva a gestire l'alta risoluzione fino a 24/192. Purtroppo ha solo l'accesso WiFi, e non ha porta Ethernet. Suona comunque molto bene per il costo, veramente molto basso.
Valuta quali sono le tue esigenze e orientati verso uno di questi modelli.
In alternativa, hai pensato a un tuttofare come il
Cocktail Audio X14? o lo streamer N15D?
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Scelta diffusori bookshelf
Caro Direttore vorrei chiederle un parere, possiedo un amplificatore Denon pma-600ne e vorrei abbinare una coppia di diffusori tra le Elac Debut Reference dbr62 e le Kef q350. Quale secondo lei sono più adatte al mio amplificatore, considerando che mi piacciono i bassi profondi e gli alti morbidi?
Cordiali saluti,
Santino - E-mail: santinocrivellone (at) yahoo.it

LC
Caro Santino,
premesso che - ove possibile - dovresti provare ad ascoltare personalmente questi diffusori, o altri nella stessa fascia di prezzo, a mio parere le Elac non hanno il suono che stai cercando. Si tratta di un suono raffinato, con ottima gamma bassa ed eccellente trasparenza in gamma alta, ma se tu stai cercando i soliti alti morbidi - ammettendo che ci capiamo su questo termine - forse le KEF sono leggermente più adatte allo scopo. Certo è che le Elac meriterebbero ben altro amplificatore, per potersi esprimere come possono, altro motivo per escluderle dalla lista dei possibili candidati. Prova anche ad ascoltare qualcosa di Indiana Line, secondo me potresti trovare un modello, nella stessa fascia di prezzo, che venga incontro alle tue esigenze.
Solo un appunto finale, anche se so che è una battaglia persa: nel mondo reale, gli strumenti veri non hanno gli alti morbidi, tutt'altro! Piatti della batteria, certe note di violino, di pianoforte o di chitarra sono tutto tranne che morbide! Continuiamo a inseguire suoni che nella realtà non esistono, però basta esserne consci e vivere felici :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Aggiornamento impianto HIFI
Gentile Direttore Buongiorno,
le rinnovo i complimenti per la sua rubrica e mi riallaccio al quesito fatto al
Vol. 1026 per aggiornarla sulla nuova composizione del mio impianto, frutto di convenienti compravendite.

Come lei mi aveva anticipato nella precedente risposta alla mia lettera, con il nuovo amplificatore, ho trovato l'ingresso phono del Vela a livello del prephono Pro-ject phono Box DS che avevo e che di conseguenza ho venduto. Ho in prova un Lehmann Audio Black Cube Statement, settato internamente per la mia testina MM. Anche qui ho notato un leggero miglioramento, ma che secondo me non vale la pena l'investimento.
  1. Il mio primo quesito è il seguente: come potrei avere un miglioramento sull'ascolto dei miei vinili con budget non impegnativo?
  2. Secondo quesito: nell'ottica di un aggiornamento, il cambio dell'amplificatore Vela con un Cyrus One HD o Cast, di cui ho effettuato un ascolto, ne varrebbe la pena?
  3. Terzo quesito: guadagnerei in dinamica a bassi volumi con l'inserimento di un subwoofer?
Naturalmente accetto consigli su come e dove agire nella mia catena di elettroniche, come per esempio un eventuale futuro upgrade sui diffusori. Ascolto prevalentemente musica liquida 50% vinili 40% e CD 10%. Come generi musicali ascolto prevalentemente Jazz, Soul, Word e Old rock, il tutto in una stanza 5x4 mt.
Le lascio foto del mio ambiente di ascolto, semmai dovesse notare qualcosa di errato nella disposizione.
Grazie anticipatamente e mi scuso se l'ho tempestata di domande.
Saluti,
Giovanni - E-mail: gcontipicarelli (at) gmail.com
[Sala d'ascolto]
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Giovanni,
grazie per la cortese e completa e-mail, non è frequente ricevere richieste così circostanziate, dettagliate, con buone foto e domande chiare. Quindi si può fare! :-)
Parto dall'ambiente: non noto niente di particolarmente sbagliato, ma avrei preferito la parete dietro ai diffusori libera e magari resa un po' assorbente. Anche i diffusori, forse, potrebbero andar meglio un po' più distanti dalla parete e magari non angolati verso il punto d'ascolto. Fai qualche prova in questa direzione.
Passo a risponderti nello stesso ordine col quale hai formulato i tuoi quesiti:

  1. L'unico modo veramente efficace per migliorare l'ascolto dei tuoi vinili è investire in una testina nuova. In alternativa, potresti scalare la gerarchia Ortofon montando sulla tua 2M gli stili dei modelli superiori, che sono perfettamente compatibili, ovvero quello della 2M Blue e della 2M Silver. Qualora invece volessi cambiare impostazione sonora, dovresti valutare altre marche, tipo Grado e Goldring, fascia di prezzo intorno ai 200€, per sentire qualcosa di sensibilmente diverso.
  2. L'amplificatore Cyrus sarebbe un bel passo avanti rispetto al tuo onesto Vela: più aperto, più dinamico e più raffinato. D'altra parte, però, mai metterei un amplificatore così costoso (1200/1300€) a pilotare una coppia di diffusori da pavimento che costano circa 400 € la coppia. Prima si cambiano questi, e poi si ragiona di conseguenza.
  3. Il subwoofer, come già detto tante volte, non fa altro che estendere la gamma bassa di un diffusore, non ha alcuna influenza sulla dinamica né sulla piacevolezza dell'ascolto a basso volume.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Amplificatore per audio digitale
Gentile direttore,
un sincero grazie per il suo prezioso lavoro di informazione e formazione, sempre accompagnato da sapida ironia. Venendo al quesito, per l'appartamento delle vacanze ho acquistato:

Alla luce di quanto letto su TNT-Audio, per completare il set avevo pensato all'Argon Audio SA1, utilizzando un convertitore coassiale-ottico per collegare il lettore. Come valuta questa soluzione? Alternative di costo non superiore?
Grazie mille e cordialissimi saluti.
Sergio - E-mail: 6sergio26 (at) gmail.com

LC
Caro Sergio,
secondo me sarebbe meglio evitare la complicazione del convertitore coassiale/ottico e pensare direttamente a un amplificatore che abbia anche l'ingresso ottico, come l'Aiyima T9, che quindi potrebbe gestire sia la TV con uscita ottica che il lettore Sony con uscita coassiale. Ti avanzerebbe ancora un altro ingresso ottico e persino un USB, per eventuali ulteriori espansioni future in termini di sorgenti digitali. In più, ha anche un'uscita pre out che può essere usata per un sub attivo, qualora il basso delle Lonpoo non fosse sufficiente per film e colonne sonore. Altro vantaggio, il T9 ha i controlli di tono, magari utili in ambito AV e, infine, costa molto meno dell'Argon. Già che ci sei, magari potresti prendere un T9 Pro, che non ha più il problema del muting in assenza di segnale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Richiesta per amplificatore
Gent.mo Lucio,
Ti scrivo per un quesito che dipende dalla mia limitata conoscenza del mondo HiFi ma anche dalla voglia di crescere compatibilmente con le mie risorse. I miei colleghi di lavoro per una ricorrenza aziendale mi hanno regalato un paio di Klipsch RP600m2 basandosi sul fatto che mi ero espresso positivamente sopratutto sull'estetica, senza conoscerle né averle mai ascoltate. Sono finite quindi in soggiorno con il mio vecchio NAD c340 che prima utilizzavo quasi sempre con un lettore CD Onkyo dx6920 revisionato più volte ma ormai vecchio, un giradischi Technics slBD120 (e pre Dynavox) e ultimamente sempre più con un dac Topping D10 collegato ad un portatile fanless per la musica liquida.
Premesso che le Klipsch mi sembra suonino bene ma non benissimo rispetto alle mie vecchie JBL tlx8, vorrei chiederti se mi puoi consigliare un ampli adatto alla mercanzia...se possibile sotto i 600 euro.
So che dovrei ascoltarlo prima ma con max 600 euro non credo non si possa trovare qualcosa di onesto, un po' per tutti i tipi di musica e se è pure bello da vedere meglio! Se poi le Klipsch non riesco a valorizzarle o non meritano indipendentemente l'amplificatore allora ho un problema perché non posso liberarmene facilmente senza offendere nessuno.
Ti ringrazio e ti auguro buon lavoro.
Arturo - E-mail: calcolines (at) gmail.com

LC
Caro Arturo,
mi sembra molto strano che non percepisca la netta differenza, tutta a favore delle Klipsch, tra i due diffusori. Con tutto il rispetto per le JBL TLX8, non c'è davvero competizione. Forse sei abituato a un certo tipo di suono e fai fatica ad abituarti al suono più corretto e preciso delle Klipsch, può essere. Non è che le hai sistemate male? Essendo le JBL alte ben 66 cm, immagino le abbia messe a pavimento o su un ripiano basso di un mobile o scaffale. Le Klipsch, coi loro 40 cm, hanno bisogno di essere sollevate di più, in modo da liberare la gamma bassa da eventuali rinforzi e far esprimere al meglio la gamma medio-alta. Trattandosi di tweeter caricati a tromba, sono più direttivi di quelli tradizionali, quindi devono stare obbligatoriamente all'altezza delle orecchie dell'ascoltatore seduto. Senza questi presupposti, il confronto tra i due diffusori è errato. Propendo per questa spiegazione, perché il resto dell'impianto è sostanzialmente incolpevole, compreso il buon NAD C340, che è ottimo e assolutamente in grado di far esprimere le Klipsch al meglio. Ricordo che nel 1999 era un prodotto di punta, costando all'epoca oltre un milione di lire. Noi recensimmo, in maniera molto positiva, il fratello, il
C350. Quindi: lasciamo l'ampli al suo posto e concentriamoci sul mettere le Klipsch nelle condizioni minime per potersi esprimere come possono. Qualora non potessi farlo, mettile in vendita.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: The Dave Brubeck Quartet “Time Out”
In risposta alla lettera nel
Vol. 1037
Caro Lucio,
sì i remaster, non solo quelli della Sony, influiscono parecchio. Il bello delle bobine, così come delle prime stampe su vinile, è che ti permettono di ascoltare l'opera così come era stata pensata. Le bobine poi, avendo meno passaggi del vinile, hanno sicuramente quel plus in più. Addirittura oggi, ascoltando su Qobuz The girl from Ipanema, noto che l'assolo della vocalist mi parte a sinistra, quando su nastro e vinile parte sul canale destro! Certo il suono dell'epoca non è così perfetto come quello che ascoltiamo ora, ma per quello che riguarda la ricostruzione dello stage è imbarazzante. Hai tutto il davanti, con un gran realismo.
Le casse sono state fatte da me, su specifiche di Renato. Mandato le foto del prodotto finito, del crossover e la risposta a 1 metro e in ambiente con microfono calibrato e scheda Clio, ho ottenuto la certificazione del buon Giussani e le relative targhette in metallo.
Quando sei a Roma avvisami, sarebbe un piacere e un onore farti ascoltare qualcosa qui a casa da me. Poi facciamo un salto da Prince.
Dario - E-mail: dario.nardacci (at) gmail.com

LC
Caro Dario,
grazie per le ulteriori precisazioni. Sicuramente nei remaster i tecnici si fanno prendere la mano e spostano la posizione di cantanti e interpreti, chissà secondo quale criterio. Magari penseranno “mi pagano per fare qualcosa che si senta diverso, e io lo faccio!”. Scherzo, ma non troppo. Spesso i remaster suonano peggio degli originali, tipicamente, se realizzati in tempi recenti, hanno la dinamica compressa, perché tutto deve suonare ugualmente forte (la famigerata loudness war). Per fortuna, non è il caso della vecchia rimasterizzazione di “Time Out”, che suona ancora bello dinamico.
Grazie per l'invito, dovessi capitare dalle tue parti le bobine di Time Out le ascolterei molto volentieri!
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Pre passivi e diffusori attivi
Ciao Lucio,
felice di sapere che stai bene e che tutto procede per il meglio. Una vita che non ci sentiamo, continuo sempre a leggere volentieri la tua rivista. Volevo chiederti una cortesia, dato che sono uscito dal giro audiofilo parecchi anni fa, qualche anno fa ho anche venduto tutti i miei sistemi audio e per un lungo periodo non ho ascoltato più nulla.
Un bel giorno mi è tornata la voglia di ascoltare musica e così mi sono trovato spaesato a cercare tutto e niente, non sapendo che cosa volessi oggi da un sistema audio. Poi un giorno per caso mi sono imbattuto in un negozio di strumenti musicali in una coppia di diffusori attivi Yamaha HS8 col loro subwoofer attivo dedicato Yamaha HS8S e mi si è aperto un mondo, ho capito che cosa cercavo. Me li sono portati a casa e mi stanno deliziando più dei sistemi che avevo prima. Come suonano? Come degli home studio monitor, con tutti i loro pro e contro, ma a me piace ed è sempre piaciuto il suono monitor.
Sono quindi diffusori che perdonano poco alle incisioni ma allo stesso tempo sono strepitosi nella maggior parte dei casi. Fatta questa doverosa premessa, sono a chiederti che pre mi potresti consigliare che costi il giusto e la cui prerogativa sia il suono neutro e naturale, in sintesi, che ci metta del suo il meno possibile, ovviamente che siano vintage o nuovi, non ho preconcetti. Il cablaggio è con i miei Boomerang!!!
Inizialmente avevo pensato ad un pre passivo e tra quelli papabili anche al Tisbury. Sia al pre linea che a quello phono. Ma poi mi hanno suggerito anche un pre Nad 1000 che mi dicono vada bene, tu lo hai mai sentito per caso?
Se hai modo, ma non voglio abusare del tuo tempo, potresti leggere i dati tecnici ed elettrici dei diffusori attivi Yamaha HS8 e HS8S, te li invio in allegato e dirmi secondo la tua esperienza se i pre passivi vanno bene con questi diffusori?
Un'ultima cosa, che "carattere" ha il Tisbury? Starei cercando un pre estremamente trasparente e non colorato.
Posso inoltre chiederti, sempre che tu ne abbia voglia, potresti scrivere un pezzo che abbia come riferimento il mercato dell'audio usato che in questo momento è assolutamente drogato a livello di prezzi, chi vende chiede cifre assurde, nemmeno i case fossero fatti in oro zecchino.
Questo è quanto.
Ti ringrazio ancora e ti auguro una buona serata.
Ciao,
Roberto - E-mail: defilippo.roberto (at) gmail.com

LC
Caro Roberto,
è un piacere risentirti! Sui diffusori attivi ho già avuto modo di esprimere pareri assolutamente positivi, anche recentemente su questa Rubrica o in qualche recensione in passato. Questi Yamaha che hai scelto non li conosco, e dalle specifiche tecniche è difficile capire come possano suonare, ma se tu sei soddisfatto, direi che va benissimo così! Se Yamaha fosse un pochino collaborativa, potrei recensirli, ma già in passato non hanno mostrato interesse a spedirci prodotti in prova, quindi ne dubito. Per quanto riguarda il pre da abbinare, il Tisbury è sicuramente un prodotto dal rapporto qualità/pezzo eccellente, molto preciso e trasparente, che non aggiunge niente di suo. Al più, in certi abbinamenti, può risultare un filino leggero nelle prime ottave, ma niente di preoccupante.
Il NAD 1000 è sicuramente un componente peggiore, meno trasparente, più colorato e globalmente velato, a mio parere.
Infine, mi chiedi un parere sul mercato dell'usato. Purtroppo questo segue a ruota il mercato del nuovo, che si sta orientando sempre più verso l'estremizzazione dei prezzi, sia verso il basso - grazie alla produzione cinese a basso costo - sia verso l'alto, con il conseguente svuotamento della fascia media che, spesso, va a popolarsi di prodotti usati che pian piano stanno salendo di prezzo. Chi non può più permettersi certe follie high-end e non vuole capitolare acquistando prodotti cinesi, è costretto a ripiegare su HiFi di pregio, ma usata. Aumenta la domanda, e di conseguenza aumentano i prezzi, secondo la solita legge di mercato di domanda e offerta. Più o meno lo stesso fenomeno contagia poi il mercato del vintage, dove talvolta i prezzi sono ancora più fuori controllo. Si tratta di una bolla speculativa che, probabilmente, si assesterà, anche perché le nuove generazioni sono ben poco interessate a questo mercato e gli audiofili maturi pian piano invecchiano e abbandonano questo hobby, per ragioni acustico/fisiologiche o perché passano a miglior vita. Senza un adeguato ricambio, è chiaro che tutta questa follia dei prezzi andrà a sgonfiarsi. O così mi auguro. Ho notato, tuttavia, che all'estero si compra sempre molto bene (Germania e UK) per cui non resta che rivolgersi a questi due mercati, col secondo reso solo un po' meno appetibile dalla dannata Brexit.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Pre passivi e Classe D
Ciao,
Ho passato il pomeriggio a cercare un sostituto del mio Anatek CM 0.5. Non sono sicuro della mia ricerca, la tua recensione parla chiaro, il preamplificatore è davvero buono e io amo la trasparenza delle soluzioni di preamplificazione passiva. Ti scrivo alla ricerca di una voce che possa scoraggiarmi dal cadere nella compulsione di trovare qualcosa che non mi serve.
A parte gli scherzi, questo è il mio sistema nella serie attuale, dalla sorgente ai diffusori:

Qualcuno mi ha detto che un preamplificatore passivo non potrebbe essere la soluzione ideale con gli amplificatori Ncore, ma io credo che il Burson Audio Buffer potrebbe risolvere il problema del matching di impedenza; tuttavia, ho trascorso il mio pomeriggio nel modo che ho descritto all'inizio.
Tu hai scritto una recensione piuttosto chiara e hai esperienza diretta con l'Anatek, quindi nessuno meglio di te può fermare o incoraggiare la mia compulsione.
Non ho fretta ovviamente, scrivo anche perché ho il piacere di discutere con te, per la cronaca sono anche io uno psicologo cognitivo.
Grazie mille,
i migliori saluti
Alessandro - E-mail: alessandro.petronio (at) tiscali.it

LC
Caro Alessandro,
questa richiesta era stata inviata a Maarten, il recensore che citi, ma lui non è più su TNT-Audio, perciò ti rispondo io direttamente. Non capisco quest'ennesima leggenda metropolitana che sconsiglierebbe l'abbinamento di un pre passivo a dei finali in classe D. Io l'ho fatto, nella prova del pre Tisbury, collegato ai finali Zerozone, e il risultato è stato ecellente, ben oltre quel che la fascia di prezzo del Tisbury lascerebbe intuire.
Ancora una volta, debbo far osservare che i componenti HiFi non sono dotati, per ora, di intelligenza propria e non ereditano (per fortuna, direi!) quella dei proprietari, per cui non si accorgono chi è che gli invia il segnale, se un pre passivo, attivo, a valvole, a transistor o altro. Se la Anatek ha deciso per un pre passivo per i suoi finali un motivo ci sarà, no? O volontariamente hanno deciso di farli suonare peggio, così, per autolesionismo?
La recensione del
sistema Anatek, tra l'altro parla chiaro. Si può fare di meglio? Può essere, ma bisogna vedere con quali costi e risultati conseguenti. Fare qualche prova non ti costerà molto, a patto di trovare qualcuno che ti possa lasciare per un weekend qualche buon pre attivo. Potresti, volendo, provare anche qualche pre passivo a trasformatori, che annulla il problema dell'adattamento d'impedenza tra pre e finale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Ciao Lucio,
mi sono imbattuto per caso in questo
video. Lo conoscerai sicuramente, io invece non l'avevo mai visto né sentito. È un gran chitarrista, per di più italiano, giovane e con una tecnica assolutamente atipica (usa il finger-picking anziché il plettro). Il video è un po' lungo ma si fa vedere e sentire con (molto) piacere.
Saluti e buon inizio settimana.
Giulio - E-mail: maira71 (at) netscape.net

LC
Caro Giulio,
questa tua era scivolata in basso nell'elenco delle mail ricevute, non chiedermi come mai. Matteo Mancuso è, a detta di molti, inclusi Steve Vai e Al di Meola, il futuro della chitarra. Il finger-picking non è una novità di per sé, basti pensare a Mark Knopfler, ma la tecnica di Mancuso è molto personale e gli consente di ottenere una vastissima gamma di suoni diversi. Personalmente, non sono un fan della tecnica fine a sé stessa, preferendo a questa la capacità compositiva, ma tanto di cappello per questa esecuzione, veramente incredibile. Grazie per la bella segnalazione e buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Esce l'album solista di Durand Jones, dal titolo Wait Til I Get Over, interamente dedicato alla sua città, Hillaryville, in Louisiana, ed è un compendio di atmosfere R&B e soul, come questa semplice ma intensa “Sadie”.

Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.

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