Divinyl - prodotto per la pulizia degli LP

Le frontiere del vinile

[la melassa sparsa]
[English version here]

Produttore: Divinyl - Italia
Prodotto: Prodotto per la pulizia degli LP Divinyl
Costo: € 14.80 per un flacone da 200g, IVA e spedizione incluse Il prezzo può variare
Distributore: Divinyl
Recensore: Mark Wheeler - TNT Regno Unito
Traduzione a cura di: Stefano Miniero
In Estate e in Autunno, quando c'è più polvere nell'aria, su TNT-Audio, 2017

Una sottile pellicola che aderisce alla sporcizia nei solchi

"La pellicola aderente, in certi casi, viene anche chiamata Pellicola per cibi (Polipropilene - NdT)," puntualizza il coro della plebe, dal lato sinistro del palco, "Quindi il primo gioco di parole del Vecchio Scriba non funziona, nemmeno nei paesi di lingua Inglese".

Nella recensione della mostra Styl:Us il coro della plebe si era lamentato del fatto che le macchine lavadischi non li facessero esattamente “bruciare” di entusiasmo, però confido che questo prodotto riuscirà ad accendere una fiammella nel loro cuore. Qui abbiamo un prodotto che promette grandi risultati grazie a una concezione radicale, che fa a meno di elaborati sistemi di pescaggio motorizzati, pompe aspiranti o generatori di vibrazioni in immersione ("Aspetta un attimo, Vecchio Scriba", dice interessandosi la Plebe), che non richiede accessori diversi da quelli forniti in dotazione. In precedenza c'erano prodotti dal nome buffo, tipo DISCOFILM e, negli anni '70, la Nakaoka, che produceva un prodotto simile, almeno all'apparenza.

La traduzione delle specifiche può generare qualche ambiguità, a volte un po' comica. Il Divinyl, infatti, viene descritto come un composto bilanciato a base di acqua per una pulizia in profondità dei dischi in vinile, fatto di PVA (alcol polivinilico), acqua distillata, IPA, sostanze anti statiche e tensioattivi non ionici. E l'acronimo IPA potrebbe stare per Interpretive Phenomenological Analysis, un tipo di attività che potrebbe condurre i suoi praticanti all'alcolismo ma, fortunatamente, IPA sta anche per India Pale Ale (una birra in bottiglia di fabbricazione Britannica, prodotta per l'esportazione). In questo caso, più probabilmente, sta per Alcol Isopropilico, (CH3)2CH(OH), comunemente usato dagli appassionati di vinile per rimuovere i residui di lavorazione dalla superficie degli LP nuovi, se diluito in acqua distillata a concentrazioni quasi omeopatiche.

Per i produttori del Divinyl, questi sono alcuni dei punti di forza:

  1. È espressamente formulato per la pulitura dei dischi in vinile
  2. Pulitura 2 in 1 (chimica e meccanica)
  3. Aumenta la qualità del suono diminuendo i fruscii[1] di fondo
  4. Evita l’accumularsi dello sporco sulla testina del giradischi
  5. Non altera o rovina in alcun modo la superficie del disco
  6. È semplice da applicare e rimuovere
  7. Incrementa i punti di contatto del composto pulente sul disco, garantendo una pulizia approfondita.
  8. È facilmente rimuovibile come un'unica pellicola
  9. Non lascia aloni o residui
  10. Trattiene lo sporco nella pellicola
  11. Dissipa le cariche elettrostatiche
  12. Elimina le muffe già presenti e ne impedisce la nuova formazione
"Cosa c'entrano i tronchi (Frustum[1] nella versione originale - NdT)?" Domanda sarcasticamente la Plebe, dal lato sinistro del palco.
In questo caso mi riferisco alla porzione residua di un cono o di una piramide, rimanente dopo che la parte superiore sia stata asportata con un taglio parallelo alla sua base.

Il Divinyl è il frutto di anni di prove e contiene solo componenti di base completamente innocui per la superficie dei dischi, almeno stando a quanto dicono i suoi produttori. Gli stessi produttori affermano che il Divinyl faccia uso solo di composti di base del tutto compatibili con la delicata superficie dei dischi in vinile (scoraggiandone, al contempo, l'uso sui dischi in gommalacca - mi spiace, David!). Il Divinyl consente una maggiore estensione dei punti di contatto tra il liquido di pulizia e il disco, incrementando, presumibilmente, l'accuratezza del processo di pulizia.

Come la sporcizia degli LP si attacca alla pellicola

Si dichiara anche che: “Il Divinyl è un preparato polimerico viscoso facile da usare; Basta versare il prodotto direttamente sulla superficie del disco e spalmarlo in modo omogeneo con una spatolina di plastica”. In alternativa, il composto può essere applicato con una normale tessera di plastica (tipo carta di credito), facendo attenzione a non coprire l'etichetta. Le istruzioni aggiungono che lo spessore minimo raccomandato per l'applicazione del gel umido è di almeno 1mm; questo per garantire una facile rimozione della pellicola. Dopo le nostre prove con questo Divinyl, io procederei facendo cadere il liquido in modo circolare, come mostrato nella foto, un po' come quando si spreme il tubetto del dentifricio, lungo tutta la superficie del disco. Poi lo spalmerei gradualmente attraverso la superficie del vinile partendo dal centro verso la parte esterna, premendolo a fondo nei solchi spingendo quella specie di onda che si forma davanti all'applicatore. Le istruzioni insistono sull'importanza di usare lo spessore giusto di prodotto (non troppo spesso e non troppo sottile), per una maggiore efficacia e una asciugatura più rapida. Se troppo sottile tenderà ad asciugarsi rapidamente ma sarà più difficile rimuoverlo completamente; al contrario, se lo strato è troppo spesso, impiegherà una vita a seccarsi, oltre a essere un inutile spreco di prodotto.

Le istruzioni per l'applicazione del Divinyl sono leggermente fuorvianti ma, dopo aver fatto molte prove, ho capito che scrivere istruzioni brevi e concise non sarebbe stato possibile. Questo perchè il passaggio in sé è piuttosto semplice ma non è altrettanto semplice da descrivere la tecnica. Mettere qualche video online, con istruzioni in diverse lingue, potrebbe essere d'aiuto. E questo è anche il motivo per cui abbiamo aggiunto diverse immagini su questo articolo.

Comunque, usare una spatolina per applicare il Divinyl comporta qualche rischio. Avere libero accesso a uno studio d'arte significa che il vostro Vecchio Scriba ha diverse spatole, strumenti per modellare l'argilla e mestichini con cui gingillarsi. Le spatoline morbide sono assai migliori di quelle in plastica rigida o di un mestichino flessibile in metallo, ma persino questi strumenti in nylon da pittore potrebbero graffiare la superficie, se lo spigolo della 'lama' struscia inavvertitamente sulla superficie del disco. Altrettanto rischioso è se le impurità che stanno sulla superficie vengono catturate dal Divinyl, quando questo è ancora allo stato liquido, e poi trascinate nei solchi. Infatti, queste impurità si annidano in quell'onda dalla consistenza simile alla melassa che precede la superficie della spatola. Una meticolosa pulizia del disco con un panno asciutto è pertanto essenziale, prima di applicare la soluzione Divinyl.

[applicazione con la spatola] [applicazione con la spatola]

Dopo molti esperimenti con strumenti di vario tipo, il vostro Vecchio Scriba ha scoperto quello ideale per questo tipo di applicazione. I rulli inchiostratori a mano, del tipo di quelli usati dagli incisori per produrre la matrice di una piccola macchina da stampa, anche usati per le linotipie o per le xilografie. E' persino possibile comprare questi rulli nella larghezza adatta alla superficie degli LP. Il rullo spargerà una piccola onda di soluzione Divinyl lungo tutta la superficie del disco. Ma siccome il rullo ruota insieme con la soluzione, la probabilità di provocare abrasioni è molto più ridotta.

"Di sicuro, se si considera il raggio di un LP, il rullo, a parità di rotazioni, dovrà coprire un percorso maggiore sulla parte più esterna del disco, che verso i solchi più interni," fa notare con tono di sfida la plebe dalla mente più geometrica, dal lato sinistro del palco,
"Questo vuol dire che il rullo sfregherà sulla superficie dalla parte del bordo, mentre tenderà a frenare il suo moto lineare dalla parte interna. Questo non potrebbe essere persino peggiore di una spatolina che strusci?"

Nel caso peggiore, potrebbe essere grave la metà rispetto allo strusciare di una spatolina, sia al centro che verso i bordi, in teoria. Ma in pratica, la forma del rullo minimizza questo inconveniente e, al contempo, facilita la formazione di un'onda livellata di soluzione Divinyl davanti al rullo stesso che avanza. Il modo in cui la soluzione viene spalmata sulla superficie ne influenza l'efficacia. In un primo momento, l'utente tenderà ad applicare uno spesso strato di soluzione di forma circolare, a occhio e croce di larghezza corrispondente alla larghezza dell'ugello del flacone. Questo, però, rende difficile distribuire uniformemente il prodotto sulla superficie senza molti passaggi, qualunque sia l'applicatore scelto.

Ma la pratica perfeziona la tecnica. Dopo pochi dischi, l'utente impara a spremere il flacone più gradualmente, muovendolo avanti e indietro più rapidamente. È un movimento simile a un'onda sinusoidale, poi, i più audaci potrebbero fare un giro completo (gioco di parole in Inglese, ovvero loop-the-loop che significa anche giro della morte - NdT) per distribuire quella specie di salsicciotto di soluzione attraverso tutta la superficie occupata dai solchi. Questa operazione riesce meglio se si mette un pezzo di cartone al posto del mat, anche per evitare di sporcarlo. I giradischi a trazione diretta possono girare liberamente quando sono spenti ma, negli altri casi, potete rimuovere la cinghia di trasmissione o sganciare la puleggia, se il vostro giradischi lo consente.

[Il Divinyl mentre si asciuga]

Le istruzioni raccomandano di stendere uno strato uniforme di circa 1mm di spessore. Ma nella pratica questo non è possibile, poiché la combinazione di viscosità e tensione superficiale della soluzione sul vinile è tale che la concavità non può garantire uno spessore di 1mm, se non ai bordi. Una volta acquisita una tecnica di stesura col rullo che permetta una distribuzione uniforme del prodotto e verificato che, tipicamente, ci vogliono circa 8 ore perché si asciughi, in condizioni di scarsa umidità e ambiente ventilato, il problema diventa dove mettere ad asciugare i dischi.

Prima di applicare il Divinyl, conviene passare una spazzolina in carbonio con messa a terra, per rimuovere i residui sparsi sulla superficie. Inoltre, conviene anche far suonare il disco; ciò tirerà fuori le impurità annidate nel solco (cosa evidente guardando quello che rimane sulla stilo alla fine di ogni lato riprodotto). In questo modo il fluido Divinyl avrà maggiori probabilità di penetrare a fondo nei solchi.

[Più alto e più asciutto]

Qualità del suono

"Qualità del suono?" Domanda il coro della Plebe, dal lato sinistro del palco, con un tono incalzante, "Di certo il Vecchio Scriba si riferisce a un'alimentazione pulita; qui non stiamo parlando di un componente dell'impianto".

Il contatto dello stilo con la parete del solco è il primo elemento attivo nella catena del processo fonografico. Quando lo stilo di una Benz Micro è entrato per la prima volta in contatto con un disco ripulito con il Divinyl, le orecchie erano già predisposte a sentire rumori di superficie di vario tipo. Questo trattamento avrebbe davvero ridotto la rombosità vinilica, i fruscii superficiali, gli scricchiolii, i click, i ticchettii, gli scroink, gli sgrrff o non avrebbe invece aggiunto a tutto questo anche la sua contaminazione?

Gli ascoltatori si preparino a uno shock!
L'effetto più immediato del Divinyl sui click e sui ticchettii è di renderli più evidenti. Il Divinyl mette in mostra tutti i transienti, la limpidezza degli alti e le informazioni in alta frequenza relative al dominio del tempo. Il Divinyl sembra riuscire a rimuovere qualla sorta di residuo melmoso depositato da anni di riproduzioni, soprattutto su quei dischi che risalgono all'epoca in cui gli ambienti erano saturi di fumo di sigaretta.

Disco dopo disco, riemergono dettagli dimenticati, cose diventate oramai udibili solo perché rimpiazzate dalla memoria. La prima edizione di Moonflower, di Carlos Santana, fu acquistata entusiasticamente dal vostro Vecchio Scriba, prenotandola prima della distribuzione ufficiale. La mia prima copia era visibilmente intaccata da residui MRA (mould-release-agent, ovvero residui di stampa - NdT) ben udibili. Due ulteriori copie, richieste all'epoca in sostituzione della prima, difettosa, avevano lo stesso problema, nelle stesse posizioni, per cui era chiaramente un difetto di produzione; dunque la terza copia rimase nella collezione del (allora giovane) Vecchio Scriba. Qualunque nuovo prodotto di pulizia che abbia abbellito la sala degli ascolti del Vecchio Scriba, inclusa la soluzione esfoliante Nagaoka, nel 1980 circa, è stato provato su questo disco. Probabilmente questo è il disco più pulito in circolazione in tutto il mondo. Il Divinyl non elimina solamente il rumore del primo contatto con il solco, ma ripristina la limpidezza della gamma alta e i dettagli a basso livello che si erano iscritti nella memoria quando il disco era nuovo.

Il Divinyl, però, non ripara i graffi sulla superficie del disco, così come vantano alcuni prodotti per la pulizia dei CD per i dischetti argentati. Inoltre, alcuni LP potrebbero contenere residui che non possono essere rimossi, poiché incapsulati nel disco stesso a causa del calore generato dal passaggio dello stilo sulla superficie. Il rumore di sottofondo causato da questi eventi sarà comunque udibile, dopo il trattamento con il Divinyl, e potrebbe essere persino più chiaro. Tuttavia, almeno sui dischi provati, questi transienti, sebbene più evidenti, erano meno invadenti. C'era una teoria che andava per la maggiore tra gli adepti della terra-piatta, circa il fatto che il rumore superficiale sia due volte invadente.

  1. Il rumore stesso causa un'interruzione nell'ascolto del flusso di una esecuzione musicale
  2. Il rapido transiente del rumore interrompe momentaneamente il tracciamento o sovraccarica lo stadio d'ingresso, oppure ancora distrae l'ascolto (3 versioni di una stessa ipotesi)
La conseguenza, a prescindere dalla versione scelta dell'argomento, è che per un breve istante dopo il verificarsi dell'evento del click o del ticchettio, la musica sembra come soppressa o silenziata. Che questo argomento abbia o meno qualche credibilità, all'ascolto dei dischi trattati con il Divinyl, la riproduzione sembrava però recuperare la sua coerenza più rapidamente.

La mia copia di Sailing Shoes di Little Feat è stata usata moltissimo come riferimento, essendo un album ben registrato (analogico multitraccia) con una vasta gamma di voci e strumenti. Di conseguenza, anno dopo anno si è rovinata sempre di più e il rumore di superficie è aumentato. Ma questo disco è stato sempre maneggiato con attenzione e suonato esclusivamente con apparecchi di ottimo livello, dall'iniziale SME3009-ii/Stanton681EEE su ADC LMF1/ADC XLM che usavo quando lo comprai, passando per il Linn Ittok/Karma con la Sumiko BPS che ebbi in seguito, fino alle testine recensite su questo pagine, principalmente montate sull'Hadcock GH242SE Silver e lo SME3012. Pertanto, questo LP è un perfetto esempio di disco tipicamente nella collezione di un audiofilo, che sia stato pesantemente usato ma mai abusato. L'averlo ripulito con il Divinyl è stata quasi una scoperta. La limpidezza della gamma alta e la coesione del segnale musicale hanno fatto un salto in avanti gigantesco, i dettagli più minuti sono tornati nuovamente udibili ed è aumentata la profondità della scena sonora.

Ma la cosa più notevole è proprio che gli effetti sul rumore di superficie non si fanno notare, perchè i progressi nel recupero delle informazioni dirottano l'attenzione dell'ascoltatore da distrazioni come, appunto, il rumore. Un secondo ascolto, focalizzato deliberatamente sul rumore superficiale, mi ha fatto scoprire che il fruscio di fondo era inferiore (come se si stesse usando un nastro analogico di miglior qualità) e alcuni dei pochi ticchettii e scricchiolii erano scomparsi. L'esperienza complessiva non è dissimile dal comprare una stampa nuova, migliore, di un vecchio disco preferito.

Tirare fuori alcuni tra i dischi più abusati, singoli a 45 giri passati su banchi da DJ per suonare su improbabili, maltrattatissimi giradischi, rappresenta una sfida quasi impossibile. Il fatto di avere più di una copia di Cochise, di Paul Humphrey, mi permette di usare la copia meno danneggiata come riferimento tra diversi ascolti. Il tempo che impiega il prodotto a asciugarsi richiederebbe un giorno tra l'ascolto prima e quello dopo il trattamento; così, questa seconda copia consente al mio sistema di valutazione un test comparativo di tipo A-B. Il disco trattato non appariva improvvisamente migliore di quello meno rovinato. Le informazioni contenute nei solchi, infatti, cancellate dalle testine ceramiche come fossero state arate, non potrebbero mai essere ricreate da alcun prodotto pulente. Sappiamo che la materia/energia non può essere creata né distrutta, ma i fisici che hanno fatto questa affermazione non hanno mai visto un vecchio giradischi BSR a carica automatica, spogliato e adattato all'uso DJ da qualche ragazzo in età scolare! Il trattamento col Divinyl, tuttavia, ha reso possibile per uno stilo moderno raggiungere le pareti del solco, anche se queste erano state precedentemente rivestite con qualche forma di Artex[2], tipo bevande rovesciate, fumo di sigaretta e polvere di varia natura. La superficie del solco era più silenziosa e presentava una quantità maggiore di informazioni, il ritmo dato dalle percussioni scattava con molto più immediatezza. Pulendo anche la copia meno danneggiata, gli esiti si sono spinti ancora oltre, e questi effetti sono stati confermati da molti 45 giri malridotti.

Conclusioni

Il Divinyl sembra mantenere quello che promette. È poco costoso, nell'accezione di un audiofilo o di un collezionista di dischi, inoltre svolge una funzione diversa da quella della maggior parte dei prodotti di pulizia, asciutti o liquidi. Nella fase di asciugatura di una batteria di dischi trattati ha l'inconveniente di richiedere parecchio spazio in orizzontale. Ma l'accresciuto livello di risoluzione che si riesce a recuperare è sorprendente, visto che la contaminazione si accumula gradualmente nel tempo, per cui non ci si accorge del suo progredire.

Durante il periodo di test non ho trovato alcun aspetto negativo e nessuno dei dischi trattati era peggiore rispetto a prima. Per questi motivi il Divinyl dovrebbe stare sugli scaffali di qualunque collezionista o audiofilo vinilista.

Parte della musica gustata durante questo articolo

  • Carlos Santana: Moonflower, rumorosa stampa suonatissima e pulita innumerevoli volte
  • Little Feat: Sailing Shoes
  • The Quick: Bert's Apple crumble, singolo di un anima Settentrionale oscenamente sporco
  • Paul Humphrey: Cochise, 2 copie di un altro 45 giri di un anima Settentrionale oscenamente sporche
  • Frankie Valli & The Four Seasons: The Night, ulteriore singolo di un anima Settentrionale oscenamente sporco
  • Judge Dread: Big six, singolo reggae oscenamente sporco
  • Scientist: Rids the world of the evil curse of the vampire, dub plate contaminatissimo
  • Devon Russell: Roots Classics, acquistato a una fiera di dischi

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Prendete qualcosa che non avete ancora ascoltato al bancone del vostro negozio ed ascoltatelo.

[1] - Il termine “Frustum”, o troncone, indica anche quella parte del tronco di un albero che rimane dopo averne segato la parte superiore.

[1] - L'Artex è un trattamento superficiale, normalmente in uso nella decorazione d'interni per i soffitti, analogo al nostro “spatolato”.

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