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Stadio fono Graham Slee Revelation

Prodotto: stadio fono Graham Slee Revelation
Produttore: GSP Audio - UK
Costo approssimativo: 700 £ (il prezzo può variare)
Recensore: Geoff Husband - TNT France
Pubblicato: Aprile 2011
Traduttore: Roberto D'Agosta

[Stadio fono Revelation]
[English version]

Una breve storiella

Qualcuno, leggendo quello che segue, si sentirà insultato, eppure spero che per alcuni sia invece un'illuminante esposizione di alcuni argomenti che solitamente si ritengono di conoscenza generale, mentre per molti altri, specialmente i "figli dell'era digitale", sarà una scoperta relativamente nuova. Non posso certamente arrivare a soddisfare qualsiasi persona di qualsivoglia età, per cui se vi trovaste nella prima categoria per favore saltate questa introduzione e andate alla prossima sezione...

Grazie.

Partiamo dai fondamentali: quando guardate un disco potete immediatamente vedere che è composto da un solco che procede a spirale, inciso nel vinile che parte dal bordo e termina al centro del disco stesso. Quel solco non è una spirale liscia, ma ci sono diverse ondulazioni microscopiche, si possono vedere quelle più grosse con una normale lente d'ingrandimento, al suo interno. La puntina della testina si appoggia in quel solco mentre il disco gira e ovviamente è forzata dalla gravità a seguire le ondulazioni mentre alla fine del cantilever c'è un piccolo generatore composto da minuscole induttanze sul cantilever stesso che si muovono nel campo generato da piccoli magneti (una testina MC) oppure composto da un piccolo magnete che si muove circondato da bobine metalliche (una testina MM). Questo movimento sia nella testina MM che in quella MC produce una piccola corrente modulata dalle ondulazioni del disco. Questa corrente viene quindi inviata a un amplificatore che ne aumenta l'ampiezza e pompa la corrente risultante nei coni degli altoparlanti dei vostri diffusori. In questo processo, il segnale elettrico viene riconvertito in energia meccanica forzando la bobina a muoversi nel campo magnetico variabile nel tempo generato dal magnete all'interno dell'altoparlante.

Semplice (*)

Ma, ci sono due ma.

Prima di tutto il generatore all'interno della testina è piccolo. Piccole bobine e piccoli magneti significano correnti minuscole, risibili al confronto a quelle prodotte da un lettore CD. Connettete direttamente il cavo del braccio a uno degli ingressi line-level (CD o Aux, per esempio) e il suono che otterrete sarà simile a quello emesso da un topolino.

C'è quindi bisogno di un secondo amplificatore, tra la testina e l'amplificatore di potenza principale, costruito all'interno di quest'ultimo o in una scatola esterna che fornisce il segnale a un ingresso di linea. Al tempo d'oro del vinile, quasi ogni amplificatore aveva questo amplificatore fono al suo interno, ma ora, nel tempo della musica digitale, avviene l'inverso per cui dovrete molto probabilmente comprarne uno esterno se volete far suonare quella plastica nera.

Il secondo ma è un pochino più complesso: ricordate che vi ho detto che il suono sarà "quello di un topolino"? Infatti, non sarà solo molto debole ma anche sottile e graffiante, senza alcun tono o sostanza. Amplificare quel segnale a livello di linea lo farà solamente suonare più forte ma ancora sottile e graffiante. Qui infatti incontriamo uno dei limiti del vinile.

Ricordate che vi ho detto che si possono vedere alcune delle ondulazioni del solco con una normale lente d'ingrandimento? Quelle sono in realtà ondulazioni molto grandi, e penso non sarete molto sorpresi leggendo che corrispondono alle note più profonde del basso: le ondulazioni della banda media sono più piccole, quelle delle alte frequenze minuscole e ovviamente quelle degli affascinanti dettagli per cui paghiamo così tanto sono così piccole che avete bisogno di un microscopio elettronico per vederle.

Ma anche per quanto grandi possano essere, quelle ondulazioni dovute alle note basse non sono grandi abbastanza. In un disco che fosse inciso "uniformemente" sarebbero molto più grandi con il risultato che lo stilo non sarebbe assolutamente in grado di tracciarle e occuperebbero così tanto spazio che potreste avere solo 5 minuti di musica per ogni lato del disco.

Cosa intendo per "inciso uniformemente"?

Un disco è inciso nel modo opposto a come viene suonato. Il segnale musicale, in forma di elettricità, viene pompato dentro una pesante testina con uno stilo molto tagliente (l'incisore) e per questo funziona più come un motore che come un generatore, spostando l'incisore avanti e indietro a tempo con la musica. Se questo fosse fatto con un segnale "uniforme", cioè uno che contenga tutte le frequenze allo stesso modo, allora alla fine del processo di incisione avreste un disco con 5 minuti di musica per facciata che nessuna testina potrebbe tracciare. Per cui il segnale inviato all'incisore deve essere trasformato in modo che le basse frequenze siano attenuate mentre le alte amplificate.

Ecco il motivo per cui, quando suonate il disco, il suono è così metallico e privo di bassi.

Questo è stato il dilemma degli ingegneri che hanno prodotto per tutti questi anni i dischi in vinile e la soluzione era ovvia. Poiché incidere è simile all'inverso di suonare, semplicemente basta aggiungere uno speciale amplificatore che inverta lo spostamento delle frequenze per cui quello che ne viene fuori sia un segnale musicale che ancora una volta sia "uniforme" con il basso e il corpo della musica riportati ai loro livelli originali. L'oggetto che combina questa correzione delle frequenze con l'amplificazione del segnale fino al livello di linea è chiamato "stadio fono".

Problema risolto?

Purtroppo no... Vi ricordate tutte le guerre di formati cui abbiamo assistito negli ultimi anni? Betamax contro VHS, SACD contro DVD-A, Cassette contro Stereo-8? Queste sono solo alcune di quelle guerre gigantesche che hanno poi cambiato il mondo della musica. Ci sono state centinaia di battaglie e 70 anni fa la più grande fu tra i produttori di dischi e in particolare riguardò il nuovo e allora rivoluzionario LP "microsolco". Anche se ci sono state battaglie diverse, come per esempio quella sulla velocità: si doveva girare in maniera costante o variabile?, esse furono principalmente decise dal buon senso: se il tuo disco deve girare a 35 giri al minuto, mentre quelli dei tuoi rivali a 33 e 1/3 allora corri il rischio che il tuo disco non sia utilizzabile su molte macchine, e si arriv` allo standard che tutti conosciamo di un diametro di 12 pollici e una velocità di rotazione 33 e 1/3 giri al minuto.

Ma, sfortunatamente, anche se le differenze più macroscopiche tra i diversi sistemi furono risolte, un'altra, più sottile, rimase. Ricordate quel piccolo "ma" riguardo l'incisione del disco? La necessità di alterare la risposta in frequenza durante il processo d'incisione e quindi invertire il processo durante la riproduzione? Giusto, proprio come avete immaginato, la discussione più accesa era su quanto fosse necessario tagliare le diverse frequenze e questa discussione non fu mai veramente conclusa. Diverse case produttrici andarono sul mercato usando diverse curve di correzione! Per cui se comprate un disco della RCA degli anni 50 avrete un diverso bilanciamento tonale rispetto a un disco della Columbia dello stesso periodo. Nel 1950 queste differenze non erano gigantesche ma abbastanza significative da essere chiaramente udibili, nei sistemi di allora!, per cui per ottenere il meglio da un disco RCA era meglio avere un giradischi RCA. Infatti, in quel periodo di oscurantismo, il controllo dei toni era essenziale per poter mitigare quelle differenze.

Al giorno d'oggi facciamo suonare quelle stesse incisioni - e alcune degli anni 50 sono ancora veramente spettacolari - sui nostri sistemi moderni con una risoluzione estremamente migliore dei vecchi sistemi e, certo, alcuni di quei dischi suoneranno vuoti, altri troppo alti. Non solo, siccome molti amplificatori non hanno più il controllo dei toni, non c'è nulla che possiate fare e anche quegli amplificatori che ancora abbiano quei controlli non fanno altro che tentare di coprire quel problema piuttosto che riprodurre la musica incisa sul disco in maniera corretta...

Alla fine, si trovò un accordo (in teoria nel 1954, ma ci volle molto affinché il cambiamento si diffondesse) e la curva RIAA fu introdotta come uno standard per l'incisione e la riproduzione. Aveva le sue anomalie, come per esempio un filtro che nei sistemi moderni si troverebbe nelle basse frequenze, di cui però si può facilmente fare a meno e non ci sono essenzialmente differenze nel bilanciamento complessivo.

Ma cosa succede se avete nella vostra collezione di dischi ancora qualcuno dei capolavori degli anni 50? In realtà anche alcuni dischi degli anni 60 non seguono la curva RIAA in maniera troppo accurata. Siete quindi costretti per l'eternità ad ascoltarli ben al di sotto della qualità ottimale? Perché non parliamo di quei dischi a 78 giri che suonano veramente male solamente perché la curva usata per tutti quegli anni è diversa dallo standard RIAA? Purtroppo la risposta a tutte quelle domande è un "si". Gli stadi fono possono lavorare con diversi guadagni per le testine MM e MC, diversi carichi e così via, ma fanno tutti uso, tranne pochissimi, della curva standard RIAA.

E questo ci porta all'oggetto di questo articolo e allo stadio fono Slee Revelation.

Graham Slee ha prodotto alcuni stadi fono molto buoni, alcuni dei quali ho avuto il piacere di testare personalmente e sono arrivato a comprarne uno per il mio sistema (quale raccomandazione migliore per un componente?). Il Revelation è qualcosa di completamente diverso. Partendo dallo stadio Era "Gold", che è il modello che possiedo, sono stati aggiunti tre interruttori a tre vie sul pannello frontale: variando le posizioni di questi interruttori si possono coprire essenzialmente tutte le curve di correzione usate nell'industria musicale a partire dai 78 giri degli anni 30 per finire con le moderne registrazioni RIAA oltre che l'opzione per le testine MM o MC.

A questo punto potrei semplicemente copiare qui tutta la guida alle curve di correzione e alle posizioni di quegli interruttori, ma siccome Graham Slee ha già messo tutto dentro un bellissimo sito web, scusatemi se vi rimando direttamente alla lettura di quelle pagine.

Uno sguardo rapido a quel sito apre veramente gli occhi: per esempio tutti quei bellissimi dischi FFRR hanno bisogno di una curva molto diversa dalla RIAA standard, oppure da qualche vecchio disco American Columbia. Le curve per i 78 giri sono ancora più estremizzate. La conclusione a cui si arriva immediatamente è che tutti quegli audiofili con una collezione di dischi abbastanza vasta che comprenda anche vecchie incisioni, stanno ascoltando i loro dischi con le curve di correzione sbagliate. Mettiamoci quindi seduti e ascoltiamo se tutto questo è solo un discorso accademico oppure qualcosa di cui preoccuparsi.

In Uso e Qualità del suono

Con mia grande sorpresa l'importanza di impostare la corretta curva è divenuta immediatamente evidente la prima volta che ho acceso il Revelation. Ho infatti posizionato tutti gli interruttori sulla posizione centrale (o "off") per lo standard RIAA e ho iniziato a far suonare alcuni dei miei dischi. Il suono era piacevole anche se un po' troppo spigoloso e ho giustificato questo fatto con l'osservazione che tutti quegli interruttori non faranno altro che degradare il suono del "Gold" cui sono abituato. Ho iniziato a giocare con gli interruttori un po' a caso per essere sicuro che tutto funzionasse prima di iniziare l'ascolto accurato. Immediatamente ho scoperto che spostare l'interruttore centrale sulla posizione "su" sposta tutto il bilanciamento tonale esattamente su quello del Gold. Non è semplicemente uno spostamento tonale (anche se in fin dei conti è proprio quello) ma il suono che prima era "sbagliato" ora era divenuto "corretto"... Uno sguardo al manuale (non li leggo mai normalmente) mi ha chiarito la situazione: la vera curva RIAA è impostata avendo quell'interruttore centrale spostato all'insù e io semplicemente non ho visto che Graham ha stampato "RIAA" su quella posizione...

Nulla avrebbe potuto convincermi di più: a orecchio ho immediatamente riconosciuto la curva iniziale come sbagliata e trovato la curva corretta con alcuni semplici esperimenti e anche se non è un cambiamento pesante era nondimeno FONDAMENTALE. Sono certo che capiate questo punto: se i miei dischi che conosco così bene suonano in maniera sbagliata con la curva sbagliata, cosa succede con quei dischi della mia collezione che non fanno uso dello standard RIAA? Inevitabilmente saranno trasformati esattamente allo stesso modo!

Ci ho messo appena qualche minuto a verificarlo, semplicemente tirando fuori una vecchia incisione FFRR dell'Eroica condotta da Erich Kleiber e suonata dall'Amsterdam Orchestra. Ho improvvisamente sentito un bilanciamento e un'apertura che non ci sono mai stati prima: questà è una bellissima incisione ma prima forse riuscivo ad ascoltarne appena il 60 %. Tirando fuori un altro pezzo di vinile, una copia in perfetto stato di un'incisione FFRR della London Symphony Orchestra che suona "el Cid" diretta da Robert Irving negli anni 50 che improvvisamente inizia a suonare così moderna. Quello che pensavo fosse dovuto a una risposta in frequenza tagliata, microfoni di antica concezione e pessimi registratori a nastro, immediatamente si è aperta per produrre momenti musicali assolutamente straordinari.

Non voglio che qualcuno pensi che si tratti di qualcosa di estremamente sottile o marginale: un chiaro spostamento tonale si può ascoltare dalla stanza accanto, anzi probabilmente dall'altra casa! Ora queste registrazioni classiche (e ne ho provate parecchie) sono pezzi da collezione e costano anche parecchio, non ultimo a causa della qualità delle esecuzioni. Mi trovo quindi nella situazione di dirvi che se avete alcune di quelle incisioni allora state ascoltando solo una frazione di quello che c'è veramente nel vinile. Altrettanto importante è il fatto che quando quelle registrazioni sono processate con degli equalizzatori parametrici e simili, ancora una volta non si arriva alla curva corretta. Inoltre, esattamente come quando si aggiunga un ulteriore componente e i necessari cavi, queste operazioni di equalizzazione spesso introducono errori di fase. Il Revelation d'altra parte è un semplice stadio fono che può essere configurato per darvi la curva corretta e non aggiunge nessun processo che non trovereste in qualsiasi altro stadio fono.

Non sto certo dimenticando i 78 giri: purtroppo non ho nulla che mi permetta di farli suonare ma in quel caso le differenze tra le varie curve è anche maggiore e un 78 giri suonato con uno stadio fono RIAA è semplicemente risibile. In realtà ho alcuni dischi che sono stati trascritti da vecchi 78 giri e ho scoperto che giocando con il Revelation sono riuscito a migliorare parecchio la qualità della riproduzione.

Tutto questo è molto interessante, ma per essere quasi brutale, molta della mia musica origina dai periodi successivi agli anni 60 e principalmente si tratta di rock "classico"... Per me quindi il più economico Era Gold copre il 99.9 % di tutto quello che ascolto. Però dopo un paio di settimane di esperimenti con il Revelation ho iniziato a capire il risultato di ogni modifica e, sapete cosa?, tanta, ma tanta, della musica degli anni 60 e anche qualcosa degli anni 70 suona molto meglio con curve molto distanti dallo standard RIAA! Un salto di un interruttore e un vecchio disco degli Stones ha preso corpo da subito! Ora, sia che queste registrazioni furono fatte con le curve sbagliate o che l'ingegnere del suono o il produttore sbagliarono equalizzazione, molti di quei dischi suonano meglio con curve che non seguano lo standard RIAA: mi spingerei a dire che molti dei dischi di musica popolare degli anni 60 traggono vantaggio da una curva che dia più corpo al suono riducendo gli aspetti metallici che caratterizzarono molto quell'epoca. Altri invece, specialmente il materiale degli anni 70 stampato negli Stati Uniti si fa preferire con un piccolo taglio alle alte frequenze (un esempio? Il "Musiquarium" di Stevie Wonder) e così via...

Certo tutto questo rimarrebbe di interesse puramente accademico se lo stadio fono non suonasse più che bene: in realtà questo stadio fono suona esattamente come l'Era Gold che già possiedo e uso regolarmente e questo ne fa un gran bel stadio indipendentemente dalla sua flessibilità in grado di dire la sua rispetto a qualsiasi concorrente in questa fascia di prezzo. Non starò qui a sommergervi con altre 2000 parole sulle prestazioni di questo stadio perché potete semplicemente andare a rileggervi il mio articolo originale.

Conclusioni

"Revelation" è probabilmente un nome piuttosto pretenzioso per un qualsiasi prodotto, eppure in questo caso penso che sia meritato poiché con molte registrazioni il risultato è semplicemente quelo di farvi "aprire le orecchie". Lo stadio fono originale della Graham Slee con molte curve di equalizzazione si chiamava "Jazz Club" e il nome dovrebbe dirvi immediatamente la fascia di mercato per cui era pensato. Dopo aver vissuto un po' di tempo con il Revelation devo dire che secondo me questo stadio fono (**) è fondamentale a meno che la vostra collezione di dischi non cominci con incisioni ben registrate dagli anni 70 in poi. Tornare ad ascoltare i miei dischi suonare in maniera rude o gonfia semplicemente perché sono stati prodotti usando delle curve di correzione obsolete non è un'opzione accettabile per me. Sono fortunato ad avere tre giradischi in casa: uno attaccato al superbo ESE Nibiru e un altro che ora alimenta permanentemente il Revelation. Anche se penso che il Nibiru sia uno stadio fono superiore, il Revelation non è comunque molto lontano e con quei dischi che richiedono una curva diversa dallo standard è ovviamente su un altro pianeta.

Ora quello che devo fare è tirar fuori i miei dischi di Jazz dei primi anni 50 :-)

(*) Ovviamente qui si dovrebbe affrontare tutta la questione dello stereo ma sarebbe ben al di là dello scopo di questo articolo.

(**) Esistono un paio di stadi fono che offrono delle curve variabili, ma sfortunatamente costano diverse volte il prezzo chiesto per il Revelation...

Sistemi usati

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