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iRiver iHP-120 registratore portatile con hard-disk

[English version]

Prodotto: iHP-120 registratore con hard-disk
Costruttore: iRiver
Prezzo: vedi testo
Recensore: Geoff Husband - TNT Francia
Recensione del: Gennaio, 2004

[iHP-120]

Questo è il futuro - Parte Prima

Sovente molte persone mi fanno notare che ho la tendenza ad esagerare un po' le cose. Per proteggere la mia reputazione, faccio subito all'inizio della recensione una dichiarazione molto spavalda: "Questo è il componente audio più rilevante lanciato nel 2003". Lo so, è una presa di posizione pesante, tuttavia questo dispositivo non è tanto importante per quello che è ma per quello che rappresenta: la futura direzione della registrazione in campo audio.

Bene, cos'è l'iHP-120?

E' un hard-disk Toshiba da 20 gigabyte contenuto in un telaio in lega di magnesio, controllato da chip vari e da un software piuttosto intelligente. E' più piccolo di un walkman a cassette.

Ora tutti i fanatici degli MP3 sorrideranno alla mia ignoranza: i riproduttori di MP3 con hard-disk sono in circolazione da un bel po' di tempo. Ammetto di essere stato sempre fuori dal giro su questo argomento, ma se l'iHP-120 fosse solo un riproduttore di MP3 non sarebbe stato così interessante e non lo trovereste su TNT: sugli MP3, l'Editore ha già espresso le sue granitiche e condivisibili opinioni.

L'iHP-120 è importante (e il suo predecessore iHP-100 gli va molto vicino) perchè è il primo apparecchio che racchiude in sè vari sviluppi e nuove tecnologie che lo rendono degno di essere preso in considerazione.

Per prima cosa è un multi codec. Questo riproduttore gestisce MP3, WMA, ASF ed il nuovo "open" (ovvero gratuito e senza licenza) Ogg Vorbis. Questi sono tutti formati di compressione, e sono progettati per ridurre i file musicali ad una dimensione sufficientemente limitata che consente loro di essere installati sui lettori portatili: si sa, i lettori portatili hanno una scarsa capacità di memoria. Uhm... aspetta un attimo, questo arnese ha un hard-disk da 20 Gigabyte, pari a 40 volte la capacità di un CD. E quindi voi potreste registrare 40 CD diretti e senza compressione, se solo il dispositivo fosse compatibile. E lo è :-).
Fatto non comune su di un portatile, l'iRiver riconosce i files .wav, registrati sia in standard CD sia in standard DAT. Non è l'unico a fare questo, anche l'iPod ha la stessa caratteristica e proprio grazie a ciò è stato recensito da un paio di riviste Hi-Fi. Tutto quello che si deve fare con entrambe le macchine è "rippare" il CD sul vostro hard-disk e poi fare un "drag & drop" sul portatile. Utilizzando le porte USB2 il processo è molto veloce e Windows vede il portatile come se fosse semplicemente un altro hard-disk.

In secondo luogo, e qui sta la differenza con ogni altro player, l'iRiver è anche un registratore in .wav! Si, ha un suo ingresso di linea, usando un mini jack lo potete collegare al vostro Hi-Fi e registrarvi la musica in standard CD direttamente sull'hard-disk. Volete farvi un CD dei vostri vinili preferiti? Nessun problema, premete il tasto record e l'iRiver si incarica di trasformare il segnale in una massa di dati a 44Khz 16 bit stereo. In seguito li potete trasferire sul vostro PC e masterizzarvi così il vostro CD, voilà! Oh, ma c'è di meglio :-) Siccome potete registrare in standard .wav, nulla vi può impedire di andare ad un concerto, piazzare i vostri microfoni professionali preamplificati e registrare l'evento direttamente sul vostro hard-disk, come fanno i professionisti, in seguito potrete masterizzare il vostro CD.
l'iRiver ha persino un microfono incorporato, ma sfortunatamente pur se il livello di registrazione è regolabile è necessaria molta pazienza e non si può intervenire durante la registrazione, per cui i fan dell'home taping hanno bisogno del preamplificatore microfonico.
Proprio come con il DAT, suppongo che a breve ci saranno lanci di nuovi album commerciali realizzati utilizzando un piccolo registratore portatile. Concerti dal vivo? Vi basta collegare il piccolo arzigogolo all'uscita del mixer, monitorare i livelli utilizzando la cuffia (lo potete fare mentre registrate) e poi vendere il prodotto finale.

Infine, è provvisto di un'uscita e di un ingresso digitali. Quindi lo potete collegare alla vostra meccanica di lettura hi-end e registrare direttamente da lì. Non dovete più aver a che fare con le ignobili meccaniche dei driver CD ROM dei PC! In seguito se lo desiderate, potete by-passare i DAC incorporati nei lettori e pilotare direttamente un DAC hi-end: vi immaginate la qualità di un concerto dal vivo ascoltato con un set-up del genere?

Tutte queste possibilità stanno a significare che l'iHP-120 spazza via un bel po' di altri formati. Minidisc? Ma per cortesia... un formato digitale compresso, di qualità quasi WMA (a 192 kbps), di affidabilità non eccezionale e che ha una capacità totale di 128 Mb, in altre parole vi servono 160 minidisc per raggiungere la capacità dell'hard drive contenuto nell'iRiver. CD portatile?
Orbene, il CD è sempre stato problematico per i dispositivi portatili: troppo grande, troppo vulnerabile, poco affidabile e, ancora, per eguagliare l'hard drive dell'iRiver vi servono 40 CD. DAT? C'è sempre il problema della capacità di memoria, inoltre l'iRiver fa tutto quello che fa il DAT anche in ambito professionale senza le stramberie del nastro, e naturalmente si collega in un attimo ai PC degli studi di registrazione. La Cassette? Dite pure ciò che volete sulla Cassette, ma è ancora vista come il miglior supporto portatile. La qualità sonora è migliore dell'MP3, è affidabile e gli apparecchi sono robusti.
Tuttavia, l'iRiver evidenzia impietosamente la sua ormai datata tecnologia: a mio avviso l'iRiver è il successore spirituale del Sony Walkman Pro. Per quanto riguarda l'utilizzo in automobile, potete buttar via quegl'ingombranti CD-changer che solitamente vivono nel bagagliaio della vostra vettura: la loro era è ormai tramontata. E se possedete un secondo impianto, perchè non utilizzare l'iRiver come sorgente? L'aggeggio è dotato anche di un sintonizzatore FM incorporato.

In aggiunta a tutto quanto sopra descritto, secondo me l'iRiver rende interessante il download dei file musicali anche per il mondo audiofilo. Se ora possiamo scegliere lo standard dei nostri download, e quindi la loro qualità, a che ci serve un qualsivoglia disc? Vero è che con i file .wav il drive da 20 Giga si riempie in fretta, tuttavia Toshiba produce già una versione da 40 Giga (suppongo che l'iHP140 sarà presto disponibile). Secondo me tra un paio d'anni queste apparecchiature avranno drive da 200 Giga. Qui il futuro mi sembra ben roseo: se ogni anno la capacità di memoria si raddoppia, verrà il tempo in cui comprimere i file audio sarà inutile: verrà meno la sua "raison d'etre" e con lei tutti i compromessi sulla qualità sonora. Per il momento, l'iHP120 ci permette di scegliere il tipo di compressione, quindi il materiale importante si può registrare come file .wav mentre per l'audio meno critico possiamo scegliere tra numerosi tassi di compressione. Sull'esemplare oggetto della recensione ho attualmente 50 album rock/pop con la miglior codifica MP3 e qualità WMA, sei in file .wav e l'intera produzione BBC del Signore Degli Anelli (sono 14 CD) in MP3 a 64 kbps. Ho occupato solo nove mega di spazio sul drive!
Mi auguro che adesso possiate capire il mio entusiasmo. Quando fui messo al corrente del suo imminente lancio, ruppi le scatole a tutte le mie conoscenze ed alla fine riuscii a mettere le mani sul primo esemplare in Europa destinato alle recensioni/stampa.

Estetica/Costruzione

Come già detto, il tutto si presenta come una piccola scatola in lega di magnesio del peso di 160 grammi. E' indispensabile averlo tra le mani e consultare il libretto d'istruzioni per capire le funzioni operative dell'oggetto, e non desidero che questa recensione degeneri in uno di quegli articoli del tipo "pigia il tasto X e capiterà Y" tanto comuni sulle riviste d'informatica. Vi basti sapere che i tasti sono piacevoli da usare e paiono di qualità discreta.
Le connessioni per la cuffia, line-in e line-out sono realizzate con dei minijack, ed è presente anche una coppia di connessioni ottiche per l'ingresso e l'uscita del segnale digitale. C'è un piccolo telecomando in plastica che la stampa informatica apprezza e che io non ho nemmeno tolto dalla scatola, ma è perfetto per controllare il dispositivo dal bavero della vostra giacca.
Il kit comprende un piccolo microfono, la cuffia ed i cavi di linea in ed out; non sono forniti i cavi digitali. C'è il connettore USB, il caricabatteria ed un'elegante custodia in cuoio.

Dopo aver letto quanto sopra mi sa che vi state aspettando un panegirico... ebbene, prima devo esporre un po' di serie lamentele.

Lamentele

Immaginate di comprare un lettore CD, collegarlo al vostro Hi-Fi e scoprire che non funziona. Non perchè difettoso, ma perchè il software necessario per il funzionamento non vi è stato fornito: dovete cercarvelo su internet. Certo, il kit include il CD d'installazione ma quest'ultimo ha solo il driver ed un programmino per copiare un database sul lettore quando lo connettete al PC. A parte questo, null'altro.
Per fortuna possiedo un PC abbastanza nuovo dotato di Windows XP che comprende Windows Media Player, programma in grado di registrare da CD MA solo in WMA fino a 192 kbps e in MP3 fisso a 64kbps. Per cui niente wav, Ogg, eccetera e non c'è verso di poter usare bitrates più alti.

A quel punto mi sono letto il manuale e lì ho scoperto Winamp, Tagging ed altre amenità per il player. Ho poi scandagliato accuratamente internet ed ho trovato il sito Winamp. Me lo sono letto tutto, ma non è un programma per registrazioni. Ho quindi lanciato una ricerca con ".wav encoding programs" ottenendo come risultato circa 200 siti. Dato che per leggere questa recensione state utilizzando un computer, sapete bene che installare programmi a caso copiati da internet per vedere come funzionano è un passatempo decisamente pericoloso e molto frustrante.
Poichè sono un tipo sveglio, ho pensato bene di esplorarmi altri siti che vendevano players MP3 e ne ho trovato uno che consigliava "MusicMatch Jukebox". Raggiunto il sito della MusicMatch me lo sono letto per benino ed alla fine ho trascorso mezzora per il download del programma. Una volta installato mi parve che tutti i miei problemi fossero risolti, il programma funzionava bene per rippare, codificare e memorizzare le canzoni nello stesso ordine presente sugli album. Così trascorsi qualche ora felice rippando e memorizzando vari album che poi trasferivo nell'iRiver.

Dopo un paio di giornate tranquille, qualcosa comincia ad andare storto. Nonostante il fatto che MusicMatch riproducesse le canzoni nell'ordine presente sull'album ed Explorer ne evidenziasse poi i dati del numero di traccia mettendole in ordine, le canzoni sia su Media Player sia sull'iRiver iniziarono improvvisamente ad essere riprodotte in ordine alfabetico! All'inizio era tutto perfetto ma poi deve essere successo qualcosa... dopotutto siamo su Windows. Sono convinto che ogni melomane possa capire quanto traumatico sia trovarsi con l'ordine delle canzoni di, ad esempio, "The Dark Side of the Moon" completamente stravolto. Oppure dover gestire lo stesso problema mentre vorrebbe ascoltare il Messiah di Haendel.
Ciò che vorrei sapere è chi è quel cretino che in Microsoft ha deciso di usare l'ordine alfabetico come classificazione di default per i files musicali. Ho trascorso 18 ore combattendo a corpo a corpo con il computer, il player e tre differenti software nel tentativo di risolvere il problema. Provando a registrare nuovamente l'album, tutto era di nuovo messo in ordine correttamente, ma non sapendo la ragione per cui quest'ordine era andato perduto, come potevo essere sicuro che il problema non mi sarebbe capitato di nuovo?
Inoltre tutto il mio trafficare sembrava aver lasciato dei "tag" errati un po' dappertutto, cosicchè dei titoli spuri saltavano fuori a destra e a manca ed alcuni album che avevo cancellato ricomparivano sul drive. Il successivo settaggio di Windows in modo da mostrare tutti i files in ordine di traccia, fece sì che la stessa sorte capitasse a tutte le mie cartelle presenti in "My Documents" e le opzioni di "view" andassero a quel paese. M***a! Tutte 'ste rotture e tempo perso solo perchè l'iRiver non può controllare ed approvare un programma di free software. E' uno di quei casi di stupidità crassa che rende allergica ai computer un sacco di gente. Mettetelo a posto 'sto cavolo di problema!

Ho scritto ad iRiver chiedendo per quale ragione esiste questa problematica e come mai abbiano dato il via libera al commercio di un'apparecchiatura senza dotarla di un software adeguato. Non mi hanno risposto. Quest'avventura mi è costata un sacco di tempo, diventavo sempre più irritabile fino al punto in cui mia moglie mi ha tolto l'iRiver dalle mani per farmi calmare. Alla fine ho rinominato le tracce a.... b... c... d... eccetera. AAAAARRRRRRGGGGGGG!!!!!

Continuo con le lamentele. Ho appena controllato in Internet ed il prezzo più basso che ho rilevato negli Stati Uniti è di 399$. Il prezzo più basso in Gran Bretagna è di £.344.95 (=$597!!!). Questa differenza non è giustificabile. Sembra poi che in Gran Bretagna l'iHP-120 abbia un prezzo ben superiore all'iPod (20 gig), mentre negli Stati Uniti l'iHP-120 costa addirittura di meno.

Altra lamentela. Questo è un player da £.350. La cuffia è costituita da economici pezzi di plastica che farebbero vergognare un Walkman a cassette da £.50. Il suono che produce è deludente e così ho utilizzato quella fornita con il mio Sony Walkman vecchio di cinque anni. Una cuffia decente che ha trasformato le prestazioni sonore di questo player.

C'è dell'altro. I livelli di registrazione devono essere settati alla sorgente. Ciò significa che non potete usare un "tape out" ma, al limite, l'uscita della cuffia. Nel mio caso non ero provvisto di un amplificatore con l'uscita per la cuffia, così ho utilizzato quella presente sul mio registratore a nastro: premendo "record" e "pause" e regolando l'uscita usando il controllo del livello di registrazione. In effetti, l'iRiver distorceva udibilmente quando i VU meter del deck (sull'iRiver non sono presenti), entravano nella zona rossa, e la cosa mi è tornata utile.
D'altra parte ciò significa che ogni segnale registrato deve passare dal coacervo di cavi, spine, tape loop ed amplificazione per cuffia di un tape-deck a cassette da 200 dollari. Non mi sembra una situazione ideale. L'iHP-120 ha bisogno di un controllo di livello registrazione in tempo reale, non vedo perchè la cosa non possa essere implementata con un software (che può essere aggiornato tramite il loro sito). Spero che iRiver provveda ad una modifica in tal senso.

Ancora magagne. La batteria è in grado di fornire energia all'iHP-120 per 16 ore (notevole!), secondo iRiver è in grado di farlo per cinque anni (eccellente!). Dopodichè, dovete buttare tutto perchè non potete cambiare la batteria e... non può farlo nemmeno la Casa Madre. Non ho parole...

L'ultimo dei miei desideri. La vita con l'iRiver sarebbe molto più semplice se fosse reperibile come opzionale una stazione base fornita di caricabatteria, ingressi ed uscite digitali più tutte le altre possibili connessioni. Sarebbe tutto molto più ordinato, molto meglio che vedere il dispositivo trascinarsi i cavi per ogni dove.

Qualità Sonora

E' una "prima Europea" e quindi è come se fosse fatto di polvere d'oro. Mi hanno concesso solo tre settimane con questo player. Non ho avuto il tempo di trovare un DAC/transport con uscite ottiche per verificarne l'effetto, pertanto tutte le registrazioni sono state realizzate con il mio accrocchio sul "Tape-recorder" oppure utilizzando files "rippati" da un CD ROM drive sul mio computer. Il che è molto poco high-end. Se l'iRiver desidera che l'iHP-120 sia preso sul serio, devono organizzarsi molto meglio relativamente alle recensioni sulla stampa Hi-Fi.
Oggi come oggi posso solamente parlare delle sue prestazioni in condizioni ben lontane dalla situazione ideale, inoltre il tempo che mi hanno messo a disposizione è davvero troppo poco. Tirando le somme ho considerato questa recensione molto importante, e devo dire di aver trovato questa macchina così perfetta per soddisfare le mie esigenze di musica portatile, ad esempio quando pratico il cicloturismo. Ho addirittura chiesto di poter acquistare l'esemplare in prova ma non c'è stato niente da fare, l'iRiver è stata inflessibile.

Quella che segue è, in effetti, una recensione un po' lacunosa. Mi spiace, non appena saranno disponibili comprerò una di queste macchine e tra un paio di mesi spero di scrivere un test completo di tutte le capacità dell'iRiver, incluse quelle relative alla registrazione dal vivo.
Tenendo conto dell'importanza di questo dispositivo ho deciso in ogni caso di procedere dandovi un primo assaggio... peraltro più lungo delle mie solite recensioni.

Dopo tutto quello che vi ho già raccontato, vi confesso che i risultati sono stati notevoli. Per mettere le cose nella loro giusta prospettiva vi dico che il sistema era composto dal CD player Audiomeca Mephisto (5.000€) e 20.000€ di apparecchiature tra pre/finale e diffusori a tromba. Prima che vi mettiate a sghignazzare nei confronti della mia insanità mentale nell'aver utilizzato un sistema del genere, ricordatevi che in precedenza ho paragonato l'iRiver al Sony Walkman Pro, che per molte persone è stato il miglior riproduttore di cassette mai costruito. Inoltre, aziende specializzate come la LAB 47 non la finiscono mai di pontificare sull'importanza di avere dei percorsi di segnale molto brevi e sul valore della semplicità.
Bene, ok, l'iRiver possiede tutti questi attributi, se lo avessi ascoltato su un impianto da 500€ non sarei mai stato in grado di sapere se avrebbe potuto essere (forse) qualcosa di veramente speciale... Ho collegato l'iHP-120 ad un ingresso del mio preamplificatore M3 ed ho subito iniziato con qualcosa di impegnativo: la registrazione Naim Audio di Ted Sirota "Rebel Souls". Una registrazione audiophile con una notevole ambienza, grande immagine e gamma dinamica elevata.

La riproduzione di un file .wav generato da un CD "rippato" usando il lettore ROM del mio computer ha prodotto un risultato perfettamente accettabile. Confrontato con il Mephisto, si perdevano un po' di dettagli relativi all'ambienza (ma non tutti), l'immagine diventava leggermente più ristretta e un po' meno definita, in particolare soffriva la profondità della scena sonora. Anche la dinamica si presentava leggermente limitata. Ma la musica era ancora lì.
Per essere più precisi, il difetto sta in piccole omissioni dell'informazione musicale più che in una durezza dell'emissione o in una riproduzione poco frenata o quant'altro. Infatti, posso affermare di aver preferito l'iRiver ad un mucchio di CD player economici che mi sono passati per le mani. A 500€ rappresenta un esempio di front-end ragionevole, specialmente per i già menzionati "secondi impianti". Il livello d'uscita "linea" è un po' basso ma ciò può essere un problema solo nel caso in cui commutiate le varie sorgenti con scarsa attenzione. E' comunque un livello variabile e, se i vostri diffusori attivi sono sufficientemente sensibili, potrete collegare loro direttamente l'iHP-120.

Facendo la prova con un file .wav registrato dall'iRiver medesimo, i risultati parlano di una performance sostanzialmente simile, leggermente superiore a quella della catena CD ROM drive/PC con una riproduzione piacevole ma leggermente appiattita e limitata.

Come potete immaginare ho effettuato un gran numero di prove e test frenetici, ed i risultati sono sempre stati costanti e simili a quanto vi ho già descritto. Con più il CD originale era dinamico e ben inciso, con più il Mephisto acquisiva vantaggio, ma non ho mai trovato l'iRiver irritante da ascoltare, e con certe incisioni la differenza era davvero minima.

Questo devo proprio dirlo - scusa Lucio - : la performance con gli MP3 a 360 kbps è stata sorprendentemente buona. Rispetto al file .wav era un po' appiattita, la scena peggiorava un poco e, se la musica era piena di strumenti, iniziava ad indurirsi, ma tutto sommato poteva andare. Infatti, con la cuffia fornita a corredo non si sono rilevati vantaggi utilizzando i .wav; solo con una buona cuffia, o un buon impianto, si potevano notare differenze. Di certo è confrontabile con la qualità delle cassette, ed anche dei minidisk.

E' sicuro però che i risultati sopradescritti sono in difetto e danno solo una piccola idea delle prestazioni di questa macchina. Ero riuscito a raggiungere i limiti della macchina oppure stavo ascoltando i difetti della catena di riproduzione più a valle? Non appena potrò mettere le mani su di un nuovo esemplare con dei cavi adeguati, dei microfoni decenti, un DAC di classe ed una meccanica all'altezza sarà mia cura mettere alla frusta l'iHP-120 e vi terrò informati.

Conclusioni

Nonostante tutte le mie critiche, questo è il più incredibile dispositivo che io abbia mai collegato al mio hi-fi. Ha livelli di prestazioni e flessibilità che dieci anni fa potevamo solo sognare. Quando tra cinque anni non funzionerà più, potrete acquistare un player più piccolo e con prestazioni migliori, 2000 giga di memoria e la possibilità di registrare in standard .wav con la qualità di un DVD-A. Ne sarete felici. Ma qui, nell'iHP-120, la iRiver ha dato il calcio d'inizio ad una nuova era. Se desiderate un oggetto con un bel design, comprate un iPod. Ma se volete un vero registratore acquistate l'iRiver senza esitare: è il primo, e nessuno è come lui.

[ Qui la seconda parte della prova ]

Impianto utilizzato

© Copyright 2004 Geoff Husband - www.tnt-audio.com
Traduzione: Davide Baldini

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