Prodotto: CD-2 CD Player
Costruttore: Ayon Audio
Prezzo approx.: 3500 Euro
Distribuito in Italia da: HiFi4music
Recensore: Geoff Husband - TNT Francia
Traduzione: Francesco Masci
Recensito: Febbraio 2010
Non mi piace proprio recensire lettori CD e DAC. In primis, non so nulla sulle elettroniche che li fanno camminare, e quindi non sono in grado di fare commenti tecnici o valutazioni sull'interno di un lettore. C'è da dire che non so moltissimo nemmeno sull'elettronica degli amplificatori, eppure questo non mi impedisce di cercare macchine valvolari da recensire.
No, la vera ragione è che li trovo noiosi da ascoltare. Sono dipendente dal vinile: che sia per il rituale o (come sospetto) per la essenziale superiorità del supporto, il mio uso del "digitale" si limita in genere all'ascolto in sottofondo.
A questo bisogna aggiungere che, come tipologia, i lettori CD sono un gruppo relativamente uniforme. Quasi tutti hanno risposta in frequenza pressoché lineare, hanno un rapporto Segnale/Rumore simile e così via. Solo raramente si prova quella sensazione "oh mio Dio", che invece appare quando un nuovo piatto vi scaraventa musica in faccia come nessun'altro prima di lui, o quando un diffusore mostra un'immagine della realtà sbilanciata e distorta (cosa che ovviamente fa sempre notizia).
Ci sono certamente delle differenze e nel corso degli anni sono diventato sempre più pignolo; ora trovo la maggior parte dei lettori economici semplicemente fastidiosi, con il loro suono aspro e compresso. Ma trovare le differenze e le doti di apparecchi più costosi è un lavoro difficile e spesso mi trovo a ballare tra le uova per descrivere come uno possa essere migliore di un altro.
E allora perché li recensisco? Onestamente, perché spesso mi arrivano all'interno di un "pacchetto". Per esempio, un produttore mi ha recentemente chiesto di recensire il suo nuovo DAC – dentro di me mugugnavo, poi ho scoperto che fabbricava anche un interessante pre a valvole. Quindi ho sussurrato che avrei recensito volentieri quello, col risultato di vedermeli spedire tutti e due. Mi sono divertito a recensire il pre e dovermi sobbarcare anche la recensione del DAC è valsa la candela.
Il protagonista di questo test è arrivato in circostanze non molto diverse. Volevo assolutamente recensire il loro amplificatore Crossfire, per la mia serie tutto-ma-non-le-300b, e il CD-2 è arrivato insieme a lui, quindi...
Comunque, dopo aver passato due bei mesi della mia avventura hi-fi a giocare con lo stupefacente Crossfire e aver scritto una recensione entusiasta, mi sono trascinato verso la tastiera per scrivere del secondo membro della coppia.
E cominciamo.
Il CD-2 condivide la forma del Crossfire. Fatto con spessi pannelli di lega anodizzata, scuro e dagli angoli stondati, è un case robusto e attraente, con quella qualità che ci si aspetta visto il prezzo. Il display è semplice e chiaro, il caricamento del disco si effettua dalla cima del lettore, sollevando un grosso coperchio di lega e acrilico. Amo i caricamenti dall'alto, per quella storia del "rituale" che accennavo prima; odio mettere il disco su un vassoio traballante per vederlo risucchiato dalla macchina :-)
La parte migliore non è quella frontale, ma quello che c'è nel retro, perché il CD-2 è molto più di un lettore CD. Ovviamente ci sono le uscite digitali, RCA e AES, ma è ben più interessante vedere l' "ingresso" digitale commutabile... Aggiungete il controllo del volume integrato – accessibile dal telecomando – e il CD-2 si tramuta da lettore a lettore-preamplificatore, che suona i CD e fornisce un ingresso per una seconda sorgente digitale. L'output arriva a 4,8 Volt, quindi dovrebbe poter pilotare parecchie cose.
Questo aspetto sta crescendo di importanza – molti audiofili ora sfruttano sistemi che necessitano solo di un lettore CD e un lettore basato su hard disk. Il CD-2 è un simile scatolotto, con un DAC e un commutatore di qualità. Quindi, seppure si tratta di un lettore costoso, inizia a sembrare conveniente se permette di rinunciare al pre... ovviamente le uscite phono e bilanciate gli permettono di competere con parecchi ampli integrati, o pre convenzionali.
Un altro trucchetto, in comune con un crescente numero di DAC, sta nella possibilità di attivare il sovracampionamento fino a 24/192.
Lo stadio di uscita è in Classe A con quattro valvole 6H30; una rapida occhiata all'interno ha mostrato una costruzione con dettagli di alta classe, comprese sezioni di alimentazione separate per analogico e digitale, nonché parecchie regolazioni. Più di questo non so, quindi vi rimando al sito ufficiale Ayon per i dettagli.
Sezione corta questa, perché l'Ayon è estremamente semplice da usare. All'accensione (l'interruttore è nascosto sotto il pannello frontale) il lettore si scalda per qualche istante, poi è pronto a partire. Gettategli dentro un CD, riposizionate il tappo e dovrete attendere qualche secondo prima che sia riconosciuto – un po' lento, ma migliore dell'Opera Audio (di analogo caricamento). La cosa sembra molto diffusa tra i lettori odierni – il mio vecchio Onkyo (circa 1998) butta dentro il CD, legge la TOC e inizia a suonare in poco più di un secondo – con l'Ayon bisogna aspettare tre o quattro secondi prima di schiacciare Play. A volte ho premuto Play, mi sono seduto e poi ho scoperto che il lettore non aveva ancora riconosciuto il disco e che dovevo alzarmi di nuovo... Non è proprio una lamentela, ma non capisco cosa sia peggiorato rispetto a 10 anni fa. E l'Opera è davvero glaciale!
I pulsanti in cima sono chiaramente etichettati. Anche se il telecomando è completo e relativamente di buona estetica, in genere non lo uso – per me è fondamentale, alcuni lettori non possono essere usati senza telecomando e io detesto profondamente la cosa.
Come me la cavo? Ancora tutti svegli? Bene, perché in questo periodo mi è accaduto qualcosa di bizzarro. Come sapete, mi sono profondamente innamorato dell'Ayon Crossfire, e la cosa mi ha spinto ad ascoltare molta più Musica di quanto facessi da un pezzo. In effetti, dopo un paio di settimane ho notato che avevo preso l'abitudine di sedermi ogni sera ad ascoltare un paio d'ore di Musica – cosa che non facevo da molto tempo. Ed è per questo che sto risparmiando e vendendo pezzi, per tentare di comprarmene uno :-)
Ma la vera sorpresa è arrivata in una di quelle lunghe serate in cui mi cullavo con buona Musica, un buon libro e un calice di vino. Stavo passando sempre più tempo con i CD. Ora, di solito questa è proprio la situazione in cui il lettore CD rimane spento, perché ho tempo di suonare i miei vinili e li ascolto con abbastanza attenzione da ricordarmi cosa mi danno più del CD. Ma no – stavolta stavo ascoltando criticamente, per scelta, un lettore CD.
Cosa sta succedendo? Beh, è il più delizioso, caldo, attraente lettore CD che abbia mai sentito; e questo, combinato con l'incredibile trasparenza del Crossfire, ha creato una coppia che dava dettagli senza i soliti problemi.
Ho giocherellato col sovracampionatore e su questo lettore, si è rivelato abbastanza buono da rendere ridondante il commutatore. Senza di esso il suono era appena appena più grigio e affilato. Credo che un amplificatore molto "caldo" possa trarre benefici da questa sottigliezza, ma suonava comunque artificiale rispetto a quel livello di dettaglio extra che il Crossfire dispensa da sé.
Ho anche provato il CD-2 come pre di un Crossfire - usato come ampli di potenza tramite il bypass della sezione pre. Preferivo il suono del Crossfire "normale", ma questo dipende molto dai livelli di rumore di fondo e se paragonato ad altri pre, il CD-2 si difende molto bene – al punto che se vi servono solo due sorgenti il CD-2 basta e avanza, senza aggiungere il supporto di un preamplificatore.
Poi ho utilizzato il CD-2 come meccanica per due DAC esterni (Audionote e Acousticboy). Il confronto col DAC interno rende immotivato aggiungere qualsiasi cosa all'originale. In effetti entrambi i DAC rimuovevano un po' della magia, riportando il lettore a livelli più ordinari. Per contrasto, ho provato a far girare il mio lettore Audionote usando l'Ayon come DAC e l'esperimento ha avuto un successo strepitoso, con un'immagine stereo più calda e rotonda di quella standard (relativamente drammatica). Ma la vera magia, il suono migliore in assoluto, migliore di parecchi gradi, era quello dell'Ayon lettore puro collegato al Crossfire ampli integrato. Scoperto ciò, ho smesso di trafficare e mi sono rilassato con l'ascolto...
Ed ecco la parte difficile, il danzare tra le uova di cui parlavo in cima. Perché l'Ayon suona così bene? Come sempre, non c'è un grande incremento della definizione, nessun grande modifica a livello tonale – quella non si ottiene con i migliori lettori CD, piuttosto si ottiene una "comfort zone". Quanto puoi andare avanti con l'ascolto, prima di sentire che qualcosa ti manca e allungare la mano verso i dischi neri. Per molti lettori solo superficialmente buoni, questa "zona" dura meno di un singolo disco, altri dopo avermi impressionato cominciano a stancarmi, altri ancora mi irritano per la mancanza di dinamica che rende tutto noioso. Nel caso dell'Ayon mi sono ritrovato abbastanza allegro quando ascoltavo i CD e in un paio di notevoli giornate sono sopravvissuto senza mettere su nemmeno un vinile.
Non voglio degenerare nel vecchio dibattito CD contro Vinile, ma non c'è dubbio che il CD-2 mi ha messo in ottimi rapporti col dischetto argentato, in una maniera che solo l'Audiomeca Mephisto era riuscito a eguagliare qualche anno fa. Ma in quel caso era più per questioni di "massa" e potenza prossime al vinile.
La caratteristica predominante è quella di un lettore pieno, rotondo e poderoso. Questo è qualcosa che anche il mio lettore CD Opera riesce a mostrare, ma l'Ayon riesce a combinare questo aspetto con il dettaglio e la velocità dell'Audiomeca – un lettore che fa suonare l'Opera leggermente "a corto di fiato". Questa è una caratteristica del buon vinile e quindi i due si accoppiano molto bene, tanto da non richiedere acclimatamento nel passaggio dall'uno all'altro. Non ha le prestazioni incendiarie della combinazione a zero oversampling Audionote; ma a volte penso che quel pure ottimo lettore stia imitando l'energia del vinile senza la sostanza che si porta alle spalle e, per quanto impressionante, è una presentazione che in una serata può già stancare. E necessariamente richiede un ampli un po' più amichevole del Crossfire.
Gran parte del merito è da attribuire al Crossfire, ma avere un amplificatore così trasparente non è proprio carino verso il lettore – sotto un simile microscopio un lettore ben suonante in altri sistemi potrebbe crollare di schianto. In particolare, se avete ascoltato la dinamica, l'estensione e il palco tipici del vinile, un ottimo impianto farà sembrare il CD "castrato". Il fatto che questo non accada col CD-2 è un tributo all'abilità del produttore.
Ma ancora non riesco a fissare il punto – come ho detto unisce la potenza dell'Opera con la trasparenza dell'Audiomeca. Ribolle di energia, ma è più tranquillo dell'AN. Lo stadio a valvole mi sta traendo in inganno con qualche bella distorsione armonica? Forse, ma Opera e AN condividono la tecnologia. E' la ricchezza tonale vicina a quella del mio vinile che lo avvantaggia? Ovvio, ma anche l'Opera ha un simile equilibrio.
Immagino che, in fondo, non mi fa sentire a corto di qualcosa – dettaglio, scena sonora, estensione del basso – e allo stesso tempo sembra privo di tutti i difetti classici del CD. Fa tutto in modo giusto e non sbaglia nulla. E' perfetto? Ovviamente no – si può sempre avere qualcosa in più in ogni area, ma è perfettamente equilibrato e come il Crossfire è un apparato trasparente, ricco di dettaglio, davanti al quale è comunque piacevole sedersi per una serata. Penso sia questo a renderlo speciale.
Qualcuno all'Ayon sa cosa sta facendo. Non solo hanno impressionato enormemente questo recensore con entrambi i prodotti, ma questa coppia ha una sinergia tale da rendere semplice la costruzione di un sistema.
Preso da solo il CD-2 è ben costruito, suona in modo eccezionale ed è molto flessibile. Per la prima volta da parecchio mi dispiacerà vedere un lettore che lascia la sala d'ascolto. Penso che i complimenti all'Ayon siano dovuti.
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