Isolamento dalle vibrazioni:
IL RITORNO DEGLI ULTRA-GOMMOSI

[Esagerazione o minimalismo?]

Un ambiente nocivo per l'audio

[English version here]

Oggetto: il Vecchio Scriba rivisita il controllo delle vibrazioni
Prezzo: alto, non riveduto, ma inferiore a quello che potete pensare; comunque, il prezzo può variare
Autore e portatore di calma: Mark Wheeler - TNT UK
Prestazioni molto migliori con quello che avete, qualunque sia il formato
Periodo della prova: dal 1977 a febbraio 2019
Pubblicato: Maggio, 2019
Traduttore: Roberto Felletti

Rimuginii

Il suono è vibrazione. Gli impianti audio sono, primariamente, generatori di vibrazioni. Molti componenti di un impianto audio sono anche rilevatori di vibrazioni molto efficaci. I problemi sono stati esaminati nella prima parte della nostra odissea sul controllo delle vibrazioni, nel 2004.

Un diffusore con bobina mobile è un efficace microfono, essendo un diaframma attaccato a una bobina sospesa in un campo magnetico concentrato. Il cabinet di un diffusore che vibra all'unisono con un campo sonoro, rilevato dagli altoparlanti collegati a un ingresso per microfono, può generare anche un ulteriore piccolo segnale. Fortunatamente, di solito il rapporto di impedenza tra le bobine degli altoparlanti e le uscite dell'amplificatore rende questo segnale irrilevante.

Ovviamente, i dispositivi elettro-meccanici, quali diffusori e giradischi, saranno soggetti agli effetti delle vibrazioni. Molti diffusori (tranne quelli realizzati con tecnologie non comuni, come i tweeter al plasma) funzionano spingendo qualcosa avanti e indietro nell'aria per far vibrare le molecole d'aria sufficientemente da permettere loro di far vibrare le molecole vicine finché alcune molecole d'aria che vibrano non fanno vibrare i timpani dell'ascoltatore. Di conseguenza, il sistema meccanico di spinta dell'aria deve trovarsi in una posizione definita nello spazio, altrimenti l'emissione dell'altoparlante avrà la tendenza a generare distorsione di intermodulazione mentre l'altoparlante vibra nello spazio. Questo è il motivo principale della popolarità di un rigido controllo della posizione per mezzo di piccole pezze d'appoggio ad alta pressione sull'estremità di una punta. Inoltre, è il motivo per cui quattro (o più) punte saranno sempre inferiori a tre punte.

Laddove i diffusori devono essere posizionati su superfici piatte (per esempio, i ripiani dei mixer), è più importante proteggere i pannelli dei mixer dalle vibrazioni dei diffusori che non essere ossessionati dai contatti appuntiti. Qui, larghi tappeti assorbenti offrono il miglior compromesso tra il disaccoppiamento dalle vibrazioni e la posizione dei diffusori nello spazio. Similmente, nonostante la popolare mitologia audiofila, un diffusore allineato in prossimità della parete solitamente esprimerà meglio il proprio potenziale se collocato su un supporto imbullonato saldamente a una parete massiccia, fornendo prestazioni migliori di un diffusore appoggiato su uno stand collocato su un pavimento sospeso in legno; allo stesso tempo, uno stand per diffusori posto su un compatto pavimento in muratura sarà migliore di un supporto fissato a un tramezzo (o cartongesso); ecco perché il concetto secondo cui il pavimento è migliore della parete è diventato consolidato.

Che siano posti su un tavolo con struttura in acciaio riempita di sabbia oppure su un mobile Something Solid XR4 o su mensole Origin Live Ultra, i giradischi sono i componenti che beneficiano di più dell'uso di un supporto corretto e del controllo delle vibrazioni. Ogni tipo di giradischi (plinto pieno a massa elevata, sotto-telaio leggero, sotto-telaio pesante, trazione diretta leggera) richiede un approccio differente. Un intero articolo non basterebbe nemmeno per cominciare a coprire l'argomento.

Molte rigorose ricerche hanno dimostrato che i dispositivi di segnale con guadagno sono inclini agli effetti delle distorsioni dovute alle vibrazioni. In particolare, ne sono fortemente influenzati gli amplificatori valvolari; i loro dispositivi attivi funzionano utilizzando rete metallica, elementi riscaldanti ed elettrodi sottili. Questi sono, effettivamente, i componenti di un microfono. Le vibrazioni portate dall'aria e quelle generate dalla struttura saranno rilevate e amplificate dagli stadi di guadagno delle valvole; i loro proprietari possono dimostrarlo chiaramente usando un'onda sinusoidale registrata attraverso l'amplificatore mentre esso viene bombardato da musica proveniente da un'altra sorgente. La musica sarà chiaramente udibile sulla registrazione, insieme agli effetti altamente distorti sull'onda sinusoidale.

“Ma per quanto riguarda l'amplificazione a stato solido?”, interviene la plebe, a sinistra del palco. “Sicuramente quella è immune alle vibrazioni.”

Anche le schede per i circuiti stampati (specialmente in cabinet ferrosi) risponderanno allo stesso modo microfonicamente, elettromagneticamente oppure capacitivamente (secondo la costruzione), perché gli amplificatori sono dispositivi con guadagno pieni di dispositivi con guadagno. Esse possono essere misurate facilmente, insieme a qualsiasi altro effetto dovuto a ulteriori vibrazioni provenienti dall'ambiente. Gli effetti delle vibrazioni sui dispositivi di amplificazione sono più evidenti (e rilevabili in test in cieco) di qualsiasi altro effetto dovuto ai cavi.

Quando si eseguono dei test soggettivi per rilevare effetti molto sottili, i recensori, nonché i potenziali acquirenti, devono stare attenti a non permettere che credere in un fenomeno porti all'auto-suggestione, facendo percepire tale fenomeno (propensione alla conferma). Di questa suggestionabilità abbiamo parlato in queste pagine e il fenomeno è stato oggetto di ricerche da parte di neuropsicologi. Un test prevede l'esposizione di ascoltatori al rumore bianco, dopodiché viene loro chiesto se riescono o meno a riconoscere un estratto di White Christmas, di Bing Crosby, inserito all'inizio della scarica di rumore, oppure verso la fine. Un'elevata percentuale dei soggetti coinvolti identifica qualcosa, ma non c'è alcun estratto di White Christmas, né all'inizio né alla fine. La suggestione che possa esserci fa credere agli ascoltatori che ci sia veramente. Il vostro Vecchio Scriba si è sottoposto a questo test e il Coro della Plebe sarà contento di sapere che Bing Crosby non è stato immaginato in nessuna delle sequenze.

Il ripiano, o il tavolo, è l'elemento che avvia sia l'isolamento dalle vibrazioni (se progettato bene e scelto con cura) sia l'elemento che fornisce un'altra opportunità di consentire alle vibrazioni di manifestare i loro effetti distruttivi. I tavoli con quattro punti di appoggio per ripiano partono subito da una posizione di svantaggio. Un punto di appoggio o due saranno sempre sottoposti a una pressione inferiore, e potrebbero addirittura oscillare o traballare, rispetto agli altri due punti con pressione leggermente superiore che definiscono un asse. Servono tre punti di appoggio, tre soltanto, per definire un piano. Alcuni prodotti, come quelli della linea Something Solid, affrontano il problema più lateralmente e sostengono i ripiani in maniera flessibile.

Come riscontrato nei nostri esperimenti di TNT-Audio sul controllo delle vibrazioni (sotto), i dispositivi elettro-meccanici richiedono stabilità più assorbimento delle vibrazioni; gli elementi trasduttori devono essere definiti nello spazio accuratamente per preservare le informazioni (lettori cd, giradischi, hard disk tradizionali), per cui questi rappresentano un buon punto di partenza per sperimentare.

È stato dimostrato che i lettori CD bombardati con suono ad alta intensità cominciano dapprima a perdere dati (per l'aumento dei tassi di interpolazione) e finiscono con il saltare o con lo spegnersi. Il collega-scriba Maarten di TNT-Audio ha efficacemente migliorato i lettori CD con dei tappetini smorzanti Dynamat Extreme, solitamente utilizzati per i pannelli delle auto. Gli esperimenti hanno dimostrato che un insieme di approcci funziona meglio per i lettori CD/SACD/DVD, con un punto di contatto sotto sia il trasformatore di alimentazione sia l'asse della meccanica CD, con un supporto assorbente altrove per controllare le risonanze del telaio. Gli Isolatori PolyCrystal, non più disponibili, restano il riferimento (quando è stato chiesto, la RDC non ha accettato un'offerta di recensione, ma essi sono stati provati e non sono risultati così buoni) e gli Stone Blocks di TNT-Audio sono eccellenti nel loro ruolo di solido supporto; un'altra soluzione fai-da-te è in preparazione. I BrightStar Isonodes restano il riferimento gommoso (la Deflex/Spectra Foculpods non ha risposto a una proposta di recensione) e presto ci sarà un'alternativa fai-da-te.

Il controllo delle vibrazioni può assumere molte forme. Precedenti indagini (vedere sotto) hanno dimostrato che componenti differenti richiedono strategie differenti.

Termini quali “accoppiamento” e “disaccoppiamento” sono abitualmente usati in modo improprio negli articoli sul controllo delle vibrazioni in campo audio. Combinazioni accoppianti/disaccoppianti semi-rigide, oppure quei prodotti che cercano di combinare approcci differenti in un unico dispositivo.

Uno dei dispositivi più sensibili alle vibrazioni, da sottoporre a test, è il Canor TP306 VR+. Sebbene ci sia una specie di occhiello condiscendente tra il telaio in acciaio e le schede su cui transita il segnale, gli effetti delle vibrazioni generate dall'aria sono chiaramente udibili come microfonicità e la sensibilità generata dalla struttura è così alta che alcuni tipi di ripiani possono essere riconosciuti a occhi chiusi. Tuttavia, il Canor TP306 VR+ resta uno dei migliori stadi phono single-ended mai prodotti e le grosse valvole a bottiglia 6SL7 e 6SN7 sono responsabili di questa microfonicità, come anche dei suoi vantaggi; le valvole a base ottale hanno la tendenza a essere più microfoniche, a causa della loro struttura interna, più larga rispetto a quella delle valvole a base b9a. Però le valvole più piccole tendono a soffrire maggiormente di diafonia interna, a causa della vicinanza delle due sezioni a triodo. Il Canor TP306 VR+ mostra il suo temperamento solo quando è sostenuto da una combinazione di prodotti isolanti.

“Di certo si tratta semplicemente di cattiva progettazione!”, dichiara la plebe, a sinistra del palco.

La realizzazione avrebbe potuto essere certamente migliore per isolarlo dalle vibrazioni, ma questo pre-phono resta un riferimento, anche se vi consiglio di seguire queste pagine perché, presto, ci sarà un valido concorrente.

L'interrelazione tra i componenti e il controllo delle vibrazioni è resa chiara dalle differenze tra due amplificatori a triodi single-ended e le differenti valvole provate in uno di essi. In quel primo articolo per TNT-Audio, Cabinet Intelligente, ho mostrato un progetto di circuito Tim de Paravicini montato in un cabinet Torlyte Russ Andrews. Il trasformatore di alimentazione poggia su tre BrightStar Isonodes, per isolare il circuito e i trasformatori di uscita da qualsiasi vibrazione del trasformatore di alimentazione e il cabinet Torlyte è piuttosto indifferente al supporto, anche se sembra funzionare meglio con piedini Yamamoto PB9 & PB10. Il SET300B Assemblage modificato (progetto di derivazione Sonic Frontiers), equipaggiato con piedini EAR, funziona meglio con grossi BrightStar Isonodes quando monta valvole JJ Meshplate 330b, ma con basi Yamamoto PB-20/PB-21 se abbinato a valvole Western Electric 300b.

[Cabinet intelligente]

Molti dei componenti più importanti sottoposti a recensione hanno suonato meglio senza coperchio o con l'utilizzo di dispositivi per lo smorzamento delle vibrazioni.

Conclusioni

Il controllo delle vibrazioni in un impianto audio è fondamentale per sfruttare al meglio le potenzialità dei costosi componenti. Ogni componente dell'impianto beneficia della giusta scelta di prodotti per l'isolamento e il controllo delle vibrazioni. Che si tratti di prodotti pensati per smorzare le vibrazioni presenti nel dispositivo audio oppure che si tratti di prodotti progettati per isolare l'apparecchiatura audio dalle vibrazioni generate da fonti esterne (dalla struttura o presenti nell'aria), l'uso oculato di dispositivi per l'isolamento e il controllo delle vibrazioni avrà un profondo effetto sull'ottimizzazione dell'impianto.

Precedentemente su TNT-Audio:

[Move & Groove]

Musica ascoltata durante la stesura di questa recensione Impianto di riferimento
Su vinile:
  • Lightenin Hopkins: Goin Away; interamente valvolare dal microfono ai diffusori, con stadio phono Canor
  • Grateful Dead: One from the vault
  • Frank Zappa: Ship Arriving too late to save a drowning witch
  • Pink Floyd: Relics, rimasterizzazione Record Store Day dai nastri originali
  • Pink Floyd: Animals
  • Dave Clark: Rise 1
  • Beethoven: Concerto per pianoforte e orchestra n.5 “L'Imperatore”; Böhm dirige la Filarmonica di Vienna con Pollini al pianoforte, copia usurata di seconda mano
  • David Bowie: Station to Station
  • David Bowie: Cracked Actor (live LA 1974); edizione limitata Parlophone, triplo vinile su cinque lati
  • LTJ Bukham: Journey Inwards
  • Dave Clarke: Archive One
  • Dave Clarke: Charcoal Eyes
  • DJ Format: Music for the Mature B-Boy
  • Billy Cobham: Spectrum
  • Billy Cobham: Simplicity of Expression - Depth of Thought
  • Miles Davis: Aura
  • Bob Dylan: Highway 61 Revisited; stampa audiofila 180 g
  • Grooverider: Mysteries of Funk; quadruplo vinile in cofanetto
  • Keith Jarrett: The Köln Concert
  • Gustav Mahler: Sinfonia n.10; Bournmouth Symphony Orchestra diretta da Simon Rattle
  • Lou Reed: Perfect Night: Live in London
  • Bruce Springsteen: Darkness on the Edge of Town
  • The Dreads: If deejay was your trade - The audiophile obsessive King Tubby productions 1974-1977
  • Funkadelic: Free Your Mind
  • Leftfield: Leftism; rimasterizzazione 2018, triplo vinile
  • Leftfield: Rhythm and Stealth, cofanetto 10"
  • Widor: Sinfonia n.8; Nicolas Kynaston all'organo della Kreuzkirche di Bonn
  • Wilko Johnson: Blow Your Mind; con il magnifico Norman Watt-Roy al basso
  • Bob Dylan: Blood on the Tracks
Apparecchiature utilizzate in queste recensioni:
  • Supporto per giradischi: mensola Origin Live Ultra modificata, ottimizzata con dispositivi antivibrazioni PolyCrystal e ripiano in vetro laminato da 12"
  • Giradischi 1: Michell Gyro SE su dischi PolyCrystal con dischi PolyCrystal e BrightStar Isonodes per l'alimentatore
  • Giradischi 2: Michell Orbe SE su dischi PolyCrystal con dischi PolyCrystal e BrightStar Isonodes per l'alimentatore Gyropower
  • Braccio 1: Hadcock 242SE Silver con cablaggio in argento fino ai connettori
  • Braccio 2: Michell Tecnoarm
  • Giradischi 3: Linn Sondek LP12 modificato Audio Files Spoke con sotto-telaio Aerolam e tripla modifica Spoke
  • Braccio 3: SME 309
  • Giradischi 4: Garrard 401 con plinto in multistrato, calcestruzzo e sabbia essiccata nel forno
  • Braccio 4: SME 3012 Series I e gruppo polarizzatore filo e peso del mercato dei ricambi
  • Braccio 5: SME 3012 Series II con smorzatore FD200
  • Braccio 6: SME 3009 Series II
  • Giradischi 4: Thorens TD160 in parte modificato e ammorbidito
  • Braccio 7: SME 3009 Series II migliorato con testina staccabile, sul Thorens
  • Testine: Dynavector XX2 MkII; Benz Micro; Cartridge Man MusicMaker II; Decca London modificata; gamma Audio Technica VM500 e VM95
  • Pre-Phono 1: Canor TP306 VR+
  • Pre-Phono 2: Gold Note PH10
  • Pre-Phono 3: QHW The Vinyl
  • Lettore CD 1: Shanling CDT100c modificato da Chevron Audio
  • Lettore CD 2: Avondale Audio AAA5
  • Supporti per i lettori CD e i componenti analogici: piedini Yamamoto PB9/PB10; tavola da violino ERaudio SpaceHarmoniser; coni in acciaio ERaudio; mensola Something Solid; mobile Something Solid XR4; piedini Something Solid Missing Link
  • Pre-amplificatore: Audio Research Reference 3
  • Il controllo delle vibrazioni comprende BrightStar Isonodes e BrightStar Little Rock su mobile e mensole Something Solid
  • Amplificatore integrato: Canor TP106 VR+
  • Pre-amplificatore 1: Audio Research Reference 3
  • Pre-amplificatore 2: Yaquim MS12B
  • Pre-amplificatore 3: Naim NAC42.5, muletto da test in vari casi alimentati da vari alimentatori fai-da-te esagerati, tra cui parti Sonic Link/Audiokits e parti Avondale
  • Pre-amplificatore 4: Quad 44 con versatile tilting e shaping del tono
  • Finale 1: Assemblage SET300B Signature, truccato dalla divisione fai-da-te di Sonic Frontiers
  • Finale 2: Burson Bang
  • Finale 3: Graham Nalty, prototipo progettato e costruito da Care Music
  • Finale 4: SET3080 4W su progetto Paravicini
  • Diffusori: ibridi passivi TQWP/Linea di trasmissione (cabinet in multistrato di betulla da 18 mm e 25 mm; imbottitura in lana naturale a fibra lunga; rivestimento con pannelli Deflex) liberamente ispirati agli Hammer Dynamics dello scomparso John Wyckoff
  • Woofer, crossover (induttori con cavo litz e condensatori di alta classe) e tweeter B&C DT400N
  • Supporti per diffusori: sotto-punte in ceramica ed ebano africano Yamamoto PB-18
Per collegare i componenti sono stati usati dei cavi che non costano più del 10% dei dispositivi a ciascuna estremità; molti sono stati realizzati dal Vecchio Scriba, principalmente con componenti Neutrik, Van Damme e Sonic Link/Black Rhodium. I cavi di potenza sono dei Black Rhodium S900 a impedenza ultra-bassa, un prototipo, variante dei cavi Black Rhodium S600 usciti bene dai test di correlazione oggettiva e soggettiva di Ben Duncan.

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