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Lettere alla Redazione

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  1. Scegliere CD player e casse
  2. Tweakings di vario genere per lettori CD
  3. Pre + Finale o integrato?
  4. Cavi ed altri esperimenti che...funzionano!
Scegliere CD player e casse
Gentile Lucio,
da poco ho scoperto TNT-audio per il quale ti faccio subito i miei complimenti.
Sono in perfetta sintonia con il TNT pensiero per quanto riguarda l'alta fedeltà e vorrei porti un quesito: ho letto del CD-5 su TNT e avevo trovato un negoziante che ne aveva ancora uno a magazzino, che sarebbe stato mio per 650Klit.
Al momento del ritiro scopriamo che invece trattasi di CD-3 e, con le scuse del negoziante distratto, tutto finisce lì.
Me ne torno a casa un pò sconsolato per il mancato affare (!?)... E lì però mi assale il dubbio che, con un tuo gradito contributo, vorrei provare a sciogliere. Il dubbio è questo: quanto sono *lontani*, musicalmente parlando, i due cdp?
Tale distanza la si può colmare con interventi del tipo di quelli suggeriti nel Tempio del Tweaking?
Il CD-3 mi viene offerto a 500Klit ... è conveniente?
Oggi c'è qualcosa di più recente produzione che risulti superiore (a parità di spesa = 500/600Klit)?
Il cdp darà voce ad un Exposure-X. Quest'ultimo dovrebbe pilotare una coppia di Arbour 205 (che io non conosco e nè mai ascoltato, ma che un mio collega vuole vendere a 400Klit previa prova d'ascolto).
Terracciano Rosario - E-mail: Terracciano.Rosario@atr.ansaldo.it

LC
Caro Rosario,
benvenuto su TNT-Audio e grazie per i complimenti.
Il Teac CD-3 era abbastanza diverso dal CD-5, soprattutto dal punto di vista della costruzione. Infatti il CD-5 aveva un cabinet di alto livello: pensa che la differenza di peso tra i due modelli era di oltre 3 kg!!! (3,8 il CD-3, 7,2 il CD-5). Pur disponendo di sezione elettronica e meccanica molto simili la costruzione del CD-5 era di livello nettamente superiore, a garanzia di un livello qualitativo di alta qualità.
Tre anni fa il listino per il CD-5 era di 850.000 lire e di 700 mila per il CD-3. Di conseguenza, tenendo conto che sul listino si può ottenere circa un 10% di sconto (o più), il CD-3 lo si poteva acquistare con circa 600.000. Venderlo oggi a 500 mila non è esattamente proporre un affare. Quella cifra potrebbe essere pagata per un CD-5, invece.
Oggi, per quella cifra, puoi acquistare un Marantz CD 57 mkII (e trasformarlo in seguito come suggerito da noi) oppure un bel Pioneer PDS 605 con meccanica Stable Platter (eccellente!) o ancora un Rotel RCD 930/1.
Per i diffusori ci sono da fare due osservazioni: quegli Arbour, sostanzialmente, non sono più in produzione e, inoltre, la Arbour non gode di particolare notorietà presso gli audiofili.
Ciò significa che, qualora le vorrai in futuro sostituire, sarà praticamente impossibile rivenderle.
Detto questo, aggiungo che il prezzo proposto mi sembra onesto e che deve essere il tuo orecchio a decidere. Però offriti una seconda chance. Ascoltare solo una coppia di casse senza il confronto con qualcos'altro rende difficile capirne i limiti ed il carattere.
A me la
Arbour 206 era piaciuta molto, immagino che la 205 abbia la stessa impostazione timbrica e lo stesso tweeter.
Un vantaggio dei diffusori Arbour è che sono costruiti in Italia dalla Indiana Line e se mai dovessi aver bisogno di assistenza basterà un colpo di telefono, sono molto disponibili.
Ora esiste la nuova serie dei diffusori Arbour e ci sono vari modelli molto interessanti per impostazione, ai soliti prezzi super-concorrenziali. Spero di poterli ascoltare prima o poi...
Ascolta bene tutto con attenzione e col tuo amplificatore. Poi decidi.
Fammi sapere!
Lucio Cadeddu

Tweakings di vario genere per lettori CD
Vi scrivo per ringraziarvi dei preziosi consigli e delle idee che date sul vostro sito; ho letto con interesse tutti gli articoli dedicati ai tweaking e mi hanno favorevolmente impressionato soprattutto quelli dedicati ai gira-cd.
Da tempo infatti pensavo di apportare alcune modifiche al mio Pioneer PDS 505, un lettore di fascia economica le cui prestazioni, in rapporto al prezzo, io considero interessanti.
Il lettore era però afflitto da alcuni handicap quali:
-dinamica non eccezionale
-durezza piuttosto evidente in gamma alta (della serie: ma che è un violino o una chitarra elettrica?)
-profondità e larghezza della scena non molto estese
Le modifiche da me effettuate sono le seguenti:

1) Trattamento antirisonante dello chassis mediante applicazione di bitume adesivo ovunque possibile.
2) Sostituzione dei condensatori elettrolitici con altri di maggior pregio e di quelli in ceramica con omologhi in mica argentata oppure MKT.
3) Sostituzione dei connettori RCA con altri migliori (perlomeno sono dorati!).
4) Applicazione di un filtro antidisturbo integrato nella presa IEC.
5) Sradicamento dei transistor di muting.
Oltre a queste ci sono due modifiche di cui vi vorrei parlare più approfonditamente:

  1. Sotto ai piedini dell'apparecchio sono stati posti dei *cosi* di gomma molto morbida che ho trovato in un negozio di bricolage: sono usabili come fermaporte e hanno forma leggermente convessa (quelli che ho usato hanno una base di circa 3.5 cm per un'altezza di circa 0.8 cm); il maggior vantaggio sta nel non dovere togliere i piedini dell'apparecchio mentre, da un punto di vista sonico, il maggior cambiamento riscontrabile si ha in gamma bassa che diventa più corposa e articolata.
  2. Sfogliando il catalogo RS ho trovato delle ferriti dalla forma particolare, adatti all'uso attorno a cavi flat, ho ordinato la più piccola (costa circa 3000 lire) e vi ho fatto passare dentro il *cavo* (se cavo lo si può chiamare) che connette l'ottica di lettura con il DAC.
Sui risultati ottenibili nutro ancora qualche dubbio perchè ascoltando con la ferrite a volte mi sembra di udire un certo qual cambiamento (sostanzialmente è come se il suono si *pulisse* soprattuto in gamma medio-alta) a volte proprio no.
Secondo voi è possibile oppure mi sono rimbecillito?
Con queste modifiche il mio gira-cd è notevolmente migliorato in quanto a dinamica e coerenza ed è migliorato anche nella ricostruzione della scena sonora (per sintetizzare: ha fatto un piccolo passo avanti verso la perfezione, che rimane però ancora lontanissima, non fosse altro perchè non è di questo mondo...).
Infine, sapete per caso dove posso trovare nella mia zona (abito a Grosseto) oppure dove posso ordinare a prezzi umani qualche metro di cavo schermato per costruire il Merlino?
Vi ringrazio nuovamente per il vostro lavoro e cordialmente Vi saluto.
Stefano Urgelli - E-mail: surgelli@ouverture.it

LC
Caro Stefano,
benvenuto anche a te su TNT e grazie dei complimenti!
Complimenti poi anche a te per la scelta del lettore CD che, pur se economico, è dotato di una meccanica di alto livello. Complimenti anche per le modifiche da te eseguite.
In particolare vorrei segnalare quelli che tu chiami *pannelli di bitume adesivo* di cui parlerò presto su TNT in un articolo apposito.
Per quanto riguarda i fermaporte :-), ti consiglio vivamente i piedini
antishok che trovi nel Tempio del Tweaking. Sono efficacissimi in sostituzione dei piedini originali, in pratica sono delle micro-sospensioni ad aria.
Circa gli effetti degli anelli in ferrite all'interno dell'apparecchio non devi preoccuparti: talvolta le differenze sono molto piccole e difficilmente percepibili, specie su apparecchi medio-economici.
Infine veniamo al Merlino, il nostro cavo d'alimentazione. Non conosco la tua zona e non posso consigliarti un negozio in particolare, però non avrai difficoltà a reperire del cavo d'alimentazione schermato presso qualsiasi negozio di elettrica industriale. In alternativa trovi qualcosa anche nel catalogo RS.
Buona ricerca e mettici al corrente degi progressi!
Lucio Cadeddu

Pre + Finale o integrato?
Caro Lucio,
ho letto su Audiorewiew di maggio la prova del pre e finale Bellini + Donizetti della Audio Analogue (la descrizione dell'ascolto è tirata via, mentre sono molto belle ed interessanti le foto dell'interno dei due apparecchi);

  1. La domanda è se vale la pena spendere 1 milione in più rispetto all'integrato Puccini SE che tu ben conosci.
  2. In generale (per quello che vale) che cosa hanno di più un pre + finale separati rispetto al *relativo* integrato?? (due alimentazioni separate...?)
  3. Su lo stesso numero di Audiorewiew è riportata un'altra prova di pre + finale; Monrio (Asty Line + Asty Power) con relative fotografie degli interni.
    So che la circuitazione di un preampli a valvole è più semplice di una a stadio solido, ma sembra (dalle foto) che nel pre Monrio ci sia proprio pochino!!
    Forse mi sbaglio.
Alberto Marulli - E-mail: avisocc@pignataro.peoples.it

LC
Caro Alberto,
la differenza tra il Puccini SE e la coppia pre + finale di casa Audio Analogue non è solo una questione di *contenitori*.
Infatti il finale Donizetti è più generoso del corrispondente integrato Puccini SE. Leggermente maggiore è la potenza dichiarata ed ovviamente superiori le capacità dinamiche, dato che l'alimentazione è preposta al solo finale e non deve *sprecarsi* ad alimentare i circuiti del pre.
Anche una semplice occhiata al peso dichiarato dovrebbe spiegare molte cose: il Donizetti è dichiarato per quasi 11 kg, mentre il Puccini SE dovrebbe essere intorno ai 7 kg.
Anche la sezione pre, separata e dotata di buona alimentazione a sè stante, è senz'altro superiore.
Decidere se vale la pena spendere un milione in più non posso dirtelo io in quanto non mi posso sostituire alle tue orecchie ed alle tue tasche.
Per ulteriori informazioni tecniche ti consiglio di rivolgerti direttamente ai progettisti dell'Audio Analogue, sempre molto disponibili, magari utilizzando l'indirizzo e-mail che compare nell'
Intervista che è apparsa qui su TNT.
Quanto al giudicare un apparecchio HiFi dalla semplicità o complessità delle circuitazioni...io ci andrei cauto.
Ricordiamioci che il giudice unico e supremo deve sempre essere l'ascolto. Se un apparecchio suona bene, non mi interessa se dentro ci sono circuiti sofisticati o topologie semplicissime.
Quindi, se puoi, cerca di ascoltare le due accoppiate e poi decidi in conseguenza del risultato sonoro.
Lucio Cadeddu

Cavi ed altri esperimenti che...funzionano!
Caro Lucio,
leggo con interesse la lettera di Dino Salamone, che prende, mi sembra, le mie difese nei tuoi confronti per avermi suggerito l'acquisto di un cavo di segnale che costa circa il 50% del mio attuale ampli....a prescindere dal fatto che la tua risposta mi sembra sensata data la mia ricerca di un nuovo amplificatore, vorrei aggiungere un paio di commenti.

Sinceramente, non so se 300.000 per un cavo siano troppe, dato il mio sistema - attuale o futuro. Quello che faró è ascoltare diversi cavi, di prezzo diverso, e deciderò allora se vale la pena o no.
Detto questo, voglio segnalare il cambiamento, avvenuto nell'ultima settimana o due, del mio approccio alle parti meno "nobili" dell'Hi-Fi, quali supporti, tavolini, cavi, etc. e della loro efficacia nel migliorare la riproduzione musicale.
Non essendo nè ingegnere nè tecnico, ma un banale "economista", premetto subito che non sarò in grado di spiegare il perchè delle cose che vado a raccontare..... unicamente basate sulla pura esperienza uditiva.

Allora, 2 settimane fa, possedevo un sistema di cui ero pienamente soddisfatto. Poi, anche grazie a TNT, mi sono messo a smanettarci sopra..... ed ho sperimentato una serie di piccoli tweakings...

  1. (suggerito da Hi-Fi Choice, numero di giugno). Ho collegato il CD non nel solito ingresso, ma nel connettore REC OUT dell'ampli. Ripeto, non nell'ingresso ma nell'USCITA. Questo bypassa completamente i circuiti di selezione dell'amplificatore, ed essendo completamente passiva dovrebbe influire in maniera minore sulla qualitá del segnale.
    Bè, credeteci o no, il miglioramento é stato notevolissimo, sembrava di avere cambiato amplificatore! L'unico svantaggio è che se voglio sentire il suono dal videoregistratore, deov ricordarmi di spegnere il CD, altrimenti li sento entrambi......
  2. Ho inserito due strati di "bubble wrap", recuperati in ufficio, sotto i piedini di ampli e CD. Anche qui, miglioramento al limite dell'incredibile, la scena sonora si é ampliata ed è (quasi) sparita ogni traccia di durezza nei toni alti, specie nelle sibilanti.
    Questo si nota sia con l'ascolto dalle casse che in cuffia. Mi domando l'effetto che avrebbe l'uso di un mobile apposito.....
  3. Mi sono autocostruito un CD (inteso come disco) di sughero, dello spessore di circa 2mm, che appoggio sopra il CD (sempre inteso come disco) che poi inserisco nel lettore (non lo incollo a niente).
    Altro miglioramento notevole, simile a quello del bubble wrap sotto i piedini.
Il costo di queste operazioni è stato praticamente zero, e mi sono pure divertito. A meno che io soffra di allucinazioni uditive, credo che questa sia la prova (e comunque, io ne sono oramai convinto) che stiamo parlando di un SISTEMA, in cui ogni parte, anche quella apparentemente più insignificante, contribuisce al funzionamento del tutto.....il miglioramento più evidente è avvenuto cambiando la connessione fra ampli e lettore, ma anche il resto ha contribuito.

Quindi ripeto, non so se 300.000 lirette per un cavo abbia senso... quale livello di miglioramento vale 2000 lire al giorno per un anno?
Non lo so, ma prenderò la mia decisione SOLO DOPO AVER ASCOLTATO!

Volevo poi esprimere la mia opinione sulla questione del prezzo dei CD.
Sono d'accordo che sia troppo alto, ma le soluzioni proposte non mi convincono. Posso solo riportare quello che faccio io. CD, in Italia, non ne compero più. Li ordino via internet negli Stati Uniti (CD warehouse è il sito che secondo me funziona meglio), se li prendo a 7-8 alla volta per ridurre i costi unitari di spedizione mi viene un costo di circa 21-22.000 lire per un CD nuovo, che trovo accettabile.
Più se ne ordinano, più conviene. Se si fanno arrivare per posta aerea, come faccio io, ci vogliono 2-3 settimane, se tramite DHL arrivano in 2 giorni ma costa un bel pò di più, e si deve pagare il 20% di tasse di importazione (per qualche strano motivo, la posta normale non passa per la dogana.......).
Una volta sola i CD non sono arrivati, ho scritto un'email al customer service, e senza sollevare *nessuna* questione me li hanno rimandati, per corriere espresso e senza alcun costo aggiuntivo per me!!!!!!
Inoltre, in catalogo si trova roba che qui nemmeno ci sognamo....
Controindicazioni, io non ne ho ancora viste. Forse per gli amanti della musica italiana......
Tutto qui.
Saluti a tutti,
Stefano Campori - E-mail: stcamp@kurtsalmon.com

LC
Carissimo Stefano,
ti ringrazio per questa tua missiva che ritengo molto utile ed illuminante.
Si, perchè illustra in modo semplice quale dovrebbe essere l'approccio all'HiFi: tutto contribuisce al risultato finale, anche i particolari apparentemente insignificanti.
Questo dimostra che un sistema HiFi è in realtà qualcosa di estremamente instabile e sensibile ad ogni modifica.
Per le 300.000 lire del cavo di segnale volevo solo aggiungere che si, i tweakings funzionano in modo talvolta sorprendente, ma non bisogna pretendere l'impossibile. Certi salti di qualità li fanno fare solo componenti superiori...
Per quanto riguarda invece i tweakings da te provati, mi vede un pò scettico la soluzione 1), quella del CD collegato all'uscita rec out dell'ampli. Secondo me, non è affatto detto che funzioni sempre allo stesso modo (adattamenti d'impedenza etc etc.) e mi resta il dubbio su come regolare il volume d'uscita...
Il secondo tweaking, quello del *bubble wrap* va spiegato: per chi non lo sapesse, con questo nome si chiamano quei fogli da imballaggio pieni di piccole bolle d'aria, quelle che i bambini si divertono a far scoppiare tra le dita, per intenderci.
Una cosa ancora migliore che puoi fare è fare una basetta con un sandiwich di due ripiani in MDF o vetro, disaccoppiati da uno strato di bubble wrap. In pratica una specie di base sismica ad aria.
Mi fa piacere infine che il mio
Digital Cork abbia portato a dei miglioramenti nel tuo sistema. Volevo solo avvertire, una volta di più, che se si usa sughero troppo grosso, il platorello può venir ingoiato dalla meccanica. Se questo succede non prendetevela col sottoscritto.
La maggior parte delle volte basta aprire il lettore e sfilare il platorello dall'interno, un'operazione semplicissima. Ancora una volta valgono le solite avvertenze: se non sapete che cosa state facendo, lasciare tutto così com'è!!!

Infine ti ringrazio per i consigli sull'acquisto all'estero dei CD, il prezzo italiano continua ad essere follemente elevato ed i nostri bravi critici musicali, anzichè prendersela coi costi dell'HiFi, farebbero bene a chiedersi quale sia il vero fattore limitante della diffusione della Cultura Musicale in Italia (vedi Editoriale di Giugno 98).
Lucio Cadeddu

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