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Lettere alla Redazione

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Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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  1. Convertito sulla via dell'HiFi
  2. I CD costano troppo? Se durassero di meno?
  3. Digitale contro analogico...ancora?
  4. Sordità galoppanti
  5. Complimenti per la tecnica...ne vogliamo ancora di più
  6. Risvegli...
  7. Un NAD che fa le bizze
  8. Cara Musica...ovvero i prezzi dell'HiFi
  9. MpegII, dvb e considerazioni varie
  10. Acquistare CD su Internet - replica
Convertito sulla via dell'HiFi
Gentile direttore,
dopo una settimana di lunga e attenta lettura del vostro sito, scovato per caso, mi sono finalmente deciso a scrivere.
La mia passione per l'hi-fi devo dire che è recentissima, o meglio da quando mi sono imbattuto in TNT è una settimana che non faccio altro che rimanere attaccato al computer per leggere e stampare gli articoli e le lettere più interessanti. Complimenti veramente.

Devo dire che se la passione per l'alta fedeltà è recente l'amore per la Musica è parte integrante della mia vita visto che sono un pianista (camerista).
È incredibile pensare che uno che studia per tutta la vita (ho 30 anni) il pianoforte, studia per anni i rapporti sonori con altri strumenti (suono da 10 anni in trio con violino e violoncello) non si sia preoccupato prima della qualità sonora che esce dal proprio impianto stereofonico.
La motivazione di questa non curanza verso il mio impianto sta nel fatto che ho sempre pensato che la Vera Musica è soltanto quella che senti dal vivo, il resto non è altro che una proiezione della realtà quindi perchè sforzarsi tanto di rendere "più gradevole" quello che è soltanto una copia della Musica?
Ma lasciamo perdere i discorsi filosofico-musicali e veniamo ai fatti.
Siccome viviamo nel XX secolo ho dovuto anche io incidere 2 cd e dopo aver partorito queste orrende creature ho deciso di dotarmi di un impianto che almeno mi facesse ricordare il suono che avevo creato nella sala da concerto con uno splendido Steinway & Sons.
Ovviamente ho pensato di girare i negozi di Torino per rendermi conto di quello che c'era in giro e devo dire che qualcosa di buono mi è sembrato di sentire.
Sono partito con l'intenzione di acquistare ampli+diffusori e di spendere L. 2.000.000 poi mi hanno convinto che forse è bene prendere anche il lettore CD perchè il mio è veramente vecchio, si tratta infatti di un Sony CDP-M50 il resto del mio impianto è un semicompattone Pioneer che ti farebbe drizzare i capelli.
Ho pensato che sia meglio spendere qualcosa in più, diciamo 3.500.000 ed avere un impianto che almeno mi faccia ascoltare con piacere la finta Musica.
Quello che ho sentito è questo: Concertino + ampli Magnum IA 120 = non male ma il suono era un po' secco e mancava di profondità.
Concerto + Magnum IA 170 = il suono delle Concerto è veramente bello, non fossero troppo care...
BeW CDM1 + Magnum IA170 = suono troppo oggettivo per i miei gusti, manca di calore.
Le Concertino mi piacciono ma purtroppo mancano di profondità nei bassi.
Ho pensato che se si riesce a dare alle Concertino almeno in parte quella profondità che ho sentito nelle Concerto risparmio 850.000 e mi prendo anche il cd.
In un altro negozio mi hanno fatto sentire le Concertino pilotate da vari amplificatori e le trovavo sempre un po' povere fino a quando le ha pilotate un Luxman A384, sarà stata suggestione ma la differenza abissale che avevo sentito fra Concertino e Concerto si è notevolmente ridotta.
Il negoziante mi ha detto che il Luxman essendo un ibrido riesce ad arricchire il suono delle Concertino. Mi hanno consigliato di prendere anche il CD Luxman 375, ho voluto sentire anche il 357 e non ho sentito molta differenza, se mi decido probabilmente prendo il 357.
A te un consiglio, l'ampli Luxman A384 può intonarsi con le Concertino? Può essere un acquisto valido?
Io sono nuovo nel campo e non vorrei prendere una bidonata. Conviene aspettare a prendere il cd e prendere le Concerto?
Il cd Luxman 375 vale la spesa o conviene risparmiare su quello e prendere magari un Marantz?
Dimenticavo di dirti che la stanza dove ascolto musica è abbastanza grande 6.5m x 6.5 m con un soffitto a volta non molto alto (il punto più alto non arriva ai 2.6m) non ci sono tanti mobili solo una libreria che prende quasi tutta la parete opposta a dove metterei l'impianto, il mio pianoforte a coda quasi al centro della stanza,un divano, una scrivania e poco altro completa l'arredamento.
Se avrai tempo e non cestinerai questa lettera perchè troppo lunga mi farebbe veramente piacere avere una risposta.
Grazie,
Antonio Valentino - E-mail: anvale@tin.it

LC
Carissimo Antonio,
mi fa piacere che la lettura di TNT ti abbia convinto ad acquistare un impianto HiFi degno di questo nome....allora funziona! :-)
E mi fa un piacere doppio sapere che sei un musicista, vero amante della Musica e QUINDI desideroso di ascoltarla nel migliore dei modi.
Certo, la riproduzione domestica è solo una pallida imitazione della realtà, ma tali sono anche le fotografie, eppure riescono ad emozionarci, a ravvivare i nostri ricordi e ad arricchire la nostra esistenza. E questo dovrebbe essere lo scopo di un impianto HiFi: portare in casa una piccola parte dell'emozione della Musica dal vivo.
Nel tuo caso specifico vorrei osservare un paio di cose: se le Concertino sembravano avere più bassi in un altro negozio, non è affatto detto che la causa fosse l'amplificatore utilizzato per la prova. Molto, molto di più può fare l'ambiente dove le hai ascoltate ed il *come* sono state posizionate.
Quello che devi fare è chiedere una dimostrazione NEL TUO AMBIENTE D'ASCOLTO. Così e solo così puoi evitare grossolani errori di valutazione dovuti alla variabile ambientale che può giocare davvero brutti scherzi.
Certo, le Concerto hanno più bassi e, sicuramente, nel tuo ambiente di grandi dimensioni si trovano molto più a loro agio delle Concertino.
A naso ti direi di prendere le Concerto proprio per questo motivo, ricordandoti però che nel costo devi anche includere i loro stands dedicati, fondamentali per una corretta messa a punto.
Per il lettore CD ti consiglierei di guardarti un po' intorno e di non fermarti alle prime due proposte (e lo stesso ti direi anche per i diffusori): le offerte del mercato sono tantissime e prima di spendere cifre non esattamente basse sarebbe meglio avere una rosa di almeno tre candidati (per il CD e l'ampli) e di 4-5 modelli per i diffusori.
E non è certo il caso di spendere cifre folli nel lettore CD in quanto una parte del budget a tua disposizione dovrai investirlo per l'acquisto di cavi, stands e, possibilmente, tavolino portaelettroniche. Possono ORA sembrarti dei dettagli ma insieme possono fare la differenza tra un suono HiFi ed una riproduzione davvero *musicale*.
Quindi prendi tempo, ascolta ancora ma soprattutto CHIEDI di poter provare almeno due modelli di diffusori e di ampli all'interno del tuo ambiente domestico.
Se il negoziante fosse riluttante mostrati disposto anche a pagare per un tale servizio di consulenza a domicilio (che, però, dovrebbe essere compreso nel prezzo), saranno in ogni caso dei soldi ben spesi. E non dimenticare di provare il tutto in configurazione definitiva, cioè con stands, cavi e tavolino.
Fammi sapere!
Lucio Cadeddu

I cd costano troppo? Se durassero di meno?
From: placido salamone Caro direttore,
come a tutti capita anche a me di lamentarmi del prezzo dei CD che trovo sproporzionato ai costi di produzione. Questa sensazione in più è aggravata dal fatto che mi capita spesso di comprare un nuovo prodotto e, letteralmente, di annoiarmi alla traccia 8 o giù di li.
Ragionandoci un po' ho provato a cambiare il punto di osservazione del problema: I cd costano quel che costano non tanto per la produzione del supporto (non è sostenibile il contrario!), quanto per la produzione del contenuto, che ormai supera spesso l'ora di musica.
Allora, questo è il mio parere, forse il problema sta proprio nella percezione negativa che si ha del cosiddetto "value for money", che non va e non può andare a peso.
Quando compravo 35-40 minuti di musica a 18.000 lire (questo mi sembra è il prezzo dell'ultimo lp che ho comprato) avevo la possibilità di ascoltare approfonditamente tutto, arrivavo all'ultimo brano non estenuato come adesso, e, sia che mi piacesse che non mi piacesse, potevo dire di conoscere bene il contenuto del disco.
Oggi non riesco a farlo.
Di conseguenza, non è che le durate di una volta erano più umane ed adeguate alle, normali, capacità di concentrazione di ognuno?
Corollario: se si ritornasse a queste durate, comprimendo i costi di produzione dei contenuti (cioè meno ore/giorni di creazione e di sala), non si potrebbe tornare a prezzi più ragionevoli?

So bene che anche una volta c'erano i doppi e tripli album, ma, appunto, erano eccezioni e se non ricordo male, molte di queste prove erano mal riuscite (forse solo Frank Zappa e Prince riuscivano a dare una prova di continuità).
Allora, sintetizzo:
CD più corti, più curati e più ricchi=più attenzione dell'ascoltatore e godimento = cd (forse) meno costosi.
Che ne pensa la tribù dei lettori?
Affettuosi saluti.
Dino Salamone

LC
Caro Dino,
grazie per l'intervento sull'annoso problema del costo della Musica.
Poco tempo fa leggevo di qualcuno che si lamentava della durata troppo breve di alcuni nuovi CD. Però in sostanza concordo con te, spesso i CD di musica pop/rock/leggera, per rendersi più appetibili, contengono brani di contenuto artistico pressochè nullo. Ad esempio, ho acquistato da poco il DOPPIO (!!!) CD dei Wu-Tan Clan (circa 140 minuti di Musica!!!) dove a voler essere buoni la metà è materiale che nulla aggiunge al messaggio musicale del gruppo in questione.
Se ridurre il numero di tracce potesse portare ad un abbassamento del prezzo io sarei il primo a farmi portavoce di questa proposta...ma temo che non sia così semplice. Temo che il prezzo del CD sia determinato da altri fattori, pressochè indipendenti dal contenuto.
Tant'è che i dischi prodotti, ad esempio, negli Stati Uniti e venduti là a circa 10/15 dollari, qui costano comunque 40 mila lire. Come vedi è principalmente un problema di strategie di marketing e poco più.
Comunque sia, lascio la parola ad altri lettori che vorranno intervenire sull'argomento. Ciao!
Lucio Cadeddu

Digitale contro analogico...
Caro TNT,
sono un recentissimo lettore delle pagine del tuo sito che ho interamente scaricato una settimana fa e sto sfogliando diligentemente.
La cosa che mi ha immediatamente colpito è che in diverse pagine viene sostenuta la superiorità del vinile sul CD: ti chiederei un articolo che affrontasse i fondamentali del contenzioso.
Sono convinto anch'io che le case discografiche abbiano giocato sporco a suo tempo vendendo a prezzi esorbitanti un supporto musicale più economico del vinile, ma non ho elementi *concreti* per decretarne l'inferiorità sul piano tecnico.
Il brano digitale inciso su CD si ottiene campionando il segnale analogico, i parametri della campionatura devono rispettare la risposta in frequenza e la dinamica, che devono essere tali da consentire la fruizione del pezzo musicale.
Quali sono gli argomenti a favore del vinile?
Anche la corrugazione dei solchi del vinile determinerà un limite di banda passante e di dinamica; sono superiori a quella del CD così come registrato oggi?
Il vinile portatore di un segnale analogico comporta teoricamente una *risoluzione* infinita del segnale sia nel livello che in frequenza all'interno dei limiti di cui sopra, ma è realmente apprezzabile?
Se questi argomenti sono trattati in una tua pagina che non ho ancora letto ti faccio le mie scuse e ti pregherei di indicarmela; anche se ci sono pagine sull'argomento in altri siti (anche in inglese) ti pregherei di farmelo sapere.

Ti faccio i complimenti per il sito che ha stimolato in me un interesse che si era un po' assopito: la caratteristica più bella del sito è la *passione* che lo anima!
Fabrizio Levrero - E-mail mailto:fabriziolevrero@smartino.ge.it

LC
Ciao Fabrizio,
e benvenuto su TNT. Lo ammetto, molti, anzi forse tutti, i collaboratori di TNT amano il vinile. Ma non è una questione tecnica, chè di motivazioni tecniche a favore del digitale ce ne sarebbero tantissime.
E' un fatto di esperienza d'ascolto e di gusti personali. Riteniamo che il vinile suoni ancora molto bene ed invitiamo perciò tutti i possessori di LP e di giradischi a cercare di estrarre il massimo possibile dai solchi.
D'altra parte il CD ha fatto passi da gigante ed ormai il divario si è assottigliato moltissimo.
Io credo che ci sono sempre ottimi esempi di tecnologia digitale ed analogica, così come ottimi apparecchi a valvole ed ottimi transistors, ottimi planari ed ottimi dinamici etc.
Al di là di ogni sterile ragionamento tecnico è l'orecchio di ognuno di noi che alla fine deve decidere quale sia il suono che imita meglio la nostra realtà sonora percepita.
Se vuoi, una delle ragioni per le quali il vinile è ancora molto amato, al di là del suono, è perchè si tratta di un sistema che stimola l'audiofilo al continuo set-up, alle regolazioni, ai miglioramenti, tutte operazioni molto più limitate nel caso di un lettore CD.che è molto più del tipo plug and play.
Quando dico che il latte scremato costa più di quello intero faccio riferimento soltanto agli albori del digitale, quando i signori del marketing ci spacciarono per superiore (e quindi più costoso, accidenti a loro) un suppporto che, allora, era ben lontano dai livelli raggiungibili con l'analogico che era arrivato al culmine del suo perfezonamento tecnico.
E temo che la storiella stia per ripetersi, visto che non appena il CD ha raggiunto la sua maturità tecnica, suonando oggi davvero molto bene, presto sarà rimpiazzato da un nuovo supporto che si preannuncia *migliore* (DVD, SuperCD e che diavolo si inventeranno ancora).
Dal mio canto, prendo in prestito le perplessità di Ivor Tiefenbrun, deus ex machina della Linn, che confessa di voler aspettare i prossimi sviluppi delle nuove tecnologie prima di schierarsi (vedi l'
Intervista su queste pagine) a favore dell'una o dell'altra nuova tecnologia.
Siamo già stati presi per il naso una volta...non vorrei che succedesse di nuovo.

Infine, chiudi la tua lettera dicendo che TNT ha stimolato il tuo interesse un po' assopito...ed è il complimento più bello che potevi farci! Si vede che una piccola porzione della nostra Passione (quella che riesce a passare attraverso lo sterile mezzo telematico) giunge a destinazione e CONTAGIA. E' questo uno dei nostri scopi: far rinascere l'interesse in vecchi appassionati e reclutarne sempre di nuovi.
Un'operazione che, consentitemelo, alle riviste *ufficiali* riesce sempre piuttosto difficile, visto che raramente basta acquistare un numero (sempre intorno alle 10 mila lirette) per risvegliare o attrarre potenziali lettori.
Per questo vi chiediamo di aiutarci diffondendo la conoscenza di questa piccola fonte di Passione Audiofila anche presso non appassionati...più la comunità audiofila si amplia e meglio è!!!!
Ed anche per questo motivo vi esorto a votarci nel concorso de Il Sole 24 Ore/Confindustria, dobbiamo far capire che siamo in tanti ad essere animati da questa comune Passione e che non siamo solo un manipolo di pazzi scatenati che comprano gli Ongaku come fossero noccioline :-) (capito, sig.ri Assante e D'Alessandro?).
Ciao!
Lucio Cadeddu

Sordità galoppanti
Scusami Lucio,
sono uno dei tanti tuoi lettori della prima ora (~1996) che non è ancora intervenuto in alcun modo nel tuo sito ... forse perchè sono un vecchio ('61) audiofilo della generazione che, felice di come ascolta, si limita ad alimentarsi di musica (ovviamente nel mercato dell'usato e dall'america via web).
Per venire al dunque non posso far altro che CONCORDARE CON TE SU TUTTA LA LINEA poichè, anche guardandomi intorno, vedo solamente amici audiofili sempre più vecchi e giovani amici sempre più sordi!
... soprattutto per questo sono molto preoccupato.

P.S. Un amico che per lavoro fa i colloqui per le assunzioni ai giovani futuri operai FIAT mi diceva che il motivo più frequente per cui vengono scartati è per più o meno lieve sordità! ... meditare !!!
Giorgio Arduino - E-mail: giorgio.arduino@regione.piemonte.it

LC
Carissimo Giorgio,
rispondere ad un lettore della *prima ora* quando TNT non era altro che un piccolo nucleo di poche idee e pochi articoli mi emoziona.
E' bello pensare che abbia assistito al crescere ed allo svilupparsi di questa piccola rivista HiFi così come l'ho vissuto io in prima persona tra mille difficoltà.
Non posso che ringraziarti di cuore per la fedeltà dimostratami.
Venendo al problema da te sollevato, permettimi di esprimere il mio personalissimo ottimismo a riguardo delle nuove generazioni.
Dalle lettere che ricevo vedo anche molti nuovi potenziali appassionati che vogliono avvicinarsi al nostro mondo. Forse una volta era diverso, l'ascoltare Musica a casa di amici era quasi un rituale, ognuno portva i propri dischi dall'amico con l'impianto e si sognava di poter acquistare il trittico Thorens-Marantz-AR coi primi risparmi.
Ora la società è cambiata, i giovani hanno, generalmente, maggiori disponibilità finanziarie ma, per contro, molte altre *occasioni* per spendere tra motorini, discoteche, telefonini e chi più ne ha più ne metta.
Inoltre sono aumentate a dismisura le possibilità di fruizione della Musica, basta pensare a tutto ciò che passa la TV o la radio ogni giorno.
Di conseguenza l'ascolto della Musica ha perso parte del suo fascino, tutto deve essere appreso e consumato in fretta, pensa solo al panorama musicale pop/rock di oggi: i gruppi meteora sono tantissimi, fanno due, tre album ed escono di scena perchè o si è in grado di riciclarsi e di rinnovarsi oppure si passa di moda.
Chi ci riesce sopravvive (Madonna, gli U2 e pochi altri) gli altri cadono nel dimenticatoio (che fine hanno fatto i Jesus and Mary Chain, gruppo rivelazione della fine degli anni '80 o gli Spandau Ballet, i Duran Duran, i Soundgarden etc etc....non me ne vogliano i puristi per gli accostamenti irriverenti...).
E così la Musica diventa un oggetto di largo consumo, pur con le solite dovute eccezioni della Musica Classica e di gran parte del Jazz, e come oggetto di consumo deve essere divorata in breve tempo.
L'HiFi, che richiede tempo e Passione, perde quindi di attrattiva, sebbene io preveda un ritorno ad un lifestyle che consenta di apprezzare nuovamente le cose belle della vita, anche quelle che richiedono più tempo per essere capite ed amate.

Il problema della sordità è poi frutto delle discoteche e degli assurdi volumi d'ascolto oltre i 120 dB...per non parlare degli impianti HiFi car da 130 dB e oltre.
Non c'è niente da fare: o si impone una legislazione seria oppure la gente continuerà a farsi del male, distruggendosi l'apparato uditivo fin da giovane età.
Mi si potrà obiettare: ognuno è libero di fare ciò che meglio crede delle proprie orecchie. Sbagliato. Perchè viviamo in una società di individui dove i costi di eventuali problemi di salute così diffusi ricadono sulla comunità e sulla qualità del lavoro stesso, un lusso che le società civili non possono certo permettersi.
Però, forse, i giovani si preferisce tenerli così: instupiditi da pressioni sonore pazzesche, intorpiditi da droghe più o meno legali, ipnotizzati dalla TV, in sostanza incapaci di vivere il proprio tempo in modo consapevole e quindi, eventualmente, incapaci di protestare se c'è qualcosa che non va. Basta dare razioni esagerate di calcio in TV, tonnellate di programmi idioti, discoteche a 120 dB e tollerare, più o meno, la diffusione di certe droghe nelle discoteche...così le giovani forze della nostra società se ne stanno buone e mansuete...in una parola AMMAESTRATE.
Durerà?
Lucio Cadeddu

Complimenti, per la tecnica...ne vogliamo ancora di più
Caro Giorgio,
mi ha fatto immensamente piacere vedere nella rubrica "Termoionica Applicata" la trattazione tecnica dello stadio singolo a catodo comune la quale, se pure non rigorosa, è estremamente semplice e comprensibile a chiunque mastichi un po' di elettronica; peccato solo che, per quanto mi riguarda, arriva in ritardo: proprio per le considerazioni che fai nel tuo articolo e sulle quali concordo in pieno (abbondanza sulle riviste del settore di indirizzi per la reperibilità dei componenti nonchè di parecchie informazioni certamente utili ma non essenziali quanto i calcoli di progetto), grazie alla quasi totale assenza di publicazioni cartacee sulla progettazione di stadi valvolari in Classe A (Single Ended e non) ho dovuto spaccarmi la testa sperando che, in fondo, tra il comportamento ai morsetti di un Fet e quello di un triodo non ci fosse poi questa enorme differenza e fotocopiando alcune pagine del Terman (alla velocità della luce perchè potevo accedervi solo in Facoltà e per 60 minuti totali) sono faticosamente arrivato alla metodologia di calcolo, nonchè ai modelli per piccoli e grandi segnali del triodo.
Come puoi evincere dai toni di questa lettera sono uno di quelli ben contenti della tua decisione di corredare i progetti con le motivazioni teoriche, calcoli dei punti di lavoro statici e delle grandezze dinamiche: impedenze I/O, risposta in frequenza (magari anche della fase... e, perchè no, slew rate, ecc...); apprezzo soprattutto lo stampo "didattico" che dai agli articoli: ti prego di continuare così, anzi, per quanto riguarda le valvole, l'esperienza di un progettista è quanto mai preziosa per noi autocostruttori alle prime armi ...almeno in campo valvolare.
Come ho già avuto modo di sperimentare, solo l'esperienza di un progettista (più o meno) consumato può "dare delle dritte" sul risultato sonico di diverse soluzioni apparente equivalenti dal punto di vista elettrico, il buon senso, sempre necessario non è, purtroppo, sufficente.
Vengo subito alle domande:

  1. Già che ci sei, perchè non affrontare (con lo stesso approccio del Simpre88) un articolo legato alle alimentazioni ed alla loro impedenza di uscita, costanti di tempo e loro significato (esso mi è noto e chiaro nel circuito amplificatore ma non ne comprendo bene l'importanza in quello alimentatore), duty cicle, significato dei rapporti tra correnti istantanee e a regime, ecc... ? (Sul Terman c'è poco di questo, o mi sai consigliare un buon testo in merito ?)
  2. Visto che TNT è sempre stato in grado di proporre progetti dal rapporto qualità/prezzo schiacciante (tanto da fare probabilmente invidia ad altre testate del settore) a costo (quasi) nullo, visto che tra i prodotti con ottimo rapporto da voi recensiti non ci sono solo quelli a costo zero (vedi le casse Aliante Moda) visto che avete dimostrato di essere tecnicamente più che in grado, visto che ne potrebbe venir fuori qualcosa di veramente ben suonante nonchè concorrenziale con i prodotti di altre altisonanti ditte del ramo, Finanze (di TNT) permettendo, perchè non presentate un bel progetto di ampli/pre/finale ecc... di costo un po' più elevato ma dalle prestazioni migliori dell'insulto (es. integratino/finale da 8-10 Watt con 300B in SE o 2A3 in PSE ecc...?
Scusa la lunghezza della lettera, ed ancora complimentoni a tutti,
Giacomo Verneau - E-mail:verneaugiacomo@yahoo.com

GP
Giacomo,
grazie per tutto quanto dici.
La trattazione non voleva e non poteva essere assolutamente rigorosa, perchè credo che ci sia ben poca gente che ama alla follia le pagine del Millman-Halkias (si usa ancora come libro di testo?) o del Grey-Searle... a parte forse qualche altro disgraziato come il sottoscritto che ai tempi se le è masticate ben più a fondo di quanto servisse per passare l'esame di Elettronica Applicata, per puro piacere audiofilo-tecnico...

Comunque volevo scrivere qualche cosa che fosse di guida ad un autocostruttore per poter fare un po' di strada con la sua testa. Non sopporto i sapientoni che ti fanno cadere dall'alto delle considerazioni tecniche, spesso peraltro basate su concetti o formule banali, la cui comprensione è certamente alla portata di tutti, senza spiegare nulla: sulle varie riviste si trovano centinaia di pagine sulla teoria dei crossover, che è complicatuccia, ma non mi risulta una sola riga sulla progettazione di stadi a tubi neanche banali...
Fra l'altro non sono riuscito neanche io a procurarmi un volume "serio" sui tubi: ho trovato qualche informazione mi sembra sul Grey Searle, che presentava i soliti modelli per piccoli segnali, e poi ho cercato di ricostruire tutto il resto spizzicando qua e là le varie informazioni.
All'atto pratico non ho avuto neanche il tempo di trovare un testo per verificare puntualmente le formule riportate (ma le ho riscritte a mio uso e consumo così tante volte che sono abbastanza certo della loro correttezza...): comunque se trovate degli errori o imprecisioni, per favore segnalatemele.
Per quanto riguarda gli alimentatori, la cosa è molto complicata; apparentemente libri specifici in giro non ce ne sono, ci dovrebbe essere una trattazione abbastanza elementare su un vecchio libro o una rivista di Nicolao padre, ma dato che sono alquanto pigro e ho ben poco tempo libero non ho nessuna voglia di andare a cercare libri che in definitiva riportino ben poche informazioni utili.
Ci sono stati tre articoli di U. Nicolao su AudioReview sugli alimentatori a tubi, un paio di anni fa, sono interessanti ma non danno sufficienti dettagli per progettare un alimentatore.
CHF latita alla grande, a parte una serie di articoli uscita qualche anno fa sulla realizzazione di stadi di alimentazione regolati a tubi, ed un altro articolo che analizzava alcune alimentazioni di prodotti commerciali e spiegava in pratica come NON si progetta una alimentazione...
Per quanto riguarda i testi universitari che ho in giro, le trattazioni elementari che ci sono sul Millman Halkias non sono secondo me sufficienti ne' esaustive, soprattutto perchè si limitano a trattare i filtri capacitivi.
D'altra parte ho come la sensazione che si voglia anche far credere che la cosa sia molto più complicata della realtà: gli ingegneri una volta erano molto bravi nel trovare delle regole "a spanne" o addirittura sperimentali molto semplici da applicare: ora con i computer l'utilità di tali regole è molto limitata.
Nel caso di alimentazioni con raddrizzamento a tubi si deve anche far riferimento alle caratteristiche dei tubi stessi, che sono come al solito espresse in forma grafica. Anche molte delle regole empiriche di cui sopra venivano espresse in forma grafica.
CHF in particolare in una risposta a un lettore sosteneva che non possono spiegare come si progettano gli alimentatori perchè ciò richiede l'uso di grafici contenuti nel Radiotron Designer's Handbook, che sono rigorosamente protetti da copyright e non possono perciò essere riprodotti. Neanche da noi, ovviamente.
Un problema addizionale che si pone, però, è anche la tipologia di alimentatore su cui ci si vuole concentrare.

Se stai parlando di alimentatori a tubi con filtraggio LC la ricerca di documentazione si complica e si deve cercare nell'antiquariato, dato che per la maggioranza delle applicazioni oggi si preferisce ovviamente una bella alimentazione regolata a stato solido, che dà risultati strumentali molto migliori.
Fra l'altro anche moltissime delle applicazioni più recenti a tubi, anche di altissimo livello, utilizzano comunque alimentazioni regolate allo stato solido, con topologie particolari che possono includere o meno filtri LC in posizioni strategiche... E qui c'è in arrivo su TNT qualcosa di MOLTO interessante.
Quindi l'unica indicazione che posso darti se ti interessano gli alimentatori è quella di cercare di procurarti il Radiotron, che è un terribile malloppo, circa 1500 pagine.
Può darsi che mi venga voglia (anzi, potrebbe darsi che ce l'abbia già...) di scrivere un articolo sulle alimentazioni, ma non è certamente banale, per cui richiederà tempo e dure ricerche... e io sono pigro...
Anche per il finale, in effetti ho in programma la realizzazione di un progetto ad hoc, ma temo richiederà almeno un anno o più per andare in porto. Un po' tanto, vero? Purtroppo il tempo è quello che è.

C'è ancora un punto da chiarire evidentemente ancora una volta: NON ESISTONO FINANZE DI TNT: ciascuno dei collaboratori fa quello che gli pare (sì, Lucio è un noto dittatore, ma noi siamo dei noti anarchici...) ma con i PROPRI soldini e se il risultato gli piace, oppure è tanto narciso da voler vedere pubblicato il suo nome anche a costo di tirarvi un bidone mostroso, decide di sbattere via parecchie altre ore per scrivere un articolo...
Lucio come direttore, visto che il suo nome compare ovunque, ha l'ulteriore vantaggio di pagarsi di tasca propria anche il sito.
Per cui, per favore, almeno voi che siete amici non dite più "le finanze di TNT" ma solo "le vostre finanze".
Ciao e grazie
Giorgio Pozzoli - E-mail:giorgio@tnt-audio.com

LC
Caro Giacomo,
rispondo per quanto di mia competenza, cioè al punto 2) della tua interessante lettera.
TNT è in continua crescita, come ho sempre detto quel che si vede ora è solo una minima parte di come io immagino questa rivista nel futuro.
L'attenzione sarà sempre rivolta ad una HiFi dal costo umano, senza dimenticarsi di trattare un po' tutto, compresi i prodotti di alto livello (abbiamo in cantiere alcune recensioni di prodotti piuttosto *importanti*).
Nulla vieta che anche i progetti di TNT possano riguardare fascie più alte del mercato, come da te suggerito.
Inoltre sempre più spazio sarà dato alla tecnica, grazie al prezioso ed insostituibile apporto di Giorgio e di Thorsten, autocostruttori fantasiosi e di grandi e riconosciute capacità.
Fra non molto tempo farà infatti la sua comparsa il Pre Toccata di Thorsten Loesch che si porrà come realizzazione allo Stato dell'Arte con varie soluzioni originali come da solito stile Thorsten.
Così come verrà ampliata la parte dedicata all'autocostruzione di diffusori, grazie all'apporto esterno di Giuliano Nicoletti (ex-TNT, ora Suono) che ci ha promesso alcuni suoi progetti in esclusiva per noi, dei quali il sub
Trentino è solo un esempio.
E poi altre novità tra breve per i tweaker più impallinati, e qui entro in gioco io proponendovi una serie di nuovi materiali e di trucchi che sto sperimentando in questi mesi. Mentre altre riviste si affannano a riproporre idee già viste qui (o altrove...) cambiandone il nome e spacciandole per originali (e cercando di guadagnarci pure qualche soldino), noi siamo più avanti di qualche anno e proponiamo già oggi quello che loro vi spacceranno per miracoloso domani...che fatica inseguire, eh? :-)
Il problema principale è, come al solito, il tempo a disposizione, sempre pochissimo.
Confidiamo nel vostro supporto e nella vostra paziente comprensione.
Lucio Cadeddu

Risvegli...
Caro Direttore, sono un lettore nuovo nuovo semplicemente perchè, dopo anni di sonno "sonoro", sto cercando di risvegliarmi musicalmente dedicando un po' più di tempo non tanto alla quantità (sono un sassofonista e faccio largo uso di walkman) ma alla qualità del suono.
Per anni ho avuto un impianto composto da Ampli Yamaha A560 , casse B.I.C. Venturi Formula 5, Piatto Thorens TD 145, Piastra Teac V-550X, Lettore CD Samsung SMG100.

Ora per problemi di "trasloco" (minor spazio fisico per le casse!) e guasti irriparabili su alcuni pezzi (dannati temporali!) devo, ma ne ho anche voglia, fare degli acquisti. Entrando nei vari negozi mi sono trovato sommerso da nuovi prodotti e marche e mi sono lasciato naturalmente pilotare dai rivenditori (ma, in compenso ho iniziato a leggere TNT, quindi a molte cazzatine riesco a fare il sorriso di convenienza).
Tenendo conto che vorrei avere un sistema con Dolby-Surround ma il mio interesse è rivolto ad un buon suono nell'ascolto di CD mi hanno consigliato i seguenti pezzi:

Il tutto all'interno di un budget max di 2.500.000).
Rimarrebbero invariati il lettore a cassette e il giradischi (+ Videoreg. Daewoo DVRG 892, TV Sony KV29X1A). Per quanto riguarda il posizionamento, i cavi e tante altre importanti misure precauzionali mi sto rifacendo ai preziosi consigli di
Adeste Fideles.
Avendo alcuni dubbi sulle casse anteriori, purtroppo non conoscevo la B&W!, (riuscirò ad avere un buon risultato senza subwoofer?) e tenendo conto che il tutto andrà posizionato in un locale di 5 x 4 metri, posizione casse ant. a 60 cm da terra), mi piacerebbe avere un parere, come di Vs. buona norma spassionato, su questi miei futuri acquisti.
Pur sapendo benissimo che la parola *buon risultato* dipende da tanti fattori soprattutto il mio orecchio, ringrazio anticipatamente e auguro un Buon Lavoro!
Alberto Bossi - E-mail: boss@betanet.it

LC
Caro Alberto,
fa sempre piacere sapere che le nostre fatiche aiutano, anche se poco, qualche lettore nel ritrovare la strada della Passione per l'HiFi.
Gli apparecchi da te scelti vanno più che bene e l'unico dubbio riguarda proprio la necessità o meno di un subwoofer (per l'uso Home Theater, naturalmente). Normalmente i diffusori moderni, anche se di piccole dimensioni hanno ottime prestazioni in gamma bassa per cui per ora non comprare niente, solo dopo aver visionato alcuni films potrai decidere se è necessario più impatto in gamma bassa oppure no.
Le mie idee sul subwoofer in un impianto HT le conosci, visto che leggi la rubrica Adeste Fideles: il sub è necessario per avere maggiore coinvolgimento però bisogna poi vedere a che livelli possiamo ascoltare in casa...avere un bel sub e tenere il volume basso per colpa dei vicini è frustrante...
Il lettore CD dovresti forse sceglierlo un po' migliore, pur restando in ambito Pioneer potresti prendere ad esempio il più economico dotato di meccanica Stable Platter, non spendi molto di più ma acquisti un apparecchio di livello molto più elevato.
Quasi imbattibile per rapporto qualità/prezzo il sintoampli Pro Logic Pioneer da te scelto.
Che altro dire? Cura con attenzione tutti i dettagli (cavi e posizionamento diffusori) e vedrai che il tuo impianto potrà darti grandi soddisfazioni. In particolare il giradischi Thorens meriterebbe un bel tune-up, magari seguendo i nostri consigli ed allineando la testina con la nostra dima Protractor gratuita.
Continua a seguirci e facci sapere!
Lucio Cadeddu

Un NAD che fa le bizze
Caro Lucio,
prima di tutto vivissimi complimenti per TNT che trovo veramente interessante.
Mi sono appassionato di hi-fi circa due anni fa, quando, deciso che era il momento di cambiare il vecchio Telefunken (non la televisione ma lo stereo!) inizio a girare per negozi cercando di farmi un idea su cosa possa interessarmi.
Devo dire che non avevo le idee molto chiare su cosa cercare, lo sai meglio di me che per chi non sa un acca sulla riproduzione musicale (e non parliamo di hi-fi) non è facile orientarsi.
Comunque un giorno girovagando per internet capito sul tuo sito. Beh non posso negare di essere rimasto molto colpito dagli articoli "introduttivi" all' hi-fi, così decisi di approfondire.
Non sto a tediarti ancora e passo al motivo percui ti scrivo.
Deciso a farmi un impianto economico ma hi-fi cerco tra l'usato e, in un negozio di Firenze, trovo un amplificatore Nad che mi piace. Tra l'altro ha ancora due mesi di garanzia e il prezzo rientra nel previsto, ok lo prendo.
Passati circa quaranta giorni il Nad inizia a frusciare da un cassa, lo riporto al negozio che provvede a farlo "riparare" (abbiamo sostituito un transistor) intanto la garanzia scade ma naturalmente non mi è stato chiesto niente.
Dopo alcune settimane (tre massimo), il fruscio riprende, decido allora di portare il Nad da una persona di fiducia che questa volta cambia due transistor. Solita storia dopo circa due settimane il fruscio si ripropone.
Morale della favola il Nad ancora non funziona e non si riesce a capire cosa può essere perchè, appena il tecnico pone l'oscilloscopio su un elemento qualsiasi, l'amplificatore riprende a funzionare per le famose due settimane circa.
Voglio mettere in evidenza che l'ampli è ancora dal tecnico e ce l'ho portato a ottobre.
Come posso comportarmi?
So di non essere stato molto chiaro nalla spiegazione ma spero che tu possa darmi un consiglio.
Cordialmente
Lorenzo Rossi - E-mail: lorenzo_rossi@rocketmail.com

LC
Caro Lorenzo,
prima di rivolgerti al distributore NAD in Italia: NADEL Italia P.zza dei Carracci 1 - 00196 ROMA
Tel: 06/3244368 Fax.: 06/3236585
accertati che non siano altri apparecchi dell'impianto a causare il problema. Hai controllato che non sia ad esempio un cavo che fa un falso contatto, per cui l'ampli capta ronzii vari?
Il fatto che dopo che è stato riparato funziona per un po' può essere spiegato facilmente: quando attacchi e stacchi i cavi per trasportarlo il contatto si ripristina e dopo un po' di tempo si stacca di nuovo.
Prova quindi a:

Se il problema persiste, rivolgiti alla NADEL.
Fmmi sapere se il tuo NADino guarisce!
Lucio Cadeddu

Cara Musica...ovvero i prezzi dell'HiFi
Caro Lucio,
innanzitutto voglio rinnovare i complimenti per la rivista così come hanno già fatto molti lettori. La leggo sempre con molto interesse, mi piace molto lo stile e trovo meraviglioso che qualcuno dispensi suggerimenti e informazioni al prossimo con la filosofia propria di TNT.
Ti scrivo, dopo aver letto anche i tuoi editoriali, per tentare di sfogarmi su di un argomento che mi suscita una certa ira: il prezzo della "musica" in Italia.
Dopo essere riuscito a mettere da parte un discreto budget e volendo acquistare un primo impianto tutto mio, ho provveduto ad eseguire le prove di ascolto in vari negozi della mia città (Firenze). Dopo alcuni mesi sono giunto alla definizione della seguente catena di ascolto (pezzi nuovi, non usati): giradischi digitale Rotel RCD990, ampli integrato Copland CTA401, diffusori SNELL E.5 tower (non sto a menzionare i cavi); aggiungo che l'unica prova che mi rimane da fare è quella di ascolto in casa mia.
Ero preoccupato e contento: preoccupato perchè il costo dell'impianto avrebbe ridotto all'osso il mio budget, contento perchè suona veramente bene per le mie orecchie. Veniamo al dunque.
Per l'acquisto sto temporeggiando in quanto un mio caro amico mi ha riferito che in Danimarca, dove vive la sua ragazza, il prezzo dell'HI-FI è sensibilmante più basso. Dopo alcune ricerche ho constatato che l'informazione era vera.
Ho guardato i listini prezzi anche in Inghilterra, Germania, Francia, dove ho riscontrato sì un valore inferiore dei prezzi, ma solo sull'HI-FI di medio/alto livello.
Per la prova del nove ho chiesto se la ragazza del mio amico poteva informarsi di persona sui prezzi ai negozi. Il risultato è che ad esempio i diffusori SNELL E.5 costano esattamente i 3/5 di quello che li pagherei qui!!!!!!!! e non stiamo parlando di "qualche" biglietto da centomila, ma il risparmio, senza tirare sul prezzo, si quantificherebbe in 1.600.000 lire (unmilioneseicentomila), ci rientrerebbe abbondantemente anche un bel viaggio, magari proprio in Danimarca.
Alla notizia sono svenuto a mezz'aria dalla rabbia. Oltretutto io ho equiparato i prezzi dei prodotti, ma non gli stipendi di un impiegato medio Italiano e, ad esempio, Danese.
A questo punto mi chiedo:

  1. - Gli stessi modelli che ci vengono offerti in Italia hanno una qualità superiore
  2. - All'estero hanno la tendenza, per attrarre il cliente, a sottodimensionare i prezzi degli articoli per poi dirti che il listino da te consultato è vecchio
  3. - All'estero i negozi che offrono prodotti ad un prezzo così basso vendono quelli di seconda scelta
  4. - All'estero la cultura della Musica ha un costo realmente inferiore
  5. - In Italia ci prendono per i fondelli (come al solito) ed io sono caduto nella rete del rivenditore
Mi rendo conto che forse questo è uno sfogo inutile, ma la rabbia è tanta se effettivamente le cose stanno come nell'ultimo termine sopra esposto.
Sono coscente inoltre che per l'HI-FI la piazza di Firenze non è una delle migliori, in quanto ci sono purtroppo pochi negozi che lo offrono, ma il divario mi sembra un tantinello esagerato. A questo punto non so cosa fare, vorrei comprarmi subito l'impianto, ma pagare un oggetto così tanto di più mi secca molto. Può benissimo darsi che ripieghi sull'usato.
Basta così, non voglio tediarti ulteriormente; però ti prego di stupirmi: dimmi che non è vero (non per farmi contento) e che mi sto sbagliando, almeno in parte.
Luca Parenti - E-Mail: luca@firenze.enel.it

LC
Carissimo Luca,
non ti dirò affatto che ti sbagli. Il problema del ricarico sui prezzi dell'HiFi in Italia è ben noto a tutti e da qualche anno solo alcuni Distributori hanno listini corrispondenti a quelli dei Paesi d'origine.
I motivi possono essere tanti e non voglio dilungarmi su questo. Preferisco cedere la parola ai Distributori che dovessero leggere questo tuo sfogo e che volessero far chiarezza sul problema (lo faranno? Boh!). Molti sanno benissimo che esistiamo ma fanno finta di niente...
La soluzione però c'è: compra italiano!!!
Nel campo dei diffusori in particolare, ma sempre più anche nel campo dell'elettronica, il prodotto Made in Italy è concorrenziale (anzi, spesso, stravincente...) con la migliore produzione straniera. E le alternative ai prodotti da te scelti ci sono senz'altro, basta guardarsi un po' in giro, non posso credere che quella combinazione sia l'unica a soddisfare il tuo orecchio.
Comprando italiano paghi esattamente per quello che acquisti e dal punto di vista del suono hai tutto da guadagnare. Mi spiego meglio: un diffusore costruito e venduto negli Stati Uniti a 2 milioni è pur sempre un diffusore da due milioni. La sua qualità non migliora quando, importandolo in Italia, il suo prezzo lievita fino al doppio del suo prezzo iniziale.
Un diffusore costruito in Italia che costa 4 milioni è quindi senza dubbio di qualità superiore a quello proveniente dall'estero di pari prezzo, poichè non dobbiamo dimenticarci che nessuno regala niente, ne' in Italia ne' all'estero.
Dovresti infatti informarti sui prezzi di certi diffusori italiani (ad es. Sonus Faber) negli Stati Uniti, saresti MOLTO sorpreso...le Concertino che qui da noi sono entry-level (per costo) là sono considerate già qualcosa di più in alto...

Ti racconto un retroscena (uno dei tanti...): tempo fa il distributore americano di Audio Analogue (Italia) mi inviò un e-mail furente accusandomi di farlo passare per ladro. Successe questo: nella mia prova del Puccini, ignorando il prezzo in ogni singolo Paese del mondo (e come avrei potuto saperlo...), riportai il prezzo di listino in lire italiane, trasformandolo poi in dollari (al cambio attuale!), così giusto per dare un'idea dell'ambito nel quale si collocava quell'amplificatore almeno nel panorama italiano.
Evidentemente il distributore americano non gradì il fatto che i suoi clienti potessero scoprire il prezzo reale al pubblico in Italia...perchè notevolmente più basso! Per questo motivo, in ogni recensione inglese, ora sto precisando che il prezzo è quello in Italia e che altrove potrebbe essere più alto per via di costi di spedizione, tasse varie, sdoganamenti, ricarichi della catena di distribuzione etc.
Vi invito a confrontare il prezzo delle
Aliante Moda in Italia con l'export price che trovate pubblicato nella recensione inglese di quei diffusori.
Comunque, a parte tutte queste considerazioni, e fatto salvo il fatto che ogni Distributore è responsabile della sua politica commerciale, ti rinnovo il mio invito a guardarti intorno per vedere cosa offra la eccellente produzione nazionale per la cifra che hai deciso di investire per il tuo futuro impianto...
Se proprio la cosa non ti va giù scrivi al Distributore delle Snell e chiedi lumi su questa differenza di prezzo...di più, nin zò :-)
Ciao!
Lucio Cadeddu

MpegII, dvb e considerazioni varie
Saluti e complimenti per la rivista.
Mi definirei un appassionato di hi-fi dell'ultima ora e sicuramente il passaggio dal classico "compattonetuttoinunodellapioneer" ad un sistema più serio è anche merito, senza dubbio, della sua rivista.
Attualmente sono in possesso di un sistema Onkyo composto da sinto-ampli SV-444, cd-player TV-7111 e deck TA-6211 e diffusori Chario Reference 100. Successivamente ho implementato il sistema con un cavo Monster Cable Interlink 200 tra cd e ampli.
Un altro cavo Interlink 100 è posto attualmente tra ampli e un ricevitore digitale satellitare. Per i cavi di potenza attualmente ho circa 3 m. per diffusore di un cavo regalatomi dal megoziante; è di buona sezione ma non ne conosco la marca. A proposito cosa mi consiglia in relazione al mio impianto per migliorarne la resa complessiva?
Veniamo dunque al tema di questo messaggio: come è da considerare la qualità tecnologica e audio delle trasmissioni attualmente in corso tramite il broadcaster D+/Tele+?
Soprattutto in relazione alle cosidette radio multimusica che anche da un punto di vista strettamente "softwaristico" credo siano davvero interessanti. Attualmente 3 canali suddivisi ognuno in 10 sottocanali tematici (ad esempio "Le mie favorite", "Rock Forever", "Rock Alternativo", "Classica", "Musica Barocca" ect.) con la possibilità di visualizzare sullo schermo dati sulla track in corso di esecuzione.
Tralasciando il discorso dei contenuti che credo esuli dalle finalità della rivista credo possa essere interessante da parte sua una disamina sulle proprietà tecnologiche da un lato, dunque sul segnale MPEGII, e "organolettiche" dall'altro di questo tipo di diffusione del segnale musicale, dunque qualità finale del segnale riprodotto.
saluti e complimenti ancora. Gilberto Beda - E-mail: gbrto@writeme.com

LC
Caro Gilberto,
ogni volta che un lettore passa da un compattone ad un impianto HiFi serio, anche grazie ai nostri consigli, sono particolamente soddisfatto.
Qualcuno ci ha accusato infatti di essere *una rivista come tante altre* ed invece io ritengo che anche semplicemente il fatto di essere a disposizione di tutti e non solo degli appassionati che comprano abitualmente riviste HiFi, sia un grande punto di forza.
TNT può arrivare (e di fatto arriva) anche in casa di chi non ha mai acquistato una rivista HiFi ne' mai ne avrebbe acquistata una. Possiamo raggiungere un pubblico più vasto e più eterogeneo senza far spendere ai lettori neanche una lira.
Le altre grandi differenze le vedete da soli: non abbiamo pubblicità, non guadagniamo una lira (anzi, TNT è un'attività costantemente in perdita...proprio perchè in bilancio ci sono solo *uscite* e nessuna *entrata*), siamo liberi da ammanicamenti, commistioni, legami più o meno evidenti con il mondo commerciale...ma non solo quello HiFi!!!
Ho recentemente dato un'occhiata alla rivista concorrente di TNT, ovvero Soundstage. Bella, non c'è che dire, grandi contenuti e grande professionalità (alcuni dei redattori sono amici, tipo Steven Rochlin e Tony La Foglia).
Peccato però che sia piena zeppa di tonnellate di pubblicità, tanto che si fa fatica a capire dove si debba cliccare per trovare gli articoli...e questo, ancora peggio, succede in ogni pagina.
Provate a cercare in Rete qualcosa di analogo a TNT (su qualsiasi argomento, non solo audio) che non sia una diramazione di altre realtà editoriali, supportata dagli stessi providers oppure uno specchietto per attrarre clienti per la realizzazione di siti web o altro o, infine, che non sia finanziata o dai lettori o da enti pubblici o privati, statali, parastatali o chissà cos'altro. Non appena ne trovate una fatemelo sapere.
TNT è unica al mondo ad essere completamente autofinanziata e supportata da una persona sola che non ci guadagna neanche mezza lira ma che anzi spende parte del suo stipendio per tenerla in vita...scusate se lo ripeto ma sembra che molti lettori non l'abbiano ancora capito bene. E allora repetita iuvant
Chiusa parentesi.

Veniamo ai tuoi quesiti:
Ottima idea quella di ascoltare Musica via satellite, la compressione MP2 non è malvagia e, per una prova d'ascolto di dati compressi contro non-compressi di prego di far riferimento ad un
articolo pubblicato un po' di tempo fa sull'argomento.
Se una accettabile perdita di qualità sonora ci garantisse una adeguata controparte di *contenuti* direttamente fruibili a casa nostra...ben venga! Il costo dell'operazione è tutto sommato contenuto e la qualità decisamente accettabile, per quanto le migliori trasmissioni FM (non ce ne sono tante in verità) consentano una qualità audio spesso superiore e mi riferisco a qualche raro concerto in diretta, come da buona vecchia abitudine BBC.
Diciamo che la qualità dovrebbe essere controbilanciata dalla quantità di musica offerta di vari generi diversi...quindi perchè porsi il problema?
Passando invece al tuo impianto, mi pare che rispetto al megacompattone il salto sia stato notevole.
Restano da rifinire vari dettagli: ad esempio, come ho già avuto occasione di dire, il cavo Monster Interlink 100 è di gran lunga inferiore rispetto al fratello maggiore 200, un cavo dal rapporto qualità/prezzo davvero straordinario.
Quindi il primo consiglio è quello di sostituire il 100 con qualcosa di superiore (puoi provare anche il Silver-Tef, tanto per restare su cifre di quell'ordine di grandezza).
Altre cose che puoi sperimentare sono tutti i trucchetti proposti nel nostro Tempio del Tweaking per migliorare il lettore CD e l'ampli (materiali smorzanti, piedini anti-vibrazioni etc.). Ancora, cerca di curare al massimo il posizionamento dei diffusori...ad esempio, utilizzi stands adeguati oppure li hai posizionati a scaffale? La differenza è drammatica. Poi prova con punte, blue-tac tappi di sughero etc etc.
Sui cavi di potenza non so che dirti, potresti però provare se il risultato è migliorabile utilizzando il nostro cavo autocostruito Star, spendi poco e magari funziona...
Hai appena intrapreso il cammino verso l'HiFi, sei partito col piede giusto, per ora cerca di estrarre il massimo possibile delle potenzialità dei tuoi apparecchi e solo quando sarai arrivato al limite e le tue orecchie cominceranno a chiedere qualcosa di più sarai pronto per sostituire alcuni dei tuoi componenti.
Continua a seguirci, cercheremo di darti sempre nuovi consigli su come poter ascoltare MEGLIO la tua Musica preferita.
Lucio Cadeddu

Acquistare CD su Internet - replica
Caro Lucio,
la mia lettera della settimana scorsa su dove comprare i cd via internet ha suscitato molto interesse, visto che mi hanno scritto parecchie persone chiedendo maggiori informazioni. Siccome purtroppo non ho tempo di rispondere a tutti, ti pregherei di pubblicare le seguenti precisazioni:

  1. Il sito da me usato si chiama Music Boulevard, avevo detto CD warehouse ma mi ero confuso. L'indirizzo è www.musicblvd.com
  2. Ho usato anche CD now, e sono stati gentili ma un po' più lenti. Distributori europei non ne ho provati, ma ho il sospetto che siano più cari
  3. Per pagare uso la carta di credito, e per ora non ho mai avuto problemi di frode, o di gente che si è fregata il numero. Se ne avete più di una, usate sempre la stessa e quella con limite di credito più basso
  4. Non ho nessun altro consiglio da dare, e NON ACCETTO NESSUNA RESPONSABILITA' PER QUALUNQUE TIPO DI PROBLEMA AVUTO DA CHIUNQUE. Siete grandi, maggiorenni e vaccinati, se vi va provate, se no pazienza.
Un piccolo commento sull'uso del rec out. Nel mio ampli, questo tweak bypassa solo la sezione di switching, quindi il volume funziona esattamente come prima.
Ciao
Stefano Campori - E-mail: stcamp@kurtsalmon.com

LC
Carissimo Stefano,
permettimi di aggiungere che nell'
Editoriale di Novembre avevo già pubblicato un lungo elenco di indirizzi Internet dove poter acquistare direttamente i dischi on-line. Anche molto vinile. Magari provatene un paio e fateci sapere. Valgono anche in questo caso le avvertenze di Stefano: non siamo responsabili di alcunchè relativo a possibili problemi che potessero insorgere nelle transazioni.
Siamo tutti maggiorenni e responsabili delle nostre azioni. A proposito, colgo l'occasione per (...tienisse cento lire?) estendere l'avvertimento a qualsiasi altra cosa che leggete qui sulla rivista, comprese le prove d'ascolto: se acquistate un prodotto recensito favorevolmente da noi e poi non vi dovesse piacere, la colpa è da addebitare solo alla vostra infinita idiozia e dabbenaggine, visto che continuiamo a ripetere fino alla nausea che le recensioni servono SOLO per dare un'idea ma che poi dovrà essere un ascolto attento, possibilmente in ambiente domesico, a far decidere un acquisto.
Avete un cervello ed un paio di orecchie? Usateli, ogni tanto.
Lucio Cadeddu

Non dimenticatevi di VOTARE TNT potreste vincere anche voi!

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!

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