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Lettere alla Redazione

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
I volumi della posta precedente

  1. Un Concerto di...bassi
  2. Consigli per un miglioramento
  3. Dubbi sui cavi
  4. Stands in pietra e metallo
Un Concerto di ...bassi
Caro Lucio,
da diversi mesi leggo con passione la tua rivista e pur conoscendoti solo attraverso essa devo confessarti che invidio le tue capacità organizzative e il tuo know-how nel campo hi-fi, ed è appunto per questo che mi sono permesso di scriverti per un consiglio/suggerimento. Ecco la storia.

Circa 10 anni fa (appena terminati gli studi universitari) col mio primo stipendio ho acquistato il mio primo impianto Hi-Fi: ampli NAD 3020; giradischi Technics SL2000; casse autocostruite e qualche anno dopo CD Player Sony (di cui non ricordo il modello).
Da allora mi sono sempre e solo preoccupato ad acquistare "software" (prima LP e poi CD) senza mai considerare l'ipotesi di "aggiornare" l'hardware. Circa un anno fa ho deciso di rimettermi "on the road" al fine di prendere in considerazione l'ipotesi di upgradare il mio ormai vecchio impianto.
E così ho fatto. Dopo un paio di mesi di prove, ascolti, comparazioni e valutazioni ho deciso:
ampli Puccini; cd Marantz 53MkII; casse Sonus Faber Concerto con supporti originali; cavi di potenza Monster Cable; nessun cavo di segnale di qualità (per il momento).
Giudizio personale: ottimo (nel mio salone 5,5m x 4,5m il risultato, secondo le mie orecchie, era veramente soddisfacente). Ho detto ERA soddisfacente.
Infatti, e qui iniziano le dolenti note, circa tre mesi fa ho cambiato lavoro, ho cambiato città, ho cambiato casa.
Ora vivo in una casa in cui le camere sono mediamente di 4m x 4m (anche meno) e in una di queste ho installato l'impianto acquistato pochi mesi prima.
Risultato: pessimo (almeno per quanto riguarda i bassi).
Ho sperimentato tutti i trucchi e consigli trovati nella tua rivista (dal metodo WASP agli STYLOS, spostamento di mobili, introduzione di tappeti, ecc.) e ho cercato di posizionare le casse in numerosi modi diversi.
Assolutamente nulla da fare: non riesco a togliere quel fatidiosissimo rimbombo che in questo nuovo ambiente le Concerto continuano a produrre.
A questo punto dopo due settimane di tentativi mi sono arreso e sono giunto alla seguente conclusione: le Concerto non sono idonee a suonare in piccoli ambienti.
Ora però non so proprio cosa fare. Da un lato non vorrei rinunciare al suono del Puccini (che adoro) dall'altro mi dispiacerebbe abbandonare la Sonus Faber Concerto (che ho pagato circa 2 milioni).
Ti chiedo, a questo punto, un parere su questa situazione ed eventualmente un consiglio in merito.
Ti ringrazio in anticipo per la tua disponibilità. Un saluto.
Mario Pasquali

LC
Carissimo Mario,
evidentemente quella stanza non è adatta e temo che qualunque diffusore con una generosa risposta alle basse frequenze potrebbe generare lo stesso problema. Se davvero hai tentato tutto, dal trattamento acustico al posizionamento, non mi resta che suggerirti una soluzione drastica: chiudi il tubo di accordo reflex delle Concerto con un tubo di gommapiuma e vedi che effetto riesci ad ottenere in gamma bassa.
Prima di inorridire (tu o qualche zelante lettore, sempre pronto alla polemica) vorrei ricordare che alcuni diffusori prevedono già per progetto una soluzione analoga, proprio per ottimizzare la risposta in gamma bassa in ambiente domestico. E proprio la Faber Extrema (modello di punta) non fa mistero di utilizzare un sistema, anche se un po' diverso, di controllo dell'accordo.
Qualora neanche questa soluzione si rivelasse accettabile non puoi fare altro che cambiare diffusori o cambiare stanza.
In alternativa potresti tentare di rivolgerti a quelli di Acustica Applicata, spiegando il tuo problema, per vedere che trattamento acustico possono proporti.
Infine, tirata d'orecchi per l'utilizzo di cavi di segnale standard....ti stai perdendo moltissimo della raffinatezza che i componenti del tuo impianto possono dare!!!
Fammi sapere!
Lucio Cadeddu

Consigli per un miglioramento
Ciao, sono Mauro.
Le domande che vorrei porti riguardano l'upgrading del mio impianto:

La stanza ha un lato aperto per 3\4 di 4m x 5m. Ho 2000 LP e un migliaio di CD: rock elettroacustico, folk celtico, jazz (piccoli combo), roots american.

  1. Il CREEK ha separazione pre-finale: acquistare un finale (ARCAM SP8 o CREEK dell'ultima generazione, quale compatibilità e quali controindicazioni se non sono uguali alla sezione di potenza dell'integrato?
  2. Acquistare un secondo cavo di potenza ed effettuare un bi wiring?
  3. Ricercando più calore e raffinatezza ha senso sostituire l'amplificatore con uno più attuale non spendendo più di 2 milioni - Densen Beat, Musical Fidelity A2, Audio Analogue Bellini e Donizetti?
  4. Le Concertino hanno il loro stand FIXED: attualmente sotto ho posto dei gommini in dotazione (adesivi), è preferibile usare le punte? Esistono dei sottopunta di materiale plastico anzichè di metallo?
  5. Con il Rotel e l'X10-D udivo differenza (con e senza), con il Marantz no. E' possibile?
  6. Qualsiasi dritta per migliorare la raffinatezza dell'impianto senza stravolgerlo.
Non so se tali richieste possano essere di interesse comune. Comunque ti ringrazio anticipatamente, se vorrai rispondermi
Ciao e buon lavoro
Mauro Bruccoleri - E-mail: bruccoleri.m@rolmail.net

LC
Caro Mauro,
vado con ordine:
non sono molto d'accordo sull'utilizzo della separazione pre/finale del tuo Creek. Aggiungeresti un cavo di segnale in più (costo e degrado sonoro) per migliorare, forse e di poco, la sezione finale. Non ne vale la pena. Meglio un nuovo integrato.
Tra quelli da te proposti l'accoppiata Bellini + Donizetti è consigliabile, insieme al Densen Beat 100.
Buona l'idea del biwiring, magari con lo stesso cavo, per non alterare l'equilibrio timbrico delle Concertino. Puoi provare a mettere delle punte, dipende dal tipo di suono che vuoi ottenere. Mi sembra di capire che preferisci un suono caldo e riposante...allora escludi le punte. Puoi provare con dei piccoli tappi di sughero (quelli a tronco di cono) al luogo dei gommini adesivi originali.
Non mi risultano sottopunta in plastica...forse ne ho visto qualcuno in ceramica.
Le mie esperinze con l'X-10D non sono state sempre positive. Anzi diciamo che l'utilizzo di aggeggi da interporre tra sorgente e ampli ha sempre dato risultati contrastanti e fortemente dipendenti dalla sorgente utilizzata. Coi lettori Marantz il cubo Musical Fidelity non ha effetti particolarmente benefici, anzi, io consiglierei di non utilizzarlo.
Per migliorare l'impianto senza stravolgerlo puoi pensare di trattare l'ambiente. Ricordati sempre che più del 60% della qualità sonora finale dipende proprio da questo e dal posizionamento dei diffusori.
Ciao!
Lucio Cadeddu

Dubbi sui cavi
Egr. Direttore (ti posso chiamare in futuro Lucio?),
è la seconda volta che ti scrivo in poco tempo, ma non riesco a trovare all'interno del sito le informazioni che mi interessano. In particolare volevo approfondire il tema del biwiring.
Premetto che ho letto l'articolo all'interno della rubrica "Diffusori" ma non mi è stata sufficiente. Poichè uso un computer dell'università non posso installare nuovi programmi (e quindi anche gli off-browsers) e come puoi ben immaginare non posso nemmeno occupare la postazione per troppo tempo.
Non dandomi per vinto sono ricorso al motore di ricerca interno al sito avendo però scarsi risultati in particolare il motore rimanda ad una lettera che però poichè il link non invia direttamente alla lettera in questione ma all'ultimo volume non sono ancora riuscito a trovare.
Sono io impedito o questo argomento non ha avuto altre trattazioni nel tuo sito? Ti chiedo quindi (sono parzialmente scusato) dove sono queste informazioni?
In particolare volevo sapere se è consigliabile usare il biwiring quando le casse sono predisposte e l'ampli no (ampli M. Fidelity E-10 e casse Dahlquist DQ-6c - a proposito li ha mai sentiti suonare?).
Se è sconsigliabile, volendo sostituire i ponticelli delle casse con cavetti autocostruiti con il "wire-wrap" è opportuno arrotolare i fili in senso orario per il rosso e in senso opposto per il nero cosi come previsto nella costruzione dell'UBYTE-2?
Ti ringrazio anticipatamente e poichè a me non piace sfruttare la gente (perchè non mi piace quando la gente cerca di farlo con me) prometto che ti offrirò un paio di birrette la prima volta che ci incontriamo ad una esposizione ;)
PS Anche se sembrerò banale volevo farti ancora una volta i complimenti: il lunedi non vedo l'ora di andare in università per leggere tutto d'un fiato l'ultimo aggiornamento!! Bravo!!
Federico Remondini - E-mail: remondini@hotmail.com

LC
Caro Federico,
se fossi un mio studente ti direi che all'Università ci si dovrebbe andare con lo stesso entusiasmo per seguire i corsi, anzichè per leggere TNT!!!
Siccome non sei un mio studente, per stavolta ti perdono :-)
In effetti non ho trattato in maniera approfondita il tema del biwiring e del bi-amping, è una di quelle cose in cantiere da una vita che ancora non mi sono deciso a pubblicare.
Il problema è semplice: non esistono, in pratica (a parte uno o due esempi), amplificatori predisposti per il biwiring. In realtà si tratta di collegare doppi cavi agli stessi morsetti, ne' più ne' meno.
Quindi puoi tranquillamente collegare le tue belle Dahlquist al tuo ampli senza problemi. Piuttosto, la domanda che faccio sempre è: two is megl che uan?
la risposta è it depends!. Dipende intanto dalla qualità dei cavi e dell'impianto. Talvolta al posto di due cavi economici è meglio utilizzare un solo cavo, in monowiring, ma dal costo doppio.
Come al solito bisognerebbe fare delle prove, non esiste la ricetta magica.
Ottima idea infine quella di sostituire i ponticelli, se dovessi optare per il monowiring, con degli spezzoni di cavo. Non c'è bisogno di complicarsi la vita come fa Thorsten, e certamente non per 4 cm di cavo!!!
Piuttosto prova a collegare il cavo al morsetto dei tweeter e poi da questo il ponticello (o lo spezzoncino di cavo) per il woofer. Normalmente si ha un leggero aumento della pulizia in gamma medio-alta, dovuto non ad alchimie strane ma al fatto che la via superiore è quella che risentirebbe di più della resistenza ulteriore causata dal terribile ponticello o dallo spezzone di cavo.

Grazie per l'offerta delle birre alla prossima Mostra HiFi ma, indovina un po', non bevo alcolici...anzi, non bevo neppure caffè (qualcuno dice che lo sono di natura...caffeinato), non fumo, in definitiva...preferisco vivere :-)
Ciao!
Lucio Cadeddu

Stands in pietra e metallo
Direttore,
scusa se torno alla carica con nuove domande, ma sei stato così tempestivo e preciso dopo la prima lettera...
Ho trovato due stands artigianali composti da blocchi di cemento (o marmo grezzo, non riesco a capire), da cui partono aste di metallo del diametro di 5 cm, e in cima ripiani dello stesso metallo (spessore 0,4mm) larghi abbastanza da appoggiarvi le casse.
Però i blocchi non sono perfettamente lisci sotto e un po' ballano (solo un po'). Le casse suonano molto meglio nei bassi, il trio jazz di Brad Meldhau pareva ospite alle mie spalle, mentre ho la sensazione che i pezzi elettrici (tipo Oasis) siano più sporchi e cupi di prima.
Posso ovviare all'inconveniente o conviene cercare altro (costano Lit. 50.000 la coppia)?
Ah, ho anche incollato i piedini Upim Fare-facile sotto il lettore Cd, anche in questo caso con soddisfazione, specie nella gamma bassa e media.
Grazie.
Alberto Ragni - E-mail: alberto_ragni@iol.it

LC
Ciao Alberto,
così descritti, gli stands, tenuto conto anche del prezzo ridicolo, potrebbero andare.
Per evitare che i piedi "ballino" troppo puoi metterci sotto tre dadi ciechi in ottone (a testa sferica e base piatta), con la parte piatta a contatto col piede e la testa sferica che poggia sul pavimento. E' la soluzione che ho scelto per gli stand
Akropolis qui su TNT-Audio.
Fossi in te non mi preoccuperei se il disco degli Oasis suona peggio: quel disco (Be here now, immagino) è una delle cose peggio registrate che mi siano mai capitate in questi 20 anni di ascolti.
Direi che è un disco quasi inascoltabile, inciso ad un livello altissimo e distorto all'inverosimile. Se suona peggio significa che l'impianto è migliorato e ti fa sentire ancora meglio i crimini che i tecnici del suono hanno commesso per registrare questo CD.
Va bene usare dischi comuni per fare le prove, però spazzatura come quella degli Oasis andrebbe relegata nel cestino più vicino. Peccato che davvero si faccia fatica ad ascoltarlo perchè Be here now è un disco musicalmente molto bello (IMHO).
Infine i piedini Upim: io ne ho comprato altre tre confezioni (non si sa mai che decidano di toglierli dalla circolazione) ed ho notato con disappunto che il prezzo è salito a 2100 lire a confezione!!! (praticamente, 500 lire l'uno).
Anche a questo costo folle :-) si tratta comunque di un ottimo affare come ormai moltissimi lettori mi hanno confermato.
A presto!
Lucio Cadeddu

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© Copyright 1998 Lucio Cadeddu

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