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Lettere alla Redazione

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
I volumi della posta precedente

  1. Al mondo siamo...diffusori diversi :-)
  2. La sala d'ascolto ideale
  3. Quali cavi?
  4. Ma sono davvero tutti uguali?
  5. Una questione di estetica?
  6. Ricablare i diffusori?
Al mondo siamo...diffusori diversi :-)
Gent.mo Direttore,
qualche mese fa le ho scritto per chiederLe consiglio su alcuni diffusori da abbinare al mio impianto (CD denon, ampli Musical Fidelity A200, cavi van den hul dmc 352, stanza 4x3.5) ascolto musica jazz, sinfonica e barocca, compresa musica sacra. Questo per rinfrescarLe la memoria, dato che avevo promesso di tenerLa informato rispetto agli ascolti di diffusori.

Ritengo che la mia ricerca volga al termine, mancano ancora le Platea della Opera, forse dovrò rinuciarvi a causa dell'impossibilità di reperirle vicino a Brescia e per la mancanza di tempo per andare a Milano. Si vedrà.
Risultati:

Infine se non arrivano belle sorprese dalle Opera o dalle Boston, credo che le Castle abbiano le migliori possibilità.
Quindi come si suol dire: se qualcuno ha qualcosa da dire, parli ora...
Grazie per lo spazio e a presto.
Massimiliano Malè - E-mail: drmale@mailbox.opencom.it

LC
Caro Massimiliano,
complimenti per l'operazione ricerca del tuo diffusore ideale, spero che sempre più audiofili seguano il tuo esempio anzichè delegare le riviste, questa compresa, alla scelta degli elementi del proprio impianto.
Non commento sui diffusori che non ti sono piaciuti e spendo due parole per quelli che ti hanno colpito. Beh, che le Diapason Adamantes abbiano lasciato il segno è comprensibile, trattandosi di diffusori di altissimo livello qualitativo. Le Micra, come ho scritto anche nella recensione qui su TNT-Audio, hanno i limiti fisici un po' tipici dei minidiffusori, specie per quanto riguarda le grandi masse orchestrali e corali però costano relativamente poco per come suonano.
Interessanti anche le Monitor Audio Gold 3, direi forse solo un tantinello avare ed asciutte per i miei personalissimi gusti.
Belle, come hai osservato anche tu, le Castle, che fa ottimi diffusori a prezzi convenienti, peccato che qui in Italia non siano granchè considerate. Io ricordo una performnance abbastanza sorprendente di un vecchio ed economico bookshelf ad una mostra HiFi in Francia circa 10 anni fa. Potevano essere le Trent, ma potrei anche sbagliarmi.
Ti invito -comunque- ad ascoltare le Opera Platea sebbene la loro generosità sul basso potrebbe causare qualche problema nel tuo ambiente, come le B&W P-4.
Fossi in te proverei ad ascoltare anche le Linn Keilidh e le Sonus Faber Concerto, sempre nella stessa fascia di prezzo, da pavimento le prime, da stand le seconde.
Infine, mi auguro che la prova finale la faccia col tuo ampli, non vorrei che il carattere caldo delle Castle (o di altri diffusori) desse luogo ad un risultato troppo caldo abbinato al tuo Musical Fidelity che certo freddo non è.
Restiamo in trepidante attesa. Nel frattempo, invito qualche lettore che avesse qualche commento da fare a contattarti personalmente.
A presto!
Lucio Cadeddu

La sala d'ascolto ideale
Caro direttore,
leggo la tua rivista da qualche mese, con simpatia per le motivazioni e lo stile.
Ho 36 anni, da una ventina seguo le vicende hifi attraverso le solite riviste, anche se in modo molto discontinuo. La mia passione per la buona hifi è nata a servizio della buona musica, nel mio caso soprattutto classica, per sentire meglio la grande quantità di LP e di CD (circa 1300) acquistati da me e da mio padre, da cui ho appreso ad amare la musica.
Il mio impianto, formato gradualmente negli anni e con qualche sacrificio, è attualmente composto da: piatto Micro Seiki BL50, braccio SME III, testina ELAC (non ricordo la sigla) lettore CD Rega Planet, pre e finale a valvole Cary Audio SLP70 e SLA70, diffusori ProAc Studio 150, cavi Monster Interlink 400 mkII e Apature, cavo di potenza TNT FFRC (ebbene sì!) che ha di recente sostituito (per merito) un Monster Cable da circa 10.000 L/metro. Tavolino TNT FLEXI a corredo.

Piccola digressione: per estrazione anagrafica e culturale, non ho mai dato molta importanza ai cavi e al tavolino finchè non ne ho letto sulla tua rivista. Trovando condivisibile praticamente tutto ciò che scrivi mi sono chiesto perchè mai avresti dovuto dire stupidaggini con tanta convinzione sull'influenza dei cavi e affini. Ed ho voluto provare.
Effettivamente cavi e supporti influenzano il suono. Fine della digressione.

La mia domanda (spero di interesse generale) è questa: mi sembra che l'anello più delicato della catena audio sia senz'altro l'ambiente d'ascolto (come sa bene chiunque suoni uno strumento musicale).
Sappiamo, anche grazie a TNT, come mitigare i difetti acustici delle nostre sale, quasi mai progettate per la musica e a questa dedicate.
Invece non ho mai letto o sentito di un esempio di sala/salotto d'ascolto ideale per dimensioni, geometria, materiali, disposizione dell'arredo, da imitare o da prendere come riferimento.
Sala ideale, o almeno buona per evitare l'insorgere di onde stazionarie, squilibri timbrici ecc. Probabilmente mi dirai che ogni diffusore interagisce diversamente con l'ambiente, che non esistono ricette universali ecc. E' vero.
Ma è anche vero che tra gli antichi greci, i romani e durante il nostro medioevo esistevano costruttori di anfiteatri e cattedrali che sapevano come piegare l'acustica naturale degli ambienti ai loro fini.
Sei a conoscenza di qualche pubblicazione con esempi di sale pensate per la riproduzione hi-fi, possibilmente non indirizzate esclusivamente a magnati americani o arabi, ma anche al medio/piccolo borghese europeo?
Ho letto già l'articolo su TNT circa il rapporto aureo, ma non mi basta. Confidando nella tua comprensione, ti ringrazio per aver ideato questa "agora" cibernetica in cui trovare altri "matti" come noi che, nonostante la nostra età, ancora amiamo giocare con questi scatolotti magici, e siamo affascinati dalla bellezza del suono e dall'ideale di perfezione sempre perseguito e mai raggiunto. Con affetto.
Roberto Zecca - E-mail:sdorotea@tin.it

LC
Carissimo Roberto,
grazie dell'apprezzamento e della testimonianza, sempre utilissima, sull'influenza dei cavi e dei supporti sul suono di un impianto HiFi. Come ho sempre detto, noi non vendiamo nulla, quindi quel che leggete qui sull'effetto di accessori, anche i più strani, è puro frutto della nostra esperienza d'ascolto.
Non abbiamo alcun interesse a raccontar balle, ne' siamo dei visionari in quanto ognuno di noi ha una formazione scientifico/tecnica che spinge quantomeno ad essere scettici e ad affrontare ogni prova con un approccio serio e rigoroso, raramente ci capita di "vedere la Luce" (direi mai) e di cadere innamorati di sterili oggetti riproduttori di Musica, per cui non vi diciamo di credere in ciò che scriviamo, ma consentiteci almeno la buona fede che mettiamo in tutto ciò che facciamo.
L'unico innamoramento, personalmente, me lo provoca la Musica. Ultimamente, il disco di Elisa (Pipes and flowers), del quale leggerete presto su
Music on TNT.

Argomento sale d'ascolto: per affrontarlo seriamente ci vorrebbe un esperto di progettazione di teatri ed ambienti adibiti alla Musica...ma dove sono? Spesso anche i migliori teatri sono stati progettati da presunti esperti in materia che hanno sbagliato palesemente l'impostazione, costringendo a rimettere le mani a lavori finiti per correggere gli errori "acustici": i teatri italiani contano più d'uno di questi episodi.
Che dire? L'argomento è complesso e non essendo io esperto di acustica mi guardo bene dal dare consigli pratici in questo senso.
A parte i soliti: stanza con lati irregolari e pareti non parallele tra loro, se possibile. Dimensioni non lillipuziane, per poter ottenere un minimo di estensione in basso. Trattamento acustico di pavimento, parete anteriore e posteriore ad evitare che le prime riflessioni vadano a sporcare l'emissione principale.
Al momento non ricordo titoli di libri sull'argomento, magari qualche ingegnere civile o studente all'ascolto può dare una mano su questo.
Difficile dire di più senza addentrarsi in un campo dove sono necessari VERI esperti. Tempo fa avevo contattato uno di questi, che vantava un curriculum invidiabile di progetti di sale da concerto, e sembrava interessato a scrivere degli articoli per TNT sull'argomento. Anzi era stato proprio lui a contattarmi. Naturalmente, come accade spesso (quasi sempre) tra il dire ed il fare (gratis) c'è tanta differenza. Anzi, come dico spesso:

Tra la teoria e la pratica c'è poca differenza, in teoria...
ma tra la teoria e la pratica, c'è un'enorme differenza, in pratica
:-)
Promettere non costa nulla, mettere il posteriore sulla sedia e passare ore al computer per scrivere semplicemente per rendere un servizio agli altri è molto, molto più faticoso.
Ciao!
Lucio Cadeddu

Quali cavi?
Salve, sono ancora Leonardo. Ho scritto una settimana fa a proposito del NAD 306 e del suo finale corrispondente. Ho seguito il suo consiglio ed ho cambiato amplificazione pur restando in casa NAD.
Ora possiedo un pre 116 ed un finale 216thx. quel che chiedo è questo: quale cavo di interconnessione devo usare tra pre e finale? Possiedo mini diffusori Linn Tukan ed un giradischi Audio Linear TD 4001 + SME 3009s2 improved + Mission 773hcgold.
Ancora quale cavo di segnale tra giradischi e pre? Ho collegato pre e finale con uno Shinpy Red Star ed il giradischi con un Audioquest Topaz ma il suono risulta velato e la voce poco trasparente e leggermente arretrata.
Vorrei avere più trasparenza ed un suono veloce e dinamico. Ascolto musica jazz e rock degli anni sessanta e settanta.
Gradirei un parere sul mio impianto ed in particolare sul giradischi di cui ho poche notizie.
Certo di un suo cortese riscontro La saluto cordialmente.
Leonardo - E-mail: bibstore@CISADU2.LET.UNIROMA1.IT

LC
Caro Leonardo,
sul giradischi ti so dire poco anch'io, purtroppo. Una foto potrebbe aiutarmi a capire meglio, probabilmente si tratta di un giradischi conosciuto marchiato sotto altro nome. Azzardo che potrebbe trattarsi di un Thorens.
Ottimi il braccio e la testina. Con un set-up analogico di buon livello come questo la qualità del pre phono è fondamentale. Quello del pre NAD fa quel che può, evidentemente, ma non mi aspetterei miracoli. Meglio un pre fono separato.
I cavi vanno benissimo e certamente non sono il limite alla trasparenza dell'impianto. Volendo, se hai la possibilità, prova qualcosa tipo dei Van den Hul o dei cavi in argento, in genere piuttosto aperti sul medio alto e le voci.
Prova anche a sistemare i diffusori in modo diverso: la Linn consiglia di tenere i diffusori accanto alla parete posteriore però io proverei ad allontanarli almeno di 50 cm, vedrai che la gamma media si ripulisce e viene fuori alla grande.
Questo contribuirà anche alla sensazione di dinamica percepita, ora soffocata dalla presenza (immagino) della vicina parete posteriore.
Sul cavo Red Star ho pubblicato una prova d'ascolto qualche settimana fa, magari dacci un'occhiata e vedi se ti ci ritrovi. La recensione è nel
Tempio del Tweaking.
Infine, per quanto detesti dare giudizi a distanza sugli impianti di chicchessia, posso osservare che il tuo sistema è ben equilibrato e forse l'unico punto debole (ma non troppo!) è proprio il pre, specie la sua sezione phono.
A presto!
Lucio Cadeddu

Ma sono davvero tutti uguali?
Caro Lucio,
grazie per la celerità e la cortesia con la quale mi hai risposto, sono ancora Romano di Bologna e sto seguendo i tuoi consigli.
Innanzitutto ho cominciato il mio tour nei negozi di HiFi della mia città alla ricerca di un ampli che potesse soddisfare le mie esigenze, che sono sì di un appassionato del buon suono ma anche di un pigro al quale piacciono le comodità (es. telecomando e tanti ingressi).
Sono per ora giunto a selezionare i seguenti prodotti e ad aumentare leggermente il mio budget di spesa:

Purtroppo questi componenti li ho trovati in negozi diversi e non ho potuto fare una prova comparativa, sono però orientato verso il NAD, anche se non ha l'ingresso phono ma il negoziante mi ha detto che lo si può acquistare a parte sempre della NAD (c.a.150.000 lire) o c'è la possibilità di un adattatore! (c.a. 35/40.000 lire), visto il tipo di piatto che uso (Technics SL303) forse più che sufficiente.
Ti chiederei quindi uno dei tuoi saggi consigli per l'acquisto di uno di questi prodotti.

STOP FERMA TUTTO!!!
Ti sto scrivendo in varie fasi e sono appena rientrato dal mio ultimo giro presso un negozio di HiFi, il gestore, persona che ha sempre goduto della mia stima per le proprie conoscenze nel campo dell'Alta Fedeltà, mi ha appena fatto mettere in dubbio tutte le mie certezze sul prodotto che sto per acquistare.
La sua spiegazione si basa sul fatto che i produttori più grossi (Philips, Sony ecc.) sono quelli che poi vanno a fornire le varie marche di prodotti HiFi e che quindi potrei acquistare a prezzi più contenuti modelli come DENON o SONY (non ricordo i modelli citati ma comunque di fascia alta, il Sony aveva due finali mono separati, tecnologia Mosfet e Trasf.Toroidale) che non hanno nulla da invidiare a marchi come ROTEL o NAD (definiti non di marca realmente) che lui non mi consiglia (sebbene sia in grado di ordinarmeli a prezzi vantaggiosi rispetto alla concorrenza).
Ti chiedo ora il tuo punto di vista e comunque sempre un tuo parere sui prodotti prima citati che per ora sono sempre tra i mie preferiti.
Un'ultima cosa, ho letto l'articolo di Thorsten sulla costruzione dell'FFRC mi spieghi, meglio se con un disegno, come sono collegati tra loro i fili (so che lo devo leggere più attentamente ma ora non mi è chiaro).
Spero di non approfittare troppo di questa rubrica, ma è per me diventata un punto di riferimento molto importante. A presto
Romano Bettini - E-mail - stab10@hotmail.com

LC
Caro Romano,
il tuo negoziante ha detto delle mezze verità infarcite di grosse bugie. L'unica cosa vera è che esiste un legame tra Marantz e Philips, specie per quanto riguarda i CD players economici (il Philips 721 è un Marantz CD 38 e viceversa :-) ). Diverso il discorso di Rotel, NAD e altri, apparecchi progettati per lo più in Inghilterra (i Rotel erano disegnati da Stan Curtis) e che con Sony e Denon non hanno davvero niente a che spartire.
A dirla tutta, è anche vero che alcuni amplificatori Denon e apparecchi Pioneer sono stati progettati con l'aiuto delle rispettive filiali inglesi.
Tra gli amplificatori da te elencati sceglierei il Rotel senza pensarci due volte.
Il pre phono NAD, più volte citato in queste pagine, è un bell'oggettino, costa poco e risolve il problema degli ampli sprovvisti di ingresso per giradischi.
Più delle mie parole, una semplice prova d'ascolto a confronto dovrebbe fugare ogni dubbio.
Vedete, il problema è non badare troppo alle chiacchiere e puntare alla sostanza. Non me ne frega un accidente di trasformatori toroidali, di mosfet, di condensatori in canna di bambù invecchiata al Sole...Levante :-) o altre simili stupidaggini.
Facci passare dentro la Musica e valuta il risultato che ne vien fuori.
Questa è l'unica e la sola cosa che conta davvero. Il resto sono chiacchiere da bar o da negozianti in malafede (o, peggio, ignoranti). Ascolta, ascolta ed ascolta. L'HiFi si può giudicare solo così, le parole non servono a nulla. Neppure le recensioni. Solo l'esperienza diretta.

Infine il cavo di Thorsten. Poichè l'articolo mi sembra MOLTO chiaro e non saprei davvero come spiegarti altrimenti e visto che tantissimi lettori l'hanno costruito senza problemi, chiedo aiuto a loro per suggerirti una spiegazione migliore della nostra. Di più nin zò...
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Una questione di estetica?
Gentilissimo ingegnere,
desidero porle un quesito, dopo aver visionato i molti volumi, anche troppi ( e dopo le sue ammonizioni a visionare prima l'archivio è necessario passare un paio di orette collegati per assicurarsi di non ripetersi).
La domanda è banale ma spero non per tutti.
Secondo i miei gusti estetici, considerando i diffusori dei veri mobili di arredo per la loro bellezza, sono innamorato della visione che si ha quando questi sono privi della "protezione" di stoffa che viene apposta agli altoparlanti (diffusori nudi).
Chiedo se questa mia preferenza è sconsigliabile od innocua per gli altoparlanti.
Distinti saluti e ringraziamenti per il servizio reso con il suo sito Alessandro Frazzetto -E-mail: alefra@ctonline.it

LC
Caro Alessandro,
la tua è una domanda curiosa. La griglia in tela che protegge gli altoparlanti ha, nella maggioranza dei casi, funzione meramente protettiva, dalla polvere e dalla luce diretta del sole.
Durante l'ascolto però è consigliabile eliminarla, visto che causa diversi problemi di diffrazione e di ideale resa sonora degli altoparlanti.
Esistono tuttavia alcuni diffusori espressamente progettati per funzionare con la tela al suo posto, ma in tal caso ciò è espressamente raccomandato nel manuale d'uso e comunque si tratta di casi rarissimi.
Quindi: griglia su quando non si ascolta e altoparlanti "liberi" quando si suona la Musica.
Non esporre mai le membrane degli altoparlanti alla luce diretta del sole per lungo tempo ed evitare di toccarli con le dita, ovviamente.
Infine una precisazione: NON SONO INGEGNERE :-)
Sono un Docente di Analisi Matematica all'Università.
Ciao!
Lucio Cadeddu

Ricablare i diffusori?
Caro Lucio,
innanzitutto ti ringrazio per la risposta datami alla mia lettera, della quale sono rimasto immensamente gratificato: sono quel ragazzo di 34 anni di nome Roberto che ti chiedeva dell'utilità di Internet, ricordi?
Fa piacere scoprire identità di vedute anche su campi nono strettamente attinenti alla nostra passione!!
Questa volta ti scrivo però per un dubbio che mi attanaglia: dopo varie prove io ho cablato il mio modesto impianto (Marantz CD 63, convertitore Audio Alchemy, ampli Electrocompaniet e casse B&W CDM1) con i seguenti cavi: cavo di segnale digitale Videoz della Audioquest, cavo di segnale Mit Terminator 2, cavi di potenza della Nordost Flatline gold in configurazione biwiring e qui giunge il bello ovvero forse la scoperta per me dell'acqua calda ma si sa c'è sempre una prima volta: a causa della rottura di un woofer conseguente ai miei "esperimenti con un piccolo finale autocostruito" smonto per la prima volta le casse B&W cdm1 e "orrore" noto che i morsetti, esternamente dorati, terminano dal lato interno con dei distanziatori di volgarissimo acciaio sulla quale viene fissata la basetta del crossover tramite dei bulloni. Detti distanziatori oltre quindi a fare da supporto ancorante per la basetta costituiscono il tramite per il prezioso segnale audio che si riversa sulle piste tramite i suddetti bulloni di normalissimo acciaio o ferro che dir si voglia, inoltre noto che il collegamento con i due altoparlanti è realizzato con un volgarissimo filo di non eclatante sezione sia per il woofer che per il tweeter, filo che nonostante la dizione impressa della casa su di esso ricorda molto da vicino della comune piattina da elettricista!!!
A questo punto, premesso che a mio parere le casse suonano già tremendamente bene così, è possibile intervenire e se si si rischia di stravolgere il "suono della cassa"?
Che senso ha curare tutti i vari collegamenti se poi internamente il segnale deve transitare da siffatti pregiati materiali prima di giungere ai sospirati altoparlanti?
La casa costruttrice nono prende un pochino in giro noi audiofili ed il cliente in senso lato dorando dei morsetti che all'interno hanno tutt'altro aspetto?
Scusandomi della mia prolissità ti invio un cordiale saluto
Roberto - E-mail: rsarah@tin.it

LC
Caro Roberto,
in progetti tutto sommato economici, per quanto votati al "buon suono", non si può pretendere l'attenzione, il livello di finitura e di attenzione ai particolari che si può riscontrare in progetti più costosi.
Non mi scandalizzerei troppo, dunque, anche perchè quel che conta è il risultato.
Si può migliorare? Certo! Sostituire il cablaggio può essere già un ottimo passo avanti, però è un lavoro che occorre saper fare coi materiali adatti (leggasi anche: buone salduture con stagno di qualità).
In genere un ricablaggio con cavi di qualità aumenta la trasparenza e la pulizia del suono anche se non devi aspettarti miracoli. Il tratto di cavo tra l'altoparlante ed i morsetti è effettivamente molto importante in quanto è il percorso che il segnale compie che è più esposto alla nefasta influenza (a proposito, mi è passata, grazie a tutti degli auguri!) del campo magnetico generato dai potenti magneti degli altoparlanti.
Un'idea potrebbe essere quella di utilizzare un cavo dotato di schermo che poi va collegato ad un morsetto di terra dell'amplificatore (tipo il nostro cavo
Star). Sto eseguendo vari esperimenti in tal senso anche con cavi simili allo Star di famosi marchi HiFi.
In ogni cavo, un conduttore di buona qualità e di sezione adeguata può già fare qualcosa.
Quanto ai connettori, certo, degli Edison Price o dei Bocchino Audio in rame tornito dal pieno sarebbero l'ideale...ma costano molto e si ritorna al discorso di prima.
Magari fai qualche prova e facci sapere!
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!

I volumi della posta precedente
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