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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Insoddisfazione
  2. Nuova amplificazione
  3. Analogico vs digitale
  4. Impianto in mansarda
  5. Miglioria a costo zero
  6. Lettore CD intorno ai 300 €
  7. Impianto per musicista
  8. Re: Pulizia dischi con Alcool Isopropilico
  9. Strane prove sui cavi
  10. Aggiornamento sorgenti

Insoddisfazione
Gentile Direttore, buonasera da Giampiero.
Ti faccio i miei complimenti per la tua rivista indipendente e autorevole, che tanto fa per noi audiofili. Io non so come ringraziare te e i tuoi collaboratori per i tanti consigli che ho già ricevuto leggendovi e che spero ancora di ricevere.
La mia catena audio è così composta:

Con l'applicazione di alcuni dei vostri semplici consigli le qualità sonore del mio impianto sono migliorate in maniera tale da far venire a galla i difetti congeniti nel suddetto impianto: sbilanciamento timbrico verso il medio-alto, con alto a volte graffiante, medio-basso leggero, e basso gonfio, poco profondo e confuso, tanto che corda del basso e batteria non si distinguono.
Per non parlare della microdinamica, piatta e senza impatto, e della scena che raramente si estende oltre i diffusori. Spero si capisca che sono deluso del mio impianto e che lo voglio cambiare!
Ho pensato di iniziare sostituendo prima la sorgente per proseguire poi con amplificatore cavi e casse. Siccome per l'amplificazione pensavo ad AM AUDIO, le cui vostre recensioni sono sempre positive, mi sono messo a cercare un TEAC VRDS 9 o un TEAC VRDS 25 (introvabile!) modificati da AM AUDIO e da voi entrambi recensiti.
Ultimamente però ho sentito parlare molto bene dei lettori Naim da diversi audiofili che posseggono anche amplificatori AM AUDIO. Parlano di una buona meccanica, di una timbrica equilibrata e completa e di un'ottima musicalità. Ottima anche la dinamica e il "punch" anche a basso volume, ma mai aggressivo o affaticante. Tutte caratteristiche da me desiderate!
Con in più la possibilità di migliorarli nel tempo con l'aggiunta di alimentatori esterni di varia efficacia e upgrade elettronici futuri per farli stare al passo coi tempi. Mi sembra di capire invece dalla tua recensione che il TEAC VRDS 9 sia molto aggressivo e nervoso. Non vorrei che fosse anche affaticante. Non è che poi ha un DAC ormai datato?
Qualcuno mi ha consigliato anche CEC 3300 e TL51ZX. Avrei la possibilità di acquistare diversi Naim ex-demo o usati (CD5i, CD5X e CD5). Contemporaneamente entro 10 giorni arriverà ad un venditore lombardo un TEAC VRDS 9 AM AUDIO e dovrò dare una risposta immediata perché la lista dietro di me è lunga.
Purtroppo nelle nostra regione (ebbene si…sono sardo anch'io) come tu certo saprai, non si possono ascoltare questi marchi, mi rivolgo quindi alla tua grande esperienza per un giudizio su queste elettroniche, visto che il TEAC lo hai provato, e i Naim mi è sembrato di capire che ti piacciono molto (se non ho letto male, possiedi l'amplificatore integrato Nait1 e il finale Nap 250).
In più mi sembra che amiamo tutti e due il basso molto esteso ma controllato, e soprattutto un po' di "punch" e di verve ma senza affaticamento. A me piace anche l'alto rifinito e dettagliato ma non metallico e aggressivo, e i medi caldi. Fatte queste premesse, mi potresti descrivere le differenze musicali tra i lettori sopra descritti in modo da facilitarmi la scelta?
Sono corrette le informazioni in mio possesso? Quale avresti scelto tu e perchè? Se desideri fammi pure altri nomi, ma per favore giudicami anche quelli da me richiesti.
Scusami per l'estensione enciclopedica della mia lettera, ma volevo descriverti i miei gusti musicali e i miei dubbi per metterti nelle condizioni migliori di darmi il consiglio giusto… se ti andrà di farlo. In attesa di una tua ambita risposta ti ringrazio affettuosamente. A presto… Mi raccomando, continuate così!!! GRAZIE
Giampiero - E-mail: masterjump (at) hotmail.it

LC
Caro Giampiero,
se devo essere sincero al 100% non mi pare che il tuo attuale "problema" possa risolversi senza pensare alle casse. Anzi, a dire il vero, sono la prima cosa che mi verrebbe in mente di upgradare. Già una coppia di diffusori da supporto più raffinati potrebbe risolvere gran parte dei problemi da te elencati ma, visto che sei amante del basso profondo, una soluzione "da pavimento" sarebbe probabilmente ancora più congeniale. Poi sarebbe la volta della sorgente ed infine dell'amplificazione. Vedo così una scala di priorità per upgradare il tuo impianto.
Visti i modelli di elettroniche che hai elencato mi pare di capire che il budget a disposizione non sia basso. Di conseguenza, prova a dirottare parte di questo (o tutto) su una coppia di diffusori da pavimento di buona qualità, magari anche usati. Marche e modelli li puoi trovare in diverse lettere alla redazione qui sul sito, magari inizia a dare un'occhiata dai volumi a numerazione più alta (= più recenti) e procedi un po' a ritroso. Sono sicuro che qualche indicazione adatta la trovi.
Per quanto riguarda sorgente ed amplificazione, visti i tuoi gusti, starei su Naim Audio, magari un'accoppiata CD5 o CD5i + Nait 5 o Nait 5i. Infine, per rispondere ad alcune tue domande precise, ti dirò che il VRDS 9 modificato AM Audio non è affaticante, tutt'altro. E' "muscolare", un po' forward ma nel complesso è un prodotto assolutamente godibile.
Per quanto riguarda Naim, non è un mistero che io ami il loro suono, specie quello di vecchia impostazione, in stile Nait 1 e NAP 250 chrome. Non è forse correttissimo ma lo trovo molto coinvolgente e musicale. Dovresti provare a sentire l'impostazione di queste elettroniche inglesi, anche quella "moderna", per vedere se toccano le corde giuste del tuo gusto personale. Per quanto riguarda la difficoltà a fare prove d'ascolto in aree non esattamente ad alta densità di negozi HiFi, una possibile soluzione è quella di iscriversi ad un forum di appassionati e partecipare a qualche seduta d'ascolto "collettiva". A Cagliari, ad esempio, ne organizziamo abbastanza spesso, basta tenere d'occhio la community regionale
TNT-Sardinia.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuova amplificazione
Ciao Lucio,
a distanza di quasi due anni torno a rompere. Ho seguito i tuoi suggerimenti: ho comprato inizialmente i cavi JPS S2, di potenza e segnale, poi tre mesi fa delle ProAC d15 (le 1.5 e le sorelle maggiori 2.5 non sono riuscito a trovarle a prezzi oggettivamente ragionevoli).
A dirla tutta, prima di acquistare le casse, ho sostituito i cavi di segnale con dei Maestro per paura che il suono cavi+casse diventasse troppo "nasale". Ora me ne pento. La differenza di classe rispetto alle mie vecchie Snell si sente, anche se me l'aspettavo più marcata. Ho perso in raffinatezza e ho guadagnato in dinamica e coinvolgimento.
Ho la senzazione che con un amplificazione più muscolosa dell'Integré il divario aumenterebbe di molto. Per "far entrare in coppia" le casse devo agire non poco sulla manopola del volume, a volumi normali ho la sensazione che il suono sia un po' duro e "inscatolato".
Ho trovato quindi la scusa per passare a pre+finale e gradirei, una volta ancora, il tuo consiglio. Non so se rimanere in casa YBA con una soluzione tipo "pre 2+finale 1 hc" od orientarmi verso amplificazioni inglesi tipo NaiM NAP 250 o Chord. Ho escluso marchi americani perché molto ambiti/ricercati e non trovabili a prezzi da vero usato.
Tu cosa che ne pensi?
Un sincero grazie,
Michele - E-mail: m.cominacini (at) libero.it

LC
Caro Michele,
se ti piace il suono YBA, non vedo ragione per abbandonarlo. Pensa dunque alla soluzione pre+finale, non credo rimarrai deluso. Se invece cerchi sonorità più morbide, anzi più calde, direi, potresti in effetti orientarti su Naim. Molto dipende da quello che potrai provare direttamente con le tue D15 perché senza una verifica sul campo è sempre un rischio abbastanza grosso, tenuto conto delle cifre in gioco.
Il fatto che il suono ti sembri "duro" ed "inscatolato" potrebbe anche dipendere dalle casse, magari hanno bisogno di suonare ancora un po'. Se nuove, certamente hanno bisogno di tante ore di funzionamento per potersi esprimere al meglio. Se usate, magari inattive da tempo, potrebbero comunque necessitare di un po' di "break up".
Non mi è chiarissimo perché tu abbia sostituito i JPS S2 coi Maestro. A mio parere i primi sono di ben altra categoria rispetto ai secondi. Ed il fatto che tu ti dichiari "pentito" della scelta non fa che confermare questa mia tesi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Analogico vs digitale
Caro Lucio,
ti vorrei proporre alcuni temi; ma prima:

Tema 1. Il vinile.
Ho letto la recensione sul Technics 1200 e guardandolo accuratamente ho pensato: "Perbacco, ma quello è il giradischi con cui mio fratello 15 anni fa stressava tutti con il rap!". Visto che il giradischi se ne stava da allora fermo a prender polvere me lo son portato via, l'ho pulito, ho comprato una bella Denon DL103 per sostituire la Stanton500 che montava e che più che altro gracchiava (ruggine? mah!) ed il Pro-Ject Phonobox mk2 che tra l'altro con il dual-amp dovrebbe darmi un bi-amping perfetto; ho regolato il braccio per la prima volta nella mia vita, allineato la testina con la vostra dima e via! All'ascolto.
Keith Jarrett - The Koln Concert
Dinamica. C'è tanta dinamica. Ma anche clic, clip, crock e buzz. Pensavo di avere tutto ciò che servisse ed invece.. devo pure comprarmi l'apposito liquido e lavare i dischi! Ma che diamine, non è mai finita! Che sbattimento.. :-( E -dinamica a parte- le mie orecchie non consegnavano altri vantaggi (né tantomeno la palma della vittoria) al vinile.. fino a quando.. finisce il lato1 ed appare una platea sterminata di applausi che riempiono la stanza dietro le casse! Ok, ok. Pensavo di avere "intuito" la tridimensionalità su una chitarra di Knopfler in "you and your friend", ma qui c'è, è limpida, chiara, presente e mi coglie di sorpresa. Bob Marley - Uprising
Clicca, clippa, crocka e buzza meno, e per di più la tridimensionalità c'è pure lì! Il disco parte con una chitarra che si staglia secca su fondo nero ma suona nelle casse, e poi.. entrano le percussioni, che si allungano dietro, nello spazio. Segue la musica, riempie la scena. Ogni tanto un po' distorce e le sibilanti sibiliano (come lo correggo?!?) però l'ascolto é decisamente piacevole. Sade - Promise
Confronto LP - AAC a 128k, non avendo sotto mano il CD. Però sommessamente asserisco che la differenza timbrica e musicale non è poi molta. Ho ascoltato con la maggiore attenzione possibile, appizzando le orecchie, una volta dietro l'altra, ma se da un lato mi accorgo che la riproduzione digitale perde brillantezza e dinamica, magari viene un poco sfuocata, dall'altro non me la sento di dire che la perdita sia davvero rilevante; il che mi fa supporre che con il CD non saprei distinguere. Credo che le mie orecchie non siano ancora allenate a sufficienza, ma tant'è. Conclusioni: è vero, avete ragione, il CD non suona meglio del LP. Ma riuscire a far suonare bene un vinile è un'opera eroica!! (..e trovare oggi su vinile i dischi che ti piacciono, pure..) Certo ha anche i suoi vantaggi, per esempio il divertimento nel regolare il tutto, il piacere intrinseco di passare il tempo a provare regolazioni diverse ma anche -e soprattutto- il fascino retrò del guardare i dischi neri mentre girano. Tema 2. La tridimensionalità.
Solo una cosiderazione: se le casse stanno addossate alla parete, neanche parlarne! Le sposto, quando voglio ascoltare per bene, circa un metro in avanti. Non sarà elegante però d'un tratto appare una bella scena. Poi a dirla tutta ruotando i diffusori più o meno verso il centro, spostandoli un po' indietro, avanti o di lato, la questione non cambia un granché. Perciò mi spingerei a dire che la cosa fondamentale è che abbiano spazio per essere libere di suonare. Chiedo lumi.
Tema 3. L'A.M.P.
Contrariamente a molti, ritengo che l'A.M.P. esista! Cito a sostegno di questa mia tesi, quanto mi è accaduto dopo aver acquistato i t-amp. Ascoltavo a volume sostenuto un disco di Chet Baker quando ho ricevuto una chiamata. Il mio intorlocutore, sentendo suonare una bella tromba, morbida e in solo, mi ha chiesto "Ma sei al Blue Note?". La scena si è ripetuta, con interpreti diversi, in almeno altre due occasioni :-)
Saluti,
Andrea - E-mail: coordinator (at) libero.it

LC
Caro Andrea,
credo che tu non abbia ancora ascoltato quel che c'è DAVVERO dentro un vinile. Probabilmente il giradischi e la testina non sono regolati a dovere oppure i dischi sono rovinati, sporchi e/o usurati. Che sia facile far suonare al massimo il vinile è chiaramente falso. Ci vuole pazienza, esperienza ed ottime condizioni al contorno. Le differenze rispetto al digitale sono però enormi e tutte a favore del vinile.
Discorso analogo per la tridimensionalità, se muovendo le casse in varie direzioni la scena non cambia c'è di nuovo qualcosa che non va. Le differenze diventano importanti anche con spostamenti di pochi centimetri.
Per quanto riguarda l'A.M.P. ..conosco la sensazione, infatti mi sto attrezzando, come già scritto nell'
editoriale di Febbraio, per giudicare gli impianti al telefono :-)
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Impianto in mansarda
Caro Direttore,
Ti scrivo a distanza di circa tre anni di distanza dall'acquisto dell'attuale impianto, frutto di numerose sedute di ascolto presso diversi rivenditori, ma del cui risultato sono sostanzialmente soddisfatto. Il sistema è così composto: lettore CD Rega Planet Silver, ampli integrato Audio Analogue Puccini S.E., diffusori Monitor Audio Bronze B4, cavi potenza Dr. Klimo con terminazioni professionali, cavo di segnale Hi Diamond SDI, tavolino autocostruito.
Mi piace l'equilibrio complessivo dell'impianto, la capacità di dettaglio associata alla musicalità, la versatilità con cui riesce a riprodurre qualsiasi genere musicale. Ascolto, infatti, generi musicali differenti, dalla classica (non lirica) al jazz (con percentuale in crescita), dal rock & blues alla leggera italiana (quest'ultima perché piace a mia moglie, ma sono contento che anche lei possa trovare un senso "a 2.500 Euro – prezzo dell'epoca - di impicci per casa"). L'ambiente di ascolto è una mansarda di circa mq. 50, arredata, la parete posteriore dove sono collocati i diffusori parte da un'altezza minima di m. 1,20.
Credo di aver trovato un discreto compromesso con i vincoli ambientali collocando a circa 1,5 m dalla parete i diffusori, ma noto alcune particolarità:

  1. Spostandomi dal punto di ascolto mi sembra di sentire un rinforzo della gamma bassa. Non mi dispiacerebbe un limitato aumento di tale gamma, ma temo di peggiorare la situazione avvicinando le case al muro;
  2. In alcuni casi la riproduzione del pianoforte non mi soddisfa. Mi farebbe piacere un Tuo giudizio complessivo sull'impianto e, possibilmente, qualche consiglio sul posizionamento dei diffusori.
Approfitto dell'occasione per farti un'altra domanda che mi sta iniziando a ronzare per la testa: ho acquistato un T-Amp per curiosità ed effettivamente mi ha stupito per le sue doti, visti il prezzo e la dimensione. Vorrei costruire un secondo impianto, acquistando un lettore CD entry level nuovo e dei diffusori usati, non da pavimento. Il budget è contenuto per motivi "familiari" (sono neo-papà ed in procinto di acquistare casa), avrei intenzione di non andare oltre i 200 Euro per le casse ed acquistare il lettore in un secondo tempo. Avresti qualche consiglio per gli abbinamenti?
Mi scuso per la lunghezza della lettera, ma ci ho messo tre anni per trovare il tempo di scriverti nuovamente!
Grazie e complimenti per la Tua rivista.
Marco - E-mail: iulall (at) tin.it

LC
Caro Marco,
sul posizionamento dei diffusori, trattandosi di mansarda, non posso che consigliarti di fare qualche esperimento, magari proprio avvicinandoli alla parete posteriore e/o angolandoli verso il punto d'ascolto. L'impianto mi pare equilibrato, personalmente avrei investito di più sui diffusori e di meno sulle elettroniche ma è una questione inessenziale. Hai ascoltato bene il T-Amp al posto del Puccini nell'impianto principale? Gli hai dato una buona alimentazione? Potresti avere delle sorprese, pressione sonora limitata a parte.
Per il secondo impianto intorno ad esso potresti valutare dei diffusori Indiana Line da supporto, ci sono tanti modelli di buona sensibilità che potrebbero risultare idali. In alternativa c'è l'usato, prediligendo modelli che abbiano sensibilità superiori ai 90 dB, se possibile.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Miglioria a costo zero
Buongiorno Lucio Cadeddu, scrivo perché insieme ad un amico abbiamo trovato un modo di migliorare sensibilmente il suono del vinile senza spendere una lira. Entrambi abbiamo un pre phono col controllo del volume (Clearaudio Balanced Reference). Ebbene collegando il pre di phono direttamente all'ingresso dell'amplificatore abbiamo ottenuto un netto migloramento del suono, palcoscenico piú ampio e parecchio piú dettaglio.
Si tratta di un miglioramento chiaro ed evidente che senti anche ascoltando distrattamente. Prima abbiamo provato con il mio integrato Gryphon Diablo (ha modo di bypassare il suo preamplificatore) e abbiamo quasi raggiunto le prestazioni della coppia The Gryphon Sonata + DM 100 (antecessore dell'Antileon).
Dopo questo abbiamo preso un finale Plinius SA 103 che avevamo in prova e allora è stato quasi il miracolo. Erano li a suonare davanti a noi!!!!
Forse abbiamo scoperto l'aqua calda. Ma se non fosse cosí, per chi ha un pre phono con controllo di guadagno, puó servire. Ovviamente l'ideale è avere un finale con 2 ingressi in modo di collegare il CD all'altro via pre.
Cambiando argomento.
Se ti capita, prova il materiale Plinius. L'SA 103 ha un raporto prezzo qualitá assolutamente incredibile. Poi tra qualche tempo (settimane? 2-3 mesi?) proveremo l'SA Reference e vedremo. Sarebbe bello che tu facessi recensioni di materiale di questo livello. Mi sembra capire che la filosofia di TNT audio è verso sistemi economici e medi, ma forse puoi fare un po' di spazio per modelli superiori.
Saluti.
Cosimo - E-mail: ccereda (at) teleline.es

LC
Caro Cosimo,
è chiaro che se il controllo di volume è di buona qualità e non ci sono problemi di interfacciamento elettrico, eliminare un componente dal percorso del segnale è quasi sempre benefico. Quel che mi chiedo è: quanti pre fono dispongono di controllo di volume? E quanti finali hanno il doppio ingresso linea?
Per quanto riguarda il materiale Plinius, noi siamo disponibili a provare tutto e non è vero che ci limitiamo a materiale di livello medio o basso. Molto dipende anche dalla disponibilità dell'Azienda e/o del Distributore e dalla nostra agenda, ormai vergognosamente stipata di prodotti in attesa di essere testati.
Abbiamo sempre dedicato ampio spazio anche ai prodotti di classe elevata ma ci sembra più giusto (anche se forse meno divertente, per noi e per chi legge) tentare di tenere i piedi per terra. Come scrivevo nell'
editoriale dello scorso mese purtroppo l'HiFi di fascia media sta letteralmente sparendo. Vogliamo davvero questo?
Lucio Cadeddu

Lettore CD intorno ai 300 €
Gentilissimo Direttore buon giorno,
grazie, naturalmente, per l'interessante lavoro che svolge con così tanta passione e competenza. Passo velocemente alla mia domanda. Impianto attualmente posseduto:

Adesso sono costretto ad ammettere un peccato grave per un intenditore come lei (infatti l'intenditore è lei e non io), sino ad oggi ho ascoltato i miei CD tramite un DVD Panasonic S35, in quanto ho voluto rimandare la spesa di altri componenti. Ora mi sono deciso di acquistare un lettore CD ed è per questo motivo che le scrivo.
Il venditore che mi propose le Triangle mi ha consigliato, della Cambridge Audio, il CD Player Azur 640C. che sfiora, come costo, i 500 Euro. Un po' troppo per le mie tasche, mi può dare qualche indicazione di un onesto CD player un po' più economico? Diciamo sui 300 Euro ?
Ho letto nel depliant della marca inglese che uno dei componenti più importanti, l'ottica laser, è della Sony. Sorge spontanea una domanda, perché allora non comprare un Sony?
La musica che ascolto è un po' di tutti i generi da Mozart ai Genesis. Può darmi anche un giudizio sull'abbinamento dei miei componenti e dei cavi usati, io sono soddisfatto però essendo poco esperto capisco che potrei aver commesso qualche ingenuità.
Grazie per la gentile risposta che vorrà darmi, cordiali saluti
Camillo - E-mail: c.vitali (at) mesdis.it

LC
Caro Camillo,
visto che ampli e casse hanno una certa "pretesa" audiophile io direi che sia il caso di dare alla sorgente CD una pari dignità. Purtroppo, con 300 €, si compra veramente pochino, fatte salve delle occasioni rare ed il mercato dell'usato. Ti consiglierei pertanto di aspettare tempi migliori e budget più elevati oppure di tenere d'occhio il mercato dell'usato. Il Cambridge che ti hanno proposto, ad esempio, potrebbe essere reperito usato di qualche anno ad una cifra molto vicina a quella massima da te stanziata e così dicasi per qualche modello entry-level di NAD e Rotel.
Un'altra strada percorribile sarebbe quella dell'acquisto di un DAC separato (usato) da abbinare al tuo lettore DVD, che immagino sia provvisto di uscita digitale coassiale oppure ottica.
Si tratta di una scelta che richiede comunque un po' di esperienza, per cercare le occasioni migliori. Non te la dovessi sentire, come già detto, attendi tempi migliori. Magari preallerta il tuo negoziante in caso dovesse capitargli di ritirare qualche buon usato.
Per quanto riguarda infine il discorso che facevi sulla meccanica Sony...beh, un CD player non è solo "meccanica" ma anche e soprattutto circuito di conversione, di alimentazione e stadio d'uscita. Quest'ultimo, da solo, può letteralmente far cambiar volto al suono di un lettore CD.
Buona caccia!
Lucio Cadeddu

Impianto per musicista
Sono un musicista (suono il basso elettrico in band genere rock e metal dove le distorsioni la fanno da padrone) ed anche un appassionato di musica. E' inutile dire che i miei ascolti vertono principalmente sulla roba che mi piace anche suonare (rock e metal appunto), ma devo dire che non disdegno nemmeno la musica classica, il jazz ed alcuni autori italiani, Battisti e gli Stadio in primis.
Mio padre da giovane (parliamo degli anni 70) comprò un impianto con amplificatore Marantz model 1150, equalizzatore stereo Soundcraftsmen model 20-12 e casse RCF (una ditta locale) di cui purtroppo non conosco né modello né wattaggio.
Non ti dico il modello di giradischi perchè non mi interessa per quanto riguarda questa missiva, mentre specifico che il lettore CD è un Philips DVP-630. L'impianto si trova in sala, con le casse adeguatamente distanziate e di fronte, a non meno di quattro metri, le porte-finestre che conducono sul balcone.
Ciò che ti voglio chiedere è questo: come mai la qualità sonora di questo impianto (che ai suoi tempi costò a mio padre una cifra tale che sua madre gli diede del matto) al mio orecchio non può competere con quella del mio computer dotato della solita soundblaster live 5.1 e di casse stereo della Cambridge soundworks (che alla fine non sono nemmeno l'entry level delle casse da PC, ma cavolo, sempre casse da PC restano!)?
E' un problema mio? Oppure è l'impianto di mio padre che effettivamente ha delle mancanze? Ci tengo a precisare che i cavi di collegamento li abbiamo sostituiti l'anno scorso, ed i woofer delle casse, che erano danneggiati, li abbiamo fatti riparare sei mesi fa... quindi non dovrebbero esserci problemi tecnici, per così dire.
Il suono dell'impianto con l'equalizzazione in flat è totalmente spostato sulle frequenze medio-basse e, anche agendo sui controlli di tono, non c'è verso di togliergli questo carattere ovattato. Ok, forse io sono troppo abituato a suoni taglienti e molto rapidi proprio a causa della musica che suono e che preferisco ascoltare, e certamente negli anni 70 le ditte non creavano impianti hi-fi specifici per questo tipo di musica, ma può essere questa la spiegazione?
Purtroppo io non ho migliaia di euro da spendere per migliorare questo impianto. Volevo solamente chiederti se questo tipo di suono può essere dato da problemi insiti dentro l'amplificatore (devo farlo controllare?) oppure se è un carattere che non può fare altro che venire fuori dato l'impianto che ho.
Un'ultima precisazione: ho letto il tuo articolo sull'hi-fi a buon mercato e lo condivido pienamente. Tuttavia non credo che le considerazioni da me fatte sul mio impianto siano date da una mia scarsa esperienza di ascolto o cose simili e questo in quanto, essendo io musicista, penso di avere un orecchio abbastanza affinato, anche se devo ammettere che ci sono miei "colleghi" che hanno un udito molto più sensibile del mio.
Grazie mille fin d'ora.
Giordano - E-mail: giordano.iori (at) email.it

LC
Caro Giordano,
la descrizione del problema mi fa pensare a dei diffusori ormai "andati". Avete fatto riparare i woofers (e bisognerebbe vedere come) ma forse anche i tweeters ed il circuito di crossover hanno fatto il loro tempo. Penso a qualche componente passivo ormai fuori specifiche e/o ai tweeters "inchiodati". Quel che puoi fare, visto che sorgente ed ampli dubito possano essere responsabili, è di collegare, anche solo per prova, un'altra coppia di casse, non importa di che livello, tanto per capire.
Anche negli anni '70 i diffusori potevano suonare "brillanti" quindi non è un problema di filosofia storica dei componenti in tuo possesso. Farei comunque anche un'altra prova: eliminerei del tutto l'equalizzatore dall'impianto, meno "giri" fa il segnale e meglio è.
Vista la tua predilezione per le emozioni forti, poi, ti consiglierei di cercare una coppia di diffusori Klipsch, magari usati....vedrai che l'heavy metal tornerà a luccicare come non mai :-)
Non servono - come scrivi tu - migliaia di euro: ne bastano poche centinaia per trovare nell'usato una coppia di Klipsch serie RB da supporto o, se sei fortunato, qualche modello della serie RF da pavimento.
L'amplificatore Marantz magari necessita di un "tagliando", comunque. Dopo tanti anni selettori e potenziometri soffrono di problemi di ossidazione. Procurati uno spray riattivante per contatti elettrici e fanne buon uso all'interno dell'apparecchio. Usane poco ed asciuga sempre ogni eccesso. Prima di riaccendere l'ampli, attendi almeno 12 ore. Ovviamente, queste operazioni di ricondizionamento vanno eseguite ad ampli spento e SCOLLEGATO dalla rete elettrica. Se non ti sentissi "sicuro", sarebbe meglio ti rivolgessi ad un qualunque tecnico specializzato. E' un'operazione di un'ora al massimo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Pulizia dischi con Alcool Isopropilico
Caro Lucio,
scrivo per rispondere al quesito di un lettore pubblicato lo scorso primo aprile nella rubrica della posta. E' vero che per un privato è praticamente impossibile acquistare isopropanolo direttamente dal produttore o da un negoziante specializzato. La complessa procedura di controllo e tassazione dell' Ufficio Tecnico di Finanza (UTF) viene applicata agli alcoli metilico, etilico, propilico e isopropilico oltre che ad alcuni composti aromatici come benzene, toluene e xilene.
Per aggirare l' ostacolo alcune ditte nazionali producono una miscela incolore contenente il 98% di alcol isopropilico (sinonimi: isopropanolo; 2-propanolo) e il 2% di metil etil chetone (sinonimo: butanone). Questo prodotto è in libera vendita nei negozi di prodotti chimici ed è utilizzato per la pulizia di testine di registratori, dischi, ecc. In un negozio della mia città, Ferrara, un litro di questa miscela, chiamata "Solvente A/705" oppure "Diluente 912", viene venduto a soli 4,20 euro IVA compresa! Provate ad informarvi presso i rivenditori delle vostre città.

Analizzando la miscela in questione ho potuto accertare che la composizione percentuale corrisponde a quanto dichiarato e non si notano altre sostanze estranee, anche l' acqua è praticamente assente. Ho poi testato il prodotto pulendo un CD-R ed un vinile con un batuffolo di cotone generosamente imbevuto di miscela. Confrontando il risultato con alcol isopropilico puro non ci sono differenze visibili, il poco chetone presente non danneggia minimamente i due supporti. In seguito ho preparato una miscela contenente non il 2% ma il 20% di butanone; anche in questo caso non ho notato nessun tipo di danno sui dischi. Solo usando una miscela al 50% di butanone si producono delle leggere striature sul CD-R e lievi ombreggiature sul vinile. Comunque, se riuscite ad acquistare questo "Solvente A/705", seguite il consiglio della nonna per la candeggina: provare il prodotto su un lembo della camicia, pardon, del disco, se non ci sono danni procedere al trattamento completo.
Buon lavaggio e buon ascolto!
Alberto - E-mail: mra (at) unife.it

Ho letto casualmente la mail sulla "rubrica della posta" di TNT-Audio riguardo la difficoltà a reperire dell'alcool isopropilico (o isopropanolo), ed avendo tempo fa avuto la stessa esperienza (per la pulizia delle testine), volevo informare di come poter eventualmente aggirare il problema.
Io l'ho reperito da RS Components (www.rs-components.it) sotto le spoglie di solvente/detergente isopropanolo per la pulizia (es. codice 567-890 o 101-5766).
E' venduto sia in bomboletta spray che in latta in varie quantità, e dovrebbe avere una purezza del 99,7%. Spero di essere stato utile.
Ciao,
Francesco - E-mail: francesco.reale (at) bt.com

Ciao ancora,
ho letto nella rubrica della posta della difficoltà nel reperire alcol isopropilico per la pulizia del vinile. Io ho acquistato una confezione da 200 ml per circa 5 euro in un centro commerciale un prodotto della G&BL per la pulizia degli schermi LCD: si chiama LCD Monitor Cleaner, cod. LMC2690 ed è a base di alcol isopropilico.
Credo che sia adatto.
Gianfranco - E-mail: gianfranco_viola (at) yahoo.com

LC
Cari Alberto, Francesco e Gianfranco,
grazie per la segnalazione. E' la stessa procedura grazie alla quale si può vendere l'alcool etilico denaturato ad una frazione del costo di quello puro. L'unico dubbio che mi resta è sui componenti "aggiunti" all'isopropilico per denaturarlo. Non vorrei che fossero, magari a lungo termine, dannosi per la composizione chimica del vinile. Magari potrebbe essere utile il feedback di qualche vinilista che li usa con costanza da qualche tempo. In ogni caso consiglio un bel risciacquo energico con acqua distillata, onde evitare il deposito di residui sul fondo dei solchi.
Lucio Cadeddu

Strane prove sui cavi
Eccomi ancora qui a scriverLe, per metterLa al corrente delle varie prove domestiche, insieme ad un caro amio audiofilo. Pochi giorni fa ci siamo chiusi nel mio salotto e abbiamo iniziato a mescolare le carte. La catena era la mia: ampli Densen B-100, Cd Densen B400 plus, casse B&W P-6. In più avevamo le Sonus Faber Minima del mio amico (che ha lo stesso amplificatore ed il Cd Rega Planet, che è stato lasciato a riposo dopo il confronto con il Densen effettuato giorni prima).
Cavi a disposizione: G&BL di alimentazione, Van Den Hul di segnale e potenza (CS-122), Dromos di segnale, Hi-Diamond di potenza. Le coppie di casse, pur con le loro enormi differenze, si sentivano entrambe bene. Abbiamo dato il merito alle elettroniche. Siamo passati quindi ai cavi.
Enorme differenza tra i cavi di alimentazione di serie e i G&BL. Differenza praticamente nulla tra i Van Den Hul di potenza e gli Hi-Diamond di potenza. Cavi di segnale: i Dromos da 1.100 Euro si sono rivelati, in maniera facilmente udibile, superiori i Van Dn Hul da 350 Euro.
Allora ho detto: allarghiamo la forbice, confrontiamo i Dromos con un cavo dozzinale (di quelli in dotazione con le elettrobiche). Risultato? Identici ai Dromos!!! E migliori dei Van Den Hul!!!!!!
Pensavamo di essere stanchi, abbiamo ripetuto la prova qualche giorno dopo. Stesso risultato. I cavi dozzinali usati erano quelli a corredo di un mio vecchio lettore Cd (il Denon DCD 1560, poi venduto perché il suono era troppo...."digitale") ed hanno i connettori dorati e sono di sezione lievemente più generosa di quelli da 2 lire. Però non credo che valgano più di 2-3 Euro.
Al mio amico, possessore dei Dromos (comunque ottimi), e quindi privo di 1.100 euro, per poco non prende un infarto. Mi ha anche detto, scherzando: "forse incosapevolmente hai comprato dei cavi di segnale con un lettore Denon in omaggio".
Tra l'altro la prova è stata condotta in modo molto efficace perché il Densen ha due uscite analogiche identiche. Bastava quindi spostare il selettore sull'amplificatore. Uno di noi due ascoltava e l'altro girava la manopola, senza dire con quale dei due cavi avesse iniziato: tra Van Den Hul e cavo anonimo non abbiamo mai sbagliato (era sempre migliore l'anonimo), mentre tra Dromos e anonimo non si riusciva a capire (qualche lieve differenza a favore del Dromos, non tanto però da giustificare l'esborso economico). Cosa ne pensa?
P.S.: Ho ascoltato in un negozio di Roma delle Harbeth in cassa chiusa (le più piccole in catalogo). Non sono affatto male.
Grazie per l'attenzione,
Andrea - E-mail: albicocco.curaro (at) libero.it

LC
Caro Andrea,
avendo anch'io effettuato delle prove "in commutazione" rapida disponendo di una sorgente con doppie uscite, devo dirti che non sempre si riesce, in questo modo, ad identificare per bene le differenze reali. Ho sempre trovato più significative le prove intervallate da ascolti più lunghi. Il senso dell'udito non è "rapido" come la vista e digerisce male continui cambiamenti. Paradossalmente (prova!) se fai una commutazione ogni pochi secondi e vai avanti così per qualche minuto...alla fine non capisci più niente.
Quel che faccio io in genere è intervallare almeno un paio di brani tra un confronto e l'altro (stessi brani, ovviamente!).
Altre volte provo per più tempo, sino ad arrivare a qualche settimana di ascolti con il nuovo componente per poi tornare alla precedente configurazione. Tieni anche conto che il passaggio dal peggio al meglio è, curiosamente, molto meno evidente del contrario. E' quando torni indietro ad un componente peggiore, dopo esserti abituato a quello migliore, che ti rendi conto di tutto ciò che manca. Quel che c'è "in più" si nota meno.
Fatte queste doverose premesse, non sarebbe la prima volta che un cavo economico sbaragli, in un certo contesto, un cavo più costoso. Può darsi che quel cavo "di serie" non fosse poi così male, in fondo.
Mi fa piacere, comunque, constatare come vi siate spogliati di qualunque pregiudizio ed abbiate fatto certe prove con la mente "aperta"....magari tutti gli audiofili fossero così!
Infine, due parole sulle Harbeth che hai ascoltato. E' un peccato che in Italia non godano di grande diffusione, in effetti si tratta di prodotti dall'ottimo rapporto qualità/prezzo. Prima o poi colmeremo anche questa lacuna...io, intanto, le ho consigliate più di una volta, su queste stesse pagine.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Aggiornamento sorgenti
Salve,
ho da poco deciso di risistemare il mio impianto hi-fi, ma per la scelta di alcuni componenti fondamentali, mi mancano gli elementi di base. Il mio impianto è composto da un preamplificatore Berning, da un finale valvolare autocostruito che, partendo da un progetto di Nuova Elettronica, è stato poi "corretto" in alcuni dei suoi limiti ed ora suona discretamente.
Per quanto riguarda i diffusori, ho realizzato un progetto di 14 litri circa, che comprendesse i woofer Seas da 17 cm. i cui medi mi avevano affascinato durante varie prove d'ascolto, specialmente con i "tubi".
La timbrica del tutto è molto morbida e si adatta bene alla musica che piace a me. A dire il vero ascolto di tutto ma a casa preferisco l'acustico, il jazz anche qualcosa di classico.
I dubbi riguardano le sorgenti, possiedo un vecchio lettore cd Cambridge, credo sia il cd2, prossimo alla pensione che necessita di essere revisionato a fondo con costi paragonabili all'acquisto di modelli più recenti della stessa casa, per cui mi chiedo se ne valga la pena, o se le novità abbiano cambiato la timbrica di quelle macchine che, a suo tempo, mi colpirono parecchio.
Il piatto è un Revox B795, appena revisionato, al quale debbo sostituire la testina in quanto la vecchia akg che montava è praticamente introvabile. Non ho assolutamente elementi per orientarmi nella scelta della sostituzione anche perché non so se il braccio particolare di quel piatto possa alloggiare le testine standard o necessiti di qualcosa di dedicato.
Mi hanno parlato bene delle Stanton 681, ma anche di alcune Grado. Non ho preclusioni particolari.
Per quanto riguarda la possibilità di spesa, questo è il livello nel quale vorrei rimanere.
Grazie.
Paolo - E-mail: fisszbq (at) tiscali.it

LC
Caro Paolo,
in campo digitale molte cose sono cambiate ma buone macchine dei tempi che furono possono ancora avere qualcosa da dire. Bisognerebbe capire che tipo di interventi siano necessari alla sopravvivenza del tuo CD2 e se tali interventi possano garantire altra lunga vita oppure no. Nel dubbio, probabilmente faresti bene a valutare la sostituzione con qualcosa di più moderno, ad esempio gli stessi Cambridge (vedi recensioni anche qui su TNT-Audio) oppure i soliti NAD e Rotel.
Per quanto riguarda il giradischi mi pare di ricordare (ma potrei sbagliarmi) che il tuo giradischi avesse un attacco standard a due viti. Non ci sono molte alternative, l'altra possibilità è quella ad innesto senza viti denominato T4P o P-Mount che dir si voglia. In ogni caso, si trovano ottime testine disponibili in entrambi i formati. Ad esempio, le Grado della serie "colori" (Black, Red etc.) sono tutte disponibili in entrambi gli standards. Non dovresti trovare difficoltà a reperire anche delle Shure, Stanton oppure Ortofon, di livello base, in formato P-Mount.
Se, come credo e spero per te, lo standard è quello usuale allora libero spazio alla fantasia ed alla qualità superiore: dalle Grado di gamma più elevata, passando per Goldring, ancora Ortofon e Sumiko. Cura con attenzione montaggio e forza d'appoggio, magari con l'ausilio di una bilancina.
Spero di esserti stato utile...
Lucio Cadeddu

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