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Lettere alla Redazione

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
I volumi della posta precedente

  1. Accoppiamenti Pre-Finale
  2. Cavi di Thorsten, esperienze istruttive e conversioni
  3. Un pomeriggio all'Opera
  4. Rumori di fondo con amplificazione Conrad Johnson ed altre cosucce
  5. Riaperta la stagione di caccia :-)
  6. La Playstation come un lettore Marantz CD 63 KIS?
  7. Riflessioni ...audiofile
Accoppiamenti Pre-Finale
Buongiorno Direttore
Qualche mese fa, dietro suo consiglio, spostai le mie LS3/5a dal coperchio di un pianoforte ad una coppia di stands (i cui fusti sono stati riempiti con circa 30kg di piombini da caccia): ebbene dopo un po' di aggiustamenti geometrici il cambiamento è "saltato fuori" con prepotenza. Quindi grazie.
A questo punto, le tocca però assistermi ancora una volta. Temo che il mio amplificatore Quad 606 dia problemi, e maltratti il pre, dal momento che quello con cui faceva coppia da ormai qualche anno (un Quad 34) ha dato problemi vari e irrisolti dopo un episodio di malfunzionamento (risolto) del finale: è possibile che ci sia una specie di ritorno di flusso, dal finale al pre, quasi fosse un contagio?
Non vorrei si ripetesse, ora che al posto del vecchio Quad 34 c'è un bel Audio Research LS-7, che ha fatto dare un bel colpo di ali a tutto l'impianto.
Quindi mi starei muovendo lungo il periglioso sentiero dell'upgrade. Premetto che non sono un ascoltatore (di impianti) ancora sufficientemente esperto da poter arrivare a conclusioni "definitive" quindi tendo sempre ad affiancare al mio gusto personale una voce autorevole che assicuri quei giudizi oggettivi che possono confortare qualsiasi decisione presa (e i commercianti, ancorchè autorevoli, non sono sempre campioni in questo).
E vengo al dunque. Il budget previsto è di circa 2/2,5 milioni e la scelta per ora si indirizzerebbe verso i seguenti finali: Tutti e quattro dovrebbero adattarsi senza problemi elettricamente al tipo di impianto col quale andrebbero ad interagire: gli ultimi due li ho ascoltati da un negoziante accoppiati con apparecchiature assimilabili a quelle che ho io (LS3/5a + pre C.Johnson), il Bryston l'ho ascoltato da un amico.
Di NAD e Rotel ho sempre sentito dire molto bene. Una scelta acustica l'avrei già in mente (AMC), ma mi lascia un po' perplesso il modello costruttivo (primo stadio a valvole e secondo a MOSFET) avendo già il pre a valvole: non vorrei sacrificare potenza a fronte di un carico carogna quale è quello delle LS3/5a (per la verità non sono abituato a volumi di ascolto eccessivi, ma già che ci sono vorrei proprio non lasciare nulla al caso).
Gli altri sono sicuramente più robusti dal punto di vista elettrico. Lei che dice? Ha qualche altra soluzione da proporre?
La ringrazio fin d'ora per l'attenzione (la lettera è effettivamente un po' lunga, mi perdoni).
Carlo Sottini - E-mail: hans_sachs@hotmail.com

LC
Caro Carlo,
mi compiaccio che il posizionamento dei diffusori su stands appositi abbia fatto fare un salto di qualità all'impianto. Troppo spesso apparecchi di grande valore vengono sfruttati al 10% in posizionamenti sbagliati ed anzichè migliorare questo aspetto si cerca di inseguire improbabili upgrade spendendo cifre elevate in nuovi componenti.

Il problema del tuo finale andrebbe analizzato da un laboratorio di assistenza. Tuttavia, mi sembra MOLTO strano che possa far danni ad un apparecchio collegato "a monte", se tutto è elettricamente a posto (impedenza d'ingresso, capacità etc.).
Queste cose le può verificare solo un tecnico specializzato con apposita strumentazione.
Mi sembra tuttavia che ormai il tarlo del miglioramento abbia cominciato a rodere...vediamo con cosa puoi/vuoi rimpiazzare il tuo 606 (che, per inciso, non è affatto male...).
Al tuo elenco io aggiungerei una coppia di finali mono in classe A della Musical Fidelity: i cilindretti XA-50, dal costo inferiore ai 2 milioni.
Per quanto riguarda l'AMC, se non ricordo male, dovrebbe avere la sezione finale a valvole e l'ingresso a semiconduttori. La potenza dovrebbe aggirarsi sugli 80 watts, più che sufficienti per il pilotaggio delle tue LS3/5A che tempo fa ho sentito cantare ottimamente grazie ad un finale a valvole Antique Sound Lab, anche se di potenza non elevatissima.
Quindi non dovrebbero esserci problemi di sorta nell'accoppiamento AMC + LS3/5A che però va valutato attentamente in ambiente col resto del tuo impianto. Non vorrei che la dolcezza vellutata del tuo pre Audio Research necessitasse comunque del piglio di una sezione finale a transistors.
Un po' singolare l'idea dell'AM Audio, finale di alta potenza e basso costo (ottimo rapporto watt/lira) ma forse non l'accoppiamento più ortodosso con le LS3/5a: questi diffusori necessitano di una certa potenza per via della bassa efficienza, ma troppa potenza non serve, visto che le piccoline non riescono ad emettere fortissime pressioni sonore.
Non è diverso il discorso per NAD e Rotel. Il Bryston non lo conosco.
Poichè mi sembri portato verso un suono molto "soft" direi che è meglio orientarsi su qualcosa a transistors, magari in classe A oppure, in alternativa, su qualcosa a valvole di media potenza. Eviterei finali troppo vivaci o ad alta potenza. Le LS3/5A preferiscono un finale con buone capacità di pilotaggio ma dal carattere non troppo "cattivo", pena uno snaturamento delle loro caratteristiche peculiari.
Tienimi al corrente!
Lucio Cadeddu

Cavi di Thorsten, esperienze istruttive e conversioni
Caro Lucio
se pensavi che ormai mi fossi dileguato... eccomi a far sentire PESANTEMENTE la mia presenza :-)
Vorrei chiederti una cosa semplice "dove cavolo lo hai trovato un paranoico londinese che non ha niente da fare che inventare cavi ..........sempre con risultati eccellenti????" :-)
Come sai ho un amico che vive in Inghilterra e l'altra settimana, sono andato a trovarlo, ho preteso che mi accompagnasse al più vicino MAPLIN della zona (non poteva dirmi di no, avevo scaricato dalla rete anche la piantina), e ho fatto la spesa secondo i consigli di Mr. T.L. sotto lo sguardo scettico del mio amico che dissentiva dagli acquisti.
Sul posto ho realizzato l'UBYTE-1 e l'ho provato sul suo impianto.
Ad un primo ascolto distratto, ne è seguito un secondo comparativo ed un terzo critico e ho visto qualcosa muoversi...si è subito interessato per saperne di più e io che per l'occasione avevo "distrattamente" ;-) con me TUTTI gli articoli sui cavi di mr.T.L. in doppia versione (italiano-inglese) gli ho fatto dare un'occhiata e mentre ascoltava leggeva ...e assentiva con le considerazioni di Thorsten.
Morale....Ho dovuto lasciargli il tutto :-(, meno male che la spesa l'avevo fatta con previdenza.
Inciso:
Per la prima volta ho sentito il disagio di ascoltare un buon impianto. Per un periodo limitato (causa lavori) è costretto a tenere il tutto (Linn lp12-braccio Naim-testina Linn Troika, B&W matrix 2, pre Naim, finale twee Audio Note, 2 fin-woof eon, cavi ???) in un loculo, di 3,5 x 2,5, pieno di dischi e...letto.
Ad un primo ascolto sono stato fiero della messa a punto del mio impiantino di casa, ma poi ho realizzato quanto male stessero suonando quelle casse (non proprio bookshelf) che in condizioni buone sono molto generose; lo ho pregato di non sacrificare quel ben di Dio più a lungo del necessario.

Grazie ancora per avermi fatto capire e sentire quanto può suonare bene un impianto sistemato a dovere.

A casa ho realizzato l' X-3.0.
Devo dire che come limpidezza del segnale, è imbattibile, ma rispetto a l'Ubyte-1, la mia impressione è che molti toni bassi vengano a mancare all'appello; o forse le mie casse non li rendono a sufficienza?
Ho trovato un compromesso, l'Ubyte l'ho messo tra CDP e AMP, mentre una versione corta (15 cm) di X-3.0 l'ho messa tra la sezione pre e la sezione finale del mio NAD 302 che aveva un ponticello rigido per questo collegamento.... e qui la prima domanda:

Spero mi vorrai scusare per la logorrea ma dovevo comunicarti che sono riuscito a destabilizzare uno dei più arroccati audiofili che conosco e a fare un po' di pubblicità oltre manica (come se ce ne fosse bisogno).
Forse ho esagerato con complimenti per mr.T.L., ma sono veramente soddisfatto del risultato fino ad ora, come hai letto ho cominciato a pensare ai cavi di alimentazione e spero di poter presto darti le mie impressioni anche su questi :-).
Ti saluto con una preghiera:-).....Scrivi meno non riesco a leggere tutto quello che pubblichi :-(
Grazie

P.S. A me di S.Remo è piaciuto anche Max Gazzè, come novità (lo so che ha fatto 2 cd) ma ho l'impressione che nel panorama italiano sia una ventata di *originalità* che mancava da un po'. Ebbi una discussione con un ragazzo in Inghilterra sulla differenza di approccio alla musica dei nostri paesi, là viene appoggiata qui da noi spesso si sente dire a musicisti anche bravi (non affermati) "ma quando cominci a cercare un lavoro vero?!"
Con questa piccola polemica ti saluto
Ciao e scusa per il tempo che ti ho rubato.
Alessandro Bianchi - E-mail: alessandro.bianchi@carifirenze.it

LC
Caro Alex,
con Thorsten "ci siamo trovati" quasi per caso, come spesso succede questo genere di cose. è un tipo che definire curioso è eufemistico, ha quel nonsoche tipico dei geni un po' matti. La cosa ancora più sorprendente è che siamo in perfetta sintonia sul modo di intendere l'HiFi, caratteristica che accomuna un po' tutti i redattori di TNT con esclusione, forse, di Werner Ogiers, col quale spesso abbiamo avuuto degli scontri per visioni piuttosto diverse del mercato, delle strategie e persino del suono di alcuni apparecchi. Il mondo è bello perchè è vario, in fondo.
Ora, dopo che Anna ha deciso di lasciarci per The Absolute Sound (loro pagano, io no :-) ) e che Werner è strangolato dal suo doppio lavoro approda sul mondo TNT-Audio un nuovo corrispondente dall'Inghilterra col quale abbiamo un'affinità strepitosa (è persino un ciclista!). Il suo nome è Geoff Husband e scrive(va) per Hi Fidelity, una rivista inglese di HiFi. Già da questa settimana potete leggere la sua presentazione e biografia.

Vengo alle tue innumerevoli domande.
è certo che conviene sostituire i ponticelli della presa pre/finale sul tuo integrato con uno spezzone di cavo di alta qualità, purchè sia corto (2-3 cm) e che il contatto con gli ingressi/uscite sia perfetto. Quindi: non un cavo con tanto di spinotti, ma anche semplicemente una sbarretta piegata di rame solidcore dovrebbe funzionare meglio.
Ricablare le Duetto è possibile ma ignoro l'entità del possibile miglioramento. I cavi utilizzati sono già di qualità discreta (contrariamente a quanto si vede su certi prodotti "audiophile" stranieri) e non so se il gioco vale la candela.
Ti sconsiglio di modificare il crossover per il biwiring, almeno per ora. Le casse sono nuove e perderebbero di valore. Il vantaggio sarebbe poi tutto da verificare...e tornare indietro non sempre è possibile!
Per quanto riguarda il volume d'ascolto e la relativa manopola, ho già spiegato più volte ed in più articoli che non c'è alcuna relazione tra la posizione della manopola e la potenza erogata dall'amplificatore. Normalmente tutti gli amplificatori danno già tutto (ovvero erogano la potenza massima) a metà corsa della manopola o poco più (ore 12-13), oltre aumenta solo la distorsione e si rischia di rompere tutto.
Capisco il desiderio di ascoltare "a manetta" ma, credimi, sei già in quella situazione a metà corsa, quando cominci a sentire distorsione. Andare oltre significa mettere a repentaglio l'incolumità degli altoparlanti e dell'ampli stesso.

Il cavo d'alimentazione può fare molto. A dir la verità non ho capito come intendi collegare il Merlino. Certamente puoi sostituirlo a quello originale, basta saldarlo all'interno dell'apparecchio. Puoi anche tagliare il cavo originale ed innestare un Merlino ma è sconsigliabile per tante ragioni, per prima cosa è un problema di sicurezza.
Mi sorprende che non abbia remore nel modificare un crossover, punto delicatissimo del diffusore e del suono di tutto l'impianto e ti fai scrupoli nell'installare una vaschetta IEC in un amplificatore. Boh! :-)

Per quanto riguarda la Musica italiana inutile girare intorno al problema: manca la cultura diffusa per la Musica pop che esiste in Inghilterra o negli Stati Uniti e coi tempi che corrono sarà difficile che riesca a formarsi.
Personalmente trovo Max Gazè piuttosto irritante, un po' come Daniele Silvestri. Meglio, molto meglio Elisa (che ovviamente a SanRemo non poteva esserci) che seppur non sia una "ventata di novità" scrive belle canzoni.
Ecco, è proprio qui il problema: tutti si affannano a cercare "qualcosa di nuovo" sia nello stile che, ahimè, nel look (ancora!). Non me ne importa nulla se non c'è niente di nuovo, basta che si scrivano belle canzoni, purtroppo sempre più rare.
Apprezzo vagamente Daniele Groff che, pur scimiottando gli Oasis, scrive ogni tanto delle belle canzoni.
Succede lo stesso anche in HiFi: pur di proporre "qualcosa di nuovo" si utilizzano soluzioni, componenti e circuiti che suonano male. Preferisco vedere "sempre le stesse cose" che siano però in grado di suonare per davvero.
Altro esempio? Il mondo dell'automobile. Pur di proporre qualcosa di nuovo si inventano macchine con tecnologia vecchia di 20 anni ma con una estetica "sconcertante": Twingo e Ka le prime che mi vengono in mente, utilizzanti entrambe, almeno nella prima versione, motori ad aste e bilanceri vecchi di 20 anni. Alla faccia della "ventata di novità".
A presto!
Lucio Cadeddu

Un pomeriggio all'Opera
Ciao Lucio,
lunedì scorso, 8 marzo, la fondazione del Teatro Comunale di Bologna ha pensato bene di festeggiare la Festa della Donna presentando fuori programma un CD di omaggio alla carriera di una nota soprano bulgara, da tempo residente in Italia, Raina Kabaivanska.
Il CD era prodotto dalla Fone' (!). Ora, per chi non lo conosca, oltre a fare dischi stupendi, Giulio Cesare Ricci, almeno per mia esperienza, è una persona gentilissima e educatissima, tanto da farti arrabbiare a pensare quanti maleducati ti devi sopportare nella vita di tutti i giorni.
Sono perciò andato di volata in teatro, dopo il lavoro.
Il pubblico era composto soprattutto da melomani (di almeno 70 anni) e da 4 o 5 audiofili. Ho trovato un buon posto in platea, e mi sono goduto lo spettacolo.
Era stato organizzato una specie di salottino, alla Costanzo Sciò: una giornalista, la sovrintendente del Teatro Comunale Felicia Bottino, l'artista e G.C.Ricci. Dopo aver parlato, giustamente vista l'occasione, della condizione della donna, e poi della carriera dell'artista, abbiamo ascoltato alcuni brani dal CD, e poi la soprano ne ha cantati un paio, accompagnata da due bravissime ragazze, al pianoforte e al violoncello.
Io, e naturalmente il resto del pubblico, eravamo in estasi: a furor di popolo la signora Kabaivanska ha dovuto cantare altri due bis (non contenuti nel CD - purtoppo non li ho riconosciuti).
L'artista è stata poi letteralmente portata in trionfo nel foyer, dove gentilmente ha firmato autografi - pensate che a chi faceva la fila, lei gli firmava una dedica su una sua fotografia di scena, gliela regalava e poi lo ringraziava pure! Altro che primedonne! Fossero tutti così...

Ora, la cosa interessante dal punto di vista audiofilo era sentire la differenza tra suono riprodotto e suono dal vivo: ecco, in effetti le differenze c'erano; per esempio, il violoncello era più ruvido nel CD che dal vivo (l'opposto di quanto di solito succede coi violini, credo).
Il pianoforte era abbastanza verosimile, anche se forse sembrava ripreso un po' troppo da vicino; c'è da dire, però, che visto che il pianoforte non era lo stesso, e del resto neanche la sala, qualche differenza è normale che ci sia.
La voce, invece, era proprio quella. E beninteso, era anche meravigliosa; non so se la cosa sarebbe stata così bella con una cantante qualunque. La cosa veramente notevole è che, nonostante queste piccole differenze, lo "spirito" di quella musica era stato catturato interamente sul CD.
Per farmi capire: chi ha provato a fare delle registrazioni, anche solo amatorialmente, sa che le voci sono difficilissime; io mi ricordo per esempio di una volta che con un walkman Sony avevo registrato la voce di mia madre; la voce riprodotta era sempre ben riconoscibile come quella di mia madre. Con un altro walkman, sempre giapponese, la voce non era più quella di mia madre. E avevo pure registrato con lo stesso microfono!

Col CD in questione mi è successa la stessa cosa: era evidente che i pezzi dal vivo e quelli riprodotti erano riconducibili alla stessa sorgente, la voce ancora stupenda della Kabaivanska, naturalmente fatte alcune piccole differenze.
Ci sarebbe anche da parlare della tecnica che usa il Ricci, due o tre microfoni Neumann soltanto, e nessuna manipolazione del segnale, proprio come gli indimenticabili dischi Mercury, Decca, London e RCA dell'età dell'oro. Infatti lui diceva che avendo ascoltato proprio questi dischi da bambino, ora da grande cerca di riprodurre quelle sensazioni.
La sera mi sono ascoltato il CD a casa mia, e fatte salve le mancanze del mio impianto, ho ritrovato quello che avevo ascoltato il pomeriggio.

Beh, che dire ancora? Intanto mi scuso per la mia prolissità; poi, se la mia lettera sembra un panegirico di Ricci e della Fone', non volevo certo fargli pubblicità, ma sono stato sinceramente entusiasta del mio pomeriggio all'Opera.
Ciao,
Stefano Giacovelli - E-mail: ram5456@iperbole.bologna.it

LC
Caro Stefano,
intanto ti ringrazio per la entusiastica testimonianza. Trovo tuttavia MOLTO strano che tu sia riuscito a riascoltare a casa ciò che avevi sentito dal vivo. Normalmente la differenza in termini di "realismo" è così abissale che il nostro cervello si rifiuta di accontentarsi della "riproduzione" una volta che ha sentito la "realtà".
Senza nulla voler togliere alle registrazioni di Ricci, di indubbia qualità, trovo che la differenza tra impianto HiFi (qualunque esso sia) ed evento reale non è neppure stimabile, tanto è enorme. Non ho dubbi nel ritenere che anche Ricci confermerebbe questa asserzione.
L'unica cosa che credo sia successa in questo caso è che il tuo cervello abbia assimilato le sensazioni provate al concerto, che sono riaffiorate, compensando tutte le mancanze inevitabili del sistema di riproduzione, non appena ha riascoltato le stesse note.
Uan sorta di autosuggestione, in pratica.
A confermare questa mia ipotesi c'è il fatto che il CD era la registrazione di un concerto simile avvenuto in altro luogo e persino con strumenti diversi!!!!
Per te, tanto meglio così, riuscirai a godere di quel CD come se ascoltassi dal vivo. Per gli altri, occhio a non fare confusione.
Non esiste al mondo impianto o registrazione in grado di riprodurre il realismo della musica dal vivo. Se andate a rileggervi l'intervista a J. Boyk, proprietario della Performance Recordings o anche quella al ben più mitico e noto Bob Katz (tecnico di registrazione della Chesky, scusate se è poco) scoprirete che quando si riesce a registrare anche il 30% dell'evento reale si è già su livelli altissimi.
Provate ad ascoltare un percussionista (anche quelli di strada) che suona ad un paio di metri da voi e poi cercate lo stesso violentissimo impatto e travolgente dinamica in un qualsiasi CD audiophile che contenga percussioni. Rimarrete molto, molto delusi. Non è un problema di volume, evidentemente, ma di gamma dinamica, di immagine, di attacchi e rilasci, di vibrazioni...in una parola, di "realismo".
Quindi ben venga l'illusione, ma la realtà, cari lettori, è tutt'altra cosa.
A presto!
Lucio Cadeddu

Rumori di fondo con amplificazione Conrad Johnson ed altre cosucce
Caro Lucio,
innanzi tutto grazie "di esistere". Mi chiedo come possa fare una persona, sicuramente molto impegnata anche per altri motivi, a portare avanti tutto ciò con tanta professionalità, carattere ed onestà intellettuale.
Credo che una voce come la tua, di autentica "controinformazione", in un ambiente costituito per il 85% da ciarlatani e da millantatori di credito, abbia sicuramente un effetto estremamente dirompente.
Dunque, sono un "ragazzo" quasi quarantenne, quasi tuo collega (sono un ingenere civile ed insegno topografia ai geometri), ammalato di musica fin dall'infanzia. La colonna sonora delle mie pappe erano concerti per organi di Bach o polacche di Chopin, poi, con l'età, ho allargato gli orizzonti fino a digerire qualsiasi tipo di buona musica.
Da qualche mese a questa parte, "per colpa" di un mio collega di lavoro, autocostruttoresuperesotericoaltoefficientista (5 Watt ma si sentono !!!!) sono rimasto fulminato, dopo anni di dignitosa low-fi, dai piaceri dell'alta fedeltà valvolare.
Ti dirò peraltro che l'eslodere di tale passione, in piccola parte, dipende anche dalla forte attrazione che hanno sempre esercitato su di me le apparecchiature a valvole, con il loro fascino un po retrò.
Non ti nascondo che sto seriamente pensando di cimentarmi nella realizzazione di un ampli anche se, purtroppo avrò impugnato un saldatore 2 o 3 volte nella mia vita, ma ciò probabilmente sarà oggetto di un prossimo messaggio.
Avendo intenzione di sostituire il vecchio impianto, ho iniziato a compiere il consueto pellegrinaggio alla ricerca della soluzione per me ideale, fino a quando mi sono imbattuto in un Conrad Johnson pv7 con finale Mv52 che suonavano con delle casse Snell mod.D.
Ho acquistato il tutto (l'amplificazione è naturalmente di seconda mano mentre le casse sono state usate per qualche mese come demo), i cablaggi di segnale sono Cardas mentre quelli di potenza realizzati con cavi omologati dall'aeronautica militare francese.
Dell'impianto che utilizzavo prima, oltre ad un piatto Tecnics SL-BD21, è sopravissuto un CDP Denon DCD 625 II. Quest'ultimo, con la nuova amplificazione svolge onestamente il proprio compito.

Sono tutto sommato abbastanza soddisfatto dell'acquisto anche se credo che sia necessario, magari con l'aiuto di TNT, lavorare alla disposizione ottimale delle casse, alla cura dell'acustica della sala d'ascolto ed ai cavi di alimentazione ma mi attanaglia qualche piccolo dubbio: avvicinando l'orecchio al finale si avverte il classico ronzio "elettrico" da apperecchiatura sotto tensione; tale ronzio viene in un certo senso trasdotto ed è avvertibile anche dalle casse.
Al ronzio si aggiunge un lieve soffio dai tweeter. Tali rumori di fondo sono piuttosto lievi ed in particolari condizioni d'ascolto (silenzio ambientale, esecuzioni, specie di musica classica, con "pianissimo" o pause musicali) diventano avvertibili.
è normale tutto ciò? Si possono eliminare o ridurre? Tengo ad evidenziare che sia il pre che il finale sono privi di terra, che tali ronzii scompaiono con il pre spento e che non aumentano all'aumentare del volume.
Le 4 valvole EL34 del finale sono marcate "Yugoslavia 6CA7": sono quelle originali? Vanno bene o si ottengono sensibili miglioramenti cambiandole? Con che cosa?
Il venditore, con il quale c'è l'accordo di poter cambiare la merce (entro un certo lasso di tempo) se la stessa non mi soddisfa, afferma che probabilmente il Pv7 potrebbe essere non tanto all'altezza del finale. Cosa ne pensi?

Inoltre ascolto la musica nel mio studio che è ricavato in una mansarda 8.00x4.30, con tetto a doppio spiovente (V rovesciata) che si sviluppa nel senso del lato maggiore. L'altezza del soffitto al colmo è di circa 3 mt mentre le altezze lungo i lati corti sono di 50 cm circa. Ho sistemato le casse, adeguatamente distanti dalle pareti lungo un lato corto ed il punto di ascolto si trova quasi al centro della sala, all'incirca in corrispondenza del punto più alto del soffitto.
Secondo te, teoricamente, la disposizione è corretta o conviene disporre le casse sul lato più lungo? (a riguardo ho raccolto pareri contrastanti).
Spero di essere stato chiaro, poco prolisso e di ricevere una tua risposta.
Con l'occasione ti rinnovo i miei complimenti e ti invio cordiali saluti.
Antonio de Pascale - E-mail: antodepa@iol.it

LC
Caro Antonio,
non sei l'unico che si chiede come sia possibile gestire in pochissimo tempo libero una attività come questa. Qualcuno ha persino avanzato il sospetto che esista una redazione "ombra" di "cloni" del sottoscritto che fa tutto il lavoro per me. Purtroppo (per me) così non è e mi devo arrangiare da solo. Solo lo smistamento della posta (siamo a circa 200 e-mails a settimana solo per TNT, senza contare la corrispondenza privata...) impegnerebbe una persona "normale" full-time.
Non credo di essere anormale ma, come cerco di spiegare a chi chiede lumi in proposito, ho la innata capacità di fare tutto in tempi brevissimi e di riuscire a gestire separatamente problemi complessi senza farmi prendere dal panico o dallo stress.
Anzi più i problemi sono numerosi e complessi e più riesco a dare del mio meglio.

Veniamo ai tuoi problemi :-)
Il ronzio è certamente dovuto al pre che capta (microfonicamente) disturbi dall'esterno o persino dal suo stesso trasformatore. Puoi provare ad isolarlo dal resto del mondo con quattro
piedini Upim e limitare le vibrazioni delle valvole con degli anelli in neoprene appositi.
Allontanalo poi da ogni possibile fonte di disturbo, compreso il finale. Eventualmente controlla il serraggio delle viti che fissano al telaio il trasformatore d'alimentazione. Già che ci sei potresti interporre delle rondelle in gomma tra il trasformatore ed il telaio stesso. Inutile dirti che tutto va fatto ad apparecchio disconnesso dalla rete elettrica :-)
Ah, i cavi di segnale devono essere schermati.
Cambiare le valvole potrebbe essere costoso e poco conveniente in termini sonici. Cerca di mettere il tuo impianto nelle condizioni migliori, poi si vedrà.
La coppia pre+finale non è affatto male, se ti piace il suono caldo CJ. Abbinati con le Snell, un po' freddine a mio parere, potrebbero dar luogo ad una sinergia eccellente.
Se non ricordo male le tue Snell hanno un tweeter posteriore (escludibile, giusto?) e questo causa qualche problemino di troppo nel posizionamento. Aggiungi anche una sala d'ascolto "singolare" e quel che ottieni è che non ci sono teorie che tengano: il posizionamento te lo devi sudare a forza di braccia e di...spostamenti ed ascolti successivi. La teoria "lato corto - lato lungo" ha le sue innumerevoli eccezioni perchè ogni impianto ed ogni ambiente fa storia a sè.
Io preferisco disporre i diffusori in modo tale che interagiscano il meno possibile con le pareti vicine, che riescano a formare un triangolo d'ascolto accettabile e che generino una scena sonora credibile in tutte e 3 le dimensioni. Se ciò avviene sul lato corto anzichè su quello lungo o viceversa...poco importa, quel che conta è il risultato.
Fai un po' di esperimenti e fammi sapere!
Lucio Cadeddu

Riaperta la stagione di caccia :-)
Ebbene sì, la caccia riprende!!
Dopo l'ampli Rotel a 200.000 (che è finito anche su questa rubrica, ho visto...) ora tocca al CD player. Ho costruito intanto le
Lilliput, provando per ora le sole bookshelf senza colonnina.
Primo risultato: mi sono divertito un sacco con colla, attrezzi, legno e quant'altro e l'ho confessato anche al progettista.
Provvisoriamente le ho poste su un mobile a parete che vibra non poco ed ho collegato Rotel, CD portatile Philips del 90 e Pat Metheny. Cavi di segnale anonimi, cavi di potenza anche, con guaina trasparente e conduttori spessi intrecciati, uno di rame ed uno metallico, dono dell'ex proprietario dell'ampli che se li era visti consigliare da un rivenditore che puntava sulla sezione...
Beh, devo dire che con qualche aggiustamento le piccole suonano, proprio come evidenziato nella prova: sono curioso di sentire l'effetto colonnina...GRAZIE A TNT!!
Ora, pian piano, passerò a mobiletto Flexy, cavi e quant'altro; a proposito: visto che sto ristudiando elettromagnetismo dopo 4 anni dalla laurea, spero di riuscire a farmi un'idea meno ingegneristica dei cavi e a vederli come elementi di un campo elettromagnetico complesso, a capirli e... a sentirli, soprattutto!!! Tornerò quando sarò più preparato :-)

La ricerca del CD però è delicata. Il Teac cdp-1100 che voi ben-trattate può essere una soluzione ma non l'ho ancora trovato. Esiste qualche lettore entro le 300.000 che possa servire alla bisogna? Riporto qualche modello di usato che ho visto:

Che ne dici???
Buon fine settimana e Saluti!!!
Stefano - E-mail: muone_k@hotmail.com

LC
Caro Stefano,
il Teac CDP 1100 non lo trovi più perchè ormai fuori catalogo, rimpiazzato da un quasi identico modello siglato CDP-1120. Un po' superiore il CDP-1820. Il costo è sempre intorno alle 300.000.
Della Sony potresti prendere in considerazione il CDP-XE320 o il superiore CDP-X520, per prezzi intorno alle 300k il primo e sotto le 400k il secondo.
Anche i lettori separati JVC non sono affatto male mentre i Sony hanno persino l'uscita digitale.
Ciao!
Lucio Cadeddu

La Playstation come un lettore Marantz CD 63 KIS?
Gentile direttore,
le pongo una domanda legata ad un dilemma: e se la play station di mio figlio suonasse quasi come il mio cdp Marantz 63 kis?
Io la domanda me la sono posta dopo che ho notato una certa somiglianza tra la meccanica del lettore per video giochi e quella del cdp Planet della REGA.
La invito se ne ha voglia ad una prova e mi dia un parere, per concludere le confermo l'assoluta bontà del progetto FFRC, complimenti vivissimi ed avanti così.
Sergio Vitangeli - E-mail: fisalva@tin.it

LC
Caro Sergio,
a volte faccio fatica a capire se scherzate o dite sul serio. Che da una somiglianza nella meccanica (che, nei prodotti economici, sono in larga parte tutte molto simili) si possa dedurre il suono di un apparecchio mi pare un'asserzione quantomeno azzardata.
Il suono di un lettore CD dipende da così tanti fattori che anche se la meccanica fosse uguale identica precisa non si potrebbe dire che gli oggetti suoneranno per forza uguali.
In realtà poi non capisco cosa c'entri il Planet con la Play Station, visto che il lettore al quale il suono "assomiglierebbe" è un Marantz 63 KIS.
Deduco: hai ascoltato il 63 KIS a confronto con la Playstation e non hai notato grandi differenze. Conclusione: venditi il KIS e comprati un'altra Playstation. Ci ascolti la Musica e ci puoi pure giocare a TombRaider.
Deduco ancora: non l'hai ascoltata e vorresti che l'ascoltassi io. E perchè mai dovrei fare una cosa simile? Primo, non me ne può importare di meno. Secondo, non ho una Playstation ne' un KIS a portata di mano. Terzo, ho modi migliori per impiegare il mio tempo :-)
Anche chi compra il Lambrusco a 1000 lire al litro ritiene che sia "quasi simile" al Barolo annata d'oro e mai spenderebbe una fortuna per una bottiglia di quest'ultimo nettare tanto va bene anche quello da superercato.
Oppure c'è chi mai userebbe una Nikon professionale per fare le foto delle vacanze, tanto va bene anche la compatta da 59.900 tutto compreso.
Vedi, è una questione di "affinamento del gusto". Nel tuo "quasi uguale" può esserci dentro una scala di valori enormemente espansa per il vero appassionato e estremente compressa per l'acquirente di Lambrusco da supermarket.
Questo fa la differenza tra le persone che sanno godere delle cose belle della vita e coloro che si limitano a viverla senza emozioni e senza Passioni vera che la rendano davvero meritevole di essere vissuta.
Lucio Cadeddu

Riflessioni ...audiofile
Gentilissimo direttore,
è da molto tempo che seguo la tua rivista su internet (a parte FdS le riviste cartacee le ho abbandonate man mano in quanto ritengo che siano false nei contenuti [stessi aggettivi per apparecchi distanti anni luce per concezione e prestazioni]) e vorrei illustrarti il mio punto di vista sulla riproduzione dell'evento Musicale all'interno delle mura domestiche.

Nel circolo delle mie amicizie sono "il maniaco della riproduzione audio" e quando amici mi chiedono consigli li indirizzo verso impianti minimali (CD+integrato+diffusori o cuffie con l'obbligo di rivolgersi presso venditori di apparecchi Hi-Fi [ho avuto la fortuna di scovarne uno veramente appassionato in Torino che non vende cellulari, bistecchiere e autoradio] portandosi le orecchie e magari un paio di CD) però loro vogliono il registratore per prepararsi le cassette da ascoltare in macchina, la radio per registrare le nuove canzoni, e la doppia piastra per registrare la cassetta prestata dall'amico che l'ha acquistata da venditori ambulanti etc. etc. al che io inorridisco e mi domando che senso ha tutto questo? o si ama la Musica o si vuole una colonna musicale.

Io ritengo di amare la musica e con un certo sacrificio mi sono formato un impiantino di cui vado orgoglioso composto da CD (il sottovalutato CD950), Giradischi (un vecchio TD160 pesantemente modificato), DAT (l'unico formato di registrazione che apprezzo, ineguagliabile [a livello amatoriale] per l'analogico), preampli, finale e (non me ne volere) minidiffusori (LS3/5A da quando le ho sentite me ne sono innamorato e sono state il punto di partenza per il resto), il tutto condito con filtro di rete (autocostruito grazie ai Vs consigli), cavetteria (la differenza si sente!! eccome), stand e supporti adeguati, trattamento acustico della stanza (per mia fortuna ho una saletta dedicata a questa passione). Alla fine ho speso meno di una VdH Grassopher.
Ho una discreta collezione di LP (acquistati nei mercatini delle pulci al loro GIUSTO prezzo +/- 7.000 Lit) e CD (acquistati nelle bancarelle dell'usato a non più di 18.000 [prezzo che personalmente ritengo equo]) nel quale si possono trovare registrazioni dal '50 ad oggi per musica composta dall'antica Grecia (non è una battuta ho un LP con queste musiche) al 1999.
Ma la gente non concepisce tutto questo e vuole solo l'ultimo Hit strillato da gracchianti radioloni o shecherato dal pianale dell'automobile, oppure si aspetta Sanremo per vedere il look della OXA (solo a Sanremo la si vede, può darsi che il resto del tempo lo trascorra in naftalina) e per sentire in "STEREO" il televisore, senza dimenticare quelli che hanno il grosso compattone in gergo "lo stereo" da 150W con doppia piastra, CD con caricatore, radio con 2852 programmi, con il surround e le lucine spaziali [sono ricomparsi sulla scena] con "due casse da 250W a tre vie" posizionate strategicamente una in cucina e l'altra nella camera da letto, con il controllo di balance ruotato secondo l'esigenza casalinga (tu vai di la se vuoi sentire musica che io resto qua a guardare la tele).
Però che ci possiamo fare, è questa la gente che foraggia il mercato Hardware e Software della musica, noi poveri tapini badiamo a non toccare con le dita la superficie del vecchio LP che ci ha regalato 30' di MUSICA che ci ha riempito il cuore perchè siamo gente con una certa sensibilità che ama sentire il brivido lungo la schiena per un brano musicale magari sentito qualche giorno prima durante un concerto dal vivo.

Grazie per il tempo che mi è stato dedicato e ti chiedo di continuare su questa strada, chissà che qualche nuovo navigatore non venga solleticato e capisca che l'Hi-Fi è solo il mezzo e non il fine per noi Audiofili.
Saluti
GianniB - E-mail: GBrero@icip.com

LC
Caro GianniB,
complimentandomi per la tua lucida analisi della situazione ti esorto, quando scrivi a TNT, di firmarti con nome e cognome (lo dico a te perchè lo capiscano tutti...)
Passo ad un breve commento della tua "visione" del mondo che ruota intorno alla Musica ed all'HiFi.
Non è affatto vero che le persone da te descritte mantengano il mercato del disco: questa gente compra si e no un disco all'anno e gli altri se li fa masterizzare dagli amici col PC.
Acquistano i compattoni, questo è vero. Avrebbero il cervello per poter decidere altrimenti? Probabilmente no. Infatti di redimere questo genere di persone non mi importa un accidente, è una battaglia persa in partenza. Sono un po' Don Chisciotte ma non ho perso del tutto l'uso del cervello ;-)
Io mi preoccupo di quelle persone, vere amanti della Musica, cerebralmente normo-dotate, che dovendo acquistare un sistema per riprodurre i loro amati dischi vengono fagocitati dalla disinformazione (che continua imperterrita, purtroppo, anche sulle riviste specializzate) e acquistano il compattone perchè ignari, in buona fede, che esistano alternative.
Queste persone, avendo un cervello connesso e funzionante, spesso sono in grado, se posti dinnanzi ad una alternativa intelligente, di optare per un vero impianto di HiFi. Basta che scoprano tale "alternativa". Esiste? Si, è quella che avete sotto gli occhi in questo momento. Chi è alla ricerca di un nuovo impianto HiFi ed ha accesso alla rete, cerca di capirci qualcosa di più, almeno per orientarsi sulla marca del compattone da scegliere o sulle funzioni più utili.
Approda così su TNT-Audio e comincia a leggere, prima con sospetto, poi con crescente curiosità. è così che il suo cervello comincia a pensare ad una alternativa, quando qualcuno, completamente disinteressato e fuori dalle logiche di mercato (non vendiamo, non siamo a caccia di abbonamenti, pubblicità o finanziamenti) gli fa capire con parole semplici che allo stesso prezzo del compattone può avere molto, molto di più.
Magari gli toccherà rinunciare, almeno inizialmente, alla radio ed alla doppia-piastra però comincia a pensare in termini diversi: qualità contro quantità.
Questo genere di persone sono quelle per le quali TNT vorrebbe svolgere una attività di "orientamento" nel mare magnum dell'informazione -sempre INTERESSATA- che si trova in giro. Come dite? Non si tratta sempre di informazione disinteressata? Bene, lasciate perdere i soldi e cominciate a fare lo stesso GRATIS ed anzi mettendoci di tasca. Così si scopre chi fa le cose per VERA Passione e chi fa solo finta ;-)

Concludo qui il commento ringraziandoti per lo spunto intelligente di questa tua.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

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Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!

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