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Lettere alla Redazione

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
I volumi della posta precedente

  1. Re: Equalizzatori....tutta robaccia inutile :-)
  2. Al mondo siamo cavi (ancora) diversi
  3. Cavi economici
  4. Analogico
  5. Giradischi da collezione
  6. Elettrotecnica sprecata :-)
  7. Annunci comprovendo
  8. Valvole valvole
  9. Modifiche per un CD player economico
  10. Pre passivi e pre valvolari
  11. Restauro di un paio di AR5 del '73
Re: Equalizzatori....tutta robaccia inutile :-)
Lo sapevo,
la riposta tanto temuta è arrivata, e va bene dato che ho deciso di fidarmi, sto per staccare dopo 6 (sigh!) anni il mio fido equalizzatore, già sento le sue urla nel lasciare l'impianto.
Ho fatto una visita da Bricocenter ed ho trovato i piedini tipo UPIM che mi consigli, e credo di aver trovato anche delle pseudo-punte da mettere sotto il CD. Sono delle finiture per mobili, nella fattispecie dei piedini con un feltro da un lato e un chiodo dall'altro, li ho sistemati (tre) sotto il CD, con le solite 50 lire come base per impedirgli di "piantarsi" sul mobiletto.
Il tutto ti posso garantire da una decina di ore di ascolto ha asciugato i bassi e separato un poco i medi (incredibile ma vero! i tuoi consigli funzionano) adesso metterò i piedini UPIM sotto il finale, ma credo che questo non migliorerà di certo il tutto, staremo a vedere; a parte gli scherzi ti consiglio veramente di testare queste punte alternative e dal costo di L. 3.750, il nome completo è: Feltrini Marroni con chiodo, sottosedie mm. 26, una confezione ne contiene 8 Art. 6812 della SiferPlast snc.

Mi chiedevi (grazie del tu) della stanza, il sub è al centro della zona di ascolto, ingabbiato in una struttura di metallo autocostruita, che lo separa dal mobile soprastante contenente le elettroniche, il Thorens è su di un tavolino a parte con sotto una base di marmo spessa 2 cm, avvolta da un feltro.
La poltrona di ascolto si trova al centro di un triangolo tra i satelliti, che sono distanti 3 metri, con il sub a 30 cm dai miei piedi, nella stanza ci sono un grosso tavolo, una tenda e due grossi mobili, diciamo che è molto piena, dato anche il cosiderevole numero di CD ed LP le dimensioni della stanza sono 5x5x3.
Dove posso acquistare per corrispondenza i cavi Monster Cable?, qui a Messina ho trovato dei GeB+L a 120.000 mai sentiti e dei Van der Hul inavvicinabili per le mie possibilità.
Attendo con ansia ulteriori consigli e come sempre ti ringrazio.
Dott. Giuseppe Candiano - E-mail: giocandi@geocities.com

LC
Caro Giuseppe,
perchè dici...incredibile ma vero, i tuoi consigli funzionano! Capisco lo scetticismo ma...!!!!! :-)
Scherzo, mi fa piacere che qualcosa sei riuscito a sentirla. Occhio che i piedini Upim sono abbastanza diversi dal resto dei paracolpi in circolazione. La loro efficacia è così sorprendente perchè si tratta in pratica di micro-sospensioni ad aria. Usate gli originali...diffidate dalle imitazioni :-)
Conosco i feltrini dotati di chiodino ma non li ho mai apprezzati molto: punta da un lato e feltro dall'altro...mmmmh, non è esattamente quel che si dice un buon sistema: o feltro o punta...le mezze misure forniscono spesso mezzi risultati :-)
Bene, passiamo alla sistemazione in ambiente. Per prima cosa libera il subwoofer dal gabbiotto (ma che ti ha fatto di male per rinchiuderlo così?) e soprattutto ALLONTANA tutti gli apparecchi dalle sue vicinanze.
Già che ci sei, tienilo più lontano dal tuo punto d'ascolto...30 cm sono davvero troppo pochi!
La posizione dei satelliti mi pare decente...ma dove stanno, fisicamente? Stands o libreria? E la parete posteriore?
Per i cavi: sono sicuro che i Monster li trovi presso qualunque negozio di HiFi, io li trovo anche negli ipermercati. Comunque sia ci sono vari negozi italiani che vendono per corrispondenza, molti dei quali direttamente in Rete. Una ricerca con Altavista dovrebbe svelare gli indirizzi.
In questo modo eviti passaggi rischiosi in dogana etc.
Fammi sapere e libera il sub, poverino :-)
Lucio Cadeddu

Al mondo siamo cavi (ancora) diversi
Eccomi di nuovo,
ti ringrazio per la precedente risposta ai miei dubbi.
Stavolta, seguendo purtroppo solo in parte (non mi è possibile per ragioni varie utilizzare cavi a vista per tutta la stanza) i tuoi consigli, ti volevo confermare che avevi ragione a dirmi che l'unione fra il cavo Monitor PC bingo e il MIT 750MH non era buona (sopratutto ora che ho cambiato i finali VTL Tiny Triodes con un A.R. VT60 i bassi risultavano eccessivi).
Ora una soluzione sufficientemente soddisfacente (ma chiaramente non ottimale) mi è stata data dall'utilizzo dei cavi Van den Hul D352-Hybrid al posto del Mit.
Sono rimasto impressionato dalla recensione dei cavi Tranparent Super e siccome trovo che al mio impianto manchi ancora quel non so nei medio alti che ti fa emozionare quando senti la Musica, ho pensato che forse ....(è una pazzia visto il prezzo).
Ti volevo descrivere il mio amato impianto e ti chiedo se hai qualche idea per migliorare questa lacuna:

Un'ultima cosa, quali sono, se ci sono, i rischi nell'acquistare via internet cavi (tasse import, trasporti esosi etc) et similia visto che mi sembrano molto meno costosi di quanto non lo siano nei negozi della mia città?
Con amicizia
Leonardo Lomascolo - E-mail: lelomasc@box5.tin.it

LC
Caro Leonardo,
Il Transparent Super è costoso, hai ragione, però è un gran bel cavo. Se ti piace già il suono Transparent...non ti deluderà. Cercalo usato, ci sono vari negozi che vendono per corrispondenza anche materiale usato (vedi lettera precedente).
L'acquisto direttamente negli States può essere vantaggioso se si riesce ad eludere dogana, IVA etc. cosa non semplice e, a quanto ho capito, abbastanza "casuale".
Io ho fatto degli acquisti direttamente negli States (candele speciali per la mia auto, introvabili qui in Italia, all'epoca) e mi sono costate più di trasporto, sdoganamento ed IVA che di reale costo della merce. Una follia.

Vengo ai possibili upgrade: per il Linn Axis puoi fare le seguenti cose: smontare la vaschetta IEC e sostituirla con una filtrata: l'operazione è perfettamente "invisibile".
Cambia a tutti i costi il cavo di segnale dal braccio al pre, è un vero disastro.
Bene anche tre punte coniche sotto al giradischi. Se ti va, prova a metterci il nostro tappetino
TNT Janus.
Per CD , pre e finale: prova ancora con le punte o, alternativamente (per effetti diversi), coi piedini Upim.
Se vuoi un intervento un po' più raffinato (ma costoso) tenta coi G-Flex, provati qualche settimana fa, sia sotto il CD che sotto il pre.
Infine, fai di tutto per eliminare gli innesti dei cavi di potenza...compromettono moltissimo il risultato.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Cavi economici
Egregio direttore,
sono quasi alla scelta dei cavi di segnale che tu mi hai consigliato nell'ultima email pubblicata.
Volevo interconnettere il mio impiantino nel seguente modo: CD-finale; preampli-finale; registratore a cassette-preampli. Comprando, quindi, tre coppie di cavi di segnale.
Ho un collega che si intende un po' di hi-fi (scrive su "SUONO"), che mi ha sconsigliato di aquistare la coppia di cavi per interconnettere il registratore al preampli, in quanto, dice lui, non ne vale la pena.
Tu cosa ne pensi, non ne vale veramente la spesa?
Non solo. Mi ha anche sconsigliato di aquistare i cavi che tu mi hai suggerito, nella fascia di prezzo di circa centomila lire a coppia, perchè, sempre a parer suo, i vantaggi che danno rispetto ai cavetti in dotazione, sono minimi.
Di nuovo, tu cosa ne pensi?
Ti saluto e ti ringrazio per le risposte.
Francesco Di Santo - E-mail: di_santo@hotmail.com

LC
Caro Francesco,
confermo che non vale la pena collegare il registratore con cavi speciali, anche se comunque la differenza si sente. Il problema è che il supporto ha grossi problemi di qualità intrinseca....ed è meglio spendere di più sul resto dei cablaggi.
Ora, non so chi sia il tuo amico che scrive su Suono, fatto sta che i cavi di segnale intorno alle 100 mila lire al metro terminato stanno al cavo di serie come una coppia di piccoli diffusori "audiophile" alle casse di un coordinato...
A conferma di ciò, basta leggere le esperienze dei nostri lettori che sono passati da un cavo di serie al nostro economico Shield che può essere assimilato ad un cavo commerciale intorno alla cifra indicata. Oppure dare un'occhiata ad una interessante prova a confronto di cavi economici apparsa sull'ultimo numero di Fedeltà del Suono.
Il recensore, partito un po' scettico (credeva suonassero tutti uguali) si è dovuto arrendere all'evidenza che non solo i cavi economici suonano ma che sono pure parecchio diversi tra loro. Incidentalmente, uno dei due migliori del lotto era quel Monster Interlink 200 che io continuo a consigliare. Per 60.000 lire è difficile, davvero difficile trovare di meglio. E la differenza col cavo di serie la sente anche un sordo o il più scettico degli audiofili. Se vuoi andare ancor più sul sicuro vai per l'Interlink 300 o 400, un passo avanti decisivo.
Non voglio commentare sull'affermazione del recensore di Suono (che magari è pure mio amico :-) ), voglio solo sperare che questa sua certezza sia fondata su prove d'ascolto serie e dettagliate e non su preconcetti che hanno portato l'HiFi alla rovina nella quale la troviamo oggi: "Costa poco, non può suonar bene".
Certo che i cavi da 1 milione al metro sono un altro mondo....ma a mio parere c'è più differenza tra un cavo appena decente e quello di serie che non tra il primo ed il cavo da svariati biglietti da cento.
Comunque sia, chiacchiere a parte, non stare a sentire ne' quello che dico io ne' quello che dicono i lettori di TNT ne' i recensori delle altre rivsite: fatti prestare un cavo in quella fascia di prezzo e comincia ad ascoltare senza preconcetti ma con estrema attenzione.
Se il tuo impianto è abbastanza rivelatore ti basteranno un paio di minuti per capire come stanno davvero le cose.
Ciao!
Lucio Cadeddu

Analogico
Caro Lucio,
ci risentiamo dopo un po' di tempo, ed è con grande piacere che accetto il tuo invito a darci del tu. Seguo sempre con molto interesse i tuoi articoli su TNT grazie al caro amico Adolfo il quale sistematicamente provvede a copiarmi i Files, in quanto sono attualmente sprovvisto di collegamento ad Internet.

L'argomento, o meglio gli argomenti che con te vorrei affrontare sono di carattere squisitamente Analogico. Il mio sistema di lettura è composto da un Giradischi Rega P3 con braccio RB 300 riclablato Van Den Hul, testina Audio Note IQ II, (a proposito lo stilo della IQ II non è un V. D. Hull type 2, come scritto su qualche annuario ma in realtà trattasi di un Gyger I, puoi dirmi quali sono le differenze?) il tutto appoggiato su quattro piedoni autocostruiti di Grey Tak (alias stucco per lavandini, ultimamente sta andando a ruba nelle ferramenta) per un costo totale di L. 8.000, a breve scadenza spero di sostituire la base motore con un Michell Gyrodek nella versione MK III, montandoci l'RB 300.

La prima questione riguarda la pulizia del vinile, argomento spesso affrontato, a riguardo ho appena letto l'articolo di Geoff Husband relativo alla prova da lui effettuata del Moth Record Cleaning, apparecchio molto interessante visto che la versione in Kit ha un costo di 200 Sterline, siccome momentaneamente non credo di poterlo acquistare, (ammesso che comunque si possa comprare per via Internet) vorrei porre alla tua valutazione un apparecchio da costo più accessibile, si tratta della Macchina Lavadischi Knosti (made in Germany) dal costo di L. 99.000 compreso un litro di liquido per il lavaggio, tale aggeggio viene venduto dalla ditta Audiomarketing di S. Marino, il quale si basa sul lavaggio del vinile con apposite spazzole, cosa molto importante come sostiene anche Geoff Husband nel suo articolo, in effetti la pulizia che si pratica abitualmente o con liquidi o con la spazzola Decca, riguarda solo la superficie del vinile, e non arriva a pulire il solco.
Nel caso tu fossi a conoscenza di tale apparecchio vorrei avere un tuo giudizio sulla sua efficacia. Attualmente sto usando dell'alcool puro di colore bianco-acqua utilizzato nell'industria elettronica per la pulizia dei circuiti stampati e le testine dei videoregistratori, ha un buon potere detergente, io lo uso sia per i dischi che per lo stilo della testina, anche se un amico mi ha sconsigliato di usarlo in quanto potrebbe rovinare il vinile (è vero??), l'unico inconveniente che ho riscontrato nell'usare tale prodotto, sta ne fatto che, siccome l'ho utilizzo su un batuffolo di ovatta, sul disco trattato rimangono diversi piccoli pelucchi lasciati dall'ovatta che vanno sistematicamente ad accumularsi attorno alla puntina costringendo ad una frequente rimozione tramite l'apposita spazzolina.

Ultimamente ho notato che i miei LP friggono più del dovuto ed il fatto succede anche su vinili nuovi appena comprati, ma tali micro schioppettii non sono dovuti alla qualità del vinile ma credo che siano delle piccole cariche elettrostatiche forse presenti sul vinile e che la testina di conseguenza trasmette nei diffusori, oppure, ho pensato che il fonorivelatore si sia magnetizzato e di conseguenza trasmetta queste piccole scariche.
A questo punto, come diceva qualcuno, la domanda nasce spontanea, può dipendere dall'alcool che sto usando? Oppure devo smagnetizzare la testina?
Se effettivamente bisogna smagnetizzare il fonorivelatore esiste un sistema per poterlo fare senza ricorrere all'acquisto di uno smagnetizzatore per testine? Apparecchi peraltro abbastanza costosi, ad esempio qualcosa tipo un LP come il CD della Sheffield - XLO (Test + Burn-in CD) nel quale vi è la traccia 6 adatta proprio per tale scopo.
Tengo a precisarti che la testina viene periodicamente controllata e perfettamente dimata utilizzando il protractor di TNT. Spero di non essermi troppo dilungato, ma d'altra parte sono argomenti che non puoi discutere con la moglie ne' tantomeno con il proprio vicino di casa.

P.S. Nel numero 30 Giu/Lug 94 di Fedeltà del Suono, Silvio Delfino spiega come ricavarsi un adattatore per poter usare il CD Sheffield - XLO per smagnetizzare le testine, se hai la possibilità di poter leggere l'articolo fammi sapere la tua opinione.
Ah dimenticavo, splendida iniziativa "Music on TNT" è una rubrica che va immediatamente ampliata.
Ciao a presto.
Romeo La Vecchia - E-mail: cavisoc@tin.it

LC
Caro Romeo,
incidentalmente si parlava di macchine puliscidischi e proprio della Knosti sul neonato gruppo di discussione sull'HiFi di TNT-Audio. Magari potreste decidere di iscrivervi :-)
È sempre meglio sentire altre campane, oltre alla mia :-)
La macchina Knosti non è male, costa poco e funziona meglio delle comuni spazzole...ma la Moth Record Cleaning è ben altra cosa.
Come dice anche Geoff, il vantaggio dell'aspirazione è impagabile.
Detto questo, non dovresti mai usare dell'alcool puro per pulire il vinile ma una miscela con acqua distillata...ma hai letto l'articolo sui fluidi per pulire il vinile?????? Ho mai parlato di alcool puro?
Confermo che gli scoppiettii possono essere causati da elettricità statica. La testina non c'entra iente...il problema è il vinile.
Piuttosto, i residui di alcool impastati a polvere vanno a depositarsi sullo stilo e potrebbero "scollare" il diamante dal cantilever!!!
Per quanto riguarda la smagnetizzazione, oltre a dubitare che la tua testina ne abbia bisogno, c'è da dire che le magnete mobile, come la tua IQ2 che altro non è se non una Goldring 1042, non sono particolarmente soggette a quest problemi, contrariamente alle bobina mobile, molto più sensibili e "magnetizzabili".
Il sistema XLO e l'adattatore proposto da Delfino mi sembrano comunque una buona soluzione. Se avete un po' di pazienza tra qualche settimana uscirà su TNT-Audio la prova di un sistema analogo della Thor Audio che si è beccato l'award "Stereophile Recommended Component" qualche settimana fa...e che io ho in prova :-)

Grazie infine per l'apprezzamento per Music on TNT, Alfonso ne andrà certamente fiero. Ti ricordo nuovamente di iscriverti al gruppo di discussione...avviene tutto via e-mail, non c'è bisogno di imparare niente ed è tutto estremamente semplice, direi ovvio.
A presto!
Lucio Cadeddu

Giradischi da collezione
Chiarissimo professor Cadeddu,
è sempre davvero un piacere viaggiare fra le molte e dense pagine del Suo TNT-Audio.
Congratulazioni per l'eccellente lavoro. Sono da 25 anni appassionato feroce di musica e di hi-fi, ma un sito così non potevo neppure sognarlo, soprattutto lo straordinario *Tempio del Tweaking*. Tralascio le indicazioni dei siti analoghi USA, etc, tanto sicuramente li conoscete già.
Eccellente il lavoro di tweaking sul Garrard Zero-100, e, visto che ne possiedo uno, mi dedicherò a queste operazioni fra poco, appena traslocato (tempi duri).

Debbo dire che quel Garrard ha subito un po' di *impolveramento* negli ultimi anni, e questo mi porta all'altra ragione per cui scrivo.
Io colleziono giradischi, soprattutto Thorens e Garrard (sono in trepida attesa di una coppia 301-401 appena acquistata in UK), e i miei 14 piatti attuali sono tutti funzionanti ed in discreta salute, bracci, testine, etc.
Naturalmente l'unico che vorrei usare, un TD125 che mi sono recentemente riassemblato con braccio Grace 707 MkII e testina Grado MC+, ha ora uno hum incancellabile... arriverò anche a sistemare questo. Da anni, ho imparato a smontare e rimontare il Thorens a memoria, come una vecchia Walther.
Però ho anche due giradischi *anomali*, ed è qui che mi permetto di chiedere l'aiuto della Vostra redazione. Se me lo consentite, vi invierò due JPEG *leggere* per valutazione, comunque sono due vecchi *Acoustical* piuttosto interessanti, uno anni '60 con motore enorme, stroboscopio e regolazione fine velocità, l'altro essenziale, anni '70, futuristico.... ma cosa sono?
Domanda cui nessuno in giro per il mondo, neppure Haden Boardman di Audio Classic UK o Bruce Kinch di Primyl Vinyl, ha saputo dare una risposta....

Mi scuso per il lungo messaggio, ma era da un po' che volevo contattarla, ed ho smaltito un po' di arretrati.
A proposito: ha poi letto "L'Angelo con il Fonografo"?
Cordialmente,
Stefano Pasini - E-mail: stefpas@tin.it

LC
Caro Stefano,
grazie per il sincero apprezzamento.
Parto dal fondo: no, non ho letto quel libro, come ti ho già risposto per E-mail mi sto dedicando alla riscoperta dei grandi classici della letteratura italiana: Pirandello, Verga, Moravia, Svevo etc.
Il tempo purtroppo è quello che è e posso leggere solo di notte prima di dormire (ebbene sì, dormo anch'io :-) ).
A proposito di Garrard, sono stato contattato dall'attuale Azienda che produce e ricondiziona i vecchi Garrard...sto tentando di farmi spedire in prova un 301 o un 401 "ricondizionati"...certo lo Zero 100 è un giocattolino a confronto...
Nulla ti so dire dei giradischi in tuo possesso, purtroppo e neppure i nostri esperti "analogue-addicts" (Werner, Thorsten...). La caccia dunque continua...
Buoni ascolti!
Lucio Cadeddu

Elettrotecnica sprecata :-)
Buongiorno direttore,
rieccomi a lei con un nuovo bagaglio di dubbi. I suoi consigli su precedenti questioni si sono rivelati illuminanti: LS3/5 spostate da un pianoforte ad una coppia di stands, amplificatore finale "non troppo cattivo" trovato in un Electrocompaniet AW60...
Ma, come ben lei saprà, un periodo di feticismo è un dazio che prima o poi un appassionato di hi-fi deve pagare. Difatti sono lontano dal ritenermi soddisfatto (lo sono pienamente come ascoltatore, intendiamoci, non lo sono come "feticista") di un sistema (Audio research LS7, Electrocompaniet AW60, CD YBA Spècial, LS3/5, filtro di rete IREM, cablaggio Audioquest e Cello) che molti amici, alcuni dei quali anche abbastanza esperti, considerano di ottimo livello sia dal punto di vista dell'equilibrio sonoro che del settaggio in ambiente.
Che cosa voglio fare di più? Ebbene è presto detto: ho sentito suonare le 3/5 con un ampli a valvole (non ci avevo mai pensato prima, e spero che, se avrà pazienza, di leggere capirà perchè). E... volli, fortissimamente volli...
Ecco dunque il dubbio: io, ingegnere meccanico di non più freschissima laurea, trapiantato alla mercenaria professione della consulenza, non ricordo niente del corso di elettrotecnica che mi permetta di dissipare nebbie attorno alla "potenza" con cui pilotare le mie casse e il problema sta nel fatto che dalle 100 bocche sentite, 100 voci sono uscite.
Per esempio: ho avuto un imprinting fondamentale dal venditore dal quale acquistai le LS3/5: parola da commerciante, ma è un professionista che si è dimostrato in più occasioni degnissimo di credito. Egli così mi ammonì: attento se vuoi muovere le tue casse con le valvole devi spendere mooolto denaro dovendo prevedere un gran bell'apparecchio, con una bella riserva di corrente e senza incertezee nello scendere a basse resistenze (parlava di 15.000.000 di lire pur sapendo che mai me li sarei potuti permettere).
Dopodichè ci fu lei, ad orientarmi verso un "valvolare di media potenza" (suppongo attono ai 60 W) alternativo al transistor.
Poi c'è casa Rogers, che parla nelle specifiche di 40 W ma produce e commercializza un integrato a valvole da 20 W. Per KEF, il wattaggio base per il suo modello di LS3/5 scende a 30.
Attualmente il mio Electrocompaniet (60 W) suona davvero bene ma oltre metà corsa del potenziometro del pre si avverte un netto clipping ad esuberi della partirura.
Eppure l'ampli a valvole sul quale sarei orientato (un kit attorno ai 5.000.000 con 4 300B e circuitazione in classe A in vendita in un negozio di Milano sede del club LS3/5) è accreditato di 20 W e ha risposto un gran bene anche con Stravinsky.
Un mio collega scozzese ascolta le 3/5 con un valvolino SE da 12 W e sono notevoli (per esempio con Oscar Peterson, ma se non so se reggerebbero anche la quarta sinfonia di Bruckner...).
Insomma quelle carenze elettrotecniche da cui ero partito per questa digressione, e cioè le basi (mi verrebbe da dire ermeneutiche...) con le quali sbrigarmi dal ginepraio, alla fine finiscono per bloccarmi, dal momento che mi fanno valutare sostanzialmente corrette tutte le posizioni segnalate (le une perchè suffragate dalla misura, le altre perchè confortate dall'ascolto...).

Tocca ancora a lei, Professore. Non le chiedo una spiegazione tecnica (tutto sommato sulla variabilità di un'impedenza e sulle relazioni con la corrente qualcosa posso ancora rimuginare), le chiedo proprio un parere: è possibile che l'informazione sonora che mi vien restituita da 20 W termoionici possa pagare non solo il mio gusto personale di musicista (ascolto solo musica "classica", dal flauto solo all'orchestra postromantica, no jazz no rock niente altro) ma anche il mio scetticismo da homo technologicus?
Quando n Watt termoionici possono definirsi di qualità? È solo, davvero, una questione di spesa (mi vengono in mente i SE giapponesi da centinaia di milioni)?
Se ascoltassi davvero sempre a basso volume potrebbero bastarmi 10 W (qualcuno mi ha anche suggerito di provarci)? (se non si fosse capito, non ho nessuna intenzione di cambiare loudspeakers, pur avendone ascoltati un bel po'... piuttosto faccio pazzie con le elettroniche).

A quanti abbiano avuto la pazienza di arrivare fin qui e vogliano indicarmi qualche via tramite la mailing list, giunga fin d'ora il mio grazie.
Spero di non essere stato troppo lungo, e di non chiederle rispota che già nelle pagine di tnt si possa trovare.
Saluti
Carlo Sottini - E-mail: hans_sachs@hotmail.com

LC
Carissimo Carlo,
il messaggio l'hai spedito a me personalmente e non al gruppo di discussione. Comunque sia dalla lettura della tua missiva un paio di cose non mi sono affatto chiare.
Dici che il tuo Electrocompaniet va in clipping mentre, in casa d'altri, anche un 20 watt se la cava egregiamente. C'è qualcosa che non torna e temo di aver capito cosa.
Ad andare in clipping non è l'Electrocompaniet ma i tuoi diffusori ben noti per non essere in grado di reggere grandi escursioni dinamiche e pressioni sonore. Quel che può essere successo col valvolare può probabilmente spiegarsi in questo modo: l'ambiente d'ascolto era più piccolo o meno assorbente per cui con meno watts si riusciva a ricreare la stessa pressione acustica di casa tua. Conseguentemente le Rogers suonavano all'interno dei loro limiti fisici e non c'era clipping o se c'era, era del tipo morbido "valvolare"...
Ancora, potrebbero non essere stati usati gli stessi dischi, come l'ascolto del 12 watts sembrerebbe confermare.
Vedi, non si possono confrontare esperienze e situazioni così diverse. L'unica cosa sensata che puoi fare è farti prestare un valvolare dai tuoi amici e provarlo a casa tua...il resto è accademia e non porta da nessuna parte.
In fondo poi, una considerazione ovvia ma che, dalla tua domanda, sembrerebbe non proprio tale. La qualità si paga. Un valvolare da 60 watts e 5 milioni non sarà costruito con la stessa cura di uno da 10 watt e 50 milioni...mi sento un po' stupido a ripetere questi concetti così incredibilmente ovvi ma....sembra che non sia sufficiente.
Una BMW 750 è meglio o peggio di una Fiat Seicento? Dipende da cosa ci devi fare. Per andare in città va meglio la Seicento, altrimenti la BMW. E la differenza di prezzo è giustificata? Lascio a voi giudicare. Esiste un livello di qualità minimo?
In sostanza sono d'accordo con quello che ti diceva il rivenditore: se vuoi pilotare bene le LS3/5A devi avere un valvolare di qualità. A meno che non voglia ascoltare a volume basso. I watt sono watt ed i dB sono dB: collegate un amplificatore tipo lo Scherzo o L'Insulto Finale a diffusori di efficienza normale (88 dB) e li sentirete clippare in maniera indecente con programmi musicali appena dinamici.
Credo che questo non sia mai stato detto chiaro. È un concetto che invece su TNT trovate un po' ovunque, specie nella sezione Termoionica Applicata.
I miracoli non esistono e per pilotare decentemente diffusori ostici come le Rogers ci vogliono watts. A meno che, ripeto, l'ambiente non sia piccolo ed il livello d'ascolto richiesto basso.
Come la Seicento in città.
Ciao!
Lucio Cadeddu

Annunci comprovendo
Caro Direttore,
sono poche settimane che ti seguo e devo dire che il taglio della cyber-rivista mi piace (ti ho anche aggiunto alla lista dei Preferiti).
Su una cosa però non sono d'accordo pur condividendo la linea editoriale e 16 su 17 comandamenti della Posta.

Tu affermi che il mercatino del compro-vendo non è consono alla rivista in quanto questa non ha impostazioni commerciali come invece vuoi attribuire ad una iniziativa che, secondo quel che penso, contribuirebbe molto alla crescita di conoscenze e culture negli appassionati visto il mercato italiano attuale, asfittico, dominato da interessi personali certificati (anche ISO 9002 se ce ne fosse bisogno!).
Perchè ritieni il mercatino contrario alle vostre idee? Non è positivo che una rivista come la vostra (che si dichiara supra partes) che fa della informazione neutra e corretta il cavallo di battaglia (vi auguro di durare a lungo!) accolga il libero scambio dei PRIVATI?
Con i prezzi che girano mi parrebbe invece utile il contrario; certo la serietà degli inserzionisti non è da voi controllabile e difficilmente si potrebbe contare sull'autoselezione della specie ma credo che i vs. consigli uniti alle vostre prove ed alla possibilità di reperire sul mercato dei privati (ripeto, dei soli privati) gli oggetti del desiderio (senza i ricarichi dei commercianti, per quanto anche loro debbano vivere) possano insieme formare una bella squadra per il campionato italiano dell'hi-fi .
Non credo nemmeno che la presenza di analoghe iniziative abitualmente presenti sulle testate che ancora reggono il mercato (abbiamo recentemente assistito ad una fusione per non soccombere, ti ricordi?) possano creare problemi ad alcuna delle parti. Allora cosa mi sfugge?

E ancora. Ben venga la rivista di critica e recensione musicale (se darà spazio equo ai vari tipi di musica e con critici del vostro stampo, ancora meglio poi se collaborano in incognito per evitare rischi di *addomesticamento* o di *interferenza* esterna ) ma delle due l'una:

C'è una terza via?
Perchè non varate una sorta di bacheca aperta ai naviganti dove tutti possono appendere le solo segnalazioni di gradimento (tecnico e critico)?

Sull'argomento prezzi dei CD (poi chiudo) vorrei segnalare a tutti i frequentatori TNT il sito USA www.cdnow.com : per i non naviganti riferisco solo che è forse il più grande mercato virtuale mondiale di CD, veramente serio ed assortito in tutti i generi.
Inoltre, e non guasta, i prezzi sono inferiori ai negozi italiani (per il jazz si va da 14 a 15 $Usa, cioè max lit 27.000 + spese sped. variabili in funzione del no. pezzi ordinati), le consegne sono rapide (con corriere NON espresso circa 2 settimane) e gli acquisti si possono fare anche in modalità criptata.
Io vi ricorro abitualmente da oltre 1 anno e sono soddisfatto al 100% (c'è anche un servizio di reso/sostituzione gratuito per oggetti danneggiati nel trasporto).

Un'ultima chicca: vi ho anche comperato alcuni CD prodotti in ITALIA ma a prezzi nettamente inferiori (con i cambi di allora spendevo lit 24.000 + 3500 di spedizione!!). Bello scherzo eh?
Ti leggo sempre volentieri.
Giorgio Capelli - E-mail: prolonga@tin.it

LC
Caro Giorgio,
il problema del comprovendo è più complesso di quanto tu l'abbia presentato.
Poichè non si può esercitare nessun controllo non c'è modo per distinguere annunci di privati da quelli di operatori, non è nuovo il fenomeno dei "prestanome" in questo settore.
Non è un problema di essere o meno d'accordo con quello che penso io. Io ho creato TNT-Audio e solo grazie alle mie scelte editoriali coraggiose (compresa questa che tu critichi) TNT-Audio si è guadagnata una posizione di preminenza assoluta nel panorama internazionale delle riviste del settore. Non credo che le mie scelte siano le migliori in assoluto ma finora i risultati mi hanno dato pienamente ragione.
Tuttavia, se tale rubrica non apparirà MAI su TNT-Audio, nulla osta alla creazione di un tale servizio, magari curato da te dato che ci tieni tanto, su un sito gratuito tipo Xoom o Geocities. Non costa nulla, a parte un po' di lavoro da parte tua.
Vedi, io ho sempre ragionato in questi termini: c'è qualcosa che non mi piace? propongo una alternativa.
Non gradivo le riviste HiFi italiane? Ne ho creata una nuova. Ti piace una rubrica di comprovendo di HiFi? Falla tu! Questo è il bello della Rete...ognuno è libero di fare ciò che ritiene più giusto.
Volevo solo osservare che non sei stato il primo a chiedere una rubrica di comprovendo...ma nessuno si è preso la briga di metterne su una. Curioso, vero? :-)

Per quanto riguarda la rivista di Musica, beh, esiste già, evidentemente ti è scappato un link nella nostra prima pagina.
Non capisco il tuo pessimismo: noi i dischi li compriamo sempre e comunque...scrivere una recensione non è poi così complicato. Non importa se le Case Discografiche vorranno farci avere i loro dischi...siamo dei grandi consumatori di Musica, prima di tutto. D'altra parte è già successo anche per marchi HiFi provati qui su TNT con esiti non troppo favorevoli e che hanno voluto proporci ancora materiale in prova.
Paradossalmente, il fenomeno potrebbe essere persino contrario: una recensione su una rivista nota per la sua indipendenza vale più di 1000 recensioni osannanti sulla stampa "comune".
Vedi, io acquisto moltissimi dischi all'anno, di ogni genere musicale...il problema non è la materia prima ma il tempo di scrivere le recensioni di tutti i dischi che acquisto :-)
Una bacheca aperta a tutti, come già detto in altre occasioni, è il peggiore utilizzo della Rete: troppa informazione = nessuna informazione, è questo il credo dei più grandi esperti della comunicazione multimediale, credo che io abbraccio senza remore.
Meglio poco ma fatto bene che tanto ma scritto male. Non tutti sanno scrivere (basta leggere molte delle lettere che arrivano in redazione per capire il grado di conoscenza della lingua italiana...) e non tutti hanno una cultura musicale sufficientemente ampia per scrivere recensioni.
Voglio evitare il classico tipo che compra due dischi all'anno ed ascolta entusiasta sempre e solo quelli...ed ovviamente non vede l'ora di scrivere lodi speriticate dei suoi beniamini.
Il discorso non è diverso da quello delle recensioni degli apparecchi HiFi. Il flop di Audioreview.com, sito internazionale di prove d'ascolto scritte da chiunque, è là a testimoniare che non è quella la direzione giusta.
Io lettore voglio conoscere chi scrive, capire il suo stile, i suoi gusti e le sue idee. Leggere il parere di un illustre sconosciuto ha un valore prossimo allo zero.
Grazie per la segnalazione di CD Now, che però credo sia ben noto a tutti gli appassionati di Musica che navigano in Rete e non.
Continua a seguirci, magari un paio di settimane sono poche per assimilare i contenuti delle centinaia di articoli presenti qui su TNT-Audio.
Buona lettura!
Lucio Cadeddu

Valvole valvole
TNT AUDIO è veramente un bel progetto in assoluto.
Seguo con grande passione tutte le rubriche e quando si toccano argomenti come l'autocostruzione in particolare di elettroniche valvolari beh, devo proprio dire che si fermano gli orologi.
I concetti elementari per progettare alcuni stadi in bf a valvole sono spiegati in maniera davvero esemplare. Era da tempo che non leggevo qualcosa così ben fatta, cioè senza cadere in trattazioni troppo teoriche o troppo semplicistiche (vedi rubinetti e tubazioni varie).
Ma questa non è una critica a nessuno volevo soltanto evidenziare il fatto che non sempre chi scrive degli articoli del genere tiene conto del fatto che esistono delle persone che hanno un'infarinatura generale di elettronica ed hanno la voglia di sapere sempre di più (magari per gradi).
Non vorrei essere banale ma complimenti per i suoi articoli.

Mi piacerebbe approfondire degli argomenti ed è a tal proposito che avrei bisogno di qualche semplice consiglio, per esempio quale testo acquistare per fare qualche passo in avanti.
Lo so che oramai ce ne sono tanti ma anche avendo preso alcuni testi come *La tecnica dell'alta fedeltà'* mi rendo conto che quando cerco di sapere, per esempio: come varia l'impedenza di uscita per uno stadio finale a valvole in funzione del punto di lavoro, mi rendo conto che ti dice ben poco.
Non è che lei ha già bello e pronto qualche articolino su qualche bel finalino magari a triodino.
Insomma se io collego un pentodo in pseudo triodo come faccio a capire come vanno le cose veramente.

In attesa di un suo magico aiuto la ringrazio di tutto.
Gianfranco Macrì - E-mail: macri@isynet.it

GP
Gianfranco, eh sì, il termine magico è proprio adatto...
Per rispondere alla domanda specifica, in pratica per sapere come si comporta un pentodo pilotato come triodo di solito ...si rilevano sperimentalmente le curve del tubo collegato come si intende. Questo perchè

Perciò, o hai le curve o te le rilevi...

Ecco, sono partito dalla domanda specifica solo per chiarire come mai molto spesso delle cose che si danno per scontate e facilmente modellabili non si trovano sui libri: semplicemente perchè NON sono scontate e NON sono facilmente modellabili...
Con le valvole in moltissimi casi non si hanno informazioni "ufficiali" o certamente affidabili più precise o più ampie di quelle riportate sui diagrammi. In più buona parte del know how specifico sui tubi e sul loro utilizzo è andato totalmente perduto (per riaprire le linee della 300B GE hanno riassunto parte del personale che ci lavorava quando ancora erano in attività: tutti vecchietti già pensionati!).

Ebbene, anche per i libri ci si deve rivolgere ai... pensionati! In generale, un ottimo antico volume che parla di moltissime cose interessanti, quasi tutto lo scibile sulle valvole, è il famosissimo Radiotron Designer's Handbook, un manuale dell'ingegnere elettronico che tratta appunto di questi argomenti ed altri connessi.
Il volume è in inglese, ma non troppo difficile da leggere in quanto strettamente tecnico. L'argomento è trattato con un approfondimento tipicamente ingegneristico, cioè che mira alla progettazione più che allo studio del fenomeno, senza par altro perdere quest'ultimo completamente di vista; la trattazione tecnica non è banale, ma chi riesce a leggere i miei articoli senza addormentarsi dovrebbe essere come minimo attizzato dal Radiotron (contento lui... ).
Il Radiotron è eccezionale anche come miniera di riferimenti ad altri volumi fondamentali dell'epoca, ci sono delle bibliografie veramente eccellenti. Ultime note: sono oltre un migliaio di pagine, mi risulta si riesca a trovare anche in Italia (suppongo sotto forma di copie di varia ed incerta origine), conviene fare una ricerca su Internet (prova ad usare http://www.altavista.com, la ricerca non sarà lunga...); ne esiste certamente una versione su CD-ROM distribuita per corrispondenza ad esempio da HiFi News and Record Review (+44(0)1234 741152, www.hi-fi-accessories-club.mcmail.uk) al non lieve prezzo di 70 sterline (210000lire !!!!)

Sempre HFNRR vende altri libri apparentemente interessanti (almeno dal titolo... poi risultano magari libri del tutto inutili ed inutilizzabili per un autocostruttore, in quanto pensati per il curioso o il collezionista...).
Comunque tornando al Radiotron, costa certamente una cifra, ma per chi vuole sapere di più sulla progettazione dei sistemi a tubi ne vale davvero la pena.

Quanto ai finali a triodi... no spiacente niente in programma. Mi sto godendo il mio Edison 60, perchè dovrei cercarmi rogne cercando di fare qualche cosa di meglio? Ovviamente il problema sono i trasformatori di uscita, costosi e critici: progettarmeli non mi va (spenderei una barca di soldi in prove e prototipi...), usarne di già progettati espone al rischio di fregature inenarrabili, perciò.... Per ora, niente finali a tubi!!!
E poi, diciamo la verità: progettare a tubi è troppo facile... suona sempre tutto abbastanza bene (a parte i finali, che possono essere vere schifezze se si sbaglia il trasformatore....): quello che è (relativamente) difficile è cavare dallo stato solido un suono con i pregi del valvolare... lì sì che c'è da divertirsi!!! Vedrai, vedrai...

Ciao e grazie per i complimenti. Sono come dico sempre il nostro unico stipendio (e, ti dirò, anche se considero un vero peccato che non si possa ad andare a fare la spesa con solo i complimenti nel portafogli, per ora non sono ancora arrivato a dare la colpa di ciò ai lettori ...:-))))))
Ciao e grazie davvero. Scherzi a parte, abbiamo davvero bisogno del vostro sostegno almeno morale.
Ciao!
Giorgio Pozzoli

Modifiche per un CD player economico
Ciao Giorgio
sono un accanito lettore di TNT.
Mi chiamo Andrea Policardi e ti scrivo, consigliato dal sempre disponibile Lucio, per chiederti un aiuto su come fare delle modifiche al mio giradischi digitale.
Posseggo un lettore Pioneer PD-106 veramente economico, ma faccio lo studente e non posso permettermi di meglio.
Il resto della catena è composto dall'ampli Rotel RA 920 AX, le casse sono due
Lilliput (Kit TNT), i cavi (alimentazione, segnale e potenza) autocostruiti e ottimizzati grazie ai vostri preziosi consigli.
Su ogni componente sono state apportate piccole modifiche per migliorare la resa dell'impianto ma.... vengo al dunque:
il mio cd (penso che ne sia lui la causa) suona chiuso sui medi (ad esmpio su alcuni passaggi del disco di Paolo Conte la voce si nasalizza, le note del pianoforte sembrano non fluire e restano "rinchiuse" e i fiati di ottone sono poco lucidi), anche la gamma bassa viene riprodotta con poca profondità e gli alti rendono a volte sibillanti le voci più del dovuto.
L'ambiente in cui ascolto musica è di dimensioni medio-piccole, insonorizzato sommariamente con uno spesso tappetone di fronte i diffusori ed un caotico arredamento quasi simmetrico (destra e sinistra dei diffusori).
Ho già portato diversa modifiche al CD:

I passi in avanti per ciò che riguarda la qualità sono stati per certi versi incredibili!
Adesso vorrei migliorare la sezione di uscita con l'eventuale sostituzione dell'operazionale e della componentistica discreta, anche perchè ho letto che tale modifica dovrebbe agire positivamente sui parametri sopra citati.
Io non conosco l'elettronica (forse qualche nozione) ma ho sempre smanettato con il tester ed il saldatore, pertanto credo di essere abbastanza attento per tale modifica.
Quello che vorrei chiederti riguarda gli operazionali da utilizzare e cosa e come e con cosa modificare tutto ciò che è migliorabile nella sezione di uscita (in verità accetto di buon grado qualsiasi altro consiglio, tranne "compra un cd-player nuovo" perchè non me lo posso permettere).
A risentirci!!!!!!
Tanti saluti ed altrettanti complimenti per TNT
Andrea Policardi - E-mail: policard@CLI.DI.Unipi.it

LC
Andrea, non conosco il PD-106 ma cercherò di darti una mano.
Come operazionali ti consiglierei OP275 o OP285 dell'Analog Devices. Sono operazionali piuttosto buoni, superiori ai 5532 ormai piuttosto anziani. Però.... Ci sono alcuni però

Però n. 1
Però... chittidice che è il povero cd player? Hai provato con altri cd player di amici nel tuo impianto o col tuo nel loro impianto?
La cosa migliore sarebbe fare entrambe le prove, scegliendo un CD player non eccelso ma che suoni come vorresti suonasse il tuo (se lo prendi troppo migliore del tuo, il tuo ti sembrerà di certo peggiore... lapalissiano, direi...).
SOLO DOPO AVER PROVATO ed essere ben certo che il problema sta davvero nel CD player passa oltre... perchè da quello che dici non mi sembra probabile. I CD player Pioneer possono essere accusati di molte cose, ma non direi che si possano accusare di avere un suono reticente, poco esplicito o ottuso... di solito il problema sta in una certa freddezza e in una certa durezza degli acuti, se comparati ad esempio con i Marantz: perciò farei risalire solo questo aspetto al CD player.
Insomma, mi sa che il problema va cercato altrove.
Se hai altri sospettati, procedi anche con loro come sopra, con confronti e scambi.

Per prima cosa comunque verificherei che la costruzione delle Lilliput sia a regola d'arte e se hai fatto qualsiasi modifica rispetto a quanto consigliato verificherei con il progettista se la variante è accettabile...

Però n. 2
Però mettere le mani in un apparato standard non mi è mai piaciuto. Personalmente non lo faccio su apparecchi stravecchi, se non per ripararli quando sono guasti, e mi piace ancora meno farlo su apparati relativamente recenti. Ti invalida la garanzia, ti potrebbe creare problemi anche in seguito in caso si rendano necessarie delle riparazioni, ma soprattutto ti priva di un riferimento "di mercato" che per noi autocostruttori/(auto)recensori ha una discreta importanza.
Non è il mio caso, dirai. Lo so, ma i primi due motivi sono assolutamente validi. Comunque mettere le mani dentro un CD player senza sapere esattamente cosa si sta facendo può non essere banale.
Spesso le sigle dei componenti orientali sono abbastanza particolari, può non essere facile capire esattamente cosa sono, se degli operazionali o dei buffer.
Insomma prima di fare qualsiasi cosa sta MOLTO attento. È vero che la piedinatura degli operazionali di solito è standardizzata, ma anche solo capire se si tratta di un operazionale singolo o doppio può non essere banale... e comunque potrebbero anche essere componenti (ad es. preamplificatori audio...) con piedinatura non standard!!
Non so se il PD106 ha una uscita digitale elettrica (il mio annuario purtroppo ne riporta la sigla ma non le caratteristiche...), nel qual caso ti consiglierei sicuramente l'acquisto di un convertitore esterno usato. Pubblicheremo abbastanza presto, nel prossimo quinquennio voglio dire :-), uno schema di convertitore DIY molto semplice, anche se il costo totale non sarà bassissimo (solo gli integrati digitali ed analogici costano un centinaio di migliaia di lire...); sono però schemi delicatucci, non adattissimi ad un principiante, perchè ci sono problematiche di disturbi ad alta frequenza che sfuggono dappertutto....
Ciao!
Giorgio Pozzoli

Pre passivi e pre valvolari
Caro Pozzoli,
sono Gianluca di L'Aquila.
Volevo farle i complimenti per i soui progetti che ho trovato su TNT-Audio e approfittarne, se non la disturbo, per chiederle qualche consiglio.
Vista l'alta impedenza d'ingresso del finale che ho costruito (Nuova Elettronica LX 1240) ho pensato di abbinarci, per il momento, un preamplificatore passivo.
Vorrei montare anche un controllo di toni, ma purtroppo non riesco a reperire uno schema valido. Le sarei davvero grato se mi può dare un consiglio e... qualche giudizio sull'abbinamento pre passivo - finale con ECC82 in ingresso!
Per il momento la ringrazio e continuo a seguirla su TNT!
Gianluca Mattei - E-mail: giankulo@tin.it

GP
Gianluca, per uno schema di un semplicissimo pre passivo puoi rivolgerti al
PRESSIVE, eventualmente eliminando i potenziometri di taratura del livello di registrazione. Fra l'altro il PRESSIVE serve anche come strumento di confronto fra stadi linea diversi, e dato il costo dei due potenziometri in più, e tenuto conto che non sono sul percorso principale del segnale, vale la pena di metterli comunque.

Sui controlli di tono non mi pronuncio: non me la sento di aiutarti a cadere nell'errore... :-). Penso di avere chiarito il mio punto di vista... se servono i controlli di tono semplicemente non si tratta di alta fedeltà.
Tuttavia non ti devi aspettare davvero miracoli da un pre passivo. Uno stadio passivo per motivi che molti (anche Lucio, a giudicare da una risposta data a un lettore) fanno risalire a problemi di impedenza suona in modo smorto e inerte rispetto ad un pre attivo.
Quello che però ho potuto sperimentare è che in pratica la situazione non è così semplice: se si piazza uno stadio linea PRIMA di un pre passivo (caso strano, uno degli usi consigliati per l'X10D...), i vantaggi dello stadio linea restano.

In realtà il pre passivo si comporta effettivamente come il classico cavo con guadagno (in questo caso negativo...): il suono che ne esce non è bello, ma è esattamente quello che si ottiene quando si collega direttamente il CD al finale; comunque il fenomeno è in apparenza del tutto indipendente dalle impedenze in gioco.
Detto questo, se qualcuno mi vuole spiegare tecnicamente perchè questo avviene sono pronto ad accogliere proposte, perchè io non ne ho: rilevo solo un paio di dati di fatto.
Insomma, visto che hai costruito il finale, perchè non adotti almeno un SIMPRE, se non il MW Pre? I benefici sarebbero decisamente superiori a quelli di un pre passivo. Fra l'altro su un pre attivo si possono fare davvero tanti esperimenti, ed un SIMPRE SE dovrebbe costare meno di 150000 lire senza contenitore, se si trova un trasformatore di alimentazione economico!!
Ciao e grazie per l'attenzione con cui ci leggi!
Giorgio Pozzoli

Restauro di un paio di AR5 del '73
Gentilissimo "Direttore",
Le (ti?) scrivo per porle alcune domande a cui non ho trovato risposta sulla sua bellissima rivista.
Piccolo preambolo: sono un giovane studente di ingegneria che, avendo ereditato dal padre "la passione", ha anche ereditato un paio di AR5 del 1973 (quando ancora non ero stato neppure messo in cantiere!! :)
Essendomi di recente avvicinato al mondo dell'home cinema, mi trovo a dover risolvere un problema di non poco conto: i diffusori (le AR), anche posti a distanza ragguardevole (un paio di metri) producono evidenti macchie di magnetizzazione sullo schermo del mio 32" 16:9.
Volendo porvi rimedio, come schermare magneticamente i diffusori affinchè il campo magnetico sia perlomeno attenuato?
Alcuni manuali di autocostruzione consigliano di incollare al retro del complesso magnetico una calotta di conduttore elettrico (più o meno perfetto), ma ho visto che questo metodo attenua soltanto di poco il campo.
L'ideale sarebbe incollare un magnete identico all'originale sul retro di ogni diffusore, con polarità opposta, ma sarebbe impresa non da poco trovare 6 magneti almeno simili a quelli delle mie AR!!

Già che c'ero, mi sono messo anche a "restaurare" i diffusori suddetti, sostituendo i due woofer la cui sospensione era stata "mangiata" dal tempo, un tweeter che non suonava più (tutti con carissimi componenti originali), e ora mi sto dedicando alla ricablatura e all'aggiornamento della rete di crossover, nel tentativo però di mantenere lo schema originale.
Sulle pagine relative al tweaking dei diffusori, ho letto il suo riferimento ai controlli di "tono" che venivano montati su alcuni diffusori degli anni '70, realizzati con degli attenuatori, controlli che sono per l'appunto presenti sulle mie AR, e che sono realizzati tramite due partitori di tensione.
Lei consiglia di eliminarli del tutto, ma come consiglia di fare?
Sostituendo le resistenze variabili con due fisse del valore pari a quello del partitore "tutto chiuso" (max. impedenza) otterrei un suono a mio avviso un po' troppo "aperto", addirittura forzato (oltre che una prevalenza delle medie e alte frequenze sulle basse).
D'altronde sostituire il partitore di tensione con due coppie di resistenze del valore pari alla "configurazione ad orecchio corretta", sarebbe equivalente tutto sommato a utilizzare lo stesso partitore di tensione...

Spero che lei trovi il tempo per "mettermi sulla buona strada"!!
Cordialissimi saluti,

P.S.: la soluzione "sostituzione dei diffusori con qualcosa di appartenente all'Era Moderna" non è valida, per motivi affettivi!! :)
Pietro Ravasio - E-mail: pravasio@gulch.unica.it

LC
Caro Pietro,
mi fa piacere che uno del Gulch legga TNT dato che per qualche tempo ho rischiato anch'io di far parte del vostro gruppo :-) Per chi non lo sapesse il Gulch è il Gruppo Utenti Linux di Cagliari.
Presumibilmente ci siamo incrociati a qualche seminario sul tema l'anno scorso.
Bando alle divagazioni, vengo ai quesiti.
Schermare un paio di diffusori non è compito facile, poichè la procedura ideale prevede l'adozione di un secondo magnete....coi risultati che puoi ben immaginare: cambiano di fatto i parametri elettrici dell'altoparlante.
So che qualcuno ha ottenuto dei risultati accettabili ingabbiando il magnete del woofer dentro una sorta di copertura metallica, ma non è la strada giusta. Diciamo che soluzione ideale non ne esiste e non puoi fare altro che allontanare i diffusori dallo schermo o utilizzarne altri.
Per quanto riguarda l'eliminazione del "controllo di tono", vedi un po' tu: è comunque meglio sostituire il partitore con delle resistenze, di buona qualità, di pari valore, decidendo "ad orecchio" l'equilibrio ideale.
Il problema reale è che hai intrapreso una strada economicamente poco consigliabile.
Gli AR 5 non erano dei gran diffusori neanche all'epoca e sostituire 1 solo tweeter ed i due woofers (e dubito che sia riuscito a trovare i componenti originali, qualunque cosa ti abbia detto chi te li ha venduti...) ha certamente prodotto una forte asimmetria e sbilanciamento nella coppia.
Un tweeter suonerà inevitabilmente diverso dall'altro ed i woofers non hanno più la cedevolezza "giusta".
Probabilmente con una spesa analoga saresti riuscito ad acquistare una coppia di casse schermate pronte per l'HT e che suonano meglio delle AR 5. Capisco l'affetto ma se l'operazione è antieconomica...
Mettiamola così: se si fosse trattato di diffusori di alto livello (AR 10 Pigreco, Allison One e Two, B&W DM6 etc.) ne sarebbe valsa la pena per via del possibile valore sia musicale che collezionistico...ma così...:-)
Comunque, ormai la frittata è fatta e non puoi più tornare indietro. Sconsiglio dunque l'HT e consiglio la sostituzione del partitore con resistenze equivalenti di qualità più elevata.
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!

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