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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Acustica migliorabile?
  2. Nuovi minidiffusori?
  3. Quesiti vari
  4. Re: Scelta diffusori
  5. Planet 2000 deludente
  6. Analogico e validità delle recensioni
  7. Problemi con l'analogico (sempre gli stessi)
  8. Nuovi diffusori per il rock
  9. Mostre HiFi
  10. Per un audiofilo in più

Acustica migliorabile?
Gentile Cadeddu,
Le scrivo per chiederle qualche consiglio per poter individuare il/i problemi che rendono un po' fastidioso l'ascolto musicale nella mia sala. L'impianto è costituito da:

Consapevole del fatto che le casse (e un po' anche l'ampli) sono l'anello debole della catena, sono in procinto di terminare la costruzione delle DELTA 4 R5 secondo il progetto dell'Ing. Giussani. In ogni caso nel precedente appartamento l'impianto aveva un equilibrio che non mi dispiaceva, nonostante il discreto "buco" nelle medie frequenze dovuto alle casse. Con il vecchio ampli (un Luxman con un buon stadio phono) il TD 124, almeno per un novizio come me, era favoloso, soprattutto nella scena acustica!!!
Il punto è che trasferitomi nell'attuale casa la qualità del suono è scesa un bel po': percepisco un fastidioso riverbero (almeno è quello che suppongo) nelle frequenze medio-basse e i medio-alti li percepisco leggermente secchi, asciutti. Il risultato è che ho perso totalmente l'immagine verticale e quella orizzontale è solo un timido abbozzo, ma soprattutto l'ascolto è più faticoso e meno nitido.
Come può vedere dal disegno la disposizione è poco felice ma temo, e qui chiedo un parere dell'esperto, che ciò dipenda dalle aperture senza porte che comunicano con la cucina e la zona notte; temo che la presenza dell'apertura della scala in legno che mi porta al piano inferiore, possa essere un altra fonte di riverberi. Ammetto che devo ancora piazzare un tappeto e dei tendaggi alla finestra e balcone, tuttavia provando a piazzare un materasso tra il divano e le casse il suono migliorava molto poco.
Un'altra ipotetica fonte di disturbo suppongo possa essere dovuta al fatto che l'impianto stereo è posizionato tra il punto d'ascolto e le casse, dunque è passibile di essere investita direttamente dal suono. Mi sono accorto infatti che posizionando il lettore a terra anziché sul TNT Flexy il suono migliora, e comincio a riconoscere la qualità del lettore e i pregi che mi hanno spinto ad acquistarlo al posto del vecchio Onkyo DX 7711.
Per completezza rivelo che ascolto musica molto varia: Vivaldi Strauss, Verdi, Bach, Pink FLoyd, Dire Straits, PFM, Ligabue, Thievery Corporation, Chet Baker, de André, Moby ecc. ecc.
Dato che le supposizioni sono diverse Le chiedo, se possibile, di indirizzarmi verso quelle che Lei possa ritenere le cause più probabilmente responsabili dei problemi suddetti (purché non mi chieda di cambiare casa :-) ).
Le porgo i miei più vivi complimenti per l'organizzazione, i contenuti e lo spirito della rivista che egregiamente dirige.
Cordiali saluti,
Angelo - E-mail: skavez (at) hotmail.com
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Angelo,
da quel che si vede in pianta la situazione non appare certo tra le più desiderabili. Intanto la sala è drammaticamente spoglia e questo è SEMPRE un problema, poi le casse sono molto vicine tra loro mentre il punto d'ascolto è molto distante (immagino sia il divano). Tra le casse ed il divano, ad occhio, ci sono 5 metri (e solo 2 tra di esse). La cassa di sinistra ha una parete molto vicina, quella di destra ...ha la tromba delle scale. Non mi pare si possano inventare posizionamenti alternativi, quindi dovrai lavorare sull'arredo ed i suoi complementi.
L'effetto "scale" è ineliminabile ma rendendo più assorbente la stanza un bel po' di fastidi in gamma medio-alta dovrebbero sparire. Quindi: tappeto, tende, quadri e cuscini, per cominciare. Magari pure qualche arazzo alle pareti. Proverei anche a spostare i diffusori, avanzandoli verso il punto d'ascolto, per vedere l'effetto. In alternativa, prova a posizionare il punto d'ascolto più vicino ai diffusori.
Il fatto che l'impianto stia a metà strada tra casse e punto d'ascolto non sarebbe un dramma ma, visto che già in mezzo ai diffusori c'è la TV, tanto varrebbe spostare anche l'impianto su quel mobile, così almeno elimineresti un ostacolo tra te ed il fronte sonoro.
L'ideale sarebbe eliminare qualunque cosa ANCHE tra i diffusori, ma temo che ciò non sia possibile.
Purtroppo è una situazione difficile e, qualora questi interventi "semplici" dovessero fallire, ti resterebbero solo due strade: correzione acustica professionale (trappole, elementi diffondenti etc.) che però è visivamente e logisticamente ingombrante (e spesso costosa) oppure correzione elettronica in dominio digitale (intrusiva ma efficace). Certo, si tratterebbe di convertire in digitale anche il segnale del giradischi....:-(
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Nuovi minidiffusori?
Salve direttore,
mi trovo a scriverle nuovamente poichè ho da sottoporle due questioni.

  1. La prima è che per ragioni di "aggiornamento domestico" sto per comprare una libreria per la cameretta dentro la quale, ahimè, le mie ex Indiana Line 5.04 non avrebbero potuto trovare collocazione a causa del woofer inferiore (che sicuramente avrebbe dato delle risonanze insopportabili all'interno dei vani predisposti ad ospitarli) sa, è una di quelle librerie ricche di scomparti rettangolari aperti sul fronte...stile Ikea.... quindi mi servirebbe una nuova coppia di diffusori non troppo grandi, soprattutto in profondità (max 25 cm) ma che abbiano almeno un po' di carattere ed un basso quantomeno disposto a far suonare i miei cd preferiti senza farmi troppo rimpiangere lo stile delle mie ex che in basso scendevano per bene ... cito ad esempio "The downtown Lights" dei Blue Nile che lei conosce bene .... beh direttore, in questo brano il basso è fondamentale per ricreare la scena che il brano vuole dare e con la mia ex configurazione avevo una completa immersione nel campo sonoro.... la vorrei ancora !!!!!!
    il budget è limitato lo so ma i tempi stanno diventando sempre più ostici... massimo 250,00 euro.
    Sto tutt'ora spulciando l'annuario di suono ed i vari siti ufficiali.... ho notato delle Tannoy fusion 1 che mi intrigano.....escluderei le klipsch con i tweeter a tromba per il motivo che sto per elencarle (questione 2) ma comunque vorrei un consiglio da parte sua come sempre....
  2. Proprio ieri pomeriggio con un amico, possessore di un Sansui AU7700 e di un paio di Klipsch Heresy II abbiamo deciso di fare un "piccolo" confronto con il mio Nad C315BEE..... (lettore cd harman kardon HD 970). Riassumendo brevemente, il Sansui scalcia nel vero senso della parola e riesce a dare un po' più di spinta ai brani (M.Knoplfler ad esempio o le colonne sonore dei famosi spaghetti western di Morricone...) mentre il mio è più vellutato (fiacco?) nel riprodurre le tracce...tuttavia forse è più predisposto alla fedeltà nella gamma media rispetto al Sansui....però (e qui mi ricollego) i diffusori a tromba non mi piacciono molto...le voci e i medi in genere sono troppo accentuati e non sono proprio come dovrebbero essere....ad esempio una bella voce femminile calda (Dionne Warwick) manca di qualche cosa che con i tweeter a cupola delle Indiana Line c'era... però poi sulla classica magari queste Klipsch si rifanno...ecco direttore non è che sia una trasposizione proprio esauriente ma sono delle brevi impressioni che ho avuto.
In definitiva consideri che ascolto davvero tutti i generi musicali passando dal classico al rock bello tosto ...all'elettronica ...al blues..(grande "it serve you right to suffer" di J.Lee Hooker :-D) e che ho bisogno di qualcosa che insieme al piccolo Nad possa darmi la giusta "emozione".
Grazie come sempre,
Con la solita grossa grossa stima,
Davide - E-mail: patatine.fritte (at) alice.it

LC
Caro Davide,
prima di fasciarsi la testa e correre ai ripari senza che sia necessario io aspetterei ad acquistare la libreria. Il woofer che punta verso il basso delle tue Indiana Line NON rappresenta un problema, anzi! "Lui" vede sempre la stessa superficie di "carico" pertanto non prevedo problemi di sorta a posizionare questi diffusori sulla futura libreria! Sono stati progettati ESATTAMENTE per soddisfare queste esigenze. Il fatto che siano leggermente più profonde del ripiano della libreria, di nuovo, non sarebbe un problema. Un paio di punti di blue-tac tra diffusore e ripiano e tutto si sistema.
Qualora le volessi comunque più piccole, ci sono le 5.06 che sono profonde esattamente 25 cm.
Per quanto riguarda la parte N.2 della tua missiva, permettimi di fare qualche doveroso appunto. Affermare che "non mi piacciono le trombe" dopo aver ascoltato una coppia di Heresy pilotate da un amplificatore inadeguato e posizionate chissà come è un po' azzardato, non trovi? Sarebbe come dire "non mi piacciono le bionde" perché si è vissuta una brutta esperienza con una di loro ;-)
Primo, le trombe non suonano tutte uguali. Secondo, neppure le trombe Klipsch suonano tutte uguali. Saresti sorpreso nel sentire in che modo mansueto suonino i diffusori della serie F proprio quando collegate ad ampli "calmi" come il NAD. Terzo, le Heresy sono diffusori di classe sopraffina, liquidarle così in due righe è comunque un errore. Se non hai esperienza con diffusori di questa classe è altamente probabile che, semplicemente, tu non le abbia "capite". Ci sono cose che si capiscono al volo ed altre che richiedono molto tempo. Troppi audiofili pensano che si possa capire tutto e subito. Dopo cinque minuti di ascolto hanno già pronta in mente la recensione. Non cadere in questo errore! Io, che qualche impianto l'ho sentito, impiego un tempo enorme prima di formulare un giudizio, anche quando ascolto in condizioni controllate, cioè a casa mia.
Infine, come dicevo, le Heresy necessitano di un attento posizionamento (coi loro supporti da pavimento, inclinati), di un'acustica ambientale almeno decente e di un ampli che non sia un residuato bellico come il Sansui AU7700. Carino, per carità, ma ha decisamente fatto il suo tempo, nel senso che non rende pienamente giustizia alle eretiche del mitico colonnello.
Spero di esserti stato utile, tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Quesiti vari
Egregio direttore, continuo a seguirvi con immutato interesse e spesso vorrei porle quesiti, ma contengo la mia irruenza audiofila perché non sono l'unico appassionato.
Questa volta voglio però sottoporle diversi spunti/domande/ringraziamenti.

  1. Grazie per la nuova recensione della Nagaoka CL-152. E' eccellente. I solchi non sono solo puliti ma si ascoltano dettagli, soprattutto sulle basse e nelle voci almeno per i test che ho eseguito, prima perduti.
  2. Ho ascoltato a Roma presso il negozio Punto Musica i diffusori omonimi. Un eccellente prodotto italiano. Ho conversato a lungo con il paziente e competente progettista. Molti argomenti affrontati non sono in grado di approfondirli. Mi ha confermato come un piccolo produttore di diffusori possa effettuare una migliore selezione dei componenti, cosa che su scala industriale non avviene. Poi, e qui entra in gioco una punta di campanilistica suscettibilità, ha ridimensionato le diffuse lodi relative ai diffusori ProAc (io ho una coppia di eccellenti D15), affermando e argomentando con cognizione che si tratta dell'ennesimo prodotto fatto per catturare ad un ascolto veloce, quindi con esaltazione degli estremi di banda (comunque non a livello della attuale produzione B&W).
    Indica invece come cassa più seria, in questa fascia di prezzo, la Harbeth Monitor 30 (che conosco e apprezzo molto, ma preferisco la D15). Tra l'altro mi è sembrato molto onesto perché le Proac le vende e le Harbeth no! Ha definito simpaticamente la D15 l'amante e la Monitor 30 la moglie. A me le D15 sembrano invece molto equilibrate (le mie sono a circa metà rodaggio e stanno sciorinando meraviglie), come sono altresì convinto che la Monitor 30 è una cassa ancora più equilibrata per audiofili molto maturi e che nulla concede a ruffianerie sonore. Cosa ne pensa del giudizio espresso sulle ProAc dal titolare di Punto Musica? Credo che mi risponderà che è solo questione di gusti e che sono due costruttori eccellenti con diverse impostazioni sonore. Sono d'accordo.
  3. A proposito delle mie Proac D15 (ampli Densen B-100 e Cd Densen B400 plus – Giradischi Pro-ject RPM5 – Cavi VDH The Mainsstream di alimentazione – The Inspiration Hybrid di segnale – The Magnum Hybrid si potenza in bi-wiring) da più parti leggo che i cavi andrebbero sostituiti con dei costosissimi MIT, altrimenti sarebbe addirittura compromessa l'alta fedeltà. Ora non discuto che cavi da oltre mille Euro possano (ma non è detto) essere migliori di cavi da qualche decina di Euro. Io però sono molto soddisfatto, e quindi non dovrei neanche porle il quesito, ma è così indispensabile questo up-grade? Se proprio fosse necessario cosa ci sarebbe di più abbordabile al posto dei miei VDH?
Ancora ho molto da scriverle, soprattutto vorrei riferirle di colloqui con amici ingegneri elettronici che si fidano solo delle misure (leggasi: specifiche tecniche sui libretti di istruzioni) e seguendo queste comprano un ampli Technics in classe AA (ah!ah!ah!) piuttosto che un Nad (ad es.).
Grazie,
Andrea - E-mail: albicocco.curaro (at) libero.it

LC
Caro Andrea,
mi fa piacere che abbia trovato la Nagaoka così efficace. Dopo la recensione su TNT-Audio il distributore italiano mi ha confessato che è rimasto a corto di rifornimenti. Così mi dicono sia andata anche per un grosso negozio Ebay tedesco (uh, TNT-Audio power!). Spero di aver reso un buon servizio agli amanti del vinile che desiderano tenere puliti i dischi senza industriarsi in complicate (e spesso costose) operazioni di lavaggio.
Per quanto riguarda le ProAC, personalmente non le ho mai trovate enfatizzate agli estremi gamma. Generose in basso sì (è un male?) ma enfatizzate in alto proprio no. Onore comunque a Punto Musica per il parlare così schiettamente dei prodotti che vende. Se un appunto posso muovere alla produzione ProAC è che è sempre stata leggermente overpriced. Una parte del successo si deve probabilmente anche a questo (ecco, adesso l'ho detto).
La questione cavi, invece, è molto meno seria. Senza cavi MIT non si può parlare di alta fedeltà? E chi lo dice, il mago dei biscotti Galbusera (vi ricordate la pubblicità di tanti anni fa?). Davvero, stiamo rasentando il ridicolo. Anzi, l'abbiamo superato. Cosa avranno mai i cavi MIT che gli altri cavi non possono avere? Usare un po' di buon senso, ogni tanto, sarebbe chiedere troppo???
I cavi che usi mi paiono adeguatissimi all'impianto. Non dimenticare che il Densen B100 è un amplificatore da un migliaio di €, circondarlo di cavi da migliaia di euro non mi pare possa avere molto senso.
Poi, ovviamente, liberissimo di stare a sentire quel che "si dice in giro"...ma non perdere mai di vista la mano di chi elargisce simili consigli.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Scelta diffusori
Ciao Lucio, ti scrivo per precisare/correggere alcuni termini da me usati nella lettera precedente (
vol. 478) ed integrare la mia richiesta.
Per "vacanze" intendevo, ironicamente, il periodo di pausa che giustamente ti concedi e non necessariamente le vacanze vere.
Per "classifica" intendevo una scelta dei diffusori in base ai gusti musicali da me indicati, diffusori che non ho purtroppo la possibilità di ascoltare e che sicuramente tu conoscerai, concordo pienamente che le classifiche non abbiano senso se riferite ad un qualunque gusto personale. Il mio "morboso" interesse per il nuovo chip 2024 è motivato, oltre che da sana e pura curiosità musicale, anche da un probabile acquisto per mio figlio universitario che ha portato con sé un vecchio amplificatore stereo Pioneer.
Approfittando di questi chiarimenti, integro la mia precedente mail richiedendo un nuovo parere su:

  1. E' in circolazione un nuovo diffusore, il CABASSE Jersey MT 30, tw da 36 mm e due woofer da 17 cm con reflex anteriore, 91 dB a detta di molti dovrebbe avere un suono più naturale (vedi batteria) delle Klipsch Rf 52 e dei bassi più avvolgenti (costando di più!!) cosa puoi dirmi?
  2. E' vero che il Trends ha pochi watts e necessita di sensibilità alta, ma se il Cabasse mantiene le promesse sarei disposto ad acquistare o il Pop Pulse T 40i o la scheda Fenice 100, quale dei due, più potenti integrati, ha una qualità costruttiva migliore e si avvicina all'impronta sonora del Trends?
Ti ringrazio anticipatamente e prometto di non chiederti mai più "classifiche " ;-)
Antonino - E-mail: a.dilizia (at) tin.it

LC
Caro Antonino,
grazie per le precisazioni. Per quanto riguarda il 2024, direi che l'acquisto che appare, al momento, più sensato è proprio il TA 10.1, che magari si trova pure usato, intorno ai 100 €. Spero comunque di riuscire a dir qualcosa dell'altro TA2024, più economico, in tempi brevi. Per fare dei confronti sensati tra i diversi 2024 che possiedo, infatti, mi devo costruire una sorta di mini-morsettiera d'uscita che mi permetta di usare gli stessi cavi con tutti gli amplificatori ed un attacca/stacca non troppo problematico.
Non conosco, infine, le Cabasse che citi. I suoi 91 dB di sensibilità, comunque, non mi sembrano poi moltissimi. Nelle mie recensioni ho sempre parlato di almeno 93 dB, per la potenza di questo chip. Certo, stanze più piccole e livello d'ascolto molto condominiali potrebbero richiedere sensibilità più basse. Non ho ascoltato il Pop Pulse, della Fenice 100 dovresti trovare utile una recensione qui su TNT-Audio, relativa all'integrato T-HiFi Power TI s che utilizza, appunto, una scheda siffatta. Le differenze con il TA 10.1 sono state descritte abbastanza in dettaglio. Non si tratta, in estrema sintesi, di un TA 10.1 con più watt. E' proprio un altro amplificatore.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Planet 2000 deludente
Un caloroso saluto di stima per la tuo impegno in questa rivsta è d'obbligo. Rieccomi a chiederti un consiglio dopo vari anni (ultima risposta nel
Vol.238), in cui non ho modificato niente fino all'inizio di quest'anno. Andiamo però con ordine e scusami se sarò prolisso, ma voglio dirti tutto l'evolversi della questione. Considerando comunque soddisfacente il mio impianto:

Non ho fatto cambiamenti fino a quando, 1 anno fa, il lettore è diventato cieco e ho dovuto ripiegare su un DVD recorder Sony (tra l'altro lento nel caricare i cd). Poi d'impulso, preso da ebayte acuta, ho fatto la, scusa la parola, c....z....ta e con un semplice clic ho preso un amplificatore Accuphase E 207 pagando forse un po' oltre la giusta quotazione. Subito al primo ascolto non potevo credere alle mie orecchie!
La scena mi è apparsa davanti, ero lì davanti al palco, ora comincio veramente a capire quanto ho sempre letto qui e nei vari forum cosa intendevano. E i bassi? FANTASTICI la batteria è lì a sinistra definita, le casse finora non avevano mai cantato così, sono state 15 anni dormienti, ora si sono svegliate e come trottano.
Definizione aumentata, alti giustamente leggermente addolciti e come unico punto debole, anche se migliorato, gli assiemi con la classica. A questo punto, preso dall'entusiasmo, la cosa più logica da fare era quella di acquistare un nuovo lettore cd. Ascoltando l'impianto di un amico composto da casse Chario da stand (non ricordo il modello, ma sono abbastanza moderne, più piccole delle mie) ampli Monrio 2 telai, e lettore Rega Planet 1° tipo, mi sono convinto del suono e con un altro clic ho preso un Planet 2000, sicuramente migliore di un volgarissimo mangiatuttiiformati da 300 euro.
A questo punto avrai capito che il mangiatuttiiformati si è pappato pure il Pianeta, in maniera evidente sui bassi, ora più lunghi, troppo lunghi e meno definiti, mentre per tutto il resto non ci sono sostanziali differenze. La cosa più logica da fare sarebbe quella di rivendere il lettore cd (non dovrei avere problemi, è ancora abbastanza richiesto nell'usato) per prenderne uno nuovo magari più "veloce", ma cosa?
Leggendo in giro mi sono fatto l'idea di provare un Naim o comunque andare in terra d'Albione, tanto ad ascoltare gli altri impianti sbaglio lo stesso, che senso ha andare in un ambiente diverso (un negozio, la casa di un amico) dal proprio?
Può servire sicuramente per sentire le differenze tra uno e l'altro, ma quando lo si ascolta nel proprio ambiente i risultati possono essere deludenti. Lo so che ci sono passati in molti, ma è vero che quando cominci a vedere la luce ti prende il morbo del miglioramento, infatti ho tralasciato il discorso cavi.
Comunque ora, quando rientro la sera, ho smesso di accendere lo "scatolone" qualunque cosa facessi e, prima di cena, 1 o 2 cd me li faccio, ho rifatto il giro di tutti i cd e sono tornato ad acquistarne di nuovo, è un vero piacere.....ascoltare il Sony.
Me lo dai un consiglio?......tanto dopo farò il contrario, l'ho già fatto una volta e mi è andata bene.
Ciao e grazie,
Michele - E-mail: michelefer64 (at) alice.it

LC
Caro Michele,
che alcuni lettori DVD economici suonino bene è un fatto, senza ombra di dubbio. Che riescano a suonare molto meglio di un Planet 2000 è, secondo me, un pochino più difficile. Ti dico quel che secondo me è successo: sia casse che amplificatore (il nuovo, dico) hanno un suono tendenzialmente morbido e dotato di bassi generosi, forse non proprio frenatissimi. Inserendo il Planet, che ha pure lui caratteristiche analoghe, la somma ha superato il totale, per così dire. Too much of a good thing, come direbbero gli inglesi. Ecco allora che un lettore DVD, magari dotato di basso secco e molto controllato (limitato?), ha riportato tutto verso un maggiore equilibrio.
Tieni conto però di una cosa: il basso, in natura, raramente è "controllato". Se ti è mai capitato di sentire un organo o un contrabbasso suonare "live" senza amplificazione, dovresti capire cosa intendo. Questa fantasia del "basso controllato" è un'altra delle paranoie tipicamente audiofile che porta spesso, pur di "controllare" il basso, al paradosso del rinunciarci del tutto, scegliendo diffusori piccolissimi dotati di woofers minuscoli.
Inoltre, un allungamento delle basse frequenze difficilmente è ascrivibile ad un'elettronica. Molto più spesso si tratta di un problema ambientale. Con un lettore più "generoso" tale problema è stato semplicemente messo maggiormente in evidenza. Trattare la situazione con una sorgente veloce (cioè in sostanza avara di bassi) non è la soluzione logica.
Infine, considerando che ora ti reputi soddisfattissimo dell'ascolto, perché andare a cercare qualcos'altro, già col proposito di acquistarlo a scatola chiusa?
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Analogico e validità delle recensioni
Leggendo la posta delle scorse settimane ho visto che consigliavi ad un utente che voleva un pre uno passivo o solo un selettore di ingressi! Ma per il mio Trends andrebbe bene un solo selettore di ingressi o un pre passivo..che credo costi meno?
Volevo inoltre (spero di non disturbarti) porti 2 domande teoriche alla quale non so darmi risposta, la prima riguarda le tue recensioni.

  1. Come faccio a comparare dalle tue recensioni un lettore cd, un ampli se recensite a distanza di anni e anni? Mi spiego meglio. Da quando ho letto la tua recensione sul Marantz cd 17 me ne sono innamorato, successivamente chiedendoti consiglio per un lettore cd mi hai consigliato un Oppo la nascente casa californiana che sta conquistando molti audiofili. A questo punto mi chiedo!!!...è meglio il Marantz o Oppo?? Un lettore cd recensito da Dio più di 10 anni fa e che magari all'epoca era una meraviglia o un lettore dvd uscito ieri da 200 euro che visto le nuove scoperte audio, nuove lenti supera di gran lunga i vecchi "catorci"?
    Magari nell'arco di questi anni anche la soglia di qualità dei recensori si è spostata, e riprendendo adesso il vecchio lettore cd gli darebbe una scarsa valutazione!! Capisci il mio dubbio?? Spero di si!! A questo proposito mi consigli il Marantz 17 abbinato a Trends e Aliante Tower?
  2. La seconda e poi ti lascio alla tua famiglia :-)) !! Riguarda il vinile. Mi sono sempre chiesto se i vinili che attualmente vendono (visto la rinascita analogico) ai vari mediaworld o cmq tutti gli album pubblicati dal 85 ad adesso specificatamente per cd vengano messi nel supporto analogico da un impronta digitale. Mi rispiego, un gruppo adesso registra in digitale, una volta che mette questa registrazione su un vinile, non perde di ogni significato la presa diretta che distingueva i vecchi vinili??
    Lo stesso volevo saperlo su i vecchi album rimessi sul mercato. Se ad esempio compro NUOVO un LP dei Pink Floyd, questo rispecchia i vecchi vinili o è solo scritto su impronta digitale..Scusa ma sono molto confuso su questo argomento.
Ti ringrazio per l aiuto che dai a noi poveri ascoltatori della domenica. Saluti
Willy - E-mail: sononiva (at) hotmail.it

LC
Caro Willy,
un buon selettore ingressi è certamente una soluzione economica ed efficiente. Tuttavia, il pre passivo, se di qualità, consente di migliorare il suono del Trends, bypassando il suo potenziometro di volume ed utilizzando dunque l'integrato come finale puro.
Per quanto riguarda le vecchie recensioni è sempre difficile, anche per chi scrive, fare confronti a distanza. Gli impianti utilizzati cambiano, i gusti pure e non è semplice affidarsi alla sola memoria. Nello specifico, posto che non sono stato io a recensire il Marantz CD 17, io un tentativo con l'Oppo lo farei, soprattutto se avessi l'esigenza di leggere anche altri formati oltre al normale CD standard. L'oggettività assoluta che vorresti trovare nelle recensioni non può esserci. Noi stessi - a distanza di anni - cambiamo radicalmente opinione sulle persone, figuriamoci sugli apparecchi! Posso dirti, se ti può consolare, che personalmente non ho mai rivisto radicalmente le mie opinioni su un apparecchio, anche a distanza di decenni, nel senso che non mi è mai accaduto di trovare mal suonante un apparecchio che a suo tempo giudicai ben suonante. Non è molto, ma è più di niente.
Per quanto riguarda il vinile moderno, ho già esposto più volte il mio pensiero. E' impossibile sapere come siano stati stampati i nuovi vinili, se da master digitale originale, se direttamente dal CD (aaargh!) o da vecchio master analogico. Il fatto che il master possa essere digitale (in origine) non ha grande rilevanza ai fini della qualità del riversamento: esistono ottimi LP ottenuti da master digitale (The Nightfly di D. Fagen e Body & Soul di J. Jackson per citare solo due esempi ben noti agli audiofili) ed esistono ottimi LP ottenuti da master analogico. Capisco che ci sia necessità di regole ferree...ma non ce ne sono.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Problemi con l'analogico (sempre gli stessi)
Salve...
Innanzitutto porgo a tutta la redazione i più sinceri complimenti per la vostra rivista dalla quale, ho acquisito molte utilissime informazioni.
Parte "romantica" che si può saltare, capisco che il volume delle lettere che vi arrivano è notevole.
Ero ancora bambino quando fui iniziato alla musica, parliamo di topo gigio e lo zecchino d'oro. Molto presto passai ai pink floyd ascoltati su di un impianto già allora "vecchio". A vederlo sembrava una madia, un comò senza cassetti, era un grundig completamente valvolare, senza l'ombra di un transistor, con casse incorporate.... come era bello ascoltare la musica, ascoltavo di tutto, non solo il mio gruppo preferito e come mi piaceva; stavo li per delle ore ore ore.. poi data la mia ignoranza, la rottura di questo apparato, passai a quei cosi pieni di luci led e lucette e da allora iniziò il tormento...e solo oggi sono quasi riuscito a ritrovare quel suono e quelle timbriche, abbandonando luci, lucette, watt e dati tecnici a volte, inutili.
Oggi quasi 40 enne ho assemblato i miei ampli, buttato via molte cose sostituendole con altre un po' meglio.
Parte tecnica e problematica: ascolto prevalentemente rock, jazz rithm & blues, pop con le seguenti apparecchiature

Il suono un po' troppo freddo e mancante di una "adeguata dinamica" ma sopratutto alla fine del disco, nell'ultima canzone questo si perde moltissimo, voci gracchianti alti completamente spariti o impastati da non riuscire a decifrarli.
Seguendo la vostra rivista ho ritarato il giradischi, ottendo sì dei cambiamenti ma non sufficienti a soddisfare il mio orecchio. Qui il dilemma, cambio testina, magari una Grado o una Denon, oppure ripiego su un altro giradischi?
Non disdegno il "vintage" starei cercando un Pioneer PL 12. Faccio presente che ascolto le sorgenti con il pre autocostruito ed il finale da 8+8w anche lui autocostruito, che ho eliminato il pre-phono della Project andando ad utilizzare quello valvolare del pre autocostruito e tuttavia il problema del giradischi persiste.
Grazie per la cortese attenzione,
Enzo - E-mail: enzo.ca (at) tiscali.it

LC
Caro Enzo,
la questione degli ultimi solchi di un LP l'ho affrontata così tante volte su questa Rubrica (anche nelle scorse settimane!!!) che mi rifiuto categoricamente, per preservare la mia sanità mentale, di affrontarla di nuovo :-)
Ciò premesso, non sostituirei il ProJect con un PL12, un po' perché quest'ultimo non è di certo superiore ed un po' perché uno è nuovo e l'altro chissà in che condizioni lo potresti trovare. No, meglio, molto meglio spendere quella cifra per una testina migliore. La tua Ortofon OMB5 è un po' il minimo sindacale: il tuo Debut merita comunque di meglio. Visto che il suono ti sembra freddo potresti optare per qualcosa di più caldo tipo le testine Grado. A partire dai 50 € dell'entry-level (la Black) non puoi fare altro che migliorare ...e salire con la spesa.
Secondo me puoi anche metterci la top della serie Prestige, ovvero la Gold, che si trova intorno ai 130 €. Poi procurati un disco test tipo quello di
HiFi News, un vero must per ottenere il massimo delle prestazioni da un qualunque giradischi.
Purtroppo ignoro la qualità del resto dell'impianto, essendo autocostruito, per cui non posso commentare oltre o fornire altre idee. Diciamo che, comunque, la distorsione che senti non è dovuta al pre fono ProJect che, pur non essendo strepitoso, non può essere ritenuto colpevole: lui amplifica solo ciò che riceve.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovi diffusori per il rock
Egregio Direttore,
in passato ho avuto modo di beneficiare un paio di volte della tua cortesia e dei tuoi consigli, sempre determinanti, per la risoluzione di problemi hi-fi. Tento un'altra sortita :-)
Ho una sala rettangolare di 4x5 mt. circa, di forma regolare, moderatamente trattata acusticamente, con una grossa libreria sul lato lungo. Ai fianchi di questa ci sono due Klipsch Heresy I pilotate da un Pathos TT (Michell Gyro SE con SME 309 e Esound E5 completano la formazione).
Il mio interesse attuale è per il jazz anche se ho una discreta collezione di rock, avanguardia e classica sia su vinile che su cd. Dopo trenta anni circa, vorrei cambiare le casse, decenti sui medi ma limitate sulle escursioni in basso e nei "pieni" di orchestra. Il livello sonoro (per motivi condominiali) non può essere molto alto. Mi piace l'effetto live. Abito in una zona sprovvista di negozi hi-fi e farmi centinaia di km per ascoltarne di nuove non è sempre possibile. Ho sentito (e senza brani rock) in condizioni molto differenti dalla mia sala delle Proac D28 e mi sono piaciute.
Ho letto tuttavia che per il rock non sono il massimo. Posso avere un tuo consiglio in merito ed eventualmente qualche suggerimento (graditissimo) su alternative?
Grazie mille e scusami per la prolissità.
Vito - E-mail riservato

LC
Caro Vito,
che le Heresy non siano dei mostri di estensione in basso ci può stare (dichiarati 58 Hz a -3dB nelle Heresy III) ma che comprimano la dinamica nei pieni orchestrali...proprio no. Le Heresy sono capaci di raggiungere pressioni sonore indistorte superiori ai 115 dB, vedo molto difficile riuscire ad arrivare a livelli simili senza avere i carabinieri che bivaccano alla porta di casa. Se compressione dinamica c'è, non è certo colpa delle Klipsch. Potrebbe essere l'ampli, invece, che coi suoi 35 watt per canale ogni tanto mostra la corda. D'altra parte, però, dici che il livello sonoro non può essere tanto elevato per questioni condominiali...quindi CERTAMENTE non sono i diffusori a comprimere la dinamica...ma forse neppure l'ampli!
D'altra parte, per decidere che la dinamica sia compressa dall'impianto e non già dai dischi (come accade nella maggior parte dei casi!) occorrerebbe aver ascoltato gli STESSI dischi in altri impianti, rilevando una dinamica maggiore. L'hai fatto?.
Ciò premesso, ed osservato che comunque il tuo disamoramento per le Heresy sembra irreversibile, ti consiglierei di ascoltare qualche altro diffusore, sempre di Klipsch, di impostazione più "moderna", con bassi più potenti ed estesi. Se è il rock con effetto "live" che cerchi, credo che discostarsi da Klipsch possa rappresentare un salto nel buio. Le torri RF-83, ad esempio, scendono fino agli inferi (29 Hz), con ben tre woofers da 20 cm ciascuna e dichiarano una sensibilità di 100 dB. Anche le più piccole RF-82 possono fare al caso tuo. Se è impatto e dinamica che cerchi, in larga misura, forse ProAC non è il primo marchio cui pensare, diciamo che hanno una impostazione filosofica differente.
In alternativa potresti valutare qualche diffusore Tannoy, dotato di un bel driver Dual Concentric.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Mostre HiFi
Buongiorno Direttore,
sono tornato da poco dall'avventura della mostra HiFi Sintonie a Lanciano. Bella avventura soprattutto perché ho capito molte cose....ho capito che ci sono persone veramente grandi ed ho anche capito come mai il settore dell'Hi-Fi sta andando in malora!
Veniamo alle belle notizie: begli impianti, molto ben suonanti e devo ringraziare l'organizzazione di Sintonie che ha realizzato un evento per certi versi migliore del Top Audio&Video di Milano. Secondo il mio parere essendo un evento "minore" c'era meno gente e mi sono potuto godere maggiormente gli impianti in mostra. Ho avuto l'occasione di conoscere meglio il Signor Signoricci che io vorrei chiamare Maestro perché per me rappresenta l'Alan Parson italiano. Veramente una persona eccezionale come cultura e come uomo. Penso faccia un lavoro molto interessante e lo invidio per certi versi perché anche a me piacerebbe fare lo stesso! Chissà se mi prenderebbe con lui a lavorare...MAGARI!!!
Professionale e modesto ed al tempo stesso simpatico. E' riuscito a farmi acquistare un disco di classica e penso che persone come lui siano un bene per l'industria discografica italiana a differenza di certi elementi che ho visto durante la manifestazione...ed ecco le note dolenti. Innanzitutto vorrei lanciare strali su certi venditori che classificherei in due categorie: gli ignoranti e gli arroganti.

Dunque vediamo la prima: GLI IGNORANTI.
Durante un ascolto mi sono sentito dire che in un impianto quello che conta non è il circuito, ma solo la componentistica e che per esempio "McIntosh usa gli stessi componenti da 50 anni"!!! La mia risposta sarebbe stata quella di raccomandargli un ottimo appezzamento di terreno dove andare a lavorare!
Ma io dico: un progetto, per essere un bel progetto, deve essere tutto buono, dal disegno del circuito alla scelta dei componenti, e dico di più, che se uso dei componenti eccezionali su di un circuito disegnato con i piedi l'amplificatore o il lettore cd rimarranno un progetto del cavolo con buoni componenti! Io per esempio ho un Electrocompaniet del 98 e suona da dio anche se i componenti sono vecchi di 10 anni.
Queste persone secondo me dovrebbero, prima di presentarsi ad un evento, fare un bel corso di aggiornamento.

Seconda categoria (LA PEGGIORE): GLI ARROGANTI.
Ho sentito un personaggio che non faceva che criticare i dischi dei clienti sparando a zero con cazzate allo stato dell'arte. E' vero che l'impianto che proponeva era veramente favoloso e lui ha dimostrato, e glielo riconosco, di avere una conoscenza inaudita sui dischi che gli venivano presentati, ma nonostante questo non si possono dire cose del tipo:"...lo so che con il ca##o che l'impianto lo comperate..." oppure "...questo disco che lei ha appena comperato all'evento è una fregatura e sono certo che l'hanno fregata..." e volete sapere il motivo?
Dunque era un cd di Chet Baker che era stato inciso poco prima che si suicidasse e siccome il jazzista stava già male da tempo, durante la registrazione si poteva sentire che ogni tanto andava fuori tempo e che non era sempre presente. Allora io dico, se il cliente cercava la performance perfetta, si ha preso una fregatura, ma il disco non è altro che una testimonianza della vita dell'artista che mette in luce una parte, magari triste, della sua carriera come è successo per Billie Holiday o per tutti quegli artisti che hanno dipinto quadri o scritto canzoni sotto l'effetto di alcool e droghe! Fanno parte della storia dell'artista e non sono da buttare via assolutamente, né si possono catalogare come "fregature"!!!

MORALE!
Stavo per comperare da lui un disco ed invece l'ho lasciato li...Signoricci con il suo comportamento me ne ha fatto comperare uno mentre mentre questo idiota mi ha fatto desistere....alla faccia dell'industria della musica...
Con affetto.
Alberto - E-mail: alberto.goldoni (at) eurogene.org

LC
Caro Alberto,
il signore che tu erroneamente chiami Signoricci è Giulio Cesare Ricci, il patron dell'etichetta discografica Foné, un vero pilastro della discografia audiophile italiana. Tra l'altro, colgo l'occasione fornitami dal tuo fraintendimento, per segnalare come il nome/marchio "Signoricci", che ora identifica alcune produzioni della Foné, sia in realtà stato usato diversi decenni fa (già dal 1964 fino ai giorni nostri!) per dare il nome ad un famoso profumo maschile - un vero evergreen - di Nina Ricci (peraltro, uno dei miei preferiti di sempre). Per essere più precisi, il primo Signoricci (1964-1976) è il primo profumo maschile di Nina Ricci. Poi, nel 1976, fu immesso sul mercato un Signoricci 2 (a mio parere un po' inferiore) mentre quello originale fu etichettato Signoricci 1. Qualche anno più tardi il Signoricci 2 prese il nome originario. Quello che si trova oggi è dunque il Signoricci 2, anche se si chiama Signoricci e basta. Io mi vanto di possedere ancora una bottiglia di quello originale. Chiusa parentesi.
La tua descrizione delle due categorie di operatori che hai incontrato è semplicemente perfetta, anche se non esaustiva del bestiario che si può incontrare alle mostre HiFi. Mi viene in mente il bellissimo slogan di una mostra di letteratura per bambini (il Bestival) che ho visitato di recente: "Entrate, gente, si vedono le bestie! Più gente entra e più bestie si vedono". La tentazione di fare uno striscione ed appenderlo all'ingresso di ogni mostra HiFi, ti confesso, è fortissima.
L'espressione è forte, ma la sintesi perfetta. A volte può essere persino divertente, per via del ricco campionario, diciamo che però dopo tanti anni il divertimento inizia a scemare.
Poiché mi sembri un "novizio", altrimenti il nome di Ricci non l'avresti sbagliato!, ti invito a far caso a tutti gli operatori che incontri: più sono affamati di clienti e di proselitismo e più le sparano grosse. In gergo dentistico si chiama "Sindrome da poltrona vuota": un dentista con pochi clienti - di norma - inizia a sparare a zero sulla concorrenza e, tipicamente, prova a chiedere cifre da capogiro per darsi un tono perché, si sa, ciò che più costa più deve essere di qualità! Non è così che ragioniamo tutti? :-)
Per fortuna non è sempre così. Esistono operatori seri, pacati, coi quali si può persino ragionare (hear hear!). Questi, purtroppo, attirano sempre poco perché, di norma, l'audiofilo è a caccia di chi gli spiani la strada, pavimentandola poi di granitiche certezze. Tuttavia mi piace pensare che, alla lunga, la storia farà - come sempre - giustizia di queste storture: gli operatori seri in genere riescono a sopravvivere, gli altri, dopo un fuoco di paglia, spariscono nell'oblio e diventano materia di leggende metropolitane con le quali colorire gli incontri audiofil-conviviali ("Ma te lo ricordi quello che pitturava di vernice dorata i coni degli altoparlanti per farli sembrare "custom"?" e così via). Ne ho un campionario sconfinato.
That's life, caro amico. Non pensiamoci più e godiamoci la Musica (una bellissima "Ascolta l'infinito" ora mi culla in sottofondo, il cui significato dovrebbe albergare per sempre nell'animo di ogni audiofilo).

Non è possibile dire tutto quello che accende
tutte le deboli e forti simmetrie
che lasciano nell'anima le poesie
e quella parte di noi che l'infinito nasconde
che ci modifica e vuole verità
e sa comunicare quello che sarà
se guardi dentro puoi vederlo già
...ascolta l'infinito
Lucio Cadeddu

Per un audiofilo in più

"Non siamo folli, forse solo un po' idealisti: crediamo che i soldi non siano tutto nella vita e che cercare di darci una mano tra appassionati sia di gran lunga più gratificante."
Buona sera. E' da più di un mese che Vi leggo praticamente ogni giorno, e solo stassera ho scoperto questa frase nelle pieghe del Vostro bellissimo sito. Devo per forza usare il pronome Vostro perchè se non accettate contributi, mi sentirei un usurpatore a considerarlo anche mio, quindi....
Per "colpa" Vostra passo notti insonni a meditare sui cavi, sul significato della terminologia usata, su dove soprattutto reperire il materiale di cui parlate, visto che a Brescia sembra non esserci più nessuno che si occupi di HIFI in modo accessibile; comunque sia, mi sono ammalato di HIFI. E non esiste cura! Forse dipende dal fatto che faccio l'operaio? Forse dipende dal fatto che siete in grado di darmi degli stimoli di cui sentivo la presenza ma a cui non sapevo dare spiegazione? Non so, comunque G R A Z I E !!!!!
Soprattutto perchè ho riscoperto il mio impianto che credevo defunto o in via di decesso. Possiedo un HK AVR 330, giradichi da discarica Akai ap030 con una puntina peggio, credo, una Audio Technica AT91, un lettore dvd sacd, mentre le casse sono economiche JM Lab serie Chorus 707 e 716V.
Tutto questo sproloquio per dirVi che c'è un audiofilo in più. Tutto qua. Ed è merito Vostro e dell'ottimo lavoro fin qui svolto. Anche la donazione ad Emergency per avere la dima, un tocco di classe, se posso dire.
Audiofedele,
Max - E-mail: maxtortelli (at) gmail.com

LC
Caro Max,
non possiamo fare altro che ricambiare i ringraziamenti, darti il più caloroso benvenuto nel Club e dedicarti il nostro consueto Angolo dell'Ottimismo! Sono d'accordo che per l'audiofilia non esista cura ma attenzione alle fasi acute! Nei momenti peggiori, pensa sempre che l'impianto non è il FINE ma il MEZZO...per ascoltare Musica nel modo migliore.
Da anni ci sforziamo di proporre questo modello di audiofilo socio-sostenibile, un appassionato che viva questa avventura in maniera solare e serena, cercando di divertirsi.
Per quanto riguarda il tuo impianto certamente c'è da lavorarci su, ma non sembra poi così male. Inizierei ad eliminare la parte A/V, vendendo il surplus e dedicando il ricavato a rafforzare l'aspetto 2 canali. Un piccolo ampli solo stereo, ad esempio, potrebbe essere un buon punto di partenza. Basterebbe, ad esempio, un integratino minimalista con ingresso phono, anche di bassa potenza, tenuto conto della discreta sensibilità (91.5 dB) delle tue Chorus 716V. La testina non è malvagia, essendo una versione un po' meno raffinata della AT95, testina che è servita come "base" per le MM Linn entry-level (es. la Basik).
Insomma, i buoni presupposti ci sono, si tratta di imboccare la strada della semplificazione.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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