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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Re: suono "strano" con le Thiel CS 1.6
  2. HiFi d'epoca
  3. Re: Teac P500 e D500
  4. Live vs recorded?
  5. Equalizzatori di acustica ambientale
  6. Upgrade con diffusori vintage?
  7. Integrato o pre & finale?
  8. Upgrade, equalizzazione digitale e jazz
  9. Piccoli diffusori per scrivania
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Re: suono "strano" con le Thiel CS 1.6
Caro direttore,
innanzittutto la ringrazio per la
risposta che è stata fulminea e molto interessante (pensavo qualcosa del genere anche io), ma devo tornare alla carica chiedendole di "sbilanciarsi" un po' di più.
Leggendo le sue risposte su TNT vedo che lei sempre sottolinea l'importanza fondamentale dell'ascolto, niente di più corretto alle volte si può veramente restare sorpresi (in bene o in male) da alcuni abbinamenti.
Altra cosa che lei vede con favore è il ricorso all'usato (ovviamente se uno sa quello che fa e che vuole) ma qui sorge un problema non facile, come si fa a fare un ascolto ben fatto (non prendo nemmeno in considerazione altre problematiche legate al materiale di seconda mano, es. garanzie ecc.)?
Ora, già è difficile portarsi a casa in prova qualcosa di nuovo (se non si spendono fortune allora a casa ti viene anche il padrone del negozio e il progettista :-) ) figuriamoci se si riesce ad ascoltare l'usato e magari nel nostro ambiente. Lei giustamente obbietterà che se uno vuole fare le cose bene deve sopportare dei sacrifici e magari un bel po' di Km e ascoltare cosa compra. Posso convenire con lei ma comunque resta l'incognita dell'ambiente e credo che sia ben difficile farsi imprestare il pezzo che ci interessa e poi decidere con calma.
Quindi nell'usato spesso tocca andare non a orecchio ma a naso e qui che un consiglio illuminato può essere fondamentale. Insomma non posso che condividere l'impostazione prudenziale dei suoi consigli ma alle volte forse dovrebbe azzardare di più, fermo restando che ognuno ha i suoi gusti e che prescindendo da un ascolto fatto con tutti i crismi la delusione è sempre in agguato.
Mi sono permesso di fare due considerazioni generali e un appunto (discutibile) dato dal fatto che se uno mangia bene poi per poter dire qualcosa deve trovare il classico pelo nell'uovo ;-)
Tornando al mio caso con le Thiel CS 1.6 abbinate agli AR SP-16 e VS-55 (si ricorda?) volevo prima descriverle il mio ambiente di ascolto e poi chiederle ulteriori ragguagli.
Il salotto è un rettangolo di 4,90m X 3,40m abbastanza pieno (un bel divano grande, una poltrona, tavolini, libreria, tappeto, ecc.) con un soffitto di 2,35m, inoltre la stanza comunica con un corridoio senza una porta. I diffusori posso collocarli al massimo a 40-50cm dalla parete di fondo e formare un triangolo equilatero con l'ascoltatore di 2,30m sui tre lati.
In questo periodo sono riuscito ad ascoltare le Thiel solo con l'Exposure 3010 (lo so che non era fra i suoi consigli ma è stato un caso) e la prestazione non è stata un granché anzi erano fin "fastidiose" (affaticanti) con una gamma alta "pungente" e con un basso solo discreto. Così ritorno al dilemma precedente, vale la pena vendere il finale a favore di uno stato solido di qualità e potenza (vedi Krell o Mark Levinson) o forse e meglio puntare a nuovi diffusori? E comunque mi indicherebbe che modelli specifici di Krell o ML sarebbero dei buoni acquisti visto che non mi intendo molto (forse ho trovato un KSA 50s)? E il Vincent 331 MK di cui lei ha parlato gran bene? Insomma lei come procederebbe? Per finire un suo parere sulle Thiel...
Un cordiale saluto.
Michele - E-mail: youkol (at) alice.it

LC
Caro Michele,
io capisco che tu pretenda una risposta secca, che sia LA SOLUZIONE ai tuoi problemi, ma non è così che funziona, almeno NON da queste parti. Altrove forse sì, ma io preferisco non sostituirmi al cervello delle persone. Hai voluto la bicicletta? Adesso pedala! :-)
Le Thiel sono diffusori difficili da pilotare, ma capaci di prestazioni elevatissime, bisogna dar loro partners all'altezza, qualitativamente ed elettricamente adeguati.
Nella mia risposta mi sembrava di essere stato abbastanza preciso sia nella descrizione della fonte del problema sia nell'indicazione della rosa dei candidati (ML 29 o superiori, NuForce REF8 o superiori...), ma tu pretendi un nome solo. Mi spiace, ma non sarò io a dartelo.
Come procederei io non ha molta importanza, tra l'altro, non ho i tuoi gusti (non avrei mai comprato quel finale, ad esempio) e/o le tue aspettative. Io terrei le Thiel perché mi piace come suonano e, ripeto ancora, tu non hai neppur lontanamente ascoltato il loro suono, hai solo sentitio il tuo finale ARC ansimare nel disperato tentativo di farle suonare.
Da quel che scrivi mi sembra tu voglia tenere a tutti i costi l'ARC (ah, le valvole! Vero?) e per fare questo saresti disposto anche a disfarti di questi ottimi diffusori. Ognuno è libero di impiccarsi con la corda che preferisce, scusa la franchezza, però in genere si adattano le amplificazioni ai diffusori e mai il viceversa.
Se tu vuoi partire col piede sbagliato non sarò io ad accompagnarti, mi spiace.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

HiFi d'epoca
Buongiorno,
sperando di non disturbarla vorrei sottoporle alcune questioni. Tanti anni fa, da ragazzo, mi appassonai all'hi-fi, quando ancora in Italia tali discorsi erano quasi sconosciuti (fine anni 50, primi 60), poi in seguito persi un po' l'interesse per questo argomento. In Germania già dal 55-56 la questione alta fedeltà era ben nota e mediamente diffusa e fino alla metà degi anni 60 le apparecchiature audio hifi che circolavano in Europa erano praticamente solo di produzione tedesca (pur con qualche eccezione).
Successivamente, con l'avvento dei transistor anche sull'hi-fi, cambiarono i criteri costruttivi, di audio etc. e marchi come Telefunken, Graetz, Normende, Grundig persero il loro posto come capiscuola.
Naturalmente all'epoca (parlo fino al 65 circa) i parametri e i concetti di hi-fi erano diversissimi dagli attuali, si puntava anzitutto su fattori quali l'eufonia, la tridimensionalità, il calore, la corposità, pur non tralasciando una buona risposta in frequenza, linearità e mille altre cose. Leggendo il suo sito non ho trovato nessun post che trattasse di tali apparecchi (non è una critica) che invece credo interessanti poichè dopotutto gli impianti di cui parlo sono pur sempre dei terribili nonnetti da cui parte l'hi-fi di oggi.
Vengo al dunque: nel periodo di cui le parlo acquistai, dopo risparmi sanguinosi, il meglio dell'epoca: un sintoamplificatore valvolare Telefunken Opus Stereo Steuergerat con 4 finali EL95, per un totale di circa 8,5watt per canale e vi abbinai il cambiadischi Perpetuum Ebner 66 a 4 velocità. Il tutto ancor oggi funziona magnificamente, anche perche ho fatto recentemente sottoporre il tutto ad un severo controllo totale con alcune sostituzioni (valvole, condensatori) da un tecnico mio amico.
La questione che vorrei sottoporle riguarda le casse: all'epoca non comprai la coppia di casse Telefunken consigliate dalla ditta ma mi indicarono qualcosa di meglio, ossia una coppia di enormi diffusori Graetz da pavimento che ho tutt'ora e che suonano in maniera commovente. Ciascun diffusore monta un grande woofer in ferrite, un mid-tweeter in alnico e, in alto, un magnete da cui parte un flauto supertweeter detto "Schallkompressor".
Tali casse riportano la dicitura 8ohm 10watt mentre il sintoampli emana 5ohm e 8,5watt, sulla pratica tutto è andato sempre benissimo, ma in teoria è stato un abbinamento corretto? Cosa pensa lei personalmente di questi impianti hi-fi d'epoca?
Un cordiale saluto
Gaetano - E-mail: fiorgab (at) interfree.it

LC
Caro Gaetano,
hai ragione quando lamenti la mancanza di trattazione dell'argomento "vintage" con riferimento agli anni '50 e '60. Purtroppo la disponibilità di tali apparecchi in condizioni originali è prossima allo zero, pertanto non vedo come potremmo parlare di essi in maniera un minimo significativa. Aggiungi anche il fatto che il nostro staff è relativamente giovane (oddio, tra i 40 ed i 50 anni, più o meno, non esattamente ragazzini) e pochi di noi conservano memoria storica di apparecchi presenti sul mercato prima della nostra nascita :-)
Ciò premesso, non conosco i diffusori di cui parli, quindi posso solo fornirti una risposta tecnica parziale. I dati tecnici dichiarati all'epoca erano probabilmente basati su specifiche diverse da quelle che si utilizzano oggi.
A parte questo aspetto, mi permetto di correggere almeno una inesattezza nei dati che dichiari. Un amplificatore non "emana" 5 ohm e 8,5 watt. Al più, emana solo quei watt, gli ohm rappresentano forse il carico ideale (o minimo carico applicabile). Di conseguenza, non vedo particolari problemi ad abbinare diffusori da 8 ohm nominali al tuo amplificatore, il problema si presenterebbe se fosse opposto: casse di più bassa impedenza collegate ad un ampli che non può gestirla. Anche la potenza mi pare adeguata.
Infine, abbiamo sempre in programma qualche articolo di retrospettiva sui bei tempi che furono, ma credo che al massimo potremmo scendere sino al periodo del TD 124, dei Garrard 401/501, dei Lenco 75. Prima di questo periodo storico ci mancano le basi per poter scrivere qualcosa di credibile. Mi chiedo poi quale possa essere l'interesse per rispolverare apparecchi così vecchi, non tanto per questioni qualitative quanto per ragioni di reperibilità. Quanti audiofili possiedono ancora o possono acquistare ex-novo simili apparecchi?
Nella mia collezione privata, comunque, fa bella mostra di sé un ampli integrato mono a valvole della Philips, modello
EL 6401, in condizioni pari al nuovo (mai usato e perfettamente conservato), frutto di un fortuito rinvenimento di un fondo di magazzino. Risale ai primissimi anni '50 (1953). Monta valvole EL81 e ECC40 della fine degli anni '40. Suona? Assolutamente sì. Suona bene? Mmmmmmh, gli voglio troppo bene per esprimermi serenamente :-)
E, comunque, devo un po' di rispetto per uno che, nonostante i suoi 55 anni, si presenta ancora come se fosse il suo primo giorno di vita. Neppure una traccia di ossido nelle viti. Impressionante.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Teac P500 e D500
Buongiorno Direttore,
la ringrazio molto per aver pubblicato la mia
richiesta, ma credo che una cosa non sia stata capita bene e che poi è diventata oggetto della sua risposta in parte: nella sezione cavi le ho scritto che in settimana mi arriva PER pre-finale uno Xindak XLR bc 01, un cavo tra l'altro che mi ha deluso e che ho sostituito con uno autocostruito da un ragazzo friulano e che per ora mi sta facendo un'ottima impressione.
Non cambio i componenti per insoddisfazione ma perché non si può pensare che il t-amp sia una scelta definitiva e poi 550 euro per il Classé è una cifra terrestre. Il Pre Promitheus mi piace moltissimo e non penso di cambiarlo per un po'.
Quel che è sicuro è che i cavi intrecciati di potenza, progetto TNT, sono molto dettagliati e però devo ammettere che dopo un paio d'ore d'ascolto tutto questo dettaglio un pochino stanca, forse devo cercare cavi più morbidi.
In passato ho provato Kimber 4VS, 4TC e NVA e fra tutti i 4TC mi son piaciuti di più, forse devo tornare a questi, per favore mi da un consiglio?
Giusto per non essere troppo generici: 6 metri spellati di Kimber 8TC mi vengono 360 euro, stiamo fuori budget per i cavi... a meno che li trovo usati.
Nel caso della coppia TEAC con mia moglie non c'è stato verso, non le piacciono e non li vuole vedere sul "suo" mobile nuovo, però la signora non disdegna esteticamente gli Accuphase e il Marantz SA11, te capì? Ha detto niente.
Come sempre apprezzo un suo consiglio.
Grazie e buona giornata
Luca - E-mail: luca.merlino (at) valprinting.com

LC
Caro Luca,
mi scuso per l'equivoco, evidentemente andavo di fretta e mi è sfuggito il "per", mentre la sigla del componente "BC-1" l'ho confusa con CA-1, che è quella del nuovo pre Xindak. Comunque sono d'accordo con te, non si può vivere di solo T-Amp, ci mancherebbe! Ma, allo stesso modo, non si può passare la vita a cambiare componenti HiFi! :-)
In tutta franchezza non trovo i Triple T così dettagliati e stancanti, forse ad essere "stancante" è qualche altro componente nella tua catena (oppure la stanza!). Eppure appena una settimana fa scrivevi a proposito dei nostri cavi autocostruiti "A proposito dei cavi sono STRAORDINARI!!!". Forse non ti riferivi ai Triple T, altrimenti ci sarebbe di che preoccuparsi, da straordinari a stancanti in meno di 7 giorni, un vero record del mondo! :-)
Hai mai pensato che ad essere stancanti potrebbero essere proprio le B&W 805S? Hai seguito tutte le discussioni su questa stessa Rubrica, relativamente alla recente impostazione sonora di mamma B&W? E' solo un'idea, magari però ti evita di rincorrere cavi, sorgenti ed amplificazioni nella disperata ricerca di farle suonare morbide e calde (cosa che non faranno neppure in punto di morte!).
Comunque sia, tornando ai cavi, i Kimber 8TC sono molto belli, dei veri classici, che si trovano facilmente usati a prezzi abbordabili. Altri che potresti valutare sarebbero i Monster di pari categoria.
Per quanto riguarda le sorgenti, un bell'Accuphase DP55 usato, ti levi il pensiero...e fai contenta tua moglie :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Live vs recorded?
Gentilissimo Lucio,
come prima cosa ti faccio i migliori auguri per questo S.Natale e per le prossime festività, che tu possa godere di tanta e tanta musica. Ti espongo una mia perplessità per quanto riguarda la ricerca del suono hifi da parte di un neofita assoluto come sono io e come in parte è anche mia moglie.
Mia moglie è una arpista e chiaramente conosce molto bene il suono degli strumenti sia in quanto produttrice degli stessi sia in quanto fruitrice di quello dei colleghi.
Domenica scorsa si è esibita insieme ad un violino in una chiesetta del 600 alla presenza di un centinaio di persone. Acustica decente anche se la chiesa era veramente spoglia. Io ho effettuato une registrazione con una videocamera digitale panasonic e per la componente audio ho utilizzato un microfono MKE 44 P della sennheiser. Era la nostra prima registrazione in pubblico e la sera ci siamo subito messi ad ascoltare e vedere il risultato. Ho attaccato la videocamera all'entrata esterna del mio ampli home cinema Denon (1700 se non erro, lo so che non è il meglio per lo stereo) e l'ho messo in modalità stereo direct in modo che dalle Klipsch RF-5 uscisse il suono più vicino possibile alla registrazione.
Insomma siamo rimasti entusiasti di come una tecnologia entry level (a parte il microfono) come quella utilizzata per la registrazione permettesse di ascoltare la musica con una fedeltà cosi precisa rispetto al concerto tenuto pochi minuti prima, Insomma mi sembrava ancora di essere nella chiesina ad ascoltare dal vivo !!
Poi mia moglie comincia a dire, ma il suono mi sembra troppo secco rispetto a quando suono non puoi fare qualcosa? Io alzo un po' il volume ed effettivamente qualche "riverbero" e qualche continuazione sulle note sia del violino che dell'arpa appaiono. Non era ancora soddisfatta.
Allora faccio il gestaccio e metto il virtual surrond dell'ampli e alla modalità rock arena mia moglie dice si cosi mi piace di più!!!
Allora rimango basito e dico ma come l'hifi è riportare il suono come è stato al concerto e poi questo suono non piace così tanto; alla fine ho pensato a te a quanto sia vero il fatto di non ricercare il suono "HIFI" assoluto ma ciò che alla fine è più vicino ai nostri desideri e alle nostre sensibilità per poi essere soddisfatti dalla nostra musica.
Un abbraccio.
Gianpiero - E-mail: Gianpiero.Alboni (at) unicreditgroup.eu

LC
Caro Giampiero,
mi scuserai se ho sorriso un po' leggendo questa tua ingenua e candida missiva. In quale rappola sei caduto? Anzi, in quali trappole? Ben due, direi, e belle grosse!
Prima di tutto, è OVVIO che tua moglie senta in maniera diversa, lei lo strumento lo ha vicino a sé, colui che suona percepisce in maniera COMPLETAMENTE differente da chi ascolta a distanza: tutta l'influenza della sala, il riverbero diverso tra palco ed uditorio, la stessa differenza di pressione sonora sono parametri che possono stravolgere completamente il paragone. E' lo stesso effetto che si prova nell'ascoltare la propria voce registrata: noi che parliamo, che siamo quindi "lo strumento", la percepiamo in maniera completamente diversa da chi ci ascolta e ...dal microfono!
Secondo errore, non avete considerato l'ambiente d'ascolto. Dubito che l'acustica della tua sala sia simile a quella di un auditorium. Pertanto, il suono riprodotto nella tua sala, oltre a contenere una piccola porzione dell'informazione ambientale originale - quella catturata dai microfoni - viene completamente stravolto dalle riflessioni del luogo dove tu lo riproduci. L'unico confronto "live versus recorded" che abbia senso fare prevede, infatti, l'ascolto dell'evento reale nella stessa posizione dove sono piazzati i microfoni e l'ascolto del riprodotto nella stessa sala, coi diffusori al posto degli strumenti veri. Solo così ci si può vagamente avvicinare a ciò che può essere considerato un confronto "reale contro riprodotto".
Non a caso, nella vostra situazione, avete dovuto inserire un finto surround artificiale per ricreare l'ambienza della sala originale. Non crucciarti più di tanto, è tutta esperienza che tornerà utile in seguito.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Equalizzatori di acustica ambientale
Salve Direttore,
rinnovando i complimenti che già ho rivolto alla rivista nelle mie lettere precedenti, passo all'oggetto di uno dei miei recenti dubbi audiofili: gli equalizzatori digitali di acustica ambientale.
Lo spunto, oltre che dai suoi ripetuti e giustissimi richiami sull'importanza dell'istallazione e dell'acustica nella stanza d'ascolto, ripresi anche nel libro
Get better sound di Jim Smith da lei recentemente recensito e che ordinerò al più presto, mi è stato fornito dall'articolo sul SigTech AEC-1000 risalente a dieci anni or sono e riferito ad un apparecchio che era già in commercio da qualche anno.
La mia domanda, banale e diretta, che credo però molti appassionati del settore si siano posti, avendo a che fare con stanze "reali" destinate al prorio hobby (non intendo "degne di un re", ma bensì colme di mobili, porte, finestre, e via dicendo...ben lontane dall'ideale insomma) e dovendo anche tener conto del WAF che spesso si scontra con trappole sonore e altri classici correttori acustici, è la seguente: esiste oggi qualche equalizzatore digitale che possa realmente sopperire alle mancanze del nostro ambiente d'ascolto?
In quale misura può farlo (visto che dubito si possano raggiungere i risultati ottenibili in un ambiente ideale)? Troverò forse qualche risposta in merito nel libro di Smith?
Un pizzico di ottimismo potrebbe essere indotto dalla più che positiva recensione del Sigtech sopra citato: trattandosi di tecnologia digitale, più di dieci anni equivalgono ad almeno un paio di generazioni se rapportati a tempi umani, dal che si potrebbe pensare che tale tecnologia abbia raggiunto un buon grado di maturità oggigiorno.
Con mia sorpresa, cliccando sul link della ditta dal vostro articolo, si ha come risposta un drammatico "Not Found..". Anche cercando in rete i risultati sono pressochè nulli: lo sforzo nella ricerca, nell'innovazione e nella produzione di apparecchi decisamente al di sopra della media è culminato ancora una volta nel fallimento?
Esistono brand che hanno ereditato il testimone di Sigtech? Quali prodotti si sentirebbe di consigliare, sia a prezzi umani che non, anche per conoscere quale sia lo stato dell'arte?
Sarebbe pagante oggi acquistare un AEC-1000, che dieci anni fa costava come un'auto di media cilindrata, ma oggi si trova sotto i 1000 euro nel mercato dell'usato, oppure è preferibile far cadere la scelta (se scelta ci dev'essere!) su un prodotto più recente?
Infine, si potrebbe pensare ad un software di correzione istallato su un normale PC, anche perchè le caratteristiche di un qualsiasi computer di oggi dovrebbero consentire l'emulazione software di un hardware ormai datato, abbinato magari ad un ottimo DAC esterno che funge da scheda audio (si pensi che la funzione "room correction" è implementata anche nel pannello di controllo di Windows Vista, sebbene preferisca Linux con il mio DAC)?
Mi scuso per la mail non proprio ermetica ed attendo con ansia una sua risposta.
Auguri di Buone Feste a tutta la redazione, ovviamente!
Gianluigi - E-mail: gbaro (at) tiscali.it

LC
Caro Gianluigi,
la correzione digitale NON è la soluzione per tutti i problemi ambientali però aiuta certamente, in diversi casi. Se proprio non ci si può permettere un minimo di trattamento acustico "passivo" si può tentare la strada dell'equalizzazione attiva in dominio digitale. Non c'è bisogno di scomodare il Sigtech (a proposito, non so che fine abbia fatto l'Azienda) quando oggi esistono oggetti semplici, economici e che funzionano mica male come il Behringer UltraCurve Pro. Fa tutto quel che serve e pure un po' di più. Non sarà una macchina high-end ma per applicazioni terrene va più che bene. Si acquista con meno di 300 € in Italia e meno di 200 € all'estero.
Certo, se si trovasse una macchina superiore, nell'usato, sarebbe meglio ma si può cominciare anche così.
Non troverai molto sull'equalizzazione digitale nel libro di Jim Smith, lui non è fra quelli che ci credono molto. Le ragioni sono diverse e fanno riferimento al fatto che la correzione ambientale digitale viene applicata (ed è quindi efficace) soltanto nel punto dove viene eseguita la misurazione della risposta tramite microfoni. In più, sostiene che, ad esempio, una cancellazione di una certa frequenza resta sempre una cancellazione: aumentare quella porzione di frequenze non riuscirà ad eliminarla.
Infine, esistono oggi alcuni applicativi (non free, per quanto ne so) che utilizzano un PC per correggere la risposta dei diffusori e della stanza. Magari è un campo dove potresti investigare un po' di più. Personalmente, allo stato attuale delle cose, preferisco attendere ulteriori sviluppi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade con diffusori vintage?
Caro Lucio, ti scrivo ancora una volta per avere la tua opinione sull'acquisto d'un nuovo (si fa davvero per dire) paio di diffusori.
Avendo intenzione di sostituire le mie JBL E60CH, mi sono fatto prestare, principalmente per curiosità, da un mio amico una coppia di Tannoy Chester T165, dotate del famoso "dual concentric", casse che lui non usa praticamente più. Ho visto che si tratta d'un modello piuttosto vecchio, fabbricato nel periodo 78-82.
All'esito del confronto con le JBL, queste ne sono uscite, se non umiliate, comunque surclassate (peraltro, non disponendo di stands, le Tannoy sono stato collocate su delle sedie), confermandomi quello che già sospettavo, ossia che, mentre nel campo dell'amplificazione il progresso tecnologico ha fatto passi da gigante (vedi il Trends che si fa beffe di tutti, o quasi, gli amplificatori prodotti 25-30 anni fa), non altrettanto può dirsi nel campo dei diffusori, visto che questi "cubi", che a pieno merito possono fregiarsi dell'abusato titolo di "vintage", hanno sollevato il velo (magari non spesso come una coperta, ma pur sempre velo) che avvolgeva le mie JBL, oltre alla superiorità su tutti gli altri parametri.
Ora, il mio dubbio è questo: ritieni che valga la pena fare al mio amico, che è restio a cedere le Tannoy, un'offerta che non può rifiutare (diciamo € 400 circa, considerato che hanno bisogno d'una bella ripulita. Mi sono un po' documentato sulle quotazioni)? Oppure mi consigli di lasciare perdere, visto che vorrei operare un upgrade "serio", quasi definitivo, destinando ai diffusori (da comprare usati) un budget fino a €. 2000/2500, con cui credo potrei trovare di meglio (giusto?).
In effetti, se dovessi dirmi d'acquistarle, risparmierei un bel po', anche se dovrei preventivare l'acquisto degli stands e cambiare anche l'amplificazione (ho 2 Trends in biamping), visto che le Tannoy, oltre ad avere una sensibilità di 90 db, non sono biamplificabili (né mi è mai passato per la mente il criminale pensiero di modificare il crossover). A riguardo mi ha molto incuriosito la recensione nella sezione inglese del Virtue Audio.
Con immutata stima.
Fabio - E-mail: fabiofa2 (at) alice.it

LC
Caro Fabio,
le Chester nacquero per rispondere all'esigenza di poter offrire al mercato dei Dual Concentric di dimensioni più contenute rispetto ai giganteschi 15". Nacque così l'unità 2528 da 10" che equipaggiava diversi modelli: Mayfair, Dorset, Chester e Ascot (dall'alto verso il basso). Si tratta di ottimi diffusori e l'offerta fatta al tuo amico è più che proporzionata al valore storico di questi diffusori. Non è forse proporzionata al loro valore musicale, visto che, acquistando usato "recente", difficilmente con 400 € si riesce a portare a casa qualcosa di minimamente confrontabile, almeno relativamente a certi parametri audio.
Il mio consiglio è quindi quello di prenderli senza por tempo di mezzo (non ti sarà difficile rivenderli alla stessa cifra in futuro) e magari destinare parte di quel budget più consistente (parlavi di 2000 €) ad un'amplificazione più potente, a dei supporti ad hoc di buona qualità e/o ad una sorgente e dei cavi di qualità superiore, visto che le Tannoy hanno margini di miglioramento abbastanza ampi.
Ricordati però, visto che parlavi di upgrade "definitivo", che di veramente definitivo in HiFi c'è ben poco e temo che le cifre necessarie per entrarne in possesso siano ben altre. In futuro potrai fare altri upgrade, ma il buon vecchio Dual Concentric ti potrà tener compagnia per molto tempo ancora. Leggi l'ultima lettera di questa settimana per capire cosa intendo.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Integrato o pre & finale?
Buongiorno Direttore, le porgo i miei complimenti e vengo subito al sodo: a piccoli passi sto separando l'impianto audio da quello video e quindi mi ritrovo:

Come noterà mi mancano il pre e l'amplificatore. Ho poca esperienza di ascolto per cui mi servirebbero delle indicazioni su due o tre accoppiate che possano fare al caso mio. La stanza è 5 m x 3,40 m, il budget massimo totale 3000/3500 euri e vorrei comprare usato.
Ascolto vari tipi di musica pop, poco rock, e sono innamorato delle voci soprattutto femminili. Ultimamente, andando alla ricerca di cd registrati un po' meglio del solito standard, sono incappato in Diana Krall, Petra Magoni, qualcosa di Cammariere, colonne sonore dove gli archi comandano, etc, insomma non si può chiamare jazz ma da lì praticamente non mi stacco più.
Quindi posso dire che con le Rossini sono molto soddisfatto, la voce viene fuori eccome e gli strumenti si sentono molto precisi, dettagliati e dinamici (per le mie orecchie naturalmente). Per cui avrei bisogno di un pre+ampli che mantengano tutto così, ma che aggiungano un pochino più di calore alla scena e soprattutto rendano i bassi più presenti (questi sono i due difetti che ho riscontrato nei miei ascolti).
Per es. ho provato accoppiata PS Audio 4.6 con valv. Audio Innovation: non male come dettaglio e calore ma le voci me le ha fatte rientrare a casa :-)
Ho qualche speranza?
La ringrazio anticipatamente.
Carlo - E-mail: mrmarcos1 (at) yahoo.it

LC
Caro Carlo,
visto che hai diffusori e finale AM Audio sarebbe d'uopo provare a restare in zona con una coppia pre e finale della stessa casa di Vigevano. Potresti ad esempio cercare usata una coppia pre-finale "classica" con il finale A50 Reference, ed un pre a scelta fino a rientrare nel budget che hai previsto. Prova a sentire la AM Audio stessa, magari hanno qualcosa da proporti, nel nuovo o nell'usato.
In alternativa...hai pensato invece ad un integrato, anziché ad una soluzione pre + finale? Con quella cifra riusciresti a prendere macchine assolutamente degne di nota, a partire dal NAD S300, passando per vari modelli ElectroCompaniet, valutando magari anche i nuovi integratoni superpotenti di Musical Fidelity. Visto il lettore CD Krell io non mi negherei la possibilità di affiancargli un integrato sempre di casa Krell (il vecchio 300 o anche il 400). C'è l'imbarazzo della scelta e, soprattutto, queste soluzioni non hanno niente da invidiare, neppure in termini di potenza, a più complesse soluzioni separate, che comunque richiedono la spesa aggiuntiva per un cavo di segnale ed un cavo di alimentazione supplementari.
Infine, tieni conto che una certa carenza di bassi e di mancanza di calore, talvolta, sono da ascrivere ad un ambiente troppo spoglio e riflettente. Talvolta basta intervenire in quella direzione per ottenere effetti impensabili con un cambio di componente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade, equalizzazione digitale e jazz
Caro Lucio,
mi sto affacciando di recente al mondo dell'audiofilia e ho scoperto la rivista TNT-Audio che mi sembra molto interessante. Volevo chiederti alcuni consigli. Ho suonato per vari anni il pianoforte e mi piace ascoltare musica ma non penso di avere un orecchio particolarmente esercitato né posso definirmi un audiofilo, non mi capita molto spesso di ascoltare musica dal vivo. A suo tempo (ma avevo sui 16 anni, per fortuna si cresce!) uno dei parametri sulla base del quale giudicavo uno stereo era il numero di pulsanti... per fortuna essendomi rivolto a un buon negozio mi ero ritrovato con qualcosa di meglio del compattone giapponese: un Teac A-H300 e corrispondente CD con delle casse Canton Nestor 303 da scaffale.
In questi giorni avevo deciso di rinnovare il tutto con un budget di circa 1500 euro. Avevo ascoltato delle Mordaunt e Short Avant 906i e 908i e mi erano piaciute (più di una coppia di Canton, sempre da pavimento, dello stesso livello che mi sono sembrato troppo metallliche e aggressive), poi l'idea "geniale" o almeno così mi è parsa: tenere amplificatore e CD che non sono poi malissimo e cambiare solo le casse.
Ho preso questa scelta anche perché ho ascoltato delle Triangle Altea Ex (1400 euro) e la prima volta che le ho sentite mi è venuto un brivido. Il giorno dopo le ho portate a casa.
Veniamo a quel che volevo chiederti:

  1. Sono soddisfatto dell'impianto e la differenza rispetto a prima è notevole, ma volevo sapere se anche a tuo parere ampli e CD sono sufficienti alle casse o queste vengono un po' sacrificate.
  2. Il prossimo passo, magari non imminente, sarà sostituire l'amplificatore e eventualmente anche il lettore CD. Pensavo che una spesa adeguata potesse essere sui mille euro cambiando solo l'amplificatore.
    Poi ho letto la recensione pubblicata su questa rivista del
    SigTech che ne parla veramente bene. Andando sull'usato penso che si potrebbe risparmiare molto su questi oggetti e mi sono chiesto se non potrebbe essere il gradino successivo al posto del cambio di amplificatore. Non dubito tanto dei risultati che si possono ottenere quanto della mia capacità di usarlo efficacemente non avendo un orecchio particolarmente esperto o allenato. Te cosa mi consigli? Casomai fossi per il SigTech sai mica indicarmi il sito del produttore? Ho cercato su google ma senza successo.
  3. Non c'entra col resto, volevo avvicinarmi al genere jazz e non so da che parte cominciare. Esiste mica qualcosa tipo il libro "Gli immortali" di Giorgio Pestelli, per il genere jazz?
Ti ringrazio in anticipo per l'attenzione e i consigli e complimenti per l'impegno e la passione che ci metti,
Cordiali saluti,
Guido - E-mail: montecristo.guido (at) virgilio.it

LC
Caro Guido,
sull'equalizzazione digitale fai riferimento all'altra lettera che ho pubblicato proprio questa settimana (la N. 5). E' curioso che nella stessa settimana due persone chiedano notizie di un prodotto così particolare ed ormai fuori commercio. Nel tuo caso, prima di pensare all'equalizzazione digitale, penserei al resto delle elettroniche, assolutamente "collo di bottiglia" per le prestazioni dei diffusori.
Potresti inizialmente sostituire solo l'amplificatore, in effetti, ed in seguito pensare a programmare l'upgrade della sorgente. Come ampli, per 1000 €, hai diverse possibilità, nel nuovo. I "classici" in questa fascia di prezzo sono Rotel Ra 1062 e NAD C372, forse quest'ultimo è più adatto per le tue Triangle. Poi ancora Primare I21, Arcam FMJ A28, Atoll IN100, Audio Analogue Verdi 70 e Primo Cento VT, Cyrus 6. La scelta dipende da cosa riesci effettivamente ad ascoltare con i tuoi diffusori (o almeno a confronto con altri) e dal risultato che desideri ottenere. Ad esempio, se volessi un equilibrio più morbido e caldo, dovresti orientarti verso Arcam, Audio Analogue, NAD. Per un approccio più vivace e brillante Rotel, Atoll e Cyrus. Nell'usato, ovviamente, potresti anche permetterti di meglio, ad esempio un Naim Nait 5i.
Infine, per quanto riguarda il jazz, potresti ad esempio dare uno sguardo alla nostra rivista partner Music on TNT, dove è in corso di pubblicazione una monografia a puntate su questo genere musicale, a partire dalle origini. Un libro vero e proprio invece è il classico Jazz for dummies (vedi la nostra recensione) che fa parte di una lunga serie di libri "per principianti" su i più svariati argomenti, della casa editrice Wiley. Sono scritti con un approccio molto semplice e schematico. Un capitolo gratuito che si può scaricare (in PDF) lo trovi seguendo questo link. Il testo è, ovviamente, in inglese. Ne esisteva una versione italiana, stesso titolo, distribuita dall'editore Apogeo, ma mi pare non sia più disponibile. Potresti provare comunque a chiedere alla Apogeo stessa.
Infine, di recente, si parlava di questo argomento anche sul nostro gruppo di discussione e sono stati forniti degli elenchi di dischi coi quali "cominciare".
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Piccoli diffusori per scrivania
Carissimo Lucio,
ti scrivo per un quesito un poco inconsueto. Nel mio studio ascolto musica di sottofondo tramite la radio ed il PC (internet radio) con una tivoli one, che è appoggiata a fianco a me in un lato della scrivania fatta a "elle" e contro una parete. Ho scelto questa soluzione perché non voglio tenere il volume troppo alto e non mi piace l'idea che chi entra si trovi davanti un impianto come se io stessi riposando (sono il capo e devo dare il buon esempio), insomma è una scelta che deve combinare la mia passione per la musica con alcune esigenze oggettive.
Mi è capitato di ascoltare dei diffusori modello LS3/5 e sono rimasto stupito dal loro magnifico suono, e - avendo letto un poco in giro - ho capito che sono stati progettati proprio per il "nearfield monitoring" che - mutatis mutandis - è proprio quello che devo fare io.
Secondo te avrebbe senso sostituire la Tivoli One con uno di questi diffusori (ovviamente vista la posizione la riproduzione mono - come ora avviene - è sufficiente) magari amplificato con un T-Amp o un buon sintoampli (ascolto solo a basso volume) o è meglio che mi tengo la Tivoli e buonanotte?
Ho posto la domanda in un altro forum dove mi hanno iniziato a smontare indicandomi quali basi sono le migliori (ma io non posso usare basi) e come deve essere il loro posizionamento in relazioni alle pareti (ma nel mio caso il posizionamento è obbligato), insomma non ne ho cavato un ragno dal buco.
Complimenti per il tuo bellissimo sito. Anche se è la prima volta che scrivo è un punto di riferimento onesto, disincantato ed affidabile del quale devi senz'altro essere orgoglioso. Mi piace soprattutto il rispetto che ci si trova anche per le persone alle prime armi che, con tanta passione per la musica e con pochi soldi (come è fondamentalmente capitato a tutti) si affacciano verso questa passione.
Un caro saluto ed un grazie per i tuoi consiglio che saranno sicuramente preziosissimi.
Francesco - E-mail: fanfullex (at) gmail.com

LC
Caro Francesco,
per le tue esigenze non è fondamentale scomodare dei diffusori come le Rogers, un qualunque mini meno "problematico" andrà bene, anzi meglio. Le Rogers LS3/5A hanno un basso molto limitato, ad esempio. Ci sono diffusori di dimensioni analoghe che scendono molto di più e meglio costando nettamente meno. Se poi l'idea è quella di collegarli ad un T-Amp, diciamo che il carico delle 3/5A forse non è neppure tanto ideale. Il fatto di averle ascoltate e di averle trovate molto piacevoli è da mettere in relazione al contesto: in condizioni opportune (amplificazione, supporti e posizionamento) vanno sicuramente molto bene, anche se la limitazione in basso resta evidentissima. Potresti non riconoscerle (e magari ripudiarle!) se ascoltate sulla scrivania collegate al PC con un amplificatore poco adatto.
Opterei invece per dei piccoli diffusori compatti, partendo dai modelli Arbour di Indiana Line, passando per le Micra di Diapason o le L-ite di Quad (volendo fare gli snob a tutti i costi) oppure Wharfedale Diamond 9 o persino Wharfedale Active Diamond 8.1 o 8.2 che hanno il vantaggio di essere pure amplificate, quindi non avresti neppure la necessità di un amplificatore e di cavi ulteriori (sempre fastidiosi su una scrivania).
L'ascoltare in mono non ha molto senso, si tratta di diffusori piccoli, puoi certamente trovare due angolini minuscoli, sulla scrivania o sul muro, dove inserirli. Ripeto: dato l'uso ed il posizionamento, non ci investirei cifre elevate, una Diamond 8.1 attiva o una Arbour piccolina andranno più che bene e surclasseranno la Tivoli senza ombra di dubbio.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Ciao Lucio,
scrivo per raccontare rapidamente l'epilogo della mia breve storia audiofila, magari potrà essere utile a qualcuno dei lettori. Forse l'acquisto del TA 10.1 ha semplicemente rappresentato un desiderio di cambiamento (vedi mia precedente
lettera) infatti alla fine l'ho rivenduto (in mezz'ora su ebay) e ho anche venduto, sempre su ebay, Lo Scherzo con il pre e le Limes. Dopo il consiglio che mi avevi dato per i diffusori (torri Klipsch o Triangle) ho iniziato a cercare e ad ascoltare in giro e il risultato è stato l'acquisto prima di una testina Goldring 2500 nuova per sostituire la vecchia Linn K18 nel Sondek e poi di un pre e finale a valvole inglese da 30 W usato (Tube Technology Seer + Unisis con 4+4 valvole EL 84 e con strumento per la taratura del BIAS, a dir la verità non so neanche cosa sia ma è facile da utilizzare) e due splendide Tannoy Super Red Monitor 12 X usate ma ben messe (ma quanti anni potranno avere?) che hanno spazzato via tutta la concorrenza che ho potuto ascoltare dal rivenditore.
In realtà ero andato per acquistare un ampli valvolare cinese, in particolare i Ming Da mi sembravano una buona scelta, ma alla fine l'accoppiata Tube Technology+Tannoy ha avuto la meglio (devo dire che le Tannoy suonavano bene con tutti gli ampli provati).
Inoltre mi sono stati dati in "omaggio" due cavi di connessione Accuphase, due cavi di alimentazione prodotti dal rivenditore e un piccolo pre fono a valvole Project nuovo, il tutto per la "modica" cifra di 3000 euri (è molto, è poco, chissà...). Le Tannoy sono un po' grandine è non è stato proprio facilissimo portarle su per i 4 piani di scale senza ascensore e posizionarle ma ce l'ho fatta e poi Paola, mia moglie, mi vuole bene ed è molto comprensiva e....beh secondo me nonostante l'età suonano da Dio.
Insomma adesso sono soddisfatto....fino all'arrivo del prossimo desiderio di cambiamento, speriamo il più tardi possibile. Continuerò comunque a consultare TNT perchè nel frattempo ho scoperto che è divertente da leggere anche se non si ha l'intenzione di comprare nuovi "giochi" e, mi viene da dire, anche se non si è proprio degli audiofili sfegatati.
Grazie e buone feste a te e ai lettori....dimenticavo, quindi l'unico cinese rimasto in mezzo a tanti inglesi è il lettore CD Jolida JD 100 S.
Alberto - E-mail: petrucciani.a (at) tiscali.it

LC
Caro Alberto,
grazie per il feedback e per la bella storia a lieto fine, che merita il nostro consueto spazio degli "audiofili felici". Coi diffusori hai fatto un ottimo acquisto, si tratta di un modello vecchiotto, nato da esigenze "studio" e poi passato ad un utilizzo più vasto anche in ambito HiFi. Il periodo è dal 1980 in poi ed il Dual Concentric che montano è il 3149, lo stesso che montava, se non sbaglio, la Edinburgh. Ci credo che abbiano surclassato la concorrenza! Davvero eccellenti diffusori, completi e soprattutto "concreti". La coppia pre-finale non la conosco bene, mentre è ottima la scelta della testina Goldring. Non hai che da goderti la Musica, adesso, sono sicuro che per molto tempo non avrai da cercare altro se non nuovo software.
Ricambio gli auguri di Buone feste che, essendo questo l'ultima settimana prima della nostra consueta pausa di fine anno, estendo a tutti i lettori di TNT-Audio!
Buon ascolto a tutti!
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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