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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Re: HiFi moderno affaticante?
  2. Ampli Scythe SDA-1000
  3. Primo impianto
  4. Primo impianto - II
  5. Amplificazione valvolare per le Thiel
  6. Upgrade analogico con 500 €
  7. Primo giradischi
  8. Ritorno al passato
  9. Lunghezza cavi
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Re: HiFi moderno affaticante?
Salve Lucio,
anche se non seguo più la mailing list, leggo sempre la rivista ed in particolare la posta. Faccio riferimento alla mail del sig. Giuseppe intitolata
"HiFi moderno affaticante?". La sua analisi mi vede pienamente d'accordo. Pur non avendo ascoltato né le Aliante, né il lettore di AA.
Il signor Giuseppe ha descritto il tipico suono "hifi"moderno (moderno da una decina d'anni direi), ed in particolare quello della fascia media e bassa. Dalle sue parole deduco che ha un ottimo udito e che è sensibile alle distorsioni nelle HF, come il sottoscritto.
Non è suggestione. Cerchiamo di capire allora quali sono le cause. In primo luogo il lettore cd, nella fattispecie i convertitori D/A più recenti di tipologia sigma-delta. Senza entrare troppo nel tecnico, la caratteristica tipica è una certa asprezza nelle alte frequenze unita all'iper-dettaglio. Tutto a discapito della musicalità e della naturalezza del messaggio musicale.
Il dito va puntato anche contro i diffusori, le torri snelle ancor più dei bookshelf sono nella stragrande maggioranza dei casi progettate intenzionalmente per enfatizzare il mediobasso tra 80 e 120hz (che da l'illusione di avere più bassi, ma che in realtà amplifica le risonanze modali), e al contempo pompate anche nelle alte frequenze, per creare una (finta anch'essa) sensazione di ariosità e maggiore dettaglio.
La conseguenza, piuttosto ovvia se si hanno delle buone orecchie o si misurano risposta e distorsioni, è la fatica di ascolto. Il nostro cervello dopo un po' si rifiuta di continuare a fare i tremendi sforzi necessari a ricreare un suono verosimile da quella porcheria. C'è però chi si abitua a questo tipo di suono innaturale, come gran parte degli audiofili (quelli con le orecchie foderate di prosciutto mi permetto di dire). E c'è chi no.
Mi permetto anche di lanciare un paio di suggerimenti al signor Giuseppe. In primis, sostituire il lettore con un modello VECCHIO, dotati di convertitori multibit, come quasi tutti i modelli Naim, Audionote, Linn, o volendo risparmiare, i tanti modelli vintage di philips, marantz, sony etc col famoso TDA1541. Oppure darsi al vinile.
In quanto ai diffusori, è molto più difficile, quindi gli faccio i miei migliori auguri. Ne dovrà ascoltare decine di casse, prima di trovarne di non trapananti e che rispondano ai suoi gusti anche negli altri parametri, pur potendo spendere diverse migliaia di euro.
Best Regards,
Guido - E-mail riservato

LC
Caro Guido,
se è vero che in parte certa produzione commerciale abbia virato nuovamente verso sonorità con le frequenze medio-alte in evidenza (e.g. nuovo corso B&W) che spesso, in ambienti inadatti, rendono il suono affaticante, è anche vero che un'altra buona parte dei Costruttori ha tentato la carta del suono ruffiano a tutti i costi, quello che scimmiotta le (peggiori) valvole dei tempi andati (se fossero "bei" tempi andati non saprei). Quindi: frequenze medie ed alte arrotondate, smussate, scaldate oltre ogni decenza, ovattate, melassate...in una parola innaturali. E sì, perché di naturale nel suono "poco affaticante" c'è davvero molto poco. Un paio di sere fa, giusto per ricordar un fatto molto recente, ero seduto a cena in un ristorante all'aperto. Dietro il nostro tavolo è passato un fisarmonicista che, probabilmente, era alla ricerca di qualche coppia in vena di romanticherie. Ebbene, ti garantisco che in quel suono di "morbido, caldo e poco affaticante" non c'era molto. Anzi, era aggressivo, metallico e squillante. La realtà non è così morbida come gli audiofili la vorrebbero ascoltare a casa propria. Può esserlo un'orchestra sinfonica ascoltata a grande distanza in un buon auditorium, ma gli strumenti singoli e persino le voci "reali" sono tutto tranne che come gli audiofili immaginano che siano. Una soprano ascoltata a pochi metri trapana le orecchie, una batteria non amplificata le lacera letteralmente. E sto tralasciando volontariamente tutti gli strumenti a percussione di tipo metallico (piatti etc.). Il rullante, poi, è una vera fucilata. Altro che suono "morbido" e poco affaticante!!!
Occorre dunque essere consci di ricercare nell'impianto un suono che "ci piace" e che non necessariamente sia specchio della realtà. Una volta preso atto di ciò, va benissimo la ricerca di materiale che assecondi questa caratteristica: mi riferisco, ad esempio, a molto materiale "vintage" dove spesso l'incapacità dinamica e la ridotta risposta in frequenza vengono scambiate per "suono naturale e poco affaticante".
Semmai, verrebbe da chiedersi se non siano i dischi ad essere diventati "affaticanti" (e così è, di fatto), ipercompressi e faticosi da sopportare dall'inizio alla fine. Un impianto HiFi degno di tale nome cosa dovrebbe fare se non provare a riprodurre ciò che c'è nei dischi? Dovrebbe forse trasformare tutto in una melassa informe ed indistinguibile? Temo si debba accettare il compromesso oppure ricorrere a strane alchimie con prodotti "vintage". O, come ho scritto la volta scorsa, forse sarebbe più efficace ed economico acquistare un equalizzatore, per modificare il suono secondo il nostro ideale, spesso "distorto", di come debba suonare la Musica.
Si tirano giù tutte le frequenze medio-alte ed il suono vintage è bell'e che servito! :-)
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu

Ampli Scythe SDA-1000
Egr. Dott. Cadeddu,
Le scrivo per un Suo illuminato parere su una questione relativa all'amplificatore in oggetto.
Seguo con grande interesse le Sue prove e credo che la ricerca del massimo(qualità) con il minimo(sforzo economico) sia attualmente il "gioco" audiofilo più stimolante.
Pertanto dopo aver con piacere e a lungo utilizzato il "rivoluzionario" T-Amp, a seguito della Sua recente prova dell'
SDA 1000 non ho resistito alla tentazione ed ho provveduto a sostituirlo con il più recente prodotto della dinastia "D".
Inserito il novello strumento in una catena d'ascolto a lui (come già al suo predecessore) consona e composta a monte da lettore cd NAD CB521 BEE ed a valle dai diffusori Indiana Line HC 205 e dopo un periodo di rodaggio a basso volume di un paio di giorni, ho con gran curiosità provato ad effettuare una seduta di ascolto vera e propria.
Man mano che procedevo nell'ascolto, a volume medio, (potenziometro a ore 9) di brani di vario genere, riscontravo tutte quelle impressioni da Lei illustrate e ciò ha ovviamente alimentato la soddisfazione tipica di chi ha la sensazione di aver trovato ancora una volta qualcosa di cui andar fiero.
Tutto bene finchè provando ad alzare un po' il livello del volume, ruotando il potenziometro verso quella che sembra indicare la metà della sua corsa ma, comunque, ben prima di raggiungere tale punto, ho con mia sorpresa (e iniziale preoccupazione) verificato che l'ampli entra in protezione silenziandosi di colpo.
Mi è parso strano sia per l'efficienza dei diffusori nonchè per l'impedenza, sia perche non ho raggiunto un elevato livello acustico e poi perchè il T Amp nello stesso impianto non ha mai manifestato tale problema arrivando a livelli d'ascolto adeguati a sonorizzare lo stesso ambiente d'ascolto senza far sentire il bisogno di andare oltre.
Ho pensato ad un problema di corrente: il trasformatore non è certo un "gigante", ma da quanto letto non sembrava evidenziarsi un problema di pilotaggio con diffusori così efficienti.
Cosa ne pensa? Può trattarsi di un problema del mio esemplare oppure la eventuale sostituzione del trasformatore può essere risolutiva?
Nel ringraziarLa per il Suo splendido lavoro che è la vera voce fuori dal coro, Le sarei grato se potesse fornirmi la Sua impressione su quanto da me riscontrato e consigliarmi in merito.
Cordiali saluti,
Paolo - E-mail: Paolo.Baldi (at) eng.it

LC
Caro Paolo,
il fenomeno è strano e farebbe pensare a qualcosa, all'interno dell'impianto, che genera qualche disturbo alle protezioni dell'SDA-1000, sempre che il volume non sia già quello massimo consentito dall'amplificatore (te ne accorgeresti perché distorcerebbe).
Ti consiglierei pertanto di fare le seguenti prove:

Qualora con queste "prove" il difetto non dovesse sparire proverei a contattare l'Azienda per chiedere lumi. Il trasformatore, realisticamente, è incolpevole: non giudicarlo in base alle dimensioni, è un'unità switching, quindi di dimensioni contenute...ma di potenza più che sufficiente agli scopi (ben 3A!).
In conclusione, potrebbe anche essere un difetto strutturale, il fatto che alla Scythe abbiano pensato di riprogettare da zero la main board fa pensare che, su qualche esemplare, le protezioni del chip fossero un po' troppo "in allarme".
Sentiamoci più avanti per un aggiornamento!
Lucio Cadeddu

Primo impianto
Salve professore,
sono Francesco e frequento il terzo anno di ingegneria meccanica (università di Pisa). Da circa 6 mesi mi sono appassionato al mondo dell'ascolto ad alta fedeltà e finalmente ho deciso di comprare un impianto.
Le scrivo questa mail per avere consigli riguardo al tipo di impianto da comprare, in modo da avere un rapporto qualità prezzo soddisfacente. In questi mesi ho ascoltato vari diffusori e considerando la mia inesperienza ho cercato di concentrarmi su due categorie di prezzo: diffusori che vanno dai 500 alle 750 la coppia e diffusori che vanno da 800 a 1400 la coppia.
Della prima fascia ho ascoltato Jbl es 80, es90, es 100, focal chorus 714 v, chario silhouette 100 t, tutte con un amplificatore Denon 700. Della seconda fascia ho ascoltato le B&W 683, Focal Chorus 826 v, jbl ls 40 tutte e tre accoppiate con un amplificatore Rotel RA04.
Le mie domande sono 2:

  1. Considerando che da 6 mesi sono in questo mondo quale delle due fasce di prezzo mi consiglia?
  2. Se dovesse essere lei ad acquistare quale diffusore sceglierebbe nella prima fascia di prezzo e quale nella seconda?
Un'ultima considerazione: ascoltando le B&W mi sono sembrate leggermente inferiori alle Focal 826 e alle JBL ls40, può essere una mia impressione ma tenendo in considerazione che la B&W produce diffusori di costo molto elevato può essere che essendo le 683 delle entry level ci sia meno qualità costruttiva rispetto alle 826 e alle ls 40 che sono, invece, modelli di punta delle rispettive case costruttrici? Spero che la mia lettera sarà letta e reputata interessante per ricevere una sua risposta.
Grazie.
Francesco - E-mail: f.lapastina (at) gmail.com

LC
Caro Francesco,
senza conoscere il resto dell'impianto e la stanza dove questo sarà installato è molto difficile consigliare una tipologia ed una classe di prezzo per i tuoi primi diffusori. Se la stanza dovesse consentirlo ed il resto dell'impianto fosse all'altezza, opterei senz'altro per le casse più costose anche se, a dire il vero, come primo impianto dopo soli 6 mesi di "passione" 1400 € per dei diffusori è una cifra pittosto "importante". Capisco che i diffusori in elenco siano stati ascoltati in condizioni diverse (ad es. differente amplificazione) ma non sei riuscito, da solo, a capire quale livello qualitativo fosse per te "sufficiente"? Avresti potuto convivere con il suono dei diffusori più economici? Hai percepito differente consistenti tali, alle tue orecchie, da giustificare il superiore esborso, pari a quasi il doppio?
Dalla risposta a queste domande avrai la soluzione al tuo problema.
Comunque, ripeto, se il resto dell'impianto fosse ragionevolmente all'altezza dei diffusori più costosi...io propenderei per questi. Cosa sceglierei io tra quei diffusori non ha un grande significato, tu stai iniziando (6 mesi), io ascolto HiFi da circa 25 anni ormai: abbiamo aspettative, esigenze e gusti certamente diversi. Con questo intendo dire che un impianto che può colpire me può lasciare assolutamente insoddisfatto te, perché magari stai ancora cercando delle sensazioni che io non cerco più. Se mi passi il paragone, le aspettative e le qualità ricercate in un'automobile da un ventenne di prima patente (ma appassionato) e di un quarantenne - ugualmente appassionato - che ne ha guidato tante possono essere persino agli antipodi. Parlo per esperienza diretta: ciò che cercavo in un impianto HiFi a 20 anni era abbastanza differente da ciò che cerco adesso.
Se proprio fossi costretto ad operare una scelta, per tante ragioni credo che fisserei la mia attenzione verso Focal se cercassi un suono preciso, aperto e dettagliato e su Chario se cercassi qualcosa di più caldo e morbido.
Per quanto riguarda il discorso B&W contro JBL e Focal, commetti un errore di fondo: i modelli citati di questi ultimi due Costruttori non sono assolutamente i loro modelli di punta. In entrambi i casi si arriva tranquillamente a diffusori che costano quanto un'automobile berlina di gran lusso!
Può darsi che il suono B&W non ti sia piaciuto oppure che l'abbinamento con il resto dell'impianto non fosse ottimale. E' molto difficile estrapolare teorie generali da un unico esempio. Sei un quasi ingegnere, dovresti saperlo :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Primo impianto - II
Caro Lucio, innanzitutto volevo complimentarmi per la tua cultura e passione che mostri ogni giorno, sappi che per me e come penso per il resto delle persone che frequentano il sito sei una specie di guru, ciò che dici è verità.
Ho letto un bel po' di recensioni prima di scrivere questa e-mail, siccome sono stato infettato da questa "spettacolare malattia" ahahah ironicamente la chiamo così poiché non riesco ad uscirne fuori cercando invano la perfezione e nuove emozioni.
Ho 30 anni e qualche mese fa è morto un mio carissimo zio (musicista e ovviamente amante dell'alta fedeltà), dal quale ho ereditato queste casse, delle AeS made in u.s. a 2 vie, penso in ciliegio, che montano 1 midwoofer, 1 tweeter e un subwoofer da ben 30 cm, da 80\160w a 4ohms, il tutto è della amata e fallita SIPE, che tu sicuramente conoscerai.
Vengo al dunque...per qualche mese ho messo da parte in un angolo del salotto queste casse, ogni giorno me le scrutavo con curiosità ed un bel giorno decido di esplorarle, trovo il foam di 1 woofer completamente smembrato e l'altro bucato (purtroppo mia cugina è una donna molto pratica nel sistemare le cose), quindi mi armo di pazienza e riesco dopo 1 mese a trovare tramite amicizie un negozio di Jesi che aveva in giacenza in magazzino ancora qualche pezzo della Sipe...grande botta di ...trovo proprio i miei e li monto.
Nel frattempo capito sul mitico TNT-Audio, dove comincio ad acculturarmi sulle varie marche degli ampli ecc. ecc. ed acquisto ad occhi chiusi un fantastico NAD 3020 (che ho upgradato di persona 1 mese fa), poi rimpiazzato da un Arcam Alpha 5 che suona meglio con le mie casse, un bel giradischi Technics Sl-2000 ed infine un lettore cd Marantz cd63 versione basic...tanti cd e stock di vinili rock e classici trovati su ebay.
Il problema è che nel frattempo, la malattia fa il suo percorso e quindi ho sperimentato vari accoppiamenti, acquistando a buon prezzo un Marantz 1072 ed un Akai am-2400 (per le feste di capodanno...) ed infine un lettore cd NAD 521I che per motivi di tempo non ho ancora provato. Le prime soddisfazioni le sto avendo, ma c'è qualcosa che non va....
Premetto che sono un appartenente alla categoria attuale dei 1000€ al mese, fortunatamente a tempo indeterminato, quindi non sto li a spendere e spandere soldi di papà... vorrei trovare un sistema che mi dia un po' di soddisfazioni serie e quindi arrivo alla domanda per la quale ti scrivo.
Dopo vari tentativi ho la vaga impressione che queste casse non siano proprio un granchè o che forse la "sala d'ascolto" non è l'ideale visto che parliamo di un salotto di 15\20 mq e che le casse sono vicine al muro (del vicino).
Potresti in linea generica orientarmi su una coppia di diffusori e ad un pre adatti ad un sistema del genere? Io pensavo a delle Mission da te elencate in varie recensioni e come pre potrei sfruttare il NAD 3020, ma non saprei proprio come collegarlo all'Arcam, ci ho provato già, ma non riesco a regolare il volume spara a palla senza la possibilità di abbassare...
Scusami se mi sono dilungato, ma sai bene noi neofiti come siamo...tra l'altro non sapevo che stai lavorando con Radio Rock, spesso l'ascolto...
Ancora complimenti.
Saluti,
Stefano - E-mail: lituratus (at) hotmail.com

LC
Caro Stefano,
l'etichetta di "guru" mi sta appiccicata addosso molto male, lo confesso. I "guru" in genere sparano sentenze inappellabili, cercando di convincere gli altri che esiste un'unica "verità" solo ad essi rivelata. Io questo non l'ho mai fatto, anzi cerco sempre di relativizzare tutto e di mettere il gusto di chi mi scrive al centro dei miei consigli e non viceversa. La "verità", come ho spesso scritto, in questo settore NON ESISTE. Esistono semmai tanti modi diversi di raggiungere il proprio ideale sonoro che, spesso, è diverso per ognuno di noi e che, purtroppo o per fortuna, cambia pure nel tempo, evolvendosi di pari passo con la nostra esperienza d'ascolto, i nostri gusti ed i nostri periodi storici.
Ciò premesso, veniamo ai tuoi "acquisti". Spinto dall'entusiasmo hai forse acquistato un po' troppa roba, finisci col fare una gran confusione e non saper più "come suona cosa", perso tra mille possibili abbinamenti. Ti consiglierei di tenere soltanto il NAD C521i, che a mio parere suona leggermente meglio del Marantz CD6000, l'amplificatore Arcam Alpha, visto che lo preferisci al NAD 3020 ed i tuoi diffusori. Al massimo tieni da parte un ampli da battaglia per le feste....anche se per queste ultime, più che l'ampli, sarebbe bene avere delle casse adatte, robuste e pensate per lo scopo.
Vendi tutto il resto, al grido di -S+M! (Meno Scatole Più Musica) consiglio che altri prima di te hanno seguito con grande soddisfazione.
Non conosco i tuoi diffusori, prima di rottamarli o metterli in vendita però, proverei a sistemarli meglio. La posizione a ridosso della parete è un disastro per tutti i diffusori o quasi, prova ad allontanarli almeno di 50-60 cm. Poi occorrerebbe vedere se l'ambiente è adatto oppure troppo spoglio. Un tappeto tra casse e punto d'ascolto è praticamente obbligatorio nella maggior parte dei casi.
Mi sfugge il senso della tua ultima richiesta relativa all'acquisto di un pre. Mi spieghi a che ti servirebbe? Hai un amplificatore integrato, usa quello! Se e quando si deciderà per una migliore amplificazione si potrà pensare ad un nuovo integrato di classe superiore, semmai.
Nel frattempo evita di fare esperimenti e collegamenti strani tra i due integrati in tuo possesso, potrebbero non gradire. Il NAD 3020 ha la possibilità di separare la sezione pre da quella finale, questo sì, è sufficiente eliminare i ponticelli tra le connessioni "preamp out" e "normal in" (così si chiamano sul mio "Model 20"). La questione, comunque, allo stato attuale delle cose non ha alcun senso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Amplificazione valvolare per le Thiel
Ciao Lucio,
ti scrivo per sottoporti una questione che spero non troverai troppo "balzana". Il mio impianto è così composto:

I partner naturali delle Thiel sono amplificazioni a stato solido o in classe D piuttosto "muscolose" per domare la bassa impedenza abbinata alla sensibilità non altissima di questi splendidi diffusori. Peraltro, mi hai dato alcuni suggerimenti in questo senso in una precedente risposta e quella sarà senz'altro la direzione per migliorare l'impianto in fituro (lettere 465, amplificazione per Thiel).
Anche se l'UR è un ibrido ho voglia di capire meglio le caratteristiche del suono valvolare, per curiosità e per avere un riferimento. E vorrei farlo nel mio ambiente di ascolto. Mi ha incuriosito molto la tua recensione dell'Edgar TP 105 (ora Canor) e mi chiedevo se l'abbinamento di questo amplificatore con le mie Thiel fosse un pensiero ragionevole considerando che i miei volumi di ascolto non sono da "ammazzaorecchie".
Trovo il riferimento valvolare interessante anche per capire se questo tipo di amplificazione riesce ad addolcire il tweeter notoriamente tendente all'acuto delle Thiel. Chiaramente se hai in mente altre possibilità sono benvenute. Premetto che non sono un fanatico delle valvole in sé ma solo una persona che vuole rendersi conto con le proprie orecchie per quanto possibile.
Grazie in anticipo per la risposta e grazie infinite, ancora una volta, per l'immenso lavoro (gratuito!) che svolgi con il tuo sito.
Alessandro - E-mail: afabbrimail (at) gmail.com

LC
Caro Alessandro,
al tuo posto, giusto per fare l'esperimento, mi rivolgerei ad amplificatori a valvole che si possano rivendere facilmente. E l'Edgar/Canor non è certo tra questi. Oppure mi lascerei tentare da soluzioni nelle quali si possa investire cifre in assoluto trascurabili (rispetto al resto dell'impianto, s'intende) onde limitare i danni pur riuscendo a togliersi lo sfizio.
Di conseguenza lascerei una porta aperta verso qualche valvolare usato tipo Jadis Orchestra, Jolida (202 o 502), oppure Opera/Consonance (vari modelli). Vedi un po' cosa riesci a trovare. Volendo invece stare sul nuovo, proverei qualche "cinese" di buona qualità, regolarmente distribuito in Italia, dal prezzo molto allettante, ad esempio lo Yarland M34 che abbiamo recensito circa 6 mesi fa (545 € per circa 35 watt per canale). Lo stesso importatore (AAAVT) commercializza altri integrati a valvole ancora più convenienti che però hanno una potenza d'uscita ridotta, credo insufficiente per le 3.6.
E' difficile, in generale, prevedere come gli amplificatori citati possano pilotare le Thiel CS 3.6, secondo me non si tratta di una soluzione ottimale ma lascio a te l'onere della prova :-)
Capisco la voglia di addolcire un po' i tweeter, ma le 3.6 sono esigenti, sarà difficile trovare qualcosa di "ideale" senza investire cifre "importanti", proporzionate al valore dei diffusori.
Tienimi aggiornato sugli esperimenti!
Lucio Cadeddu

Upgrade analogico con 500 €
Caro Lucio,
ti scrivo per una semplice domanda: la mia collezione di vinili è cresciuta col tempo e credo che sia giunto il tempo di lasciare il mio Pro-Ject Debut III SE per passare ad un giradischi di qualità superiore.
Pensavo a qualche Thorens vintage di punta (da quel che ho capito i migliori dovrebbero essere il TD125 o il TD 321) equipaggiato con un buon braccio (SME, Mission?). Oppure aspettare che il budget cresca ancora un po' (attualmente siamo sui 500 €) per poter guardare, sempre nell'usato, a giradischi del tipo Dunlop Systemdeck oppure qualche modello economico della J.A. Michell (ma sarei sempre incerto sulla scelta del braccio).
Immagino l'argomento sia stato già toccato sulle pagine di TNT e chiedo scusa se risulto ripetitivo, ma ho letto e riletto molte lettere alla redazione, senza però riscire a schiarirmi le idee.
Il resto dell'impianto è costituito da:

Ho realizzato anche il pre-phono TNT inDiscreto, ma col Pro-Ject e la Grado Gold stranamente suona davvero troppo aperto sugli alti (eppure mi pare di aver seguito lo schema alla perfezione)...
Colgo l'occasione per ringraziare tutti voi di TNT per la passione e la serietà che mettete a disposizione di noi lettori...avanti così! :-)
Aniello - E-mail: ani.bliss(at)gmail.com

LC
Caro Aniello,
visto il budget credo sia opportuno aspettare ancora un po' per compiere un passo avanti più significativo, con la cifra che indichi faresti fatica ad acquistare le macchine che hai elencato, complete di un buon braccio e magari in buone condizioni operative.
Mi pare strano che l'inDiscreto suoni così aperto sugli alti, non dovrebbe. O c'è un problema di realizzazione o di corretto interfacciamento, difficile a dirsi così "da remoto". Proverei ad aumentare la capacità in ingresso. Diciamo anche che, ad onor del vero, è l'ingresso phono dell'Audio Analogue a suonare molto "tranquillo" e caldo in gamma medio-alta.
Quel che potresti fare in attesa di un budget più consistente o di un'occasione davvero irresistibile è provare ad installare una testina di qualità ancora superiore, da riciclare in seguito sul giradischi prossimo venturo. Potresti, ad esempio, salire ancora nella gerarchia Grado, per non abbandonare l'equilibrio sonoro che ti è familiare.
Ci sono anche delle strade più economiche che potresti valutare, quali ad esempio l'utilizzo di un cavo phono migliore di quello di serie o quella di costruirti un tappetino TNT Janus che così tante soddisfazioni ha regalato e continua a regalare ai suoi realizzatori. Entrambi i "tweak" potrebbe essere poi riciclati anche sul nuovo giradischi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Primo giradischi
Egregio Direttore,
è la prima volta che le scrivo, e forse (me ne scuso fin da adesso) per delle domande banali (non per me!), poco interessanti per i suoi lettori più assidui, che denotano in modo inequivocabile la mia totale incompetenza in questo settore!
Conosco la sua rivista da quando ho scoperto la mia passione per il vinile e i giradischi, da troppo poco tempo perché possa capire e fruire di tutte le informazioni e i consigli che trovo scritti.
In particolare l'articolo relativo alla regolazione e all'istallazione di un giradischi analogico mi risulta alquanto difficile, proprio adesso che mi ritrovo ad aver concluso le trattative ebay per quello che è in assoluto il mio primo giradischi.
L'oggetto in questione è un PIONEER PL – 450 semi automatico del quale ad eccezione della caratteristica della trazione a cinghia, non so nulla. Prendendo in prestito alcune parole che ho trovato su una guida on line per la regolazione del piatto e della testina, non riesco nemmeno a classificarlo come piatto a telaio rigido o a telaio flottante.
Il venditore non è riuscito a specificarlo asserendo di non essere molto efferato in materia! Il che un po' mi spaventa e mi induce a pensare di essere stata troppo incauta!
Si è limitato a dirmi che appena ricevuto il giradischi, prima di provarlo dovrei alzare il piatto base e regolare la velocità di rotazione con un piccolo cacciavite. A questo punto mi sorgono delle domande tanto ingenue (ai suoi occhi) quanto spontanee: che cos'è la velocità di rotazione? La trovo sulla cinghia? La sua regolazione è davvero dell'unica operazione necessaria all'utilizzo ottimale del piatto (stando a quanto ho letto negli artcoli della sua rivista, no nel modo più assoluto!)?
Se tale consiglio è totalmente o parzialmente inesatto, quali procedure basilari devo seguire? Nel tentativo di chiarirle il più possibile il quadro della situazione le dico che qualche settimana fa ho acquistato un amplificatore Technics su z-11 e sto per procurarmi delle casse di media potenza.
Conto di sistemare tutto in una soffitta abitabile e ventilata, di grandi dimensioni. Sono consapevole di non aver puntato all'eccellenza, tuttavia sono dell'idea che avrò modo di rifarmi in seguito, quando avrò acquisito un minimo di esperienza.
Non le rubo altro tempo, mi affretto a chiudere la mia mail sperando di non averla annoiata né infastidita con i miei dubbi.
La ringrazio per l'attenzione,
Cristina - E-mail: la_cria (at) rocketmail.com

LC
Cara Cristina,
acquistare un giradischi usato e datato su Ebay, senza alcuna esperienza in materia, è qualcosa di piuttosto azzardato, in effetti. Prima avresti dovuto documentarti meglio, poi chiedere consiglio (riviste e/o forum) e poi tentare la caccia all'affare. Comunque sia, niente è perduto. Se non ricordo male il tuo giradischi è a telaio rigido, anche se la cosa non ha, per il momento, alcuna rilevanza. Per quanto riguarda la regolazione della velocità (di rotazione del piatto!) normalmente questa non è necessaria. C'è un tasto per selezionare 33 o 45 giri e questo è tutto. Probabilmente il venditore si riferisce alla regolazione fine di tale velocità, qualora dovesse discostarsi dal valore nominale previsto (33 o 45 giri al minuto, appunto).
Non credo sia un problema che tu debba porti nella maniera più assoluta. Semmai ci sarebbe da controllare che la puntina (stilo) non sia troppo usurata, perché in tal caso potresti rovinare gli LP, oltre che sentire un suono insoddisfacente. Diciamo così, sarebbe forse meglio pensare per prima cosa ad una testina nuova, da acquistare in standard T4P che era quello in uso in quegli anni su questo tipo di giradischi. Con circa 40 € te la dovresti cavare (es. Ortofon OM5). Lo so, probabilmente è quanto hai pagato per il giradischi ma col vinile è meglio non correre rischi: gli LP sono materiale prezioso e rovinarli per colpa di una puntina troppo consumata sarebbe poco furbo.
L'amplificatore Technics che hai acquistato dovrebbe fungere allo scopo, ha anche l'ingresso phono cui collegare il giradischi. Per quanto riguarda i diffusori...cerchiamo di non commettere errori analoghi. Tieni conto che con 100-150 € acquisti dei diffusori nuovi (Wharfedale serie Crystal, Indiana Line serie HC) quindi cerca di non buttarti sull'usato alla cieca. Se pensi possa essere utile, prova a sottopormi un elenco di eventuali possibili acquisti da te individuati, così da aiutarti nella scelta finale.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Ritorno al passato
Egregio Sig. Direttore
sono Marzio, ho 50 anni e abito a Bergamo.
Leggo sempre con attenzione il suo sito ed è grazie alle sue informazioni se all'alba dei miei primi 50 anni sono riuscito ad avere un impianto ad Alta Fedeltà o Hi Hend.
Da bambino mi divertivo con il giradischi senza ovviamente percepire la qualità del suono mi dava comunque fastidio nei dischi quel rumore di fondo o fruscio cha ovviamente il giradischi e la testina anni 60 dava.
Con il compleanno dei miei 20 anni ecco arrivare il CD. Comodo, pratico, piccolo, di facile archiviazione, attraente e argenteo. All'età di 50 anni esattamente dopo 30 anni di CD e 5 anni di Super Audio mi riaffaccio sul giradischi, questa volta non più il grammofono anni 50-60, ma un giradischi a cinghia una discreta testina Ortofon e il mio primo disco da 180 gr. Eccezionale! Uguale se non superiore al SACD.
Oggi la generazione degli MP3 sa cosa è l' ALTA FEDELTA'?
Per un ritorno al passato serve comunque una cultura della musica riprodotta. Insegnare che la musica riprodotta è fatta anche di supporti fisici vecchi e nuovi e che nel futuro sarà si Internet ammesso che i Kbs siano all'altezza della fedele riproduzione e che i costi comunque non saranno inferiori anzi saranno equiparati agli attuali supporti fisici quindi costo inferiore qualità inferiore.
Quindi il saggio e previdente Audiofilo avrà sempre nella sua dotazione i supporti fisici magari costosi (ma non troppo), lo stolto MP3 che avrà certamente fruito di musica a zero o basso costo al primo crash del computer, ritornerà al passato.
Cordiali saluti.
Marzio - E-mail: marzio.colleoni (at) alice.it

LC
Caro Marzio,
mi fa piacere che abbia ri-scoperto il buon suono del vinile. Mi verrebbe da dire "meglio tardi che mai" ma comprendo che chi, come te, non aveva mai ascoltato un vinile riprodotto in maniera decente abbia abbracciato la causa del digitale senza se e senza ma. Per questo motivo mi permetto di rigirarti la domanda provocatoria che poni: ma i giovani di ieri sapevano cosa fosse l'alta fedeltà? La risposta è NO. Pochissimi avevano idea di quanto bene potesse suonare il vinile...ed infatti il successo del CD è stato travolgente, con generazioni di appassionati che non hanno atteso un momento per rottamare e svendere intere preziosissime collezioni di LP (pentendosene amaramente dopo). Per questo ti dico che non occorre essere troppo severi coi giovani di oggi, che ascoltano gli MP3 perché i dischi sono (erano?) troppo costosi e tutto sommato poco pratici.
Anche noi, ai nostri tempi, andavamo di compact cassette registrate a casa dell'amico o, peggio, dalla radio. Pertanto, ricordiamoci il passato e diamo ai ragazzi di oggi la possibilità di scoprire cosa sia la Musica ascoltata come si deve, fornendo suggerimenti su sistemini ultra-economici che suonano meglio dei "primi impianti" della nostra gioventù e che erano, tra l'altro, ben più costosi di un set-up attuale con PC come sorgente, T-Amp/Scythe SDA-1000 come amplificazione ed una coppia di casse da 100/150 €. Visto che abbiamo già commesso certi errori, proviamo a non farli commettere ai ragazzi di oggi. Non tutti ci ascolteranno, ma basteranno quei pochi che riusciremo a conquistare a far sì che la cultura del buon suono (e quindi, in ultima analisi, della Musica) sopravviva anche durante questi anni di cultura in stile fast food.
Non dimentichiamo mai che i "giovani di oggi" sono ciò che noi consentiamo loro di essere. E le lamentele sui "giovani di oggi" credo siano vecchie quanto lo stesso genere umano.
Grazie del prezioso spunto,
Lucio Cadeddu

Lunghezza cavi
Gentile sig. Cadeddu,
vorrei chiederle un consiglio a proposito di un prossimo cambio di cavi di potenza, tanto per iniziare, è davvero così necessario che il cavo destro e sinistro siano di uguale lunghezza, da quello che ho capito leggendo i consigli di Jim Smith non è sempre necessario, ma in definitiva non mi è chiaro quando lo è! In aggiunta alla questione lei scrive che potrebbe essere peggio tenere il cavo troppo lungo arrotolato.
Nel mio caso un canale andrebbe da 3,5m contro l'1,5 dell'altro. Che strada mi consiglia di imboccare? In particolare sarei disposto a provare una delle vostre ricette per il fai date, ma quale nell'eventualità della diversa lunghezza tra i diffusori?
In seguito ad un trasloco ho voluto migliorare e al contempo adeguare il mio primo impianto al nuovo ambiente di ascolto (circa 30 mq) sostituendo i diffusori Aurum Cantus da stand (Veris) con una coppia di Penaudio Chara + Charisma (avete recensito la sorella più piccola Rebel), delle quali sono molto soddisfatto.
La nuova disposizione in ambiente mi ha costretto però ha sostituire temporaneamente i cavi di potenza Kimber 8TC con del comune rame multifilare da 6mmq recuperato da un avanzo di cantiere. Dopo mesi di rodaggio dei cavi improvvisati sento ancora la mancanza della trasparenza e della raffinatezza dei Kimber, sostituirli con del cat5, magari in una delle geometrie dai voi proposte, potrebbe portare ad un miglioramento percepibile?
Il resto della catena è composto da un

Concludo ringraziandola per i continui consigli e spunti di riflessione che rendono Tnt-audio una realtà preziosa per chi non si accontenta delle verità profuse dall'alto, ma è spinto dalla passione per la musica e da una (non sempre sana) curiosità.
Roberto - E-mail: romvise (at) stocastico.it

LC
Caro Roberto,
non mi preoccuperei troppo della lunghezza dei cavi di potenza. Onde minimizzare la differenza potresti realizzare il cavo "più corto" leggermente più lungo: abbastanza da avvicinarsi alla lunghezza dell'altro canale, ma non tanto da doverlo arrotolare malamente. Quindi, anziché 1.5 metri potresti optare per 2-2.5 metri, se possibile.
Il fai da te, in questo caso, è altamente consigliabile, minimizzi i costi ed i rischi. Sia il
Triple T che il FFRC sono progetti non troppo complicati e dall'ottimo risultato sonoro. Già che sei in vena di esperimenti prova a sincerarti personalmente dell'influenza della lunghezza del cavo di potenza facendo questo semplice ed economicissimo tentativo: prendi un cavo elettrico qualunque, di buona sezione, e realizza due coppie di cavi di potenza: una "simmetrica" (3,5 + 3,5 metri) ed una asimmetrica (3,5 + 2 metri). Ascoltale una contro l'altra, magari chiedendo a qualcun'altro di effettuare il cambio tra una configurazione e l'altra a tua insaputa. Qualora dovessi distinguere il canale con il cavo più corto realizza i cavi di eguale lunghezza, altrimenti vai per la soluzione asimmetrica e dormi sonni tranquilli.
A volte ci poniamo problemi ben al di là delle capacità uditive del nostro orecchio. Ogni tanto non sarebbe male fare un "reality check" come quello descritto sopra.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Gent.mo Lucio,
mi ricordo che una volta hai scritto che la vostra unica ricompensa per il lavoro gratuito che svolgete all'interno di TNT-Audio sacrificando parte del vostro tempo libero, è sapere che noi lettori siamo rimasti soddisfatti dei vostri consigli e delle vostre recensioni.
Quindi ci tenevo a scriverti questa breve e-mail solo per ringraziarti, in quanto il consiglio che mi hai dato nella
lettera n.7 vol.508 della Rubrica della Posta si è rivelato vincente!
Non solo i woofers delle mie Kef iQ9 adesso sembrano inchiodati, ma ho notato anche una maggiore dinamica e intelligibilità di medio-bassi e bassi che, tra l'altro hanno anche guadagnato più armoniche. Inoltre ora riesco ad avere lo stesso impatto dei bassi pur tenendo il potenziometro del pre meno aperto! :-)))
L'unica cosa, su consiglio di Tommaso, progettista del filtro McMantom, ho acquistato quello a pendenza più blanda da 12dB/ottava che lui riteneva già sufficiente, al posto della versione a pendenza più ripida da te consigliatomi.
Grazie ancora ;-)
Saluti,
Giampiero - E-mail: masterjump (at) hotmail.it

LC
Caro Giampiero,
gran bella invenzione il filtro subsonico, eh? Purtroppo è qualcosa che molti audiofili non considerano, lasciando i poveri woofers in balia delle frequenze infrasoniche generate da certi set-up analogici. Il problema, tra l'altro, non è solo per i woofers, ma anche per l'amplificazione, chiamata a generare potenza proprio su frequenze che ne richiedono tanta...inutilmente. Una volta che l'amplificatore si è liberato di questo pesante fardello suonerà più pulito, più dinamico e veloce, come tu stesso hai potuto constatare. Una volta il filtro subsonico era quasi d'obbligo sugli amplificatori, ora occorre acquistarlo a parte. Sarei dell'avviso che almeno sui pre fono esterni ci fosse la possibilità di inserire un filtro subsonico. Non sarà il massimo del "purismo" ma quanto lavoro in meno per woofers ed amplificatori!
Sono infine contento che si sia rivelato sufficiente il filtro a pendenza più blanda. Pendenze più ripide sono, in genere, più problematiche.
Grazie per il feedback, ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu

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Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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