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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Audiofilia per il musicista moderno
  2. Suono moscio con la sinfonica
  3. Klipsch RF-7 diffusori difficili da abbinare!
  4. Player digitale hi-fi a memoria solida
  5. Primo impianto itinerante
  6. Scelta amplificatore e giradischi
  7. Ancora sulla Musica liquida
  8. Upgrade per l'impianto
  9. Un amplificatore per le Chario
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Audiofilia per il musicista moderno
Caro Lucio,
Sono un ragazzo di 21 anni, chitarrista da sempre appassionato e fiero divoratore di musica ma solo di recente interessato all'audiofilia. Nella mia camera sto costruendo il classico "home studio" per registrare piccole parti di strumento e mixare con calma le canzoni del mio gruppo: iMac, tastiera midi, 2-3 microfoni diversi, interfaccia audio... amplificatore e diffusori. Proprio su questo volevo avere un tuo parere.
Sarebbe facile per me buttarmi a prendere un paio di monitor nearfield, la scelta più ovvia per quest'applicazione, ma in quella stanza sono più le ore che passo ad ascoltare musica altrui rispetto a quelle spese a fare riprese e mixaggi. Desiderando una soluzione più polivalente, ho cominciato a pensare ad un'accoppiata amplificatore + casse da scrivania/scaffale (non c'è spazio per diffusori da pavimento). Finora, in effetti, ho usato un vecchio ampli integrato Akai degli anni '70 che pilota due Altec Lansing... roba trovata dalla nonna, di qualità sorprendente considerando il costo zero, ma adesso l'Akai sta tirando le cuoia, e l'ora di sostituirlo si fa vicina.
La stanza non è grande, ma la sua acustica non è affatto malvagia: è piena di scaffali, di libri, di quadri, di tende, è di medie dimensioni e il Mac è collocato proprio al centro di una delle pareti più lunghe. Come "sorgente" principalmente uso il Mac stesso con una scheda audio Digidesign Mbox 2 mini. Non so se la cosa ti fa rabbrividire o meno, sono curioso di avere una tua opinione in merito ma ne ho già una per conto mio: penso che la Digidesign abbia uno splendido DAC, silenzioso e trasparente, e l'iMac sia di per sé una "sorgente" (se così la si può definire) abbastanza fedele, soprattutto ascoltando musica lossless da hard disk e dunque senza il rumore delle meccaniche del lettore CD.
Per quanto riguarda l'amplificatore, mi vorrei naturalmente orientare sulla classe T: in particolare, vorrei collegare alla Digidesign direttamente il finale di potenza Trends Audio T-Amp 10.2P, recensito molto bene su TNT-Audio nella sua versione integrata.
E qui sta la mia prima domanda: essendo l'interfaccia audio in qualche modo anche un preamp completo di potenziometro volume e uscita cuffie, posso evitare di comperare un amp integrato, con relativa circuiteria "in più" come selettori e potenziometri? Quest'idea mi è venuta semplicemente applicando la tua regola: quello che non c'è non si può rompere... e non rischia di rovinare il segnale! :)
Seconda domanda: quali casse per questo utilizzo? Devono essere non solo facilmente pilotabili dal T-Amp, ma anche rispondere (almeno in parte) alle esigenze di un musicista: essere lineari e "perdonare poco" in fase di mixing. La mia è una scelta audace, ma credo che le regole di base dell'hi-fi non siano tanto diverse da quelle della produzione audio. Se un impianto mi dà fedeltà e corretta riproduzione dell'immagine stereo... beh, è esattamente quello che cerco quando rifinisco un mix!
Ho messo gli occhi sulle Indiana Line HC 206: sono quelle con la più alta sensibilità di tutta la gamma HC da scrivania (92dB), sulla carta scendono abbastanza in basso (44hz) e non hanno un prezzo proibitivo per le mie tasche da giovane studente musicista. Accetterò qualunque consiglio diverso, anche di fasce di prezzo superiori, malgrado questo significhi dover aspettare molto di più prima di lanciarsi all'acquisto.
Ti ringrazio dell'attenzione e, naturalmente, mi complimento per lo splendido lavoro che hai fatto e stai facendo con TNT-Audio.
Andrea - E-mail: virgult (at) gmail.com

LC
Caro Andrea,
l'utilizzo di un PC per l'ascolto della Musica da HD sta sempre più prendendo piede e riscuotendo consensi anche tra gli audiofili più smaliziati. Non conosco la scheda audio che tu utilizzi quindi non posso fare commenti sulla sua qualità e sul suo suono in ambito strettamente HiFi. Visto che è dotata di potenziometro del volume potresti effettivamente abbinarci un semplice finale di potenza, risparmiando denaro, accorciando il percorso del segnale e costruendo un sistema dotato di una sua logica minimalista. Andrebbe benissimo il Trends a patto che la potenza (bassa) sia sufficiente per i tuoi scopi. Se la camera non è enorme e i diffusori sono abbastanza sensibili (> 90 dB) direi che i pochi watt a disposizione potrebbero anche bastare. Mi pare anche sostanzialmente corretta la scelta delle Indiana Line HC206: per meno di 200 € non è facile trovare, nel nuovo, un diffusore generoso in basso ed anche ragionevolmente sensibile. In alternativa, visto che ti piacerebbe un'impostazione sonora anche spietata, potresti valutare qualche bookshelf della Klipsch, nuovo o anche usato (serie RB).
Infine, ti propongo un'alternativa ancora più radicale: una coppia di bookshelf attivi, come i Wharfedale Diamond Active Pro 8.2 oppure 8.1. Oltre ad essere dichiarati dei veri e propri monitor sono pure attivi, cioè contengono al loro interno la necessaria amplificazione di buona potenza. Elimineresti un ulteriore passaggio del segnale e semplificheresti ancora un po' il tuo set-up. Si dovrebbero trovare intorno ai 400 € la coppia (la versione 8.2, più grossa, con woofer da 17 cm) o circa 300 (per la più piccola 8.1, woofer da 13 cm). Gli ulteriori vantaggi di questa soluzione (poco flessibile, ad onor del vero) sono la potenza elevata a disposizione ed il fatto di essere un prodotto di stirpe audiophile ma nato con il compito preciso di funzionare come ottimo monitor, esattamente quel che servirebbe a te. Il sistema non è upgradabile né espandibile, nel momento in cui dovessi decidere per un upgrade dovresti vendere tutto ed acquistare ampli e diffusori nuovi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Suono moscio con la sinfonica
Gentile Cadeddu,
la leggo abitualmente e la apprezzo per la sua schiettezza nelle risposte. Io sono soddisfatto del suono del mio sistema: infatti ascolto moltissimo senza tanti problemi per la testa. Per esempio sto ascoltando da giorni un CD di Andrea Falconieri, "La suave melodia". Eccezionale. Ecco, con questi generi musicali, con la voce solista, con i cori di musica sacra o lirica, con il pianofore sono pienamente soddisfatto: suono arioso, pulito, giustamente dinamico.
Ma a me piace anche la musica sinfonica, e qui c'è la nota dolente: il suono dei pieni orchestrali lo trovo moscio, privo di sodezza; nei piani con strumento solista in primo piano invece va molto bene. In conclusione la sinfonica la ascolto pochissimo: non mi cattura né mi emoziona. Non sarà sempre colpa delle registrazioni!
Ambiente di 4.44 x 4.12 poco riflettente perchè ben arredato. Componenti:

Ascolto a m. 2.70. Diffusori forse troppo vicini ma non posso fare diversamente. Mi dia per favore delle indicazioni su come muovermi prima che faccia disastri.
Con rispetto la saluto.
Carlo - E-mail: edimburghtann (at) gmail.com

LC
Caro Carlo,
quello che definisci è il tipico suono di certi impianti audiophile: perfettini quando si tratta di riprodurre pochi strumenti, assolutamente inadeguati quando il gioco si fa duro.
Sono propenso a ritenere colpevole la sistemazione e/o l'ambiente, visto che l'impianto è composto da oggetti di indiscutibile livello. Non si tratta forse di un abbinamento classico (Spectral/Tannoy) ma dubito che questo possa essere responsabile per il tipo di suono del quale ti lamenti. Quindi, prima di fare qualunque spesa o sostituzione io proverei a spostare i diffusori (avanti/indietro) e/o ad angolarli verso il punto d'ascolto.
Procedi con spostamenti di pochi cm e valuta di volta in volta il risultato ottenuto. La stanza differisce dall'essere a pianta quadrata per appena 30 cm, poco più di un palmo. La differenza di lunghezza tra le pareti, per evitare problemi grossi, dovrebbe essere superiore. Bisognerebbe anche valutare l'altezza del soffitto, in relazione alle altre due dimensioni. Però, mi dirai, la stanza questa è e non si può cambiare! Certamente, qualche esperimento di posizionamento anche molto diverso si può fare comunque.
Quando anche questi esperimenti dovessero fallire o non dare risultati sufficientemente apprezzabili, potrebbe essere ora di pensare ad un'amplificazione diversa, qualcosa di più morbido e meno asettico rispetto ai pur ottimi Spectral. Penso a Mark Levinson, a Krell (forse non morbido ma certamente più solido), persino a McIntosh, pure alle valvole con VTL. Dovresti fare qualche prova preliminare, magari anche solo con degli integrati di buon livello (Gryphon, Classè), giusto per individuare il colpevole. Per il momento mi limiterei a tener diffusori e sorgenti come punti fissi, perché certamente NON responsabili per questo suono vuoto e privo di impatto, come tu descrivi. Continuo ad essere convinto che si tratti, comunque, di un caso di cattiva installazione dei diffusori e relativo loro interfacciamento poco felice in ambiente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Klipsch RF-7 diffusori difficili da abbinare!
Buongiorno direttore,
sono Flavio, ho 28 anni e nel corso degli anni precedenti ho potuto sempre testare impianti con un suono sempre più dettagliato, preciso e molto "arioso". Mi sono sposato l'anno scorso e poco prima di tale grande passo ho acquistato delle Klipsch RF-7 (quelle con 2 woofer da 25 cm e 102 db di sensibilità).
Inizialmente le pilotavo con un Audio Analogue Puccini 70, cavi autocostruiti (di segnale), un Marantz CD7001Kis e cavi di potenza autocostruiti. Il suono era veramente soave, vellutato con il volume basso, energico ma controllato col volume a metà; oltre non si riusciva ad andare (per ovvi motivi, i decibel in sala superavano i 110). Mi sono trovato in difficoltà economiche ed ho dovuto vendere moltissime cose (vedo che sei appassionato di bici), tutto il comparto audio/video e le bici.
In questo momento, per fortuna, mi sono ripreso e stavo pensando di acquistare l' AUDIO ANALOGUE ENIGMA REV.2; l'ho sentito suonare e mi è piaciuto molto, l'unica pecca è che non ha una dinamica mostruosa, ma forse era dovuto alle Chario Constellation a cui era collegato (sensibilità 87 db).
Il problema che mi si pone ogni volta è questo: le Klipsch sono diffusori pesanti, enormi, dal suono dettagliatissimo, dal basso dirompente ma controllato, fin qui tutti i pro, ma il contro salta subito all'orecchio: sono diffusori difficili da abbinare...
Non ho avuto tempo a sufficienza per ascoltare a lungo l'accoppiata Enigma-Klipsch, ma da quel poco che ho sentito gli alti erano troppo presenti e la gamma media molto arretrata. Con dei diffusori simili l'idea era quella di un integrato a valvole (magari con le KT88 finali) ed un lettore Audio Analogue, magari il Paganini.
In sala, è un quadrato ahimè, mi consigli di utilizzare dei DAAD per rompere le frequenze? Ho problemi di risonanza...
Ti ringrazio se vorrai rispondermi e spero di non aver ecceduto con la mia missiva.
In bocca al lupo per tutto e grazie del servizio che offrite in maniera gratuita a noi appassionati.
Un sincero grazie!!!
Flavio - E-mail: flavio.tolin (at) gmail.com

LC
Caro Flavio,
se la stanza è problematica, un amplificatore diverso non risolverà il problema. Potresti provare con dei trattamenti acustici (in genere costosi) o forse persino rinunciare alla generosità delle RF-7, optando per un diffusore più tranquillo e meno energico. Prima di prendere una decisione così drastica, però, l'idea di un integrato a valvole non sarebbe da scartare, data la sensibilità altissima potresti persino provare con un piccolo integrato di basso costo (Yarland e simili). In questo modo potresti renderti conto se il problema si ridimenisoni un po' oppure no.
In caso contrario potresti sempre tenere l'amplificatore ed abbinarci altri diffusori. Quel che mi sfugge, in tutta sincerità, è perché non provare a tornare alla situazione iniziale, che mi sembrava fosse assolutamente soddisfacente (Audio Analogue Puccini 70): potresti cercarlo usato, probabilmente riusciresti a spendere meno dell'Enigma e nel budget potresti farci rientrare anche un lettore CD, sempre usato, magari ancora Audio Analogue o Rega (o anche il Marantz che avevi prima).
Potresti anche provare a risparmiare un po' optando per l'
Arcam Solo, che dovrebbe avere qualche muscolo in più rispetto all'Enigma. Vedi se ti riesce di ascoltare, collegato ai tuoi diffusori, anche un Linn Classik, il padre di tutti gli all-in-one di buona qualità sonora. Nell'usato si trova a cifre assolutamente abbordabili.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Player digitale hi-fi a memoria solida
Direttore, siamo in piena era digitale e non comprendo come non esista un player digitale hi-fi che non sia il solito lettore di cd, inteso proprio come supporto fisico.
Il cd non è stato inventato come supporto per la musica, al contrario del disco in vinile (in primis) e della musicassetta, e solo per questo non l'ho mai gradito più di tanto. E non parlo di segnale digitale ma del supporto fisico, materico, in senso stretto. Ora il fatto è che come supporto di archiviazione di 0 e 1 il cd va bene ma non più come come supporto dal quale leggere i dati: un cd nuovo a me dura intonso giusto il tempo di metterlo e toglierlo dal cassettino e già si rovina. Che poi la quantità di dati si perda nel tempo (e nemmeno tanto tempo) è cosa nota e risaputa, ma non serve andare a cercare conferma della pessima tenuta (meccanica?) del cd per trovare conforto del proprio buon senso.
E allora per quale motivo devo avere un lettore da migliaia di euro? Riesce forse a leggere ciò che è andato perso? Devo sforzarmi forse di indossare guanti di velluto come se maneggiassi un ordigno nucleare?
Quindi poteri pensare al limite di trasferire il contenuto musicale del cd subito in una memoria di archiviazione digital= hardware con software dedicato, e quindi un bel set di uscite digitali di ogni formato tanto per non farsi mancare niente in termini di possibilità di interfaccia.
Non capisco come il mercato non offra niente da questo punto di vista, forse è solo una mia esigenza ma ne dubito. E' indubbio che un supporto statico senza parti in movimento offre una migliore qualità e mi sembra che abbia anche una maggior velocità di lettura (10:1?) rispetto al pick-up elettromagnetico del lettore laser.... per non parlare della quantità di memoria disponibile...ma dovrebbe essere hi-fi, non i-pod e gingilli simili.
A dirla tutta in un mercato saturo di cose tutte uguali vi sono altre mancanze che francamente mi lasciano molto perplesso sull' hi-fi di oggi. Comprendo quindi chi è tanto affascinato dal vinile, e non lo dico per una questione di qualità sonora (questione sterile e senza senso ormai) ma proprio per il senso di certezza che tale supporto infonde in chi lo adopera ....non io per inciso ma solo perché del digitale mi piace, oltre che la qualità innegabile, la possibilità di fruizione che tale sistema offre. O meglio che potrebbe offrire.
Un saluto.
Francesco - E-mail: cesco72 (at) hotmail.com

LC
Caro Francesco,
già diversi anni fa avevo caldeggiato l'eliminazione dei supporti ottici a favore di memorie di massa statiche per l'archiviazione della Musica. Pian piano questo fenomeno sta prendendo piede, visto che molti lettori riescono a leggere da penna USB, ad esempio. Nel frattempo, però, è innegabile che ci sia stato spazio per un passo intermedio, ovvero la lettura da hard disk...che è pur sempre qualcosa "in movimento" ma certamente più affidabile di un disco ottico. E' vero, anche gli HD si rompono, ma esistono modi semplici per effettuare back-up di sicurezza. Macchine digitali basate su HD o per leggere streaming via Internet ce ne sono tante sul mercato e, allo stesso tempo, molti audiofili stanno iniziando a guardare al proprio PC come prossima sorgente per il sistema HiFi.
Quindi direi che la tua analisi sia sostanzialmente errata: i dischi ottici, come testimonia anche il progressivo calo di vendite, stanno pian piano uscendo di scena. Sulle memorie fisse statiche credo sia necessario ancora un po' di tempo, visto che la tecnologia ed i costi per replicare in maniera statica la velocità d'accesso e le capacità di immagazzinamento dei dati di un HD sono ancora non esattamente alla portata del mercato di largo consumo. Probabilmente è solo una questione di tempo: i supporti fisici, a parte forse il vinile, sono destinati a sparire ed il rimpiazzo è il download dalla Rete, download non di MP3 o porcherie simili ma di files studio master di qualità sconosciuta fino ad oggi.
Quindi, se mi chiedi perché sia necessario spendere migliaia di euro in un lettore CD ti rispondo che oggi non è più assolutamente necessario: puoi acquistare i CD e riversarli su hard disk. O scaricare files non compressi (o compressi senza perdita) dalla Rete. Avrai sempre necessità di un buon DAC, comunque. Molti continuano a preferire l'idea di poter toccare con mano, aprire ed archiviare fisicamente i CD o i dischi in uno scaffale, ma se a te questo rito non affascina più, sappi che le alternative già esistono, molte le abbiamo già recensite qui su TNT-Audio.
Per quanto riguarda l'iPod, fai male a considerarlo gingillo: mica sei obbligato a metterci file compressi e malsuonanti...ci puoi caricare anche file .wav non compressi. Non è un caso che in molte salette delle mostre HiFi d'oltreoceano si usava proprio un iPod (o lettore analogo) come sorgente principale dei mega-impianti in dimostrazione. Per comodità, certamente, ma anche perché, evidentemente, non c'erano motivi audiophile per escluderlo a priori.
Una risorsa online molto utile - soprattutto il forum - per esplorare queste nuove tendenze è
Computer Audiophile (solo in inglese).
Grazie per il prezioso spunto.
Lucio Cadeddu

Primo impianto itinerante
Buongiorno e buon lavoro.
Potrei fare un lungo preambolo a questa lettera parlando della gratitudine per il lavoro che svolge e del sacco di soldi che dovrò spendere nella vita per colpa (anche) vostra che mi avete trascinato in questo mondo affascinante.
Tuttavia credo sia più pratico per tutti (anche se meno lusinghiero per voi) che io mi presenti. Sono un 28 smanioso da tempo di fare il salto di qualità nel mondo hi-fi dopo che il primo impianto home theater "serio" (non un "compattone" , o forse sì dal suo punto di vista, un ampli Yamaha + set di casse JBL SCS 178) acquistato qualche anno fa si è rivelato ottimo per vedere i film ma l'entusiasmo è progressivamente calato nell'ascolto musicale.
L'entusiasmo, si sa, non è sempre un buon consigliere per cui vorrei chiederle qualche parere su un primo impianto che avrà caratteristiche particolari ed esigenze un po' diverse da quelle dell'audiofilo consumato e che potrebbe interessare anche a qualche altro neofita. Per motivi di lavoro infatti mi sto trasferendo ed è probabile che debba cambiare casa un paio di volte nei prossimi 2-3 anni prima di una sistemazione definitiva.
Vorrei entrare pertanto in questo mondo con il piede giusto pur tenendo a mente che l'impianto comprato ora dovrà cambiare casa (stanza, arredamento, pur in dimensioni sempre da appartamento) con me. Per fare il primo passo pensavo quindi di orientarmi su un ampli molto economico (ho messo gli occhi sul Scythe SDA-1100) che mi porterebbe diversi vantaggi:

Detto questo mi si affacciano ora le prime perplessità legate a questa soluzione: sogno da tempo immemore un paio di diffusori da pavimento (le Indiana line Arbour 4.02 o Tesi 504/560 entrerebbero nel mio budget) ma mi scoraggia il non sapere dove saranno posizionate in futuro (forma della stanza, arredamento, ecc) quindi credo che potrebbe convenirmi partire con le più facilmente "posizionabili" Arbour 4.04 o Tesi 260). Ovviamente spero lei mi dica che sto sbagliando e che le torri sono la scelta migliore ma la prego, sia spietato.
I quesiti sono molteplici: dal punto di vista tecnico il piccolo ampli riescirà a gestire le torri o si troverà più a suo agio con i diffusori più piccoli? Mi sono orientato su Indiana Line sulla base delle recensioni lette qui e altrove (preferirei un suono non eccessivamente freddo) e per il prezzo entry-level (perchè accoppiare super-casse costose a un ampli così economico e con tutte le incertezze del caso?). Trova che l'accoppiata possa funzionare o lei ha altri nomi per la testa?
Io credo che una configurazione di questo tipo sia buona per cominciare a mettere le mani in pasta in questo mondo, a capire l'importanza del posizonamento (anche in diverse case) o della sorgente per poi un domani fare eventuali upgrade più mirati sui nostri gusti: insomma, imparare divertendosi con un "giocattolo" per bimbi un po' cresciutelli.
Un'ultima domanda, insistendo sulle Indiana Line: qual'è la differenza oggettiva tra le serie Indiana line Arbour, Tesi o HC. Mi pare che lei tenda sempre a considerare le Arbour come una specie di soglia minima: sono effettivamente qualitativamente diverse dalle altre serie? Cosa dovrebbe mettere un neofita "in guardia" e fargli preferire le più blasonate Arbour?
Chiudo qui, sperando di non esser stato troppo prolisso o noioso. Mi rendo conto che il livello delle apparecchiature da me menzionato qui è ben al di sotto del livello hi-end o dell' hi-fi ideale ma, in fin dei conti, si tratta di un punto di partenza. Fra l'altro, se posso osare un consiglio non richiesto, credo che parlare di più di ampli e diffusori di basso livello potrebbe far bene all'ambiente dell'hi-fi, attirando molte persone altrimenti spaventate da budget troppi alti ma desiderose di imparare "sul campo".
A mio parere ci sarebbe molta gente disposta a fare un passo in avanti verso l'hi-fi ma spesso, al primo impianto, ci si ritrova a fare un salto nel vuoto magari senza sapere bene nemmeno quali sono i propri gusti. Ovviamente ascoltare il più possibile è un consiglio chi mi tengo sempre ben stretto ma a volte sarebbe utile vedere qualche confronto o recensione su ampli o casse più "entry-level", anche se questa è solo una mia opinione.
Altrettanto ovviamente ogni altro consiglio sarà più che ben accetto, ben sapendo che con tutte le incognite del mio caso le informazioni fornite sono forse troppo generiche.
In fondo ciò che ci piace di questo mondo è anche che sia una piccola nicchia di cui è affascinante far parte.
Giordano - E-mail: giovaneskywalker (at) gmail.com

LC
Caro Giordano,
premetto che come impianto portatile per sistemazioni incognite ed itineranti, mutevoli insomma, io vedo benissimo una coppia di bookshelf attivi come i Wharfedale Active Diamond 8.2 menzionati qualche lettera più sopra. E' una soluzione compatta, trasportabile, ben suonante e poco costosa. Ho utilizzato un sistema analogo quando, non potendo portarmi appresso l'impianto serio, avevo necessità di un ascolto di buon livello nei miei mille spostamenti quando ero studente.
Il sistemino aveva il vantaggio di poter stare dentro un borsone, visto che come sorgente utilizzavo un CD portatile. Dubito che un'accoppiata Indiana Line entry-level + ampli Scythe possa suonare molto meglio.
Se, comunque, desiderassi una soluzione più tradizionale, non avrei niente in contrario circa l'abbinamento Scythe + Indiana Line. Per quanti riguarda questi ultimi, tieni presente che la serie HC si discosta dalle altre due per essere quella maggiormente orientata all'Home Theater, per questo motivo preferirei o un modello Arbour o un modello Musa.
Tieni anche conto che, data la bassa potenza dell'amplificatore Scythe, hai bisogno comunque di una sensibilità abbastanza elevata, soprattutto se l'impianto dovesse capitare, nei vari spostamenti, all'interno di una stanza di notevoli dimensioni.
Per quanto riguarda i consigli che ci dai sulla maggiore attenzione ai prodotti entry-level, mi pare che da sempre questa è stata massima, da parte nostra. Non abbiamo il tempo per provare tutto quello che potrebbe essere interessante e talvolta bisogna operare dei tagli drastici, ma la nostra mission è da 15 anni sempre la stessa: dimostrare che anche con spese non esorbitanti si possa ascoltare bene la Musica. Tieni anche conto che questa, per noi, è solo una passione e, come tale, ci deve divertire. Per questo motivo la maggior parte dei recensori del nostro staff si offre di provare prodotti che, per un motivo o per l'altro, stimolano la curiosità. E provare sempre prodotti entry-level, alla lunga, non è esattamente stimolante per un appassionato di HiFi, talvolta ci vuole anche l'oggetto estremo o anche solo semplicemente insolito.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Scelta amplificatore e giradischi
Buongiorno Sig. Direttore,
sono un amante della musica che ha preso la decisione di dismettere il suo compatto e prendere qualcosa di più importante per ascoltare la musica. Da qualche anno ho iniziato a collezionare dischi in vinile, al momento ne possiedo circa 200. Sono del parere che se un disco merita davvero vale la pena averne una copia in vinile, sia per un discorso propriamente nostalgico (come amante del vintage e della musica degli anni 60 e 70), per il fascino e la bellezza dell'LP nonchè per il suo ascolto (quando tenuto alla perfezione). Dischi che attualmente vengono ascoltati con un giradischi Karma per DJ opportunamente regolato seguendo le indicazioni trovate su TNT.
Non avendo una sala dedicata, ed ascoltando per lo più dischi usati (spesso non perfetti) mi sono posto dei limiti nella scalata verso l'HiFi Il mio obbiettivo è avere un discreto impianto d'ascolto senza tante pretese.
Sono partito col comprare una coppia di Polkaudio RTiA5 (trovate d'occasione e pagate metà prezzo). Ora vorrei procedere con l'acquisto di un integrato adeguato alle caratteristiche delle Polkaudio. Può darmi cortesemente qualche consiglio a riguardo? Il budget è entro i 400-500€.
Ho sentito parlare bene dell'Aeron A4-P, non costa molto ed eroga una potenza di 80 watt su 8 ohm inoltre è anche munito di un ingresso Phono MM.
Per quanto riguarda il giradischi sono orientato verso un Thorens TD-190. Anche in questo caso il budget è entro i 400-500€, l'importante è che sia un giradischi automatico o semiautomatico. Il giradischi (se così può chiamarsi) che ho ora è completamente manuale e sinceramente non lo sopporto più... voglio la comodità dall'automatico :-)
Anche in questo caso, cosa ne pensa dell'acquisto? Ha qualche consiglio in merito?
Grazie mille per la disponibilità.
Cordiali saluti.
Daniele - E-mail: danielebottino (at) gmail.com

LC
Caro Daniele,
parto dal fondo per affrontare subito il discorso del giradischi: hai notato che TUTTI i giradischi di un certo pregio NON sono automatici? Ti sei chiesto perché? Il motivo è che gli automatismi sono, in genere, un vero disastro: se fatti bene costano molto, se fatti male compromettono le prestazioni del giradischi. Possibile che la pigrizia audiofila arrivi a tanto? Quanta fatica ci vuole per alzarsi dalla sedia ogni mezz'ora e mettere il braccio del giradischi in posizione di riposo? In ogni caso, anche con l'automatico, dovrai alzarti per cambiare la faccia del disco!!!! Già che sei in piedi, fai uno sforzo in più e solleva la puntina dai solchi ;-)
Forse è un mio limite mentale ma non riesco a capire perché così tanti audiofili siano affetti da pigrizia patologica...
Comunque, se proprio non riesci a farne a meno, OK per il Thorens, è un buon giradischi, ben costruito e che certamente conserva un buon valore sul mercato.
Per quanto riguarda la scelta dell'amplificazione devo confessarti di non avere familiarità con l'Aeron da te indicato, avevo ascoltato il piccolo di questa Azienda e mi aveva lasciato un po' perplesso. Già un semplice T-Amp "liscio" suonava molto, molto meglio.
Potrebbe essere che questo A4 sia molto superiore, non so. Al tuo posto opterei per un Rotel (dal modello RA04 in su), dotato di un buon stadio phono MM e di sicura rivendibilità in tempi successivi. Per capirci, è molto più facile rivendere un Rotel che un Aeron, a mio parere. Se questo aspetto non ti interessa e se hai avuto la possibilità di ascoltare l'Aeron, magari coi tuoi diffusori, nulla osta al suo acquisto, ovviamente.
Vista la tua pigrizia, immagino che il telecomando sia assolutamente necessario. Considera che questo è disponibile sui Rotel a partire dal modello RA05, l'RA04, che è il più economico, ne è sprovvisto.
Per quanto riguarda la potenza, credo che coi 90 dB di sensibilità dei tuoi diffusori anche 30-40 watt possano essere più che sufficienti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ancora sulla Musica liquida
Gent.mo Direttore,
negli ultimi anni il fenomeno cui si stà assistendo è l'esplosione della musica cosiddetta "liquida". In particolare cominciano ad esserci siti ove è possibile scaricare musica digitale "lossless" in formato flac, ape ecc... presa anche da master originali e di qualità superiore ai cd.
Anche io audiofilo tradizionale e appassionato da lunga data con un impianto da 10000 euro ho deciso di aggiornami ma di farlo in modo graduale senza investimenti forti e magari sbagliati nell'ottica di vediamo cosa succede...
Dal momento che, di norma la musica che ascolto è costituita da vinili e cd originali non ho difficoltà ad ammettere che non c'è ragione per la quale in un futuro molto prossimo io non possa comprare (e scaricare) se lo ritengo opportuno registrazioni di qualità direttamente da Internet. Devo dire che sono ancora nella fase esplorativa che come di consueto si basa prevalentemente su Internet e come di consueto trovo scritto tutto e il contrario di tutto.
In particolare una pubblicazione che mi è parsa attendibile (segue il link) http://forum.audiophilesound.it/cgi-bin/gforum.cgi?post=1387 insiste sull'importanza di avere un DAC che effettui una conversione fino a 24/192 per poter ascoltare files creati in tale formato e inoltre (problema che non mi ero mai posto) sulla qualità dell'ingresso USB del DAC.
Da parte mia mi ero convinto di acquistare un netbook (che già possiedo) un cavetto USB normale da PC magari molto corto per minimizzare la perdita di qualità e un DAC con USB sul genere TrendsAudio o Cambridge Audio e di vivere a lungo felice e contento con il mio nuovo supporto di qualità paragonabile (o magari per certe registrazioni meglio) del cd.
Certe letture però mi hanno dato da pensare perché comunque ci tengo a fare un acquisto corretto (magari posso anche spendere un po' di più) e senza limitazioni in relazione alla qualità della musica che posso scaricare. Pertanto con le presente sono a chiederle un consiglio relativamente all'importanza di tali parametri di conversione e collegamento e magari un suggerimento su qualche prodotto "giusto" da valutare e ascoltare.
Cordialmente,
Francesco - E-mail: mazzettif (at) gmail.com

LC
Caro Francesco,
io credo che si debba sempre cercare di tenere un atteggiamento critico e pragmatico, quando si sente parlare di cose nuove in questo settore. Quell'articolo è ben lungi dall'essere attendibile perché realisticamente scritto da chi ha tutto l'interesse a vendere l'interfaccia citata! Tiro ad indovinare, si tratta di Marco Manunta di M2Tech, che realizza l'interfaccia e poi Audiophile Sound la distribuisce. Il parere di chi costruisce un oggetto, pubblicato da chi lo vende ha, in genere, un altro nome e difficilmente gli si abbina l'aggettivo attendibile :-)
Per quanto i contenuti possano essere condivisibili bisogna sempre e comunque fare la tara a ciò che si legge.
La prima domanda che mi pongo è: quanti files a 24/192 ci sono a disposizione in rete? Pochi, pochissimi. Quanti a 24/96? Molti di più. Inoltre: chi ha detto che la Musica liquida sia quella che si scarica dalla rete e basta? La maggior parte degli audiofili sta riversando su HD le proprie CDteche, per praticità ma, talvolta, anche per ottenere benefici dal punto di vista sonoro. I CD sono tutti in standard 16/44. Anche questa è Musica liquida.
Terzo: facciamo attenzione, sempre! Osservate come ogniqualvolta ci sia sentore di qualcosa di nuovo subito ci si fionda a proporre alternative audiophile tipicamente sofisticate (inutilmente?) e, quasi sempre, molto costose. Questa è una vera e propria metastasi che pervade il corpo stesso di questo settore: non appena il commerciale mette mano su un'idea o una tecnologia, tutto diventa complicato, costoso e, generalmente, pesante e placcato oro. Le altre soluzioni del mondo normale vengono derise, ridicolizzate, boicottate, e solo il prodotto di stampo audiophile può veramente salvarci.
Non ci siamo ancora stancati di questa continua, sistematica ed organizzata presa per i fondelli? Io sì, e da lungo tempo. E parimenti sono stufo di vedere riviste (?) specializzate spacciare per articoli tecnici dei veri e proprio spot aziendali. Possibile che il popolo audiofilo sia così bue? Possibile che per vendere si debba ricorrere a questi trucchetti? Perché quell'articolo non è firmato da chi l'ha scritto? Anzi, perché non è firmato affatto? Te lo sei chiesto?
Queste sono le DOMANDE che occorre porsi prima di ritenere AFFIDABILE una qualunque informazione letta in rete o su rivista cartacea. Chi scrive l'informazione e, soprattutto, perché?
La morale di questo abbozzo di ragionamento è che, per i tuoi scopi, che per ora mi sembrano assolutamente esplorativi, basta ed avanza la USB del tuo PC collegata ad un DAC USB come quelli che stavi valutando. Poi, certo, qualora possedessi già un DAC tradizionale di buona qualità (o un CD con INGRESSO digitale), avrebbe senso collegarci il PC tramite l'interfaccia citata, non avresti così bisogno di un DAC USB e l'acquisto dell'interfaccia (che il nostro Nick Whetstone ha al momento in prova) diventerebbe estremamente conveniente. Ma quanti DAC sul mercato riescono a gestire bene i 24/192?
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade per l'impianto
Gentilissimo Direttore,
le scrivo per avere un consiglio su un possibile miglioramento per il mio impianto. Prima di tutto un ringraziamento per come condivide la sua passione (da quello che ho capito non è un lavoro!) che mi ha permesso di migliorare molto l'ascolto della musica e far capire a mio figlio 14enne che la musica si può ascoltare anche bene grazie ad un impianto creato per lui con un amplificatore Scythe SDA-1000, lettore cd MARANTZ CD 57 MK II e casse Pioneer CS 757 usati.
Il mio impianto è formato da:

Il tipo di musica che ascolto è prevalentemente pop-rock e un po' di jazz. Mi piace il suono pulito, trasparente, si devono sentire e distinguere tutti gli strumenti e le voci, facile da ascoltare e, anche se ad una prima impressione non si rimane colpiti, nel tempo si ascolta la musica e non i vari attributi del suono. L'ambiente non è una variabile in questo caso essenziale (eresia!), nel senso che nella casa in cui mi sono trasferito da poco, ho provato l'impianto in 2 stanze grandi (30/40 m2) ed entrambe si sono comportate in modo egregio, con miglioramenti notevolissimi rispetto alla precedente che mi aveva fatto perdere un po' il gusto di ascoltare.
La posizione delle casse è libera: vicino, lontano da pareti, ecc... Devo confessare che il mio orecchio è un po' sordo e lento, non distinguo un Guarnieri da uno Stradivari (anche differenze maggiori!!!) e per capire se un componente è valido (per me), mi ci vogliono settimane di ascolto rilassato e tanta musica diversa.
Il mio impianto mi piace molto e non vorrei "rovinarlo", ma sento dei grossi limiti in alcuni punti: Il mio budget a disposizione è 500 euro (al massimo 600/700) e spulciando tutto TNT, osservando ebay e vari mercatini dell'usato per mesi, ho visto che con pazienza, ossia aspettare l'occasione giusta, si possono acquistare casse che sulla carta migliorerebbero l'impianto. Il problema che essendo occasioni da prendere al volo e che sono sordo e lento mi devo rivolgere alla sua esperienza per una valutazione.
Un piccolo elenco di casse che ho visto e mi sembravano interessanti: .... oppure mi conviene aspettare per avere un budget più elevato e quindi un sicuro (?) miglioramento?
Grazie per l'attenzione,
Maurizio - E-mail: maurizio.malagoli (at) gmail.com

LC
Caro Maurizio,
se ti sembra che il tuo impianto suoni tutto un po' in miniatura forse ti sei semplicemente stancato dei minidiffusori. Ad un certo punto della carriera audiofila....capita! :-)
Dubito che con 500 € tu riesca ad acquistare uno dei diffusori citati, a meno che tu non sia uno di quegli audiofili che trovano aghi nel pagliaio (vedi lettere alla redazione della settimana scorsa). A quel prezzo, ognuna delle casse citate è un affare da cogliere al volo! Non so neppure darti una scala di preferenze, forse lascerei le Thiel .5 in coda, e le altre tre le metterei a pari merito, ognuna con le sue caratteristiche peculiari.
Ho molto amato le Thiel 1.2, diffusori davvero godibili in ogni condizione e con ogni genere musicale. Sono le più difficili da pilotare del lotto, ma hanno un che di magico. Più complete e generose sono sia le Kef 104 che le Linn Kaber, che però non possiedono la magia olografica delle 1.2. Tutte queste, comunque, genereranno un suono ben più pieno e completo delle piccole Linn Kan, di questo puoi starne certo.
Alla fine, tenendo conto di tutto (ampli compreso) forse sono proprio le Kaber le più sicure come abbinamento al Nait ma, davvero, effettuare una scelta così è difficile. Dovresti poterle ascoltare tutte con il Nait per poter decidere a ragion veduta. Io con il Nait ho ascoltato a lungo le Thiel 1.2, in una stanza piccola, e devo dire che l'abbinamento non era affatto male. Nei 40 mq della tua sala d'ascolto potresti però aver bisogno di molti più watt di quelli erogati dal piccolo Nait. Non solo, ma in stanze più grandi forse sarebbe più sicuro un carico più semplice come le altre due casse citate.
Già che hai intenzione di tenere d'occhio il mercato dell'usato, fai attenzione ad annunci riguardanti Linn Keilidh, Opera Terza o Platea, qualche ProAC serie Studio, magari anche qualche Rega da pavimento.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Un amplificatore per le Chario
Gentile direttore,
ho letto con molto interesse l'articolo da voi pubblicato sull'ampli
Scythe SDA 1000 (in vendita ho trovato soltanto la versione 1100 stesso prezzo non so in cosa differisca) e ho subito pensato di usarlo come finale anche se nel suo articolo sembrerebbe sconsigliarlo.
Ho trovato casualmente un ampli vintage Pioneer SA600 degli anni 70 che tuttavia consente di usare separatamente sia lo stadio pre che il finale, almeno cosi ho letto sulla rete. Tempo fa avevo aquistato dopo vostra recensione un Super T-Amp che avevo rivenduto poco dopo perché non adatto a pilotare delle Chario Hyper 2000 tower mk2 da 4ohm 90db nonostante lei fosse stato chiaro a tal riguardo. Il mio impianto al momento è composto da un ampli Nikko na 690, dvd Kenwood dvf 3250 e casse Chario Hyper tower 2000 mk2 comprate usate a 500euro, l'ambiente d'ascolto è di circa 3x3 h220 con soppalco in legno e pavimento con parquet, ascolto tutti i generi di musica, mi sono accorto purtroppo a posteriori che le Chario soffrono molto la vicinanza alle pareti, problema difficilmente risolvibile.
Vorrei tenere le Chario, sono molto belle, usare il Pioneer sa 600 come pre e lo scythe sa 1100 come finale, sostituire il Kenwood con l'Oppo 983h sul quale ho letto una vostra ottima recensione, vorrei un tuo parere e nel caso fosse negativo un'alternativa valida con una spesa non superiore ai 700euro per ampli e lettore anche usati.
Grazie,
Roberto - E-mail: buzzi.roby (at) virgilio.it

LC
Caro Roberto,
a volte mi chiedo se leggiate DAVVERO gli articoli che pubblichiamo. E già, perché se avessi letto BENE la recensione dell'amplificatore Scythe non ti sarebbe MAI venuto in mente di utilizzarlo, visto che già il Super T-Amp, di identica potenza, si è rivelato insufficiente per le tue Chario! I watt sono watt, non è che cambiano di efficacia a seconda della marca dell'apparecchio. Avete mai sentito vostra moglie dire: ho acquistato questo aspirapolvere Rowenta da 900 watt ed aspirava meglio del Bosch da 1600 watt! Il watt misura la potenza a disposizione, se è bassa, resta bassa indipendentemente dal costo, dalla marca e dalla tecnologia utilizzata. Quindi: pollice giù per lo Scythe. Utilizzarlo come finale sarebbe poi inutile e controproducente: aggiungeresti uno stadio pre in più, pure vecchio di oltre 30 anni e già scadente all'epoca, ad un amplificatore che comunque non avrebbe potenza sufficiente per i tuoi scopi. Utilizzare un pre NON aumenta la potenza a disposizione!!!
E pollice giù pure per il Pioneer SA600, un catorcio (carino, ma sempre catorcio) già ai suoi tempi, figuriamoci oggi. Mettilo su Ebay, vedrai che qualche appassionato di vintage made in Japan sarà disposto a pagartelo molto bene. Questa follia del vintage degli anni '70 ha i suoi vantaggi: puoi svuotare cantine piene di robaccia jap vendendole a peso d'oro o quasi. Coi soldi recuperati ed il budget stanziato acquista un amplificatore moderno di buona potenza (esempio: integrati NAD e Rotel, Cambridge, Audio Analogue...) magari ancora usato. Il lettore CD potrebbe essere l'Oppo (anche il modello più piccolo) oppure un lettore CD usato (recente) delle marche citate sopra, cui aggiungerei anche Marantz e Denon.
Per quanto riguarda infine la distanza delle Chario dalle parete di fondo, qualora il problema fosse un eccesso di basse frequenze, potresti provare ad ovviare tappando parzialmente o completamente lo sbocco del reflex. Qualcosa cambierà di certo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Salve Lucio,
perdonami se salto subito al tu, ma negli ultimi tre-quattro mesi ho letto così tanto le tue recensioni e le risposte nella Rubrica della Posta di TNT che davvero, ormai, mi sembrerebbe molto artefatto fare diversamente. Spero tu non lo prenda come una mancanza di rispetto; è solo l'affetto di un lettore ... affezionato, anche se da poco.
La mia "conoscenza" tua e di TNT-Audio parte da un apprezzatissimo tuo intervento su Radio Rock (di Roma), ormai parecchio tempo fa. Dopodiché ti ho ritrovato più o meno per caso nelle infinite e misteriose vie del web. Cercavo di capire cosa comprare per riprodurre la musica nel nuovo appartamento dove stavo andando.
Ebbene eccoci. Da qui i mille e mille ringraziamenti. Volevo acquistare qualcosa rapidamente e facilmente. Al centro commerciale dietro casa. Volevo fosse piccolo, potete, versatile... magari anche wireless ed economico, certo! Insomma... volevo 'na monnezza!
Se non ci fosse stata la tua rubrica ci sarei cascato in pieno. Dunque, GRAZIE GRAZIE GRAZIE!
Leggendoti ho abbandonato le mie idee originali (sistemi midi della sony o della yamaha, tutto compreso, anche l'attacco per l'ipod!) per entrare in un turbine di idee, dubbi, slanci, decisioni e ripensamenti. Ci sono rimasto impantanato per settimane. E al silenzio!
Folgorato dalla tua recensione del 3020 mi ero convinto. Subito prima di comprarne uno, però, mi sono imbattuto nel mondo "classe T" e sono piombato di nuovo nella più nera indecisione! Tutto era poi da mettere d'accordo con un budget limitatissimo (circa 250€ per tutto!!!). Il mio problema è che volevo troppo... un ingresso phono, il cd, la radio... magari la comodità...
Insomma, so che hai tantissime mail da leggere e sono andato già più che troppo oltre nell'essere prolisso, quindi, cerchiamo di concludere. Avrei preso volentieri un Scythe SDA-1100, ma alla fine mi sono fatto vincere dalla pigrizia ed ho optato per un integrato. Ho sempre sentito tantissima musica, tanta di quella che tu dici registrata bene, ma devo confessare che negli ultimi anni... l'ho ascoltata da un 4.1 per computer. Ebbene sì, lo confesso! Per ricominciare a sentirla davvero, forse, potevo rinunciare ad un po' di performance in favore della comodità e del budget.
Ho preso un NAD 7020 (non mi sembra un gran che la parte sintonizzatore, ma la radio la sento solo per compagnia) e una coppia di KEF 7 (che magari in futuro andranno d'accordo anche con un classe T). Scaldato l'ampli, al mio orecchio profano e ignorante piace abbastanza come suonano insieme, anche se, purtroppo, le casse le devo tenere nel peggiore dei posti possibili (un mobile tv). Si fa quel che si può, ed in un futuro si spera di migliorare!
Il resto dell'impianto è fatto con 3 pezzi che ho davvero rimediato in modo più o meno fortunoso: un vecchio ed economico Sony CDP 315 che mi lascia un po' perplesso; un meraviglioso Technics SL 2000 di trent'anni, che però c'ha la tosse; e una Airport Express per passare al NAD la musica del computer via wireless.
Dopo l'ultimo mese e mezzo di astensione dai miglioramenti, nei prossimi giorni conto di: far passare la tosse al Technics; costruire una coppia di cavi Triple T (ho già un bel rocchetto di CAT 5) in sostituzione del "veleno sonoro" che sto usando ora (cavo rosso e nero vecchio di trent'anni anche lui, anche un po' ossidato). Un po' più avanti prenderò un DAC a cui attaccare l'Airport e il lettore cd.
So che hai da rispondere a tantissime e-mail, e questa mia non chiede risposta alcuna. Davvero, l'obiettivo unico è ringraziarti e farti i complimenti in modo del tutto gratuito. Se poi per caso, dopo questa infinita lettura, hai pure un minuto, allora ti chiederei una diagnosi per la "tosse" del mio giradischi. Il fatto è che, poverino, accelera e rallenta. In certi casi diventa inascoltabile. Ho notato che rallenta soprattutto in concomitanza di importanti "gradienti sonori". Da profano direi che solchi più "impegnativi" diano più attrito e rallentino la rotazione. Pensavo questo potesse dipendere dallo slittamento di una cinta vecchia e consumata. Solo non trovando cinte per l'SL 2000 ho capito che cosa avevo fra le mani. E mi sono preoccupato anche di più.
Come immaginerai, questo pezzo è quello a cui tengo di più, anche e soprattutto per una questione affettiva. Inoltre so solo di meccanica, ma nulla in dettaglio di giradischi. Pensi si possa salvare? E' il motore? la testina? i controlli della velocità o forse un trasformatore? Come ti dicevo, se non hai tempo, non ti preoccupare di rispondermi, troverò un "dottore" da cui portarlo.
In definitiva, non so se ho fatto meglio dei compatti midi da cui ero partito (intanto c'ho il phono!), ma sicuramente, grazie a TNT, mi sono interessato ed incuriosito. Ho scoperto uno scenario più aperto e fluido, con la possibilità di migliorare a poco a poco non tanto solo l'impianto, ma l'orecchio seguendo il proprio personalissimo gusto e tocco. E' per questo che ci tengo a ringraziarti. Grazie per questa prospettiva più ampia e per l'indicazione che dai di fruire la musica in modo più partecipato e attento.
Così torna ad essere un piacere e non solo un sottofondo. E' per questo ringraziamento, davvero sincero e gratuito, che ho preferito darti del tu.
Lucio, Grazie. Quando vuoi hai un bicchiere di vino offerto qua a Roma.
A presto,
Mario - E-mail: mario.trani (at) gmail.com

LC
Caro Mario,
sono felice che la lettura di TNT-Audio ti abbia tenuto lontano dalle soluzioni commerciali di bassa lega e ti abbia convinto a muovere i primi passi in ambito HiFi. Se riusciamo a convincere anche chi pensava di destinare appena 250 € per un sistema HiFi significa che il messaggio arriva forte e chiaro: tra usato, nuova Classe D ed un po' di autocostruzione facile si riesce a mettere insieme un impianto degno di questo nome che, soprattutto, non ha niente a che vedere con i compatti da centro commerciale e, quel che è più importante, può rappresentare la prima tappa per un'evoluzione della Passione. L'acquisto di un compatto è, invece, nel 99% dei casi, la FINE di una Passione, non l'inizio.
Bene, passando a cose meno poetiche...leva subito le casse dal mobile TV!!! E dona loro una posizione degna del loro ruolo e delle loro possibilità!
Per quanto riguarda il giradischi, in primo luogo va detto che il tuo SL2000 è a trazione diretta, non ha alcuna cinghia da sostituire, il motore è sotto il piatto. Potrebbe essere che sia un po' stanco o che l'elettronica di controllo abbia qualche componente ormai fuori specifiche. Potrebbe anche essere che i potenziometri che regolano la velocità fine (indicati come pitch) siano semplicemente ossidati. In tal caso basterebbe un po' di CRC per contatti elettrici ed un po' di gira/rigira manuale per riportarli in piena forma. Controlla anche l'alimentazione, seguendo il cavo dalla spina fin dentro il giradischi: potrebbero esserci delle micro-interruzioni che rallentano a tratti il motore, spegnendolo per qualche frazione di secondo.
La testina, realisticamente, non ha alcuna colpa, controlla solo che lo stilo non sia del tutto consumato (sostituiscilo comunque, per sicurezza) e che il braccio sia libero di muoversi in tutte le direzioni senza particolari attriti.
Non spenderci tanti soldi, realisticamente con 100 euro trovi un sostituto perfettamente funzionante, se proprio fossi interessato a quel particolare modello di giradischi.
In onore al tuo giradischi, che di fatto si comporta come un tipo strano, questa settimana ripesco un piccolo gioello di pop inglese dei primissimi anni '90, qualcosa che merita di essere riportato ai giorni nostri perché suona senza tempo, ora come allora. E' Weirdo (appunto, un tipo strano) dei Charlatans, una band di britpop che non ha sbagliato un disco, come Between 10th and 11th, già vecchio di quasi 20 anni (!!!) dal quale è tratta questa perla lisergica di rara semplicità ed intensità. C'è qualcuno a cui piace il suono del VERO organo Hammond??? Eccolo, godetevelo!
Buon ascolto,
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
Potete anche unirvi al nostro gruppo di discussione sull'HiFi!!!

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