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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Spica Angelus
  2. DAC che cambia suono
  3. Stadio phono da migliorare?
  4. Diffusori da pavimento con 1000 €
  5. Ancora su Rotel & B&W
  6. Diffusori bookshelf o torri da pavimento
  7. Amplificazione a valvole per le Electa
  8. Scelta diffusori per home studio
  9. Dynaudio con pochi bassi
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Spica Angelus
Buongiorno Egr. Sig. Cadeddu,
Vorrei sottoporle una questione, per conoscere il suo più competente punto di vista. Ho una mansarda di dimensioni 5mt x 6mt ascolto a volumi medio. L'impianto è sul lato più lungo ad una distanza di circa 80 cm dal fondo. Ascolto prevalentemente artisti tipo Art Pepper, De Andrè, Mina, Paolo Conte, Pino Daniele, Linda Rondstadt, insomma Jazz, pochissimo Pop, ma per adesso non classica...
I diffusori attuali sono dei PROAC D 18, amplificatore Audio Innovations 700 valvolato Mullard / Telefunken Cavo segnale realizzato artigianalmente molto veloce ed iperdettagliato (cavo di derivazione nasa con saldature al microscopio fatte da un artigiano di Siena), cavi di potenza DNM, lettore Cd Audio Analogue Maestro REV 2.0 "upgradato" con condensatori Sonicap dallo stesso ing. della casa madre. Ciabatta di rete auto costruita.
Veniamo al "problema": in questi giorni mi è capitato di ascoltare le SPICA ANGELUS, versione da pavimento delle TC 50 credo, e sono rimasto colpito dalla loro gamma media, e dalla loro musicalità, con tutte le problematiche annesse sul loro particolare roll-off in gamma altissima e bassa (credo un pochino in auge in quell'epoca). Mi è parso di ritrovare quella magia ascoltando le Spendor 3/5 di un amico, o addirittura le ESL 63 pilotate da LEAK, di una persona che ha 60 anni di bagaglio culturale musicale alle spalle.
Io avendo 31 anni credo sia opportuno valutare un oggetto nella sua completezza senza dimenticare i difetti intrinsechi dello stesso. Gradirei sapere, se reputata interessante la questione, come valuterebbe una eventuale sostituzione dei diffusori, nel mio impianto, e dell'armonia con i vari componenti.
Ringraziandola anticipatamente per l'attenzione accordatami, rimango in attesa di un eventuale positivo riscontro, e nel frattempo Le porgo i miei più cordiali saluti,
Maurizio - E-mail: m.palla (at) geometricasrl.net

LC
Caro Maurizio,
hai ascoltato le Spica nel tuo impianto a confronto con le tue ProAC? Se sì, e il confronto ti è parso vincente, non vedo ragioni sonore per non acquistarle, se le condizioni d'uso fossero buone almeno come il prezzo (o viceversa). Potrebbero esserci altre ragioni per evitarle, come provo a spiegarti più avanti, però prima urgono alcune considerazioni.
Il tuo impianto, per via dei componenti utilizzati, dovrebbe essere già abbastanza caldo, possibile che tu stia cercando un suono ancor più arrotondato? Ma, se così fosse, perché definire il cavo di segnale, cito testualmente, veloce e iperdettagliato? C'è qualcosa che non mi torna. Non è chiaro se il tuo impianto ti soddisfi così come è o se ci sia qualche aspetto che desideri migliorare. Mi sembri orientato per suoni ancora più morbidi e caldi (non a caso citi anche ESL63 e LS 3/5A), l'unica cosa sensata da fare è, secondo me, portarti le Spica a casa, qualora non l'avessi già fatto, e ascoltarle con attenzione. Ho seri dubbi che le preferirai alle tue D18, complessivamente, ma tutto può accadere.
Tieni però conto che le Angelus non sono un acquisto da fare a cuor leggero: essendo animali rari e largamente incompresi all'epoca le possibilità di rivenderle sono prossime allo zero. È un fattore del quale dovresti tener conto. Sarebbe un acquisto più sicuro una coppia di Quad ESL63 o qualche pannello Magneplanar, tanto per citare diffusori facili da reperire, con un'impronta sonora che potrebbe piacerti ma, soprattutto, dei veri e propri assegni circolari in caso di rivendita sul mercato dell'usato :-)
Fai le tue valutazioni e, se vuoi, sentiamoci di nuovo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

DAC che cambia suono
Buonasera direttore,
sono entrato da poco in possesso di un dac della Audio Synthesis (modello DAX), cosa ne pensa? Ho visto che monta un convertitore della Ultra Analog, lo stesso utilizzato anche da marchi blasonati tipo Audio Research, Parasound top di gamma ecc. L'ho avuto in prova accoppiato ad una meccanica (di un mio amico) Teac vrds 9 (collegato tramite uscita coassiale), e il risultato mi sambrava ottimo.
Ora lo sto ascoltando con una meccanica economica della Sony (collegato tramite uscita ottica) e il risultato invece è deludente...il suono è diventato secco e gli alti sono in alcuni casi addirittura fastidiosi.
Possibile tutta questa differenza? Non vorrei aver giudicato troppo presto positivamente il dax.....
Purtroppo non ho la possibilità di riprovare il dax con il vrds, cosa fare? Avrei trovato sull'usato una vrds 10 SE a circa 300€....oppure ci sono meccaniche migliori?
L'alternativa potrebbe essere cambiare dac (ho visto che spesso consiglia Audio Alchemy...).
Dimenticavo il resto della catena:

Grazie mille come sempre, le auguro una buona serata,
Mario - E-mail: cdmicromega (at) libero.it

LC
Caro Mario,
che un DAC suoni in modo diverso collegato a meccaniche diverse, con cavi diversi, non deve essere una sorpresa, anzi! Dovrebbe essere una conferma del fatto che in campo digitale anche la meccanica e i cavi hanno la loro influenza anche se stento a credere che un suono buono possa trasformarsi in secco e fastidioso con un semplice cambio di meccanica e di cavo digitale. Voglio sperare che la prova sia stata fatta nello stesso impianto, con gli stessi dischi e che, nel frattempo, non siano variate le condizioni al contorno. Inoltre, se le due prove sono state fatte a distanza di tempo, tieni conto che la memoria audio è quanto di più fallace ci possa essere.
Puoi certamente acquistare una meccanica VRDS ma non vorrei che il buon risultato che hai ascoltato sia, come dicevo, dipendente da altri fattori. Per essere del tutto sincero, se fossi al tuo posto e volessi migliorare la sorgente digitale cercherei un buon lettore CD Naim, visto che possiedi già altre elettroniche di Salisbury. Un lettore integrato ha i suoi bei vantaggi e, stando in casa Naim, preserveresti il family sound che mi pare tu abbia cercato con attenzione, scegliendo anche pre fono e cavi con un criterio, diciamo così, Flat Earth, come la filosofia Naim imporrebbe. Perché discostarsi da una strada che ci soddisfa e intraprenderne un'altra piena di incognite?
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Stadio phono da migliorare?
Buongiorno!
Faccio seguito ad una mia lettera di, ormai, due anni fa, in cui chiedevo consiglio per cambiare casse e per un successivo "upgrade" del mio impianto. Seguendo i suoi consigli e cogliendo alcune occasioni nell'ultimo anno il mio impianto ha variato la configurazione fino ad arrivare a:

Il cambio di amplificatore, ha aperto e dettagliato molto il suono incrementando anche le doti di dinamica. Se devo trovare una pecca, su alcuni generi rock mi sembra fin troppo analitico a spesa di un amalgama degli strumenti, però posso essere più che soddisfatto (sul jazz mi sembra a tratti strepitoso!).
Lo stadio phono invece è stato una parziale delusione: il suono mi sembra abbia un buon dettaglio ma sembra manchi della dinamica che mi sarei aspettato e il guadagno è basso. Ho deciso che andava fatto qualcosa e così mi sono rivolto ad uno specialista in zona (Stereo Service - Torino) per chiedere un preventivo per un upgrade. Componenti, impedenza variabile e connettori migliori è quello che mi è stato proposto dicendomi che si riservavano di controllare bene l'apparecchio e che ne poteva valer la pena. Ho chiesto che mi venissero proposte un paio di opzioni di upgrade per fasce di prezzo per valutare meglio e sto aspettando il verdetto.
Delle casse sono soddisfatto per rapporto qualità prezzo. Mi sembrano piuttosto neutre (senza infamia e senza lode...).
L'impianto si trova in una stanza di circa 40MQ, pavimento in legno, divani e tappeti ed è posizionato su basi di cemento prefabbricato. Ascolto rock (Joe Jackson, The The, Tom Waits etc, rock anni 70, hard rock e poca elettronica e tante altre cose che non mi sovvengono) per il 65% (in diminuzione) e classica (dal gregoriano fino a concerti, musica da camera, sinfonie etc) per il 20% (in crescita) e jazz (Davis, Coltrane, Garbarek). E adesso vengo al punto, anzi, ai punti...
  1. Vale la pena provare questo upgrade dello stadio phono o dovrei piuttosto pensare ad un cambiamento di apparecchio?
  2. La puntina che monto ha almeno 25 anni anche se è stata usata molto poco, come faccio a capire se suona ancora correttamente o se è da cambiare? MM o MC?
  3. Ho ricevuto in regalo due bellissimi componenti anni 80 (Pre CARVER C-2 e Finale CARVER M500T) che ho mandato subito in assistenza a ricondizionare (sostituzione componenti usurati e riparazione/pulizia potenziometri gracchianti). Secondo lei cosa mi devo aspettare rispetto al mio ROTELino quando li avrò indietro e potrò collegarli al mio impianto? (metto già in vendita il Rotel o gli dò qualche speranza?...)
  4. Visto tutto quanto detto sopra e che il cd mi sta appassionando sempre meno rispetto al vinile, se dovesse consigliarmi un miglioramento dove dovrei orientarmi secondo lei?
P.S. secondo lei ha senso comprare le nuove uscite discografiche in vinile rispetto al CD per quanto riguarda la qualità del suono?
Concludo con i miei complimenti e aspetto con gioia la sua opinione.
Luca - E-mail: lucris71 (at) yahoo.it

LC
Caro Luca,
non capisco come tu faccia a dire che il pre fono Rotel sia...deludente. Deludente rispetto a cosa? A un altro pre fono? All'ingresso phono di un ampli integrato? O deludente in assoluto? Se così fosse, chi ti dice che la colpa sia sua e non di qualcos'altro all'interno della tua catena analogica? Ad esempio, per quanto io possa amare il vintage, non terrei nel mio impianto una testina di 25 anni fa, che non sia stata controllata, rigenerata e ristilata, come minimo! Per non sbagliare, io la sostituirei e basta. Fai riferimento ai miei soliti consigli, tenendo conto che fino a un certo livello di spesa l'opzione MC non è conveniente, meglio MM (Grado, Goldring, Ortofon, magari ancora Stanton, se vuoi).
Per ora, quindi, lascia il fono Rotel al suo posto e NON provare a modificarlo: diventerebbe invendibile e Dio solo sa quanto potrebbe costarti l'upgrade, dall'esito tutto da verificare.
Semmai, aspetta a prendere decisioni fino a quando non rientreranno alla base il pre e finale Carver, apparecchi molto belli che credo metteranno il tuo integrato Rotel in un cantuccio. Comunque sia, ascolta tutto quanto a confronto, anche il fono. Se non ricordo male il Carver C2 dovrebbe disporre di un ingresso phono non malvagio.
Mi chiedi di upgrade dell'impianto in zone nelle quali, a mio parere, non ne ha necessità. Considerando sorgente e futura amplificazione io credo che siano le Cresta 30 a essere assolutamente inadeguate al ruolo. Quindi, se upgrade ha da essere, risparmia il più possibile in previsione di un miglioramento dei diffusori. E permettimi di prevenire la tua domanda successiva (e quali diffusori compro?): il discorso è complesso e bisogna valutare innanzittutto la cifra a disposizione e il suono con le nuove elettroniche, troppe variabili per poter fornire consigli sensati in questo momento.
Infine, sulla qualità delle nuove edizioni in LP mi spiace non poterti dare una risposta definitiva, il risultato è variabile ed è impossibile prevedere se e quanto possa suonar meglio il vinile rispetto alla corrispondente edizione in CD.
Nel dubbio, io acquisto sempre quella che costa meno :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Diffusori da pavimento con 1000 €
Buonasera,
chi vi scrive è un vostro lettore di breve data (diciamo più o meno un anno e mezzo), ho incrociato le vostre rubriche quando ho iniziato ad accarezzare l'idea di metter su un impianto entry level per scoprire l'universo del vinile che mi era fino a quel momento completamente sconosciuto. Capito da subito che mi stavo inoltrando in una foresta intricatissima, un mondo complesso ma affascinante, spesso costoso, ma anche ricco di soddisfazioni, e soprattutto in grado di dare il giusto merito alla musica che amo. Non è stato facile mettere su da zero un piccolo impianto che fosse valido, adatto alla stanza dove vivo, e non eccessivamente oneroso, tenendo conto del fatto che stavo scoprendo un mondo nuovo e non sapevo quanto ne sarei poi stato rapito. Seguendo anche alcuni vostri consigli alla fine le mie scelte sono cadute con il budget a disposizione su:

Il risultato finale è stato per me soddisfacente. Considerando la mia stanza abbastanza piccola piccola e rettangolare (circa 3x4 metri) i diffusori trovo che abbiano un suono molto caldo e riempiano bene un ambiente che comunque non è di per sè ideale per l'ascolto. Ora mi trovo di fronte alla prospettiva di cambiare casa, avrei a disposizione uno spazio completamente diverso, un salone di circa 7x5 metri dove vorrei posizionare l'impianto: soffitto alto circa 3 metri, ora vorrei iniziare a migliorare gradualmente il mio impianto, cambiare un po' alla volta e se necessario investire quel qualcosa in più per fare un salto di qualità.
In primo vorrei cambiare i diffusori, trovare qualcosa che riempia meglio uno spazio così ampio, pensavo a qualcosa a colonna, ho avuto modo di ascoltare delle Infinity che suonavano molto bene e ho intenzione di fare varie prove di ascolto in qualche negozio specializzato ma vorrei qualche idea con la quale iniziare per non brancolare al buio totale il budget diciamo che è di circa 1000 euro per i diffusori. E poi vorrei sapere qual'è, se c'è, l'anello debole dell'impianto, da dove iniziare per cambiare gradualmente qualcosa. Pensando ad altri 600/700 euro per cambiare il giradischi o l'amplificatore, tenendo conto che il cd per ora va bene visto che comunque lo ascolto molto poco a favore del vinile. In ultimo un consiglio per l'immediato, la mia puntina è giunta quasi alla frutta, ma non ho grossi parametri per scegliere una puntina superiore restando nell'arco dei 100/150 euro.
La ringrazio per la pazienza nel leggere questo poema, e spero vorrà perdonarmi per la mancanza di dettagli certamente importanti nella scelta di cosa acquistare.
Un saluto e grazie del lavoro che svolgete.
Giuseppe - E-mail: poetagrigio (at) libero.it

LC
Caro Giuseppe,
trovo sia una buona idea partire dai diffusori per intraprendere un percorso di upgrade dell'impianto. Modelli da pavimento, per restare entro la cifra che hai indicato, potrebbero essere scelti tra i seguenti: Mordaunt-Short Aviano 8, Monitor Audio Silver RX6/RX8, Klipsch RF82, Chario Silverette 200 Tower, KEF iQ70. Si tratta di diffusori abbastanza differenti gli uni dagli altri, come impostazione sonora, per questo è necessaria una prova diretta da parte tua, magari con il tuo amplificatore.
Pe quanto riguarda la scelta della testina, per quel budget hai una buona possibilità di scelta, da Ortofon 2M Red o Blue, Sumiko Black Pearl, Grado Silver, Goldring 2200. Quanto al resto, è chiaro che con la nuova testina e i nuovi diffusori l'anello debole diventerebbe il lettore CD il quale, però sembra tu utilizzi sempre meno e pertanto potrebbe non valer la pena sostituire. Prima di pensare ad altri upgrade attenderei il nuovo ambiente d'ascolto, molte cose potrebbero cambiare e indirizzare pertanto la scelta verso soluzioni diverse. Nel frattempo, visto che non parli di cavi, potresti iniziare con qualcosa di
autocostruito, qualora quelli in uso fossero di livello base.
Metti in cantiere anche un buon tavolino portaelettroniche, tipo l'autocostruito TNT FleXy.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ancora su Rotel & B&W
Salve, sono oramai quasi 4 anni che convivo con il mio impianto, che ho assemblato con cura, sacrificio, passione e dedizione, ho acquisito esperienza, ho abbandonato tutti i siti dove spesso ci facciamo solo del male sempre alla ricerca del Santo Graal per concentrarmi sull'ascolto e sul godimento di quello che dovrebbe essere il fine di ogni audiofilo...cioè LA MUSICA.
Adesso che ho capito quello che cerco sono pronto per chiedere udienza (si scherza eh!) a lei che reputo un saggio consigliere. Quando acquistai il mio impianto, a causa delle mie finanze, diedi priorità alle casse (B&W CM7) e mi "accontentai" di un integrato Rotel RA-03, (come sorgente mi sono affidato ad un Oppo Dv980H), ebbene pur essendo soddisfatto del suono, ho sempre notato una certa mancanza di calore e di profondità in gamma bassa...insomma credo sinceramente che il Rotel sia un po' troppo "analitico"...freddino e che muova poco i coni a meno di non portare la soglia volume a metà.
A me piace avere un suono avvolgente e pieno, con bassi presenti e diffusi, al momento invece mi ritrovo con un suono un po' calante in quella gamma di frequenze. L'ambiente in cui suona il mio impianto è un soggiorno di circa 40 mq e le casse sono posizionate a circa 2,8 m di distanza l'una dall'altra, sicuramente questo procura una dispersione di frequenza dovuta all'ambiente, ma mi chiedevo se non fosse il caso di prendere un amplificatore che fosse in grando di muovere adeguatamente i coni per sopperire a questa mancanza che sento...
Lei che ne pensa del Rotel? Dice che sia il caso di valutare qualche cambio che sia valvolare, transistor o addirittura classe T? Se cosi fosse prima di recarmi in negozio volevo sapere quali sono i prodotti sui quali posso orientarmi.
Felice - E-mail: felicevai (at) yahoo.it

LC
Caro Felice,
come ho già avuto modo di dire non so più quante volte, l'abbinamento Rotel - B&W, per quanto spesso suggerito dai negozianti (che lo fanno per precisi ordini di scuderia, diciamo così), non sempre è ottimale, in quanto somma di caratteristiche sonore abbastanza simili, tendenzialmente esaltate in gamma medio-alta. All'inizio colpisce, alla lunga stanca e affatica, specie se l'ambiente non è assorbente al punto giusto (e gli ambienti moderni non lo sono quasi mai).
L'idea di cambiare amplificatore non è malvagia e visto che non ti serve un ingresso phono (per il giradischi) potresti a mio parere trovare qualcosa di più soddisfacente nei cataloghi NAD, Arcam e Audio Analogue, dei partners certamente più adatti alle tue brillanti CM7. In un ambiente così grande lascerei perdere le valvole, perché avresti bisogno di tanta potenza, certo non reperibile a buon mercato nel caso di amplificazioni a tubi termoionici. Lascerei perdere anche la Classe D (o T, è la stessa cosa), l'esuberante trasparenza e dettaglio potrebbero creare ancora un connubio non esattamente rilassante per le tue orecchie.
Anche in questo caso ti servirebbe comunque buona potenza e le alternative a prezzi terrestri, in Classe D, non sono poi moltissime. Purtroppo non specifichi il budget a tua disposizione, quindi è impossibile per me essere più preciso di così, mi conforta il fatto che i tre marchi citati offrono amplificatori di buona potenza in diverse fasce di prezzo, non dovresti faticare a trovare quello più adatto a te.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Diffusori bookshelf o torri da pavimento
Caro Direttore,
ho un impianto composto da giradischi Project Debut II SE con testina Ortofon MC-1 Turbo, amplificatore Rotel RA-931, casse B&W 602 S2 e lettore CD Cambridge Audio TRAC-1.
Insomma un decente sistema entry level. Quando sono andato due settimane fa comprare la nuova testina parlando con il negoziante mi sono lamentato che gli alti sono un po' aspri, inoltre noto che su certi dischi va in crisi. Lui mi ha risposto che il problema sono le casse, così questo sabato sono tornato da lui per ascoltare un paio di casse. Ho ascoltato le B&W CM5 in parallelo con le casse della B&W attuali però simili come le mie (serie 600). Ampli e cd player eranno del Rotel serie 06 SE. Effettivamente le CM5 suonano molto meglio, molte cose che prima quasi non si sentono adesso ci sono. Dopo, per fare il paragone, ha anche attaccato le CM9 che sono l'high end della B&W. Prima le ho ascoltate con amplificatore Rotel RA-1520 e dopo con un pre e finale della Audiolab. Tutta altra musica, molti più dettagli la presentazione nello spazio era decisamente superiore. Peccato che per le CM9 con un amplificatore adeguato siamo a 4000€ (da fare sconto e valutare usato). Decisamente troppo per me. Le CM5 le posso avere per 800€ già scontate e ritirando le mie. E le CM5 posso pilotare con il mio ampli. Però il senso dello spazio che danno le torri mi è molto piaciuto cosi gli ho chiesto delle CM7. Lui mi ha detto che sono le casse un po' particolari, con suono molto pulito e richiedono una incisione molto buona. Lui gli avrà a disposizione tra due-tre settimane cosi ci siamo messi d'accordo che vado a sentirle. Le CM7 con un amplificatore adeguato tipo Rotel ra-1520 saranno qualcosa sopra 2000€, prezzo finale scontato con ritiro del usato. Il mio dubbio è che per lo spazio che ho a disposizione siano troppo grandi. Il nostro soggiorno è un po' meno di 20 m2 però ha la forma irregolare, è come una L. Le casse sono distanziate di circa 2 m e la distanza d'ascolto è circa 2.5 m. Le casse sono distanziate circa 25 cm dal muro posteriore. Lei che ne pensa, le torri possono andare in un spazio così?
In allegato le invio un schizzo del mio soggiorno. Se mi decido per le CM7 quale altro amplificatore lei mi consiglierebbe in alternativa al Rotel 1520? Ascolto principalmente rock, R&B, blues e jazz.
Cordiali saluti,
Rick - E-mail: rphal99 (at) yahoo.com

[Sala d'ascolto]

LC
Caro Rick,
non vedo particolari problemi a inserire una coppia di torri nel tuo ambiente, il problema più grosso è la ridotta distanza dalla parete posteriore ma questo sussisterebbe anche nel caso tu optassi per dei diffusori bookshelf. Tra l'altro, le CM7 non le definirei esattamente grandi, dovresti vedere cosa faccio suonare io in un ambiente di misure simili :-)
Piuttosto, sono sempre un po' perplesso quando mi vengono proposti abbinamenti Rotel - B&W (vedi lettera immediatamente precedente!) anche se, almeno stavolta, il tuo Rotel è già di qualche anno fa e l'impostazione timbrica era un po' meno esasperata di quella dell'era... moderna. Quando il tuo negoziante porterà le CM7 chiedi di poterle ascoltare con il tuo amplificatore. Non suoneranno come farebbero con un amplificazione più sofisticata ma secondo me un'idea abbastanza chiara te la puoi fare comunque, almeno per quanto riguarda il timbro generale.
Ascolta con attenzione, magari portandoti appresso i dischi che conosci meglio, e valuta - se possibile - a lungo, diciamo almeno per un'ora. In questo lasso di tempo dovresti capire se l'accoppiata generi fatica d'ascolto (eccesso di frequenze medio-alte) oppure no.
Vedi se per caso il negoziante possa disporre di alternative di altri marchi o di qualche buon usato. Se non fossi completamente convinto prenditi del tempo per riflettere e, magari, ascoltare anche qualcos'altro.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Amplificazione a valvole per le Electa
Gentile Direttore,
da un po' di tempo ho cominciato a elevare la qualità del mio impianto acquistando un paio d'anni fa una coppia di Sonus Faber Electa (I serie). Ascoltando e apprezzando sempre di più gli impianti valvolari, qualche mese fa ho pensato di sostituire il mio vecchio amplificatore integrato a stato solido e di recente sono riuscito a trovare un pre Audio Research SP9 mk3. Non possedendo ancora un finale, ho portato il pre a casa di un amico assieme alle mie Sonus Faber ed abbiamo provato il tutto con il suo Conrad Johnson MV 75a-1: il suono che ne è uscito ci ha lasciato letteralmente sbalorditi e, alla fine di una serata passata ad ascoltare musica barocca, sinfonica, corale e jazz, abbiamo convenuto entrambi che quel finale avrebbe potuto essere un ottimo compagno per il mio impianto.
Non riuscendo a reperire un MV 75 (almeno finora) ho rivolto la mia attenzione verso un Audio Research VS55, che negli articoli di TNT viene spesso citato e raccomandato, del quale attualmente ci sono un paio di esemplari in vendita a prezzi "umani". Secondo il suo parere potrebbe essere una valida alternativa? È sicuramente un apparecchio molto più recente, migliore in quanto a connessioni e a cavo di alimentazione (separato). La potenza però è più ridotta del Conrad Johnson e non vorrei che il VS55 faccia un po' di fatica a pilotare le casse (tenga conto che sono posizionate in un soggiorno di metri 6x6). Cosa ne pensa? Sul VSi55 (integrato) ho letto "Classe AB1 arricchita, e l'arricchimento è dato dalla corrente di riposo, decisamente più alta di quanto non avvenga con le convenzionali circuitazioni in Classe AB: il bias delle quattro valvole 6550 di amplificazione, è impostato a 65mA, un valore decisamente alto. Date queste premesse, non è presente un circuito di "standby" con pre-riscaldamento dei filamenti dei tubi, e la casa sconsiglia di tenere l'ampli costantemente acceso, come si fa il più delle volte con i valvolari. La durata dichiarata dei tubi, con il suddetto valore di corrente di riposo, è di 2000 ore.". Se questo vale anche per il VS55, per quanto ne capisco le 6550 sono un po' "tirate per i capelli", fatto questo che inciderebbe non di poco sulla loro durata e di conseguenza sul mio portafogli. O sbaglio?
La ringrazio in anticipo per l'attenzione che vorrà dedicarmi, rinnovandole nello stesso tempo i complimenti per la bella realtà di TNT, autentico punto di riferimento per me e per il gruppo di audiofili che frequento.
Gabriele - E-mail: olivetum (at) libero.it

LC
Caro Gabriele,
Conrad Johnson e Audio Research sono due mondi abbastanza diversi, per filosofia costruttiva e impostazione sonora. È difficile che chi ami uno riesca ad amare anche l'altro marchio. Se ti è piaciuto così tanto il finale Conrad Johnson, il consiglio migliore che mi sento di darti è quello di cercare l'integrato di questa Casa, il modello CAV50, da 50 watt per canale su 8 Ohm e 75 su 4 Ohm. L'impostazione sonora è simile a quella del finale che hai ascoltato tu e, in più, ti permette di eliminare il preamplificatore. Altrimenti, qualora desiderassi tenere il pre, ti consiglierei di continuare a cercare un finale CJ, prima o poi qualcosa si trova, basta non avere fretta.
L'integrato VSi55 e il rispettivo finale VS55 di Audio Research sono, sostanzialmente, lo stesso apparecchio, identica circuitazione. Tieni conto che la corrente di riposo, in versioni successive, è stata abbassata a 55mA (contro i vecchi 65 mA) proprio per migliorare l'affidabilità e la durata nel tempo dell'apparecchio.
Per quanto riguarda la potenza a disposizione, in tutti i casi citati, questa dovrebbe essere sufficiente per pilotare le tue Electa, l'ambiente grande influisce fino a un certo punto, molto dipende dalla distanza d'ascolto dai diffusori e dai volumi cui sei solito ascoltare. Le Electa, peraltro, non sono certo diffusori per sonorizzazioni live di grandi ambienti: sono dei piccoli bookshelf, non si possono pretendere miracoli.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Scelta diffusori per home studio
Egregio direttore sono un musicista 26enne con la passione dello studio recording, da qualche anno ho cominciato ad allestire nella sala regia del mio studio di registrazione (quindi opportunamente curata dal punto di vista acustico) il mio impianto hifi. Dopo diverse peripezie e cavolate combinate sono riuscito con molto sacrificio a completare il mio impianto:

Per quanto riguarda i diffusori viene la nota dolente, in principio della mia ricerca sono incappato in un cosidetto pacco comprando delle torri da pavimento Dragon Audio dream 36 delle quali non sono del tutto soddisfatto soprattutto in gamma media, in realtà hanno un equilibrio timbrico del tutto insoddisfacente (sarà il mio orecchio viziato male dall'ascolto di reali strumenti musicali?). Sta di fatto che siamo ben lontani dall'ascolto dei miei monitor da studio Yamaha NS10. Navigando sul web ho visto delle proposte interessanti provenienti soprattutto dal mercato inglese, nazione dal punto di vista musicale molto invidiabile. Premesso che ascolto tutti i generi di musica (purchè si tratti di buona musica) volevo sapere la sua opinione in merito alla Kef C7 ed alle Mission M35i, eventuali sue nuove proposte sono ben accette ricordando però che il mio budget si ferma lì.
Un altra piccola nota gliela chiedo a proposito delle sorgenti e ai cavi di potenza: sono realmente necessarie le punte?Ritiene che i miei cavi siano all'altezza della situazione?
Nell'attesa di un suo riscontro le invio i miei più calorosi saluti e ritengo che il lavoro fatto per la rivista meriti un grandissimo elogio soprattutto per la passione per la musica che trasuda dai suoi editoriali, grazie mille e a presto.
Samuele - E-mail: kerix84 (at) libero.it

LC
Caro Samuele,
visto il costo di quelle casse Dragon Audio non credo sia onesto chiedere chissà quale raffinatezza, tuttavia il fatto che senta poca gamma media potrebbe essere un effetto psicoacustico, dovuto al fatto che i diffusori dovrebbero avere anche i bassi, cosa che le NS10 non hanno ;-)
Questo è un fenomeno abbastanza tipico: chi è abituato a non sentire i bassi, le prime volte che sente un diffusore che li riproduce decentemente (almeno da punto di vista quantitativo!) storce il naso perché gli sembra di non sentire la gamma media. L'orecchio è una gran brutta bestia e il cervello a volte è pure peggio.
Inoltre, un diffusore che riproduce principalmente la gamma media e alta sembrerà più preciso e dettagliato di uno più completo di qualità e classe equivalenti. Non conosco i diffusori Dragon Audio se non per aver letto qualche info gironzolando su Internet ma dubito fortemente che possano essere peggiori degli NS10, che sono veramente il diffusore più sopravvalutato della storia dell'audio. Finiti negli studi di registrazione perché poco costosi, robusti, facilmente reperibili e con un suono che doveva somigliare il più possibile a quello di apparecchiature economiche (i dischi si fanno per il grande pubblico, mica per gli audiofili!) hanno assunto un immeritato status di diffusore lineare e corretto che si è tramandato per generazioni.
Ciò premesso, ti consiglierei di andare ad ascoltare i due diffusori che ti proponi di acquistare, magari portandoti i tuoi NS10 sottobraccio, meglio evitare altre...sorprese, no?
Alternative ce ne sono tante, ma occorre anche verificare cosa tu possa valutare di persona.
Per quanto riguarda l'annosa questione delle punte la buona notizia è che no, non sei obbligato a metterle. Puoi usare anche dei materiali morbidi, al posto dell'accoppiamento rigido.
Infine, i tuoi cavi non li conosco, quindi non posso esprimermi: in generale ti consiglio di concentrarti sulla scelta dei diffusori, tutto il contorno si potrà curare meglio in un secondo momento.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Dynaudio con pochi bassi
Gentilissimo Direttore, le scrivo un'ennesima lettera, giustificandomi con il fatto che la responsabilità è un po' anche sua, infatti sono in dirittura d'arrivo per l'acquisto dei miei primi diffusori di una certa qualità dopo averne, come Lei consiglia sempre, ascoltati diversi, dai prodotti Wharfedale ai B&W, ovviamente tutto poi cozza con la capacità delle tasche di un giovane ingegnere squattrinato, taglio corto e vengo al punto, starei acquistando un paio di Dynaudio 42, usate ma in condizioni perfette, al costo di 300 euro, provate nel mio ambiente stanza di circa 4 metri per 5 ma riccamente arredata (un armadio a parete ruba molto spazio ad esempio), il risultato dell'ascolto è stato positivo, nonostante i supporti non fossero che improvvisati e abbia dovuto usare cavetteria di bassa lega, la stessa sorgente cd un povero Technics in attesa dell'occasione che ne decreterà la sostituzione. Ecco con tutto questo i diffusori hanno surclassato le Mission in mio possesso, alti e gamma media mi sono piaciuti assai, venendo ai bassi, che dire leggendo qualche recensione pare che i 56 Hz dichiarati ci siano tutti, ed in effetti la qualità c'era tutta, però come dire mi è mancato un po' di impatto, probabilmente il mio orecchio è abituato all'effetto "loudness" di qualche diffusore di fascia più bassa e questo mi ha ingannato ma c'è anche da dire che le Dyn con tutto l'essere da 4 hom (il loro modulo di impedenza pare oscilli sempre tra i 3.7 e 4 hom quindi molto piatto) non è che spacchino proprio i timpani in particolare sui bassi, con il mio NAD C340 che dovrebbe quindi tirar fuori sui 100w (e in effetti ha scaldato a dovere) mi sarei aspettato qualche db in più.
In definitiva lei pensa che le condizioni della prova abbiano inficiato sull'espressione generale ed in particolare sui bassi delle Dyn? A prescindere da questo sarei comunque intenzionato in un futuro ad aggiungere un subwoofer magari autoscostruito, Lei crede che possa ottenere risultati considerabili hifi con questa configurazione 2+1? Nel caso volessi usarne uno passivo la bassa impedenza delle Dynaudio potrebbe essere un problema? Non avrei problemi comunque a realizzare i crossover necessari anche se manco di esperienza e spesso non riesco a coniugare le mie nozioni di elettronica/elettrotecnica con l'impatto sonoro che esse avrebbero. Grazie per tutti i consigli che si sente di darmi, senza questi non avrei potuto inoltrarmi in questo mondo senza prendere taaaaaante (costose) cantonate.
Gabriele - E-mail: root_radical (at) hotmail.it

LC
Caro Gabriele,
le Dynaudio 42 sono delle ottime casse, precise e raffinate. Forse non hanno i bassi spaccatimpani, ma se è questo che cerchi, la tipologia di prodotto è proprio sbagliata, meglio rivolgersi altrove. L'inserimento di un subwoofer sarebbe problematico (specie se passivo!) e non risolverebbe il problema del punch, che è relegato in una porzione di frequenze che sarebbe ancora riprodotta dalle Dynaudio. In altre parole: se non sei convinto, non pensare neppure per un istante di poter rimediare aggiungendo scatole e scatoloni improbabili in futuro, non risolveresti il problema, avresti un sacco di altra roba per casa, spenderesti soldi inutilmente e avresti pure difficoltà a disfarti del surplus.
D'altra parte, potresti da una parte iniziare un percorso di ri-educazione all'ascolto che ti potrà tornare utile in seguito mentre dall'altra potrebbe essere che con una sorgente migliore, degli stands ragionevoli e, magari, con un posizionamento ben studiato, i bassi delle Dynaudio 42 ti possano anche soddisfare. Ti ripeto, comunque, che non si tratta di diffsuori realizzati per stupire con il boom boom. Qualora volessi un suono più d'impatto, dai un'occhiata al catalogo Klipsch. L'ambiente non è piccolo, io ci vedrei meglio dei generosi diffusori da pavimento, da cercare anche usati.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Buongiorno Lucio,
credo siano passati un paio di anni da quando ti chiedevo in stato confusionale come meglio far suonare un HT che, nella mia ignoranza, pensavo fosse un punto di arrivo! Fortunata fu la mail con la quale mi risposi, trovò terreno fertile, capii che la Musica non era quello che stavo ascoltando, o meglio non era il modo migliore di porsi nei confronti della stessa. Mi mancava l'educazione all'ascolto, mi mancava capire cosa realmente fosse uno stereo.
Allora vendetti il mio HT Denon, e senza farmi prendere da manie di grandezza (compresi che comunque non sarei stato in grado di apprezzare un sistema costoso rispetto ad uno più modesto...) comprai queste elettroniche:

Ho poi passato non so quanto tempo a farmi e rifarmi metri e metri di cavi seguendo i vostri progetti, sperimentando e tentando di capire le differenze, ho aggiunto filtri e ogni altra cosa fosse utile a migliorare quel che ho....è stato un lavoro meraviglioso, appagante, una scoperta che si è ripetuta per ogni cd che ho riascoltato più e più volte.
Poi ho smesso. Ho solo ascoltato ore ed ore di Musica che mi sto godendo con uno spirito ed una consapevolezza differente...ho vissuto questa esperienza come un percorso ed ora vorrei fare un piccolo passo in più......ebbene si, un piatto vintage e provare l'analogico!
Ho trovato un vecchissimo piatto della Unitra Brigmton Gs 440 (anni 80 circa....per un centinaio di euro...) in ordine e revisionato, spero possa essere un buon punto d'inizio per un nuovo capitolo....so già che questa novità mi rapirà per chissà quanto tempo. Con questo entusiasmo ti saluto e ti ringrazio e anche se non mi considero un audiofilo, sai una cosa? Sono felice, e sono felice anche che ci siano persone come te che la passione la facciano trasudare dal loro lavoro e come un virus poi si ammorba su noi lettori.
A presto, Fabio.
Fabio - E-mail: fabio.magon (at) db.com

LC
Caro Fabio,
grazie di cuore per le belle parole e per questa ventata di fresco ottimismo. Purtroppo non conosco il piatto in tuo possesso quindi non posso esprimere pareri, mi viene solo da chiederti come mai abbia deciso per questo acquisto: per 100 € magari riuscivi a trovare qualcosa di più noto, che avrebbe reso anche eventuali upgrade/sostituzioni di parti e rivendibilità futura decisamente più semplici. Per curiosità ho dato un'occhiata alle aste di giradischi appena concluse su Ebay, mettendo 80-100 € come fascia di prezzo. Ebbene, qualche buon "pezzo" è stato scambiato (Pioneer PL112, un Thorens TD105, qualche Dual) mentre altri sono rimasti privi di offerte e altri ancora li ho visti in asta in questo momento (es. un altro PL112 per meno di 100 €). Certo, bisogna vedere le condizioni d'uso e di funzionamento, però - secondo me, con un po' di pazienza - saresti riuscito a metter le mani su qualcosa di buono e...conosciuto. Ho visto le foto del tuo, in tutta sincerità non mi ha fatto una buona impressione, ma magari funziona benissimo, non so.
Tutto questo giro di parole mi serve solo per dire che questa mania del ritorno all'analogico sta generando mostri: giradischi improbabili venduti a prezzi assurdi, robetta di plastica giapponese della peggiore produzione anni '80 spacciata per vintage di valore e così via. Se analogico deve essere, che ci sia almeno una buona base dalla quale partire: il rischio di non capire niente del suono del vinile e di rovinare gli LP, con macchine inadeguate, è altissimo. Mi chiedo che senso abbia acquistare certe cose quando oggi, per 200 € (duecento) si trovano giradischi nuovi, ben costruiti e ben suonanti, completi di braccio e testina, per appena 200 € (ProJect Essential, Debut, Genie 1...).

Questa settimana, dopo tanti brani facili, qualcosa di piuttosto indigeribile. Per tutti gli appassionati di...jazz, 1 minuto e 44 secondi di puro delirio sonoro di John Zorn & The Naked City (con Bill Frisell alla chitarra) al Festival Jazz di Stuttgart. Il brano, se così lo si vuol chiamare, è Osaka bondage. Ricordo di aver assistito a un concerto di John Zorn & The Naked City tanti anni fa a Torino, in un teatro. Fu un'esperienza indimenticabile. Qualcuno obbietterà - come è già accaduto - che questi non sono suoni per un impianto HiFi, pazienza! Io l'impianto HiFi lo uso per ascoltare Musica, non uso i dischi per ascoltare l'impianto. È una prospettiva che molti audiofili dovrebbero prendere in seria considerazione.
Se vi piace il genere, non perdetevi i video, sempre su YouTube, di John Zorn e Mike Patton insieme. Genio e sregolatezza in un cocktail esplosivo.
Buon...ehm...ascolto!

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