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Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 27/2/2011 - 5/3/2011

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  1. Domanda puramente culturale
  2. Scelta meccanica CD
  3. Suono asciutto
  4. Ampli Scythe SDA-1100 e varie...
  5. Rumori con l'analogico
  6. Quale stanza per l'impianto HiFi?
  7. Impianto (quasi) completo
  8. Consigli per un upgrade
  9. Cavi autocostruiti
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Domanda puramente culturale
Gentilissimo Direttore,
ogni messaggio della sua posta comincia con un ringraziamento e un apprezzamento per la rivista e per il Suo lavoro non remunerato. Forse per lei sarà diventato normale, ma ci tengo a ringraziarla anch'io! L'uscita settimanale è un appuntamento a cui non rinuncio mai e che spesso mi da occasione di arricchire la mia cultura puramente musicale grazie ai Suoi link. La ringrazio molto.
Detto ciò mi appresto a farle una domanda inusuale e forse di scarso interesse per gli altri appassionati: una domanda puramente culturale. Spero di non essere inopportuno, ma la frase "Preferiamo rispondere e quindi discutere con voi di tematiche legate al mondo dell'HiFi in piena libertà" presente nelle "Istruzioni per l'uso" mi ha dato una timida fiducia. Ultimamente mi sono molto interessato delle doti di alcune amplificazioni AM Audio.
Le caratteristiche tecniche mi hanno stregato, specie quelle dei finali bilanciati di elevata potenza (b-1000 in primis), ma mi sono subito chiesto se questi bestioni nostrani si possano considerare dei punti di riferimento mondiale anche a livello musicale e non solo tecnico. E se non lo sono, quali sono le amplificazioni che possono fare di meglio? Tranne le recensioni di Audioreview presenti sul sito non ho trovato molto che potesse rispondere a questa domanda. Per me è impossibile andare ad ascoltarli e sarebbe anche terribilmente inopportuno andare senza il minimo interesse all'acquisto (in verità si tratta di impossibilità economica). Oltretutto la mia scarsa esperienza non mi permette di fare delle valutazioni affidabili. Dico questo perché non avrei nessun termine di paragone a disposizione non avendo mai ascoltato nulla di neanche lontanamente vicino. Dunque pongo il quesito a lei, l'unico audiofilo che io conosca!
La domanda è spassionata, si senta libero di rispondere come più le piace, o di non rispondere affatto. In ogni caso la ringrazio e mi scuso per essere stato prolisso.
Matteo - E-mail: Bolognesissimi (at) gmail.com

LC
Caro Matteo,
non appena ho iniziato a leggere la tua gentile missiva mi si sono illumnati gli occhi quando sono giunto al punto nel quale ti proponevi di porre una domanda puramente culturale, per usare le tue stesse parole. Mi son detto: vuoi vedere che, batti e ribatti, prima o poi si riesce a parlare anche di massimi sistemi? E invece...si trattava di una richiesta di parere sui prodotti AM Audio. Non ti nascondo una certa delusione, non per i prodotti, quanto per l'argomento della domanda. Comunque sia, non mi sottraggo ai miei doveri. Nel passato abbiamo recensito diversi apparecchi AM Audio, con esiti abbastanza lusinghieri. In generale si tratta di prodotti ben realizzati, che strizzano l'occhio all'audiofilo che valuta l'HiFi un tanto al chilo: non c'è niente di criticabile in tutto questo, si tratta di un target aziendale ben preciso e va benissimo così. Difficile parlare di suono in maniera astratta, ogni apparecchio è una storia a parte. Posso parlare di quelli che abbiamo avuto modo di provare direttamente...e l'abbiamo già fatto, basta rileggersi le recensioni. Si tratta del non plus ultra mondiale? Certamente no, e non credo che la stessa AM Audio abbia queste ambizioni, altrimenti si confronterebbe con il resto del mondo, distribuendo i suoi prodotti anche fuori dai nostri confini.
Quindi, se ti aspettavi di leggere che sì, si tratta delle cose migliori al mondo, devo deluderti non tanto perché gli AM Audio non meritino una tale stima quanto perché la domanda stessa è priva di significato. Se esistesse qualcosa che è il meglio al mondo nel giro di qualche anno la concorrenza sparirebbe. Esiste una marca di automobili che è la migliore al mondo? Una di orologi? Di computer? Di tostapane? Di schiuma da barba? Ecco, vedi che non appena ci spostiamo dal campo dell'audio questa tua ingenua domanda appare in tutta la sua....ingenuità. Lo vogliamo capire, una volta per tutte, che non esiste er mejo, esistono i prodotti, tutti coi loro bravi compromessi, esiste la concorrenza, esistono soluzioni più o meno adatte a certi contesti.
Potresti, è vero, andare ad ascoltare AM Audio ma se non hai idea di come valutare il suono...a che pro? Proveresti una Pagani Zonda dopo aver guidato per anni una Panda 30? Io stesso, che qualche esperienza di auto sportive ce l'ho, non credo sarei in grado di giudicare una Zonda a confronto con una Veyron, tanto per fare il nome di due estremi, pure molti diversi tra loro. E allora che si fa? Si torna sul pianeta Terra e si prova ad ascoltare bene la propria Musica preferita nel migliore dei modi, ascoltando, confrontando e provando a crescere in esperienza e capacità di giudizio. Possiamo ovviamente sognare, basta che questo non ci privi del piacere di essere soddisfatti di ciò che ascoltiamo.
Questa tua missiva, tra l'altro, mi fa ricordare che è da tanti anni che non proviamo materiale AM Audio, magari ci possiamo fare un pensierino, specialmente in merito ad alcun prodotti di fascia medio-bassa che possono essere divertenti da provare. Le corazzate resistenti ai proiettili all'uranio impoverito, invece, hanno fatto il loro tempo, a mio modo di vedere.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Scelta meccanica CD
Egregio Direttore,
Le scrivo questa mia per salutarla e ringraziarla anticipatamente per l'attenzione che spero vorrà prestarmi. Qualche mese fa, di ritorno dalle vacanze, la meccanica Audio Alchemy Pro non vuole più saperne di funzionare. La scheda di controllo è andata. Sostituisco con un vecchio Technics serie MASH che collego con uscita ottica al convertirore A.Alchemy DDE v 3.0. E da qui il dubbio su cosa fare. Nel contempo le descrivo l'impianto:

Con una chiavetta/convertitore USB/SPDIF ascolto a volte musica liquida, ma per i CD che ho e che continuo ad acquistare, che faccio? Provo sull'usato e cerco di fare il salto rispetto alla vecchia A.Alchemy che altro non era che la versione più economica della Pioneer Stable Platter? Ma quanto conviene spendere e quanto incide sul risultato finale? La differenza tra una Proceed e una meccanica commerciale l'ho sentita bene, prendere una VRDS buona significa spendere circa 1000 euro per avere un cd buono con una meccanica ottima e comunque utilizzare solo la meccanica.
Intorno ai 500 euro ho visto un buon Marantz cd 10, dei Thule cd 150B, Sony serie ES di tutti i tipi, ma di meccaniche vere e proprie non c'è traccia a meno di non spendere 2/3000 euro e andare su CEC, Wadia etc etc. Inoltre sono tutte macchine che cominciano ad avere piu di 10 anni di vita e che quindi andrebbero anche ricondizionate.
Che io sappia non esistono Philips CDM solo transport a basso costo, a meno di non andare a pescare negli anni 80 (!!). La confusione è molta.
Spero nel suo aiuto e la saluto con cordialità.
Nicola - E-mail: nico.rea (at) tiscali.it

LC
Caro Nicola,
ci sono in circolazione meccaniche che montano la Philips CDPro, ad esempio la Northstar, che non è impossibile trovare usata. In alternativa, ben più economica, potresti valutare un bel lettore integrato Pioneer con la Stable Platter (tutti quelli con la sigla PDS), ce ne sono di molto belli a prezzi assolutamente umani. Non disdegnerei qualche Sony della serie ES.
Per delle meccaniche più eso ogni tanto si vedono in vendita delle bellissime Theta Digital o delle Proceed o anche la mitica Wadia WT3200, che montava la CDM-1. I prezzi sono sotto i 1000 €, in genere.
Altre possibilità, ben più economiche ma comunque valide, potrebbero essere rappresentate dalle meccaniche Audiolab 8000 CDM e Rotel RDD980, abbastanza diffuse e....riparabili. Nel nuovo, invece, potresti considerare la meccanica che ho appena recensito, ovvero la
Little Dot CDP_I che monta una meccanica Philips/DaisyLasers GyrFalcon. Non è un fulmine di guerra nel rispondere ai comandi, legge la TOC in un'era geologica ma costa poco e va bene.
La scelta dipende un po' da te, dalla cifra che pensavi di investire e, last but not least, da quel che riesci a trovare in circolazione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Suono asciutto
Buonasera direttore,
da un paio di anni seguo la sua rubrica della posta di TNT-Audio e, dopo aver apprezzato la Sua esperienza, mi decido a sottoporLe un mio dubbio/problema. Il mio impianto attualmente è composto da:

Ascolto prevalentemente musica antica e barocca, ma con frequenti incursioni nel jazz. La mia insoddisfazione deriva dal confronto tra l'ascolto in cuffia e l'ascolto in ambiente: con le cuffie, seppure ormai di una certa età, la riproduzione mi permette di godere della presentazione degli strumenti nella loro completezza e morbidezza (bassi, medi, alti, voci) mentre ascoltando i diffusori il suono diventa molto "asciutto" capisco che i wf da 11 cm delle Opera non possono scendere molto ma mi pare che il suono sia eccessivamente sbilanciato verso la porzione alta dello spettro sonoro. Ho provato a posizionare diversamente i diffusori in ambiente (circa 18 mq mediamente assorbente) ma ho ottenuto miglioramenti marginali. A questo punto sono indeciso tra due strade: tenermi le SP-1, provando ad aggiungere un subwoofer, oppure cambiarle puntando magari su delle piccole (per problemi di spazio) tower (Rega rs3 p. es.) da ricercare nell'usato. Lei cosa ne pensa?
P.S. per la pulizia dei vinili ho scaricato dal sito di Diego Nardi (www.webalice. it/jlc891/Resuscitare_i_dischi.pdf ) l'articolo: "Vecchi vinili: arati, incroppati...che si fa?" e seguendo i consigli sono riuscito a resuscitare dei dischi divenuti inascoltabili.
Grazie per l'attenzione prestatami.
Cordiali saluti,
Claudio - E-mail: claudiobaraldi (at) tiscali.it

LC
Caro Claudio,
confrontare un piccolissimo bookshelf con una buona cuffia non ha molto senso: si tratta di due approcci completamente diversi. La cuffia, pur mancando di immagine tridimensionale propriamente detta e dell'impatto fisico delle basse frequenze ha, comunque, una risposta abbastanza ampia che un piccolo diffusore non può proprio permettersi. Anche delle piccole cuffie intraurali hanno una risposta in gamma bassa tutt'altro che disprezzabile! Ti servono pertanto diffusori più generosi, magari proprio delle torri e forse azzarderei ancora con delle Opera. Si tratta generalmente di diffusori dall'impostazione molto generosa in basso (anche le vecchie Platea o Terza andrebbero benissimo) e soprattutto ti permetterebbero di non discostarti troppo dalla timbrica alla quale sei abituato.
Non è male l'idea delle Rega ma fossi in te concentrerei la mia attenzione verso Opera: con un po' di pazienza un modello tower da pavimento, nel'usato magari, salta fuori.
Per quanto riguarda la pulizia del vinile ti ringrazio per la segnalazione del buon lavoro di Nardi.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Ampli Scythe SDA-1100 e varie...
Gentile Lucio,
ritorno a Lei dopo moltissimo tempo poichè, grazie alla recensione dell'oggetto "in oggetto" :-) mi è ritornata voglia di risentire la musica. Mi spiego: Per le alterne vicissitudini della vita, si arriva a volte a dover scegliere di vendere i "prezzi pregiati" per sfamare gli "uccellini" che a casa stanno comunque con la bocca aperta, sperando in futuri migliori...
Comunque la "musica" l'ascoltavo con un Ampli integrato Pioneer per HT, come sorgente CD ho un Teac CDZ 5000 "taroccato" sostituendo gli operazionali Philips con dei BB e con le mie fide Altec 14. Niente di che. Si "ascoltava" musica, non la "godevo" più.
Per sfizio ho acquistato lo
Scythe, e devo dire che ho ricominciato a rigustarmi un po' la musica. Le Altec, con la loro efficenza, mi aiutano non poco, il tipo di musica che ascolto (principalmente jazz) mi aiuta anch'esso e quindi ricomincio a divertirmi.
Ora arrivo al punto: mi sono adattato un vecchio portatile HP con Linux Ubuntu, lo utilizzo come supporto audio, mi sono convertito tutti miei CD in formato Flac e mi sono messo la discoteca su HD.
E qui la prima sorpresa: i file ascoltati con il lettore standard di Ubuntu o con VLC per Ubuntu si sentono, a parità di volume e senza equalizzazione alcuna in maniera totalmente diversa. Quindi anche i programmi introducono la loro "colorazione" nella riproduzione del file.
Cominceranno ora le diatribe su quale è il lettore migliore da utilizzare? E inoltre: se compro un Dac esterno, la parte preamplificatrice non è sempre quella del Notebook? Se è scadente quella, non è scadente anche di conseguenza la riproduzione?
Terzo e ultimo punto: ho modo di prendere un ampli Cambridge A5 per una 50 di Euro con un finale di potenza rotto ma l'uscita pre funzionante. Posso collegarlo allo Scythe per collegarci il CD e qualche altra cosa?
Scusi la prolissità e grazie anticipatamente per le risposte.
Stefano - E-mail: frascaro (at) tiscali.it

LC
Caro Stefano,
scusandomi nuovamente per il disguido nella risposta, che avrebbe dovuto essere pubblicata la settimana scorsa, passo a rispondere ai tuoi gentili quesiti. Ebbene sì, ci sono differenze tra player e player! Sul mio notebook, ad esempio, Windows Media Player suona molto meglio di Philips Songbird, che è il software proprietario di Philips per la gestione dei suoi dispositivi multimediali (il player di mia figlia, per la precisione). E Foobar è migliore di WMA. Non ho esperienza diretta dei player per Linux ma sono sicuro che se cerchi un po' in rete trovi tantissime discussioni sul tema, prove e controprove, settaggi vari etc. Puoi anche chiedere lumi al nostro esperto in musica da PC ovvero Nick Whetstone (nick (at) tnt-audio.com, contattalo in inglese!).
Con un DAC esterno tu prelevi il segnale digitale, il flusso di bit uscente dall'hard disk, quindi salti a piè pari la conversione effettuata all'interno del PC, di norma abbastanza scadente. Alcuni DAC, poi, usano dei drivers proprietari ad hoc.
Infine, sono felice che il piccolo Scythe ti abbia fatto riscoprire il piacere per la buona Musica e l'ascolto: per 50 € direi che si tratta di un risultato assolutamente entusiasmante. Puoi certamente usare un ampli integrato come sezione pre per il tuo Scythe, a patto che abbia l'uscita pre out, proprio come l'A5 che hai in osservazione. Anzi, per evitare di inquinare il segnale facendolo passare attraverso molti circuiti e un secondo potenziometro del volume, ti consiglierei di prelevare il segnale per lo Scythe direttamente dalle uscite TAPE OUT (o TAPE REC): si tratta di uscite linea non dipendenti dai controlli dell'amplificatore. Il risultato sonoro dovrebbe essere ancora migliore.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Rumori con l'analogico
Ciao Lucio,
sono un affezionato lettore di TNT-Audio, da qualche tempo mi sono lanciato nel mondo dell'HiFi, prendendo un impianto più o meno entry level composto da:

L'impianto mi dà, ormai da qualche anno a questa parte, piccole grandi soddisfazioni. Da un po' di tempo, anche per la mia mania di feticismo musicale, ho ampliato la mia collezione di dischi in vinile, iniziando a frequentare le fiere, ricercando le prime stampe, imparando a lavare i dischi e a prendermene cura. Ascolto prevalentemente rock e non sai quale soddisfazione si prova nel mettere sul giradischi un 33 giri degli Smiths o dei Joy Division e sentire quei suoni esattamente come dovrebbero sentirsi...da un po' di tempo a questa parte però (c'è sempre un però) non sono pienamente soddisfatto del comportamento del mio giradischi.
Capita che, quando avvio il motore, allo spunto sia silenziosissimo, ma, appena raggiunta la velocità di regime, inizi a generare un rumore meccanico, dovuto naturalmente alla massa in rotazione che, nonostante il mat TNT Janus autocostruito, finisce per arrivare alla puntina. Naturalmente, il rumore si percepisce soprattutto all'inizio di un disco, sulla parte non scritta dalla musica.
Naturalmente il Thorens l'ho comprato usato, con cinghia nuova e testina Audio Technica (purtroppo non so il modello) ormai quattro anni fa. Mi chiedo a cosa possa essere dovuto questo rumore meccanico, se è normale in un giradischi comunque vecchio e se si può eliminare cambiando la cinghia o lubrificandone i componenti.
Un altro difetto (di diversa natura) che noto è che, a piatto fermo, alzando al massimo il volume dell'ampli, alla puntina arriva qualche interferenza per cui, pur non avendo apparecchi accesi, mi capita di sentire un segnale radio attraverso le casse... insomma questi piccoli difetti (sono piccoli perchè una volta partiti i pezzi sul disco non ci faccio più caso) mi rendono un po' perplesso e mi chiedo se sia più saggio portare il mio giradischi da un negoziante di fiducia e provare a restaurarlo, capendo l'origine del rumore meccanico, e magari cambiandoci la testina con una Goldring o Ortofon, oppure valutare la sostituzione del giradischi con un più moderno Pro-ject che, per quanto non abbia il fascino di un oggetto vintage, probabilmente (pensavo alla serie Debut), suonerà meglio (non so perchè ma il giradischi nuovo mi dà molto l'idea del plug'n'play, anche se so che è sempre sbagliata quando si parla di sorgenti analogiche).
Accetto tuoi consigli per permettermi di ascoltare al meglio i miei amati LP.
Ti ringrazio in anticipo.
Salvatore - E-mail: salsanninomail (at) gmail.com

LC
Caro Salvatore,
non mi è chiarissima la descrizione del primo problema, sembrerebbe un rumore che la testina capta, proveniente dal motore o da una vibrazione del controtelaio. Procurati uno
stetoscopio e ausculta il giradischi quando è in moto, senza suonare alcun disco, alla ricerca del rumore sospetto. Con un po' di pazienza dovresti con facilità risalire al colpevole. Le mie ipotesi sono: motore che vibra, perché magari fissato male, cinghia di misura sbagliata che fa lavorare male contropiatto e puleggia del motore, controtelaio mal regolato, che magari striscia sul contropiatto in rotazione.
Il secondo problema, invece, è un vero e proprio classico, ne abbiamo parlato più volte qui su TNT-Audio: si tratta dei cavi di segnale che agiscono da antenne radio: il debole segnale viene poi amplificato dal pre fono e va in riproduzione. Probabilmente hai qualche emittente radio vicina. Una possibile soluzione consiste nell'avvolgere i cavi phono intorno a un toroide in ferrite oppure infilare il cavo dentro dei cilindretti in ferrite, posti alle estremità dello stesso, un po' come certi cavi di uso informatico (cavo stampante, monitor etc.). Prova anche a spostare il giradischi in diverse posizioni fino a minimizzare l'effetto antenna dei suoi cavi.
In ogni caso, questi disturbi non mi paiono, per ora, dei motivi validi per sostituire il tuo Thorens: fai le prove che ti ho detto e vedrai che riuscirai a trovare una soluzione.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Quale stanza per l'impianto HiFi?
Caro Lucio,
ti disturbo per un consiglio veloce, se sopravvivo alla tempesta perfetta nella quale mi sono cacciato, decidendo di cambiare casa :-) ed avendo la possibilità di scelta per la stanza da ascolto, cosa pensi sia meglio come scelta di quest'ultima?
Nella pianta allegata sono indicate due camere (letto 3 e letto 1) quella per l'audio dovrà essere opportunamente arredata. Le casse sono KEF Q55, in compagnia di Marantz CD 6000KIS e NAD 350.
L'impianto è stato purtroppo, usato pochissimo, solo negli ultimi due anni sarà stato acceso meno di 10 volte, credi sia necessario far cambiare i condensatori al NAD?
Grazie, qui si parla di HI FI, niente che sia necessario per vivere degnamente, ma lo spirito che vi anima e il modo di trattare l'argomento, sono un esempio nel grigiore di questo Paese (scusa lo sfogo).
Buon lavoro,
Salvatore - E-mail: vsalvio (at) gmail.com

[Sale d'ascolto, quale scegliere?]

LC
Caro Salvatore,
io sceglierei la sala denominata Letto 3, che ha dimensioni rettangolari contro la Letto 1 che è praticamente quadrata. La superficie è equivalente ma la geometria è tutta a favore della prima, dove potresti installare l'impianto, con buone probabilità di successo, sul lato corto. Anzi, meglio, i diffusori sul lato corto (parete opposta a quella della porta) e impianto su una delle pareti laterali, una bella tenda spessa alla finestra e niente altro in mezzo ai diffusori.
Se arrederai con un occhio alla resa acustica (in maniera abbastanza assorbente, cioè) prevedo ottimi risultati. Non solo, ma potresti costruire un buon triangolo d'ascolto, distanziando quanto basta i diffusori dalla parete posteriore e magari angolandoli un po' verso il punto dove ti siederai ad ascoltare la tua Musica.
Per quanto riguarda l'impianto starei tranquillo: anche se lo hai acceso meno di 10 volte in due anni (un vero record negativo :-)) i condensatori non ne hanno sofferto, questo è sicuro. Al più, se l'impianto è stato tenuto in un luogo umido e poco ventilato, potrebbe essersi formato dell'ossido o della condensa sui potenziometri e sui contatti, niente che un po' di ginnastica meccanica non riesca a risolvere. Magari sentiamoci di nuovo quando la stanza d'ascolto sarà pronta a...suonare :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Impianto (quasi) completo
Gent.mo Direttore,
Le scrivo per aggiornarla sulla composizione del mio impianto che è finalmente arrivata alle battute finali. Dopo aver optato per l'accoppiata entry level della Primare (I21 e CD21) di cui le parlavo nella scorsa mail ho ancora una volta fatto tesoro dei suoi suggerimenti per quanto riguardava i diffusori e mi sono rivolto al mercato dell'usato. Ho preso una coppia di ProAc Response D15 in ottimo stato e ne sono davvero molto contento. Ho inoltre sostituito il cavo di segnale "basic" con un Audioquest King Cobra e sto pensando di prendere una coppia di cavi di alimentazione della Systems and Magic (blackwire plus +) mentre per quelli di potenza se ne parlerà più avanti quando sarà decisa la collocazione definitiva dell'impianto. A tal punto, visto il divieto di chiedere pareri o consigli sui cavi :-) le vorrei porre un ultimo paio di quesiti riguardo agli accessori.

  1. Per quanto riguarda la ciabatta multipresa alla quale collegare le elettroniche, vale la pena prenderne una "dedicata" (ad esempio sempre della Systems and Magic...) o una Vimar da 30 euro può andar bene lo stesso? Avendo fatto 30 posso fare 31 ma non vorrei spendere 200 euro o più inutilmente.
  2. I diffusori poggiano su punte assai aguzze... pensavo di far tagliare una sorta di basetta di granito o marmo da mettere sotto. Può andare come soluzione o è meglio usare le spike shoes della Acatama o similari?
La ringrazio del tempo che vorrà dedicarmi e del costante impegno profuso nella gestione del sito. Un caro saluto,
Paolo - E-mail: jesterhoax1 (at) yahoo.com

LC
Caro Paolo,
complimenti per l'ottimo impianto! Per quanto riguarda la ciabatta è presto detto: o si tratta di una ciabatta dotata di filtro antiinterferenze oppure non vale la pena, qualunque ciabatta ben realizzata andrà più che bene. Dirò di più: piuttosto che spendere tanti soldi in una ciabatta esotica è altamente probabile che ti convenga chiamare un elettricista e farti installare un quadro con 4 (o più) prese a muro, di buona qualità e magari, già che c'è, potresti chiedergli di ripassare i cavi che portano alle prese dell'impianto, raddoppiandoli (due prese per le sorgenti, due per le amplificazioni), utilizzando conduttori di buona sezione, ove non fossero già previsti. La spesa non credo supererà quella di una buona ciabatta esotica ma il risultato sarebbe a tutto vantaggio della soluzione che ti ho proposto. Oltre alla semplificazione dei collegamenti e della maggiore pulizia estetica, potresti avere dei vantaggi dall'utilizzo di due linee separate di buona qualità.
Quel che non capirò mai degli audiofili è perché si intestardiscano a cercare soluzioni complicate (e inutilmente costose) a problemi semplici. Nel mio impianto ho installato due quadri da 8 prese multistandard ciascuno, per un totale di 16 punti. Nel mio caso così tanta roba è necessaria per collegare simultaneamente più apparecchi in caso di prove incrociate, ma nel caso di un audiofilo normale 6-8 prese dovrebbero soddisfare ogni esigenza.
Un discorso analogo può essere fatto per le punte. A parte che non è mica obbligatorio usarle (hai provato senza?) per evitare che graffino il pavimento bastano 8 monetine (4 per cassa) da uno o due centesimi, alle quali, se proprio vuoi esagerare, avrai fatto un piccolo invito per la punta con un trapano (senza forare le monete, ovvio). Con un totale di 8 centesimi (o 16, nel caso delle monete da 2 cent.) avrai risolto il problema, anziché ricorrerre a costose (e non necessariamente ben suonanti) basi in marmo o granito. Forse le monetine non fanno molto esoterico ma ti garantisco che funzionano.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consigli per un upgrade
Buongiorno direttore,
leggo da anni le lettere alla redazione e sono state per me spunto di riflessione e fonte di suggerimenti da quando, giovane neolaureato in ingegneria, con i miei primi guadagni da militare ho comprato le Gale Monitor e un Harman Kardon.
L'evoluzione verso gusti forse più esigenti mi ha portato nel 2002 a comprare in serie prima un Marantz cd6000kis, poi le SF concertino home ed infine da un amico che cambiava il suo ampli un Fase Performance 3.0.
Nel 2006 poi ho acquistato le Opera Platea che hanno sostituito le SF a cui ho accoppiato i cavi
TNT TRIPLE T, ho poi costruito i cavi Piano 6/1 e dotato tutte le mie elettroniche dei cavi TNT - TTS. È da un po' che mi ritorna alla mente il ricordo del suono delle ProAc che all'epoca in cui le ascoltai erano decisamente fuori budget ma che mi avevano colpito per il suono caldo e raffinato nel dettaglio.
Ora l'usato offre tante occasioni e tante scelte, e meditavo di fare un upgrade cominciando proprio dai diffusori infatti ho trovato nella fascia di prezzo 1500/1700 delle coppie di ProAC D15, SF Concerto Gran Piano ed Opera Seconda, di queste ho potuto ascoltare le ProAC e le Opera, ricordo molto bene le Concertino Home ma sicuramente le Gran Piano saranno un'altra cosa. I dubbi che ho riguardano sopratutto il punto di partenza ovvero se la scelta di cominciare dai diffusori con la mia catena di ascolto sia proprio quella giusta.
Il Fase e il Marantz non sono poi così moderni e poi siamo sicuri che non potrei avere qualcosa di più cominciando da uno dei due? Il Marantz ha un suono dettagliato e bilanciato, il Fase è sufficientemente morbido ma mai moscio però come lei ha scritto più volte non c'è limite poi al miglioramento ed io vorrei andare nella direzione giusta per gradi e senza esagerare.
So che è difficile dare consigli però io vorrei sapere la sua opinione sui diffusori che ho selezionato e un'indicazione per una successiva evoluzione del mio impianto ovvero quale sarebbe la successione delle sostituzioni che possa sortire un miglioramento sempre più tangibile considerando che non essendo un maniaco compulsivo (non chieda a mia moglie) vorrei poi goderne per diversi anni arrivando ad una scelta più matura.
La ringrazio per tutte le risposte a tutte le lettere di questi anni e la saluto cordialmente.
Andrea - E-mail: gaspari.a (at) gmail.com

LC
Caro Andrea,
le ProAC D15 sarebbero un passo avanti rispetto alle Platea, quindi ti consiglio di procedere pure tranquillamente, il resto delle elettroniche in tuo possesso dovrebbe essere adeguato allo scopo, in futuro potrai pensare di migliorare anche quelle, eventualmente. Il problema principale di tutto l'approccio all'upgrade, però, è che ti mancano i presupposti corretti. Dici di aver letto tante lettere alla redazione eppure ti sfugge un punto fondamentale, sul quale insisto molto, a costo di diventare noioso: l'upgrade fine a se stesso non ha molto senso, occorre partire da una esigenza, chiara, precisa e ben definita. Le domande da porsi sono sempre le stesse: cosa vorrei migliorare del suono che sento? C'è qualche parametro che mi soddisfa o che vorrei modificare? Voglio forse cambiare radicalmente impostazione timbrica? Non può essere tutto ridotto a una mera questione anagrafica che obbliga a cambiare solo perché gli apparecchi in proprio possesso hanno già qualche anno. In quest'ottica dovrai ragionare per le nuove elettroniche, in vista di un loro eventuale upgrade. Per avere le idee ancora più chiare non sarebbe una cattiva idea ampliare i tuoi orizzonti, andando ad ascoltare altre tipologie di impianti alla ricerca di quel qualcosa in più che altrimenti non saresti in grado di definire e, di conseguenza, riconoscere qualora ti si presentasse davanti. Ciò premesso, vorrei anche metterti in guardia da aspettative eccessive riguardanti i nuovi diffusori: le D15 sono di altra classe rispetto alle Platea, ma non aspettarti che ti provochino subito visioni mistiche. E, soprattutto, se possibile, torna sempre alla configurazione precedente per valutare la REALE entità del cambiamento, a volte potrebbero esserci delle sorprese.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Cavi autocostruiti
Buongiorno, vorrei innanzitutto complimentarmi per i consigli molto utili presenti sul Vostro sito, che ho scoperto per caso e che hanno fatto rinascere in me il piacere di ascoltare musica come si deve, dopo anni di oscurantismo a base di mp3 e derivati!!
Al fine di ottenere il massimo risultato dal mio impianto e prima di tentare un eventuale upgrade sto cercando di mettere in pratica quanto da Voi consigliato. Ho iniziato con il collegare la sorgente all'amplificatore, un pre e finale, con cavi Supra EFF-I autocostruiti dal venditore con configurazione, a suo dire bilanciata. Premetto che non ho mai capito la differenza tra bilanciato e semi bilanciato in termini di resa acustica e qui Vi sarei grato se mi deste qualche chiarimento in merito e su quale delle due configurazioni sia preferibile.
Ho esaminato il connettore RCA ed ho verificato che ha un solo polo centrale, ma non sono riuscito a capire se la calza ed il secondo connettore (il cavo Supra, dalle immagini presenti sul Vostro sito, ne ha due, oltre la calza), sono collegati insieme sul lato stringi cavo oppure no e neanche se la calza risulta isolata da un lato. Non ho tentato più di tanto lo smontaggio dello spinotto RCA per evitare di far danni, visto quanto mi è costato il cavo. Tuttavia il venditore non mi ha indicato un verso di utilizzo, come invece è precisato nel Vostro progetto cavo Shield, per cui l'ho collegato senza seguire alcun criterio particolare.
Vorrei cimentarmi nella costruzione del Vostro cavo
Shield per collegare il pre al finale (attualmente connessi da cavo RCA economico) ed ho notato che il progetto del Vostro collaboratore Cacciapaglia prevede una configurazione appunto semi bilanciata.
La domanda è questa: visto l'utilizzo di cavi bilanciati tra sorgente ed ampli, un collegamento con cavo Shield (semi bilanciato) tra pre e finale può influire negativamente sulla qualità sonora? Lo schema di realizzazione del progetto, non essendo esperto di elettro tecnica, non mi è molto chiaro e vorrei sapere, inoltre, se devo saldare uno dei due connettori (polo +) al pin centrale, mantenendo la stessa polarità all'altro capo del cavo, ed il secondo connettore (polo -) unitamente alla calza sul dorso stringi cavo dello spinotto RCA, oppure se il connettore (polo -) va saldato da qualche altra parte e disgiuntamente dalla calza. Mi scuso per la lunghezza del testo, ma a volte il timore di non essere stati abbastanza chiari nell'esposizione del problema gioca brutti scherzi. In attesa di cortese riscontro porgo cordiali saluti.
Franco - E-mail: franco.tessari (at) hotmail.it

LC
[Comnnessioni XLR e RCA, blanciate e sbilanciate]

Caro Franco,
la questione è, in realtà, molto semplice. I cavi realmente bilanciati utilizzano tre conduttori, polo caldo, polo freddo e schermo. Per questa ragione non possono essere utilizzati se non con apparecchi che abbiano ingressi e uscite bilanciate. Si riconoscono perché gli spinotti sono del tipo XLR e non sono i soliti RCA presenti nella maggioranza degli apparecchi commerciali. In foto puoi vedere i connettori XLR (a destra) e gli RCA (a sinistra). Come vedi si può persino realizzare un cavo con entrambe le terminazioni. Quella bilanciata (vera) è una tipologia di collegamento che ha i suoi vantaggi, specie in termini di isolamento dalle interferenze esterne ed è proprio per questo motivo che è una connessione molto diffusa in ambito pro, per collegare mixer e strumenti musicali con cavi di segnale molto lunghi, che altrimenti si comporterebbero come vere e proprie antenne.
Lo schema cosiddetto semi-bilanciato, invece, può essere usato con le normali connessioni RCA e prevede che un conduttore sia utilizzato come polo caldo, uno come polo freddo mentre la calza/schermo deve essere collegata a quest'ultimo solo da un lato del cavo, in maniera tale da fungere da antenna e scaricare a massa eventuali disturbi. Non è una spiegazione particolamente accurata, ma credo renda l'idea. Per questa ragione i cavi semibilanciati sarebbero direzionali, visto che le interferenze dovrebbero andare verso l'apparecchio ad impedenza minore. Infatti, nel nostro progetto Shield, risulta collegato lato sorgente (CD, ad esempio, o pre) e risulta isolato dal lato amplificatore (integrato o di potenza). In sostanza: il polo caldo va saldato da ambo le parti, al pin centrale, il polo freddo (l'altro conduttore) va saldato da ambo le parti (al dorso stringi-cavo o a un pin di massa, se presente sul connettore RCA) mentre la calza va saldata al polo freddo solo dalla parte della sorgente. Sarebbe buona norma, una volta realizzato il cavo, controllare con un tester per evitare sorprese (eventuali cortocircuiti, saldature mal riuscite o ballerine). In qualche caso, con certe elettroniche, un siffatto cavo potrebbe suonare meglio collegato col verso sbagliato...si tratta di provare.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Lucio,
seguo con grande interesse TNT-Audio, rivista che apprezzo molto. Incuriosito dalle prove dell'ampli
Scythe SDA-1100 e dei diffusori Scythe Kro Craft, ho deciso di acquistare il bundle, con l'intenzione di abbinarlo al mio MacBook come sorgente. Non soddisfatto del risultato, ho ritenuto fosse il caso di "saltare" la scheda audio del Mac con un DAC USB HRT Music Streamer II, ma il suono restava ancora piuttosto confuso con certi generi musicali e l'ascolto affaticante così, approfittando dello sconto praticato da un rivenditore on line, mi sono deciso a sostituire i diffusori con una coppia di Wharfedale Diamond 10.0. Adesso sono finalmente contento del mio sistema audio e desidero ringraziarti e condividere con te la mia soddisfazione, perché è grazie a TNT-Audio che, dopo molti anni, mi sono riavvicinato a questo mondo e ho riscoperto la gioia di ascoltare tanta buona musica.
Un abbraccio,
Corrado - E-mail: corradogarozzo (at) yahoo.it

LC
Caro Corrado,
grazie per il feedback positivo! Non riesco a capire come abbia trovato il suono dei diffusori KroCraft affaticante, visto che anzi si può contestare loro una certa mancanza di rifinitura all'estremo alto, mancanza che rende il suono piuttosto morbido e poco aggressivo, il contrario di ciò che normalmente viene definito affaticante. Comunque sia, va benissimo così, considera che i Diamond 10.0 sono diffusori che costano il triplo delle Scythe, pur essendo ancora considerabili entry-level! Goditi la tua Musica preferita adesso!

Questa settimana torno all'acustico, pur insolito, con una canzone-cimitero per molte aspiranti cantanti: Bring me to life degli Evanescence, brano abbastanza conosciuto, usato in spot e programmi di vario genere. Qui la cantante Amy Lee si cimenta senza rete, senza Auto-tune e senza post-produzione: chitarra acustica e microfono. La versione in studio è, ovviamente, quella metal ma qui potete ascoltarla direttamente live (in Las Vegas). Non commento sulla performance vocale, credo siano sufficienti i commenti dei visitatori di YouTube. In un mondo finto di cantanti che usano le basi anche dal vivo per riuscire a mantenere l'intonazione Amy Lee è una di quelle che live canta come in studio. Amo le persone che corrono dei rischi, ci mettono la faccia e si mostrano per come in realtà sono. A queste posso perdonare anche più di una sbavatura, hanno il coraggio di mostrarsi...umane. Buona visione e buon ascolto!

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