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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Quattro dubbi quattro
  2. Il Mostro di Loudness...colpisce ancora
  3. CD e SACD ... che dilemma
  4. Woofers in...escursione :-)
  5. Cavi autocostruiti
  6. Le alte troppo invadenti!
  7. Lettore CD Teac VRDS 9
  8. E la trifonia?
  9. CDP ssssss-sibilante
  10. Redento sulla via di TNT...
  11. Entusiasmo ritrovato

Quattro dubbi quattro
Caro Direttore,
dopo aver letto almeno il 70% della posta e tutte le rubriche, non trovando risposte ad alcuni dubbi, mi sono deciso a romperti le scatole.
In verità ti ho già scritto nel mese di Marzo di quest'anno e da allora ho capito tante cose leggendo TNT e girovagando per negozi di HI-FI.
Sono attualmente in possesso di un fiammante Audio Analogue Puccini SE (versione con telecomando) e il primo dubbio parte proprio da qui. PRIMO DUBBIO:
Vorrei abbinare dei diffusori da supporto e avendo ascoltato molto (Sonus Faber quasi tutta la gamma, Diapason Prelude, Totem Rokk, Ruark, Rogers ed altro) sono rimasto veramente colpito dalle Sonus Faber Signum.
Un primo negoziante me le sconsiglia perchè dice che siamo al limite di pilotaggio con il Puccini, mentre un altro dice che non ci sono problemi e sarebbe addirittura disposto (dietro assegno) a farmele ascoltare a casa, ma poi come faccio a capire se questo benedetto ampli pilota bene questi diffusori?
Magari in quel momento ti sembra tutto ok, ma poi (già lo so) i dubbi si insinuerebbero come serpenti velenosi!!
SECONDO DUBBIO:
Il famigerato condotto reflex frontale o posteriore? È vero che un diffusore con condotto reflex anteriore può stare più vicino alle pareti rispetto a quei diffusori con condotto posteriore? TERZO DUBBIO:
Molti negozianti dicono che i componenti di un buon impianto HI-FI devono essere, grosso modo, dello stesso prezzo altrimenti l'impianto non è ben bilanciato e quindi il pezzo pagato meno o tanto rispetto agli altri ti manda tutto a put...... Secondo te quanto è vera questa affermazione? QUARTO ed ULTIMO DUBBIO:
per il CD avevo pensato sempre ad un Audio Analogue Paganini o un Marantz o magari qualcos'altro che tu mi suggerisci.
Scusa se sono stato un po' lungo.
Ti saluto e ti ringrazio,
Gianni Fichetti - E-mail: gfichetti@yahoo.it

LC
Caro Gianni,
ecco in ordine alcune idee sui tuoi dubbi.
Primo dubbio: è chiaro che le Signum sono esigenti, ma non credo che il Puccini abbia grossi problemi a pilotarle a dovere. All'ascolto, se vuoi verificare qualche problemuccio, prova a sentire se per caso l'ampli va in crisi in passaggi impegnativi (coro, grande orchestra etc.). Se il tutto ti sembra OK, prendile e dormi sonni tranquilli. Una cosa però devo dirla: le Signum sono di ben altra classe rispetto al pur buon Puccini...prima o poi un upgrade si renderà necessario :-))))
Secondo dubbio: le casse col reflex anteriore possono stare più vicine alla parete di fondo...ma...ti perdi la profondità della scena. A te decidere. Terzo dubbio: si ricollega al punto 1). Le Signum meritano di più, ma come ampli di transizione verso qualcosa di più raffinato il Puccini può andare benissimo. Non solo, ma se il risultato dovesse soddisfarti, potresti non aver bisogno di alcun upgrade...
Quarto dubbio: benissimo l'Audio Analogue Paganini. Molto dipende dalla tua capacità di spesa.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Il Mostro di Loudness...colpisce ancora
Caro direttore,
sono un quindicenne che (le potrà sembrare strano alla mia età) ha cominciato da un po' di tempo ad interessarsi al grande e meraviglioso mondo della riproduzione Fedele di quella altrettanto meravigliosa Arte chiamata Musica.
La mia passione ha sin dall'inizio incontrato (e non smette nemmeno ora di incontrare) ostacoli, dettati quasi sempre dal disinteresse che le persone a me più vicine (i familiari e gli amici prima di tutto) mostrano verso questa realtà così assurda (per loro), soprattutto dopo essersi resi conto che con i soldi per esempio sufficienti per acquistare un "ottimo e bel" coordinato, a malapena si riesce ad avere un amplificatore o una coppia di diffusori "di quelli che dico io".
Tuttavia li comprendo, o perlomeno non pretendo di incontrare il loro favore quando, tra un po' di tempo, vorrò finalmente (o meglio potrò) incominciare a comporre un impianto che mi possa soddisfare.

Non voglio dunque dilungarmi troppo su questo argomento, in quanto il motivo per cui ho deciso di scriverLe è un altro. So che le parrà probabilmente una domanda stupida. In questo caso mi sarò permesso di farle perdere un po' del Suo prezioso tempo.

In casa dispongo fortunatamente di un piccolo impianto che "si avvicina" all'Hi-Fi (almeno più di quanto non possa farlo un coordinato :-). Ciò che ha destato la mia curiosità durante qualche ascolto è la presenza del "Loudness" nell'amplificatore, un Technics SU-7300. So che questo tasto "sporca" la testata di molti ampli, così come ho avuto modo di capire dai suoi articoli quanto secondo lei sia assolutamente indispensabile che rimanga disattivato.
Eppure a volte ho veramente avuto la netta sensazione che questo filtro potesse in qualche modo migliorare la riproduzione, esaltandone i bassi che altrimenti rimanevano molto deboli e portando al suono una certa profondità. Mi piacerebbe conoscere, tecnicamente, in che maniera opera questo filtro, e sapere come secondo lei influisce negativamente sulla corretta Riproduzione Musicale.

La ringrazio per la Sua pazienza, e le faccio i miei più sinceri complimenti per tutto il lavoro che da quattro anni a questa parte svolge. Io non ne sarei capace :-)
Sono sicuro che il suo lavoro si rivelerà di importanza fondamentale per la vita dell'Hi-Fi, una realtà da troppi non presa in considerazione, in Italia e non solo.
Michele - E-mail: ivanbs@tiscalinet.it

LC
Caro Michele,
il loudness altro non è che un circuito "toni" che, inserito, aumenta i bassi (ma anche gli alti) specie quando si ascolta a basso volume, per compensare la naturale perdita di sensibilità del nostro orecchio a quelle frequenze ed a bassi livelli d'ascolto. Vien da sè che, quindi, è una manipolazione del segnale, sostanzialmente inutile se si ascolta a volumi appena accettabili.
Non solo, ma vedrai che non appena il tuo impianto sarà di qualità adeguata, dell'esaltazione dei bassi non avrai più alcuna necessità, anzi potresti persino avere il problema opposto.
Per ora, se proprio non ti piace il suono "senza loudness" tienilo pure inserito, almeno fintanto che non riuscirai a costruirti un impiantino serio. Il mio consiglio è tuttavia quello - almeno - di provare ad abituarti ad ascoltare senza loudness. All'inizio potrà sembrarti strano, ma i bassi sui dischi ci sono, non c'è bisogno di esaltarli.
Spero di essere stato chiaro, altrimenti riscrivimi!
Lucio Cadeddu

CD e SACD ... che dilemma
Ciao,
Scontati i complimenti per il lavoro di TNT, sempre ottimo di ottimo livello.
Mi rifaccio alla mail di Loris della settimana scorasa per dare il mio parere sull'SACD. Anche io sono stato al Top Audio e mi sono ascoltato sia la dimostrazione di Sony sia quella di Ricci-Fone'.
Da Sony non c'era una persona veramente preparata e i brani scelti non li ho ritenuti significativi. Cmq ho potuto apprezzare di cosa si trattava. Da Ricci il materiale interessante c'era.
Una cosa che ho notato è che nessuna delle registrazioni ascoltate partiva da un master 24/192 ... tutti da master analogico. Avrei voluto anche ascoltare qualche registrazione pensata dall'inizio alla fine per SACD.
Personalmente le differenze le ho sentite, certo non erano abbissali, magari ascoltate con impianti di livello inferiore scompaiono, ma nulla di sconvolgente.
Voglio dire che era più emozionante la prima volta che ho sentito un CD 16/44 che non un SACD 24/192. Cmq, come penso di capire dalla mail di Loris, spesso anche io ho preferito la versione a 16 bit che non quella dell'SACD.
Infatti, secondo il mio parere il risultato di un disco deve essere "bello" e piacevole e non perfetto come l'originale. L'utopia di avvicinarsi all'esecuzione dal vivo è una cosa irragiungibile credo ... i dischi sono sempre copie ! Non solo, data la scadente qualità dei dischi che si trovano nei negozi e considerando che ormai le operazioni di editing/mixing sulle registrazioni prima di farne il master sono rilevanti a volte più della rigistrazione in studio, che significato ha l'SACD?
Farne uno standard di massa a che scopo se 4/5 degli utenti non sentirebbero differenze? se 4/5 degli artisti produce musica talmente manipolata che l'SACD non evidenzierebbe nulla di più di ciò che il CD fa già ? ... e a che prezzo ? Ho 23 anni e per il 70 % ascolto Rock dei 60s - 70s e 30% Sinfonica , Barocca ... mi chiedevo quale miglioramento potessi trovare nella versione SACD di un disco come "In-A-Gadda-Da-Vida" degli Iron Butterfly che già di suo è registrato malissimo (che volete farci a volte preferisco la musica alla maniacale passione per l'Hi-Fi).
Probabilmente la troverei in un disco come "Sonata I in sol minore - Partita I in si minore" di Roberto Michelucci, disco Fone'.
50k per ogni dischetto, mi sembra veramente troppo perchè è questo che mi spaventa di più, a breve penso saranno disponibili anche lettori SACD sotto i 5 milioni ma il software ? 50 K per il dischetto mi sembrano veramente esagerate.
L'idea che mi sono fatto io è che questo standard al massimo si conquisterà il posto di "CD degli audiofili" e non il supporto di massa che è diventato il CD. Per il momento i costi hardware/software sono eccessivi, sopratutto quelli software.
Grazie dell'attenzione.
Alessandro Fusari - E-mail: alessandro.fusari@siber.it

LC
Caro Alex,
mentre ricordo a tutti che questa rubrica non è il posto adatto per "discutere" tra lettori (per quello c'è la nostra mailing list, che è ben più veloce...qui siamo sempre fuori sync di almeno 1 settimana!) insisto nel dire che questa storia dei nuovi formati (SACD, DVD-Audio etc.) è nient'altro che una colossale operazione COMMERCIALE.
Le royalties sui CD, come già spiegato più volte, hanno fatto il loro tempo ed i signori che le hanno incassate per 20 anni non possono rassegnarsi al flusso enorme e costante di denaro che arrivava nelle loro tasche senza muovere un dito. E allora? Voilà, ecco il nuovo formato!!! Più puro ed eterno dell'altro (vi ricordate la pubblicità del CD?) e magari, perchè no, persino più costoso.
Non so voi, ma io non ne posso più. Perchè dobbiamo perdere del tempo per discutere sulla validità di un formato che di fatto non esiste (il numero di titoli a tutt'oggi disponibili è...ridicolo!) e di un altro che non riescono neppure a far partire?
Ci sono differenze in meglio? E chissene, dico io, perchè tali differenze sono PICCOLE se confrontate con quelle che possono produrre dei diffusori diversi, o una diversa amplificazione o, meglio, un trattamento acustico come si deve.

Quindi, il consiglio è sempre lo stesso: tenersi ben stretto il portafoglio almeno sino a quando i signori delle multinazionali del disco non avranno deciso con quale corda impiccarsi (SACD, DVD-Audio o chissà cos'altro).
Già la scelsero bella robusta quando decisero per il "formato digitale"...era chiaro e lampante che mettendo la Musica in questo formato sarebbe stata solo una questione di tempo...per poter disporre di copie perfette a basso costo ;-)
Probabilmente non soddisfatti della corda scelta ne vogliono una migliore. Ebbene, introdurre un nuovo formato (ma ancora digitale) e farlo pagare di più è il modo migliore per invitare la gente a comprare ancora meno dischi, a favorire le copie illegali ed a scatenare bande di crackers che decripteranno ogni codice di protezione che si vorrà mettere sui dischetti a tutela del diritto d'Autore (sacrosanto, peraltro, ma gli Autori dovrebbero ribellarsi contro i veri colpevoli della pirateria...).
Quello che più dispiace in tutta questa squallidissima faccenda è che 1) perdiamo del tempo e dello spazio a discuterne e 2) ciò che ne subisce il danno maggiore, paradossalmente, è proprio la Musica in quanto Arte sublime, mercificata, massificata e venduta a peso d'oro così da ridurne la diffusione.
Io sono contro la pirateria, contro le masterizzazioni, l'MP3 e tutto il resto ma anche contro chi sta massacrando l'espressione dell'Arte che più facilmente si avvicina al cuore di ogni persona.
Lucio Cadeddu

Woofers in...escursione :-)
Caro Lucio,
immancabili i complimenti al sito (che è un "reference" anche per testare le velocità di connessione) ed a questa rubrica.
Veniamo al sodo. Ho acquistato un ampli audio/video Yamaha rxv 595 (80watt) che ha sostituito un vecchio Jvc ax3 (60watt) le casse sono delle Infinity reference 61; lo Yamaha, in totale "flat", suona con dei bassi più corposi del Jvc e fin qui tutto nella norma ma ho notato che, stranamente, i woofer hanno, a parità di intensità sonora, un'escursione molto minore.
Il Jvc li fa "tremare" notevolmente mentre con lo Yamaha sono quasi fermi eppure i bassi sono più pieni. Mi sai dare una spiegazione? Non dovrebbe esserci più pressione sonora con maggiore escursione visto che si muove una maggiore massa d'aria?
Altro piccolo quesito: cosa ne pensi, parlando di entry level, dei lettori dvd come qualità di riproduzione di cd audio? Avendo frequenza di campionamento superiore e una definizione di 24 bit sono migliori dei normali lettori? Anche se ho lambito il comparto video, penso che le differenze esposte possano riguardare anche altri ampli hi-fi. Grazie per l'attenzione.
Maurizio Prece - E-mail: mprece@tiscalinet.it

LC
Caro Maurizio, è possibile che il JVC faccia passare sui tuoi woofers frequenze infrasoniche che tu non senti con l'orecchio ma che fanno "ballare" vistosamente gli altoparlanti. Quindi: i woofers si muovono nella disperata ricerca di riprodurre frequenze troppo basse, ma tu non senti nulla.
Sui DVD usati come riproduttori di CD mi sono in parte già espresso, in parte trovi qualche risposta nella prova del lettore DVD
Marantz 4000. Funzionano, ma nulla più. A meno che non si parli di prodotti molto costosi...ma allora il confronto con CD di pari livello è ancora tutto da verificare. Io cerco di seguire la logica: difficilmente, in HiFi come in tanti altri campi tecnologici, un oggetto di pari valore che svolge più funzioni va meglio di un oggetto mono-funzione. Una vettura "sport-utility" non avrà mai le prestazioni di una sportiva pura, ne' l'abilità off-road di un vero fuoristrada, mi pare molto logico.
Per i DVD il discorso non è molto diverso. Avrebbe senso se uno ci volesse anche vedere i films...ma per il resto...meglio tenersi i lettori CD.
Precisazione finale: i lettori DVD leggono i CD con lo standard proprio del CD ovvero 16 bit di risoluzione e 44 kHz (frequenza di campionamento). Di bit ce ne puoi pure mettere 150, ma la risoluzione digitale dello standard CD resta inchiodata a 16 bit e non c'è mago del digitale che la possa far aumentare.
Lucio Cadeddu

Cavi autocostruiti
Caro Lucio e redazione di TNT,
in questi giorni ho costruito un cavo di potenza copiandolo da uno visto in negozio: non ho fatto altro che comprare 15 metri di cavo unifilare nero e 15 metri blu di sezione 1,5 quadri.
Ho tagliato 4 spezzoni da 3 metri per ciascun colore e ho fatto una treccia di quattro fili utilizzandone due neri e due blu per ogni cavo.
Esteticamente il risultato e fenomenale (sono sicuro che qualcuno lo pagherebbe almeno 50.000 al metro) il suono non so: l'impressione che ho avuto confrontandolo con un cavo Star speciale (di cui dopo ti parlerò) è una maggiore presenza dei bassi.
Con calma adesso farò delle ulteriori prove, ma intanto volevo chiederti se hai mai visto ho usato un cavo di questo tipo. Credi che possa avere dei vantaggi questa geometria in un cavo di potenza?
Ora ti parlo del cavo Star: nel posto in cui lavoro ho trovato un cavo composto da 4 coppie di conduttori schermate con foglio di alluminio: praticamente c'è una prima guaina esterna grigia, un isolamento in sottile PVC trasparente e all'interno le 4 coppie di cui ti parlavo, il tutto magicamente twistato.
In ciascuna coppia è poi presente un conduttore nudo che serve per collegare la calza a terra. Ho realizzato il cavo seguendo lo stesso procedimento del cavo Star, collegando cioè le due coppie diametralmente opposte per ottenere un singolo polo e tagliando da entrambi i lati il conduttore nudo.
La mia impressione rispetto al cavo Star è una maggiore profondità dell'immagine.
Se ti capita prova a realizzarli e fammi sapere.
Ciao
Matteo - E-mail: nurse.kinds@libero.it

LC
Matteo,
l'intreccio è un sistema molto usato nella costruzione di cavi di potenza, di alimentazione e di segnale. Già che vai per l'intreccio, ti consiglio di costruirti il nostro nuovo
TNT Triple T, fatto con tre spezzoni di CAT 5 intrecciati tra loro.
Il cavo Star che hai realizzato sembra interessante, il problema, come al solito, è la "replicabilità" dell'evento, cioè la reperibilità dello stesso materiale (il cavo di partenza).
Se mi capiterà, proverò senz'altro.
Se decidi di costruire il Triple T, tienimi al corrente dei risultati.
Ultima cosa: nell'area comune della nostra mailing list si possono scaricare foto, progettini e idee che ognuno di noi ha sperimentato, così da condividerle con tutti gli altri.
Ciao!
Lucio Cadeddu

Le alte troppo invadenti!
Gentile direttore di TNT, le scrivo per spiegarle un problema che assilla i miei ascolti nell'ultimo mesetto:
Il mio impianto è cosi composto:

Il problema: noto ultimamente che l'impianto lavora benissimo per ariosità intorno agli strumenti, immagine, dettaglio nel suono, estensione alle basse. Ma in scompenso, mi appare troppo l'analiticità, la definizione e la esuberante frizzantezza del TW delle Signum.
Ad esempio il problema appare nel Jazz, le spazzole sui piatti e a volte i piatti rendono l'ascolto poco caldo, e a volte (sara questione di psicoacustica!) anche fastidioso.
Il problema nella musica classica esiste in modo molto minore, solo sui piatti e in modo più sopportabile sui triangoli.
Soluzione: Cosa posso fare? questa è la domanda che mi sono posto! (e pongo anche a voi!! (: ) io ho pensato che fosse il cavo di segnale (Klimo eis) magari con un cavo più dolce tipo Rega o V.D.H mi si addolcirebbero un po' i piatti, ma di sicuro perderei in dettaglio. Oppure i cavi di alimentazione, che a quanto mi ricordo, mi avevano dato il piacere di ottenere dettaglio sopratutto sulle alte, ma forse messi poi assieme al Klimo hanno aperto un po' eccessivamente i già iperdettagliati tw delle Signum!!!
Ringraziamenti: Sperando in una vostra risposta, vi faccio i complimenti per la vostra buona volotà di portare avanti una rivista con la sola motivazione della passione e non del denaro!
Non sono poi molti che danno consigli come voi per ottenere il migioramento spendendo cosi pochi soldi in materiale.
Di nuovo complimenti in particolare a Lucio! Grazie
Moda (??) - E-mail: moda.moda@tiscalinet.it

LC
Caro Moda (???),
se le "alte sono troppo invadenti" come hai scritto tu...hai provato con quelle un po' più bassine? OK, ok, non si scherza sui problemi degli audiofili. Vengo al punto: prova a togliere tutti i cavi di alimentazione "speciali" e rimetti quelli vecchi. Così puoi valutare se l'apporto di dettaglio e di pulizia in alto è davvero così benefico oppure se trascina con sè uno squilibrio timbrico.
Poi prova ad angolare le casse verso il punto d'ascolto, talvolta funziona. Ancora, aggiungi qualche tappeto e/o cuscino nella stanza d'ascolto.
Se tutto ciò non dovesse funzionare....prova con un altro ampli (fattene prestare uno da un amico, ad esempio).
Quel che non riesco a capire è perchè dici di notare questo fastidioso squilibrio solo da 1 mesetto...prima andava bene forse, quindi...cosa hai cambiato nel frattempo?
Nota finale: non sempre il suono dei dischi è "caldo" e riposante, anzi. Così come non è esattamente "caldo" e riposante il suono di uno strumento "live"...mai sentita una tromba dal vero, senza amplificazione???? Non la trovi fastidiosa sul medio-alto???? Eppure così deve essere :-)))))
Fammi sapere!
Lucio Cadeddu

Lettore CD Teac VRDS 9
Gentile Direttore,
È la prima volta che vi scrivo, e innanzitutto vi faccio i complimenti per quanto riguarda l'iniziativa e vi auguro di andare avanti così.
La mia domanda riguarda la sorgente, il mio impianto è composto da un lettore CD Teac VRDS 9, ampli integrato Teac ABX 10 mkII, diffusori Chario Syntar 100T (oggetto del secondo futuro Up-grade), cablaggio Monster Cable con 5 + 5 metri di cavo di potenza, il tutto disposto in una cameretta di 4 x 4 circa abbastanza assorbente grazie a un mobile con ante imbottite che occupa piu di 3/4 della parete laterale destra fino a 15 cm dal soffitto ed un tappeto posto in mezzo ai diffusori ed il punto d'ascolto, quest'ultimi sono disposti circa 60 cm dalle pareti posteriori e 85 da quelle laterali. La musica che ascolto è il Jazz, Jazz Latino e Pop.
Il mio dubbio riguarda la qualità sonore della sorgente.
Questo dubbio mi è venuto ascoltando alcune sorgenti di prezzo simile all'ultimo Top Audio&Video ed ascoltando un'impianto che aveva come sorgente un Teac VRDS9.
anche se capisco che in contesti diversi si perde il metro di paragone. Secondo me il Teac VRDS 9 rispetto agli altri era piu soggetto alla fatica di ascolto con un suono meno caldo e rotondo rispetto agli Atoll e gli Audio Analogue e più chiuso dentro i diffusori nonostante questi fossero i Diapason Ademantes.
Visto le qualità della meccanica VRDS avrei pensato di dotare il lettore di un convertitore separato, però informandomi altri appassionati mi hanno detto che la qualità dell'uscita digitale influenza molto le caratteristiche soniche finali.
Le mie domande sarebbero queste: Vorrei avere un consiglio su un buon convertitore anche usato, il mio budget puo arrivare ad circa 1500000 - 2000000 e se conviene effettivamente spendere soldi in questo senso o cambiare lettore.
Ringraziando anticipatamente porgo i piu cordiali saluti.
Simone - E-mail: simoneliv@lycosmail.com

LC
Caro Simone,
sarò breve: dimenticati il lettore CD, ottimo ed al di sopra di ogni sospetto e concentra il tuo budget sui diffusori, vero anello debole del tuo attuale impianto.
Ricordati che NON SI PUO' trarre delle conclusioni da ascolti fatti in una Mostra HiFi, specie se si tratta di impianti e sale diverse. Chi ti assicura che il colpevole del suono "chiuso" fosse il Teac e non l'ampli, ad esempio?
Capisco che inconsciamente vuoi trovare delle scuse per cambiare lettore CD o per acquistare un convertitore separato ma ora come ora sarebbe inutile. Il vero collo di bottiglia, in questo frangente, sono le casse. Pensa a quelle, poi si vedrà.
Ciao!
Lucio Cadeddu

E la trifonia?
Ciao Lucio,
innanzitutto complimenti per la rivista. Solo una richiesta: non si potrebbe facilitare la consultazione delle "lettere al direttore" con una qualche utility di ricerca? Così com'è risulta difficile trovare gli argomenti di interesse...

Il motivo della mia mail è piuttosto semplice. Da un paio d'anni ho deciso di ritornare davvero alla mia passione per la musica (rock, pop, jazz in particolare) e di cambiare un "impianto" di cui, a dir poco, non ero soddisfatto. Non faccio nomi per evitarti brividi di raccapriccio, ti dico solo che nell'insieme si trattava di un Dolby Surround di basso livello, ma trattandosi di un regalo ho avuto qualche difficoltà per superare il senso di colpa nel disfarmene...

Il passo successivo è stato stabilire un budget (circa 5 milioni, mi sono fatto un bel regalo!) e, finalmente, scegliere cercando un buon rapporto prezzo/qualità di ascolto.
Alla fine ho scelto Rotel (CD 951, Pre 951, Finale 971) per la parte attiva. Per i diffusori, dato che vivo in Francia ho ascoltato per lo più casse "indigene" (a parte i grandi ed onnipresenti nomi internazionali) ed ho avuto un vero colpo di fulmine per le JM Lab Point Source 5.1.
Come puoi immaginare dal tipo di casse, la riproduzione delle basse frequenze risulta un po' incompleta, per cui vorrei chederti: secondo te è consigliabile cercare di completare l'immagine sonora con l'aggiunta di un sub attivo (o semi-attivo) oppure è un'eresia e bisogna che mi rassegni a cambiare le casse anche se ci sono tanto affezionato?
Esistono oggi dei sub veramente dedicati all'Hi-Fi, o l'offerta è dedicata esclusivamente all'Home Theater?
Grazie per l'attenzione e buona Musica a tutta la Redazione,
Antonio Esposito - E-mail: antonio.esposito@atr.fr

LC
Caro Antonio,
sul motore di ricerca ci stiamo lavorando, dovendo offrire un servizio di qualità non possiamo più permetterci errori, come il motore precedente, di tipo commerciale, e dal funzionamento a dir poco erratico.

Due precisazioni sui termini da te usati: l'immagine sonora non ha molto a che vedere con l'aggiunta del subwoofer. per immagine si intende la ricostruzione virtuale di un palcoscenico "visibile" tra le casse e dietro di esse. Forse sarebbe più giusto dire che intendi correggere la timbrica del tuo impianto, fornendogli un discreto apporto di basse frequenze. Seconda precisazione...un sistema con subwoofer non si chiama "trifonico" perchè è e resta pur sempre stereofonico.
Fatte queste premesse, vengo al dunque. Se ti piace l'impronta sonora delle tue casse ma vorresti più bassi, la soluzione più logica sarebbe quella di venderle (o darle in permuta) per acquistare un modello, della stessa marca, ma dotato di maggiore estensione in basso. L'inserimento di un sub è sempre problematico, per tante ragioni che ho già spiegato più volte, ragioni quasi tutte da ricondurre al posizionamento in ambiente.
Se proprio la soluzione "casse più grandi" non ti convince, puoi cercare - ma ci vuole pazienza - un buon subwoofer. Che sia per HiFi o Home Theater ha poca importanza...i bassi sono bassi ed un subwoofer ne deve fare tanti, profondi e controllati.
Tra i sub attivi più consigliabili ci sono i REL ed i Velodyne ma anche JM Lab ne produce diversi, tutti piuttosto interessanti. Immagino ti sia più facile reperire (e quindi PROVARE) proprio questi ultimi....ed allora...sotto con le prove!!! Però, secondo me, la prima scelta resta quella di cambiar diffusori...
Fammi sapere!
Lucio Cadeddu

CDP ssssss-sibilante
Caro Lucio,
non è la prima volta che ti scrivo, quindi tralascio i complimenti per TNT, che rimangono ovviamente meritatissimi (già che ci sono però sappi che sto attivamente diffondendo a tutti quelli che conosco -anche poco- la notizia della presenza in rete del tuo bellissimo sito).
Questa volta vorrei chiederti un consiglio / parere in merito alla sostituzione del mio CDP: trattasi di un JVC mod XL-Z 441 acquistato nove anni fa.
Premetto che ho abbondantemente "blutaccato" il coperchio del CDP, su cui oltretutto poggiano due mouse pad, e che cavetti TNT Shield collegano il mio CDP ad un ampli Audio Analogue Puccini, a sua volta collegato a due Indiana line TH 341 da pavimento tramite cavi TNT Star.
Ovviamente, Il CDP è il residuato del precedente impianto, attualmente un "tantino" sbilanciato verso la sezione ampli (d'altronde, ero partito per comprare un NAD o Rotel nuovi, poi ho trovato il Puccini usato-come-nuovo a metà prezzo e non ho resistito...).
Ahimè, il tutto suona in un quasi cubo, che ha il solo pregio di essere imbottito di cuscini-divani-pouf-libri (mi sto accingendo a costruire pure due Stylos, tanto per continuare la linea dei "prodotti TNT").

Vengo al dunque: ho letto la recente prova del CDP JVC XL-Z 232 e ho notato che non solo i dati tecnici dichiarati coincidono con quelli del mio 441, così come il DAC di tipo P.E.M., ma addirittura confrontando le immagini che corredano l'articolo, ho visto come anche lo chassis e ad un primo sguardo un po' tutta la componentistica sono praticamente uguali al mio vecchio CDP.
Purtroppo le differenze però ci sono, e sono da ricercarsi proprio nel suono: sebbene tuttora globalmente soddisfatto del suono e della musicalità del mio caro vecchio JVC, esso mi pare suoni piuttosto aspro proprio nelle medio-alte (laddove invece il 232 riceve giudizi lusinghieri).
In particolare le tonalità delle sibilanti delle voci, o i piatti della batteria suonano troppo "elettrici". Nota che tale difetto non si avverte quando leggo i CD con un DVD Samsung di bassissimo costo (che uso per vedere i film in lingua inglese): questo suona peggio in ogni senso, però con lui i cantanti "sibilano" molto meno.
Ebbene, il comportamento "da rettile" del mio CDP secondo te è dovuto all'inesorabile effetto dell'età ormai avanzata o posso provare a intervenire in qualche modo?
Se, come temo, è ormai giunta l'ora di cambiarlo, secondo te con un CDP da circa 500 Euro riesco ad ottenere un miglioramento sostanziale - sibili a parte - della qualità della sorgente (sono infatti allarmato dalla considerazione fatta nella recensione del fratellino 232, su cui leggo che esso può dare la paga a lettori di prezzo più che doppio)?
E, visto che ci sono, secondo te su quali marchi potrei orientarmi (prediligo un suono caldo e non troppo analitico)?
Ti ringrazio anticipatamente per l'attenzione che vorrai dedicarmi.
Danilo Gambelli - E-mail: danilo@agrecon.unian.it

LC
Caro Danilo,
don't panic! Il tuo JVC è probabilmente ancora all'altezza della situazione. Certo è che anche il 232 è parecchio aperto in gamma alta, il che produce, con diffusori un po' "allegri" in alto come i tuoi, effetti poco piacevoli tipo l'accentuazione delle sibilanti. Ti faccio osservare però che molto spesso le sibilanti sono incise sui dischi e non ci si può far niente. Non ci facciamo caso, ma moltissime persone, specie quelle dalla lingua biforcuta, hanno una forte accentuazione delle sibilanti :-)
Comunque sia, visto che mi pare più ragionevole sostituire il lettore piuttosto che le casse (non foss'altro che per questioni d'età, il laser non dura in eterno) potresti cominciare a sentire qualche Marantz della nuova generazione (presto in prova qui su TNT-Audio) o, se ce la fai, aspettare un po' per racimolare i soldi per un Audio Analogue Puccini, degno partner sonoro del Puccini. Non è escluso che tu non riesca a reperirlo usato fra qualche mese.
Per il momento, prova a procrarti del feltro da mezzo cm di spessore (o anche più), ritagliane un anello da applicare intorno al tweeter, sulla flangia. Potrebbe funzionare.
Ciao!
Lucio Cadeddu

Redento sulla via di TNT...
Gentile direttore,
sono un ragazzo 19enne che vi legge da un anno, con imbarazzo ammetto che fino a qualche mese fa ero attratto dalle cromature, dal super Dolby surround, dai display multicolori e interattivi (ti salutano pure! GOODBYE-HELLO!) propri dei COMPATTONI MADE IN JAPAN ...........per fortuna un link misterioso mi deviò verso di voi e rinacqui di colpo, tutto un tratto fui attratto dal nero dei frontali e dalle manopole metalliche fredde e seriose.............
Insomma per farla breve cominciai ad interessarmi di hi-fi (parola molto abusata negli ipermercati).
Vengo al punto: ho un budget inferiore ai 2 milioni, una stanza di 25Mq piuttosto regolare con un letto e un armadio su uno stesso lato, un impianto elettrico vecchio e ascolto musica dark-rock (Depeche Mode) e altri generi.
Dato il budget limitato ho dato un occhiata alle offerte di mercato e sono giunto ad una conclusione per assemblarmi uno stereo decente.

Non ho nessuna esperienza di alta fedeltà (musicale;), ho appena gettato in pattumiera un compatto da 300.000 made in Korea (dopo averlo martellato più volte). Ho scelto Teac per il nome, non mi sono affidato a piccoli negozianti perchè sarebbe stato troppo facile per loro rifilarmi fondi di magazzino dopo una pseudo prova d'ascolto.
Ho scelto casse da pavimento per questioni pratiche, non saprei dove mettere dei bookshelf, se non sopra l'armadio......bleeeeearghhhhh.
I diffusori li metterei su un lato libero di 5mt.
Detto questo le ho scritto perchè vorrei un suo parere prima di acquistare, mi fido dei suoi consigli e accetto anche cambi di componenti ........ grazie!!!
Anonimo - E-mail: violator81@libero.it

LC
Caro lettore (firmarsi sempre, please!),
per aver appena cominciato mi pare tu abbia le idee piuttosto chiare. Ottima la scelta del lettore CD, ad esempio, e piuttosto sensata quella delle casse, dato il genere musicale che ascolti. Qualche piccola riserva sull'ampli però la esprimerei, visto che per la stessa cifra riesci a prendere qualcosa di meno completo di dotazioni (il Teac ha anche l'ingresso per microfono, se non ricordo male) ma più pensato per il buon suono. Ad esempio, se riesci a trovarlo, ottimo sarebbe il Proton AM 30 (circa 600 mila) con un'ottantina di watt di qualità. In alternativa, anche un Rotel RA 931 o un NAD C 320. Più facile da trovare e presto in prova qui su TNT-Audio, anche un Marantz PM 6000.
Fammi sapere!
Lucio Cadeddu

Entusiasmo ritrovato
Gentilissimo Direttore,
Le scrivo (volevo farlo da qualche tempo) per complimentarmi e rivolgere mille ringraziamenti Lei ed a tutto lo staff di TNT per avermi restituito l'entusiasmo accantonato circa 20 anni fa.
Nei primi mesi dell'anno, ricaricato dalla vostra rubrica ed invogliato dalla mia consorte (il consenso della WAF in famiglia monoreddito con tre pargoli a carico è fondamentale), ho avviato un graduale processo di rinnovamento dell'impianto, con l'intento di destinare il vecchio e perfettamente funzionante (ampli Sansui AU-317, casse Bose 601 serie II, giradischi Aiwa AP-2400) all'uso dei bambini.

In casa si ascolta di tutto, da Bach a Coltrane, da Verdi allo Zecchino d'Oro, il tutto spesso condito con il rumore di fondo diffuso dai pargoli e dal WAF :-) in un ambiente 4,5 x 4,5. Ma non importa, per amor loro si sopporta tutto il live offerto quotidianamente e gratuitamente.
Allo stato attuale l'impianto è il seguente:

Prossimi progetti: ho già acquistato il cavo CEAM per up-gradare il CD-player ed il giradischi con il Merlino CD, ed installare filtri di rete possibilmente non esosi. Con il tempo sostituirò il lettore CD (dopo aver ammortizzato la spesa di 180.000 sostenuta in assistenza). Premesso ciò, Le chiedo cortesemente alcuni consigli.

Dopo il recente acquisto dell'amplificatore prima, e dei diffusori dopo, abbinamento del quale mi reputo ampiamente soddisfatto (anche se forse Lei torcerà un po' il naso), il primo collegamento dei diffusori con l'elettronica è stato effettuato in bi-wiring utilizzando 4+4 m. di cavi di potenza multifilari in rame OFC della Thender (anch'essi regalatimi), mod. 52-002 da 10 AWG per la gamma bassa e mod. 52-012 da 16 AWG, placcati in argento, per la gamma alta. Ma la resa sonora non mi appagava, fatta eccezione per la gamma alta.
Successivamente mi sono cimentato nella realizzazione del FFRC, utilizzando un cavo per reti informatiche FTP cat. 5 Pirelli (isolando la schermatura), con risultati sonori sorprendenti rispetto alla prima combinazione.
In questi giorni ho appena portato a termine la realizzazione del TNT Triple T, questa volta utilizzando un cavo UTP (non schermato), così come consigliato da Mr. Thorsten Loesch, cat. 5 della CEAM.
Le terminazioni che utilizzo sono connettori a banana placcati in oro con serraggio ad espansione del PIN. All'ascolto dei cavi ho potuto riscontrare quasi tutte le impressioni riportate da Stefano Monteferri nella sua prova: ottima ricostruzione spaziale, buona stabilità e messa a fuoco dell'immagine, buon livello dinamico, estensione ed articolazione della gamma bassa, medio-basso contenuto, medie frequenze dotate di buon spessore, medio-alte lucide.
Nel complesso i risultati ottenuti sono più che soddisfacenti. Ma, confrontati con l'FFRC, ho avuto l'impressione che si sia leggermente smorzato l'estremo acuto (es., suono dei piatti pulito, ma meno brillante).
Premessa la mia incompetenza sull'argomento, chiedo se la diversa configurazione dei due progetti di cavi possa aver influito sul suono. Considerato che la morsettiera delle Jamo, in bi-wiring, sulla linea alta collega solo il tweeter, mentre sulla linea bassa collega un woofer da 165 mm più due midrange da 102 mm, chiedo se la sezione ottenuta da un triplo cavo per il tweeter non possa essere eccessiva. Indubbiamente l'ottima creazione di Stefano, al quale porgo i miei complimenti, dovrebbe portare a risultati di mantenimento dell'equilibrio naturale del diffusore.
A questo punto Le domando:

  1. Visti la calda timbrica del Puccini e le autocostruzioni finora eseguite, non sto correndo il rischio di sdolcinare un po' troppo l'impianto? :-))
  2. Considerato che la treccia (molto bella a vedersi) è già realizzata, potrei configurarla come se fosse un doppio FFRC (4+2), cioè destinando solo due dei sei cavi per il tweeter?
  3. Converebbe saldare i fili spellati, data la non eccessiva sezione raggiunta dal cavo realizzato, prima di terminarli con le banane?
  4. Suggerisce la sostituzione del cavo di segnale con uno più radiografante? E quale?
  5. In vista della sostituzione del lettore, converrebbe orientarsi sui soliti Marantz, Rotel, Lector, oppure rimanere in casa Audio Analogue?
Chiedo scusa se sono stato prolisso, ma lo sarei stato ancor di più se Le avessi raccontato le avventure ed i pellegrinaggi effettuati nel mio territorio per arrivare alla scelta delle nuove apparecchiature in mio possesso.
Le sarò infinitamente grato se vorrà darmi un sollecito riscontro, anche in virtù del fatto che la WAF :-( inizia a lamentarsi del laboratorio ancora aperto in casa.
Nella speranza di poterci incontrare al prossimo Bari Hi-End (speriamo decente!:-)), Le invio cordiali saluti.
Michele Lorusso - E-mail: m.lorusso@polifun.uniba.it

LC
Caro Michele,
mi compiaccio che TNT abbia riacceso in te la Passione per l'HiFi!
veniamo alle questioni: è chiaro che i due cavi sono piuttosto diversi, ed in particolare il Triple T, per sua stessa configurazione, è più neutro rispetto all'FFRC. Dipende dal tuo gusto personale optare per la soluzione che ti soddisfa di più, visto che pur sempre di sfumature si tratta.
Per quanto riguarda le connessioni, la saldatura prima della banana non è stettamente necessaria, fai come più ti viene comodo.
Per il cavo di segnale, tutto dipende da quello che stai cercando. Se vuoi più apertura, prova dei Van den Hul, se cerchi un suono più caldo, prova i Monster, un po' a metà strada i MIT. Però si tratta di provare, se hai un'amico negoziante non dovrebbe esserti difficile :-)
Per il lettore CD, la scelta dell'Audio Analogue Puccini sarebbe ottima ed in linea con la filosofia dell'amplificatore. Certo è che così addolcisci ulteriormente. Un po' meno "dolci" sono gli altri lettori che hai citato, a parte il Lector.
Tienimi al corrente degli sviluppi futuri!
Dimenticavo, al Bari Hi-end ci sarà il nostro Mimmo Cacciapaglia, io non potrò essere presente.
Lucio Cadeddu

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Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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