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Lettere alla Redazione

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Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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I volumi della posta precedente

  1. Nuovi diffusori?
  2. Un audiofilo ritrovato
  3. Lamentazioni
  4. Mistero irrisolvibile?
  5. In italiano o in inglese?
  6. Nuovo impianto intorno ad Adcom
  7. Mostro di loudness?
  8. Preamplificazione scadente / biwiring
  9. Consigli impianto HiFi

Nuovi diffusori?
Esimio Direttore,
sono alla ricerca della pietra filosofale, che trasformi i componenti acquistati in un "perfetto" impianto hi-fi.
In soldoni mi sto scervellando per capire quali diffusori potrei inserire nella linea di ascolto che sto costruendo. Premetto che la sala dove sto posizionando l'impianto è di circa 7x4.5 metri e che i generi musicali che più amo sono il jazz e la musica classica (senza disdegnare anche qualche bella voce femminile, sia in ambito jazz che new-age).
L'impianto che attualmente possiedo è formato da:

Ora, dovrei mettere qualcosa al posto dei punti interrogativi. Qualcosa che non possono essere le vecchie JAMO che possiedo e che, nelle mie consultazioni di riviste specializzate e peregrinazioni nei negozi hi-fi, si sta materializzando nelle Infinity K100, nelle AM AUDIO RM-4 o nelle B&W CDM 7 NT.
È chiaro che qualche altro suggerimento per diffusori da pavimento risulterà gradito (considerando un budget di 5-6 milioni e una moglie che si è innamorata delle OPERA SUPERPAVAROTTI per la "linea slanciata") anche perchè non vorrei rovinare tutto con una scelta avventata.
Un grazie anticipato ed un saluto cordiale.
Ciao da Mauro - E-mail: charlie60@libero.it

LC
Caro Mauro,
oltre a quelle da te citate, e per far contenta la moglie, inserisci nella lista della spesa anche le Sonus Faber Concerto Gran Piano Home e le Opera Terza. Forse riesci a far rientrare nel budget anche le Pro AC Response 1.5 (o le Studio 125) e le Thiel CS .5. Ovviamente dovrai ascoltare il tutto con molta attenzione per poter decidere secondo il tuo gusto personale. Ciao!
Lucio Cadeddu

Un audiofilo ritrovato
Gentilissimo sig. Cadeddu,
non vorrei essere banale ma l'entusiasmo che mi ha suscitato la Sua stupenda rivista on-line mi ha fatto riscoprire un'antica passione da un po' sopita (carenze economiche con i figli, ed altri interessi).
Sono rimasto talmente colpito dalla serietà di informazioni e dalla completezza degli argomenti, che ho scaricato l'intero sito (quasi 10Mb!) e, dovendo partire per qualche giorno per il mare, me ne sono stampato buona parte (200 pagine) da poter gustare con calma.
Non Le ruberò altro tempo e verrò al dunque.

Avrei deciso di intraprendere la via dell'autocostruzione di cavi e dei TNT Lilliput oltre che di numerosi tentativi di "upgradare" il mio impianto usando i Vostri ingegnosi suggerimenti.
Ritornerò indietro di 15 anni quando già mi entusiasmavo a sperimentare soluzioni di cavi autoassemblati. Le domande: al momento sono in possesso di un paio di "vecchie" Audio Pro 2-25 (quelle passive) pilotate da un Onkyo Integra A-8057; come sorgente analogica un Rega Planar 2 con Grado X+ e Grado Black. I cavi di potenza sono Monitor Power Cable 2x4mm2 (quelli fatti da 2 conduttori da 4mm2 di rame puro a filamenti estremamente sottili e tenuti distanziati fra loro di circa 1 cm... mi pare si chiamassero Studio Line).

La ringrazio anticipatamente per l'attenzione che mi vorrà prestare e rinnovo i complimenti.
Un audiofilo ritrovato.
Klaus Spoer - E-mail: klausspo@iol.it

LC
Caro Klaus,
grazie per l'apprezzamento, innanzitutto!
Rispondo in ordine: il cavo FFRC dovrebbe darti qualcosa in più rispetto a quello che utilizzi ora, non c'è che provare, vista l'esigua cifra in gioco. Già che ci sei, prova anche il più recente
Triple T.
È vero che i condensatori ed in generale tutti i componenti passivi di un apparecchio HiFi tendono ad invecchiare ma non così rapidamente come si pensa. Se sei pratico di saldature, puoi provare a metter mano all'ampli. Infine, se fatta con i dovuti accorgimenti, una pulizia generale non può che essere benefica (mi riferisco in particolare ai connettori che tendono ad ossidarsi).
I D-28 mi sembrano componenti troppo buoni rispetto all'economia generale del progetto Lilliput. È chiaro che questo comporterebbe delle modifiche al crossover (anche per compensare eventuali differenze di sensibilità tra i 2 driver) ma per un consiglio più preciso dovresti contattare il progettista delle Lilliput, Giuliano Nicoletti (giulio@tnt-audio.com).
La ribobinatura del tweeter, se eseguita da persone che sanno il fatto loro, si può fare, certo.
Ultima domanda e risposta, lo stilo delle Grado. Praticamente quasi tutte le Grado, ed in particolare la tua, hanno lo stilo sostituibile, essendo sostanzialmente delle MM. Quindi sostituiscilo pure, magari con uno di un modello superiore, dovrebbero essere compatibili almeno quelli della serie "dei colori" (Black, Red, Green...).
Tienimi al corrente!
Lucio Cadeddu

Lamentazioni
Alla redazione di TNT-Audio,
Alla cortese attenzione di Lucio Cadeddu.

Sarete insensibili al grido di dolore che si leva verso di voi?
Come la Mimì pucciniana mi presento con poche parole. Sono un appassionato di MUSICA e per logiche conseguenze altresì estimatore degli strumenti che occorrono per goderne. Purtroppo non so suonare ne' leggere gli spartiti. Mi piace però ascoltare. Per me gli strumenti per godere la musica sono quindi solamente le apparecchiature di riproduzione e, prima ancora di queste, quei piccoli oggetti che contengono la magia dei suoni.
Non mi sento tuttavia un fissato dell'hi-end che per me resta pertanto esclusivamente un mezzo e non un fine. Conosco fin troppa gente che ascolta l'impianto stereo da super audiofilo, non la musica; spesso mi capita di sentir discettare sulla fedeltà della riproduzione sonora persone che non hanno mai frequentato concerti dal vivo o comunque in veri ambienti musicali (la musica negli stadi e nelle piazze non conta!) e sulla cui conoscenza dei veri termini di paragone per giudicare la fedeltà all'originale di un suono riprodotto ho molti dubbi.

Ma vengo al dunque: dalla premessa si capisce che sono un collezionista di dischi, prima quelli in vinile, oggi di CD. Un collezionista musicofilo ed audiofilo che è ovviamente geloso della sua raccolta, raccolta che esprime certamente la propria personalità e la propria crescita musicale e culturale, raccolta accuratamente scelta, conservata e catalogata.
Ora io ascolto anche dischi che hanno circa trent'anni - i miei primi acquisti risalgono al 1972-73 e suonano ancora sul medesimo giradischi Thorens TD 150 di allora, spartano quanto insuperabile per estetica, affidabilità e funzionalità - e mi rendo conto, soprattutto con edizioni pregiate, che nel tempo non ho perso nulla della qualità originale; per quanto riguarda gli LP l'unica cosa che posso veramente temere è la malaugurata ipotesi di un danneggiamento fisico del supporto per un graffio, una caduta accidentale, etc.
Ma invero sento la certezza che il disco di vinile sia, se non eterno, certamente durabile e fedele. E questa è una condizione indispensabile per il collezionista: non si collezionano cose volatili, deperibili, precarie, instabili. Collezionare dischi è in questo molto simile al formarsi una biblioteca con la differenza che spesso il libro viene letto una sola volta - e ti piace comunque il fatto di averlo anche se non ti capiterà più di leggerlo (salvo le eccezioni s'intende!) - mentre il disco comporta una frequentazione a volte anche continua che nulla toglie al fascino (mistero, magia) dell'oggetto.

L'avvento del CD ha tolto qualche cosa - tutti ne siamo convinti - alla musica ma aggiunto risparmio di spazio, maneggevolezza e tanta, tanta praticità, soprattutto a quelli come me che prediligono gli apparecchi spartani, privi di auto-arresto, telecomandi, timer automatici ed automatismi in generale.
Inoltre, ai soggetti istericamente attenti ai graffi, alla polvere, alla buona conservazione dell'oggetto il CD prometteva una sorta di eterna giovinezza: il magico dischetto, letto da un raggio di luce non si consuma e "garantirà per la durata d'una vita la perfezione del primo ascolto".

Questa mendace affermazione è riportata, unitamente all'invito a manutenere il disco come un LP in vinile, in calce al libretto incluso di una pregevole edizione del Messiah di Haendel, diretta da Sir Adrian Boult, edita dalla Decca, anno 1993, di costo alto, che a distanza di pochi anni dall'acquisto, benchè in perfette condizioni fisiche apparenti, presenta all'ascolto inequivocabili sgradevolissimi segni di deterioramento.

Suonato su lettori più o meno economici e su DVD, a partire dall'ultima traccia a ritroso, questo disco "frigge" peggio di una porzione di totani e seppioline; la "frittura" è palesemente associata al segnale sonoro, tant'è che in assenza di segnale il rumore tace improvvisamente. Suonato su lettori di qualità (il Laserdrive della FASE) il disco è inascoltabile perchè salta in continuazione, ad intervalli di pochi secondi; in cambio, se ciò può essere consolatorio, non si avverte il rumore di frittura. L'ascolto precedente, risalente a circa un anno prima (va da se che il Messiah si ascolta di rito nel periodo natalizio) non evidenziava alcuna anomalia.
Il deterioramento è occorso quindi in epoca recente e non può essere assimilato ad un difetto di fabbrica; il deterioramento è qualcosa di intrinseco all'oggetto, è la riprova della sua scarsa durabilità ed affidabilità.

Sono furente; dal momento che so di non dovermi accusare di alcuna negligenza nella conservazione mi chiedo come sia possibile una cosa del genere. Va da se che ho messo in atto tutti i consigli elargiti da TNT-Audio per la cura dei cd! Alla ricerca di una spiegazione plausibile segnalo che il cd in questione presenta il film argentato dell'incisione digitale esteso fino al bordo del disco stesso, senza una fascia neutra di sigillatura. Ricordo di aver letto diversi anni or sono che questo bordo non protetto poteva rappresentare il tallone d'Achille dei Cd audio, consentendo una possibile ossidazione del film metallico interno.
Ma un disco del 1993 non è certo un prototipo sperimentale, un disco Decca e per di più d'alto costo!

Sono furente; sto istericamente controllando tutti i Cd che possiedo, nel timore che anche altri possano aver subito o stiano subendo la stessa sorte! Non so se vi è mai successo niente di simile, ma vi assicuro che è veramente deprimente!

Sono furente, perchè mi chiedo quale senso abbia migliorare con passione, attenzioni, tempo e denaro il proprio sistema d'ascolto quando il primo anello della catena è più effimero di un ortaggio maturo!

Sono furente perchè penso che l'industria odierna, costituzionalmente interessata a realizzare oggetti non destinati a durare nel tempo (dischi ma anche riproduttori), ci sta prendendo in giro tutti quanti; in realtà l'invenzione del cd ha costretto molti se non i più a riacquistare brani già posseduti (io personalmento ho spesso ricomprato le stesse incisioni già possedute in vinile).
Cosa ci attende ora, l'invenzione di una nuova sorgente per essere costretti a rinnovare ulteriormente la collezione oppure l'autodisintegrazione automatica dei cd esistenti pur di sostenere il mercato dove già imperano i prezzi più assurdi?

Sono furente perchè mi sento impotente e non so quanto ci sia di casuale in questo piccolo episodio e quanto invece possa essere il sintomo di una nascente epidemia. Per ora intendo scrivere una lettera di protesta alla Decca Records, casa discografica un tempo conosciuta per la qualità tecnica delle sue incisioni, considerate anche superiori a quelle della Deutsche Grammophone; non servirà a nulla salvo a sfogarsi un poco.
Certo non ho smesso di acquistare dischi ne' tantomeno di rinunciare a migliorare il mio impianto.

Per ora infine rompo le scatole alla redazione di TNT-Audio per dare inizio ad un tam-tam accusatorio presso le case discografiche già colpevoli di non lievi misfatti.

Infine, mentre guardo con sempre maggior sospetto i cd e maneggio amorevolmente gli LP riscoprendone, se pur ce ne fosse ancora bisogno, i pregi musicali e sonori, scusandomi per la prolissa lamentatio, colgo l'occasione per augurarvi buon lavoro ed inviarvi i miei più sinceri saluti.
Il vostro lettore ed estimatore Roberto Miniero, collezionista normo-isterico e musicofilo-audiofilo incallito
E-mail: rob.miniero@tiscalinet.it

LC
Caro Roberto, davanti a tanta prolissità, una bella risposta sintetica :-)
Sei occorso, con tutta probabilità, in un fenomeno ben noto che si chiama browning del quale abbiamo parlato più volte su questa stessa Rubrica della Posta. Pare che alcune vernici usate per pitturare i CD interagissero con lo strato di policarbonato, danneggiando il prezioso contenuto che diventava illeggibile.
In passato tale fenomeno si verificò coi CD stampati dalla Optimes, può essere che il tuo Decca sia stato stampato dalla stessa Azienda. Per capirlo, controlla cosa c'è scritto nell'anello più interno del CD, a caratteri minuscoli.
In ogni caso le tue lamentele le devi fare non alla etichetta discografica ma alla Azienda che ha fisicamente stampato e prodotto i CD.
Buona fortuna!
Lucio Cadeddu

Mistero irrisolvibile?
Caro Lucio,
vorrei porti un quesito di natura prettamente tecnica (forse più esattamente fisica ) al quale non sono mai riuscito a dare, nel corso degli anni, una risposta che fosse quanto meno plausibile, ne' mi è stato possibile trovarne una leggendo riviste e pubblicazioni varie.
L'interrogativo che mi pongo è relativo alla gamma di frequenze realmente riproducibili da un sistema di altoparlanti. Mi spiego meglio.

Posseggo da circa un anno una coppia di minidiffusori, modello Anthos della DROMOS. Il costruttore dichiara per questo modello una risposta in frequenza che va dai 55 hz. ai 20.000. Per quelle che sono le mie cognizioni in materia, ciò dovrebbe significare che i miei diffusori, al di sotto dei 55 hz., non dovrebbero essere in grado di riprodurre assolutamente nulla e, tra l'altro, ciò vorrebbe dire non ascoltare nessuna fondamentale delle note comprese nella prima ottava del pianoforte.

Ora, nell'arco della mia "carriera" musicale io ho suonato anche il basso elettrico e so per certo che tale strumento è in grado di scendere fino a 40 hz. ( corrispondenti ad un MI ) nel caso della versione a 4 corde e fino a 30 hz. ( corrispondenti ad un SI ) nella versione a 5 o 6 corde.
Ebbene, escludendo il fatto che io sia vittima di allucinazioni e che sia dedito all'uso di superalcolici, dando per assodato che ho un udito nel pieno della sua funzionalità, io posso sentire perfettamente le note più gravi dello strumento in questione anche con i miei diffusori, al punto di poter imparare ad orecchio la parte del basso e poterla suonare insieme al disco.

La prima parte del mio quesito è: come è possibile tutto ciò ?
Da qualche parte ho letto tempo fa ( ma non ricordo dove ) che è stato sperimentato che il nostro sistema uditivo ha una caratteristica particolare: se si elimina artificiosamente la frequenza fondamentale dalla sequenza degli armonici prodotti da una qualsiasi nota di un qualsiasi strumento ( o comunque una "sorgente" sonora ), il nostro orecchio continua imperterrito a percepirla come se la fondamentale fosse ancora presente.

Come avrai intuito la seconda parte del mio quesito è la seguente: è questa la spiegazione del mistero oppure ho seguito troppo la mia fantasia?
So di aver posto la domanda alla persona giusta e spero di avere una risposta una volta per tutte. Ti ringrazio e a risentirci.
Ciao.
Giancarlo Fronduto - E-mail: gfronduto@libero.it

LC
Caro Giancarlo,
la risposta è semplicissima. In tutti i diffusori la risposta in frequenza dichiarata è, normalmente, riferita ad un range di +/- 3 dB (unità di misura della pressione acustica).
In particolare la risposta in basso normalmente fa riferimento al cosidetto "punto a -3" cioè si indica quella frequenza che viene riprodotta, di norma, 3 dB sotto al resto della gamma audio.
Questo non significa affatto che sotto i 55 Hz non ci sia più nulla!!!!! Significa che a 55 Hz è iniziata la "discesa" della risposta e che, ad esempio, i 30 Hz potrebbero esserci anche se molto attenuati rispetto all'emissione principale.
È un po' come la potenza di un motore: se un'auto è dichiarata per 100 CV, questo non significa affatto che questi 100 CV siano tutti disponibili a qualunque regime di giri del motore, da 1000 a 6000. Difficilmente avrai 100 CV a 2000 giri, più realisticamente li avrai a 5000, per poi perderli di nuovo andando oltre. Immagina la risposta in frequenza di un diffusore come la curva di potenza di un motore. Idem dicasi per la coppia.
Le tue Dromos arrivano a 55 Hz a -3 dB e poi continuano a scendere, perdendo però un po' di "potenza". Quindi è normale che tu senta la frequenza che dici di sentire, senza contare che questa potrebbe pure essere "esaltata" da qualche risonanza dell'ambiente. Ovvero, magari i 30 Hz stanno 15 dB più sotto per colpa dei diffusori, ma poi qualche rinforzo dovuto all'acustica della stanza li riporta su di 10 dB (si, l'influenza dell'ambiente è notevole, ve l'ho sempre detto...).
Quanto al tuo discorso "psicoacustico", si, può essere che il cervello riesca a ricostruire l'informazione mancante...ma non così tanto :-)
Ultimissima cosa: un diffusore in bass reflex, di norma, scende più rapidamente di uno a sospensione pneumatica, che mostra quasi sempre una pendenza più dolce mentre scende verso il basso dello spettro audio.
Mistero risolto?
Fammi sapere e auguri!
Lucio Cadeddu

In italiano o in inglese?
Al momento ho il piacere di ascoltare musica Jazz (Herbie Hancock, Wayne Shorter, John Coltrane, Miles Davis, Michel Petrucciani, etc.) con un impianto Hi-Fi così composto: Pre-Ampli Electrocompaniet EC4.6; Ampli-Finale Electrocompaniet AW100 (collegato al Pre con cavi Corallo della AB Cables in maniera bilanciata con attacchi XLR); casse Tannoy Turnberry (collegate al finale tramite cavi AB Cables in filo Litz); sistema CD composto da meccanica Arcam Delta 170 + convertitore D/A Musical Fidelity X-24K (24 bit e 96 KHz) + cavo coassiale Monster Cable Digital Link + cavo Audioquest Quartz dal convertitore al Pre + piedini smorzanti ISO FOOTERS sotto la meccanica.

La domanda è questa: essendo il sistema CD già in essere quando ho acquistato il resto del sistema (pochi mesi fa), pensa che il connubio possa essere valido o mi posso rivolgere verso alternative più in linea col resto del sistema? In questo caso mi può suggerire delle valide alternative?

Anche se non potrà (direttamente o tramite suoi collaboratori) rispondere direttamente a queste domande la ringrazio per il suo "Virtual Magazine" che però tratta gli argomenti in maniera assai "concreta" e, lo ripeto, con una versione inglese che sembra scritta da un... inglese!

I don't know if I have to write in English or Italian due to the terrific translation into American/English of the TNT-Audio web site: compliments, it's really professional also for foreign readers.

As You stated in Your brief "one-page-description" about Yourself You only have 24 hours a day to accomplish 48 hours activities... but I try, nevertheless, to ask You something about my CD stuff and eventually an upgrade: I won't be surprised if You cannot answer because I understand that this is not Your job, but I trust You and your collegues because of the total independency from any kind of "business pressure" from Advertising and similar things.
Distinti saluti
Alessandro Bellotti - E-mail: alessandro.bellotti@efi.com

LC
Dear Alessandro, :-)
sono italiano ed il mio inglese non è poì così favoloso. È successo più volte un equivoco come questo, ma sempre da parte di persone non di madrelingua inglese. Gli inglesi e gli americani mi "cuccano" quasi subito, per quanti sforzi io faccia per apparire "idiomatico" e talvolta persino "slang" :-)
Poi ci sono le traduzioni del nostro ineffabile Carlo Iaccarino (italiano ---> inglese, al momento, una vera faticaccia!). La sua competenza, unita a qualche tocco finale dei nostri collaboratori inglesi ed americani, rende il tutto veramente perfetto.
Comunque, thanks a lot da parte di tutti!

Nel tuo impianto non vedo ragione per upgradare la sorgente digitale, composta da un'ottima meccanica ed un buon convertitore all'ultimo grido (24/96). Se proprio vuoi sperimentare ancora qualcosa, prova con qualche altro cavo digitale, tipo Tara Labs, ancora AudioQuest, MIT...
Prova anche degli accessori per CD, tipo qualche liquido di trattamento. Ad esempio, non posso non consigliarti l'ormai ovunque osannato
Audience Auric Illuminator, provato da me su TNT-Audio con esiti spettacolari. Tra tutti quelli che ho provato (praticamente tutti) è il liquido che ha fornito i risultati più incredibili.
Hasta Luego!
Lucio Cadeddu

Nuovo impianto intorno ad Adcom
Buon giorno. Ho scoperto da poco il suo bel sito, ed è capitato proprio nel momento giusto, per cercare di chiarirmi le idee, visto che finalmente ho deciso di acquistare un impianto per l'ascolto della musica che mi possa dare qualche soddisfazione, dopo essere stato per anni con vecchie, economiche, male assemblate ed obsolete apparecchiature.
Ma vengo al dunque. Ho ereditato da un trasloco un pre + finale della Adcom (GFP 565 + GFA 545), che mi pare siano apparecchi di un certo pregio, ed avrei deciso di costruire il mio nuovo impianto intorno a questa amplificazione.
Il che vuol dire: lettore CD, diffusori, giradischi per i miei oltre 300 vecchi dischi in vinile, mobiletto per i suddetti apparecchi e cavetteria.
Sono abbastanza onnivoro quanto a gusti musicali, ma ascolto prevalentemente rock, pop, trip hop, un po' di jazz e qualche incursione nella classica e nell'opera.
L'ambiente d'ascolto è una stanza rettangolare di circa m 5,5 x 3,5, con i diffusori e il divano (punto di ascolto) posti gli uni di fronte all'altro sui lati corti della stanza. Stanza peraltro penso non molto assorbente, avendo il pavimento in legno, niente tende ne' tappeti.
Avrei deciso di destinare all'acquisto dei suddetti apparecchi una cifra intorno ai 6-7 mln. Ora so che la domanda è abbastanza generica, ma gliela faccio lo stesso, poichè non so proprio da che parte cominciare.
Fermo restando che le decisioni saranno prese dopo un'approfondita seduta d'ascolto, sarebbe così gentile da elencarmi alcuni apparecchi che a suo giudizio, per le caratteristiche costruttive, per la compatibilità l'una con l'altra, per la musica che normalmente ascolto, possano costituire una base di partenza intorno alla quale cominciare a lavorare?
Quanto ai cavi e al mobiletto apprezzo molto la sua rubrica di autocostruzione, ma se c'è una cosa nella vita in cui sono negato è la manualità per queste cose, per cui temo che dovrò ricorrere all'acquisto.
A meno di trovare qualcuno che, in grado di costruirli secondo le istruzioni della rubrica, sia poi disponibile a venderli al sottoscritto, una sorta di costruzione su commissione.
La ringrazio per l'attenzione e la disponibilità che vorrà dedicarmi.
A presto.
Massimo Del Dotto - E-mail: massimo.deldotto@libero.it

LC
Caro Massimo,
parto dal problema cavi ed autocostruzione. I cavi che noi proponiamo, a parte alcuni modelli invero complicatini, non richiedono alcuna manualità a parte saper spellare qualche cavetto. Non serve il saldatore, non serve nessun altro utensile. Forbici ed un po' di pazienza.
Comunque, so che alcuni lettori di TNT - che si divertono a fare questi lavoretti - in passato hanno realizzato, per loro gusto personale o per fare un favore agli amici, i suddetti cavi. Se qualcuuno è interessato alla tua offerta, penso si metterà in contatto direttamente con te, il tuo E-mail è in calce al tuo messaggio. Oppure iscriviti al nostro
forum di discussione e lancia il tuo appello.

Per il resto dell'impianto, con 6-7 milioni si riesce a metter su qualcosa di molto interessante, specie se consideriamo che pre e finale ci sono già.
Per gli accessori (cavi e tavolino, se intendi acquistarli) lasciamo da parte un budget complessivo di circa 800.000 lire (e non è tanto).
Avanzano circa 5-6 milioncini coi quali acquistare giradischi, CD e casse. Partiamo dal giradischi. Dimenticando momentaneamente il mercato dell'usato, io mi orienterei su due modelli facili da reperire, regolare ed installare: il Rega Planar 3 con braccio RB 300 o il Pro-ject 6.9 (1,2 milioni il primo, 1,3 milioni il secondo). Testina a scelta dai cataloghi Grado, Sumiko, Goldring, Rega.
Giradischi digitale, su cifra analoga: Rega Planet, Marantz CD 6000 OSE, Rotel RCD 971, Teac VRDS 8, Audio Analogue Paganini. Non è un elenco esaustivo, come puoi ben capire. Il nostro budget iniziale scende così a circa 3 milioni, anche un po' meno a seconda dei modelli scelti.
Io poi acquisterei dei diffusori da pavimento non molto ingombranti, visto che la stanza non è enorme. Restando in Italia, Opera Terza o SuperPavarotti (con una leggera preferenza per queste ultime, un po' meno critiche delle prime), Chario Hiper 2000T. All'estero: Monitor Audio Silver 7, Mission 774, B&W DM 604 S2.
Solo un avvertimento: la tua coppia pre + finale la ricordo piuttosto aperta in alto, quindi - prima di acquistare i diffusori - chiedi di poterli ascoltare con i tuoi apparecchi, possibilmente a casa. Essendo l'ambiente piuttosto riflettente (a quanto ho capito) e l'amplificazione non esattamente "scura", in qualche caso il risultato finale potrà risultarti troppo "brillante".
Siccome però anche questo dipende dai "gusti" (ciò che è brillante per me per te può risultare equilibrato) la prova "sul campo" la devi fare obbligatoriamente.
Tienimi al corrente!
Lucio Cadeddu

Mostro di loudness?
Egregio Signor Cadeddu,
ho recentemente scoperto il vostro sito e devo dire che, a parte qualche bizzarro consiglio sulle modifiche da effettuare per migliorare il suono delle apparecchiature, mi sembra buono.
Una cosa che però in tutta sincerità mi sfugge, e stando alle solide basi tecniche che sembrano trasparire da quanto leggo ciò mi sembra ancora più strano, è il perchè si condanni in modo inappellabile il circuito dei controlli di tono oppure quello del loudness, arrivando a definirlo addirittura mostro.
Riguardo quest'ultimo per esempio, sono stati fatti molti studi, i più famosi dei quali hanno portato alle note curve di Fletcher e Munson, basate come credo lei ben sappia, sulla sensibilità dell'orecchio umano, cosa naturale ed immodificabile.
Allora, sinceramente, non capisco perchè condannare in modo così rilevante un'opzione che, utilizzata in maniera appropriata ovviamente, consente a bassi livelli di ascoltare un suono completo degli estremi gamma e quindi più piacevole.
Avendo notato che l'intero sito è orientato verso modifiche di cui a volte mi sfugge la reale efficacia, rispetto comunque l'idea, mi sembra strano che l'utilizzo di un mezzo correttivo di tale oggettiva utilità, a meno che lei non voglia rigettare gli studi fatti da illustri personaggi, venga estromesso tout court.
Allo stesso modo voglio ricordare l'utilità dei controlli di tono, che se ben utilizzati possono dare una mano in tante situazioni: persino una ditta ultra esoterica come la CELLO ha prodotto in passato un apparecchio che fu definito favoloso dalla critica. È forse allora questione di nome?

D'altronde, e non si può certo negare, tutte le produzioni musicali sono abbondantemente elaborate in partenza, si tratta solo di fingere di non saperlo per esseri felici!
Mi consenta il paragone, ma sarebbe come sopportare il caldo e non inserire il climatizzatore in auto solo perchè madre natura ha deciso che in estate deve necessariamente essere caldo!

Gradirei quindi una risposta in merito anche per capire meglio il perchè di tali drastiche scelte, ed anche in considerazione del fatto, che a mio avviso un media equivale in pericolosità ad un'arma, ed avendo internet immensa diffusione, potrebbe leggervi anche un neofita il quale, sulla base di tali affermazioni, potrebbe essere portato ad errate interpretazioni.
La prego di non dirmi che nessuno mi obbliga a leggervi! Distinti saluti
Diego Scardocci - E-mail: ecc88@libero.it

LC
Caro Diego,
non prendiamoci mai troppo sul serio, per favore. Mi spiace che ti sia sfuggita l'ironia di quel titolo e del contenuto di tutta la rivista. Forniamo opinioni, non verità scientifiche e chi ci legge lo sa bene. Per quanto riguarda il loudness ed il controllo di toni, sono d'accordo con te circa l'uso nell'ascolto a basso volume, ma quanti di noi ascoltano a volume così basso da richiedere un intervento correttivo sui bassi e sugli alti? Io non ne ho mai sentito la necessità sin da quando sono passato da un impiantino da due lire (età: 16 anni) a qualcosa che poteva definirsi veramente HiFi.
Ti confesso che l'acquisto del mio primo amplificatore senza controlli di tono e senza loudness mi mise in apprensione non poco: e se poi si sente da schifo, senza bassi e senza alti? Appena lo accesi i miei dubbi ed i miei timori si sciolsero come neve al sole. E tutti gli audiofili che conosco posseggono apparecchi che non utilizzano ne' loudness ne' controlli di tono. E ne sono felicissimi. Non credo che siano tutti ebeti non in grado di decidere cosa è meglio per loro.
Ben diverso è il discorso se si parla di manipolazione digitale del segnale: apparecchi come il SigTech o lo Z-Systems (da noi recensiti quando ancora in Italia non erano neppure arrivati, l'hai notato?) consentono reali miglioramenti dell'ascolto "tradizionale", il tutto, purtroppo, ad un costo molto elevato.
Lo stesso dicasi per il Cello Palette: non è questione di nome ma di qualità. Costruire un equalizzatore che non metta del suo (inteso come distorsione, rumore etc.) non è cosa facile. La componentistica di qualità costa, altrimenti tutti sarebbero in grado di realizzare un Palette (basta copiare lo schema) e venderlo ad un decimo del prezzo facendo affari d'oro. Ma così, purtroppo, non è.
Quindi, ben vengano le manipolazioni, ma solo quelle fatte per bene, possibilmente in dominio digitale. Questo è il nostro umile personalissimo pensiero. Non è necessario essere d'accordo, ognuno ha diritto alle proprie opinioni.

Quanto poi alla pericolosità delle informazioni messe in Rete...vedo che ti va di scherzare. Il neofita legge, certo, anche quello che scriviamo noi, ma per fortuna tra le orecchie ha pure un cervello e dovrebbe essere in grado, su Internet come ALTROVE (carta stampata, TV etc), di valutare, confrontare con la propria esperienza e trarre da solo le sue conclusioni. Quel che predichiamo da sempre è infatti di non credere a niente di quel che si legge, ma di confrontare tutto con l'esperienza diretta.
Se davvero vuoi essere così integralista, comincia a scrivere lettere simili a tutti i Costruttori del mondo che non includono il loudness nei propri apparecchi (sbagliano tutti, no? O forse non conoscono gli studi di Fletcher e Munson...), chiedendo se si rendono conto della pericolosità sociale e scientifica che tale scelta comporta. Ma non fermarti: comincia a scrivere alle redazioni dei telegiornali, per metterli in guardia sulla gran mole di notizie distorte che propinano quotidianamente su tutte le TV, di Stato e non. I veri danni si fanno a quel livello, francamente, confrontato a questo, scrivere su un sito internet indipendente l'opinione che il loudness ed i controlli di tono sono per lo più inutili e spesso dannosi mi pare davvero poca cosa. No?
Lucio Cadeddu

Preamplificazione scadente / biwiring
Gentile TNT-Audio,
premetto i miei sinceri complimenti per la vostra rivista, influenzati non poco dalla gratuità delle informazioni valide e preziose in essa contenute, e passo subito al mio breve quesito.
Possiedo un impianto composto da :

Il mio ambiente di ascolto è una stanza di 20 mq (4 X 5). Ho letto la vostra prova dell'amplificatore Yamaha, in cui si specifica che la sezione di preamplificazione è stata costruita con componenti economici e costituisce probabilmente il punto debole dell'apparecchio.
Per migliorare le cose, una soluzione potrebbe essere quella di inserire nell' ingresso Main In dell'amplificatore un Preamplificatore di buona qualità.
Mi chiedo, però, solo per rendermi conto dell' influsso della sezione di preamplificazione sul suono finale, se sia possibile inserire, attraverso il Main In, direttamente nel finale dell' amplificatore, l'uscita del lettore cd, regolando il volume del lettore con l' apposito telecomando.
Quali sono i risultati e i rischi di quest'operazione?

Un'ulteriore e diversa domanda che voglio porre riguarda, in base ai componenti del mio impianto, i possibili vantaggi che otterrei utilizzando il biwiring (eventualmente con cavi Monster Cable XP-HP del valore di circa 10000 lire al metro).
E un'operazione conveniente o non modificherebbe per niente il suono dell'impianto?
Grazie e distinti saluti.
Gianluca - E-mail: gianluca.billo@tin.it

LC
Caro Gianluca,
puoi senz'altro collegare il tuo CD 67 direttamente sul main in, non succede nulla, a patto che ti ricordi di tenere il volume al minimo quando vai in play :-)
Vantaggi? Difficile a dirsi: il potenziometro che regola il livello d'uscita del CD player è in genere di qualità molto bassa e questo fatto, da solo, vanifica molti teorici vantaggi. Poi bisognerebbe vedere eventuali problemi di interfaccia elettrica, adattamenti d'impedenza etc. Prova e facci sapere! (ma non aspettarti miracoli).
Per il biwiring, c'è un lungo articolo sull'argomento nella solita
Rubrica delle FAQ che vi ostinate a non leggere. Il miglioramento c'è, di norma, ma io preferirei un monowiring con un cavo di qualità più pregiata (a parità di costo, s'intende).
Spero di esserti stato di qualche aiuto,
Lucio Cadeddu

Consigli impianto HiFi
Egregio Signor Lucio,
sono un grande appassionato di musica classica. Seguo sempre Tnt-Audio con interesse e seguendolo ho via via costruito il mio impianto di riproduzione musicale. In una stanza rettangolare di 3 x 4 m. arredata con divano, poltrona, tappeto, tendaggio e una libreria stracolma di libri, sul lato minore, ho il mio impianto così composto:

Il lettore CD ha 2 anni di vita e mi è stato, praticamente, regalato da un mio "carissimo" zio questo Natale ed ha sostituito il precedente Rega Planet. Scrivo per avere un consiglio sul resto dell'impianto, con particolare riguardo all'amplificatore. Il dubbio che in me si è fatto strada è che, forse, il mio amplificatore non è, come dire, adeguato al resto della catena. Avendo a disposizione circa tre milioni di budget (messi da parte per sostituire il lettore CD Rega con il Meridian 506/24) ed affascinato dall'idea di poter inserire un amplificatore, magari valvolare, che consenta di fare un salto in avanti in termini di maggior equilibrio generale dell'impianto, che attualmente percepisco un po' spostato sulle medio-alte frequenze, cortesemente, Le chiedo quali amplificatori tenere in considerazione.
La ringrazio ed in attesa di una Sua gradita risposta, Le porgo i più cordiali saluti.
Domenico Murgolo - E-mail: D.Murgolo@informatica.aci.it

LC
Caro Domenico,
il tuo amplificatore, come avrai letto dalla recensione che ho scritto, lo ritengo ancora oggi estremamente attuale e certamente adeguato alla classe del tuo impianto. Il problema semmai è un altro e cioè la timbrica spostata un po' verso l'alto. Già il Quid non si può definire avaro in alto, anzi, poi le Minima certo scure scure non sono.
Aggiungici anche i cavi, piuttosto brillanti anch'essi, ed il risultato è assicurato. Che fare? Io terrei il Quid (anche in vista di una sua rivalutazione nel mercato del piccolo collezionismo audio) e proverei prima con dei cavi più scuri (Monster, MIT...). Se ciò non fosse sufficiente, allora considererei la sostituzione del glorioso amplificatore SF con qualcosa di più scuro. Ti servirebbe un valvolare con un'impronta sonora molto "old-style", ma con 3 milioni è difficile trovare un degno sostituto. Potresti provare un integrato Jolida, come quello che abbiamo recensito recentemente qui su TNT-Audio.
A stato solido proverei con Densen (Beat 100 o DM 10, se lo trovi superscontato), qualche Galactron e, perchè no, un nuovo Puccini SE Remote.
Per affinità con il lettore CD proverei anche un Meridian 551. E, se non avessi qualche riserva - tutta da verificare - sulla capacità di pilotaggio delle esigenti Minima, ci sarebbe anche il Linn Majik (più caldo, ma secondo me il Quid suona molto più dinamico e veloce).
Se tutto ciò fosse inutile, aspetta a quando potrai spendere un po' di più.
Ciao!
Lucio Cadeddu

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