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Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 10/11/2012 - 17/11/2012

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  1. Basso e contrabbasso
  2. Nuova amplificazione per Klipsch
  3. Nuovi diffusori con 3000€
  4. Autocostruzione con Infinity
  5. Primo impianto con 2500-3000€
  6. L'impazienza
  7. Ancora su pulizia vinile
  8. Ampli per cuffie e problema lettura CD
  9. Attenzione al vintage!
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Basso e contrabbasso
Buongiorno Lucio,
dopo tantissime ore di ascolto dalla mia prima email, eccomi che torno alla carica per un tuo prezioso consiglio. Il mio primo impianto è così composto:

Inizialmente sono rimasto molto colpito e soddisfatto del risultato, ultimamente però sto cominciando a trovare i limiti che inevitabilmente un impianto entry-level può presentare. Il problema principale sono i bassi, in particolare il basso elettrico / contrabbasso. Mi spiego meglio, in alcune registrazioni il basso si perde e si confonde, soprattutto con la cassa, in altre invece risulta non particolarmente dettagliato e poco preciso. I casi più eclatanti sono AC/DC "Back in Black", nel quale si deve faticare non poco per seguire la linea di basso; "Rage against the Machine"; Pearl Jam, nei quali il buon Jeff Ament rimane vergognosamente in ombra; i live dei Tower of Power, nei quali il groove di Rocco Prestia non riesce ad uscire prepotente come vorrebbe ed è molto coperto dalla batteria di Dave Garibaldi.
Con il contrabbasso di Scott Lafaro e Paul Chambers va leggermente meglio in termini di presenza, ma manca di precisione e risoluzione, suono un po' gonfio e poco definito. A tuo parere, dove dovrei concentrare gli interventi per avere dei miglioramenti in tal senso, sempre nell'ottica di un impianto budget-oriented? Considerando che la problematica varia poco tra vinile (meglio!) e CD, e che le Tesi hanno comunque una buona estensione in basso, credevo che l'indiziato principale fosse l'ampli, che tu stesso definisci "asciutto": fammi sapere che ne pensi.
Grazie per la disponibilità.
Valerio - E-mail: v.masala (at) yahoo.it

LC
Caro Valerio,
per prima cosa proverei a modificare il posizionamento delle casse, spostandole dal lato lungo a quello corto. Già questo piccolo accorgimento potrebbe cambiare molte cose. Poi dovresti giocare un po' con la distanza dalle pareti vicine (laterali e posteriore), alla ricerca del compromesso migliore. Anche la stanza potrebbe essere in parte colpevole di ciò di cui ti lamenti, se fosse parzialmente vuota o comunque molto riflettente le basse frequenze potrebbero non riuscire a esprimersi in maniera corretta.
Se tutto dovesse fallire, non penserei a sostituire l'amplificatore (sostanzialmente innocente) ma i diffusori, prendendo in considerazione un modello più generoso...l'ambiente è grande e i woofer delle Tesi 504 sono davvero piccoli (12 cm, praticamente dei midrange!), non attrezzati per i miracoli. Potresti valutare modelli di classe (e dimensione) superiore, magari ancora in casa Indiana Line, oppure spostarti oltreManica con qualche modello KEF, Monitor Audio, Mordaunt Short, prediligendo diffusori dotati di woofer di dimensioni ragionevoli. Tieni anche conto che se la distanza dalla parete posteriore è ancora 30 cm come nella e-mail di qualche mese fa...risultati straordinari sarà difficile ottenerne. Il basso continuerà ad apparire gonfio in certe frequenze e vuoto in altre.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuova amplificazione per Klipsch
Dopo svariate peregrinazioni ho messo insieme un impianto ...umile ma onesto ....che dal mio punto di vista restituisce una buona immagine sonora.
Un po' per hobby un po' per necessità economiche diversi elementi chiave sono autocostruiti, la linea principale è cosi composta:

Come più volte commentato su queste pagine l'accoppiata valvole+Klipsch risulta decisamente vincente, i problemi/opportunità nascono dall'ambiente ....da una stanza di normali dimensioni sono stato sfrattato in una mansarda di relativamente grandi dimensioni ma bassa altezza in cui sto lottando per ottenere un'acustica decente, limitando l'area di ascolto e piazzando materiale fonoassorbente, in figura la configurazione corrente sulla quale consigli sono bene accetti.
Il problema è che con l'ambiente cosi ampio il povero finale si trova spesso a lavorare vicino o oltre al clipping (uno dei vantaggi di questa sistemazione è che la classica frase abbassa quell'affare viene evitata), quindi mi piacerebbe affiancare al finale presente un ampli di potenza più alta senza perdere troppo l'impronta sonica attuale, premetto che un ampli a stato solido è già disponibile (un Luxman LV 101 da 45W) ma è usato sostanzialmente come pre phono in attesa che trovi il tempo di finire il pre dedicato già in cantiere.
Alternative (in ordine crescente di costo, sul quale sono relativamente flessibile anche se vorrei rimanere al di sotto dei 500€) su cui vorrei avere il suo parere:
  1. Classe T – tipo DTA-100 ... circa 30 W, non tanti in più rispetto ai 5W del finale a triodi ....
  2. Sempre classe D con moduli Hypex UCD180 .. 90/100W oppure TA3020
  3. O ancora (appena arrivato come il cacio sui maccheroni) il T-amp E800 Pro in prova sul sito (.. che tra l'altro dovesse suonare male si presterebbe anche ad essere ibridizzato con i moduli al punto 2 ...)
  4. Finale a stato solido da reperire sul mercato dell'usato --> suggerimenti?
  5. Finale a valvole classe A/B push/pull KT88/6550 autocostruito o da reperirsi usato..(tanto per dare un riferimento presente sul sito l'ICON Audio 40 MKIII) che nuovo è fuori budget...
Cordiali saluti,
Bruno - E-mail: briccola5 (at) alice.it
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Bruno,
se l'ambiente è vuoto non sarà un amplificatore più potente a risolvere i tanti problemi. L'impianto suonerà sì più forte ...ma contemporaneamente più affaticante. Comunque sia, qualche watt in più ti servirà in ogni caso, soprattutto quando sistemerai un po' l'acustica con qualche arredo ad hoc.
Già che hai in casa un integrato Luxman perché, intanto, non provare a utilizzare quello? Potrebbero esserci delle sorprese, sai? Aggiungere ancora un altro amplificatore mi sembrerebbe assolutamente insensato, meglio un integrato che faccia tutto, pre fono compreso. Non so se si è capito che ti sto suggerendo di disfarti di tutte le elettroniche e di passare a un integrato (valvole o stato solido che sia) di buona potenza e dotato di un ingresso phono decente. In questo modo, in un'unica macchina, avresti tutto ciò che ti serve, con tanti ringraziamenti da parte del segnale audio, non più costretto a passare in tanti cavi e tanti apparecchi diversi. Se pensi anche solo all'analogico: pre fono + cavi di interconnessione + pre linea + cavi d'interconnessione + finale. Se ti sembra questa una soluzione ragionevole!!! Mi chiedo spesso perché gli audiofili si ostinino a far percorrere al segnale metri e metri di cavi e di piste di circuiti stampati, esponendolo a ogni sorta di inquinamento, quando un buon amplificatore integrato (dotato di phono) è LA soluzione alla maggior parte dei problemi!
Fossi in te comincerei a cercare nel mercato dell'usato qualcosa di questo tipo...con la cifra stanziata (e l'eventuale vendita del surplus) potresti trovare qualcosa di veramente interessante, ad esempio Naim Nait recenti, dotati di phono, Arcam, Audio Analogue etc. che timbricamente sarebbero degli ottimi partner per le tue Klipsch. In alternativa, a valvole, Jolida, Copland, Opera Consonance etc.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovi diffusori con 3000€
Egregio direttore, sono un giovane 54enne appasionato di musica rimasto vedovo (per raggiunti limiti d'uso) di lettore cd e casse (rispettivamente Rotel rcd-965BX e Clements con tweeter a nastro, non trovo più il modello). Rimangono l'ampli (Linn Majik-i con phono anno 1992) e il giradischi (Thorens td166 mk5). La stanza d'ascolto misura 5x4 con pareti da 45cm, 4 librerie e quadri vari alle pareti.
Ho cercato senza successo (anche se ho trovato info interessanti) nelle lettere alla redazione qualche suggerimento. Mi sono fatto un'idea ascoltando abbinamenti vari in diversi negozi hifi, ma il dubbio che il Linn possa ad esempio pilotare PMC, Dynaudio, ProAC o Sonus Faber permane.
Per ragioni di spazio le casse devono essere da libreria. Lo so, dovrei portarmi l'ampli ogni volta che faccio queste escursioni, per ora mi sono limitato alla scorta di cd che so come suonano (o almeno dovrei sapere). Ascolto di tutto, da Carosone a Fred Frith, senza passare da Lady Gaga... Budget disponibile 3.000. Cercasi suggerimenti, la confusione è molta.
Cordialmente,
Massimo - E-mail: cavajani (at) libero.it

LC
Caro Massimo,
non mi è chiarissimo se nei 3000€ debbano rientrare diffusori e lettore CD o semplicemente i primi. Nel dubbio, provando a interpretare con un po' di logica (mi chiedo se rileggiate le lettere prima di spedirle!) provo a fornirti delle soluzioni che comprendano nella cifra stanziata sia i diffusori che il lettore CD.
Parto da quest'ultimo, cui dedicherei circa 600/700€ e valuterei macchine come il NAD C545BEE, Arcam FMJ CD17, Jolida JD100, Cambridge Audio 650C, Rotel RCD 1520. Timbricamente i primi tre sono tendenzialmente più morbidi (tipo il tuo Majik, per capirci) gli ultimi due più neutri o aperti. Tienine conto per valutare bene l'equilibrio che vorresti raggiungere.
Per quanto riguarda invece i diffusori, coi circa 2000 € restanti avresti l'imbarazzo della scelta, visto che desideri dei bookshelf.
A questo proposito mi preme ricordarti che se i diffusori non fossero disposti in maniera adeguata (su supporti dedicati, di solito lontani dalle pareti) investire cifre così importanti potrebbe essere abbastanza inutile. Anche un diffusore eccellente, posto all'interno di una libreria, suonerà al 20% delle sue possibilità.
Ciò premesso, i modelli che potresti prendere in considerazione sono: ProAC Studio 100, Response D One (o D Two, spazio permettendo), Spendor SP2/3R2, Dynaudio Contour S1.4. Il tuo Majik dovrebbe farcela, a patto di non chiedergli pressioni sonore da discoteca. Valuta anche qualche modello Sonus Faber, Diapason, Aliante o Opera, in questa tipologia di diffusori i progettisti italiani sono particolarmente competitivi.
Poiché però la spesa non è piccola, uno sforzo per prendere il Majik e portarlo in negozio lo farei!!! È piccolo e leggero, lo metti sottobraccio e via!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Autocostruzione con Infinity
Buongiorno, a parte le scontate (ma non scontate) congratulazioni per l'interesse che suscitate con questa Vs attività, dove traspare la grande passione. Il mio impianto è un po' datato ma ancora valido:

Per motivi che ora per brevità non Vi sto a dire, son venuto in possesso di 2 tweeter EMIT K e il relativo crossover delle RS 6000 che è un TRE vie.
A questo punto la "malattia" ha avuto il sopravvento ed ho acquistato in America (venditori "grandi" e correttissimi) due Midrange di circa 13cm delle RS7-B e due Woofer da 25cm delle RS III A/B (...che bestie!!).
Ora devo realizzare i diffusori e cercando nella rete ho scoperto che Infinity è sinonimo di scarza efficenza ed ha bisogno di molta potenza e corrente; mi è venuto qualche dubbio per il mio, pur valido, Marantz PM 52 da 80W, ce la farà? Inoltre ho bisogno di consigli su come procedere; vorrei realizzare due torri di almeno 90cm, ma come conteggiare il volume della cassa del woofer? E poi reflex o cassa chiusa? E poi la domanda delle domande...come suoneranno vista la varietà di componenti vintage messi insieme? Scusatemi se mi son dilungato e grazie anticipatamente per una eventuale risposta.
Insomma che ne pensa...butto tutto?
Mauro - E-mail: mauiov (at) me.com

LC
Caro Mauro,
ormai hai acquistato e buttare tutto sarebbe un peccato. Tuttavia, prima di procedere con l'autocostruzione proverei a sondare il mercato per un eventuale interesse qualora ti ritrovassi nelle condizioni di dover vendere questi componenti. Ti dico questo perché mi sembra un azzardo prendere altoparlanti a caso, provenienti da diffusori diversi e sperare di farli funzionare con un crossover già pronto. Tanti sono i parametri da considerare, soprattutto la diversa sensibilità dei singoli altoparlanti..il crossover è studiato appositamente per livellare anche le emissioni di woofer, tweeter e midrange proprio dal punto di vista della sensibilità. Utilizzando altoparlanti diversi da quelli che aveva in mente il progettista potrebbe essere un vero disastro, potresti ritrovarti un tweeter che strilla troppo o che non si sente quasi per nulla, ad esempio! E i tagli delle varie frequenze di incrocio potrebbero non andar bene per alcuni driver. Ci sarebbero pericoli di rottura degli altoparlanti, se sollecitati a funzionare in zone a loro proibite.
Per quanto riguarda il mobile, poi, l'unica cosa che puoi fare, senza conoscere i parametri elettroacustici dei woofer che hai improvvidamente acquistato, è replicare il cabinet dei diffusori dove erano montati in origine, copiando dimensioni e tipo di accordo. Ti serve dunque il litraggio originale, il diametro e la lunghezza del condotto reflex e la quantità di assorbente interno. Insomma, un lavoraccio dai risultati molto, molto dubbi. Devo essere sincero al 100%? Io lascerei perdere. La probabilità di spendere ancora denaro in oggetti che poi sono assolutamente invendibili e che magari suonano pure male è altissima.
Prima di avventurarsi in simili percorsi, sarebbe stato più saggio chiedere consiglio a qualche esperto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Primo impianto con 2500-3000€
Egregio Direttore,
ho 34 anni, da 20 ascolto musica con un impianto abbastanza datato:

A breve prenderò possesso della mia nuova casa ed ho deciso di compiere il passo del non ritorno nell'universo hi-fi.
Le espongo, di seguito, una serie di doverose premesse affinché ciò possa agevolare il suo ruolo di prezioso consigliere:
  1. Sono un neofita dell'Hi-Fi; ho potuto constatare che l'alta fedeltà abbraccia una gamma sterminata di prodotti e marchi (fino ad alcuni mesi per lo più sconosciuti). La sua fantastica rivista, in tal senso, si sta rivelando un utilissimo strumento per veicolare i miei futuri acquisti. Ho appreso da più fonti che un azzeccato acquisto non può prescindere da una serie di sessioni d'ascolto; considerata la vastissima quantità di prodotti e marchi cui facevo riferimento poc'anzi, mi aspetto che la sua risposta possa far emergere una serie ben definita di prodotti e, in tal modo, mi consenta di procedere al loro ascolto.
  2. Il locale d'ascolto è 7x3 ed il punto d'ascolto andrà presumibilmente alloggiato nella parete lunga;
  3. Ascolto musica di ogni genere. La mia collezione di CD conta circa 2000 pezzi catalogabili in diversi generi: rock, pop, piano, cantautori, elettronica, ambient. Non mi dilungo ad elencare i vari sottogeneri ma le assicuro che sono un onnivoro dell'ascolto.
  4. Il budget destinato all'acquisto di amplificatore, diffusori e sorgente CD è di circa 2500/3000 euro.
  5. La caratteristica che desidero caratterizzi il mio impianto è un'immagine acustica viva, reale, tridimensionale. Nel limite evidenziato dal margine di spesa, gradirei che il mio impianto riproducesse in modo nitido e ben definito ogni strumento e voce. Quello che desidero è, in sostanza, poter chiudere gli occhi ed immergermi in un suono avvolgente come una rappresentazione live.
  6. Considerato che il livello di prezzo dei prodotti di tale mercato è abbastanza elevato, prenderei in considerazione anche l'acquisto di prodotti second-hand o, meglio ancora, ex-demo.
  7. Sulla rete ho trovato alcuni amplificatori usati (A.A. Maestro 70 rev.2 - prezzo 1300; Exposure 3010 - poco meno di 1000); tali elettroniche, abbinate ad opportuni diffusori, sono in grado di riprodurre l'effetto acustico da me tanto agognato?
Mi scuso per il dilungarsi della mia e-mail. Attendo suoi apprezzatissimi e ed estremamente professionali consigli.
Cordialmente,
Paolo - E-mail: profpaolo (at) libero.it

LC
Caro Paolo,
l'effetto che vorresti ottenere e che poi è lo stesso per tutti, in buona sostanza, non dipende solo dai componenti che acquisterai, ma dall'ambiente, dalla sistemazione dell'impianto all'interno di esso e dalla tua capacità di cercare e trovare i giusti compromessi. Bastassero dei buoni componenti per ottenere un buon suono...questa Rubrica e qualunque rivista HiFi sarebbero assolutamente inutili.
Con un budget totale di 2500-3000€ non andrei certamente a spenderne più di 1000 in un amplificatore. Dividerei il budget in maniera più logica, ovvero destinando una buona parte della cifra ai diffusori. Sto immaginando 1500€ circa, da aumentare o diminuire proporzionalmente se il budget fosse 2500 oppure 3000 €.
I diffusori, tenuto conto dell'ambiente, potranno essere delle torri da pavimento, ne abbiamo recensito diverse piuttosto interessanti, dalla Cabasse Jersey alle Aliante Nova passando per le ultime in ordine di tempo, le notevoli
Phonar Veritas P4. Altri modelli che potresti considerare li trovi nei cataloghi di ProAC, Opera e Chario. Vedi cosa riesci a reperire e valutare direttamente. Una volta scelti i diffusori la coppia di elettroniche - meglio se monomarca - sarà di facile determinazione. Coi 1000-1500 € restanti potresti valutare lettore CD più amplificatore integrato di NAD, Rotel, Cambridge, Audiolab o Arcam, optando magari per i marchi che fossero disponibili nello stesso negozio dove acquisterai i diffusori. È importante che tutto l'impianto tu possa valutarlo nel suo insieme, perché è la somma che fa il totale.
Ovviamente, un negozio ben fornito potrebbe anche disporre di un vasto assortimento di materiale usato...valuta anche quello e, dovesse servirti qualche dritta ulteriore, non esitare a contattarmi di nuovo.
Quando andrai ad ascoltare i vari diffusori, portati appresso alcuni tuoi CD che conosci bene e che magari ti sembrano di qualità audio sopra la media. Esegui le prove sempre e soltanto con gli stessi brani. Ricorda infine che ciò che ti può colpire molto a un primo ascolto potrebbe rivelarsi stancante a lungo termine.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

L'impazienza
Caro Direttore,
la ringrazio tanto per i suoi preziosi consigli che molto presto seguirò. La mia esagerata impazienza di upgrade mi ha portato a fare dei cambiamenti al mio impianto prima ancora del suo intervento, spero di non aver sbagliato più di tanto visto la spesa, ma lascio a Lei il giudizio finale di questo aggiornamento.
Devo dire che in questo periodo di mania o quasi malattia audiophila (anche se non mi ritengo un audiophilo ma semplicemente un amante della musica), ho letto molti forum e recensioni di hi fi, comprese le sue chiaramente. Risultato??? Più confuso di prima.
In un "settimana di ordinaria follia" vendo le mie Indiana Line 505 HC e con il ricavato senza aggiungere nulla, compro da un privato altri diffusori della stessa marca le INDIANA LINE ARBOUR 5.20, bellissime. Diffusori da Lei recensiti molto positivamente anni fa. Avvalendomi di alcuni Suoi suggerimenti quali "trucco per mono-wiring" e "piedini anti vibrazioni per tutti" ottengo dei risultati notevoli e per questo La ringrazio veramente tanto.
Non contento del notevole miglioramento ottenuto, continuo la ricerca per una sorgente di musica liquida, e scopro questi famosi DAC da collegare al pc, uno dei tanti il "Fiio D3" dal costo veramnte irrisorio, per poi imbattermi in alcuni lettori cd con la presa usb. Tra questi il Marantz pm 6004 da più di €400,00 e il Teac cdp 650 in promozione a € 159,00. Vista l'impazienza favorita dal fatto che avevo a disposizione l'intero budget a mia disposizione ho acquistato il lettore Teac cdp 650. Che dire....."una rivoluzione" tutti i flie mp3 da 320 kb in una chiavetta riproducibili da questo apparecchio senza troppi stress e l'ascolto dei cd a un livello discreto.
Attuale impianto aggiornato:

Sono molto soddisfatto dai risultati e in più ho a disposizione ancora € 300,00 che a questo punto vorrei investire ulteriormente nel mio impianto. Pensavo di investire nell'amplificazione magari aggiungendo un finale sempre se avesse un senso e magari acquistare il DAC Fiio D3 (sempre se ne vale la pena) collegando il pc anche se non ho capito bene i collegamenti e le varie cavetterie necessarie.
Nella precedente lettera inviataLe mi ero espresso male in quanto il collegamento era di un lettore mp3 alle uscite aux dell'amplificatore e il risutato era insoddisfacente.
Accetto vivamente ulterori Suoi consigli in merito e la ringrazio vivamente per la risposta.
A presto,
Paolo - E-mail: dolcenote (at) hotmail.it

LC
Caro Paolo,
l'impazienza non è mai una buona consigliera quando si tratta di acquisti di componenti HiFi. Comunque, mi pare che non sia andata poi così male. Un lettore CD con ingresso USB è comodo ma a questo punto il DAC USB diventa inutile, a meno che tu non sia interessato ad ascoltare i CD (non compressi) o file ad alta risoluzione direttamente dall'hard disk. Se ascoltassi solo mp3, la chiavetta USB dentro il lettore CD andrà benissimo.
Ritengo ottimo il cambio di diffusori a costo zero. Coi 300€ rimasti - a mio parere - non ci fai poi moltissimo. L'amplificatore di sicuro non riesci a migliorarlo, il lettore CD l'hai appena acquistato e il DAC USB forse non ti serve...fossi in te li spenderei in dischi e biglietti di concerti :-)
O li metterei da parte in attesa di tempi migliori. Spero abbia pensato anche ai cavi, magari valuta la possibilità di autocostruirti qualcosa come da
ricette della nostra Clinica del Tweaking.
Approfitto di questa tua per un avvertimento generale a proposito degli impazienti: la posta che riceviamo è davvero tantissima, per questa ragione i tempi di attesa potrebbero allungarsi moltissimo. A quesiti semplici riusciamo a rispondere velocemente, quelli più elaborati richiedono più tempo. I peggiori sono quelli troppo generici e privi di informazioni utili (ho 1000 euro, che impianto acquisto?) che spesso restano a decantare nella mia mailbox per mesi. Di conseguenza, o si ha la pazienza di aspettare - e in certi periodi dell'anno l'attesa media può superare i 60 giorni - oppure è inutile richiedere consulenza. Altrettanto inutile, e parecchio irritante, è chiedere un consiglio al volo che mi ricorda tanto quelli che chiedono di saltare la fila perché hanno sempre qualcosa di più urgente da fare degli altri. Questo hobby non è fatto per persone compulsive, richiede riflessione e ponderazione. Le offerte irripetibili esistono solo nella nostra testa malata...il mercato si autoregola da solo, è praticamente impossibile che capiti un affare che non ricapiterà mai più. Di questi tempi, poi, tante persone - pur di realizzare - abbassano i prezzi...e, credimi, non c'è la ressa per accappararsi un particolare componente HiFi.
Quindi, calma e serenità, solo in questo modo si riesce a costruire un impianto soddisfacente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ancora su pulizia vinile
Lucio buona giornata,
grazie alla mattinata libera sto ascoltando un poco i miei dischi, ed il pensiero è andato quasi automaticamente alla lettera della Posta di Tnt della scorsa settimana, nella quale un lettore amante del vinile illustrava i suoi metodi di pulizia per i dischi; premesso che di quello ad ultrasuoni non conosco assolutamente nulla, quindi non è giusto che commenti. Mentre ho qualche riserva sull'elaboratissimo (nella sua semplicità..!) sistema di pulizia basato sul Vetril a 5 fasi dopo le quali il disco andrebbe suonato a 45 giri con una puntina usata ma non del tutto consumata (!!!!!!!) Mentre scrivo, ascolto "Darwin" del Banco in copia originale del 1972, e immaginavo questo oggetto di 40 anni di età sottoposto, dopo essersi splendidamente conservato, ad ogni sorta di tortura con detersivi casalinghi, panni per pulire il bagno e canottiere da muratore.....e con Darwin, immaginavo la mia copia inglese Mono del 1967 di "Piper" dei Pink Floyd, "Aria" di Alan Sorrenti, o anche una ristampa moderna che non merita certo nemmeno lei una simile avventura.
Ironia a parte, Lucio, io dopo molti anni e vinili acquistati nuovi, usati, costosi e in saldo, ho constatato che il sistema migliore, o meno "dannifico", è quello di lavare i nostri amati vinili con la mitica macchina Knosti, e anche solo con acqua distillata; toccarli il meno possibile, farli asciugare e metterli sui giradischi con puntine non necessariamente esoteriche ma NUOVE, EFFICIENTI e SETTATE CORRETTAMENTE, e usare sempre la spazzola o in carbonio o il rullo Nagaoka. Meno li torturiamo, i nostri amati supporti in vinile, più soddisfazioni ci daranno.
Un saluto cordiale, e buon lavoro,
Alessio - E-mail: alann69 (at) hotmail.it

LC
Caro Alessio, concordo con te, è esattamente ciò che ho sempre sostenuto. Tuttavia, bisogna prendere atto che esistono tanti vinili acquistati nei mercatini dell'usato che non sono necessariamente distrutti ma semplicemente molto sporchi. In casi estremi, anche procedure molto invasive potrebbero rivelarsi utili. Il problema che mi pongo sempre, però, è questo: se i dischi fossero così sporchi da meritare un trattamento d'urto, che garanzie avrei sullo stato dei solchi? Mi spiego: chi ha permesso ai dischi di sporcarsi così tanto li ha quasi certamente arati con puntine consunte e forze d'appoggio fantasiose. Posso anche togliere via tutto lo sporco...ma al danno meccanico non c'è rimedio, purtroppo.
A me sembra tanto un accanimento terapeutico che ha senso soltanto in casi particolari, di titoli introvabili e rarissimi.
Ribadisco che coi dischi di prima mano, suonati da un giradischi regolato in maniera appena decente, non c'è alcun bisogno di trasformarsi in Mastro Lindo Vinile...basta evitare di sporcarli :-)
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Ampli per cuffie e problema lettura CD
Gentilissimo Direttore,
complimenti per la rivista ricca di informazioni preziose e facilmente fruibile. Approfitto brevemente della rubrica della posta per sottoporre una domanda di consulenza "tecnico-commerciale" e un quesito "pratico" relativo al mio lettore CD.

Spero di essere stato chiaro nell'esposizione.
Con l'occasione porgo i più cordiali saluti.
Giancarlo - E-mail: gnanni (at) ra.cna.it

LC
Caro Giancarlo,
non conosco direttamente l'amplificatore per cuffia Burson Audio ma ho avuto esperienza con altri prodotti di questa Azienda e credo di poter dire che finora non abbia sbagliato un colpo. Si tratta di prodotti dall'ottimo rapporto qualità/prezzo. Immagino che anche il HA160 non si discosti da questa ottima tradizione. Ora dovrebbe essere stato migliorato dal Soloist, che però costa nettamente di più. Alternative ce ne sono altre, alcune recensite anche qui su TNT-Audio, ad esempio l'
Harmony Design EAR90 o il Lehmann Audio Linear, entrambi nella fascia di prezzo del Burson. Altri prodotti all'interno del tuo budget potrebbero essere il Kingrex HQ-1 e il Musical Fidelity M1 HPA.
Per quanto riguarda il malfunzionamento del lettore CD, sembrerebbe un problema di laser che evidentemente fa fatica a spostarsi lungo tutto il raggio d'azione che deve percorrere. Potrebbe essere un problema di lubrificante che si è indurito (il che spiegherebbe come mai ci siano variazioni di comportamento al variare della temperatura) o di lente da pulire e ritarare. Contatterei la Casa produttrice o un qualunque bravo tecnico riparatore: le meccaniche CD in circolazione sono più o meno sempre le stesse (Philips, Sony, Teac...).
Nella peggiore delle ipotesi dovrai sostituire il laser di lettura, con una spesa tutto sommato contenuta.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Attenzione al vintage!
Salve Luciano,
sono un ascoltatore accanito di diversi generi musicali, ma non ho mai posseduto un impianto stereo che mi desse veramente soddisfazione. Fino a pochi anni fa usavo un vecchio compatto della Philips, residuo bellico della mia prima comunione e una volta morto mi sono messo ad ascoltare musica esclusivamente attraverso il pc.
Quest'estate parlando con un audiofilo mi sono lasciato contagiare ed ho deciso di realizzare un primo impianto con budget ridottissimo (imposto dalla mia compagna, con minacce di allontanamento dalle mura domestiche). Ho naturalmente, come molti, iniziato a leggere qualsiasi informazione su internet, che mi hanno messo molta confusione, fino ad approdare al suo sito, del quale ho letto moltissime cose e soprattutto cio che riguarda il mondo dei neofiti. La conclusione quale è stata?
Nonostante i suoi ripetuti consigli sull'evitare materiale usato, se non si ha dimestichezza con questo mondo immenso, mi sono lasciato convincere da un venditore privato ed ho acquistato materiale usato che mi ha causato non pochi problemi. La prima coppia ampli-diffusori pagata 270 euro, un sintoampli (e anche qui non ho ascoltato i suoi consigli) Philips 22RH790 e due vecchissime Blaupunkt Lab 208 del 1971, mi dava diversi problemi di distorsione su varie frequenze. Fortunatamente il venditore mi ha cambiato i componenti ed ho preso un Pioneer sa 7500 ed un tuner Akai at 2650 (mi piace molto come oggetto), ma ho dovuto sborsare altri 50 euro.
Dopo circa un mese anche il giradischi che avevo preso da lui, un Philips 202, ha iniziato a darmi problemi, per la precisione, si sentiva alle volte un solo canale. L'ho portato in un centro riparazione hi fi e all'interno della shell mancava la slitta e c'era un delirio di saldature e contro saldature, conclusione, mi hanno chiesto altri 100 euro per effettuare la riparazione, ovviamente non l'ho riparato. Sempre fortunatamente il venditore si è fidato della mia parola e mi ha cambiato anche il giradischi con un Thorens td 160, previo conguaglio ancora da quantificare.
In conclusione, visto che io sono stato un cretino, vorrei evitare ad altri neofiti il calvario dell'usato via privati. Il mio venditore mi ha comunque sostituito (non senza ulteriori conguagli) il materiale, ma potrebbe non capitare a tutti. Quando leggete i consigli di chi ne sa più di voi ascoltateli risparmiate tempo, soldi e invece di stare in macchina per farsi cambiare i componenti potete stare a casa ad ascoltare i vostri dischi!!!!!!
Un'ultima cosa, le ho scritto poche settimane fa per un eventuale upgrade dell'amplificatore, perchè nel frattempo mi sono state regalate due Opera Prima, avevo indicato un budget di circa 400-500 euro e lei mi ha consigliato un Rotel ra 04/05, ha senso aspettare qualche mese e portare il budget intorno ai 1500 euro per un ampli integrato diverso e circa 150 euro per una testina nuova? Se può indicarmi eventualmente delle possibili alternative le sarei grato.
Buona giornata,
Daniele - E-mail: gaetadaniele (at) yahoo.it

LC
Caro Daniele,
grazie per l'amara testimonianza. Capisco che siamo tutti dei San Tommaso, per cui se non tocchiamo con mano (scottandoci) tendiamo a non credere a nulla, però un po' di buonsenso suggerirebbe che materiale elettronico di 40 anni fa - già economico all'epoca - non possa essere migliorato nel tempo. Un conto sono i mostri sacri dell'HiFi, prodotti che hanno fatto la storia e che, probabilmente, sono passati in mani di persone coscienziose, attente e pignolissime...un altro è la paccottiglia entry-level degli anni '70, passata di mano N volte e trattata con grande disinvoltura dai proprietari che si sono succeduti (feste, modifiche non originali etc.).
Per l'usato - specie quello vintage - serve esperienza e tanta, tanta fortuna. Vi avventurereste, senza saperne molto, nell'acquisto di un'auto d'epoca, da usare tutti i giorni nel traffico? Le rogne sono dietro ogni angolo! Mentre l'auto d'epoca ha un senso, perché trattasi di oggetto non più replicabile (e quindi si acquista per passione, accidenti!) qualcuno mi vuole spiegare perché - per ascoltare bene la Musica - si dovrebbe acquistare ferraglia degli anni '70? Non crederete mica alla favola che...suona meglio di quella di oggi!!!???
No, perché bastano un amplificatorino come il Dayton DTA100 (poco più di 100 euro) e un paio di bookshelf o torri entry-level di oggi per farsi beffe del 99% della produzione entry-level di quegli anni. Non ci credete? Liberissimi di provare, i soldi sono vostri :-)
Per quanto riguarda il tuo quesito finale è difficile rispondere senza farmi prendere la mano dal mio solito caustico sarcasmo. Se qualche mese fa indicavi 500€ come budget e ora potresti aspettare fino a 1500...che vogliamo fare, aspettare ancora fino a 2000, a 4000 o a 8.000? Sarebbe come chiedere se ha senso acquistare una Golf oggi o attendere un po' e prendere una BMW serie 5. La proporzione dei costi è la stessa (1:3) ma mentre in tema automobilistico nessuno si sognerebbe di porre una domanda così strampalata, sembra che in HiFi tutto sia lecito. Perdonami ma, davvero, non capisco il senso. L'unica cosa che posso dire è che per i tuoi diffusori (circa 1000 € di costo) va benissimo anche il Rotel che ti consigliai a suo tempo. Suonerebbero meglio con un amplificatore migliore? Indovina un po'...
Ma poniti la domanda opposta: come suonerebbero dei diffusori da 2000 € con un amplificatore da 500€? Il totale del budget è identico, il risultato chissà.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Carissimo Direttore,
non saranno mai troppi i complimenti per la sua rivista online che continuerò a farle sempre ogniqualvolta le scriverò.
Infatti finalmente posso dire di aver concluso la mia maratona sulla scelta dei componenti del mio attuale impianto dietro suoi consigli, ma soprattutto dietro un suo primo consiglio che risale a due anni orsono. Ebbene, dopo aver letto delle meraviglie della classe T mi sono imbarcato in questa avventura, diciamo che soprattutto le mie orecchie in questi due anni hanno ascoltato parecchio.
Il mio impianto è composto da un Proton AM 455, un Virtue audio one, un muse ex2 e un lettore Marantz cd 5003, un Thorens td 160, un Dayton dta100a adesso danneggiato, diffusori Focal v716. Se può ricordare le dissi delle mie perplessità nel poter decidere quale ampli fosse il migliore nel restituire suoni veritieri e poco affaticanti, un buon palcoscenico e belle voci e che non ero in grado di capire se fosse meglio il Proton o gli altri.
Beh (ecco il consiglio che non ho ascoltato) lei rispose che era difficile poterlo stabilire per un orecchio non ben allenato e che comunque il Proton è "veloce, preciso, potente e definito". Era vero! Dopo aver speso parecchi soldi nell'acquistare gli altri ampli, dopo prove infinite nell'ascolto degli stessi brani con lo stesso lettore sui vari amplificatori, a distanza di due anni ho capito e finalmente potuto decidere che il Proton è un apparecchio eccellente come potenza, definizione, velocità e ampiezza di suono. Inoltre i bassi danno veramente delle sensazioni incredibili, uno spostamento d'aria che arriva allo stomaco come un pugno, ma senza essere mai sbracato, anzi, compatto e stoppato, lasciando subito il posto all'altra nota.
Beh, caro Direttore, ho letto che lei non vuol sempre aver ragione, ma questa volta l'aveva. Se avessi seguito il suo consiglio avrei risparmiato tanti soldi, ma non avrei fatto un'esperienza così interessante e non avrei potuto sentire tanta bella musica.
La classe T potrà essere interessante ma probabilmente non per le mie orecchie. Dimenticavo di dirle che come secondo impianto posseggo anche un Rotel RA971 con cd Cambridge Azur e JBL TLX181 e anche il Rotel è uscito vincitore dalla prova con il Virtue, anche se più brillante del Proton ma con minor frequenze basse, compensate ampiamente dalle JBL che secondo le mie orecchie posseggono le migliori frequenze basse di qualsiasi altro diffusore in commercio e quindi perfette con Rotel.
Caro Direttore che dire, ho trovato finalmente quello che cercavo grazie a lei e alla mia perseveranza, quindi adesso veramente mi ritengo un audiofilo felice. Venderò quello che è inutile e destinerò tutto all'acquisto di cd e vinili. Chissà perchè marche come Proton sono finite così presto. Non si trova molto neppure nell'usato. Continuerò a seguirla sempre nella sua rivista che, a differenza di tante altre, insegna ad ascoltare musica senza aver a disposizione un milione di euro. Parlando delle altre, mi sembrano molto simili alle riviste di nautica. Si cerca un gommone e ci si rende conto che per comprare qualcosa devi avere 10 milioni di euro ed un equipaggio completo per fare il bagno al largo!!!!
La ringrazio, la saluto e continui sempre con lo stile che la differenzia dalla massa.
Stefano - E-mail: ste.gre (at) tin.it

LC
Caro Stefano,
sono felice che abbia intrapreso quest'avventura e che, da solo e coi tuoi passi, sia pervenuto a una soluzione per te così soddisfacente. L'esperienza diretta, comunque, è sempre un bagaglio culturale preziosissimo. Per quanto riguarda Proton non so dirti molto, tanti sono i marchi apparsi e spariti nel nulla dopo una carriera anche di buon successo commerciale e di critica.
Goditi la tua musica e lascia perdere le prove d'ascolto per un po' di tempo. Due anni passati a scambiare amplificatori e diffusori sono più che sufficenti :-)
Per quanto riguarda le riviste specializzate, con me sfondi una porta aperta. Io credo che pian piano si stiano rendendo conto, ormai sull'orlo del fallimento, che forse certe politiche editoriali alla lunga non paghino. Coccolare solo i lettori particolarmente danarosi può avere un senso se la percentuale di questi ultimi fosse così significativa da riuscire a tenere in piedi la rivista con le vendite in edicola o gli abbonamenti. In questo settore si stima che il numero TOTALE degli appassionati sia di circa 10.000 persone. Quante di queste abbiano il portafoglio gonfio è difficile dirlo, ma si tratta certamente di una risicata minoranza. Si fa in fretta a capire che senza provare ad attrarre altre fasce di lettori....si è destinati alla chiusura. E non servirà a molto autoconvincersi di essere i migliori, o che il sistema (ben oliato) ha retto per decine di anni sempre uguale a se stesso...i tempi sono drammaticamente cambiati, o ci si adatta o ci si estingue.

Questa settimana mi permetto di osare con un coro femminile che interpreta un classico del rock, ovvero Creep dei Radiohead. Il coro è il Scala & Kolacny Brothers, un coro belga che ha all'attivo diversi album, premi e riconoscimenti, diventato famoso anche per queste improbabili cover di classici del rock.
È il solito esempio di musica senza barriere che di tanto in tanto mi sforzo di proporre. Chi non conoscesse il brano originale è pregato vivamente di ascoltarlo
qui. Probabilmente molti avranno sentito la cover di Vasco Rossi dal titolo A ogni costo, quindi evitiamo di dire che i Radiohead hanno ripreso una canzone di Vasco, per favore :-)
Seguendo questo link potete visionare il video direttamente su YouTube, nel caso l'embedding fosse disabilitato. Buon ascolto!

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