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Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 01/03/2013 - 08/03/2013

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  1. Meccanica di lettura
  2. Un parere
  3. Delusione da analogico (ProJect Carbon)
  4. Copie legali?
  5. Ancora su Duevel Planets
  6. Impianto con 3000€
  7. Problema con fusibili
  8. Se aspetta me l'economia sta fresca anziché ripartire
  9. B&W e il basso che non c'è
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Meccanica di lettura
Egregio Direttore,
anzitutto i miei complimenti per la bella e utilissima rivista sono d'obbligo: vi seguo da anni con grande attenzione. La domanda è la seguente. Possiedo da molto tempo un impianto, del quale sono sempre stato soddisfatto, costituito da ampli integrato ibrido Luxman LV-104u con stadi pre a valvole-fet-mosfet, diffusori JBL 4312 Monitor, convertitore Dac Proceed, cavi di potenza monowire Van den Hul Magnum Hybrid, cavi di segnale Van den Hul; il tutto inserito in uno stand metallico completamente disaccoppiato -così come i diffusori, disaccoppiati sui propri stand dedicati-.
Cambiando casa purtroppo l'ambiente di ascolto è peggiorato nella possibilità di posizionamento dei diffusori, che sono comunque collocati abbastanza correttamente, a triangolo quasi equilatero con lati di ca. 3,5-4 m. Quello che io considero l'anello debole è il lettore CD, un economico Teac CD-P400 -che uso solo come meccanica-, e vorrei sostituirlo con una migliore, all'altezza del resto, ben equilibrata (cercandola sul mercato dell'usato, visto il budget non molto elevato); vorrei possibilmente-ma non è assolutamente elemento discriminante- che leggesse i CD masterizzati, che uso parecchio per preservare gli originali -con quel che costano!...- ; ho intenzione peraltro di mantenere la distinzione fra meccanica di trascinamento e convertitore. Quali lettori potrei ipotizzare? Ascolto soprattutto classica, cameristica, rock, country-pop (Bach, tutti i Romantici, Mozart, Boccherini, e poi dai Pink Floyd ai Genesis ai Weather Report, Dylan & Co.). Grazie mille per l'attenzione, resto in attesa di un consiglio; saluti cordiali.
Fulvio - E-mail: fulvio.fabbroni (at) fastwebnet.it

LC
Caro Fulvio,
le meccaniche separate sono ormai abbastanza rare, nel mercato del nuovo, perché sostanzialmente sono diventate anacronistiche, una complicazione del tutto inutile. Infatti, da tempo si è capito che più della meccanica in sè è importante il dialogo tra questa e il convertitore, non a caso alcuni produttori ponevano in commercio meccaniche e convertitori che dialogavano tra loro con un cavo ulteriore, quello di sincronismo per il clock.
Conviene dare un'occhiata al mercato dell'usato (ma non troppo...) e cercare macchine tipo Wadia, Meridian ma anche North Star, per stare su un prodotto recente ottimamente realizzato (trovi una recensione qui su TNT-Audio).
La mia personalissima opinione è che faresti molto meglio ad acquistare un lettore integrato di classe, comunque.
Infine, è la prima volta che sento di qualcuno che ascolta i masterizzati per non rovinare i CD originali! Si faceva una volta coi vinili (si copiavano su cassetta!) ma se già era abbastanza insensato allora, figuriamoci oggi! Perché si dovrebbero rovinare i CD? Basta fare un po' di attenzione e non si graffiano, mentre il semplice utilizzo in lettura...non li consuma!!! Faresti molto meglio, a questo punto, a passarli direttamente su hard disk e suonarli dal PC: migliore qualità sonora (con un DAC USB adeguato) e massima comodità!
Inoltre...una volta si poteva dire che i CD fossero troppo costosi, oggi praticamente li regalano! Non ricordo quanti anni abbia il mio primo disco CD, ma sono proprio tanti tanti...e continua a suonare esattamente come il primo giorno. E tanti miei CD sono rimasti chiusi in auto per mesi a temperature assolutamente folli! Gli unici CD che si sono deteriorati nel tempo sono quelli che avevano un difetto strutturale (inchiostri sbagliati per le etichette) ma questi si rovinavano indipendentemente dall'ascolto. Avresti potuto tenerli chiusi in un cassetto al buio e non saresti comunque riuscito a salvarli. Ci siamo occupati di questo fenomeno tante volte, basta fare una ricerca con parola chiave "CD browning".
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Un parere
Carissimo direttore,
sentendo un'attrazione particolare per la musica, consolidatasi con decenni di ascolto generico ed anche un po' di studio, ho deciso di perfezionare l'ascolto riproducendo i vari CD audio originali con degli apparecchi più indicati per la riproduzione in qualità Hi-Fi.
Grazie a qualche nozione di eletronica ed avendo anche la passione per l'autocoscruzione, ho cominciato dapprima con l'assemblaggio di un amplificatore in classe T, usando un circuito che monta l'integrato TA2022, abbinato ad un correttore di toni e preamplificatore sempre autocosctruito. Poi, su consiglio di un amico, ho avuto la possibilita, grazie ad un'asta, di aggiudicarmi un lettore cd Harman Kardon mod. hd 7300 e della casse della Celestion mod. DL88 II, il tutto è posizionato in una camera di 16 metri quadri abbondanti, con vari mobili in legno e tendaggi. Preferisco la musica pop e rock suonata con strumenti acustici.
Secondo il mio amico, ed anche secondo me, l'abbinamento degli elementi appena descritti suona alla grande. Le chiedo, pertanto, un parere sull'abbinamento realizzato e sulla qualità o peculiarità degli articoli suddetti e magari un suggerimento su come migliorare l'ascolto anche cambiando o aggiundendo dell'altro, con modica spesa.
La ringrazio infinitamente e la sento molto vicino anche se la seguo da pochi mesi.
Carmine - E-mail: carmine.grassi (at) gmail.com

LC
Caro Carmine,
mi compiaccio che abbia deciso per il grande passo verso un impianto di vera HiFi. Ottima idea quella dell'autocostruzione di un finale con il chip TA2022 e buon acquisto il lettore CD Harman Kardon, una macchina onesta e ben suonante. I Celestion DL88 non li ricordo davvero (ma non saranno i DL8?), in genere i prodotti di questa storica Azienda sono sempre stati al di sopra di ogni sospetto. La serie DL era quella che si posizionava un gradino sotto la serie top denominata SL. Non vedo grosse controindicazioni dal punto di vista dell'abbinamento timbrico tra questi componenti.
Resta il grosso punto interrogativo circa l'unità di controllo dei toni (davvero necessaria?) e il pre autocostruito, sui quali ovviamente non sono in grado di esprimere giudizi. Tuttavia, se tu e il tuo amico ritenete che il tutto suoni bene, non ho motivo di dubitarne e, in fondo, questo è ciò che conta maggiormente.
Mi chiedi consigli su possibili miglioramenti. Ebbene, di sicuro non inserirei nella catena altri elementi, semmai cercherei di razionalizzare ciò che c'è. Ad esempio non credo siano necessari né il preamplificatore né il controllo dei toni, metterei a monte del TA2022 un semplice potenziometro del volume di buona qualità. In questo modo accorceresti e semplificheresti di molto il percorso del segnale, con ovvie ricadute sulla trasparenza e la raffinatezza generale del suono riprodotto. Pensaci.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Delusione da analogico (ProJect Carbon)
Egregio Direttore,
è con una certa soggezione che le scrivo per la prima volta dopo aver letto a lungo le pagine del suo eminente sito.
Ho acquistato da poco il giradischi in oggetto, andando così a sostituire un vecchio Pioneer PL-112D (puntina Stanton 500 E) con cui tanto mi sono trastullato dalla mia adolescenza in poi. Il giradischi è connesso ad un pre Rotel RSP-966 con ingresso phono, da qui ad un finale multicanale Rotel RMB- 1066 (60Wx6), casse frontali Jean Marie Reynaud Evolution 1 (vecchie, eh) + una vecchia Bose 501 III re-foam (ancora più vecchia, ma tanto "calda") che funge da discreto sub. Francamente le differenze con il vecchio giradischi si son dimostrate effimere!
Ascolto anche musica liquida in 2.1: il pc con scheda Asus Xonar STX è connesso in analogico al pre Rotel ed i files .flac son di gran lunga superiori in dettaglio e dinamica ai vinili che girano sul Project; inoltre il Debut Carbon Esprit oltre a presentarsi in veste molto minimalista, il che potrebbe essere anche cosa positiva, possiede un grip insufficiente sotto i suoi quattro piedini di supporto tanto da scivolare sulla base dove troneggiava stabilmente il vecchio e bel Pioneer, il coperchio è pesante e si articola grossolanamente sulle cerniere posteriori anche dopo la regolazione, il cavo phono/RCA con terminazioni "in acciaio" (!!!) ho dovuto "stringerle con la pinza" altrimenti si sfilavano da sole dalle prese "dorate" sul retro... deluso insomma, i quasi 400 euro spesi in ciò che pensavo potesse essere un discreto up-grade avrei duvuto impiegarli nell'acquisto di qualche cd/bluray in più e tenermi il vecchio Pioneer, magari concedendogli una nuova testina più prestazionale.
Per il resto l'impianto mi soddisfa in HT quando il flusso digitale esce "pass- through" dalla spdif della Xonar per essere codificato dal DAC nel pre Rotel e dar voce così in DD/DTS a ciò che viene proiettato su telo. Lo stesso dicasi per l'ascolto in cuffia con le Sennheiser HD-598 in uscita sempre dalla Xonar, il livello è più che soddisfacente.
Che sia la testina di livello insufficiente, da cambiare, paragonabile peraltro alla Stanton?
Che sia il cavo phono/RCA da cambiare con uno "dorato"? La sezione phono di un pre HT non potrà mai essere apprezzabile per un degno ascolto stereo analogico? eppure i .flac riescono a raggiungere, per me, un buon livello qualitativo in ascolto.
La ringrazio per la sua cortese attenzione.
Roberto - E-mail: roberto.bozzolan (at) libero.it

LC
Caro Roberto,
immagino che il nuovo giradischi sia stato regolato e installato a dovere. Se così non fosse, potresti essere molto lontano dalle prestazioni delle quali il tuo ProJect dovrebbe essere capace. Non c'è alcuna ragione per la quale il tuo nuovo front-end analogico non debba surclassare il pur onesto Pioneer PL112: è vero che la differenza qualitativa tra le testine (Stanton 500E contro Ortofon 2MRed) non è abissale ma base e braccio comunque sono su un altro livello. Sicuro che i vinili in tuo possesso non siano così rovinati da non consentire di percepire differenza alcuna tra i due sistemi? Ti dico questo perché anche la differenza, tutta a sfavore dell'analogico, con il PC mi sembra francamente eccessiva. In più, sicuro di aver confrontato i due giradischi in maniera attendibile? Non è che ti basi sulla memoria audio? Qualora avessi ancora il vecchio giradischi, collegalo e vediamo che succede in un confronto diretto.
Per quanto riguarda le lamentele sulla costruzione del ProJect, consentimi di dissentire: intanto un giradischi non si giudica su quanto resti fermo su un ripiano ovvero su quanto pesi. Non è questo un parametro significativo, né necessariamente un indice di livello costruttivo superiore/inferiore. Il fatto che il cavo phono abbia i connettori non dorati è di scarso significato. Anche i connettori dorati sono di banalissimo acciaio, sono semplicemente placcati oro. Questo non influisce in alcun modo sulle prestazioni, anzi! Molti sostengono che la doratura, specie se abbinata a prese RCA femmina non dorate, possa essere deleteria (quindi: o metallo cromato su metallo cromato oppure dorato su dorato). Il fatto che tali RCA fossero laschi, di nuovo, non è indice di qualità, è una semplice questione di tolleranze diverse. Talvolta accade il contrario e ti garantisco che è una situazione piuttosto antipatica (si finisce per rompere tutto, prima o poi).
In generale forse avresti fatto meglio a tenere il Pioneer e dotarlo di una testina migliore ma ormai è fatta e non si può tornare indietro, immagino. Ancor più in generale, non giudicherei le differenze tra due giradischi con vinili non al di sopra di ogni sospetto o tramite l'ingresso phono di un pre per l'audio/video.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Copie legali?
A parte i soliti complimenti di rito (meritatissimi sotto tutti i punti di vista), ti sottopongo di seguito il mio quesito: in una recente visita al mio negozio di riferimento ,che non nomino, avevo chiesto al commesso (titolare, socio, non so) se era possibile far rippare la mia discografia (cd, vinile) da loro. Mi ha guardato molto perplesso come se gli avessi chiesto la Luna. Ma secondo te è una cosa illegale o fattibile, considerando chiaramente la loro capacità sia di mezzi che professionali di fornire un servizio adeguato?
Salutoni e sempre in gamba.
PS.: Ma quanto è lunga la tua giornata?
Di nuovo ciao,
Claudio - E-mail: bortolotticlaudio (at) alice.it

LC
Caro Claudio,
ad oggi è certamente (ancora) legale fare per sè una copia dei propri dischi, a meno che non siano protetti da qualche sistema (se digitali) che inibisca anche la prima copia. Tuttavia, comprendo la perplessità del negoziante nel sentirsi fare questo tipo di richiesta perché capisci bene che lui non ha alcun modo per verificare se i dischi che trasformerebbe in file audio fossero di tua legittima proprietà oppure no. Se lo facesse una volta, magari si ritroverebbe il negozio pieno di persone che si vogliono far rippare dischi di amici degli amici e, di fatto, realizzerebbe a tutti gli effetti un'operazione illegale. Il mio consiglio, pertanto, è quello di farti una copia personale in casa, visto che la procedura, almeno in campo digitale, è banalissima e a costo zero: infili il CD nel PC, fai partire EAC ed estrai i file wav corrispondenti. Li puoi far suonare così oppure compressi in formato lossless (es. FLAC) per occupare meno spazio.
In questi ultimi tempi c'è stata una grande discussione intorno alla liceità di questa operazione, perché molti discografici ritengono il disco alla stessa stregua di un software monolicenza: lo puoi acquistare e installare sul tuo PC, ma non puoi copiarlo. Acquistando il disco acquisteremmo il diritto a suonarlo, ma non diventeremmo proprietari del suo contenuto, che è e resta dell'artista e della casa discografica. Capisci bene che si tratta di una fine discussione sul filo di cosa sia lecito e cosa no, cosa possa essere definito proprietà in seguito a un acquisto legale e cosa non lo sia.
Per quanto riguarda l'estrazione della musica dal vinile, ti serve un pre phono/USB (ce ne sono vari in commercio): giradischi da una parte e PC dell'altra. All'interno di questi giocattolini c'è, oltre alla conversione RIAA anche una codifica analogico/digitale (ADC). In pratica il contrario di un DAC :-)
Ti auguro buon lavoro!
Lucio Cadeddu

Ancora su Duevel Planets
Gentilissimo Direttore,
mi sono imbattuto sul vostro sito quasi per caso e devo dire che sono rimasto sbalordito della sua disponibilità e delle innumerevoli risposte date ai lettori.
Vorrei quindi approfittare, se mi passa il termine, della sua estrema competenza per chiederle qualche suggerimento. Sto muovendo i primi passi nel mondo dell'hi-fi, visto che è passato qualche decennio da quando acquistai il primo impianto costituito da diffusori Chario Hiper 2, amplificatore Nad e lettore cd Nad, impianto che avevo comprato con mio fratello e che è rimasto a lui.
Quindi non sono proprio un neofita però dopo un po' di anni in cui ho avuto altre priorità, la laurea, il lavoro, il matrimonio e la nuova casa, vorrei tornare a coltivare questo passione unita alla mia prima passione che è quella della musica jazz (non disdegno anche altri generi dalla classica al pop), strimpello anche un po' il piano e mi diletto con la tromba. Amo soprattutto ascoltare concerti dal vivo ma ascoltare Chet Baker o Petrucciani da un buon impianto che ti fa sembrare di averli davanti sarebbe il mio desiderio.
Ora prima di parlare dell'impianto, come si evince in tante risposte da lei date a tanti lettori del suo sito, la cosa fondamentale per una buona resa è quella di disporre i diffusori al meglio. Per cui le invio una foto di quella che dovrebbe essere la disposizione, in modo che abbia chiaro il contesto in cui andrò a posizionare l'impianto.
Tenga presente che la sala misura 6.80m per 5.70m, i diffusori starebbero a 50 cm dalla parete più corta con al centro la tv (che però è attaccata alla parete ed è spessa 3cm) e di fronte al divano che misura 2.40 x 0.9m, il tappeto misura 2.40 x 1.60m.
Inizialmente non avendo letto ancora tante delle sue risposte in merito agli impianti home theatre facevo parte della schiera del 5.1 ora però condivido con lei che sia meglio realizzare un classico impianto con due diffusori da associare ad un amplificatore che le faccia funzionare sia per la musica che per la tv.
Ovviamente bisognerà aggiungere una sorgente che potrebbe essere un lettore cd con dac integrato per la tanta musica liquida di cui dispongo quale?
E veniamo alle
Planets, siccome sono rimasto colpito dalla sua recensione e dal prezzo relativamente abbordabile, dopo un po' di telefonate sono riuscito a trovare un venditore che se le fa arrivare per farmele sentire.
A questo punto le chiedo considerata la grandezza della sala vanno bene i Planets? E se si non volendo spendere più di 2000 euro per tutto l'impianto cosa mi consiglia come amplificatore e come sorgente?
Lei con che amplificatori le ha provate? Tra un Naim e Dayton Audio DTA-100 ad esempio che differenze si potrebbero riscontrare facendoli suonare con le Planets? Ancora complimenti per la sua "missione" e per la sua rivista.
Saluti,
Alfonso - E-mail: alf.iaq (at) gmail.com

[Sala d'ascolto]

LC
Caro Alfonso,
la futura disposizione dell'impianto non sembra male ma ho almeno due perplessità: il grande spazio alle spalle del punto d'ascolto potrebbe non essere una buona cosa dal punto di vista sonoro perché le riflessioni sulla parete di fondo, dove tra l'altro c'è una finestra, arriverebbero con notevole ritardo alle tue orecchie: questo potrebbe causare un suono un po' confuso. Sarebbe meglio se quella finestra fosse dotata di tende piuttosto spesse. La seconda cosa che non mi convince è che la sala sembra apparentemente vuota e piuttosto riflettente: varie superfici vetrate senza tendaggi, un grande tavolo in vetro e ben pochi arredi assorbenti. Temo che il tappeto davanti ai diffusori non sia sufficiente. Tutto questo è, naturalmente, un discorso del tutto generale. Poiché stavi pensando alle Planets, occorre ricordare che queste traggono giovamento da ambienti non troppo assorbenti, per via del loro equilibrio sonoro tendenzialmente caldo. La parete posteriore al punto d'ascolto, essendo così lontana, potrebbe comunque causare qualche problema in gamma bassa.
Come amplificatore non vedrei male il Dayton, che ha il vantaggio di costare pochissimo e lasciarti investire una cifra più importante sulla sorgente, i cavi ed eventuali accessori. Non capisco il confronto che mi chiedi tra un integrato Naim e il Dayton, costando il primo almeno 10 volte il secondo :-) [stando sul modello entry-level della Casa di Salisbury!]. Con 2000 € totali non riesci neppure a prendere in considerazione un integrato Naim. Diciamo che devi spalmare 1000 euro tra lettore CD e amplificatore. Oltre alle solite coppie che consiglio sempre (NAD, Rotel, Cambridge...) aggiungi al lotto anche l'accoppiata italiana Vela, che costa esattamente 1000€ e che, al momento, sta suonando in maniera interessante nella mia sala prove.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Impianto con 3000€
Buon giorno Direttore,
qualche mese fa ho chiesto dei suggerimenti per un impianto a budget inferiore per una piccola camera. Per quel locale ho poi optato per una soluzione funzionale a basso costo "risparmiando" per un futuro acquisto. Adesso ho finalmente un accettabile budget di 3000 euro per una stanza di circa 6mt x5mt. Ascolto prevelentemente rock e jazz. Mi hanno proposto una soluzione Rega (Rega RP1, Rega Brio R, Rega Apollo R, Rega Rs3).
Io invece sono attratto dall'accoppiata Cyrus 6a e CD6 se2 e dai diffusori Kef LS 50.
Mi piaceva anche il Rotel RA12 ma mi sembra che la parte DAC e di streaming bluetooth sia giocattolosa e che alla fine penalizzi la qualità effettiva in relazione al prezzo. Vorrei delle alternative sui diffusori (monitor o a pavimento intorno ai 1000 euro), sull'ampli e sul lettore CD sempre rimanendo all'interno dei 3000 euro, considerando che per la musica liquida aggiungerò eventualmente in futuro un DAC.
La ringrazio anticipatamente per l'aiuto.
Marco - E-mail: marcomenci (at) tin.it

LC
Caro Marco,
a me la proposta dell'impianto monomarca Rega mi piace parecchio, hai provato ad ascoltarla? Per una stanza da 30 mq i diffusori, a mio parere, hanno da essere da pavimento...e pure abbastanza generosi. Eviterei accuratamente i piccoli monitor. Con la cifra stanziata proverei anche a dedicare un po' di più ai diffusori, i 1000€ da te individuati sono appena un terzo del totale, un po' poco, anche considerando che vorresti sorgente analogica e digitale. Avrei pensato a qualcosa più nei pressi dei 1500/1800€ perché in questa fascia di prezzo si iniziano a trovare diffusori molto interessanti, quali i Quad 22L2 o 23L, KEF Q900, Focal 826V, Chario Delphinus, qualche torre Cabasse, Aliante Nova etc.
Per quanto riguarda le elettroniche andrebbe benissimo un'accoppiata monomarca tra le solite che consiglio sempre, magari escludendo gli amplificatori privi di ingresso phono se la sorgente analogica fosse per te imprescindibile.
Dovresti sforzarti di trovare un riveditore disponibile a farti fare degli ascolti mirati, la cifra in gioco non è irrisoria e un minimo di disponibilità in questo senso dovresti riuscire a trovarla, eventualmente spostandoti un po'.
Valuta anche il mercato dell'usato, specie sulle elettroniche il rischio di prendere bidoni è abbastanza limitato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Problema con fusibili
Salve,
premetto che seguo il vostro sito da un po' e mi è stato molto utile per tirare su il mio personale impianto hifi, inoltre so che non rispondete su certe tematiche ma veramente ho un quesito che non so proprio a chi porre.
Da poco ho acquistato un Harman Kardon hk6500 collegato a delle casse Philips che avevo di un compatto comprato 20 anni fa. Visto che il giradischi stava arrivando per le prove iniziali ho collegato il pc all' external processor del hk.
Tutto bene per tre giorni poi è partito il fusibile dell'alimentazione dell'ampli (T2A). Dopo un estenuante ricerca (abito in un paesino in Sardegna e i fusibili ritardati pare siano praticamente sconosciuti ai più) li recupero lo sostituisco e lo ribrucia, al che stacco tutto (casse e quanto c'è) e lo ribrucia (ne avevo comperato due e non ho potuto fare ulteriori verifiche).
Ora, chi me lo ha venduto ne aveva un altro e me lo ha cambiato senza problemi, ma non ho appurato cosa sia stato a causare questo problema, se le casse o un semplice difetto dell'ampli. Per quello che ne capisco le casse è impossibile che brucino il fusibile a monte di tutto l'ampli, ma non ne ho la certezza.
Inoltre le casse sono fornite di un twetter e un woofer, di cui il twetter è a 8 e il woofer a 6 Ohm. L'ampli era impostato su 4. Mi chiedo è stato questo a causare il problema??
Spero mi rispondiate, ho paura ad attaccare di nuovo le casse all'ampli, e sopratutto non ho soldi per acquistare delle casse in questo momento.
Cordiali saluti,
Francesco - E-mail: francbas (at) tiscali.it

LC
Caro Francesco,
in genere quando salta un fusibile sull'alimentazione dell'amplificatore (immagino sia quello, giusto?) il problema non è causato dai diffusori ma da qualche difetto dell'apparecchio. In più, il tuo amplificatore dispone di protezioni elettroniche che lo salvaguardano anche in caso di diffusori danneggiati o cortocircuiti sulle uscite. Tenderei quindi ad escludere i diffusori come possibile causa del fusibile che salta. Controlla il voltaggio in arrivo all'amplificatore (con un tester, se puoi), magari abiti in una zona con una tensione di rete alta soggetta a sbalzi. Controlla anche il cavo d'alimentazione che non sia in alcun modo danneggiato. Per maggiore sicurezza, prova a ispezionare anche i cavi che collegano gli altoparlanti, giusto per non lasciare niente di intentato. Non vorrei che la protezione elettronica sulle uscite fosse KO e per salvare l'ampli intervenissero direttamente i fusibili.
Non riesci a rimediare un paio di casse "da battaglia"? Basterebbero anche un paio di cassettine passive da PC, qualcosa di usato ed economico...con qualche decina di euro dovresti cavartela. Tieni conto che con appena 50€ compri una coppia nuova di
Scythe KroCraft! [vedi lettera successiva].
Per quanto riguarda il selettore impedenza degli altoparlanti, puoi tranquillamente settarlo su 8 Ohm, la posizione 4 Ohm serve per diffusori con questa impedenza nominale o per più coppie di diffusori collegati in parallelo.
Infine, ricordati che i diffusori sono oggetti sostanzialmente semplici: o funzionano o non funzionano! Quando si brucia un altoparlante (la bobina mobile) questo smette di funzionare. Fare una verifica di buon funzionamento elettrico di un diffusore è facile, basta saper usare un tester alla ricerca di eventuali cortocircuiti.
Ti consiglio di leggere un nostro aricolo, della serie dedicata alle paranoie audiofile, che tratta dei danni ai diffusori.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Se aspetta me l'economia sta fresca anziché ripartire
Buongiorno direttore,
dopo un paio di anni mi sono deciso ad agire nella direzione che lei mi aveva suggerito (
posta Vol. 584) ed ho comprato un Dayton DTA 100a al posto dello Scyte.
Ho acquistato in Italia visto che ho letto che di tanto in tanto c'è qualche problemino di qualità, e forse qualcuno con la manopola del volume l'ho già anche io visto che fino a ore 9 è muto ed al livello minimo attacca prima un canale dell'altro (parliamo di ruotare forse un paio di gradi in più).
Rispetto a quando le scrissi il Trentino è andato a riposare in box per problemi di WAF quindi l'amplificatore lavora solo con le Krocraft.
Ho ascoltato con attenzione alcuni pezzi che conosco abbastanza bene: Mozart, Messa dell'incoronazione: Agnus Dei
Beethoven, concerto per violino in re maggiore op.61: Allegro ma non troppo
Beethoven, Sonata per violino e pianoforte Kreutzer: Adagio sostenuto - presto
Mozart, Requiem: Agnus Dei
Bach, Sonata BWV 525 (organo)
Mozart, il flauto magico: Wie?Wie?Wie?, Zu Hilfe!,
Metallica, Metallica: Holier than thou, the Unforgiven
Handel, Musica per i reali fuochi di artificio: Overture
Enia, The memory of trees: Pax Deorum
Palestrina, Laudate domino omnes gentes
Il miglioramento è stato generale con molto meno impastamento quando le ottave basse sono molto rappresentate. In generale il suono è molto più pieno. Non posso quindi che ringraziare per il consiglio. Sono rimasto molto piacevolmente stupito di riuscire a sentire con chiarezza le voci dei bassi nella traccia dell'Agnus Dei del Requiem che prima erano indistinguibili.
Gli alti restano sicuramente migliorabili quando c'è molto che accade: probabilmente è legato al fatto che il woofer mi sembra faccia non poco nella parte alta, ma su questo torno nella parte di richiesta consigli.
Come spesso accade l'appetito vien mangiando e mi chiedevo quindi se con un investimento aggiuntivo modesto, 200 euro, potrei ottenere un significativo miglioramento rispetto alle Krocraft attuali che avrei già trovato da vendere insieme all'amplificatore Scythe.
Il limite oltre che di budget è di spazio: finchè non avrò uno studio dedicato per lavorare non mi posso permettere altra sistemazione se non quella attuale con le casse (non troppo grandi ai lati del monitor con i supporti per portare i tweeter ad una altezza adeguata. L'autocostruzione, magari con un largabanda in considerazione del possibile uso del trentino, ed usato non sarebbero un problema; i limiti dimensionali sono 45a/16l/25p.
Al posto di pensare alle casse, ed in considerazione del sistema complessivo che come sorgente ha la scheda audio di un portatile con file wav non compressi, sarebbe più sensato pensare ad un DAC al posto delle casse (sempre a pari budget)?
Grazie mille,
P.S: visto che adesso ho un po' di watt proverò a riportare su il Trentino visto che, finchè non finiva la potenza, risultava già prima una aggiunta gradevole alle piccole casse. I brani di Kodo ne hanno proprio bisogno!
Marco - E-mail: marco.ullasci (at) gmail.com

LC
Caro Marco,
delle misure tipo 41 x 25 x 30 riusciresti a sistemarle? Perché sono le misure delle Pure Acoustics PRO838, dei bookshelf molto ben suonanti che costano esattamente 200 euro e si fanno tranquillamente beffe delle KroCraft. In alternativa l'usato, potresti cercare qualche bookshelf di piccole dimensioni di KEF, Wharfedale, Indiana Line, non dovresti avere difficoltà a reperire qualcosa in questa fascia di prezzo, che possa essere un passo avanti rispetto alle KroCraft.
Visto il budget a disposizione, per ora terrei la scheda audio interna al PC, meglio dei diffusori più performanti che un DAC USB, la differenza qualitativa all'ascolto sarebbe di ben altra portata.
Per quanto riguarda il Dayton, una certa asimmetria tra i canali a basso volume è abbastanza fisiologica e normale: si può verificare anche con amplificatori di ben altro livello qualitativo! Occhio all'impedenza dei diffusori che ci colleghi, perché al di sotto dei 6 Ohm dichiarati non è più garantita la sopravvivenza del chip Tripath utilizzato nel DTA-100.
Sono contento di sentirti così soddisfatto del passo avanti compiuto nell'upgrade dal piccolo Scythe al Dayton: le KroCraft sono assetate di potenza, come evidenziato nella recensione, e certamente il Dayton è un partner elettricamente ben più adatto rispetto al piccolo SDA-1100.
Infine, per quanto riguarda l'utilizzo del sub, farei attenzione a non far vedere al Dayton un'impedenza troppo bassa. Se collegato in parallelo ai diffusori principali il subwoofer potrebbe diventare un carico troppo ostico e il piccolo chip Tripath potrebbe protestare un po', occhio!
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

B&W e il basso che non c'è
Buongiorno,
riscrivo dopo aver effettuato un primo upgrade del mio impiantino. Dopo aver cambiato le casse, 2 B&W DM602 S2, in realtà rispostate nell'altro impianto (home theatre), ho trovato una coppia di B&W CDM 7 SE. Le ho provate a casa del precedente proprietario, come da consiglio suo, portando con me le mie elettroniche, un lettore CD Sony (da cambiare in breve) e un NAD 304.
Mi sono subito accorto che le casse non avevano un gran che basso, ma ho dato la colpa all'ambiente. Del resto per contro, avevano un dettaglio, soprattutto con la musica classica, che ne sono stato colpito, il fatto è che ascolto anche rock. Una volta portate a casa, la cosa è cambiata un po', ma non in maniera soddisfacente. Avevano più bassi le DM 602 che queste. A questo punto mi chiedo; è normale? Un woofer da 160 mm, può darmi un basso decente? Visto che non sono nate come casse economiche, forse qualcosa in più potrebbero dare. Fra l'altro le ho posizionate anche un po' più lontane dalla parete posteriore rispetto alle altre, ma niente.
Visto che ci siamo, chiederei: senza cambiare di nuovo casse, sarebbe una strada percorribile, quella della sostituzione del woofer B&W, con un altro sempre da 160 mm (magari un po più efficiente), dalla timbrica completamente diversa? Mi viene in mente JBL? So che i puristi grideranno allo scandalo, ma mi chiedo se qualcuno ha già fatto qualcosa di simile.
Del resto, la parte media e alta oltre che la voce, è qualcosa di eccezionale per dettaglio. Non credo che si debba imputare all'amplificatore né al lettore, visto che prima i bassi c'erano.
Avevo trovato (altro argomento di discussione), visto che navigo nel mare dell'usato, una coppia di Mordaunt Short Mezzo 8, ma per un disguido l'affare non è andato in porto. Bè, il proprietario, un appassionato audiofilo, mi ha detto che comunque non avrei fatto bene a comprarle, perche avendo i trasduttori in alluminio, la parte voce non era per niente soddisfacente, risultando quasi innaturale. Le risulta che possa essere vero?
Un'ultima cosa, dopo anni di scetticismo sui cavi, devo dire che mi è caduto un mito. A casa del precedente proprietario delle casse abbiamo, su sua proposta, provato l'impianto con i suoi cavi (Klimo). Devo dire che è stato come togliere un velo di opacità al suono, scoprendo tutta una serie di dettagli che prima erano appunto opacizzati; con i miei G&BL modello base.
Ringrazio per la risposta e rinnovo i migliori complimenti.
P.S. A quando la recensione delle Indiana Line Diva 655?
Edi - E-mail: edi.gregori (at) libero.it

LC
Caro Edi,
non è che le tue B&W non abbiano basso sufficiente, è che hanno la gamma medio-alta in evidenza. Per questa ragione il basso sembra indietro. Ancora: allontanarle dalla parete posteriore ha attenuato ancor di più il basso, ovviamente. La parete posteriore vicina ha l'effetto di rinforzare il basso...più allontani i diffusori e meno bassi si sentono. Prova a riavvicinarle.
Credimi, non è un problema di woofer di piccole dimensioni (e 16 cm non sono pochi!), ci sono woofer più piccoli che ti fanno sentire la spinta alla bocca dello stomaco. Si tratta di un'impostazione di progetto, che non puoi snaturare in alcun modo, tantomeno sostituendo i woofer!!!! Avresti degli ibridi orrendi e assolutamente invendibili. No, la soluzione esiste e si chiama mercato dell'usato: metti in vendita le tue B&W e cerca qualcosa di impostazione nettamente diversa (Opera, Sonus Faber, Chario, KEF etc.). Ovviamente, non sarà facile avere la botte piena e la moglie ubriaca, a parità di investimento potresti trovare un po' di basso in più ma probabilmente minore apertura in gamma medio-alta. Se volessi entrambe le cose dovresti alzare il tiro.
Per quanto riguarda invece le Mordaunt Short e la questione degli altoparlanti in alluminio che produrrebbero dei suoni innaturali...si tratta, ovviamente, di una grossa, colossale sciocchezza, una delle tante che ogni tanto gli audiofili esperti si inventano. Molti diffusori di livello assoluto utilizzano l'alluminio per le membrane degli altoparlanti.
Per quanto riguarda i cavi...hai scoperto l'acqua calda! Certo che fanno differenza ma non possono trasformare un anatroccolo in un cigno. Se il diffusore ha una certa impostazione non sarà un pezzo di filo a trasformarlo in qualcos'altro!
Non capisco il tuo scetticismo sui cavi, però! Senza aver fatto prove in merito, perché assumere una posizione così drastica? Prima si ascolta, si fa esperienza e poi si formulano i giudizi, non il contrario! :-)
Riuscirà mai l'audiofilo medio a liberarsi da questa prassi sbagliata?
Per quanto riguarda la recensione che richiedi, con calma e un po' di pazienza proviamo ad accontentare tutti!
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Ciao Lucio, alla fine ho preso il Cocktail Audio, e sono felice :-)
In realtà ero indeciso tra ricomprare il lettore CD e passare alla musica liquida, ma mi infastidiva avere troppi dispositivi e passaggi da gestire. Adesso rippo, ascolto file in alta risoluzione e mi gusto montagne di musica anche tramite le Internet Radio (prende 18.685 stazioni, non tutte di buona qualità, ovviamente).
La qualità complessiva mi sembra piuttosto buona, qualcuno definisce il DAC integrato buono ma leggermente frizzante, ma con Trends e Mordaunt Short Mezzo 6 non mi sembra proprio. Finalmente poi posso regolare il volume senza alzarmi, veramente un bell'oggetto per chi come me è minimalista e non vuole troppi dispotivi da gestire. Magari in futuro un DAC esterno, per un po' comunque starò fermo così, sono l'antitesi dell'acquirente impulsivo :-)
Giocherò autocostruendo cavi e tavolino (credo mini tavolino, a questo punto) come da vostri progetti.
Grazie ancora per il tempo che ci dedichi e complimenti per la passione che ci metti . . . . . lo apprezziamo
Un caro saluto,
Ludovico - E-mail: lgiuseppi (at) libero.it

LC
Caro Ludovico,
giusto la settimana scorsa consigliavo a un altro lettore di semplificarsi la vita (e l'impianto) prendendo un apparecchio così, sono felice che tu ne sia molto soddisfatto. E grazie per il feedback su come suoni e quanto sia pratico da utilizzare, sono due aspetti importanti che non devono essere in antitesi tra loro. Troppo spesso, in nome (o con la scusa?) del buon suono ci hanno obbligato ad apparecchi inutilmente complicati e scomodi da usare e che per funzionare avevano bisogno di altri due o tre componenti aggiuntivi! Sono sempre più convinto che ormai la tecnologia riesca a darci un all-in-one che soddisfi un buon numero di esigenze.
L'importante è iniziare ascoltando bene, poi semmai si potrà sempre migliorare in seguito. Apparecchi come il Cocktail sono l'amo giusto per pescare e portare verso la riproduzione di qualità tutta una fascia di utenti che mai e poi mai si sarebbero messi in casa un impianto costoso e complicato. Dal canto nostro stiamo lavorando per proporre prodotti dei quali difficilmente si sente parlare nei circoli audiophile. State sintonizzati, grosse novità in arrivo!

Questa settimana la proposta musicale è di sicuro poco mainstream, si tratta di hip hop indipendente (l'autore la definisce poesia urban), lontano dai grandi circuiti tritatutto. Si tratta della potentissima 120 mail di Cool Caddish, DJ e MC della mia città, artista prolifico, con diversi album all'attivo, dotato di un insolito, per il genere, senso di autoironia. I dischi sono in download gratuito dal suo sito ufficiale. Alcuni scorci del video sono del capoluogo sardo. Buon ascolto (occhio, explicit lyrics!)!
Seguendo questo link potete visionare il video direttamente su YouTube, nel caso l'embedding fosse disabilitato. Buon ascolto!

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