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Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimane 08/06/2013 - 15/06/2013

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  1. Re: Dubbi analogici
  2. Indeciso tra il nuovo e il vintage "d'autore"
  3. Tavolino TNT Flexy - variante
  4. Primo impianto con 500€
  5. Pre phono autocostruito
  6. Re: Scelta diffusori con 300€
  7. Centrale per HiFi e altre cose
  8. Lunga sul prezzo della musica
  9. Nuova amplificazione per le Dynaudio
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Re: Dubbi analogici
Egregio Direttore; certo è, che mi è stato utile! Inizio con un, dovuto, ma pur sentito GRAZIE per avermi "comunque" dato tra "le sferzanti righe" le risposte che cercavo.
Forse da una mia spero non esatta "lettura" Le confido che ho avuto quasi l' impressione che la mia analogica ignoranza (che ricordo avere apertamente dichiarata) mi è sembrato quasi averla in qualche modo come infastidita.
Il mio dimesso espormi mirava ad ottenere solidale comprensione e non dell'ottimo goliardico sarcasmo. Le ho accennato ai molti anni di modesto si, ma anche appassionato ascolto. E certamente non di forum, né di paranoie "audiofile" ma semplicemente di musica. Avendo però dovuto spesso arrendermi alla reale e non subliminare "evidenza" che: (nell'elitario tentativo di riprodurre in un ascolto domestico almeno un ammiccante, accettabile surrogato della musica dal vivo) nella messa a punto di un impianto "tutto fa brodo" (dalla stanza alle distanze da tutto ciò che suona a quello che risuona dalla pura teoria, quella "incontestabile", alla empirica disarmante e a volte dogmatica pratica messa in opera) ho quindi rivolto a lei quelle domande; banali, imprecise e forse anche al limite del ridicolo alla, volutamente non mirata, ricerca di "input" o "perle di saggezza" forse praticamente anche non applicabili o altrettanto valide in ogni dove. Indicazioni/suggerimenti che derivino dall'esperienza del sapere, o dal sapere dell'esperienza circonstanziatamente al mondo dell'analogico che purtroppo non conosco.
Cioè in sintesi (che capirà non mi appartiene) ed in linea di massima, (e daje!) QUELLO CHE NELLA SEMPLICE PRATICA; E' O NON E' DA FARSI NELLA PROGETTAZIONE, ASSEMBLAGGIO, ED ISTALLAZIONE DI UN SISTEMA ANALOGICO per tirargli fuori almeno il "minimo sindacale" senza incappare in giovanili strafalcionerie, sfuggendo da saccenti "guru" evitando miti, cabale e arcani riti propiziatori.
Per la sua tranquillità e nella speranza di recuperare presso di lei stima, le comunico che Il giradischi l'ho fatto suonare da subito e proprio a terra ancor prima che mi venisse fornita la "sicura" base (ed ovviamente, tento di stupirla, anche dopo) poiché questo giradischi, tra l'elitario telaio per ben DUE bracci e il motore separato insiste ed occupa, per il suo sicuro/confort, una superficie maggiore di ogni normale tavolo o mensola per giradischi (c/a70x60 da cui la ricerca estetico/funzionale individuata per gradita trasparenza e solidità nell'ormai famoso vetro blindato).
Riguardo ai "bigfoots" avevo in realtà letto lo "scarso" manuale di istruzioni e già contattato l'importatore che però, se pur nelle condizioni di fornirmi i ricambi, non sapeva darmi dettagliate spiegazioni del perché e sul per come, del motivo tecnico/audio del loro essere. Non quindi una scevra, pignola "priorità" ma la ricerca di poter comprendere per benino come funzionano per potere meglio fruttarne gli eventuali vantaggi.
Più in generale, concordo pienamente con Lei ed accetto il consiglio spassionato che mi permetto di estendere a tutti. MENO FORUM E PIU' MUSICA! FACCIAMOLI SUONARE QUESTI ACCIDENTI DI LP!
E annunciamo e testimoniamo al mondo la vecchia/nuova "novella" cioè quella che in realtà, col CD ci hanno imbrogliato (un po' meno con i cd audiophile tipo xrcd, ecc. ma a costi per i quali "il gioco non vale la candela" e l'LP si sente comunque sempre meglio senza assolutamente dover scomodare i 200g o i 45giri tipo Classic Recodrs, ecc. che sono letteralmente "un altro pianeta"… Ma come ci siamo cascati?)
Allo zero assoluto, all'innaturale silenzio del CD appena prima e dopo l' attacco si contrappone l'ascolto del silenzio dell'aria che circonda gli esecutori prima che inizi la musica nell'LP è proprio in considerazione di questa flebile, ma macroscopica differenza, che va valutato quanto della musica veniamo a perdere poi nell'esecuzione, quanto non ci è più tecnologicamente concesso di ascoltare anche se in mezzo ai possibili crepiti che sono comunque sempre più ascoltabili delle stridenti storture dello jitter.
Checché se ne dica, (sarò poetico) la puntina scava e scova nel vinilico nero solco quello che la fredda e pretenziosa luce del laser nell'abbagliante argenteo riverbero n e a n c h e "immagina"...almeno per me!.....almeno per ora! (musica liquida compresa).
Senza livore, senza acredine solo per ringraziarla è chiarire legittimi perché.
Cordialmente,
P.S.: Ho capito che un pre-phono "migliore" sarebbe cosa buona e giusta, Ma quale? (prego abbondantemente sotto i 1000 e non ovviamente dedicato solo alla mia attuale Sumiko).
Io intanto sostituendo le valvole Pro-Ject con delle ormai rare E83CC JJ Tesla Military Roznov N.O.S. 1982 (dirette/succedanee eredi delle inacquistabili ECC803 Telefunken) e ne ho trovato "ricco" giovamento.
Ho anche letto che i pre-phono Pro-ject ed in particolare il T.Box II diciamo si "esaltano" raggiungendo prestazioni tali da farli preferire a concorrenti più blasonati e costosi, quando in l'abbinamento ai giradischi della stessa marca. E' un fatto acclarato? È una cosa udibilmente vera?
O è una bufala veicolata da qualche ovviamente interessata entità?
N.B. lettore C.A.L. Aria (prima versione really upgraded) pre MEXING MING-DA MC2A3 ("molto" rivalvolato) finale ACCUPHASE P260 (straordinariamente intonso ed in buona classe A) diffusori ARS AURES "MI" (di una piccola eccellente realtà in quel di Campo Bello di Mazara (TP) forse a Lei sconosciuta i cui prodotti la invito a cercare ed ascoltare al Top Audio) cavetteria A.R.T (uber alles) ovunque. E canonicamente da incallito audiofilo e da buon pescatore le confido ovviamnte che come ascolto Io............... quasi dimenticavo pre-phono TUBE BOX II e giradischi "STUDIE" della PRO-JECT AUDIO e testina SUMIKO BLUE POINT EVO III. e basta! Spero che così, "leggittima curiosità", sia soddisfatta! Le allego foto.
Roberto - E-mail: robertomusmeci (at) libero.it

[Sala d'ascolto]

LC
Caro Roberto,
il sarcasmo con il quale spesso (e volentieri) condisco le mie risposte è quasi inevitabile, quando leggo certe richieste :-)
Ti voglio però rassicurare: la tua
missiva precedente non mi ha infastidito, tutt'altro! Vedi, il tono volutamente provocatorio mira a uno scopo ben preciso: evidenziare le classiche esagerazioni degli audiofili, per provare a riportarli sul Pianeta Terra. A volte ci riesco, a volte no, ma devo tentare, perché l'importante è che non si perdano mai di vista la logica e il fine ultimo (la musica).
Per questi benedetti piedoni del tuo giradischi non avresti dovuto chiedere al distributore italiano ma direttamente alla Casa madre, l'unica in grado di fornire tutti i chiarimenti di cui hai bisogno.
Per quanto riguarda il pre phono, chi afferma che solo quelli ProJect vadano bene coi giradischi ProJect immagino assuma sostanze assolutamente proibite. Come possa un pre fono accorgersi del giradischi che c'è a monte, quando l'unica cosa che vede è la testina...rimane per me un mistero. A volte credo che queste leggende siano create ad arte per prendersi gioco degli audiofili meno esperti. Quindi, in generale: l'unica sinergia la si può avere, per questione ELETTRICHE (e talvolta timbriche) tra testina e pre fono, niente più di questo. Pertanto, acquista pure un pre fono di altra marca (es. Lehmann, Clearaudio...) e stai sereno, nessuno si accorgerà di che giradischi c'è collegato ;-)
Infine, saltellando un po' tra virgole casuali e parentesi infinite, consentimi di esprimere tutta la mia perplessità circa le tue affermazioni sul confronto analogico/digitale. Mi ha sempre affascinato (e pure un po' turbato) come le persone riescano a dedurre leggi universali da singoli esempi. È affascinante perché immagino faccia star bene il poter inquadrare il mondo basandosi su un paio di esempi, ma mi turba, allo stesso tempo, perché gli esempi sono il motore primo di tutte le più insidiose generalizzazioni.
Esempi: un extracomunitario delinque? Tutti gli extracomunitari sono delinquenti! Un dipendente statale è fannullone? Lo sono tutti! Un lavoratore autonomo evade le tasse? Le evadono tutti, nessuno escluso. E così via. È facile ragionare per grossolane semplificazoni, ma raramente, così facendo, ci si avvicina alla verità. Quindi: se uno, due, tre o cento giradischi suonassero meglio di altrettanti lettori CD (di pari classe, mi auguro) ciò non basterebbe a dire che in assoluto l'analogico sia buono e il digitale faccia schifo. E viceversa, naturalmente! Esistono buoni e cattivi esempi da ambo le parti. Forse, e sottolineo forse, quando si arriva al top, l'analogico ha ancora qualcosa in più del CD. Personalmente, mi tengo stretti i miei dubbi e analizzo volta per volta ciò che ho di fronte ma sono felice di incontrare persone con certezze incrollabili, immagino vivano più serene di me :-)
Grazie del feedback!
Lucio Cadeddu

Indeciso tra il nuovo e il vintage "d'autore"
Buon giorno Lucio.
In passato ho potuto giovarmi dei tuoi fraterni consigli e dei tanti spunti letti sulle pagine di TNT AUDIO e ho costruito un sistema stereo non costoso, visto che ho sempre cercato e acquistato pezzi usati ma pari al nuovo (con NOTEVOLE risparmio economico) ma di dignitosa qualità.
Si tratta di un paio di casse Wharfedale 9.2, di un ampli Rotel RA-04SE, di un lettore CD Marantz CD6003.
Insomma, il minimo sindacale per ascoltare. Ora ho l'opportunità di poter prendere un giradischi PRO-JECT 1.3 RPM Genie (come al solito usato ma in condizioni simili al nuovo) oppure rivolgermi al mercato dell'usato d'autore (diciamo così) pensando a un Thorens TD146 o TD166 o a un Pioneer PL112 o PL115.
I costi sarebbero simili per ognuna delle scelte considerando circa 150 euro. Ora l'indecisione riguarda il fatto che se prendo il PRO-JECT, essendo in condizioni pari al nuovo, ho la quasi certezza di non doverci mettere mano per un eventuale restauro mentre con gli altri giradischi non è detto, visto gli anni che hanno sul groppone.
Tuttavia, molti osannano i Thorens e i Pioneer di cui sopra ed alcuni, quando si parla del Project RPM 1.3 Genie storcono un po' il naso argomentando che rimane un entry level e meglio sarebbe salire di modello (ma, evidentemente, anche di prezzo!). Un'altra variabile è certamente la difficoltà di regolazioni da fare per la loro messa a punto, al fine di tirare fuori il meglio dai vari modelli (e, ovviamente, più semplice la cosa è e meglio è). Considerando anche l'ovvietà che spendendo di più meglio sarebbe (ma bisogna capire quanto si spende di più e quanto miglioramento si ottiene), che ascolto musica di diversi generi, ma soprattutto jazz, blues e rock classico (quantitativamente nell'ordine in cui te li segnalo), e che al momento non ho molti vinili ma che mi stuzzica l'idea di prenderne, cosa faresti?
Come sempre grazie.
Enzo - E-mail: v.diguida (at) yahoo.it

LC
Caro Enzo,
sarò noioso e ripetitivo ma, visto che possiedi pochi vinili, in condizioni tutte da verificare, e un impianto entry-level, logica vorrebbe che tu dedicassi tutti gli sforzi economici per migliorare l'attuale impianto, anziché acquistare un giradischi. Mi dirai che con 150€ non puoi fare un upgrade significativo, e infatti è così, ma potresti attendere tempi migliori e fare un passo avanti più concreto, ad esempio sul versante diffusori.
D'altra parte, ormai ho capito che quando un audiofilo - più spesso, un aspirante tale - si mette in testa che vuole le valvole o il vinile non c'è ragionamento logico che tenga, quindi: visto che questo dovrebbe essere il tuo primo giradischi serio io prenderei il ProJect senza pensarci due volte. Le ragioni sono tante e alcune le hai già esposte tu: meno problemi, maggior facilità di regolazione (e eventuale assistenza) e maggiore durata nel tempo. Non solo, ma le alternative proposte non è che siano per forza migliori: i Thorens citati hanno un braccio, a mio parere, di qualità inferiore rispetto al ProJect mentre i Pioneer, oltre all'età avanzata (circa 40 anni!), c'è da dire che non è che fossero dei monumenti dell'analogico. Si trattava di onesti entry-level di una grande Casa giapponese negli anni '70, col tempo non possono essere diventati giradischi di riferimento, da osannare, come hai scritto tu. È curioso come il tempo riesca, nella testa degli audiofili, a trasformare il valore delle cose. Il PL112, da me stesso consigliato come primo gradino per entrare con poca spesa nel mondo dell'analogico, è un giradischi onesto, niente più di questo.
Il fatto che qualcuno osanni queste soluzioni e storca il naso davanti a un giradischi più moderno (e ben realizzato) come il ProJect 1.3 significa che la passione per il vintage a tutti i costi ha già obnubilato la sua mente :-) Il Genie, nella sua semplicità, utilizza soluzioni sofisticate, ereditate da giradischi che hanno fatto (ma per davvero, stavolta) la storia della lettura analogica: motore completamente separato dalla base, perno invertito, alimentazione separata, cablaggio del braccio in rame argentato, braccio in fusione unica con lo shell...
Poi, certo, se uno desiderasse andare a caccia di guai con apparecchi che hanno quasi 40 anni sulle spalle...liberissimo di farlo. Gli esperti dei forum condivideranno la scelta, tanto i guai se li sbroglia chi ci ha messo i soldi, no? ;-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Tavolino TNT Flexy - variante
Ciao Lucio,
come promesso eccoti le foto del mio
Flexy personalizzato. Il progetto è semplice e segue l'originale, ma cambia nelle misure e nei materiali. Invece delle comuni barre filettate in ferro zincato ho utilizzato una vite trapezia diametro 30mm, passo 6 in acciaio inox, di quelle che si usano per i torni, acquistata da un ingrosso di ferramenta che fa forniture industriali.
Ne ho presa una da 2 metri e l'ho tagliata in tre pezzi da 65cm e alla fine di ognuna ho fatto saldare le punte coniche. Purtroppo ho dovuto abbandonare l'idea iniziale di far filettare dei tubi e riempirli con sabbia perchè è un lavoro impossibile da fare: la pressione della punta del tornio e il calore che si sviluppa, a lungo andare piegano il tubo, anche se ha uno spessore consistente.
Invece dei dadi ho utilizzato delle chiocciole cilindriche sempre in acciaio, molto massicce, fatte apposta per queste viti. Vista la loro sezione grossa ho evitato di prendere le rondelle in metallo e ho utilizzato solo quelle in gomma.
Per i ripiani ho utilizzato tre tavole di MDF spessore 30mm con misure 45x100cm che ho verniciato con acrilico color ferro micaceo. Sopra ad ognuna ho messo una lastra di marmo peperino 45x100cm diametro 20mm (volevo prenderle da 10mm ma per quelle misure sarebbe stato troppo fino e fragile).
Per il ripiano più alto ho forato solo il legno e l'ho inserito in modo che la superficie superiore combaciasse a filo con la testa delle barre. In questo modo ho potuto poggiare sul ripiano una lastra di peperino non forata in modo da non far vedere le barre. Infine ho evitato di usare l'antirombo.
Devo dire che non è affatto una soluzione economica, anzi, la spesa maggiore è andata per la barra e per le chiocciole da avvitare (non sono per niente facili da reperire), ma come vedi il risultato è buono, almeno a me piace molto esteticamente.
Anzi, visto il risultato ottenuto e considerato che ci sono tavolini che costano dieci volte tanto direi che il rapporto qualità prezzo è spaventoso! Inoltre, inutile dirlo, è molto massiccio e stabile (supera i 100kg!!!).
La qualità delle foto non è il massimo ma rendono l'idea. La mia mail è a disposizione di tutti per qualunque domanda sulla realizzazione.
Questo è tutto, un saluto a te e agli amici di TNT.
Emiliano - E-mail: mymojoblues (at) gmail.com

[Tavolino TNT Flexy]
[Tavolino TNT Flexy]

LC
Caro Emiliano,
grazie per il messaggio, le foto e complimenti per la realizzazione!!! Non ho idea di come si comporti dal punto di vista funzionale ma la realizzazione appare impeccabile e molto, molto robusta. Credo che coi costi tu sia andato molto oltre il target iniziale del nostro progetto originale, che doveva essere facile da realizzare e poco costoso, ma va benissimo anche così, la tua evidente soddisfazione non può che essere la migliore ricompensa. Immagino ti sia anche divertito nel corso di tutto il lavoro, sia durante la progettazione che nella realizzazione.
Grazie di nuovo e buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Primo impianto con 500€
Spett.le Direttore,
innanzi tutto complimenti per la passione con cui mettete a disposizione di tutti la vostra competenza e professionalità. Sono un musicista classico che dopo anni di ascolto con compatti di varie marche vorrebbe provare qualcosa di meglio. E' chiaro che sono stato molto invogliato dai vostri articoli sul
T-Amp (e successivi) e sulla possibilità di poter ottenere risultati accettabili a basso costo.
La stanza dove vorrei montare l'impianto è un piccolo studio di 16 mq (3.80x4.50) circa e il tipo di utilizzo sarà principalmente per ascolto di cd. Vorrei comunque collegare l'impianto al pc per avere la comodità di ascoltare all'occorrenza file audio di vario formato. La parete più corta della stanza è interamente occupata da una parete attrezzata-libreria mentre sulla parete opposta c'è un divano con accanto una postazione computer. Al centro della stanza un tappeto. Dovrei quindi collocare dei diffusori bookshelf nella libreria oppure optare per una soluzione a pavimento davanti alla libreria. Al centro di questa parete attrezzata c'è un televisore e un lettore OPPO 971H.
In questa stessa nicchia molto ampia, dove c'è anche uno scomparto per far transitare tutti i cavi, vorrei collocare un amplificatore integrato e un DAC.
Per quanto riguarda i diffusori non ho molta possibilità di fare delle prove e sono indeciso su quale soluzione adottare, bookshelf o pavimento. Il budget per il loro acquisto è circa 300 €. Hanno richiamato la mia attenzione delle Wharfedale 10.3 a 260€, Indiana Line nota a 350 €, oppure bookshelf come Indiana Line tesi 260, Mordaunt-short Aviano 2 a 348€. Per l'amplificatore sono orientato su Dayton Audio DTA 100a.
Per il lettore cd vorrei prima sapere se potrebbe andar bene riciclare l'Oppo 971H, che in questi anni ho usato solo come lettore dvd, affiancandogli un dac di 70-80 euro. Dal computer che sta sulla parete opposta manderei musica all'impianto tramite airport express collegato al dac. Ovviamente sono anche a digiuno di cavi. Il budget complessivo, ampli+dac+diffusori, è 500 €. Cosa mi consigliate?
Vi ringrazio ancora della disponibilità e a presto.
Gianluca - E-mail: gianluca.allocca (at) gmail.com

LC
Caro Gianluca,
mi sembra un'ottima idea abbandonare i compatti vari e dare la giusta dignità alla musica che ascolti. Visto che hai la necessità di collegare almeno due ingressi (CD e PC) ti serve un amplificatore che disponga di questa possibilità. Il T-Amp non ce l'ha e, soprattutto, con l'offerta che è sul mercato oggi, non mi sembrerebbe ragionevole abbinargli un T-Preamp solo per questo scopo. Meglio puntare a un integrato, magari ancora in classe D, che abbia più ingressi, come il Dayton DTA-100 (che di fatto ne ha due) o uno Scythe SDA-R2000. Il primo ha il vantaggio di disporre di una potenza reale molto elevata, rispetto al T-Amp, il secondo dispone di ben tre ingressi e costa 60 euro anziché 100. Montando lo Scythe 2000 gli stessi circuiti del modello 1000 e 1100 che abbiamo già recensito qui su TNT-Audio, le caratteristiche sonore sono equivalenti. Leggi, a questo proposito, la lettera successiva alla tua.
Poiché la stanza non è enorme, scegliendo dei diffusori abbastanza sensibili dovrebbe essere sufficiente anche la potenza. Il lettore CD, già che possiedi un ottimo Oppo 971H, non ti serve. Per ottenere risultati migliori temo dovresti investire cifre ben più importanti. Eventualmente potrebbe servirti un DAC USB per l'audio del PC.
Escludendo dunque i 60 euro per lo Scythe ti avanzerebbero circa 400 € per i diffusori. Questi potrebbero essere da pavimento, da scegliere tra i modelli che consiglio di solito: Wharfedale Diamond 10.3, Indiana Line Tesi 540, 542 o 560, KEF C-5, Klipsch F-1, Mission M33i o M34i. Tutti questi modelli, a parte le Wharfedale, hanno una sensibilità medio-alta, quindi non dovrebbero esserci problemi di pressione sonora coi pochi watt dello Scythe.
Infine, per quanto riguarda i cavi, come avrai letto nelle istruzioni della Rubrica della Posta non forniamo più consulenza su questi componenti. Posso però consigliarti di risparmiare un po' di soldi e realizzarli da solo e con poca spesa secondo le facili ricette della nostra sezione dedicata all'autocostruzione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Pre phono autocostruito
Salve Prof. Cadeddu,
innanzitutto complimenti e grazie per la Vs rivista, encomiabile per i suoi contenuti e la politica adottata. I miei ascolti spaziano dal jazz, prog italiano, classica, death metal e grindcore. In pratica tutto tranne quello che passano alla radio e alla tv.
Seguendo i suoi consigli sono arrivato con pochi soldi ad una configurazione per me parzialmente soddisfacente che descrivo in breve:

L'SDA-2000 mi ha sbalordito, finalmente ho sentito il contrabbasso nelle registrazioni e capivo le note precise, non solo un "bum bum". E poi il suono ben spazializzato nella scena. Prova fatta sopratutto con "Grace Under Pressure" di Scofield, cd che prima di avere l'SDA credevo di conoscere a menadito in tutte le sue pieghe.
L'unica volta che ho avuto una sensazione simile è stato durante prove di ascolto di un monotriodo 8+8 W (forse Audio Note, non ricordo, sono passati 15 anni oramai).
Intendo sostituire l'Aimor con un pre phono autocostruito su vostro schema. Vorrei farlo a stato solido, per tenere un approccio economico come componentistica, consumo energetico: Perdoni la lungaggine e gli eventuali errori in questa mail.
P.S. Le segnalo (magari li conosce già) gli Hiatus Kaiyote. "Weird" alla Kate Bush, ma genere molto diverso.
www.youtube.com/watch?v=TYfCBdBeWYQ
Enrico - E-mail: trudu.enrico (at) gmail.com

LC
Caro Enrico,
sono contento che il piccolo Scythe SDAR-2000 ti sia piaciuto così tanto. Il 3000 non l'ho ancora ascoltato ma dando un'occhiata alle specifiche del chipset utilizzato mi pare ci sia una manciata di watt in più a disposizione, niente di significativo. Circa il carattere sonoro...non saprei. In ogni caso, cambierei amplificazione solo per fare un salto qualitativo sensibile.
Semmai, concentrerei ogni futuro sforzo in direzione diffusori. I piccoli KroCraft non ti sono piaciuti, realisticamente perché troppo poco sensibili per il piccolo amplificatore partner. Con un un bel po' di watt a disposizione credo suonerebbero tutt'altra musica :-)
Per quanto riguarda il pre phono, i nostri due progetti sono sostanzialmente differenti come approccio filosofico-circuitale ma dal punto di vista sonoro non sarei in grado di indicarti quale dei due preferire. A mio parere, meglio orientarti sul progetto che richiede minore impegno realizzativo. La differenza rispetto al pre phono attuale sarebbe comunque siderale, diffusori permettendo, naturalmente!
Complimenti per il giradischi, un cosiddetto rare bird che dice ancora oggi la sua. Grazie, infine, per la segnalazione musicale, che colpevolmente ammetto di non conoscere.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Scelta diffusori con 300€
Caro direttore,
la ringrazio molto dell'esauriente
risposta. Volevo solo specificare che non avendo appunto tutti i soldi del mondo non mi sono lanciato sul primo amplificatore che mi hanno proposto :) ho fatto diverse prove confrontando sia in negozio che in casa, da amici, diversi amplificatori, e nessuno mi soddisfava come questo finale valvolare (sempre a bassi volumi, preciso); sarà un fatto "concettuale" quello delle valvole, come dice Lei?
Sicuramente anche, non lo nascondo (ed estetico anche!) ma le volevo assicurare che ho comprato dopo mesi di ascolto scegliendo un prodotto che soddisfasse le mie necessità (da principiante in materia, sicuramente): ho navigato anche su altri siti / forum prima dell'ascolto e molti non mi hanno sconsigliato quest'acquisto (come invece capisco abbia fatto Lei); capisco le perplessità di fronte a un prodotto sconosciuto ma sinceramente di più ingressi non credo di aver bisogno, tantomeno di un telecomando :) senza contare la garanzia a vita dal produttore (amico di famiglia).
Sinceramente non sono pentito dell'acquisto nonostante il Suo commento, anche perchè come da Lei suggerito da sempre sul sito ho sempre "ascoltato con le mie orecchie" e comprato di conseguenza. Seguirò senza dubbio il consiglio per l'acquisto di diffusori ad alta sensibilità e buona potenza di picco.
Non capisco invece quando dice che sarebbe un controsenso entrare direttamente nel finale dal computer (minijack - RCA) ne quando sconsiglia l'acquisto di un preamplificatore (non dovrebbe guadagnarne solo il volume totale con questa aggiunta?) Di schede audio non ne ho, sto usando appunto l'uscita minijack del mio computer (che è uscita AUX a tutti gli effetti in realtà) ma sono decisamente propenso alla soluzione DAC USB, mi sto già documentando attraverso le Vostre recensioni per valutare un acquisto che faccia al caso mio.
Per quanto riguarda le promesse.. PROMETTO solennemente di rivolgermi a chi di dovere prima di acquistare, :) ammetto di essere stato ammaliato dal fascino di queste piccole gioie in vetro, ma volevo sincerarLa del fatto che non sono completamente uno sconsiderato, e che mi sono lanciato in questa scelta si per uno sfizio personale ma anche e soprattutto perchè è quella su cui mi hanno indirizzato le mie orecchie.
La ringrazio infinitamente per la gentilissima risposta.
p.s. ho letto sul form di invio mail che è richiesto specificare "a quale redattore più adatto inviare la corrispondenza"; seguendo da tempo anche Giorgio Pozzoli, e conoscendo la sua inclinazione per gli impianti valvolari sarebbe piacevole avere un parere anche da lui (giusto per farmi dire da entrambi che ho fatto una cavolata a comprare un impianto a valvole, diciamocelo. :-)
Un saluto e un abbraccio caloroso ad entrambi
Federico - E-mail: dedescaglia3 (at) hotmail.it

LC
Caro Federico,
posso credere che questo finale autocostruito suoni meglio di altre soluzioni commerciali di pari prezzo, infatti il problema NON è questo. Il vero problema è la sua bassa potenza, che ti impone l'acquisto di diffusori di sensibilità medio-alta, restringendo di fatto il campo d'azione. Siccome il budget è già limitato, questa ulteriore limitazione non è di certo la benvenuta. Vedi, se avessi investito 50-100 € per un'amplificazione di bassa potenza avresti avuto un budget quasi doppio da destinare ai diffusori. Purtroppo così non è ed ecco il perché della mia disapprovazione. In secondo luogo, sono 350€ a fondo perduto, nel senso che nessuno mai riacquisterà il tuo amplificatore in caso volessi sostituirlo. Certi amplificatori integrati, nella stessa fascia di prezzo, sono invece degli assegni circolari. Li compri e li rivendi allo stesso prezzo (se usati). L'importante è che tu sia soddisfatto.
Tutto ciò premesso, urgono altri chiarimenti. È ovvio che tu utilizzi una scheda audio, è quella interna al tuo PC, altrimenti come potrebbe uscire un segnale analogico dalla sua presa AUX? Per questo dicevo che è un controsenso andare a cercare la (presunta) raffinatezza delle valvole nell'amplificazione quando poi a dar voce a tutto c'è una schedina audio da 10 euro e a regolare il volume c'è il potenziometro di Windows (o del sistema operativo, qualunque esso sia). Per capirci meglio, è come se avessi acquistato delle Pirelli PZero Rosso e le avessi montate su una Panda 750 di 30 anni fa :-)
Altro aspetto da chiarire urgentemente: il preamplificatore, a dispetto di ciò che possono averti raccontato pur di rifilarti un altro apparecchio inutile, non può far aumentare la potenza a disposizione del tuo finale. Quelle valvole in quel circuito possono tirar fuori solo i watt che tirano fuori adesso, non aumenteranno come per magia se a monte ci mettessi un pre!!! Semmai, potrebbe verificarsi il caso in cui l'uscita AUX del tuo PC non abbia un livello di segnale abbastanza elevato da consentire, al massimo volume, l'erogazione di tutta la potenza a disposizione del finale. In tal caso, e solo in tal caso, un pre potrebbe aiutare. Consentirebbe al finale di erogare tutta la potenza a disposizione, ma NON potrebbe aumentarla. Vorrei che questo fosse chiaro! Non sono opinioni, ma fatti concreti basati sulle leggi dell'elettronica. Chi sostiene il contrario o è in malafede (e/o deve vendere preamplificatori) oppure non ha capito molto di come funzionano le cose. E non lasciarti fregare dal fatto che con un pre, magari, la stessa potenza viene raggiunta prima (in relazione alla posizione del volume) perché questo non ha niente a che vedere con la potenza massima a disposizione che è e resta immutabile. Sei watt sono e sei watt resteranno in saecula saeculorum.
Infine, per quanto riguarda il nostro Giorgio, temo ti risponderebbe la stessa cosa che ti ho risposto io. Da tempo ha abbandonato le valvole, tra l'altro ;-)
Puoi scrivergli alla sua casella su TNT-Audio ma è impegnatissimo e credo che i tempi d'attesa potrebbero essere biblici.
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Centrale per HiFi e altre cose
Gentile Direttore,
sono un prossimo sessantenne che si è sempre fatto accompagnare dalla musica. Sono un "ascoltatore" non propriamente un audiofilo, ma ho qualche pretesa di buon ascolto. Abbandonato, come molti, negli anni novanta il vinile per passare al comodo CD e poi al concentrato MP3, mi sono riappropriato della passione per gli LP, le loro copertine, ed i loro crepitii. Nostalgia? Forse.
Credo che ci siano registrazioni digitali di ottimo livello, ma il disco è più vicino alla fisicità della persona e nel mio caso più coinvolgente, lo devi estrarre dalla copertina, lo tocchi (..il meno possibile..) lo devi cambiare sul piatto, ha il suo odore, lo devi curare, ti impegna ma ti soddisfa. l'MP3 è evanescente. Basta filosofia, sicuramente già abbondantemente trattata.
Ho scomposto un impiamto Home Theatre dopo che un temporale ha "spento" il mio gioiello: Denon AVR 3300, avevo messo in cantina le due casse rear B&W Solid Solution S100 ed il centrale B&W CC6 S2.
Adesso ho rimontato un gira tangenziale della Technics SL QL1 al quale ho sostituito la puntina con una nuova ellittica, ho collegato le S100 al vecchio ampli Yamaha AX550 e per la stanza 4x3 dove l'ascolto, mi basta.
Visto che vorrei crearmi un'isola felice di ascolto nella soffitta di campagna, la domanda delle cento pistole è: potrei acquistare un altro centrale e utilizzare il CC6 S2 per costituire due canali stereo? Merita? Se non trovo un B&W cosa posso eventualmente abbinare?
Approfitto della consulenza per chiedere, se ha un suggerimento anche per un abbinamento ampli e gira per un budget da 500 euro da cercare sul mercato usato. Ascolto quasi tutta la musica, dai Dire Strait a Mozart passando da De Andrè sino agli AC/DC. Scusi, dimenticavo, merita farlo riparare l'AVR 3000?
Grazie per l'attenzione, e non lesini eventuali commenti demolitori, non sono esperto, sono solo un appassionato.
Ottimo il lavoro che fa ed un ringraziamento per mettere a disposizione la sua esperienza gratuitamente, in una realtà come Internet dove ti fanno pagare servizi molto meno qualificati.
A presto, un saluto,
Luciano - E-mail: luciano.ilventi (at) gmail.com

LC
Caro Luciano,
il tuo amplificatore audio/video puoi provare a farlo riparare (alla peggio si rivende) a patto che la riparazione sia banale. Potrebbero essere saltate delle semplici protezioni, non necessariamente è defunto del tutto. Chiedi un preventivo accurato prima di intraprendere il cammino.
Per quanto riguarda il diffusore centrale da moltiplicare per farlo diventare una coppia stereo io qualche perplessità ce l'ho: riguarda la risposta in frequenza in basso, limitata a 80 Hz a -3dB. I bassi, in buona sostanza, saranno latitanti, il che è ovvio se pensi che si tratta di un progetto destinato principalmente ai dialoghi. Proverei semmai a metterlo in vendita, 150 euro dovresti riuscire a recuperarli senza grossi problemi. Con la stessa cifra potresti acquistare una coppia di diffusori HiFi (usati) con una risposta in frequenza degna di questo nome :-)
In alternativa, nel nuovo, con 200€ puoi considerare le
Pure Acoustics Pro838, dei bookshelf molto vivaci e generosi, con un bel woofer da 20 cm.
Infine, per un giradischi e un amplificatore (immagino dotato di ingresso phono) nel mercato dell'usato hai solo l'imbarazzo della scelta: Rotel, Cambridge Audio e qualche vecchio NAD tra le amplificazioni e ProJect e Rega per i giradischi. Con questa cifra, oggi, ti puoi salvare anche senza ricorrere all'usato, che per i giradischi è sempre un po' a rischio. Ad esempio, un amplificatore Denon PMA520AE e un ProJect Genie 1.3 starebbero sotto la cifra stanziata e sarebbero degli ottimi acquisti. Qualcosa in più potresti ottenerlo con una coppia Rotel RA10 + ProJect Debut Carbon o con un Rotel RA04 o 05 della serie precedente e ancora reperibile come rimanenza in qualche negozio.
Grazie infine per le belle parole di apprezzamento! Fintanto che ci divertiamo e ci rendiamo conto che possiamo fornire un contributo maggiore di zero allo sviluppo della cultura del buon ascolto, continuiamo su questa strada. Quando subentreranno noia e percepiremo di aver esaurito la nostra mission faremo altro :-)
Per ora continuiamo a estendere il nostro raggio d'azione, come abbiamo fatto quest'anno allargando la nostra presenza sui social network (per ora solo Facebook) con la speranza di riuscire a raggiungere fasce di potenziali appassionati, tipicamente lontani dal mondo delle riviste HiFi. Il boom di adesioni al nostro profilo Facebook sembra ci stia dando ragione.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Lunga sul prezzo della musica
Buongiorno,
Càpito oggi per la prima volta nel Suo sito, e già questo dice parecchio: non sono evidentemente un credente nell'HiFi così praticante.
Ma, oltre a ogni virgola del Suo delizioso sito, son definitivamente mosso da quel Suo Editoriale:
Il latte scremato costa più di quello intero. Lì sono molti miei sentimenti, e chissà forse potrebbe Lei ora aggiornare quell'Editoriale, tutto qui.
Queste alcune mie tracce di riflessione:
Alla rivoluzione digitale, che io amo paragonare a quella dell'introduzione del cristallo di quarzo in orologeria per ineluttabilità, si deve il prodotto CD, molto abilmente commerciato, in evo contemporaneo all'imbarbarimento mediatico (TV, radio, internet, editoria) e scolastico (dall'obbligo ai DAMS...), per la disperazione dei musicofili: che per attingere al sapere e la coscienza musicali, specialmente in Italia, han ancora e sempre dovuto mettere in conto (nella piena proprietà del termine, ahah) oneri sofferti, in quanto nient'affatto trascurabili, per la propria crescita personale, da "istruzione solo per chi può permettersela" come in tempi e luoghi i più bui della storia umana, e ahimè di fatto insormontati.
Con la pirateria, la più hard e poi quella soft di YouTube et similia fino ai nuovi accordi sullo streaming (Spotify Deezer Grooveshark Wellesz Simfy...) molto è in qualche modo dato in pasto alla richiesta colossale di musica da parte della popolazione (ah mi fossi dato professionalmente alla sociologia: la curiosità sui livelli storici cui si attestano in internet via via pornografia da un lato e richiesta d'arte dall'altro anziché politica, e gossip, e know-how tecnico-professionali ecc ahah).
Ma di quale sostanza sonora stiamo parlando? quale civiltà musicale?
La mia teoria è presto detta: il disastro comportato dall'elitarietà intramontata dell'offerta sonora di qualità (sì, il "caro CD") cui ha fatto seguito l'uso ancora una volta sconclusionatissimo delle successive bande trasmissive a disposizione (l'analogia è quella con la giornata di 24 ore dall'uomo sfruttata sempre in modo possiamo dire ...difficilmente giustificabile se paragonato ai suoi stessi elencabili parametri di misura della gustosità o comunque meritevolezza esistenziale), per cui a ogni accesso il nostro browser si tira giù di tutto, che altro che metà basterebbe, di str*nz*te! e insomma alla fine se vogliamo della musica ci pigliamo un bell'mp3 e chissà a quale bit rate, risultato (io teorizzo): l'orecchio della popolazione è portato a tale degrado come fosse l'unico orizzonte raggiungibile oggi, sì esattamente come la distruzione delle formae urbis delle città comunali e signorili italiane nel vomito dell'urbanistica assatanata cementizia del dopoguerra comporta oggi abitanti che NON CONCEPISCONO altro che la promenade del soffoco dei caseggiati e l'ipermercato, emozionato al più dalla torre in stile shanghaidubaista internazionale ...arida deserta.
E sto esattamente dicendo che la produzione musicale oggi si sta ormai INDIRIZZANDO a quanto di meglio trasmissibile in mp3, ciao ciao universo acustico con la sua arte, ciao ciao liutai e sperimentatori intonarumori: dopo il clavicembalo, il piano con il forte e dopo? ...la miseria spirituale dell'alzare il volume.
E già, perché sia chiaro che oltre all'abbruttimento delle sinapsi, il conseguente rachitismo delle chance mentali, tempo il 2030 avremo pure l'allarme sociale dei cinquantenni sordastri, nel mentre che la differenza tra un budello (o anche un diverso sintetizzatore) e una manciata di bit non avrà più interessato nessuno da gran tempo.
Il da farsi? Rilanciare il dibattito sulla ragione e il costo al consumo della riproduzione sonora.
A me mancano alcuni passaggi, perché né sono del settore né come detto mi dò gran daffare neppure come consumatore. Ma dopo il 100 pagine Millelire e la sfida dell'ebook siamo ancora al libro a metà tra l'oggetto da possedere e il consumo istantaneo comunque con criteri di domanda/offerta di mercato e mai d'esercizio dell'intelligenza nazionale. Così dopo l'impatto Brilliant (opere musicali civilmente presentate ma a prezzi "si comincia a ragionare") insieme alle etichette "low cost titoli con diritti scaduti", con la sfida di internet ...siamo ancora ai CD, e a 20 euro, per gli ascolti di merito.
E il prezzo per lo streaming, ed mp3, QUASI PARI!
Dev'essere chiaro che i 0,99 centesimi per scaricarsi una canzone oltretutto compressa è solo la nuova frontiera della barbarie mercantile! (catastrofica: di come quel brutto giorno accadde che un malgoverno consentì di riavere l'acqua calda in casa solo 1500 anni dopo che ci si era riusciti ma giusto per lasciarsela sfuggire al soccombere all'ultimo stupido sopraggiunto più potente di turno: cioè nella mia città a metter giù fibre ottiche si rinvengono tubazioni SPQR, mica dei beneamati celti...).
In diretta combinazione con le derive allucinate degli impianti di riproduzione per cui con il milione di lire di allora oggi si ascolta a qualità auricolare telefonico, quando il milione in qualità d'apparecchiature di allora oggi lo si ha a quanto? 5000 euro? E non sono neppure considerazioni sull'inflazione e la crisi socioeconomica, ma ancora una volta su quale domanda esprimiamo noi consumatori: vedere templi dell'HiFi riconvertiti prima all'home theater e poi al TV gaming o insomma per la musica in salotto un televisore, e con altoparlanti da notebook.
(Per inciso nella mia città quella che è stata la miglior bottega High-End è ora un emporio di minuterie cinesi).
A un bel Suo nuovo Editoriale chiederei: racconti tutto quel che può su cos'è accaduto in questi formidabili-per-cosa Duemila.
Per poi ipotizzare gli scenari desiderabili ancora nello spirito di chi vorrebbe la produzione musicale esercitata, condivisa, predisposta al suo futuro ...banalmente migliore non peggiore.
Grazie, a chi fosse arrivato a leggere fin qui...
Un saluto
S·B·U·M·B·B - Blog: sbumb.blogsome.com

LC
Caro Sbumbb,
hai rispolverato un mio articolo del 1996 [che mi rifiuto categoricamente di rileggere :-)] e hai fatto un'analisi lucida e spietata di quello che è il mondo della musica e della cultura. Da allora, però, molte cose sono cambiate e di editoriali, sotto i ponti di TNT-Audio, ne sono passati davvero tanti tanti (uno al mese per i successivi 16 anni!).
È cambiato il mondo, nel senso che i CD non interessano più a nessuno e non è affatto difficile trovare nuove uscite, anche con meno di un anno di vita, a prezzi incredibilmente popolari (persino 5-6 euro). È normale, nessuno li compra più. Certo, costano 20€ le ultime uscite di grandi artisti (ma non è sempre così) nei negozi tradizionali ma basta farsi un giro più ampio (IBS o persino supermercati sotto casa) per scoprire gioielli musicali regalati sottocosto. Talvolta persino vario materiale indie.
Un dubbio però, da anni, mi tormenta e va in contrasto con quanto da te affermato. Siamo davvero sicuri che si vendano pochi dischi perché il prezzo è troppo alto? O, semplicemente, perché la gente non ascolta musica...e basta? Se penso un attimo alle case delle persone che conosco...di dischi neppure l'ombra. Quaranta-cinquanta anni fa non era molto diverso: si acquistavano i 45 giri di successo e poco più (oggi si scaricano le canzoni singole a 99 cent, non è cambiato molto), si ascoltava ciò che passava la radio, i più colti si sintonizzavano su Radio3. Qualche appassionato di classica aveva la quinta di Beethoven. Parlo della massa, beninteso, ma è questa che fa i grandi numeri. Perché dico questo? Perché anche ora che i CD di uno o due anni fa si trovano nei cestoni dei supermercati a meno di 10 € non mi pare ci sia la fila per acquistarli, tutt'altro. Telefonini, tablet, gadget elettronici e compagnia...sì, quella roba continua a tirare ma la cara vecchia musica non interessa a molti.
Cos'altro è cambiato nel frattempo? Il mezzo. Dici che l'impianto da 1 milione di lire di ieri oggi si compra con 5000 euro...e qui ti sbagli, e di grosso. Arrivo a dirti che oggi, con l'equivalente (500€?) si acquista un impianto che fa barba e capelli a un impianto da un milione di lire di ieri. La tecnologia ha fatto passi da gigante e si riesce ad avere qualità superiore a prezzi nettamente più bassi rispetto a una volta. Se avrai tempo e voglia di scoprire i come e i perché, son sicuro che qualche volume di questa stessa Rubrica ti potrà chiarire le idee.
Mi chiedi previsioni per il futuro: già fatte! Gli artisti dovranno prendere sempre più coscienza del loro ruolo, sostituendosi pian piano ai discografici. Dovranno imparare a vendere il loro prodotto direttamente al pubblico (molti già lo fanno) saltando tutti i passaggi sanguisuga. La musica si venderà solo online come file (legalmente o illegalmente) e per gli amanti del supporto fisico ci sarà il vinile, quest'anno tornato ai volumi di vendita del 1987 (!!!)
I pochi discografici che sopravviveranno alla rivoluzione dovranno capire che la qualità è ancora importante e dovranno adeguarsi, rinunciando alla fratricida loudness war.
Per noi amanti della buona riproduzione della musica ci sono ottime possibilità: avremo prodotti sempre più semplici e flessibili, più economici e che suonano meglio.
Infine una nota a margine: dopo esserti scagliato sui malcostumi della civiltà moderna, la massificazione della cultura, la barbarie diffusa a tutti i livelli...scivoli su una cosa importante: l'anonimato. Quando ho scritto delle cose, spesso molto scomode o controcorrente, ci ho sempre messo la faccia. È importante. Altrimenti siamo massa che si confonde con la massa.
Ti ringrazio per il feedback!
Lucio Cadeddu

Nuova amplificazione per le Dynaudio
Gentile Direttore Lucio, le scrivo per avere qualche consiglio sul mio impianto: possiedo delle Dynaudio X32, un lettore cd Vincent CD S6 MK e devo decidere come amplificazione tra un integrato Electrocompaniet ECI 5 e un pre+finale Chord CPA 2200 - SPM 400 (mi hanno proposto anche un Krell Kav 400xi ma ho dubbi sulla sinergia con i diffusori).
La stanza è rettangolare, 3.5x7m, con l'impianto sul lato lungo. Avevo sentito i Chord e la sinergia con le Dynaudio mi è parsa ottima, però non avevo un buon lettore (provate con un dvd di bassa qualità!). Con l'ECI 5 suonano bene, ottima musicalità, ma manca un poco di dinamica e "esplosività" con il rock (forse anche dovuta alla somma del carattere caldo di lettore e amplificatore).
Non so se cambiare l'ECI 5 (del 2008) per il pre e finale Chord che non so quanti anni abbiano (non vedo il numero di serie, però il finale dovrebbe essere di fine anni 90 e il pre non so fino a che anno fu prodotto; ha gli integra legs rettangolari e le manopole dorate arrotondate sulla punta con anello di gomma nero). In teoria il pre+finale Chord dovrebbe essere superiore (già con il dvd economico su certi parametri mi sembra fossero migliori), però mi frena l'età...ma c'è chi mi ha rassicurato che apparecchi del genere durano moltissimi anni e in caso se si sostituiscono i condensatori dopo una 15-20 anni tornano quasi nuovi dal punto di vista sonoro.
Ultima domanda: attualmente uso cavi di potenza Kimber 8TC e di segnale Audioquest quartz e Monster cable M1000i; sono adeguati e per un possibile upgrade quali sono i cavi che si sposano bene con le elettroniche sopra elencate (a cifre di medio livello)?
La ringrazio anticipatamente e complimenti per TNT AUDIO,
Cordiali saluti,
Stefano - E-mail: stefano79 (at) hotmail.com

LC
Caro Stefano,
la coppia di elettroniche Chord dovrebbe essere un bel passo avanti rispetto al pur ottimo ElectroCompaniet ECI5. Non mi è chiaro come mai tu abbia provato queste elettroniche coi tuoi diffusori ma con una sorgente diversa...forse non le hai provate a casa tua? In questo caso fai attenzione perché anche l'ambiente fa la sua bella differenza, molto più di quella che può fare una sorgente.
Tra l'integrato Krell e la coppia Chord sceglierei quest'utima, nonostante la mia predilezione per le soluzioni semplici (leggi: integrate). Il carattere sonoro del Krell, infatti, secondo me potrebbe non sposarsi benissimo con le tue Dynaudio. Ovviamente, se potessi ascoltarlo a casa tua, nel tuo ambiente e coi tuoi diffusori...non dovresti esimerti dal provarci. Molto (tutto?) dipende infatti dall'interazione dell'impianto con l'ambiente e, perché no?, dal tipo di suono che tu prediligi. D'altra parte l'aver scelto Dynaudio per i diffusori mi fa pensare che ami un carattere piuttosto aperto, trasparente e definito. I Chord, peraltro, vanno un po' nella stessa direzione.
Per quanto riguarda la vita residua delle elettroniche, diciamo che mediamente i condensatori d'alimentazione potrebbero essere da sostituire dopo 20 anni di intenso utilizzo, ma è una stima grossolana che dipende da molti fattori: utilizzo reale degli apparecchi, temperatura d'esercizio, condizioni ambientali etc. Nel tuo caso si tratta di elettroniche che risalgono alla fine degli anni '90, diciamo che avresti ancora un bel po' di margine.
Per quanto riguarda i cavi, non posso fare altro che ripetere quanto già scritto anche questa settimana: non forniamo più consulenza su questo tipo di componenti, mi spiace.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Ciao Lucio,
è da tanto, troppo tempo che non ti scrivo e mi permetto solo adesso di farlo per descriverti il mio sorriso da ebete che ancora non abbandona il mio volto da quando circa 2 ore fa ho montato lo
Scythe Cro Kraft speakers rev.2, posizionato i diffusori sui 2 comodini (!!!) della camera da letto attaccato l'Ipod, acceso il kama e e e.. quello che usciva era musica.
Se penso che ho pure acquistato il tutto usato alla fantasmagorica cifra di 50 euri...Vabbe' è vero anche che per me dopo il T-Amp, la classe D è ormai di casa infatti nell'impianto "principale" ho un bellissimo Virtue Audio One.
Solo una imprecisione nella rece dei diffusori, avete invertito 2 cifre perchè i Cro Kraft sono veramente molto profondi e cioè 25 cm. e alti solo 21 cm. ;)
Con stima,
Giacomo - E-mail: gdicataldo (at) tin.it

LC
Caro Giacomo,
grazie per la precisazione e per il feedback così positivo. Proprio a queste cose mi riferivo nella risposta al nostro amico che si lamentava che per avere la qualità di un vecchio impianto da un milione di lire oggi occorra spendere 5000€. Per fortuna non è così! Se ci pensi, i 50 € che hai speso per l'accoppiata amplificatore + diffusori corrisponde a una cena per due in pizzeria o poco più :-)
Questi oggetti hanno riscritto il concetto stesso di rapporto qualità/prezzo, c'è poco da fare. Ora ti resta da tentare un piccolo esperimento: pilota le cassettine con il Virtue nell'impianto principale, secondo me lo stupore aumenterà ancora di più.

Questa settimana mi permetto di segnalare ancora musica nuova (ce n'è sempre un gran bisogno) e, probabilmente, già sentita più e più volte sui media. Si tratta della cantante jazz olandese Caro Emerald che è riuscita a fare breccia nella scena pop con diversi brani del suo nuovo disco dal titolo The Shocking Miss Emerald. Quasi certamente avete già sentito questa Tangled up, un ipnotico brano a ritmo di tango dall'affascinante gusto retrò. Il successo che sta riscuotendo nelle charts sta a indicare che per certa buona musica c'è ancora la speranza di brillare in mezzo a tanta spazzatura.
Seguendo questo link potete visionare il video direttamente su YouTube, nel caso l'embedding fosse disabilitato. Buon ascolto!

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