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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Tweak per Infinity Reference 11 mkII e centrale 100
  2. De syntonia...
  3. Esser(ci) o non esser(ci)
  4. L'ennesimo papiro...ma la sintesi, no, eh? :-)))
  5. Difesa d'ufficio della linea di trasmissione
  6. Piccoli audiofili crescono...
  7. Nuovo adepto
  8. Confusione su primo impianto
  9. Riscontro su posizionamento diffusori
  10. Proposta e sfida
  11. Analogico e digitale
  12. Ringraziamenti
  13. Dove - come - quando ascoltare
  14. Autocostruzione ed incubi psico-acustici

Tweak per Infinity Reference 11 mkII e centrale 100
Ciao Lucio,
ti scrivo in riferimento ai diffusori di cui in oggetto. Condivido in pieno la tua valutazione timbrica e dinamica di codesta cassa acustica. Il prezzo attuale in commercio varia dalle L. 326.000 alle L. 350.000 e non più 390.000 come da te scritto.
Premetto che sono un autocostruttore di passione (non assemblatore) nato e cresciuto al suono delle B&W con eccellenti creazioni soprattutto Linee di Trasmissione. Per esigenze di pura estetica e matrimoniale (le mogli hanno una grande influenza nelle scelte d'arredamento nella casa) sono andato in giro per diversi negozianti e ipermercati alla ricerca di una cassa che avesse ottime possibilità di miglioramento e che costasse poco (io penso che quando sorpassiamo le L. 400.000 conviene se si è preparati di autocostruirsele).
Nel mercato attuale di diffusori che avessero delle caratteristiche da me desiderate ve n'erano pochi. Bisognava che fossero compatti ed avessero un buon compromesso estetico e di suono. Sono rimasto indeciso per un periodo tra un modello dell'AR e le Infinity (ho preso in considerazione con woofer diametro 13 o 16 cm).
Ascoltandole entrambe e vedendo la costruzione e rifinitura del cabinet (la costruzione del cabinet della Infinity è eccellente, l'AR è buono rispetto ad altre marche di quella fascia di prezzo, ma deve inchinarsi al 1 MKII), mi è parso subito evidente che la Radice del Progetto delle Infinity era più robusto, nel senso che è palese che i progettisti sono partiti da una cassa definiamolo TOP per poi scendere di prezzo di vendita eliminando parti o inserendo componenti di qualità inferiore.
All'ascolto inoltre l'abbinamento con gli amplificatori Rotel era migliore (io possiedo un Rotel pre-finale RB-RC 850) rispetto alle AR. Il suono delle Infinity appena acquistate ha un basso secco-sfuocato con un alto frizzante....insomma una cassa aggressiva che si potrebbe abbinare abbastanza bene con gli amplificatori economici giapponesi.
Il fatto è che la scelta di questa impostazione timbrica da parte della Infinity è derivata dal fatto di cercare di mascherare delle loro piccole dimenticanze che io ho cercato di colmare.
La cassa risulta facilmente pilotabile da qualsiasi amplificatore. La mia filosofia guida, delle mie piccole modifiche da me apportate su un progetto già esistente e direi buono, è nell'ottenere una combinazione economica ampli-casse al di sotto delle L. 900.000 e che può competere con abbinamenti decisamente + costosi.
Comincio a smontare il diffusore:

Dopo aver fatto le modifiche appena descritte ho messo mano al cross-over, al dire al vero c'è poco da fare solo attenuare l'aggressività del Tweeter, inserendo una resistenza di 3,3 in serie prima del passa-alto e miracolosamente ...... (non per chi è pratico di autoprogettazione) il diffusore è diventato più equilibrato, dolce, caldo...ed ha un'impostazione più che soddisfacente della scena sonora, tutto con il costo al Max di L. 30.000 che puo scendere a L. 25.000 con i condensatori della Monacor.
Chi ce le ha o deve fare un'acquisto faccia immediatamente la modifica, il lavoro è semplice e veloce. Si potrebbe ancora migliorare il suono mettendoci mano in modo più massiccio al cross-over, oltre a lievitare i costi (relativamente) si aumenterebbero pure i carichi per gli amplificatori, e conseguentemente diventerebbero "dure". Attualmente sono pilotabilissime da qualsiasi cosa.

Il centrale segue la filosofia e la sonorità della serie Infinity Reference MkII, suono frizzante ed aggressivo. La cassa è formata da due Woofer da 13 cm messi in parallelo e lo stesso Tweeter del modello "11". I woofer sono tenuti solo mediante compressione di una ghiera di plastica (pensate per risparmiare 8 viti...che se fa!). All'interno è ricoperto solo per metà da un materiale tipo gomma piuma (qua basta completare la copertura con del fonoassobente in poliuretano espanso). Il Cross-over è un 12/12 con bobine avvolte in aria di ottima qualità. Il passa-alto è identico alla versione "11", mentre il passa-basso monta un condensatore da 6,8 mf.
La modifica da attuare al cross-over è semplicissima: bisogna mettere in serie al Tweeter prima del Passa-alto una resistenza da 2,2 ohm 10 watts.
Fatto il tutto, il diffusore avrà un suono decisamente più equilibrato ed omogeneo, la sezione del medio nella fattispecie diventerà reale e non portata su di almeno una ottava come da originale.
Il costo della modifica si aggira a poco più di L. 6.000. Ma mi domando e ti domando, ma perchè dopo aver progettato e costruito un ottimo diffusore lo devono per forza farlo suonare male?
Sia nella versione "11" che "100" sia ha un radicale miglioramento del suono con in tutto L. 36.000 come privato, mentre se riportato alle economie di scala di questo marchio può scendere almeno verso le 6-10.000. Questione di Marketing.
Luca Dolcetti - E-mail: dolcetti@libero.it

LC
Caro Luca,
grazie per le preziose info!
Solo un paio di commenti. Il prezzo che io ho pubblicato sulla recensione è quello del LISTINO ufficiale, l'unico che sono autorizzato a pubblicare. Che poi in negozio si trovino per meno è perfettamente normale, pensa che un mio amico le ha pagate 199.000 lire la coppia da Eldo!!! E, comunque, mi riferisco alla Reference 1 mkII, non alla 11 mkII.

Seconda cosa: benissimo tutte le modifiche, ma quel tweeter non diventerà mai un cigno, anche se ci volessi montar dietro un crossover coi controfiocchi. Se l'altoparlante è economico, suonerà sempre da altoparlante economico. Migliorerà, certo, ma è sempre meglio frenare eccessivi entusiasmi. In particolare, attenuarlo significa solo abbassarne il livello, ma la qualità RESTA identica (mi riferisco - in particolare - al tweak sul "centrale").
Inoltre, l'attenuazione del tweeter ha reso la cassa più godibile alle TUE orecchie, ma potrebbe risultare sgradevole al tipo di pubblico cui quel prodotto è rivolto. I tecnici Infinity non sono così sprovveduti, se avessero voluto rendere meno frizzante il diffusore, sarebbero riusciti a metterci una resistenza in serie, no? Evidentemente, per le ragioni che ho esposto in occasione della prova d'ascolto, non hanno voluto.

Ultima cosa, non è vero che i tecnici Infinity siano partiti da un progetto TOP come hai scritto tu. Anche perchè la serie Reference della Infinity, nonostante il nome, tutto è tranne che Reference, proprio negli intenti della casa madre. Se così fosse i migliori diffusori Infinity si troverebbero in quella serie...e così non è.
Si tratta di diffusori pensati per contenere al massimo i costi e per essere venduti nelle grandi superfici, dove devono FARSI NOTARE in mezzo ad un muro di decine di concorrenti.
La serie Kappa e la serie IRS sono i veri progetti TOP di casa Infinity, infatti. Delta, SM e Ref sono le linee più a buon mercato. Tieni conto che il modello "top" della serie Reference è un onesto diffusore enorme (107 cm di altezza) da pavimento con 4 altoparlanti per cassa che costa circa 1 milione di listino (la coppia!!!!). Difficile definirlo "top".
Diciamo, meglio, "tanta roba" - altoparlanti e dimensioni, in primis - ad un prezzo molto basso.
Se qualcuno avesse voglia di cimentarsi nelle modifiche gentilmente suggerite da Luca, ci comunichi in seguito i risultati!
Lucio Cadeddu

De syntonia...
Salve direttore,
ho letto la sua opinione sui sintonizzatori, e sinceramente mi sembra un po' troppo radicale.
In effetti concordo in pieno sul fatto che i canali ascoltabili con buona qualità audio sono quelli RAI (e direi in particolare il terzo), e pochi altri ma questo non è affatto poco!

Io la mia cultura musicale me la sono fatta in gran parte proprio sulla radio, considerandola un finestra aperta verso il mondo a costo pressochè nullo. Ho un vecchio Revox A77 con il quale ho registrato una quantità innnumerevole di ore di musica.
E le trasmissioni del 3° canale RAI sono di elevatissimo livello non solo audio ma proprio culturale. Sono convinto che se ci fosse maggiore attenzione nei riguardi della radio, questo bellissimo gioco che è l'alta fedeltà sarebbe ancora più interessante e vivo.
Declassare la radio perchè la maggior parte dei contenuti e dei "contenitori" fanno schifo (ribadisco che su questo sono d'accordo, ed è fonte continua di sfottò verso i miei colleghi più giovani che tengono la radio accesa in ufficio) equivale a dire che siccome si vendono un sacco di dischi di robaccia nei negozi allora non bisognerebbe ascoltare neppure quelli.
Le ore di ascolto di una persona quelle sono: se ascolto un disco, non posso ascoltarne anche un'altro. Così se ascolto Radio 3 (o Italia Radio, Montecarlo Night, Radio Capital o Radio Città del Capo qui a Bologna) non posso contemporaneamnte ascoltare un'altra stazione.
È questione di scelta. Affezionarsi ad un'emittente è simile alla frequentazione di un circolo di amici.
Da quando ho imparato a frequestare gli amici della RAI, son contento che ci siano. E ritango quasi sufficiente che ci siano loro, per giustificare il miglior sintonizzatore con la miglior antenna possibile.
Per inciso, la mia antenna esterna (probabilmente puntata male dall'antennista) funziona di molto peggio della mia vecchia BIC interna.
Tanto per sottolineare che la radio deve essere prorio amata, certe volte si perde la voglia.
Saluti,
Carlo Orecchia - E-mail: carlo.orecchia@ritram.it

LC
Carissimo Carlo,
sono sostanzialmente d'accordo con te, se qualcuno ama fortemente una cosa è lecito che ci spenda tutti i soldi che vuole. La mia posizione è però un'altra: per sentire in modo più che decente una stazione radio (diciamo la RAI, le altre non si possono proprio sentire, a parte qualche lodevole eccezione) un sinto di medio livello è più che sufficiente.
Dirò di più: meglio, molto meglio scegliersi un sinto d'epoca, quando ancora l'ascolto della radio era un fatto musicalmente e culturalmente appagante per tutti.
Io, ad esempio, uso un sinto Marantz Model 120 di circa 30 anni fa, quello coi VU meters e la scala parlante blu, circuito Dolby FM ed una costruzione da far invidia alle migliori realizzazioni hi-end moderne.
Suona benissimo, è bello e facile da usare e l'ho pagato (usato) una cifra ridicola. Sinto di questo livello se ne trovano ancora (penso anche ai ben più blasonati McIntosh, ma anche Quad, Leak etc.) e si possono fare ottimi affari.
Parlare di sinto attuali, oggi, su TNT-Audio, lo vedo molto difficile. Se ne costruiscono pochi meritevoli di essere segnalati, nessuno ha interesse a promuoverli (neppure i Costruttori) e quindi trovo poco produttivo parlarne sulla rivista. Però, proprio in questi giorni, nel nostro
gruppo di discussione si parlava di vecchi sinto quindi, come vedi, siamo molto meno radicali di quanto sembri. Non riteniamo conveniente parlarne sulla rivista (non si riuscirebbe neppure ad averli in prova, tanto basso è l'interesse dei costruttori/distributori) ma l'amore per le belle macchine "da musica" è sempre forte.
Stay tuned! :-)
Lucio Cadeddu

Esser(ci) o non esser(ci)
Mi trovo un po' in imbarazzo: dopo aver letto la pagina che La riguarda su TNT-AUDIO sono combattuto se darLe del Lei e chiamarLa Professore, date le Sue brillanti e per me poco congeniali, ma affascinanti, attività o del tu, date le date (io sono del '64) e gli hobby (alta fedeltà e ALFA (una GTV, ma non sono riuscito a vedere la Sua/tua per una non disponibilità della pagina)).
Non Le/ti nascondo che le relazioni tra matematica e arte interessano anche me (la sezione aurea "generata" dalla serie di Fibonacci e altro), ma mi areno quando devo ricordare le "cose" matematiche; è strano, poichè le comprendo senza grosse difficoltà e riesco a seguire i ragionamenti, ma dopo tre pagine devo tornare indietro a "ripassare". Non Le/ti dico il tempo che sto impiegando a leggere "Bach, Escher e Goedel" di Hofstadter!

Andiamo all'argomento del sito e all'oggetto del mio memo.
Le/ti voglio raccontare un'esperienza hifiistica piuttosto particolare riguardante le meccaniche per CD. C'è chi attribuisce ad esse un'importanza totale e chi dice che basta qualsiasi cosa che ruoti vorticosamente e emetta un raggio laser. Credo che, come spesso avviene, la verità sia nel mezzo: avendo un convertitore (un Wadia 12) ho potuto constatare che c'è differenza tra un buon lettore e un frullabit commerciale, ma non tanto da strapparsi i capelli o indebitarsi.
Ma, devo ammettere, non ho mai avuto a disposizione una meccanica iper da due quintali, trazione a cinghia in pelle di vergine e cuscinetti in diamante, e questo potrebbe spiegare le non eclatanti differenze riscontrate.
Una sera (fuori moglie e figlia) mi stavo godendo a volume semi-realistico un CD di Stravinsky trattato col Fabello; a un certo punto il lettore si blocca. Stop, riavvio, passo il punto incriminato, ma poco dopo altro arresto (anche cardiaco). È un difetto che ogni tanto si verifica con i "fabellizzati". Ero deciso a ascoltarlo (una serata di "scapolaggine" va sfruttata e, siccome non ho l'amante...!).
Ora deve/i sapere che la mia sorgente CD è un Alesis Masterlink 9600, ovvero un apparecchio che ingloba un masterizzatore e un disco rigido: si incide sul disco (fino a 24/96), si edita il tutto e si produce un CD, eventualmente noishapando fino al formato Reed Book.

Tento l'azione disperata: se mi legge il dischetto e me lo copia su disco rigido, poi posso masterizzarmi una copia. Lo legge. Stavo per inserire il CD vergine quando per scrupolo decido di sentire se la copia su disco rigido è venuta bene. Non lo avessi mai fatto! Ora quando voglio sentire al meglio faccio sempre così: copia su HD e ascolto da esso.
L'immagine e il timbro, la dinamica e il contrasto, tutto migliora. In Alta Fedeltà si sente spesso affermare che il miglior componente è quello che non c'è, ma questa frase è intesa più come un'aspirazione paradossale che non come qualcosa di attuabile. Nel mio caso non è stato così: la meccanica per CD migliore è proprio quella che non c'è! La/ti invito a cercare di ripetere l'esperienza per dirmi se sono stato vittima di un enorme effetto placebo (che, però, si ripete) o veramente sono riuscito con 4/5 milioni a raggiungere (superare?) meccaniche multimilionarie.
E, in teoria, tutto dovrebbe funzionare anche con un PC collegato a un convertitore (perchè schede audio veramante buone non credo ne esistano).
Spero di non averLa/ti annoiato con qualcosa che per Lei/te magari è già assodato da tempo ma di averLe/ti dato uno spunto in più (non che ne abbia bisogno (comodo il congiuntivo: ho potuto evitare il solito Lei/ti!) !)
Cordiali saluti/ciao
Fabio Raimondi - E-mail: fraimondi@tiscalinet.it

LC
Caro Fabio, benissimo per il tu, detesto le formalità. In realtà confesso di essere solo un ex-Alfista, in quanto ora felice possessore di Coupè Turbo 20V da 220 CV (foto ed altro nella Rubrica della Posta
Vol. 159.
E ti ricordo che, per discutere di motori con altri appassionati audiofili, c'è ora anche un nostro gruppo di discussione - tntmotori.

La tua esperienza di hard disc recording non mi giunge nuova ma non ho mai avuto la possibilità concreta di fare una prova. Comunque non sei il solo a pensarla così. Il problema è nascosto, come al solito, nel trasferimento dei dati digitali. Non che si perdano bit :-) ma piuttosto si introduce una possibile de-sincronizzazione (diciamo così per capirci) chiamata comunemente jitter.
Peraltro, proprio la Linn è appena uscita con una macchina per Hard Disc recording/playing...vai a vedere tutti i dettagli sul loro sito ufficiale.
Una prova che dovresti comunque fare sarebbe quella di usare una meccanica all'altezza del tuo convertitore e vedere che succede.
Fammi sapere e happy motoring!
Lucio Cadeddu

L'ennesimo papiro...ma la sintesi, no, eh? :-)))
Caro Lucio,
sono da qualche tempo un affezionato lettore della tua rivista ed ho già inviato diverse lettere per richiedere consigli e informazioni. Devo complimentarmi per il servizio che gratuitamente fornisci, il quale rappresenta uno dei modi migliori di utilizzare la rete.
Non è da molto tempo che navigo, ma mi sono reso velocemente conto che Internet è sommersa da un mare di informazioni inutili, inserzioni pubblicitarie di tutti i tipi; è uno strumento dalle enormi potenzialità utilizzato, in genere, nel peggiore dei modi.
Probabilmente la maggior parte degli utenti è soddisfatta di come vanno le cose, ma io ritengo che i siti veramente interessanti, utili, all'interno di settori specifici, occorra cercarli col lumicino, attraverso lunghe ricerche sempre più dettagliate.

Ora che, da semplice appassionato di hi-fi, ho letto gran parte del contenuto di TNT-Audio, compresi molti volumi della rubrica della posta, posso rendermi conto di quanto importante e prezioso sia il lavoro effettuato per creare un sito così interessante, specialmente dopo aver appreso che nasce al di fuori dell'orario di lavoro di chi lo cura.
Avrei ora alcune veloci (almeno credo...) domande da rivolgerti, visto che in questo periodo sto effettuando svariate sperimentazioni sul mio impianto,anche sulla scia della rubrica "Tempio del tweaking". La prima riguarda il famoso biwiring.
Il mio impianto (ambiente 4 X 5) è composto da: lettore cd Marantz CD 67, amplificatore Yamaha Ax 592, Casse RCF Mytho 2.
La regola dovrebbe essere: meglio un cavo buono in mono-wiring che due scadenti in biwiring. Io, per curiosità, ho effettuato una prova utilizzando il mio solito Monster Cable Hp-Xp per collegare la sezione bassi del crossover e un comune cavo rosso-nero per i tweeter.
In realtà si trattava di un cavo, però, di sezione leggermente più abbondante del consueto, con un sottile strato plastico trasparente in più (1300 lire/metro). Forse non avrò ascoltato con sufficiente attenzione, ma mi sembrava che il suono fosse leggermente migliore rispetto a quello ottenuto con il solo Monster Cable.
Ascoltando cd operistici, ad esempio, solitamente avverto un leggero fastidio nell'udire alcuni timbri baritonali, che con il biwiring è sembrato minimizzarsi. Può essere, però, che a causa della mia inesperienza (la mia età di soli 23 anni credo sia insufficiente...) abbia scambiato un suono più scadente con uno migliore...Magari il suono finale era meno fastidioso semplicemente perchè, usando un cavo peggiore, una parte di segnale era andata persa.
Il fatto che depone a sfavore della mia esperienza è che ho anche provato a usare il cavo rosso-nero in monowiring al posto del Monster, ma non ho avvertito, anche se, comunque, la prova è stata veloce, differenze fra i due cavi...
Mi chiedo se è possibile che a volte il biwiring funzioni meglio, al di là della qualità (scadente, almeno di uno) dei cavi usati rispetto al monowiring.
Dalla risposta all'ultima lettera che inviai sull' argomento cavi (volume 160 - "La questione dei cavi") e da tante altre risposte presenti nella posta mi sembra di capire che su questa, come su tante altre questioni, tu prediligi considerazioni basate più sull'esperienza che non su dissertazioni scientifiche.
Vorrei provare a ribadire il mio punto di vista sulla faccenda, se non rubo troppo tempo. Sentiti autorizzato a non leggere tutto...
Parlavo della "questione dei cavi" e chiedevo sostanzialmente se, oltre al nostro fedele orecchio, ci siano prove, dimostrazioni scientifiche che un cavo di buona qualità influenzi il suono in modo tale che le differenze rispetto ad un cavo cattivo siano comprese nella banda di frequenze da noi udibile.
Tu hai definito "aria fritta" aspetti, per me (almeno prima della tua risposta) importanti: il fatto è che io vorrei possibilmente una spiegazione a ciò che sento per mezzo di un cavo (o altro oggetto), alle differenze tra l'uno e l'altro. Le leggi della fisica sono il punto di partenza e sono essenziali. Per me non sarebbe concepibile continuare a progettare (e poi vendere), secondo certi criteri, cavi, mirando ad evitare precisi effetti indesiderati presenti sul segnale e conosciuti per mezzo di leggi fisiche, se si provasse scientificamente che queste "alterazioni" non sono da noi udibili.
Dato che la scienza ha, però, i suoi limiti, è ovvio che se si percepiscono anche in quest'ultimo caso differenze fra cavi queste ultime sono dovute a grandezze fisiche non conosciute o non tenute in considerazione.
Sono del parere che tutto abbia una spiegazione ottenibile da un punto di vista scientifico e la mia curiosità nasce proprio da qui. Questa visione fiduciosa nei confronti della scienza non deve portare ad assoggettarsi ad essa, ma a cosiderarla solo come un aiuto, un mezzo creato dall'uomo per giungere a determinate spiegazioni e finalità.
Perciò non dirò mai che se avverto una differenza fra due apparecchiature audio non spiegata "scientificamente", essa sia frutto di mia invenzione; mi sforzerò di trovare, anche solo per curiosità, una spiegazione al fenomeno.

È ovvio che se mi si dice che le differenze fra cavi sono perfettamente dimostrate come comprese nella banda da noi udibile, tutti i dubbi cadono immediatamente. Tu hai risposto "sinceramente non vedo il problema" ; infatti la mia è solo una curiosità, non ritengo che ci sia un problema.
Il fatto di dire "se sento la differenza compro quel cavo, altrimenti soldi risparmiati" è giusto, in fondo, però non completamente: se si è certi a livello scientifico e per esperienza di ascolto che ci sono differenze chi non le sente è dalla parte del torto, non è abbastanza ferrato (a livello pratico) sull' argomento. Ci sarebbe bisogno di consigliargli di informarsi maggiormente.
Queste ultime righe, scritte subito dopo aver ricevuto la risposta alla lettera precedente, riflettevano il mio pensiero di due settimane fa. Ora, dopo aver "sfogliato" molte lettere sulla rubrica della posta, ho compreso la tua opinione in merito e mi ritengo già abbastanza soddisfatto; è buono l'esempio proposto ad un lettore, riguardante il vino.
Il sommelier, prima di scegliere o giudicare un vino, non lo analizza chimicamente... Anche se qualcosa da ridire la troverei: nell' hi-fi l'impianto stereo è il mezzo per ascoltare musica, mezzo tutto di natura scientifica, in quanto crazione umana con precisi criteri progettuali, mentre per il vino il discorso è differente e posso capire che la scienza c'entri molto meno.

Altre piccole questioni differenti: quando si stagna un cavo di potenza nella sua parte terminale, per evitare l'ossidazione del conduttore, occorre usare stagno di qualità o tutti gli "stagni" che si usano per le saldature sono uguali?
È possibile "rovinare" il suono usando un cattivo stagno?
Sul mio Yamaha Ax 592 è presente, sul retro, un selettore d'impedenza. Dalla vostra recensione sull'apparecchio mi sembra di capire che è preferibile la posizione "Carichi difficili" (cioè con impedenze minime più ridotte? ). Dovrebbero esserci differenze sonore fra le 2 posizioni?

Una cosa riguardante lo stabilizzatore in sughero per cd che suggerite: occorre realizzarne uno solo da incollare e scollare su ogni cd che si ascolta oppure tanti da incollare stabilmente sui vari cd?
Ultima cosa: la parte che va annerita (ed eventalmente trattata col Fabello) in un cd, è quella di lettura o l'altra?
Saluto cordialmente e con ammirazione perchè hai sopportato alcune mie lettere...
Gianluca Billo - E-mail: gianluca.billo@tin.it

LC
Caro Gianluca,
mamma mia che logorrea!!!! Alla tua età!!!! E quando diventerai vecchio chi ti reggerà più???? :-))))
Parto dal fondo (sic). La parte che va annerita è il bordo del CD, mentre quella da trattare con gli spray pulenti antistatici è ...tutto il resto.
Lo stabilizzatore, a meno di non volerne metter su una fabbrica, è sufficiente che sia uno, da attaccare e staccare ogni volta. Occhio che deve essere molto sottile.

Cavi - non cavi. Uffa! Secondo te sono un argomento così importante per il quale uno dovrebbe perderci gli anni migliori a cercare dimostrazioni, teorie, prove scientifiche etc.? Io credo di no, francamente. Ci sono cose più meritevoli sulle quali impiegare il proprio tempo e le proprie energie (ascoltare Musica, ad esempio, e costruirsi una solida cultura musicale, specie alla tua età).
Io temo che una spiegazione scientifica come la cerchi tu non ci sarà mai e quindi ti dovrai accontentare. O senti la differenza o non la senti. Punto.
Guarda poi che il discorso si può replicare pari pari per amplificatori e lettori CD. Ormai quasi tutti hanno specifiche elettriche simili e tali da NON giustificare differenze all'ascolto. Eppure, tali differenze sono udibilissime da chiunque (tranne da chi proprio non le VUOLE sentire).
La risposta in frequenza di un CD player è una linea retta da 20 Hz a 20 kHz, non c'è alcuna ragione al mondo per la quale dovrebbero suonare diversamente (...seguendo il tuo ragionamento sulle misure dei cavi, eh), eppure è così.
Quindi, davvero, non capisco tutto questo accanimento terapeutico sui cavi, sembra il terreno di battaglia preferito degli audiofili o pseudo tali. Gli ampli no? E perchè no? Ed i lettori CD, allora? Si, si....però i cavi...e bastaaaaaaa!!!!!!! :-)
Hai 23 anni, pensa alla salute, alla buona Musica, alle belle ragazze ed alle belle auto. Tutto il resto non conta :-)

Infine si, il biwiring può causare delle differenze all'ascolto. Tieni conto che, elettricamente, mettere due cavi significa raddoppiare la capacità (se questi sono uguali) ma anche aumentare la possibilità che captino interferenze :-)

È tutto, credo. E anche se non fosse, non importa, sono sfinito. Basta coi papiri, per carità, per rispetto mio e di tutti gli altri che devono scaricarsi i vostri logorroici monologhi :-)
Vi piacciono i papiri? Andate a Torino a visitare il museo Egizio!!!! :-)))))))
Qualcuno più importante di me diceva che chi è capace di usare 10 pagine per scrivere un concetto che si poteva sintetizzare in una pagina sola, è capace di qualsiasi crimine.
La citazione è dotta, vediamo se qualcuno la riconosce, eh :-)))
Lucio Cadeddu

Difesa d'ufficio della linea di trasmissione
Caro Lucio,
Sono un audiofilo con 25 anni d'esperienza e mi piace molto la tua rubrica. Tuttavia se me lo permetti vorrei fare qualche considerazione sulla
lettera di Massimo Librizzi. Il punto è che io non mi sentirei così sicuro di sconsigliare le TDL. Il basso della linea di trasmissione a seconda del programma musicale sa essere sì poderoso, profondo, imperioso e prepotente, ma sa essere anche gentile, delicato e vellutato, eccezionalmente modulato e smorzato, senza colorazioni ed enfatizzazioni di sorta.
Non è difficile da addomesticare (naturamente io parlo di una buona linea di trasmissione, ben progettata), anche in ambienti come quelli del signor Librizzi.
Con la linea di trasmissione, "non si sentono I bassi ma semplicemente suoni reali degli strumenti che operano in quella regione di frequanze".
Naturalmente ciò non è frutto di un'alchimia ma di un progetto complesso, impegnativo e costoso, basato sullo sviluppo di un modello a parametri distribuiti (Modello della linea di trasmissione), e su un articolato processo di tuning per via empirica (fase molto imegnativa e costosa che presuppone una grande conoscenza dell'elettroacustica e una buona dose di pazienza).
Il mio appello è perchè la linea di trasmissione si avvicina molto al reale.
Dario Grasso - E-mail: dgrasso@lucent.com

LC
Caro Dario,
ogni cosa andrebbe vista ed analizzata nel giusto contesto che stavolta era quello di una stanza non molto grande (16 mq) e, soprattutto, di un budget piuttosto contenuto (1.200.000 lire).
E qui viene il bello: tu stesso dici: naturamente io parlo di una buona linea di trasmissione, ben progettata ed aggiungi naturalmente ciò non è frutto di un'alchimia ma di un progetto complesso, impegnativo e costoso. Ecco, l'hai detto!!!
Con 1,2 milioni, prodotto finito, non mi pare si possa parlare di progetto "costoso", anzi io lo definirei piuttosto economico, tenendo conto che già una torre in reflex (molto più semplice ed economica da costruire), a quel prezzo, è al limite come qualità degli altoparlanti utilizzati e del cabinet.
Quindi, onore al merito delle linee di trasmissione (peraltro ne abbiamo parlato più volte in termini molto positivi) ma occhio a non perdere di vista il contesto nel quale la mia risposta era stata data.
È proprio vero che gli audiofili, appena gli si tocca anche di striscio il proprio credo, sono pronti a puntualizzare ed a mettere i puntini sulle i. Peccato solo che, in questo caso, la tua puntualizzazione, ancorchè sacrosanta, fosse un po' fuori bersaglio.
Ciao!
Lucio Cadeddu

Piccoli audiofili crescono...
Caro Lucio, forse ti ricorderai ancora di me visto che ti ho già scritto un bel po di volte (anche se a distanza di mesi... anche per non disturbare troppo...). Ti ricordo brevissimamente il mio impianto, così magari ricorderai più facilmente:

Volevo renderti partecipe delle ultime evoluzioni... Dopo aver sostituito il cavo di segnale con un TNT Shield (intorno alle 30 mila... ti ricordo che sono molto povero...) ho deciso di autocostruirmi i cavi di potenza seguendo le istruzioni del tuo sito... e ho costruito il cavo TNT Star... dopodiche ho montato il tutto...
Ebbene non con poca sorpresa ho scoperto di sentire la differenza...incredibile ma vero!

Ero partito con l'idea: "io ci metto dei cavi migliori, tanto costano poco (autocostruendoseli ovviamente...) e male non fanno..." ma ero quasi sicuro che non avrei riscontrato differenze... e invece si!
Niente di trascendentale, ma di sicuro la gamma alta è cambiata e in meglio... (grande TNT-Audio!!!!!) mentre nei bassi non sono riuscito a riscontrare differenze significative, ma son fin troppo soddisfatto così...
Inoltre la mia mente frulla in continuazione, e nonostante abbia migliorato in modo incredibile l'acustica della mia stanza (lottando con una misera stanzetta di 4,2 x 3 metri ricolma di armadi ecc...) non ero ancora soddifatto... e presto riscirò ad eliminare un mobile del c.... per dare una giusta collocazione ai diffusori...
Ho già convinto i miei genitori (inizialmente molto restiii a modificare il mobilio in funzione delle necessità acustiche...) ed è solo questione di tempo. La posizione dei diffusori dove sono messi ora non è malaccio ma è troppo vicina al muro (10 / 15 cm) mentre nel nuovo caso riuscirò (per motivi che è inutile riportare) a metterle a 40 / 50 cm... ed ho potuto verificare che in questo modo il suono è molto più naturale ed "avvolgente".
Anche se devo dire che bastavano solo 15 cm per ridurre di moltissimo la sovrabbondanza di bassi... ma il suono restava comunque poco "tridimensionale".

Hai visto che i tuoi discepoli pian pianino crescono? Fidati, sto riuscendo a recuparare una situazione che inizialmente (acusticamente parlando) era tragica e sembrava irrimediabile... Ora penso che qui potrei far entrare un audiofilo senza rischiare di essere insultato troppo!

Infine qualche consiglio... presto ristruttureremo la casa e io ho preteso di mantenere la tappezzeria almeno nella mia stanza (mentre tutti sono innamorati del bianco...), e un mio amico mi ha parlato di un tipo di tappezzeria (di cui ora mi sfugge il nome) fatta apposta per "insonorizzare" un pochino... sai se esiste qualcosa di simile?
E se si costa molto di più di quella normale? L'importante è che a occhio non sia troppo differente da quella solita... non mi aspetto mircaoli ovviamente ma se c'è già che ci sono...
Infine, appena avro un po' di soldi (non prestissimo temo...) vorrei cambiare il lettore cd... potresti consigliarmi su che fascia di lettori orientarmi?
Intendo dire, in rapporto al resto dell'impianto... penso che spendendo molto arriverei al punto in cui le migliorie della sorgente non sarebbero avvertibili a causa della qualità del resto dell'impianto... ecco vorrei sapere (indicativamente) una fascia di prezzo di lettori adeguati al resto dell'impianto... per essere sicuro di non buttare via soldi.
Ti ringrazio per tutte le risposte date in passato e per l'attenzione a me riservata...
Grazie, prima o poi mi rifarò sentire...
Ciaoooo
Alessandro - E-mail: moonchild2001@libero.it

LC
Caro Alessandro,
mi fa piacere che abbiamo contribuito un po' a farti godere meglio la tua Msuica preferita con pochissima spesa. Per la tappezzeria temo di non esserti molto d'aiuto, non conosco modelli "insonorizzanti". Prova a chiedere un po' in giro (arredatori, materiale per l'edilizia).
Questione lettore CD: io credo che già un Marantz CD 6000 o un Rotel 951 ti facciano fare un bel salto di qualità senza svenarti. Oppure qualcosa di ancora superiore, magari usato (ormai si trova di tutto).
Ciao!
Lucio Cadeddu

Nuovo adepto
Caro Direttore,
mi chiamo Claudio e faccio parte di quell'esercito di persone che tu e gli altri della rivista state erudendo ed avvicinando all'alta fedeltà. Quindi voglio ringraziarvi e fare i miei complimenti a tutti voi.
Diciamo che da qualche tempo mi sono totalmente immerso nel mare dei vostri consigli e chiarimenti introvabili sulle riviste cartacee, peraltro utilissime.
Io posseggo un impianto di fascia bassissima costituito da un lettore SONY CDP M27 e un ampli AIWA XA 005, entrambi di 10 anni, ed un sistema BOSE ACOUSTIMASS 5. Nonostante l'impianto modestissimo ho deciso di sperimentare il vostro cavo
TNT Shield e ti ASSICURO che il suono è migliorato a dismisura (a riprova della bassa qualità di tutto il resto e del cavo-filo in dotazione).
Ora avrei deciso di migliorare il lettore e l'ampli, gli anelli più deboli. In tutto vorrei spendere 2.000.000 - 2.200.000. Per il CD ho sentito buonissime impressioni sul REGA PLANET, anche se difficile da reperire, ma ho anche ascoltato il MARANTZ CD 6000 e non suona affatto male.
Per l'ampli sono molto indeciso. Ho letto la recensione dell'ATOLL IN 80 e sono rimasto affascinato ma ho anche preso in considerazione l'ARCAM 8R. Il dilemma è che io non vorrei pagare cose inutili come telecomando, decine di ingressi etc. (TNT insegna) preferendo l'ATOLL ma devo confessare che finora ho sempre fatto uso dei toni (escludibili) per cui l'ARCAM mi rassicura un pochino (visti anche i diffusori che per ora non posso cambiare).
Non ti chiedo chiaramente la soluzione ma un tuo pensiero su queste macchine o su altre alternative sarà per me prezioso. Visto che è il mio esordio su TNT mi perdonerai la lungaggine :-)
Grazie mille e auguri per la rivista.
Claudio Di Filippo - E-mail: cladifil@tin.it

LC
Caro Claudio,
se proprio non riesci a cambiare le casse :-))))) (ma prima o poi lo farai, vero?) opta senza timore per la soluzione minimalista. Non avrai da pentirtene. Considera anche che Atoll ora ha immesso sul mercato un modello chiamato IN 50 con componentistica selezionata rispetto al vecchio IN 50, lo riconosci dal frontale in alluminio) e che questa settimana ho recensito per TNT-Audio.
Alternative: l'Audio Analogue Puccini Remote, qualche modello Rotel o NAD.
Per il lettore CD, il Marantz va benissimo.
Ciao!
Lucio Cadeddu

Confusione su primo impianto
Buongiorno,
m chiamo Giovanni Marsili e sono un (discreto) appassionato di musica classica. Non ho mai posseduto un impianto hi-fi "serio" e finalmente mi sono deciso a fare il grande passo.
Purtroppo, essendo la mia "prima volta" sono un poco spiazzato dall'offerta del mercato e non riesco a destreggiarmi tra le miriadi di marche e le infinite gamme di prodotti presenti sul mercato; da un po' di tempo vago senza meta tra un negozio e l'altro, siti Internet e quant'altro. Infine, sono approdato al Vostro sito che ha solleticato la mia curiosità.
In particolare, sono interessato all'acquisto di un impianto formato da un amplificatore (o un sintoamplificatore?), due o quattro casse ed un riproduttore - registratore di CD.
La destinazione dell'impianto sarà un paio di stanze di media grandezza, ed in particolare un salotto di circa 4 x 5 con una parete completamente a libreria e tre finestre (sue su un lato ed una sull'altro. L'ascolto prevalentemente previsto è di musica classica da camera (barocco e romanticismo) a volumi accettabili in un condominio.

Il budget è limitato al meno possibile per avere un impianto di qualità. Attualmente mi sto orientando verso apparecchi Harman/Kardon, di cui ho letto buone recensioni anche sul Vostro sito, e su casse Chario.
Sono indeciso tra un HK 630 o 650 (ma forse anche il sintoamplificatore potrebbe essere interessante?), un HK CD R2 (ma ha il difetto di limitare a due i CD programmabili) e due casse da Chario 100w, raddoppiabili non appena possibile.
La scelta tra sintoampli / ampli è particolarmente sofferta perchè mi piacerebbe in un prossimo futuro collegare anche un sintonizzatore (sono un ex giornalista radiofonico).
Mi piacerebbe poter collegare lo stereo anche alla televisione ed al videoregistratore in una sorta di home theatre (ma in realtà guardo pochissimo la TV).
Mi saprebbe dire se questo rappresenta una buona scelta per le mie esigenze o se sono completamente fuori strada? Ci sono alternative valide a costi contenuti?
A Milano o su internet, quali sono i posti migliori?
La ringrazio molto e La saluto cordialmente.
Giovanni Marsili - E-mail: GMarsili@gop.it

LC
Caro Giovanni,
l'acquisto di un impianto stereo impone, prima di tutto, una seria riflessione sulle nostre reali necessità. Dalle tue parole traspare una enorme confusione condita dalla voglia di "avere tutto" perchè "non si sa mai che possa servire".
Mi spiego: inizialmente dici di voler ascoltare principalmente musica classica, il che imporrebbe la scelta di un impianto stereofonico tradizionale. Poi fa capolino la voglia del sintonizzatore e del lettore con più dischetti. E già si esce dall'impianto tradizionale per virare verso una maggiore flessibilità operativa. Il problema è che tale "flessibilità" si paga in termini di qualità sonora, a parità di prezzo. Cioè: a pari prezzo un lettore "multiplo" suonerà peggio di uno singolo ed un sinto amplificatore suonerà peggio di un amplificatore singolo. Mi pare lapalissiano.
Alla fine inserisci il sospetto dell'impianto Home Theater pur ammettendo di guardare pochissimo la TV (!!!).
Francamente, faccio molta, moltissima fatica a capire.
Mettiamola così: vuoi ascoltare la Musica classica? Compra ampli, lettore e casse il più semplici possibile. Paghi solo quel che ti serve ed ottieni la massima qualità your money can buy.
Vuoi un impianto che fa un po' di tutto? Prendi un sintoampli Dolby Digital (magari Harman/Kardon, Denon, NAD...) ed un lettore multiCD, ma scordati la qualità dell'impianto stereofonico "vero". A te la scelta.
Una volta che avrai deciso ciò di cui hai REALMENTE bisogno, scrivimi nuovamente e vedremo il da farsi.. Nel frattempo, leggiti gli articoli su come scegliere l'ampli, le casse ed il lettore CD e magari anche la nostra monografia sull'Home Theater.
Trovi tutto nella rubrica
Adeste Fideles qui su TNT-Audio.
Spero di esserti stato utile, è così difficile aiutarvi se neppure voi sapete cosa state cercando...
Lucio Cadeddu

Riscontro su posizionamento diffusori
Innanzitutto buongiorno e complimenti per il sito.
Le scrivo solo perchè sono contento, si, contento di aver raggiunto l'appagamento dal mio impianto.
Le spiego (in breve): sono audiofilo da circa 10 anni (ne ho 35), non avendo grosse diponibilità economiche ho sempre acquistato prodotti economici, ma di qualità, cercando sempre di seguire i consigli basilari di voi esperti del settore (riviste/venditori).
Dopo anni di scrifici ora il mio impianto è, secondo me, veramente calibrato e ben suonante: lettore cd Audio Analogue Paganini, ampli Audio Analogue Puccini, diffusori Ruark Icon (due vie, piccolino ma cattivissimo).

Ora vengo al punto, i problemi più difficili da risolvere sono sempre stati il posizionamento diffusori e la grandezza della stanza, ho fatto spostamenti di tutti i tipi, ho provato tutte le stanze delle due case che ho cambiato, fino a raggiungere un posizionamento alquanto anomalo (secondo i criteri audiophile), ovvero, sono andato a finire in uno studiolo di 3x3.5 metri pieno di cianfrusaglie, mobili, asse da da stiro etc.
Mi sono accorto solo dopo, che all'interno di questo stanzino, la posizione raggiunta corrisponde al millimetro a quanto descritto nel vostro articolo
WASP: un metodo di posizionamento per i diffusori nell'ambiente d'ascolto, volevo quindi confermarne la validità e comunicarle, semplicemente, la mia soddisfazione.
Distinti saluti,
Roberto Secondo - E-mail: Secondo.R@COLORLUX.IT

LC
Caro Roberto,
finalmente un audiofilo "senza problemi" :-)
Sono particolarmente contento perchè confermi quanto da tempo sostengo su queste pagine: non c'è niente che si possa sostituire all'esperienza diretta sul campo. Bravo!!
Adesso, goditi la Musica!
Lucio Cadeddu

Proposta e sfida
Ciao! Sono ormai un vostro assiduo lettore e devo dire che grazie anche a voi ho appreso notizie sull'interessantissimo mondo dell'Hi-Fi sul quale pochi mesi fa sapevo ben poco.
Detto questo vorrei lanciare una proposta ma anche in qualche modo una sfida; innanzi tutto, sono rimasto molto colpito, come penso altri, dalla recensione del bravissimo Dejan V. Veselinovic (a proposito parla italiano?), riguardo l'ampli integrato Karan e vista la difficoltà di poter provare e valutare uno strumento del genere mi sono chiesto se per forza per poter ascoltare la musica in maniera ottimale, bisogna per forza spendere qualche decina di milioni per l'impianto. Chiaramente con ottimale non intendo benino, ma lo "stato dell'arte" come dite voi!
Perciò, traendo spunto da i due articoli riguardanti l'alimentazione degli ampli a stato solido ho pensato se fosse possibile progettare ex-novo un integrato o un finale stereo o due mono separati che abbiano caratteristiche Hi-end; è il materiale che costa o è preponderante nei costi finali la progettazione e l'ingenerizzazione?
Quello che vorrei capire è se volendo sarebbe possibile ottenere un prodotto Hi-end al costo di 3/4 milioni di lire, tra le caratteristiche principali di questo oggetto ci dovrebbero essere: l'alimentazione con un trasformatore toroidale per canale, il funzionamento in pura classe A, il massimo della qualità nella componentistica e un suono cristallino e trasparente senza alcuna coloritura o eufonicità, il classico ampli che lasci solo spazio alla musica uscendo e chiudendo la porta magari........
Io purtroppo sono a digiuno di elettronica ma ho pensato che forse se fra tutti i lettori potremmo in qualche maniera contribuire per sostenere questo sforzo (magari anche economicamente, un po' per uno non fa male a nessuno....) così da farvi sviluppare un signor progetto, definitivo negli standard attuali da distribuire poi su internet liberamente e gratuitamente si intende!!!
La cosa si potrebbe poi estendere a tutti gli altri componenti (casse, giradischi sia analogici che digitali ecc.). Vista la mia inesperienza non vorrei aver scoperto la classica "Acqua calda" perciò se ho esagerato fatemelo presente, il mio, è solo il puro desiderio di poter ascoltare la musica con la "M" senza dover fare un mutuo!!!!!
Grazie per l'aiuto che potrete darmi voi ma anche i lettori di Tnt che fossero interessati.
Andrea - E-mail: andryfab@tin.it

LC
Caro Andrea,
tutto si può fare, basta avere tempo. In particolare, sul gruppo di discussione di TNT-Audio, versione inglese però, sta nascendo il progetto di un pre e finale a stato solido esattamente come lo vorresti tu. I tempi sono lunghi e bisogna aver pazienza. Non è escluso che in capo ad un anno si riesca a tirar fuori qualcosa di buono.
Per il resto abbiamo quasi tutto: i progetti di diffusori CI SONO (non li hai visti?), i cavi pure, i pre a valvole (phono e linea) ci sono, c'è pure un pre fono a stato solido, un convertitore digitale/analogico, un monotriodo di potenza...in pratica manca solo il giradischi (temo non sia alla nostra portata) ed un lettore CD (idem come sopra).
Poi tutta l'accessoristica: dal tavolino per giradischi ai supporti per le casse....
Mi sembra che ci si possa costruire un impianto "tutto by TNT" o quasi.
Forse i progetti non sono "hi-end" come li intendi tu...ma tutti coloro che li hanno realizzati sono semplicemente entusiasti... :-))))

Quasi dimeticavo: NESSUNO dei nostri redattori NON ITALIANI parla italiano. Se volete contattarli, scrivete in inglese.
Ciao!
Lucio Cadeddu

Analogico e digitale
Avevo già scritto a riguardo in passato. Mi chiedevo se avesse senso un aggiornamento del mio lettore CD, Pioneer PD-8200 della serie Reference, acquistato quasi 10 anni fa, già uscito di listino e perciò venduto a 320.000 lire in luogo delle 900.000 di quando era in carriera. Si tratta di un 20 bit (doppio) della Burr-Brown con base dello chassis a nido d'ape ed un peso ragguardevole.
Allora mi sembrò un grosso affare solo per il prezzo e senza esitare lo accostai al mio ampli integrato italiano Unison Research Mood e ai diffusori inglesi TDL Studio 0.5.
Recentemente ho riesumato un vecchio giradischi Thorens TD 165 che un amico teneva vergognosamente buttato in un soppalco!
Ho chiesto consigli ad un rivenditore che mi ha suggerito il solo cambio di testina/puntina con una Goldring da 80.000 lire, "non fargli nient'altro, tanto non è un piatto che ti può far sentire certe cose...". Montata la testina nuova sul piatto sicuramente regolato malissimo (sono completamente "ignorante in analogico" ma ho letto le vostre rubriche), dopo i primi ascolti dei pochi LP rimediati ho cominciato a "guardare storto" il mio Pioneer!
Che bello il suono analogico! Non avevo mai usato prima la sezione fono del Mood, a detta di molti, ottima. A parte il calore e altro, la cosa che mi ha sconvolto di più è stata l'assenza di fatica d'ascolto rispetto al mio CD! Ne avevo sempre sentito parlare ma non avevo mai provato. E con un piatto così economico!

Ok. Ricomincerò a comprare dischi in vinile come facevo da ragazzino. E col CD come la mettiamo? Mica posso buttare tutto! Cambiare!

...Al momento mi trovo in Inghilterra per lavoro e mi sono imbattuto in un negozio che offre a prezzi vantaggiosi componenti sia nuovi che usati (Dynamite). Il mio budget non mi permette di scostarmi molto dalle £100. A questo prezzo avrei trovato Cambridge Audio CD5 (-£130 dal listino) e Marantz CD4000, nuovi ed imballati.
Ad un po' di più hanno il NAD C520 e il Cambridge D100 a £120 ed il D500 a £200 (vabbè, il doppio...). Vanno aggiunte £6 di spedizione in Italia. Inoltre esistono offerte Sony, Yamaha, Kenwood che non mi sento di accogliere.
Di istinto, senza poter fare prove d'ascolto, con l'idea che qualunque CD più moderno sarebbe meglio del mio, tenderei al Cambridge, possibilmente il CD5.
Il mio dilemma sta nel fatto che non so quanto sia vero. Cambiare il mio Pioneer, robustissimo ma "antico", con un moderno CD probabilmente molto più agguerrito mi farebbe migliorare decisamente la qualità audio del sistema solo grazie alla tecnologia digitale recente più avanzata, nonostante la caratura "economica" più bassa rispetto agli altri componenti?
In passato lei mi aveva suggerito la fascia 1-2 milioni, tra cui Arcam, ma dato che nel prossimo futuro mi sarà assolutamente impossibile investire tali cifre nell'hi-fi, spererei di poter migliorare comunque le cose con una spesa indolore. Se non soddisfatto, potrei comunque cercare di rivendere il Cambridge in Italia senza perdere troppo.
Sarò in Inghilterra per un altro paio di settimane quindi mi posso permettere l'attesa della vostra risposta, fiducioso che mi aiuterà a risolvere il dilemma.
Grazie.
Pasquale Robustini - E-mail: p.robustini@mail.omnitel.it

LC
Caro Pasquale,
mi felicito con te per la ri-scoperta del suono analogico. Se già così ti entusiasma, pensa come suonerebbe il tuo Thorens con una testina un po' migliore, montata correttamente (ti serve la nostra dima gratuita?) su un giradischi rimesso a nuovo e tarato come si deve!!!!
Per quanto riguarda la scelta del nuovo lettore CD, tenendo conto del budget e del fatto che, se non ti dovesse piacere, potresti sempre rivenderlo, mi pare ottima la soluzione da te prospettata, il Cambridge CD-5. Secondo me farai un bel salto di qualità, comunque, rispetto all'onesto ma superato Pioneer (che, anche ai suoi tempi, non è che fosse considerato chissà che).
Se ce la fai, tenta una prova d'asclto a confronto prima di acquistare. Non si sa mai.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ringraziamenti
Caro Lucio
Grazie per avermi ascoltato con pazienza e avermi indicato gli amplificatori che potevano o meno fare al caso mio pur essendo di un livello prettamente economico. Desideravo ringraziarti per aver fatto rinascere in me la voglia di "scoprire" la musica in tutti i suoi aspetti.
Alla fine ho deciso e dopo aver ascoltato Rotel, Marantz PM 66 Kis, Nad, Thule e Cambridge, ho preso l'occasione al volo ed ho acquistato il piccolo CAIRN ARIA.
Ho riscoperto un piacere che avevo dimenticato: rilassarmi ed ascoltare. Scorgere quel passaggio che prima era quasi impercettibile, riscoprire la voce di SARAH Mc LACHLAN, o il soffio di JOHN COLTRANE, la mano che corre sulle corde della chitarra di ERIC CLAPTON.
Ora ascoltare la musica è come passare la mano sul velluto morbido e caldo. Ho scoperto il piacere di costruire cavi di potenza, di segnale e alimentazione, constatare quanto piccole cose fuoriescono da altrettanti piccoli cambiamenti.
Ora il il prossimo passo sarà il lettore Cd, ma qui ho le idee più chiare: ROTEL 951 o TEAC VRDS 8.
Grazie di tutto
Fabio - E-mail: f.negrato@tin.it

LC
Grazie a te per l'apprezzamento. Fa piacere pubblicare, ogni tanto, lettere di audiofili soddisfatti e privi della solita ansia paranoica da "cambio di componente". Godersi la musica, questo dovrebbe essere il traguardo per tutti noi.
Lucio Cadeddu

Dove - come - quando ascoltare
Caro Lucio,
Non mi dilungherò in complimenti sul vostro sito, è semplicemente unico ed insostituibile. Vi ho "scovati" quando, lo scorso Natale, mio padre mi ha detto "Ti regalo le casse nuove", ed io, alla ricerca di idee sulla rete, mi sono imbattuto in TNT: da allora leggo con piacere i vostri articoli, pur non avendo nessun nuovo acquisto in vista.
Per la cronaca, nella mia stanza ora c'è una coppia di "Concertino", un'altra volta ti racconterò dell'impianto che le fa suonare (meglio sorvolare ...).
Con questa "lettera", vorrei proporti un tema diverso dal "solito" consiglio su "Che amplificatore? Che casse? Che CD-player? Va bene la mia stanza?" e via di seguito (magari queste domande te le pongo la prossima volta ;-) ).
Ho appena finito di leggere la posta di questa settimana, ed una tua risposta mi ha dato da pensare; si tratta della risposta a Massimo Pittarello, in cui ribadisci per l'n-esima volta quanto l'esperienza di ASCOLTO conti più di valanghe di domande a persone esperte e di tonnellate di recensioni; dici che bisogna avere tempo, pazienza e buona volontà.

Io sono assolutamente d'accordo in linea di principio, ma all'atto pratico, dove e come è possibile accumulare questa esperienza? Girando per i negozi di Milano in cerca del mio regalo di Natale ho notato un po' di cose:

Come puoi immaginare e come sicuramente ben sai, alla fine il povero "cliente medio", in preda alla confusione più totale, si riduce a dover seguire i consigli di amici fidati (in questo caso TNT!!), o peggio di recensioni sulle classiche riviste. Come può allora il "cliente medio" farsi quell'esperienza che gli permetterà di acquistare scegliendo CONSAPEVOLMENTE sulla base SOLO dei propri gusti musicali e acustici?
Come si può definire "esperienza all'ascolto" una capacità che alla fine si deve sviluppare in quei pochi minuti che il negoziante ci dedica SOLO perchè spera in un nostro acquisto, possibilmente rapido e "sostanzioso"?
Dico tutto ciò perchè in questi pochi mesi di navigazione su TNT mi sono convinto che non bisogna spendere capitali a sette zeri per portare a casa un impianto di buon livello (e con esso tanta BUONA musica ascoltata BENE), basterebbe un po' d'esperienza; purtroppo, pochi riescono a farsi quell'esperienza, ed è un peccato.
Ma proprio per tutto questo, viva TNT!!!
Un saluto,
Paolo Pallotti - E-mail: paolo.pallotti@libero.it

LC
Carissimo Paolo,
quel che dici è in parte vero. E fuori dalle grandi città la situazione è ancora più triste. Però esistono negozi che fanno provare gli apparecchi persino a casa (certo, non al primo arrivato...) e, udite udite, esistono gli altri audiofili!!!!
Siiii, non siamo soli al mondo e, personalmente, per poter ascoltare tutto ciò che passa tra le mani di altri amici audiofili, avrei bisogno di giornate di 48 ore. La maggior parte delle volte devo declinare, a malincuore, l'invito (e chiedo scusa pubblicamente se sono sempre più "assente").
E così, grazie a TNT-Audio (scusate l'autoincensazione, ma è una svolta storica nel modo di intendere l'Alta Fedeltà) sta succedendo la stessa cosa in altre città d'Italia.
A Milano, ad esempio, un gruppo di nostri affezionati lettori (che saluto calorosamente) si riunisce il mercoledì sera a turno in casa di uno di loro, per provare apparecchi, accessori o semplicemente ascoltare musica nuova. Lo stesso a Firenze, a Roma ed in altre parti d'Italia (in Trentino c'è il TNT-TAA, dove TAA sta per Trentino Alto Adige :-)).
Li chiamano TNT Meetings e vengono organizzati all'interno del nostro
gruppo di discussione (circa 750 iscritti, ad oggi, in continuo aumento).
Questo è il bello di Internet!!! Altro che mondo "virtuale!!!! Mentre tutti gli altri arrivano tardi e cercano affannosamente di capire cosa sia questa benedetta "virtualità" (credendo di fare soldi facili senza contenuti) noi, che in Rete ci siamo da 6 anni, abbiamo fatto un passo oltre. È la rete (ed il nostro gruppo di discussione) che, anzichè luogo di scontro (beh, ci vuole anche quello :-)), diventa un punto d'incontro per chi avesse voglia di conoscere altre persone e fare esperienze d'ascolto.
Questo è l'uso intelligente della rete, altro che e-commerce!!!!
Ah, se decidessi di iscriverti, magari seleziona la modalità "digest" (messaggi impacchettati un tot alla volta) perchè il loro numero è piuttosto elevato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Autocostruzione ed incubi psico-acustici
Egregio direttore,
torno a scriverle per rendere partecipi i lettori-navigatori di TNT-Audio di curiose vicissitudini psico-audio che mi hanno visto protagonista.
Un paio di mesi fa, dopo aver scaricato, stampato, e letto (divorato) quasi ogni articolo della vostra strepitosa rubrica del fai-da-te, e dopo aver riscoperto l'anima audiofila un po' sopita da anni dedicati ad altro (matrimonio, figli, lavoro ecc.) ho deciso di intraprendere l'ardua impresa di ottimizzare a costo quasi-zero l'impianto già da alcuni anni in mio possesso: Rega planar 2 con Grado X+, Onkyo Integra A-8057, Yamaha CD-X5, Audio Pro 2-25, e cavi Monitor Audio Studio Line 2x4mm2.
Evidentemente il lettore CD, molto vecchio e già a suo tempo (1985) fra i più economici, era il pezzo che andava sostituito al più presto; così ho deciso di provare su di esso gli esperimenti più arditi per rischiare il minimo in caso di insuccesso.
Ho iniziato col foderare ogni parte possibile all'interno del lettore con il foglio adesivo di antirombo rendendo ogni singolo pezzetto di plastica "risuonante" sorda e inerte: in tal modo il lettore ha quasi raddoppiato il suo peso! Da non credere! Assolutamente da non credere!
L'esile, sgradevole, ballerino suono del lettore Yamaha si è praticamente trasformato: bassi molto più profondi e articolati, alti meno vetrosi e più morbidi, scena enormemente più salda.
Galvanizzato da tale risultato ho proceduto ad ulteriori piccoli ritocchi con l'antirombo e alla sostituzione del cavo di alimentazione col
TNT Merlino CD che ho saldato direttamente sulla scheda di alimentazione; risultato scena ancora più ampia (sempre meno "suono proveniente dai diffusori"), profonda, articolata, e un ulteriore aumento di dinamica.
Per intenderci, prima il suono era gonfio, con le voci che sembravano aggredire l'ascoltatore come se il cantante fosse di dimensioni enormi rispetto al resto; ora tutto sembra tornato a dimensioni più reali, il cantante sta sul palco con gli altri strumenti, viene voglia di alzare il volume (prima accadeva il contrario), non c'è più traccia di rigonfiamenti e gommosità!
Devo dire la verità: ero scettico e le vostre recensioni mi apparivano un poco surdimensionate. mi sono totalmente ricreduto. Ora ho ascoltato altri lettori CD immensamente più moderni e sostanzialmente più cari, ma il mio vecchio Yamaha per ora lo tengo stretto!
Può essere che mi piaccia per via del filtraggio analogico ora ritornato in auge fra qualche costruttore?

Ma ora viene il bello. Dopo pochi giorni decido di inserire l'antirombo dove possibile anche nel telaio dell'amplificatore e sostituire tutti i cavi di alimentazione col Merlino. Per quanto riguarda la prima operazione nulla da segnalare di negativo.
Anzi, invece dopo aver sostituito l'alimentazione dell'ampli col TNT Merlino. orrore! Un vero disastro! Suono cupo, rimbombante, privo di dinamica. il giradischi addirittura inascoltabile! Poichè in quei giorni stavo facendo diversi ritocchi un po' ovunque, ho faticato non poco a trovare la causa. IL MERLINO DEVE ESSERE RODATO!!! Per lo meno col mio impianto l'uso del Merlino nuovo è stato un incubo. Una volta rodato il cavo tutto è tornato a posto, ma la sostituzione del cavo di alimentazione del CD è di gran lunga più significativa di quella dell'ampli (ma paradossalmente meno sensibile al rodaggio del cavo).
Ho costruito il TNT Janus per il Rega ma non mi sembra suonare meglio del tappetino in feltro originale.
Ho costruito un paio di fiammanti cavi TNT FFRC e mi sembrano, ora che non sono ancora rodati (a proposito, posso rodarli con la corrente 220 o con una batteria?) suonano già meglio dei miei cavi di potenza. Vi farò sapere in seguito.

Ho costruito un paio di UBYTE-I usando però cavo sì da satellite a bassa perdita, ma del tipo con schermo d'alluminio. Non li ho ancora rodati ma non mi sembrano niente male. Ed ora veniamo alle domande:

  1. Posso rodare i FFRC in qualche modo "silenzioso"?
  2. Perchè nelle Sue numerose rubriche dedicate agli amplificatori degli anni '80 non ha fatto nome degli ottimi Onkyio specialmente della serie Integra? Li reputa veramente inferiori ai marchi nominati o si tratta di una dimenticanza?
  3. Possono esserci controindicazioni a trattare con l'antirombo il fondo del mobile del Rega Planar 2?
  4. A Torino (!) non è stato possibile reperire cavo d'alimentazione schermato se non in matassa da 100m, sono dovuto andare a 40 Km di distanza ed ottenere un taglio di favore. Le pare possibile?
  5. A Torino (!!) non esiste rivenditore che abbia il cavo per satellite a bassa perdita con anche lo schermo in rame. Crede che quello da me realizzato possa ugualmente funzionare?
  6. Purtroppo le sospensioni dei woofer delle mie Audio Pro 2-25 stanno cominciando a crepare, esiste qualcuno che ricostituisca le sospensioni o mi conviene sostituirli con un modello simile visto che dalla Audio Pro hanno detto che non esistono più ricambi? Eventualmente dove devo rivolgermi per cercare qualche modello dalle caratteristiche e dalla dimensioni similari?
Grazie per l'attenzione, la pazienza e saluti a tutti i lettori!
Klaus Spoer - E-mail: klausspo@iol.it

LC
Caro Klaus,
grazie a te per il papiro, evidentemente la vicinanza col Museo Egizio produce i suoi malefici effetti :-)
Scherzo, comunque grazie per averci comunicato le tue positive esperienze coi nostri progetti di autocostruzione. Poco pretenziosi, forse, ma almeno funzionano per davvero :-)
Per il rodaggio dell'FFRC ti SCONSIGLIO i metodi da te descritti. Non c'è alternativa, devono suonare, quindi devi avere pazienza.
Non ho citato gli Onkyo così come tanti altri amplificatori che avrebbero meritato. Si cerca sempre di dare un'idea, non mi va di compilare liste di Schindler :-D
Quelle le lascio ad altri.
Nessuna controindicazione a mettere l'antirombo sotto al Rega. Si tratta di provare, il Planar è un giradischi che, normalmente, non gradisce molto interventi di tweaking. Se provassi, ti pregherei di comunicarci i risultati.
La reperibilità dei cavi per i nostri porgetti è talvolta problematica, lo ammetto. Per questa ragione è meglio coalizzarsi con altri audiofili ed acquistare le bobine da 100 metri. Nella tua città c'è un folto gruppo di lettori di TNT-Audio (che saluto).
Il cavo usato da te per l'Ubyte dovrebbe andare ancora bene, ma è sempre meglio attenersi agli ingredienti originali. Prova a costruirti anche il Piano 6.
La riconatura dei woofers delle tue AudioPro non è un problema. Basta rivolgersi ad un qualunque negozio di HiFi e chiedere se hanno qualcuno che fa questi lavori per loro.
Normalmente in ogni città ci sono almeno un paio di specialisti del settore.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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