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Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 06/07/2013 - 13/07/2013

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  1. Nuova sorgente con 1000€
  2. Primo impianto con 600€
  3. Orecchie che invecchiano
  4. Effetto copia sui solchi del vinile
  5. Tante domande
  6. Re: Problemi con l'analogico
  7. Ristrutturazione impianto elettrico
  8. Problema con giradischi Garrard
  9. Sulla risoluzione nel digitale
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Nuova sorgente con 1000€
Gentile Direttore,
mi permetto di scriverle per avere un aiuto da lei. Sono un'appassionata di musica di ogni tipo: classica, pop, jazz, etnica, lirica. Ne ascolto tantissimo, tutti i giorni e a tutte le ore. Utilizzo il lettore CD, il computer, il lettore mp3. Ora però mi si è rotto il vecchissimo lettore CD di qualità non esaltante e vorrei quindi passare a un apparecchio di buona o ottima qualità. Sento parlare sempre più spesso di scomparsa del CD, di esplosione di musica "liquida", di rinascita dell'LP.
Questa guerra di supporti mi rende incerta, anche perché, comunque vada, io ho una collezione di dimensioni notevoli sia in CD sia in file mp3 (per un totale di diverse migliaia di album). Mi chiedo se devo comprare un lettore CD oppure usare il computer e integrare ad esso un buon amplificatore con due diffusori adeguati. Escludo il giradischi (non mi è mai piaciuto l'LP come supporto fisico) e non me la sento di convertire le migliaia di file mp3 in CD o le migliaia di CD in file mp3. Il problema è poi complicato dal fatto che ora devo comprare anche un lettore DVD (sono anche una cinefila). Mi chiedo allora se non sia meglio comprare un apparecchio unico sufficientemetne flessibile da poter gestire ogni tipo di supporto: CD, DVD, Blue Ray, file mp3, flac etc. Lei che cosa mi consiglia? Esistono apparecchi siffatti di buona qualità, che possano risolvere il mio problema?
Consideri che sono disposta a spendere fino a 1000 euro, fors'anche un po' di più (meglio meno però), per acquistare un oggetto del genere di buona qualità. Alternativamente, lei che cosa consiglierebbe?
Prima di accomiatarmi devo fare i complimenti per il sito: l'ho scoperto da poco, ma è così bello che ogni giorno leggo qualche articolo e qualche lettera alla redazione. Il suo servizio è inestimabile.
Grazie infinite dell'aiuto,
Roberta - E-mail: roberta.roncati (at) hotmail.it

LC
Cara Roberta,
se la tua esigenza fosse quella di suonare tanti formati diversi io propenderei per una macchina multiformato che legga tutto. Per la cifra a disposizione esistono varie alternative, pure di stirpe audiophile, che potresti prendere in considerazione. Ad esempio: Cambridge Audio Azur BD651 (circa 900€), Denon DBP-2012UD (circa 800€), Marantz UD5007 (circa 600€). In alternativa, magari cercando nell'usato, puoi prendere una console Playstation PS3, che legge tutto ciò che ti serve. Ovviamente, il tutto andrà collegato a un amplificatore e a dei diffusori, naturalmente a più canali se ti interessasse davvero il surround. Io ti consiglio di stare sul semplice, con un ampli stereo e due diffusori stereo, a parità di spesa la qualità generale è più alta.
Per quanto riguarda la guerra dei supporti io adotterei un sistema semplice e pragmatico: se si possiede già una discoteca ben fornita è inutili buttarsi su altri media, l'importante è far suonare bene ciò che si ha. I CD spariranno, certo, ma ci vorrà del tempo e pian piano ci abitueremo a utilizzare quel che resta, in particolare il download dalla rete. Il vinile, come ho sempre detto, varebbe la pena considerarlo solo se si possedesse già un congruo numero di dischi, ben tenuti, da ascoltare. Cominciare da zero, oggi, con il vinile, non ha (ancora) molto senso. Il numero di nuove uscite in questo formato è tuttora molto basso.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Primo impianto con 600€
Caro Direttore,
complimenti per la rubrica bellissima che mi è stata consigliata da un mio collega. Volevo chiedere un consiglio se possibile. Vorrei avvicinarmi al mondo del vinile, essendo un neofita non vorrei spendere una cifra esorbitante per il mio primo impianto. Ho effettuato ricerche in rete e sono arrivato ad una configurazione che Le propongo cercando una sua approvazione oppure un reindirizzo verso prodotti dello stesso prezzo ma di qualità superiore.
Premetto che la mia stanza è di circa 20 mq. La mia configurazione è la seguente:

La ringrazio anticipatamente per il tempo da Lei perso per la Sua risposta.
Daniele - E-mail: daniele.salzano (at) yahoo.it

LC
Caro Daniele,
il sistemino che hai individuato è, nella sua minimalità, un ottimo punto di partenza. Certo, il punto debole sono i diffusori ma avrai tempo per fare meglio. Io, forse, avrei diviso in maniera differente il budget. Un bel ProJect Essential per 200€, un Denon PMA520AE come amplificatore (220/230€) e i restanti 200€ circa per una coppia di diffusori tipo i
Pure Acoustics PRO838 se puoi sistemare solo dei bookshelf oppure, tra quelli da pavimento, Wharfedale Vardus VR200 o VR300. Rispetto alle pur ottime Scythe stiamo parlando comunque di un suono più completo e di sostanza. Tieni conto che la differenza tra i giradischi dei quali stiamo parlando è praticamente inesistente, ma un modello più economico come l'Essential potrai sempre migliorarlo con una testina di qualità superiore, in futuro. Per quanto riguarda l'amplificazione, forse il Denon non è trasparente come il Dayton, ma ti evita l'acquisto del pre fono, ha tanta potenza in più e anche un comodo telecomando. Inoltre, usi un cavo di segnale in meno, il che non guasta di certo.
In questo modo riesci a spostare una parte del budget verso i diffusori. Nei tuoi 20mq dei woofer un po' più grandi di quelli minuscoli delle Scythe Kro Craft ti serviranno eccome!
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Orecchie che invecchiano
Carissimo Direttore,
sono a disturbarti per ragioni medico (?)-audiofile. Da qualche tempo, quando ascolto musica mi sembra di dover chiedere all'ampli Primare I-21 (di nominali 75 watts per canale) più potenza. Cerco di spiegarmi meglio: su di una scala da 0 a 79, ricordo che fino a 2 anni fa la maggior parte dei cd veniva ascoltata a livello 30-35, corrispondente ad una pressione sonora che ritenevo adeguata e soddisfacente per le mie orecchie. Ora "sforo" frequentemente sino oltre 45. Preciso che è proprio la pressione sonora che a 30-35 mi sembra insufficiente, e non lo spettro udibile...
Ho 44 anni, forse il meglio le mie orecchie l'hanno già ascoltato? Mi sono ripromesso di prenotare una visita con un otorino, però volevo chiederti se l'ampli in questione (comprato nuovo nel 2007-2008) possa essersi impigrito... o se anche i diffusori (Diapason Micra III, coevi del'ampli) vanno incontro a decadimenti nella riproduzione del suono. Naturalmente la stanza ove ascolto musica, non è stata modificata.
Grazie del tuo tempo e per i preziosi spunti che ogni settimana ci metti a disposizione.
Gianluigi - E-mail: morgluigi (at) libero.it

LC
Caro Gianluigi,
la memoria audio è quanto di più fallace ci possa essere. Una possibile, semplicissima spiegazione potrebbe essere quella che ora preferisci ascoltare a volume più elevato. Ti "sembra" sia lo stesso di prima ma forse non è così. Forse solo un fonometro, utilizzato allora e oggi, con gli stessi dischi, potrebbe svelare il mistero :-)
Ancora, potrebbe essere che i dischi non siano gli stessi, ci sono differenze notevoli di livello sonoro tra un disco e l'altro. Altra variabile...il rumore di sottofondo. Basterebbe che la zona dove abiti fosse diventata leggermente più rumorosa e saresti costretto ad alzare un po' di più il volume per ottenere le stesse sensazioni uditive. Anche semplicemente installare un sistema di aria condizionata e tenerlo acceso durante l'ascolto può fare una bella differenza.
Infine sì, potrebbe essere che le tue orecchie abbiano perso un po' di sensibilità, ma una visita otorino non chiarirà il dubbio, neanche se avessi una visita analoga eseguita anni fa. E no, gli apparecchi, realisticamente, non hanno perso niente per strada. E certamente non nell'arco di due soli anni.
In ogni caso...non mi preoccuperei più di tanto: se avessi perso un po' di udito, questo lo sentiresti anche quando ascolti musica dal vivo...quindi il problema non si porrebbe. Semplicemente, la tua nuova realtà uditiva sarebbe cambiata...e non solo quando ascolti l'impianto. Propendo per una serie di fattori ambientali, anche legati ai dischi utilizzati.
Spero di essserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Effetto copia sui solchi del vinile
Gentilissimo Direttore,
innanzi tutto i più sinceri complimenti per la rivista (in particolare mi piace la posta) che seguo da diversi anni. Un grazie particolare anche per tante cose che ho imparato e per i tanti meravigliosi cavi che ho costruito da Vs. progetti, a volte sperimentando ulteriormente con risultati (per me) sorprendenti. Mi permetto di rubarle un po' di tempo per avere qualche spiegazione ad un problema che ho con il giradischi. Ho cercato nel Vs. sito ma non ho trovato niente che accenni a tale argomento.
All'ascolto di musica classica ad esempio (dove il problema mi disturba di più) quando l'orchestra passa da un piano a un pieno improvviso, il suono di questo si sente in sottofondo con un leggero anticipo rispetto all'evento.
Per spiegarmi ulteriormente: se un brano qualsiasi inizia con un colpo di tamburo o con un forte suono improvviso, questo si sentirà in sottofondo con un leggero anticipo (credo circa 1 secondo) per poi sentirsi come dovebbe essere realmente riprodotto. Il tutto è naturalmente proporzionato al volume, ad alto volume è facilmente avvertibile.
Grazie.
Cordiali Saluti.
Franco - E-mail: rexhpi631 (at) gmail.com

LC
Caro Franco,
si tratta di un problema già affrontato su queste pagine, è il famigerato effetto copia (pre-echo in inglese) ben noto a tutti gli appassionati di vinile. In pratica si sente una sorta di eco del segnale principale, in leggero anticipo sul suono vero e proprio, riprodotto dai solchi muti che precedono quelli incisi a un livello più alto. Ad esempio, è facile sentirlo all'inizio di ogni disco o tra una traccia e l'altra. Ancora, come lo senti anche tu, tra un solco che contiene un passaggio a bassissimo livello seguito da uno a livello più elevato.
Le cause di questo fenomeno sono sostanzialmente due. La prima è la leggera magnetizzazione che si verifica tra le spire successive del nastro master. In gergo tecnico si chiama print-through. Più raramente si può verificare, per la stessa ragione, un post-echo.
La magnetizzazione delle spire del nastro master non è l'unica causa, però. La seconda infatti è la deformazione dei solchi in fase di incisione del disco master: le forti modulazioni riescono a deformare leggermente (e nello stesso modo, ovviamente) anche i solchi precedenti, causando il noto groove-echo. Entrambi questi fattori contribuiscono a questo fastidioso fenomeno, ben più evidente sui dischi di classica, dove pianissimo e fortissimo sono spesso adiacenti. L'effetto è ovviamente meno presente su dischi a basso contenuto dinamico (musica leggera, pop, rock).
A molti appassionati di vinile, non quelli della prima ora, naturalmente, questo difetto piace, lo ritengono uno degli aspetti caratterizzanti l'esperienza dell'ascolto analogico. Talvolta, su CD incisi da master analogici, questo tipo di effetto può risultare ugualmente udibile.
Proverei a concentrarmi sulla musica :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Tante domande
Egregio direttore, consentimi di darti del tu, visto che ci "frequentiamo" da più di un anno e che sono più vecchio di te. Oltre che rinnovarti i complimenti già espressi nelle tre precedenti mail, aggiungo di aver costatato in altri siti che la tua "rivista" è considerata molto autorevole e punto di riferimento.
Questa volta ti scrivo perché ho MOLTE domande da farti, per cui, se vuoi, puoi anche tagliarmi o rispondermi in più volte. Innanzi tutto il mio ambiente d'ascolto: è pessimo; 4,50x6,50 m. con l'impianto sistemato sul lato corto, perché sul lato sinistro c'è una porta (a vetri! come le altre tre presenti nell'ambiente) e poi si apre sulla zona pranzo e poi su un altro piccolo ambiente e con un pilastrino prospicente la zona pranzo. Sul lato destro due balconi con al centro un camino in muratura. Di fronte all'impianto un ampio divano in stoffa, un tappeto di lana ma raso, con un tavolino in pietra e cristallo. Davanti ai balconi tende di stoffa preziosa ma leggerissima.
L'impianto, con altre elettroniche, è sistemato in un mobile, da me progettato, lungo 2,40 m. alto 0,70 con sopra il televisore, il giradischi, due casse Indiana Line dell' HT (lo so, ho letto come la pensi, ma prima erano messi in ambienti diversi), altri mobili: una parete attrezzata, le casse ne vedono solo un fianco, ma di fronte c'è un pianoforte verticale. Purtroppo al momento ci sono solo pochi quadri (senza vetri) e null'altro. immagina come può essere riverberante. Ti prego di non mandarmi a Lourdes per migliorarne l'acustica.
Avevo pensato di riempire l'ambiente di quadri (che dipingerei io stesso visto che qualche "crosta" in passato l'ho fatta, magari con del poliuterato dietro) e di pannelli fonoassorbenti rimovibili, (non posso tirare troppo la corda), utilizzando poliuterato espanso su leggere strutture in legno, o è meglio la lana di roccia? E il polistirolo può avere impiego?
Chiaramente sarebbe tutto molto casuale non avendo né conoscenze in materia né strumenti di misura; mi sa che a Lourdes ci debba proprio andare! Spero che la tua esperienza possa evitarmi il viaggio.
Logicamente per l'ascolto porto in avanti le casse distanziandole di un metro dalle pareti laterali e di oltre un metro dalla posteriore, formando un triangolo isoscele con la base minore di ca. 2,5m ed altezza di circa 4m.
Passiamo al giradischi: è un vecchio Pioneer PL12D, anni '70; visto che ho un centinaio di LP, piuttosto rovinati, varrebbe la pena rimetterlo in funzione? Funziona bene ma vorrei cambiargli il cavo di collegamento, fargli dare un' oliatina e una revisione generale. Come testina nel tempo ne ho accumulato ben tre, ma non so se sono in condizioni di funzionare correttamente perché non so valutare il consumo del diamante. Come si può fare per verificarlo?
Le testine sono una Shure M91ED, una Audio Technica AT125LC e una pickering V15MICRO IV. In oltre ascolto molto anche le radio web e a questo proposito, purtroppo ne capisco poco, vedo che gran parte trasmettono a 128K, ma di questi K quanti ne arrivano alle realmente all'impianto? Sono senza compressioni?
E non è comunque la qualità del cd e i bit in esso contenuti a determinare il risultato finale? Ed ancora, in una tua risposta, febbraio o marzo di quest'anno, consigliavi ad un altro tuo lettore preoccupato della conservazione dei cd, di riversarli su un hard disc perché cosi sarebbe migliorata anche la qualità d'ascolto. Come è possibile?
Infine il mio impianto è composto da ampli e lettore Cambridge Audio serie azur 650, pre phono sempre C.A. 540, dac wifi NAD dac1. Ti chiedo un parere sul "carattere" ed in generale sulle elettroniche. Non ti chiedo nulla sulle casse perché, delle Cerwin Vega V15 comprate alla NATO, riservate al mercato interno ed ai militari all'estero e quindi difficilmente ascoltabili.
Io ne sono abbastanza soddisfatto (o assuefatto dopo più di 10 anni di fedele compagnia).
Ultimissima cosa un consiglio ai molti audiofili che vogliono sostituire quei maledetti filini da segnale rossi e neri ma non possono accostarsi a quelli hi end: nei negozi di strumenti musicali si vendono cavi da segnali professionali (quelli che si usano negli studi di registrazione) di ottima qualità ed a costi, a secondo della lunghezza, a partire dai 15/20 E. Io li uso con grande soddisfazione. Grazie per aver avuto la pazienza di leggermi fino in fondo.
Renato - E-mail: r.iacuzio (at) libero.it

LC
Caro Renato,
è sempre molto difficile seguire le articolate descrizioni verbali degli ambienti degli altri perché un conto è descrivere una cosa avendola davanti, un'altra farla immaginare a un'altra persona. Un paio di foto, in genere, spiegano molto più chiaramente di mille parole!
Non so darti consigli sull'ambiente, oltre ai soliti. Dietro alle tele puoi mettere dei fogli di bugnato fonoassorbente, questo sì. La presenza del pianoforte mi preoccupa molto, essendo uno strumento che lavora grazie alla risonanza (forte) della sua cassa armonica...
Per quanto riguarda l'impianto non ho molto da dire, mi pare costituito da ottimi elementi tendenzialmente neutri, non conoscendo le tue Cervin Vega (immagino abbiano un sound abbastanza vivace) è difficile esprimere un giudizio complessivo. Il giradischi Pioneer PL12D è un buon componente del passato, merita senz'altro di essere messo in condizioni di funzionare bene. Prova tutte e tre le testine, quella che suona meno peggio la tieni :-)
Per l'usura dello stilo ci vorrebbe una forte lente d'ingradimento e un occhio esperto. Tuttavia, se i dischi fossero molto rovinati, non mi impegnerei più di tanto col giradischi, a meno che non desiderassi acquistare tanto vinile nuovo.
Le radio digitali o via web trasmettono file MP3, niente più di questo. Spesso, tra l'altro, i rate di compressione sono molto spinti (appunto, 128k) non si tratta dunque di software di livello HiFi, ma per ascoltare un po' di musica gratis va più che bene. D'altra parte anche l'FM nazionale passa soltano file MP3, con pochissime eccezioni.
Infine due parole sul riversamento su hard disk. Diciamo che la lettura da HD è meno problematica che da supporto ottico e coi settaggi giusti e un buon DAC USB il PC può facilmente diventare una sorgente HiFi di buon livello.
Se puoi, fai una prova.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Problemi con l'analogico
Caro Lucio,
ti ringrazio per la
risposta sulla posta di TNT. Ti confermo che il Gyrodec non è nuovo, acquistato 18 mesi fa, e che prima non ha mai avuto i problemi di cui ti parlavo. Anche le scariche elettrosatiche, che sono normali, lo so, le faceva anche prima ma mai così numerose e rumorose. Se sono sicuro che tutto è tarato a dovere? No. Non lo so. Ho chiamato il tecnico del negozio che è già venuto nel passato e mi ha sempre fatto lui le regolazioni.
Non so, non capisco, sono perplesso. L'unica cosa che potrei aggiungere è che il gira è stato fermo un bel po' di tempo per via di varie rotture di componenti che per fortuna mi hanno sempre sostituito anche se ho dovuto aspettare un certo tempo. I rischi di acquistare via web e usato, pur garantito. Forse ha preso troppa polvere. Ricordo anche che quando il tecnico lo ha riposizionato sul tavolino ho notato che una guarnizione che separa i piedi dalla parte superiore del piatto era fuori asse ma mi sembra che poi fu rimessa a posto, almeno spero.
Non posso mettere una mensola a muro. Se ci mettessi sotto una tavola di marmo? Spesso almeno un paio di cm?
Comunque ti devo ringraziare per avermi fatto scoprire le Duevel. Infatti dopo la tua recensione mi sono messo in contatto con Bruno Fazzini, della Sophos, distributore nel Lazio (VT) di Mondoaudio, che mi ha fatto provare prima le Bella Luna e poi le Venus. Alla fine ho scelto le Venus, certo meno performanti e corpose delle Bella Luna, ma nel mio ambiente vanno benissimo e seppur non sono campioni mondiali nel dettaglio creano una magia ogni volta che sei all'ascolto.
In accoppiata poi col Music First Silver e i due finali Bel Canto credo di aver trovato la giusta combinazione. Certo il rock duro non è proprio il loro pane ma se la cavano più che brillantemente. Io ascolto in maggior parte jazz, classica, blues rock prog etc e quindi vanno benissimo. Favolose poi con i dischi dal vivo ben registrati. Ti fanno rivivere l'evento.
Comunque è un ascolto particolare e penso che non tutti le trovino così magiche, anzi. Specie chi è abituato a ricevere il suono direttamente addosso, per così dire.
Ciao e ancora grazie di tutto,
Gabriele - E-mail: gabpepe (at) libero.it

LC
Caro Gabriele,
per le cariche elettrostatiche, ripeto, può essere un problema di testina, che mi pare tu abbia sostituito. Le Grado non sono particolarmente ben schermate. Riguardo l'eccessiva sensibilità del Gyrodec insisto nel dire che non è affatto normale! Una lastra di marmo non risolverà il problema, anzi potrebbe pure peggiorarlo. Devi invece isolare quanto più possibile il giradischi dal mobiletto delle elettroniche. Vanno bene anche soluzioni caserecce tipo un ripiano leggero (medium density) con sotto una camera d'aria, come in questo nostro progetto d'autocostruzione, oppure ancora dei piedini morbidi tra giradischi e ripiano...insomma, qualunque soluzione che possa attutire le interferenze meccaniche che raggiungono il giradischi. Il tecnico dovrebbe essere in grado di intervenire, ma tu controlla che il giradischi sia libero di oscillare sul piano verticale. Il Gyrodec ha delle sospensioni abbastanza morbide, mi sembra assurdo che la puntina salti quando uno tocca semplicemente la manopola del volume!
Quanto alle Duevel, sono contento di avertele fatte scoprire: si tratta di un approccio abbastanza diverso ma sempre molto, molto musicale. Una volta ascoltate non è facile tornare a un diffusore a emissione frontale!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ristrutturazione impianto elettrico
Gent.mo sig. Lucio,
a causa di una discreta ristrutturazione a casa mia, poichè manca, ho detto all'elettricista di mettermi la messa a terra. Crede che otterrò un miglioramento della resa sonora del mio impianto hi-fi? Potrò eliminare la multipresa filtrata?
Nel rinnovarle i miei pià cordiali saluti attendo una sua risposta in merito.
Emilio - E-mail: emiliofalzone (at) libero.it

LC
Caro Emilio,
la messa a terra di un impianto elettrico domestico è, da tempo, obbligatoria per legge ed è una questione, innanzitutto, di sicurezza. Senza di essa persino i salvavita hanno funzionalità limitata. Inoltre, molti apparecchi HiFi devono essere messi a terra, fatta eccezione per quelli a doppio isolamento che infatti non presentano la classica spina a tre poli, ma ne hanno solo due. Per dirla tutta, sarebbe meglio se a terra ci fosse collegato un solo apparecchio, onde evitare dei fastidiosi loop di massa. Quindi...la sicurezza prima di ogni cosa!
Veniamo alle questioni sonore: la maggior parte dei filtri di rete funziona solo in presenza di una reale messa a terra. Questo significa che non solo non dovrai eliminare la ciabatta filtrata (poi bisogna vedere che filtro ci sia dentro!) ma che questa potrà finalmente funzionare a dovere. Già che ci sei, però, chiedi all'elettricista, ove sia possibile, di passare una linea completamente dedicata all'impianto HiFi, in uscita dal contatore, con cavi di buona sezione e più prese a muro multistandard. Ciò ti eviterà, tra l'altro, di captare disturbi generati da altri servizi e probabilmente riuscirai persino a eliminare la ciabatta, disponendo di un numero maggiore di prese. Ancora meglio sarebbe disporre di due linee dedicate, una per l'amplificazione e l'altra per le sorgenti. La differenza all'ascolto, a questo punto, impianto permettendo, dovrebbe essere sensibile.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Problema con giradischi Garrard
Egregio Cadeddu,
le scrivo per avere suo parere tecnico circa intervento riparazione giradischi Garrard. Ben ricordo i suoi
articoli relativi ad un modello Garrard simile al mio, articoli cui ho fatto proficuo riferimento per modifiche e migliorie. La mia macchina è Garrard ZERO 100 S, trazione con puleggia, completamente automatico. Il porta testina, a slitta, garantisce la continuità delle linee tramite 4 contatti striscianti; la loro pulizia mi ha consentito negli anni di rimediare a saltuarie interruzioni di canale A o B, ma la frequenza di questo inconveniente è andata crescendo!
Per sostituzione cavi A e B e diretta connessione alla testina (ovviando ai contatti striscianti) ho ipotizzato di praticare un piccolo foro nel braccio, intercettare i vecchi fili e sfruttarli come "sonda" per introdurre i nuovi, nuovi che collegherei direttamente alla testina tramite relative pagliuzze. Ritengo che l'intervento sia fattibile, ma mi chiedevo se non ci fosse il rischio di compromettere la dinamica del braccio.
A suo parere ne può valer la pena? Valore affettivo a parte per questa macchina, è forse più ragionevole, dopo tanti anni, rivolgersi al mercato del nuovo? Se si, sarebbe cosi gentile da consigliarmi un'altra macchina con partenza e fermata automatica?
La ringrazio anticipatamente,
Cordialmente,
Francesco - E-mail: lanzif (at) hotmail.com

LC
Caro Francesco,
il mio primo istinto sarebbe quello di provare a migliorare i contatti della slitta portatestina. A suo tempo io interposi un po' di Blu Tack (o plastilina equivalente) tra il braccio e la slitta, di modo tale da forzare i contatti a stare più vicini possibile e non produrre fenomeni di falso contatto.
In alternativa, e sarebbe una soluzione definitiva, potresti provare a saldare le pagliuzze in uscita dalla testina direttamente ai punti di contatto sullo shell del braccio. La soluzione che prospetti tu non va bene, per due ragioni:

  1. La presenza dei cavetti limita la mobilità dello shell che è il principio chiave intorno al quale quel braccio funziona: lo shell deve poter ruotare liberamente per porre la testina sempre in condizioni di errore di tangenza zero.
  2. modificheresti l'originalità dell'apparecchio, e potresti dire addio a ogni velleità di possibile rivendita.
Non ricordo giradischi moderni completamente automatici (a parte qualche modello molto costoso o da DJ), si trova qualcosa di semiautomatico, con stop e, quando va bene, ritorno del braccio a fine disco. Ti confesso però che non ho mai capito l'utilità degli automatismi: per cambiare facciata ti devi comunque alzare dalla poltrona, no? Inoltre, quando si arriva a fine facciata hai tutto il tempo per sollevare il braccio e mettere il giradischi in stop.
Comunque, in caso col Garrard non riuscissi a risolvere, potresti guardare qualche bel giradischi di qualche anno fa, tanti giapponesi erano completamente automatici (ma pure qualche europeo tipo Dual). La ragione per la quale l'automatismo non ha mai convinto gli audiofili è semplice: un braccio asservito a motori e leveraggi non è libero di seguire i solchi, come dovrebbe essere. Non solo, ma tutto quello che non c'è...non si rompe e gli automatismi ogni tanto fanno le bizze.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Sulla risoluzione nel digitale
Se posso fare una proposta, sarebbe interessante su TNT un articolo che faccia un po' di chiarezza su questo argomento, perchè sono convinto di non essere il solo "in confusione" in questo periodo storico della musica, dove i supporti (e i costi) si moltiplicano, e si resta un po' spaesati: in sostanza, a parità di impianto e ambiente, quali sono i fattori da considerare quando si tratta di acquistare della musica, e come interagiscono tra di loro?
Un elemento, ad esempio, l'ho già trovato nella sue risposte: se in un disco la compressione dinamica è molto forte, conviene restare sul CD; ma come fare per trovare questo tipo di informazioni? Può essere indicativo ad esempio il genere musicale, o è una pratica ormai diffusa?
Grazie infinite ancora,
Claudio - E-mail: claudio.pasto (at) email.it

LC
Caro Claudio,
non c'è alcun modo per risalire alla qualità dell'incisione di un disco, se non basarsi su recensioni attendibili. La risoluzione, come ho detto altre volte, è l'ultimo dei nostri problemi: anche una semplice incisione 16/44 (standard Red Book CD) può suonare dannatamente bene. Arrivo a dirti che persino un buon MP3 320 kB, ottenuto da un'ottima base di partenza, può suonare meglio di una scadente incisione non compressa! Sull'analogico, poi, è tutto ancora più complicato! Impossibile risalire alla qualità del processo di registrazione e di stampa, talvolta neppure il fatto di utilizzare vinile 180 grammi è garanzia di qualità. Anzi, spesso, si tratta di specchietti per le allodole.
E allora che fare? Io mi regolo così: compro la musica che mi piace, e non per come è incisa. Le nuove incisioni, chi più chi meno, sono affette da compressione dinamica molto spinta...ma se la musica incisa mi piace che faccio? Rinuncio ad acquistare il disco solo perché è compresso? Dovrei buttare alle ortiche tutti i dischi dei Coldplay e degli Oasis e il 90% di quelli rock. Non sono fanatico fino a questo punto! Se dovessimo essere così intransigenti dovremmo rinunciare al 99% dei concerti dal vivo di musica elettrificata perché spesso si tratta di una vera tortura per le orecchie. No, ascoltiamo la musica, comunque essa sia incisa, e facciamolo con un impianto che la faccia esprimere al meglio...questo è, in fondo, l'unico scopo di un impianto HiFi. Cerchiamo di non dimenticarcene!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Ciao Lucio,
ci siamo lasciati qualche mesetto fa, con una mia mail in cui esprimevo tutta la mia massima soddisfazione per l'acquisto di un Nuforce IA7. Cos'è cambiato da allora? Nulla. Continuo ad ascoltare musica, bene e senza complicazioni. Goduria pura! Perchè, allora, mi intasi la posta con questa tua mail, ti chiederai? Il fatto nuovo è questo: ho stravolto il mio secondo impianto, che ero solito ascoltare nel mio piccolo studio di lavoro. Come ti dissi, avevo collegato il vecchio Audible Illusions, il Sumo Nine e le Spendor LS3/5a ad un DAC Music Streamer II e al PC. Con il passare del tempo, una volta assuefatto al suono dinamico della coppia Nuforce/Proac, quello che un tempo era un suono che mi piaceva, è diventato insopportabile.
Ho riflettuto, ho pensato ai tuoi frequenti inviti a "non innamorarsi degli oggetti vintage" ed ho deciso: vendo tutto. Ho messo un annuncio su un noto sito e in poco tempo ho svuotato lo studiolo. Col ricavato ho comprato una Vespina 4t usata a mia figlia e il rimanente l'ho investito in un paio di
Duevel Planets usate ed un Dayton DTA 100a nuovo. Per puro caso mi sono arrivati lo stesso giorno. Ho collegato il tutto al Music Streamer, ho messo su il secondo album degli Oi Va Voi (Laughter Through Tears), primo pezzo "Refugee" e ... "se non sto attento, casco dalla sedia"! PAZZESCO!!! Goccioloni agli occhi, pelle d'oca. Non aggiungo altro! 1000 euro di impianto (compreso il DAC)!!! Mai e poi mai, avrei pensato che si potesse ascoltare musica, così bene, e con così poco. E' la dimostrazione di quello che tu dici da molto tempo: "per ascoltare bene non servono budget esorbitanti"! Che dire Lucio: grazie ancora una volta!
Di seguito un estratto live del disco citato sopra. Non è bello come l'album in studio (che consiglio a tutti, anche per la registrazione), ma ha un suo fascino.
Carlo - E-mail: carlo.bergamini.mail (at) gmail.com

LC
Caro Carlo,
grazie per il prezioso feedback! Hai visto che bastano due casse neanche tanto grandi (o costose) e un piccolo amplificatore in Classe D per fare ottime cose, senza ricorrere ai giganti di ferro del passato? Ottima poi l'idea di vendere tutto, fare un consistente downsizing e col ricavato acquistare una Vespa :-)
Grazie per la bella segnalazione musicale, l'avrei volentieri inclusa come suggerimento della settimana ma la recentissima scomparsa di un altro musicista mi obbliga a onorarne la memoria.

Infatti, questa settimana devo purtroppo ricordare un altro musicista che ci ha prematuramente lasciato, si tratta di Alan Myers, batterista dei Devo per 10 anni (dal debutto sino al 1986) e vero responsabile per i ritmi sincopati e artificiali della originalissima band di Akron. Vi propongo un vecchio video dei loro primi live, con la folle Gut feeling (Slap you mammy) (una delle mie preferite di sempre!!!) con un Alan Myers in gran spolvero, appena 23enne. Perdonate la qualità del video, ma l'energia profusa dalla band in questo brano merita di tollerare qualche imprecisione tecnica. Qualora voleste sentire la più pulita versione in studio seguite questo link mentre seguendo quest'altro potete visionare il video del live direttamente su YouTube, nel caso l'embedding fosse disabilitato. Buon ascolto!

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