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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Ancora sui Glisdome
  2. Minima Amator pilotate da Audiolab 8000 C+P
  3. Musica Vera
  4. Riscoperta dell'HiFi
  5. Nuovo impianto
  6. Primo impianto
  7. Info su amplificazioni adatte per Avalon
  8. Informazione su Rotel...e distruzione di un compattone :-)
  9. Problemi analogici risolti con successo
  10. Prolisse sibilanti :-)

Ancora sui Glisdome
Caro Lucio,
ti voglio brevemente segnalare che nei negozi di idraulica vendono delle guarnizioni di Teflon (servono per i forni da panificazione) al L.1.300 la coppia. Non avendo trovato i
Glisdome le ho provate come piedini sotto i diffusori e ora questi scorrono come una saponetta. Se ti capita provali.
Saluti.
Marco Bonardo - E-mail: bonardos@tin.it

LC
Caro Marco,
grazie per la preziosa info. In effetti il Teflon è largamente usato in idraulica quindi non faccio fatica ad immaginare che si trovino degli anelli o dei dischetti di tutti gli spessori e diametri. Mi fa piacere che, comunque, l'idea base funzioni bene :-)
Ciao e grazie!
Lucio Cadeddu

Minima Amator pilotate da Audiolab 8000 C+P
Caro Lucio,
ti ringrazio, anche se con mesi di ritardo, delle indicazioni che mi hai dato, non ultimo il fatto che sono state in "just in time" ! E ne avevo bisogno per decidere. Grazie ancora.

Sono, finalmente, molto soddisfatto del risultato. Per la prima volta dopo anni, al ritorno delle vacanze (oltre 20 giorni senza sentirne la voce) l'ascolto non mi ha causato delusioni.
Tra una settimana nella parete di fronte alle casse sarà posta una libreria larga quasi 6 m ed alta 2,6 m, profonda oltre 40 cm, che sarà immediatamente riempita di libri e riviste.
Confido che oltre a permettere un maggior ordine in casa, contribuisca a migliorare l'ambiente anche come acustica... oltre ad un miglioramento dell'ascolto spero che isoli almeno un poco la mia stanza da quella dei vicini, che peraltro non si sono mai lamentati: MA COME FANNO A SOPPORTARE LE TROMBE LANCINANTI dei miei jazzisti preferiti, senza avere niente da ridire...

Nell'eventualità che i risultati non fossero soddisfacenti ho già previsto di intervenire facendo isolare la parete incriminata con pannelli con lastre di piombo, che sicuramente impediscono il passaggio delle onde sonore, ho paura però che attenuino troppo le frequenze maggiori.
Lo spessore dell'intercapedine con lamine di piombo sarebbe di 3 cm, quella con sughero di 5 cm. Cosa ne pensi? Potrebbe essere eventualmente sufficiente il sughero per l'isolamento? E dal punto di vista del miglior risultato nell'ascolto della musica?

Dopo queste verifiche, sperando che migliorino anche le mie orecchie (sono stato colpito da otite) che stanno diventando veramente l'anello debole della catena (SIGH!) vorrei dare i "ritocchi" ad una accoppiata (Audiolab + Minima Amator) che mi piace molto. Oltre a rivedere i sistemi di disaccoppiamento delle elettroniche, sto cercando i Glisdome da incollare sotto i marmi degli stand delle Minima, è il massimo del Tweaking che posso permettermi (!) per poi finalmente upgradare i CAVI !

- Per l'interconnessione vorrei sostituire i Topaz della Audioquest con degli Emerald, della stessa casa. Sono usciti di produzione, e mi sono stati offerti nuovi a 400 K£ contro le 800 K£ che mi dicono costassero. Mi puoi indicare altri prodotti di prezzo non superiore da poter ascoltare in confronto agli Emerald? Ti prego di darmi indicazioni perchè non ho grandi possibilità di ascolto/confronto.
Riciclerei i Topaz (ha senso?) per il collegamento tra il pre ed il finale, sostituendo dei VdH che trovo freddi, poco spaziali (sono dei Thunderline di oltre dieci anni fa)....

- Per i cavi di potenza, mi trovo di fronte ad un bivio. Dopo un decennio che utilizzo il bi-wiring, il Lecson Quattra Plus arrivò in funzione di questo e pilotò piuttosto bene delle vecchie Infinity opportunamente modificate, sto considerando di semplificare il collegamento in mono-wiring con un buon cavo di potenza.
Il limite di spesa che mi sono prefissato, in entrambi i casi, è sulle 3-400.000 £. Ormai tutti parlano apertamente del bi-wiring come di una tecnica di collegamento che non dà vantaggi reali all'ascolto, a meno di ottimizzarla al massimo con cavi per gli alti ed altri per bassi... io utilizzo dei semplici Cable Talk 3.1 Bi-wire.

Ho sempre meno tempo per eseguire prove e ormai da moltissimi anni (per fortuna) il mio ascolto è rivolto alla musica e non agli apparecchi. Mi piace più leggere di HI-FI (anche on line naturalmente) che frequentarne i negozi, sempre meno forniti, e dove se non compri in continuazione sei visto come un rompiballe.
Cosa mi consigli di fare, e a che marca rivolgermi tra i vari Supra, Furukawa, i soliti Audioquest o VdH? ..... Ho visto offrire dei cavi usati MIT Terminator 2 bi-wire terminati forcelle MIT, rifasatore 2.4 m a 350.000 £, cosa ne pensi?

Accanto ad una migliore timbrica, che già ora mi soddisfa, vorrei maggior spazialità e coinvolgimento ed anche un suono più caldo (non a scapito delle altre caratteristiche), anche se non trovo la combinazione ampli+casse freddina, come temevi tu.
Ti ringrazio ancora, aspetterò senza fretta una tua esauriente e "schierata" risposta.
Ciao!
Evandro Marcati - E-mail: evandromarcati@libero.it

LC
Caro Evandro,
per l'acustica ambientale, lascia perdere il piombo! Funziona, si, ma è tossico in ambiente domestico. Cartongesso e sughero in fogli di buon spessore vanno certamente meglio, anche dal punto di vista "sanitario" (senza contare l'effetto di isolamento termico, che il piombo non ha...).
Per i cavi: benissimo gli Emerald, a quel prezzo sono un affare (confermo le 800.000 che ti hanno detto). Alternative: Van den Hul The Second, qualcosa Kimber (Hero) o JPS (nuova serie FX, che ho in prova). Per i cavi di potenza: punta su un unico cavo ma di qualità superiore, preferendo questa soluzione al biwiring.
In alternativa, visto il forte sconto sul listino, ottimi i MIT Terminator 2 che ti hanno offerto. A quel punto potresti anche inserire, per omogeneità timbrica, i Terminator 2 di segnale.
Fammi sapere!
Lucio Cadeddu

Musica Vera
Caro Direttore,
è la prima volta che Le scrivo da affezionato lettore di TNT Audio.
Lo scopo di questa mia è di informare i lettori che il mondo dell'audio è in fermento molto più di quel che si è potuto vedere al recente Top Audio.
Dirò brevemente che qualche tempo prima di recarmi alla rassegna milanese, ho avuto modo di ascoltare due impianti, due proposte, di come si deve interpretare la riproduzione musicale, due filosofie che pur fra loro molto diverse (ideate l'uno da giapponesi, l'altro da italiani), mi hanno francamente sorpreso e disorientato, poichè ho ascoltato finalmente un imponente fronte sonoro, con grandi contrasti dinamici ed una naturalezza timbrica straordinaria delle voci e degli strumenti, avvertendo una presenza quasi palpabile dei musicisti, nonchè un sostegno del suono mai ascoltato in impianti convenzionali: in altre parole un suono vivo e realistico!

Il primo impianto è di estrazione orientale ed è completamente analogico: giradischi di Bè Yamamura, con braccio americano anni '60, amplificazione ad interstadi a trasformatori costruito dal famoso Sakuma, e diffusori con grandi trombe e driver TAD + woofer elettrocitati Supravox.
L'altro impianto, ideato da due ricercatori italiani, nasce con sorgente CD (!): meccanica CD con un sistema di controllo dell'energia (a detta dei progettisti rivoluzionario), conversione + amplificazione valvolare, casse musicalmente accordate (!!), cavi di alimentazione, di segnale e ciabatta pure con sistema di controllo dell'energia musicale regolabile in ambiente.
Una cosa fino a ieri inconcepibile è che il sistema con sorgente CD è dotato di una musicalità e una dinamica direttamente paragonabile a quella del famoso giradischi Yamamura; con forse una naturalezza timbrica superiore.
Alla faccia di chi ci racconta che il CD ha dei limiti invalicabili, questo alibi dei costruttori risulta adesso quanto mai vecchio e anacronistico; un plauso invece a TNT-Audio, che ha sempre sostenuto le notevoli potenzialità del CD, pur se ancora inespresse.

Un'altra cosa sorprendente è che tutti i CD (e sono veramente tanti) che di solito sembrano inascoltabili con i soliti impianti (compreso il mio), ad esempio "Verve - Jazz a Mezzanotte n.° 4", vengono riprodotti con questo sistema con lo stesso impatto di energia e correttezza timbrica al pari delle incisioni più accurate ed anche questo depone a sfavore della filosofia costruttiva dei lettori CD commerciali, compresi quelli che costano decine di milioni.
Dopo queste esperienze di ascolto, il mio impianto (amplificazione Jadis, diffusori Thiel, CD Micromega, giradischi Well Tempered + VdH) mi lascia così tanti dubbi e perplessità, che l'ho spento per tutto il tempo che mi separava dal Top Audio.
Ci si accorge cioè che i sistemi convenzionali sono al confronto molto, molto poveri di informazioni musicali, sono mancanti di energia, ci si accorge di ascoltare un qualcosa di bolso e di immateriale, un evento sonoro privo di magia, una musica affaticata ed affaticante, perchè troppo ricca di artificiosità, di improbabili risonanze e di inquinamenti armonici: un clavicembalo che assomiglia ad una tastiera Bontempi, un liuto che sembra un sitar, un violino che sembra un violino elettrico senza cassa armonica, etc. Con quel che costano questi impianti non è giusto chiedere di più?

Ora ho riacceso il mio, seppure con tutta l'apatia del caso, dopo aver costatato la pochezza musicale del Top Audio: magra consolazione possedere un sistema allineato con la media di ciò che passa il convento.
Questa mia, è solo per segnalare che qualcosa si muove in questo mondo patinato della H.F. e non credo sia giusto che la ricerca debba venire confinata in ambienti esclusivi, solo perchè i media si occupano sempre e comunque dei soliti costruttori, che avendo esaurito le loro vene creative continuano ad offrire proposte musicalmente improbabili, cose trite e ritrite ed ormai anacronistiche.
Cordiali saluti.
Carlo - E-mail: wemblei@libero.it

LC
Ciao Carlo,
quel che dici è in parte vero ma occorre fare un distinguo: sempre più gli audiofili si stanno rendendo conto che non sono gli "ingredienti" a fare il risultato ma la sinergia e la messa a punto. È un concetto che ho ripetuto dal primo giorno nel quale ho aperto questo sito (1995, passa il tempo!): un impianto ben ottimizzato può suonare molto meglio di uno più costoso ma mal assortito o installato.
Per questa ragione e per possibili problemi di acustica ambientale, il tuo impianto, sulla carta eccellente, non produce quelle sensazioni che hai provato nell'ascolto degli altri menzionati, certamente messi in condizioni di esprimersi al 100% (a dirla tutta, io non piloterei le Thiel con le valvole, ma è questione di...gusti).
D'altra parte il Top Audio non è certo il posto migliore per sentire impianti che suonino bene: gli ingredienti buoni ci sono, tuttavia manca tutto il resto: una buona cucina (sala d'ascolto) e dei buoni cuochi. L'HiFi è molto di più che assemblare apparecchi buoni insieme, occorre tempo ed eseprienza per trovare le giuste "dosi" per un suono emozionante. È un cammino che non si interrompe mai.
Infine, vorrei ribadire che da sempre noi di TNT-Audio ci sforziamo di proporre apparecchi e filosofie sonore anche poco "mainstream", non a caso, uno dei due impianti da te citati segue la filosofia di
Olimpia Audio Art, negozio/atelier di HiFi "alternativa" cui dedicammo un succoso factory tour (segui il link).... e non escludo che tu lo abbia ascoltato proprio là.
Ciao!
Lucio Cadeddu

Riscoperta dell'HiFi
Ciao Direttore,
chi ti scrive è un amante spassionato di tutto quello che riguarda l'Hi-Fi da sempre (sono un perito in elettronica industriale e laureato poi in informatica con la specializzazione di acquisizione dati) ma da sempre non ho avuto mai opportunità di approfondire il tema seriamente, soprattutto per mancanza di materiale e di tempo.
Finalmente la tua iniziativa di un rivista sul tema seria, completa e professionale come lo è TNT-Audio mi ha aperto una porzione di cielo, e credo non solo a me, quindi prima di tutto ti voglio ringraziare.

Vorrei esporti un mio piccolo problemino con un'amplificatore che comprai un po' di anni fa: il Technics SU-X320 in classe A (c'ha anche la ventolina di raffreddamento sul retro....ammazza quanto è professionale!). Acquistai tutto il completo Hi-Fi della stessa linea Techinics tranne che le casse in quanto in negozio mi fecero sentire come l'apparato suonasse con una coppia di Pioneer (non ricordo il modello ma era economico) che acquistai perchè in quell'ambiente mi piacque il suono.
Tornato a casa incominciò la mia lunga delusione...che fino a non molto mi ha perseguitato: la musica era piatta, per niente dinamica, senza espressione e senza la minima presenza di bassi (che sono la cosa che più mi piace), veramente uno schifo! (anche con le rocambolesche correzioni del equalizzatore spaziale. Ma ho provato anche senza).
All'inizio me la presi con le casse; allora ne prelevai gli altoparlanti, costruii una cassa bass-reflex a colonna (alta 120 cm, progetto di nuova elettronica) un nuovo cross-over passivo (non ricordo i dB ma mi feci anche costruire le induttanze da un fabbrica specializzata) e la collegai di nuovo al mio ampli: il risultato non era cambiato di molto, avevo quasi deciso di abbandonare tutto: tutta la bellezza della musica era di colpo sparita.
Un anno fa un mio amico mi regalò il suo vecchio amplificatore un Hitachi HA-2500M con Vu-Meter analogico per canale, che trovò in garage. Lo ripulii dalla tonnellata di polvere che si trovava all'interno, tolsi la tana che i topi c'avevano costruito :-) e lo collegai alle mie cassse autocostrite e al lettore CD (sempre della Technics).
Il risutato è che per i primi 60 sec. un canale non funzionava e l'altro suonava poco. Ma appena subito dopo una musica calda e profonda mi ha avvolto e da allora ho riscoperto il piacere della musica. Il mio rimediato impiantino funziona a meraviglia (te lo vorrei far ascoltare, è un piacere alzare a palla e sentire che la distorsione è minima e la qualità molto, molto soddisfacente).
Ora vorrei un tuo consiglio: del technics in classe A (s###ata! Lo scrivo anche con la minuscola) che ne devo fare: devo andare dal progettista e sbatterglielo in faccia oppure lo posso rimediare in qualche modo (magari comprandoci delle casse particolari o fondere sopra le piste un chilo di stagno oppure collegandolo al 20.000 Volt)???????
Ti ringrazio anticipatamente e di tutto, anche se non vorrai rispondermi! Un in bocca a lupo per tutto.
Grazie direttore e ciao
Giovanni Tommasi - E-mail: tommasig@yahoo.it

LC
Caro Giovanni,
ho stemperato con degli ### la tua verve polemica nei confronti di un marchio consumer (Technics) che ha sempre fatto (oddio, quasi sempre) prodotti per il grande pubblico, a prezzi molto bassi e dal suono sempre piuttosto "accattivante" (per il grande pubblico, s'intende). Non lo si può colpevolizzare troppo. D'altra parte Technics stessa ha dimostrato più volte di saper costruire prodotti di altissimo livello (penso ai diffusori a tromba degli anni 70, ai giradischi serie SP, ai bracci serie EPA e così via).
Comunque sia, fortuna ha voluto che tu sia incappato in un integrato Hitachi che ti ha fatto riscoprire il suono come lo volevi tu. E non deve essere un caso che proprio quell'amplificatore fosse molto ben considerato, all'epoca.
Mi chiedi cosa fare del vecchio Technics. È semplice: vendilo. Se il suo suono non ti piace non ci sarà modo per farlo cambiare. Si potrà migliorare un po'...ma l'impronta timbrica permarrebbe.
Usato si trova veramente di tutto ed a prezzi popolarissimi: Rotel, NAD e compagnia hanno cominciato a costruire amplificatori ben suonanti dagli anni '80 in poi...hai una così vasta scelta!
Controlla anche su
HiFi Friends, il nostro sito-partner dedicato agli annunci compro/vendo.
Ciao!
Lucio Cadeddu

Nuovo impianto
Caro Direttore,
mi chiamo Maurizio e ho scoperto il vostro sito purtroppo soltanto da pochi mesi, ne sono rimasto entusiasmato per la quantitàà di informazioni, per la chiarezza ma soprattutto perchè gratuito, cosa alquanto rara in un periodo dove il business invade settori inimmaginabili fino a qualche anno fa, naturalmente l'ho segnalato a tutti i miei amici.
Grazie, anche da parte loro.
Ho 36 anni e ascolto musica con attenzione da quando ne avevo 15, il poliedrico talento di Frank Zappa, la magica tromba di Miles Davis, lo stile di Pat Metheny, i grandi del Rock e del Jazz questa è la colonna sonora della mia vita.
Oggi finalmente ho la possibilità di acquistare un impianto HIFI degno di questo nome.
Circa un mese fa ho acquistato un ampli integrato NAD C 350 incoraggiato dai miei amici grandi stimatori di questo amplificatore e dopo averlo sentito suonare nei loro impianti, per il resto dei componenti vorrei approfittare della sua cortesia ed esperienza.
Il mio budget per lettore CD e diffusori è di lire 4 milioni, l'ambiente d'ascolto è di 30 MQ.(6x5) h.2.85m.
Fino ad una quindicina di anni fa erano molto apprezzati i diffusori "AR", oggi sembra non vengano piú considerati come allora, lei cosa ne pensa dell'ultima serie, le "Status" potrebbero andare d'accordo con il mio "NAD"?, e per quanto riguarda il lettore il "COPLAND 266" è compatibile in questo ipotetico impianto?

Grazie ancora e complimenti per il vostro lavoro.
Maurizio - E-mail: zappax2000@yahoo.it

LC
Caro Maurizio,
ho consigliato varie volte i diffusori AR serie Status in quanto si tratta di una serie dall'ottimo rapporto qualità prezzo e specie nei modelli "base" offre molto per poco :-)
Tenendo conto del tuo budget, mi pare però insensato acquistare il Copland 266 che costa, da solo, 3 milioni e mezzo...ti avanzerebbero 500 mila lire per le casse :-)
Prendi piuttosto un lettore CD più economico, magari proprio NAD (C521 o C541) ed il resto (circa 3 milioni) investilo in una buona coppia di diffusori da pavimento.
I primi nomi che mi vengono in mente: Opera (dalle Terza alle nuove SP), Chario (Hiper Ref Tower), le nuove Diapason Nux (presto in prova su TNT-Audio), KEF Concerto 2, Linn Ninka. Si tratta di diffusori dall'impostazione timbrica piuttosto diversa, quindi sta a te decidere, tramite l'ascolto, quale ti piace di più. Non ho inserito alcun diffusore AR serie Status perchè il più costoso è lontano (siamo sul milione e mezzo) da questa fascia di prezzo che ti ho indicato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Primo impianto
Egregio Direttore, come prima cosa vivissimi complimenti per la sua rivista on-line. Mi sono sposato da meno di un mese ed ho un appartamento non grande ma decisamente grazioso. In particolare il soggiorno nelle sue dimensioni è piccolino (3,7 x 2,5 m) ed è stato arredato ad hoc in modo che ci sia tutto.
Devo ora decidere per l'acquisto dell'impianto (stereo o HT). Per regalo ho ricevuto un dvd player Pioneer DV 340 ed ho già un VCR ed un TV Panasonic.
L'utilizzo sarebbe prevalentemente musicale mentre per il "cinema" sarebbe utilizzato di tanto in tanto quando si organizzerà qualche serata fra amici decidendo di noleggiare qualche dvd.
Con queste premesse, è meglio puntare su un ottimo impianto stereo optando per un ampli integrato che mi consenta di collegare anche il dvd player (e VCR eventualmente)? In quest'ottica, come cd player posso utilizzare il Pioneer o è meglio acquistare un cd player separato?
Pensando poi ad un cd recorder, meglio quelli a singola piastra o a doppia piastra?
Quali sono le sue osservazioni in merito e che consigli mi può dare riguardo all'amplificatore?
Viste le dimensioni ridotte del soggiorno (la zona di ascolto e visione è ancora più ridotta) non credo che la potenza sia così importante semmai il numero di ingressi disponibili.
Distinti saluti
Ing. Davide Giulivo - E-mail: giulivo@ieg.ain.ansaldo.it

LC
Caro Davide,
meglio un buon impianto stereo! Puoi fare tranquillamente a meno dei canali posteriori e centrale e puntare tutto sulla qualità del fronte anteriore. Come dico sempre, meglio un buon "audiovideo" a due canali che un pessimo 5.1 canali.
Ai 5.1 canali si potrà comunque arrivare in seguito.
Il CD player ce l'hai già, potendo usare il DVD, non è il massimo ma funziona. Per il CD recorder non so cosa dirti, non ho alcuna esperienza in merito e non ho alcuna intenzione di farmela. Io i dischi li acquisto, non li copio. Quando leggo un libro non voglio usare le fotocopie.
Tuttavia, in linea del tutto generale, meno roba c'è, meno si rompe e più elevata è la qualità, a parità di prezzo. Quindi....

Purtroppo ti sei dimenticato di dirmi quanto sei disposto a spendere...quindi temo di non poter essere molto preciso.
Facciamo 500.000 per l'ampli ed 1 milione e mezzo per le casse? Se si, l'ampli potrebbe essere uno dei tanti che consiglio di solito (Rotel, NAD, AMC etc. anche i modelli base hanno tutti gli ingressi che ti servono) mentre le casse sarebbero da scegliere col minor ingombro possibile, quindi snelle torri da pavimento che in pianta occupino lo spazio di una piastrella.
Nomi? I soliti: Aliante CNM Tower, Chario Syntar 100T e 200T, Indiana Line serie TH ed Arbour...oppure, nei MediaWorld, Polk Audio. Guardati anche un po' di recensioni qui su TNT-Audio.
Se il budget fosse superiore, una rapida ricerca all'interno dei volumi di posta di questa rubrica ti consentirà di trovare le risposte che cerchi.
Qualora il numero di ingressi dei suddetti ampli non fosse sufficiente, potresti tenere in considerazione la produzione giapponese un po' più consumer: Marantz, Denon e Onkyo, normalmente più dotati in termini di "flessibilità operativa". Tieni ovviamente conto che nessuno regala niente e che, quindi, se allo stesso prezzo ci fosse "più roba" significherebbe che del risparmio è stato effettuato in qualche altra zona (normalmente: qualità della componentistica e qualità sonora in generale...).
Infine, tenendo conto del ridottissmo spazio a disposizione, eviterei di aggiungere altre casse (effetti, centrale e sub). Certo che coi soggiorni (??) moderni siamo ai limiti del vivibile. Pensa che il mio impiantino "B" l'ho inserito in una stanzetta che uso come studietto :-), di dimensioni 4,20 x 2,20...esattamente quanto il tuo soggiorno. Faccio fatica ad immaginare una serata "cinema" con gli amici. Nel mio studio ci sto io a malapena :-))))))
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Info su amplificazioni adatte per Avalon
Egregio Direttore,
mi complimento anticipatamente per la sua rivista on-line.
Vorrei chiederle un suo parere se differisce da quello datomi dal mio rivenditore di fiducia. Sono in possesso del seguente impianto:

Al mio rivenditore gli ho detto che non sono molto contento del suono del mio impianto. La sua risposta è stata la seguente. Le casse acustiche Avalon hanno bisogno di elettroniche veloci e il Jeff Rowland Coherence One essendo di concezione vecchia è un elettronica lenta per colpa dei suoi potenziometri.
Quello che mi ha detto è esatto?
Quale amplificazione e cavi è più adatta alle Avalon Monitor?
Spero in una sua risposta e colgo l'occasione per porgerLe i miei più distinti saluti.
Renato Marcon - E-mail: studiopivato3@libero.it

LC
Caro Renato,
questa del suono lento per colpa dei potenziometri ancora non l'avevo sentita. Vabbè, non si finisce mai di imparare. Lascia i Jeff Rowland dove stanno ed interrogati seriamente: cosa non mi piace del suono del mio impianto? Già una analisi di questo concetto porterebbe molto più lontano di un potenziometro, credimi.
Sono infatti convinto che il problema non siano ne' le Avalon ne' i Jeff Rowland ne' i potenziometri...quanto qualcos'altro di ben più influente sul risultato finale: installazione, posizionamento, ambiente. Il tuo rivenditore, anzichè spingerti a sostituire un pre di altissimo livello come il tuo farebbe bene ad indagare meglio sulle cause della tua insoddisfazione, magari, viste le cifre in ballo, eseguendo un sopralluogo nella tua sala d'ascolto e/o facendoti provare altri apparecchi.
Dal mio punto di vista il problema sta altrove, cerca di essere più preciso circa i motivi di insoddisfazione e vediamo se si può intuire qualcosa (ma da remoto è sempre molto difficile fare diagnosi senza sentire l'impianto).
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Informazione su Rotel...e distruzione di un compattone :-)
Egr. Direttore sono da pochi giorni venuto in possesso di un amplificatore Rotel RA 712 ed il Sintonizzatore Rotel RT 724 prelevati dalla soffitta di mio cognato; incuriosito ho fatto una ricerca in internet ed è uscito il Vs. sito che mi ha letteralmente ammaliato. Complimenti.
Premetto che non sono un audiofilo (almeno fino ad oggi) e che quando sono tornato a casa vedendo il compatto AIWA NSX..etc. che possiedo l'ho immediatamente sostituito con i ROTEL ed ho sentito cose che non avevo mai provato. Vorrei sapere se possibile un Suo giudizio su queste apparecchiature (credo un po' vetuste) ed eventualmente se hanno un valore di mercato per poterle sostituire con qualcosa di più moderno.
Grazie in anticipo per la Sua eventuale risposta.
Paolo Poggi - E-mail: poggip@hotmail.com

LC
Caro Paolo,
i Rotel in tuo possesso sono onesti apparecchi consumer di 30 anni fa, niente a che vedere con la produzione "audiophile" di Rotel attuale. Comunque sia, non faccio fatica a credere che COMUNQUE surclassino il tuo compattone Aiwa, a dimostrazione del fatto che, nonostante tutto, un impianto a componenti separati suoni sempre meglio di un accrocco da 500 mila tutto compreso anche il tostapane.
Possiedo un RA 611, parente stretto del tuo (che non ricordo) e lo tengo in esposizione statica insieme ad altri oggetti dell'epoca. È carino, bello da usare...il suono è decisamente datato però. Quindi, se proprio vuoi (e riesci...) vendilo (il sinto invece lo puoi tenere) ma non aspettarti più di 100 mila lire (max 150 se immacolato).
Io fossi in te lo terrei, visto lo scarso ricavato dalla vendita. Ora hai bisogno di una sorgente CD e di una coppia di casse...comincia a leggerti qualcuna delle circa 2000 lettere alla redazione finora pubblicate (!!!) e sfoglia qualche recensione qui su TNT-Audio...appena ti sei fatto un'idea anche vaga sentiamoci di nuovo e vedrò di indirizzarti in qualche modo verso un acquisto di un VERO HiFi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Problemi analogici risolti con successo
Gentile dott. Cadeddu,
dopo un po' di tempo le riscrivo per comunicarle come ho risolto il mio problema. Tempo fa le parlai del mio giradischi, un Project 6.1 con la sua testina una Sumiko "Pearl" , che con molti dei miei dischi mi procurava strane distorsioni (esse sibilanti, piatti batteria distorti).
Le chiesi un parere su una testina che tracciasse bene e lei molto gentilmente mi consigliò una Grado. Bene, ieri mattina ho comprato una Grado "Gold", pagata 240.000. Sin dal primo ascolto mi ha offerto un calore e un dettaglio che la Sumiko non possedeva di certo, le distorsioni si sono ridotte di gran lunga, l'ascolto è molto più coinvolgente.
E pensare che la Sumiko era costata appena 25.000 in meno! Rimane solo qualche accenno di distorsione verso i brani finali (gli ultimi due in genere), ma mi hanno detto che è normale... secondo lei è giusto?
La ringrazio tanto per il prezioso consiglio.
P.S. Ho notato che i dischi, anche nuovi, lavati con una delle
soluzioni di TNT, hanno meno problemi di tracciabiltà. È una mia impressione?
Antonio Cruciano - E-mail: uno_franco@hotmail.com

LC
Caro Antonio,
sono contento che il mio consiglio ti abbia consentito di ascoltare con più gusto i tuoi dischi preferiti. Assumo che tutto il set up della testina e del braccio siano stati eseguiti secondo le nostre indicazioni.
La distorsione nei brani finali dovrebbe essere ridotta quasi a zero con un set up corretto ma un po' di distorsione in più rispetto ai primi solchi è da considerarsi piuttosto normale. Certo è che la perfezione nella tracciabilità di un LP non è raggiungibile per via degli inevitabili compromessi nell'allineamento della testina rispetto ai solchi.
Un disco ben pulito può fare molto, così come un clamp per LP (quegli aggeggi che bloccano il disco sul piatto) e, come appena detto, un corretto set up di tutto il sistema di lettura (dimatura, VTA, peso d'appoggio, antiskating etc.). Per questo consiglio sempre l'uso di un disco specifico come l'HiFi News test record, uno strumento indispensabile per ogni amante dell'analogico.
Buona..."lettura"!
Lucio Cadeddu

Prolisse sibilanti :-)
Ciao Lucio,
Sono diversi anni che ti seguo ma non mi sono mai fatto sentire forse perchè non avevo niente di interessante da dire o da chiedere, o forse perchè sono fondamentalmente un pigrone.
Sono appassionato di alta fedeltà ormai da sei o sette anni che non sono tanti ma devi considerare che ne ho "solo" 23 e tutto sommato mi sembra di essere abbastanza giovane per essere un appasionato di hi-fi.
Ma veniamo alle cose più importanti: per primissima cosa COMPLIMENTI per la rivista.
Mi sembra di fare della retorica ma è realmente quello che penso e mi sembra doveroso fartelo sapere. Mi ero convinto a scriverti per un consiglio sul mio impianto, vado alla pagina che parla di te....e scopro che insegni a matematica cosa che mi ha fatto molto piacere dato che io studio fisica e quindi condividiamo molto alcune passioni come l'hi-fi o la matematica (e meno altre come i motori o il ciclismo).
A questo punto ero già convinto di scrivere e me ne sono convinto ancora di più perchè avrei potuto "chiaccherare" di tante cose. Una di queste è sapere se ci sono tesi disponibili nel campo dell'acustica et similia oppure per quanto rigurda il rapporto che c'è tra matematica e musica.
Qui da me (Genova) so che ci sono dei professori che si occupano di questo anche se non so a che livello. Trovo questo argomento molto affascinante e interessante.
Veniamo ora al consiglio altrimenti ho paura di dilungarmi troppo e so che il tuo tempo non è molto vista l'enormità di Cose che rimpiono la tua giornata, il mio impianto è composto da:

Il tutto in circa 16 metri quadri dove trovano posto anche due letti un armadio una scivania una poltrona e un fratello (non sempre per fortuna:>)
L'ambiente non è trattato ma a breve stavo pensando di mettere un tappeto e magari costruirmi le vostre bellissime lampade aggiusta acustica.
La musica che ascolto è principalmente rock "buono" cioè anni 60 e 70 poi anche del jazz, rock più moderno (Radiohead), musica elettronica ecc..insomma un po' tutto quello che questa sraordinaria arte ci propone.
Ho visto qunto ci tenete alla descrizione per poter dare un consiglio che si possa chiamare tale e spero di essere stato esauriente. Veniamo al "problema": prima delle Pro AC comprate due settimane fa aveveo delle TDL nfm 2 delle quali ero molto soddisfatto poi però ho incrementato cd e ampli e sono diventate il chiaro limite della mia catena.
Inoltre sentivo una certa metallicità sull'acuto, un certo fastidio che si prova specialmente con le voci femminili oppure quasi ogniqualvolta il cantante di turno pronunciava una "s" o una "t" o una "c" (meno le ultime due).
Avevo notato questo fatto soprattutto perchè prima usavo come ampli un audio-video yamaha. Già con la coppia pre finale la cosa era molto mitigata ma persisteva. Pensavo che fosse allora un limite alla qualità dei miei tweeter.
Mi sono innamorato del suono Pro AC due settimane fa, finalmente si erano verificate le due situazioni necessarie per comprare i diffusori cioè avere i soldi e trovare uno che le vendesse.
Anche se era un po' lontano (Padova) ho fatto il viaggetto e me li sono aggiudicati...li porto a casa, li collego ..meraviglia !!! Quasi mi commuovo sembra di avere i Pink Floyd in camera (beh quasi). Risento quasi tutti i miei dischi come non li avevo mai sentiti prima.
Tutto ok tranne quella sibilante che comunque un po' è ancora avvertibile e forse di più ora con le casse nuove....sbagliato interfacciamento con ampli? Cattiva impostazione timbrica del pre che a onor del vero era stato modificato e rivalvolato prima che lo comprassi? So che è una sensazione che col digitale è abbastanza frequente ma io proprio per questo mi ero affidato alle valvole!!! La cosa buffa è che a casa del tizio dove le ho prese non ho sentito questa fastidiosa "fatica" d'ascolto (cd Meridian 506/20, ampli Electrocompaniet ECI 1, cavi TNT-Audio!!).
Insomma non ci capisco più niente....sperando in un tuo parere ti ringrazio e mi scuso per la prolissità.
Buon ascolto!
Giovanni - E-mail: filocam7@server3.fisica.unige.it

LC
Caro Giovanni,
per quanto riguarda la prima parte del tuo papiro vorrei consigliarti di lasciar perdere una tesi in "Matematica e Musica" perchè non ti porterebbe da alcuna parte. Meglio l'acustica...so che uno studente di Genova (sempre Fisica, quindi tuo collega) e lettore di TNT-Audio, sta preparando una tesi in psicoacustica. Ecco, quella potrebbe essere sensata. Informati presso i tuoi docenti.

Il problema delle sibilanti è...fastidioso ma bisogna abituarsi a conviverci, in quanto molte di quelle sibilanti sono INCISE nei dischi e comunque presenti nella voce umana NON REGISTRATA. Vogliamo una parvenza di realtà o dei cantanti privi di difetti?
Dici che con l'altro impianto (Meridian etc.) le sibilanti non c'erano...erano gli stessi dischi? E, se si, era lo stesso ambiente? La sibilante e la fatica d'ascolto sono spesso associate ad un ambiente troppo riflettente (leggi: vuoto) che amplifica proprio la gamma medio-alta e fa rimbombare la bassa.
Detto questo, e non conoscendo il tuo pre, non riesco ad individuare altri colpevoli nella tua catena d'ascolto. Ripeto, la maggior parte delle volte è proprio colpa dei dischi.
Fammi sapere!
Lucio Cadeddu

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