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Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 1/11/2014 - 8/11/2014

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  1. Problema con Thorens TD125 mkII
  2. Migliorare l'analogico
  3. Scelta diffusori bookshelf
  4. Quale amplificazione per Dynaudio
  5. Primo impianto con 1600€
  6. Tre ipotesi di upgrade
  7. Nuovo amplificatore con Klipsch
  8. Importanza dei connettori
  9. Collegare l'iPad all'amplificatore
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Problema con Thorens TD125 mkII
Buongiorno Lucio. Mi permetto il tu visto che frequentando assiduamente una persona (in questo caso soltanto il sito che curi) si finisce per credere di essere in confidenza. Non credo te ne risentirai.
Il mio grido di dolore, visto che di questo si tratta, nasce da una bislacca situazione in cui mi trovo a causa di un Thorens TD 125 MKII che sembra posseduto. Non soltanto da me, ma anche da qualche entità malvagia.
Il giradischi in oggetto è stato comperato nuovo più di 30 anni fa, ha sempre funzionato egregiamente e lo ho sempre conservato come una reliquia. Ha avuto un attimo di smarrimento circa dopo circa 15 anni, quando il motore non riusciva più ad avviare il piatto che tremolava soltanto senza partire. Allora a Bologna c'era l'assistenza ufficiale Thorens: io non abito lontano e fu logico portarvi l'apparecchio per la riparazione. In mia presenza il tecnico risolse il problema sostituendo i due condensatori da 1000nf posti sulla scheda di controllo : in meno di 30 minuti ritornavo a casa felice e soddisfatto.
Da allora tutto bene fino a pochi mesi fa, quando di nuovo si è ripresentato lo stesso inconveniente. Memore del precedente episodio, avendo una certa dimestichezza con il saldatore, nel primo momento di tempo libero ho sostituito personalmente gli stessi condensatori, che comunque avevano già parecchi anni sulle spalle, certo del risultato. Errore. Nulla è cambiato, il problema questa volta è altrove. Che ho fatto? Scaricato il Service Manual da Internet, ho pulito e ritarato i 9 trimmer responsabili delle fasi del motore e del pitch, ho spruzzato disossidante ovunque e il tutto di nuovo senza risultato. Il motore sembra non aver forza, non riesce a far partire il piatto (che però riesce a mantenere la corretta velocità di 33 e 45 giri solo se aiutato con una bella spinta a mano, a 16 non c'è verso) e addirittura a volte sembra voler muoversi in senso contrario di rotazione.
Dopo pianti e sofferenze, individuo un riparatore generico accreditato di accettabile reputazione in un paese a 15 km da casa : carico la base in auto ed effettuo il pellegrinaggio. Arrivo, scarico, colleghiamo la spina per constatare il problema e ...miracolo ! il giradischi funziona perfettamente. Il motore gira allegro con buona energia, prosegue la sua rotazione anche se con le dita si stringe la frizione sul perno dell'alberino, ed anche a 16 giri, velocità che sembrava scomparsa per sempre, va che è una meraviglia. Per rendere meno ridicola la situazione, ho concordato con il tecnico sulla possibile presenza di un qualche falso contatto ristabilitosi magicamente grazie agli scossoni del trasporto. Di componenti dal possibile funzionamento ondivago però non si parla. Ricarico il tutto, ritorno a casa alla velocità della processione di San Gennaro e riattacco la spina : grazie a Dio funziona ancora.
Sollevato, rimonto la basetta con il braccio SME precauzionalmente tolto, appoggio il piatto sul contropiatto e riprovo: il guasto è ritornato, ho fatto 30 km per nulla, ho perso una mattina, ho rotto le balle al tecnico, ho fatto una figura da pirla e, quel che è peggio, non ho ancora deciso come muovermi. Prima infatti ho testardamente provato, dopo aver acceso l'apparecchio ed averlo posto nel suo ormai abituale stato di Parkinson, a toccare tutti i componenti, a tirare e spostare in tutti i modi possibili fili, cavi, tiranti, collegamenti di ogni tipo ed in ogni dove ed a picchiettare le saldature delle schede alla ricerca di quel falso contatto ipotizzato: nulla di nulla. Se di falso contatto si tratta allora deve essere interno a qualche componente od al motore, riguardo al quale però il tecnico ritiene un guasto assai improbabile.
A questo punto ti chiederai il motivo di questo messaggio: a parte lo sfogo, non sembra ma aiuta, la speranza, pur rendendomi conto che una diagnosi a distanza è impossibile, è tutta riposta nella eventualità di una esperienza analoga casualmente affrontata o nella casistica conosciuta di guasti del genere (anche da parte di eventuali lettori, i cui commenti sarebbero benvenuti). In mancanza di ciò mi rassegnerò a ritornare dal tecnico di cui sopra, anche se mi sembra di preparazione molto generica e più rivolta alla riparazione di TV che di apparecchi HI-FI. Altrimenti a chi mi rivolgo?
Grazie mille in anticipo e perdona la tristezza della vicenda.
Sandro - Email: sangala (at) alice.it

LC
Caro Sandro,
il problema è ben strano in effetti e richiederebbe l'intervento di persona preparata nella riparazione/revisione di giradischi Thorens, non di un qualunque riparatore di TV/elettronica generica. Raccontato così, a me verrebbe in mente solo un problema di cinghia, che magari è lasca o slitta o si posiziona male sul contropiatto. Quando il piatto fatica ad avviarsi ma poi procede bene dopo una spinta iniziale, nel 99% dei casi è un problema di cinghia, di stato della stessa, di lunghezza eccessiva, di malposizionamento su puleggia e contropiatto, perché gli stessi sono, magari, in posizione reciproca non ottimale. Ciò detto, e a distanza non posso dire di più, ti consiglio di dare prima un'occhiata alla pagina di Stefano Pasini, grande esperto di Thorens,
pagina che contiene alcune informazioni su questo giradischi (schemi etc.). In secondo luogo, contatterei Simone Lucchetti di Audio Silente a Roma, espertissimo riparatore e ricondizionatore di vecchi Thorens. Nella pagina del suo sito che ho linkato c'è, ad esempio, un bellissimo tutorial su come revisionare i TD124.
Sono sicuro che riuscirà a esorcizzare il tuo bel TD125.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Migliorare l'analogico
Egregio Direttore,
mi permetto di disturbarla ancora a distanza di anni - anni nei quali sono stato un costante e fedele lettore del Vs. sito, non solo per le novità e spunti, ma per il piacere di una buona e sana lettura di rivista; complimenti sinceri a Lei ed a tutti i suoi collaboratori per la dedizione, passione e professionalità. Sono a richiederLe se possibile alcuni consigli o suggerimenti per un upgrade di impianto: brevemente, è composto da

Il tutto corredato da tavolino TNT FLEXY, cavi autocostruiti (TNT FFRC, MERLINO, SHIELD) e altri tweak imparati dal Suo sito.
Sono/ero soddisfatto del mio impiantino che, seppur minimal, mi ha regalato piacevoli ore di musica; il problema e il motivo per cui le scrivo è che per quanto riguarda la parte "analogica" (risalente al '97) la vecchiaia dei componenti è arrivata a farsi sentire: il giradischi spesso ha come dei cali di potenza "elettrica" (cala la velocità del piatto - trazione diretta), mentre i condensatori dell'amplificatore ormai sono esauriti (l'ho fatto vedere da un tecnico - che mi ha regolato la "corrente di riposo" che era scesa ben oltre la soglia minima...), il costo della sostituzione di tutti i condensatori supererebbe notevolmente il valore del bene in oggetto.
Devo dire però che ad "orecchio" (mio) il suono "spompato" riguarda soprattutto l'ascolto da vinile, con il digitale molto, molto meno.
Considerando che l'ascolto principale di musica è in vinile, sono intenzionato a fare un upgrade del sistema "per fasi", iniziando dal giradischi (ed eventuale prefono dedicato) in prima battuta, per poi seguire con l'amplificatore; premettendo che nella mia zona è altamente difficile trovare negozi di hifi che permettano di fare prove o che abbiano un discreto ventaglio di opzioni tra marche e modelli, volevo se possibile qualche suggerimento o punti di vista (o critiche) per orientarmi e mettere in discussione le idee che mi sono fatto.
Al momento le opzioni che considero sono rivolte ad un Origin live Aurora (limite max del mio budget) oppure ad un Rega RP6; altre opzioni da vagliare tra questo range di prezzo sarebbero gradite. Testina: non avrei intenzione di uscire dal suono Grado GOLD, (ma ammetto di non aver mai sperimentato altre testine fuori di casa Grado), cercando di mantenere la timbrica del suono a cui sono abituato e che non mi dispiace.
Amplificatore o prephono: considerando la vecchiaia dell'amplificatore, sono indeciso se procrastinarne ancora per un po' la sostituzione (finchè regge) ed orientarmi su un prefono di qualità (da abbinare alla testina e al giradischi), oppure orientarmi su un amplificatore dotato di prefono di buona qualità integrato (non avrei bisogno di nessuna altra "feature" quale ad es. dac, avendone già uno esterno), cercando di preservare un suono ...."caldo?" a cui sono abituato: a pelle credo che la soluzione migliore in resa sonora sia prefono separato (anche con l'aggravio di cavi e "scatolotti" in più)...esempio, il Black Lehmann è "compatibile" con il suono della Grado Gold, o sono impostazioni timbriche diverse?
So che è contrario a suggerire marche e modelli, ma se potesse darmi qualche suggerimento le sarei molto grato.
La ringrazio già fin d'ora indipendentemente se potrà/vorrà rispondere a questa mail, sia per il tempo che le ho preso sia - mettendo le mani avanti - per i consigli che direttamente (o indirettamente nelle risposte alle mail settimanali) elargisce a me e ad altri lettori.
P.S.: se posso permettermi e rifarmi alla mail della settimana
vol. 709, rif. al tappetino TNT Janus, ho avuto anch'io lo stesso approccio con l' antirombo: ovvero la parte "non adesiva", quando viene rimossa la pellicola trasparente protettiva, è appiccicosa e lascia tracce sul piatto.... però, 1) si pulisce con un semplice straccio e un po' d'acqua 2) basta rivolgere l'antirombo verso il piatto, il vinile (a contatto col sughero) non viene intaccato e non è che poi il tappetino si tolga tanto spesso dal piatto (o no?) 3) con il mio Technics non ho riscontrato anomalie (es. riscaldamento) 4) e ne sono ampiamente soddisfatto (giudizio personale) ...per il costo del materiale, un tentativo secondo me vale la pena.
Rinnovando i complimenti per la rivista e per l'impegno, Le porgo i miei più
cordiali saluti
Federico - E-mail: fedestroy (at) libero.it

LC
Caro Federico,
intanto ti ringrazio per il buon feedback sul nostro tappetino Janus, sono contento ne sia soddisfatto. Per quanto riguarda il tuo set-up analogico, considerando che il giradischi non è esattamente irresistibile io proverei a sistemarlo (magari è solo un po' di ossido qua e là) e lo metterei in vendita. Almeno un centinaio di euro dovresti riuscire a ricavarli. Tieni la testina Grado, che è ottima, e acquista un nuovo giradischi. Il Rega RP6 che hai individuato andrà benissimo ma secondo me basterebbe anche molto meno per fare un salto di qualità sensibilissimo.
Qualora l'amplificatore andasse ancora bene potresti pensare di tenerlo un po' e affiancare un pre fono esterno di qualità (benissimo il Lehmann, certo!). Non conoscendo bene le condizioni del tuo NAD C316 mi viene difficile dare un consiglio diverso ma, forse, risparmiando un po' sul giradischi e inserendo il budget del fono separato potresti provare un integrato di classe superiore, già dotato di buon ingresso phono. Per non discostarti troppo dall'impostazione NAD potresti provare Arcam o Audio Analogue, entrambi dotati di ingressi phono assolutamente dignitosi. In questo modo anche il resto dell'impianto farebbe qualche ulteriore passo avanti.
Tra l'altro, con questa soluzione, l'impianto resterebbe essenziale e il percorso del segnale non sarebbe alterato da cavi di segnale in più.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Scelta diffusori bookshelf
Buongiorno, da un paio di settimane ho scoperto e divoro le pagine del vostro sito.... magnifico!!!... nell'intento di capire come migliorare l'ascolto della musica che è da sempre un pezzo molto importante della mia vita. Ho capito che devo cambiare tutti i cavi: fin qui no problem. Il mio impianto attuale prevede principalmente un ampli NAD C320 (che continuo ad amare), un Cocktail Audio X30 (che mi ha fatto innamorare), il mio ambiente che ho allegato per eventuale consulto sebbene le indicazioni vostre lo sconsigliassero, è fatto da una sala unita a soggiorno di circa 6mx5m, ma con un muro portante parziale al centro al quale oggi si appoggiano i media vari. Purtroppo i due diffusori sono collocati su mensola alla parete in fondo e a h 2,2m e collegati con cavi di circa 10m (inutile dire che mi vergogno ora che ho letto tante cose su TNT, ma così è...tra l'altro sono due vecchi JBL L30 forse da pensionare).
Per comodità oggi ascolto quasi solo musica liquida in formato ape o flac, momentaneamente ho messo a riposo lettori vinile/cd, ascolto di tutto dal jazz (A.Cohen, E.s.t., Tingvall, ecc) alla classica (Bach e Schubert i miei preferiti e l'antica), alla world (da Diabatè a John Zorn), alla vecchia new wave (Tuxedomoon, Durutti Column, ecc), al folk e all'ambient (René Aubry, ecc) e non vado oltre per non annoiarvi se non dicendo che sono attento alla parte strumentale, bassi in particolare, ascolto molto anche la radio (sinto NAD).
Posto che i diffusori principali in sala per vincoli di spazio oggettivi e soprattutto per armonia di famiglia, NON possono scendere a occupare il suolo o comunque ad altezza consona, avevo pensato a una coppia di mini diffusori di qualità nei limiti delle possibilità dei mini, da poggiare ai lati della TV di fronte al divano (distanti tra loro circa 1,80 con cavi adeguati essendo sul piano sopra il NAD). Il punto di ascolto (divano) è a poco più di 2m. Ahimé devono essere per forza mini: non ho spazio in larghezza oltre i 20-22cm. Leggendo e rileggendo vostre e altre recensioni mi sono perso nei meandri e vi chiedo un parere. Tra le altre ho una proposta di Wharfedale 9.1 usate a 140€ di cui però avrei letto giudizi contrastanti e che il marchio vive dei fasti passati, allora sarei orientato alle Indiana Line Tesi 240 o anche Diva 255, ma qui mi fermo e spero di ricevere da voi un consiglio risolutivo.
Se vale la pena il budget può salire anche oltre il prezzo delle DIVA. Si aprirà poi il capitolo di come integrare i mini con i diffusori della sala...anche su questo confesso la mia totale ignoranza e qualche dritta sul tema mi farebbe davvero piacere.
Grazie 1000 dell'infinita pazienza.
Vincenzo - E-mail: penz67 (at) gmail.com

[Sala d'ascolto]

LC
Caro Vincenzo, prendo atto dell'impossibilità di spostare i vecchi diffusori in posizione più consona e pertanto ti consiglio di eliminarli del tutto dall'impianto. Due buoni mini come quelli che hai indicato (le Diva 255, ad esempio) faranno di più e meglio delle vecchie JBL appollaiate vicino al soffitto. Qualora avessi necessità di bassi più profondi potresti sempre aggiungere, in un secondo momento, un subwoofer attivo.
Alternative alle Diva, più costose, potrebbero essere le KEF Q300 (700€) o Sonus Faber Toy (circa 600€). La disposizione è comunque sacrificata e non ritengo sensato investire cifre superiori a queste. Vedrai che, in ogni caso, il risultato finale sarà nettamente superiore a quello attuale che, coi diffusori posti a 2,2 metri di altezza è tutto tranne che definibile HiFi. E tu ti preoccupi dei cavi!!! Certo, andrebbero rivisti anche quelli, ma quando il problema è una disposizione dei diffusori così sbagliata tutto il resto passa assolutamente in secondo piano.
Tra l'altro il tuo impianto, con Cocktail Audio X30 e integrato NAD, è tutt'altro che malvagio e meriterebbe di essere trattato con più riguardo. I due mini, se isolati un po' dalla superficie d'appoggio e se ragionevolmente liberi da ostacoli potrebbero essere il salto di qualità più giusto. Mi raccomando, prova a mettere almeno un tappeto tra punto d'ascolto e diffusori (la zona mi pare molto vuota) e un arazzo/quadro senza vetro dietro il mobile TV.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Quale amplificazione per Dynaudio
Gent. mo Sig. Direttore
sono un appassionato di musica e ascolto vari generi musicali, da due mesi ho deciso di aggiornare e migliorare il mio vecchio impianto di 35 anni fa. Nel cercare di documentarmi ho conosciuto la sua rivista ed ho letto moltissimo di quello che Lei ha scritto come divulgazione e come risposte ai vari quesiti ed ora, grazie a Lei, che reputo persona molto esperta, gentile e soprattutto correttissima i cui pareri non soggiacciono ad alcun interesse che non sia migliorare l'ascolto con il minimo sforzo economico, sono un po' infarinato ma senza grande esperienza.
Dopo aver valutato la mia stanza di ascolto (4,7 x 7,8) e forma non regolarissima (due grosse aperture laterali non simmetriche che danno su altri vani), avente soffitto non pianeggiante in travi di legno e solaio in legno con spessore 3 cm inchiodato alle travi, pavimento in parquet incollato; con presenza di normale arredamento e bassa presenza di eco sbattendo le mani, dopo aver molto letto (purtroppo nella mia città non esiste possibilità di ascolto in negozio) e valutato le varie recensioni e pareri disponibili in rete, ed aver valutato il mio budget e le mie aspettative, ho selezionato un ristretto numero di diffusori tra cui le Dynaudio dm 2/7 che ho preso usate (360 €) dopo averle ascoltate con amplificatore Cambridge azur 640A avendo potuto metterle a confronto diretto con SF Concertino a cui le ho preferite per una gamma media più corposa, gli alti più realistici ed i bassi più presenti.
Le mie fonti sono costituite da vari CD; lettore CD Pioneer acquistato nel 2000, e da vari mp3 a 320 Kb, che attualmente ascolto da PC senza scheda audio dedicata, non ho DAC. Nel tentativo di costruire una catena abbastanza equilibrata, dopo aver preso i diffusori, volevo, anche dopo aver letto la sua
recensione, dotarmi di Cocktail Audio x10; e quindi prendere un amplificatore adeguato e qui vengono i problemi, anche per non superare con l'amplificazione il valore dei diffusori: le 2/7 hanno efficienza di 86 dB e carico a 4 ohm (3,2 minimo) e danno il loro meglio a volume sostenuto; il Cambridge con cui le ho sentite (65W) è riuscito appena a farle cominciare a suonare davvero, mentre le Concertino avevano bisogno di meno potenza per esprimersi bene ed anzi alzando il volume quasi peggiorava la qualità del loro suono. Le Dyna 2/7 hanno bisogno di molta corrente ed anche buon controllo sui bassi e a me piace un suono aperto (non velato) che non attenui le medio alte e con bassi e medio bassi corposi ancorché precisi e con medi che rendano giustizia alle voci ed agli strumenti a corda ed a fiato, insomma l'impianto perfetto.
Detto tutto ciò sto valutando le seguenti opzioni per l'amplificazione con l'impossibilità di ascolto se non percorrendo molti e molto Km:

Come alternativa ho anche pensato ad un paio di monitor da studio A7x o F7 della ADAM che ne pensa visto il suo buon giudizio sui monitor audio bx8 da lei testati?
Sono soluzioni dagli esiti probabilmente molto diversi e qui la mia inesperienza cerca indicazioni almeno su cosa sicuramente scartare per restringere il campo delle prove da effettuare. Infine per i cavi di potenza volevo autocostruirmi un TNT Star utilizzando le sue indicazioni. Sono stato lungo nel tentativo di illustrare meglio che ho potuto la situazione ambientale e tutti i dati del problema, spero di esserci riuscito. La ringrazio infinitamente delle indicazioni che potrà darmi, compresa quella eventuale di cambiare diffusori, per scegliere qualcosa di più facile da pilotare, e stravolgere anche tutta la mia impostazione, pur rimanendo nel budget massimo di circa 1250 euro che deve comprendere anche il cocktail audio x10 o altro che serva a rendere equilibrata la catena, considerando le mie fonti, ed a restituire un suono almeno decoroso parlando di HiFi.
Nell'augurarle un buon ascolto e nel ringraziarla per quanto aiuta noi appassionati la saluto cordialmente Gian Luca - E-mail: gianlucavinti (at) virgilio.it

LC
Caro Gian Luca,
io credo ti sia fatto ingannare un po' dalla bassa sensibilità delle tue Dynaudio, a confronto con le Concertino. Non servono chissà quanti watt per farle suonare bene, già con 10 watt ottieni 96 dB a un metro di distanza da esse, pressione sonora che, credimi, è già molto alta. Ovviamente, i calcoli vanno fatti alla distanza d'ascolto, ma credo che ci siamo capiti. Secondo me, onde evitare fastidiose enfatizzazioni in gamma medio-alta, opterei per un amplificatore integrato solido e neutro, come il Naim Nait 5 che hai elencato o il NAD C352. Tieni infatti conto che ciò che te le ha fatte preferire, sul momento, rispetto alle più pacate Concertino, potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio, nel tuo ambiente e dopo diverse ore di ascolto a volume sostenuto. Per questo motivo preferirei evitare amplificazioni troppo vivaci visto che le Dynaudio lo sono già a sufficienza.
La stanza è grande e, a naso, acusticamente accettabile, ma i diffusori sono piccoli, il rischio che oltre un certo volume comincino a strillare è concreto. Io ci avrei visto meglio dei diffusori da pavimento, ma evidentemente non hai lo spazio (o il permesso!) per optare per una soluzione più intrusiva. Ovviamente, poi, tutto dipende dai tuoi usuali volumi d'ascolto, quel che per te è molto alto potrebbe essere sussurrato per me :-)
Continuo a pensare che un fonometro sia, per un audiofilo o aspirante tale, un componente assolutamente indispensabile per capire come scegliere diffusori e amplificazioni.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Primo impianto con 1600€
Buonasera,
sono Massimo, ho 23 anni, e prima di tutto le faccio i miei complimenti per il sito, veramente un ottimo lavoro! Al momento dispongo dell'impianto "ereditato" da mio fratello, composto da:

Siccome è mia intenzione cambiarlo totalmente (e al momento ho una gran confusione in testa a forza di guardare recensioni, forum ecc...) volevo chiederle se poteva darmi consiglio per mettere insieme un impianto hi-fi; premetto che non ho un budget elevato (intorno ai 1600 euro). Se può essere utile ho a disposizione una stanza audio delle dimensioni di m. 6x4, e il genere di musica che ascolto è principalmente blues e progressive rock, se può darmi consiglio su qualche modello di giradischi, amplificatore, diffusori e cavi le sarei molto grato perché veramente ho una gran confusione e non vorrei buttar i soldi su qualcosa che poi magari me ne pento.
In attesa di una sua risposta le faccio ancora i complimenti e le porgo i miei saluti.
Massimo - E-mail: massimo.gobbi2 (at) gmail.com

LC
Caro Massimo,
tuo fratello ti ha lasciato un'eredità mica tanto male, in fondo. Il Technics SL1900 lo puoi tenere tranquillamente equipaggiandolo con una testina migliore (Grado, Ortofon, Goldring, a tua scelta). Con qualche regolazione come da nostre istruzioni può ancora fare il suo dovere. Lo stesso dicasi per l'amplificatore, un bell'integrato di classe, robusto e dal buon suono. Io, fossi in te, spenderei tutto il budget a disposizione nei nuovi diffusori, da scegliere tra qualche modello da pavimento, necessario in una stanza da 24 mq. Puoi lasciare qualcosa del budget totale per i cavi, anche se ti consiglio di autocostruirteli, almeno quelli di potenza, come da
ricette sul nostro sito, e dedicare tutto il possibile ai diffusori. Metti via anche 150/200 euro per una nuova testina. In definitiva, nella peggiore delle ipotesi, ti resterebbe più di un migliaio di euro per i diffusori. In questa fascia di prezzo ne abbiamo recensito diversi, dai Duevel Planets agli Aliante Nova, passando per i Cabasse Jersey, ma tante altre possibilità sono accessibili, penso a Rega RS3/RS5, Epos Epic5, Focal Chorus 726, Monitor Audio Silver 6, KEF Q500/700, Dynaudio 3/7 e Indiana Line Diva 655. Ti ho fatto un lungo elenco di alternative, nella possibilità che tu riesca ad ascoltare qualcuna di queste almeno con il tuo amplificatore. Vista la spesa, vale la pena, eventualmente, mettersi l'ampli sottobraccio e andare a visitare qualche negozio anche lontano da casa tua.
Una volta scelti i diffusori potrai valutare, in futuro, un upgrade del resto dell'impianto. Non voglio convincerti a cambiare idea ma sono persuaso del fatto che con 1600€ non acquisteresti, nel nuovo, niente di molto meglio rispetto a questo che possiedi già. Per questa ragione è meglio tenere qualche pezzo e puntare a step successivi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Tre ipotesi di upgrade
Gentilissimo Lucio,
è davvero un piacere ricontattarla dopo ben 8 anni! A quel tempo seguii i suoi consigli per un primo impianto hifi (entry level). In questi 8 anni il mio impianto, ancorché modesto, mi ha dato tante soddisfazioni. L'impianto è questo:

Non le nascondo che adesso mi sto chiedendo se con un piccolo budget a disposizione riesco a fare un piccolo passo avanti nella qualità dell'ascolto. Le posso chiedere dove interverrebbe? Le chiedo troppo se le indico tre ipotesi? Una con max 300€, una con max 5-600 e un'altra con massimo 1000€?
Nella prima ipotesi (250€) come valuterebbe l'acquisto del DAC v90 della Musical Fidelity? In effetti per me sarebbe comodo poter ascoltare la musica in buona qualità direttamente dal pc. Al di là di questa opzione (più di comodità di ascolto che di miglioramento della qualità del suono dell'impianto) dove pensa che posso far fare al mio impianto un passo avanti? Le segnalo che attualmente ascolto la musica in una stanza 3x2,5 e la moglie difficilmente accetterebbe casse non bookshelf (ma ci potrei provare ;-)
La ringrazio davvero tanto, e ricordo con grandissimo piacere il suo contributo quando entrai a suo tempo nel mondo dell'hifi!
Saluti,
Andrea - E-mail: a.maresca (at) met-economia.it

LC
Caro Andrea,
bello ritrovarti a distanza di così tanti anni! L'acquisto del DAC mi trova sostanzialmente d'accordo perché potrebbe essere un discreto passo avanti anche per la lettura dei CD tramite il tuo CD player NAD. Stiamo parlando di un DAC non proprio entry-level e molto più moderno della circuitazione interna del tuo lettore NAD, secondo me l'upgrade sarebbe sensibile. L'area dove interverrei, posto che l'amplificazione può reggere impianti anche più impegnativi, è certamente quella dei diffusori. La stanza è piccolina e il vincolo bookshelf ti obbliga a una scelta oculata. I tuoi attuali sono dei diffusori da circa 500€ la coppia, volendo fare un salto di livello sensato, sostanziale, a mio parere dovresti investire una cifra circa doppia di questa. Restebbe però da valutare se sia il caso oppure no, nel senso che la sistemazione potrebbe castigare le prestazioni di un diffusore di classe superiore. Se, ad esempio, questi bookshelf finissero relegati in libreria o parete attrezzata, magari anche vicini alla parete posteriore, allora il mio consiglio sarebbe quello di tenere gli attuali e cercare di accontentarsi :-)
Se, invece, i bookshelf avessero spazio sufficiente intorno e fossero posizionati su stands opportuni allora anche una spesa come quella indicata avrebbe senso. Qualche modello in quella fascia di prezzo lo trovi indicato in una risposta precedente a questa.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Nuovo amplificatore con Klipsch
Buongiorno Direttore,
le scrivo per avere un'informazione riguardante un nuovo amplificatore per il mio impianto stereo. Fino ad oggi ho utilizzato un NAD C300, che però adesso è datato, molto utilizzato e ha iniziato a dare dei problemi. Lo stereo è piazzato in un ambiente abbastanza grande, un salotto di circa 8x6 mt, ho degli altoparlanti Klipsch rf 52, con i quali ho provato altri amplificatori (es. harman kardon ed uno Yamaha) ma ho trovato il suono troppo orientato verso gli alti e quindi "freddo".
Io ascolto molti generi musicali, dal soft rock al jazz, ma prevalentemente musica classica e pianoforte nello specifico; avrei un budget di circa 400€, per il quale sarei orientato su un nuovo modello NAD (C316BEE) oppure Cambridge Audio (AM10 o 351A). Non conosco produttori celebri per i loro amplificatori dal suono caldo, saprebbe consigliarmene altri o altri modelli?
La ringrazio molto dell'attenzione.
Paolo - E-mail: paolosolaro85 (at) gmail.com

LC
Caro Paolo,
fai benissimo a puntare verso amplificazioni dal carattere tendenzialmente morbido e caldo per contrastare o bilanciare il caratterino delle tue Klipsch. Premesso che il tuo NAD potrebbe tranquillamente continuare a stare al suo posto, magari ha solo bisogno di un po' di disossidante per contatti elettrici su potenziomentro del volume e selettori vari, potresti certamente orientare le tue scelte verso un nuovo NAD come il C316BEE ma anche l'italiano
Vela (500€) o, perché no?, un amplificatore integrato a valvole tipo Jolida JD102A/202, magari usati, oppure qualche piccolo integrato Yarland/AAAVT tipo il modello FV34C o il modello M34 che abbiamo recensito qui su TNT. Il primo ha una decina di watt (e magari ti bastano) mentre il secondo ne ha 35 per canale, più che sovrabbondanti con la sensibilità delle tue Klipsch.
Sarebbe interessante se riuscissi a provare uno di questi con i tuoi diffusori all'interno del tuo ambiente. Nell'usato, tornando ai transistor, ti si aprirebbero tante altre possibilità: ad esempio integrati di case come Audio Analogue, Rega, Arcam o Naim, per citare marchi di facile reperibilità e dal buon abbinamento con le tue Klipsch. Lascerei perdere Rotel e Cambridge, un po' più vivaci di quelli citati, coi quali potresti sperimentare le stesse sensazioni che hai avuto con Harman Kardon e Yamaha, visto che ne condividono, sostanzialmente, l'impronta timbrica, pur con le dovute differenze.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Importanza dei connettori
Caro Lucio, ti scrivo dopo molto tempo perchè sono rimasto piuttosto impressionato dalla risposta che hai fornito nell'ultimo numero ad un appassionato che s'è
autocostruito delle forcelle a costo zero. Credo di aver scandagliato a sufficienza i vecchi numeri di Tnt Audio e mi sembra che molto raramente tu abbia fornito un'opinione così netta su componenti accessori per eccellenza, quali sono (o pensavo fossero) i connettori dei cavi (su quest'ultimi la vostra posizione è nota ormai da tempo). Pensavo di trattasse d'una delle tante paranoie audiofile. Dopo aver letto il post mi sono subito diretto su Ebay per cercare 8 forcelle o banane in rame, placcate in Rodio, preparandomi a sostenere una spesa consistente.
Poi ho riflettuto e ho fatto mente locale al fatto che i miei Mit AVT1 di potenza sono terminati con uno spinotto (da inserire nei connettori) che mi sembra di volgare ottone. Ho pensato quindi che l'acquisto di connettori "hi-end" sarebbe stato vanificato proprio dallo spinotto. Al momento ho soprasseduto all'acquisto e ho deciso di "spellare" i Mit, rendendoli così irrivendibili (ma la cosa non mi tange, visto che non sento l'esigenza di sostituirli), scoprendo tra l'altro che, al di là della (spero non apparente) consistente schermatura e degli scatolotti, i cavi sono composti da 4 connettori in rame da diversi diametri (direi alcuni di 0,5 mm. e altri di 0.75).
Ebbene, magari il tutto sarà dovuto a psicoacustica, ma sono certo d'aver avvertito dei miglioramenti nella pulizia e nel dettaglio nel suono delle mie Arden Mk2. Credo d'avere un impianto sufficientamente rivelatore affinchè ciò sia realmente accaduto (elettroniche valvolari e finali Trends e Icepower 50). Ovviamente gli spezzoni di cavo sono destinati ad ossidarsi, il che mi riporterebbe al punto di prima.
Aggiungo che forse anche tu potresti trovare assurdo pilotare le Arden con un ta2024, ma, francamente, quando le collego all'Icepower (circa 27w su 8ohm ad un tasso di distorsione accettabile) non avverto eclatanti differenze quanto a solidità del suono, pienezza dei bassi, dinamica, ecc. (semmai, a mio parere, il Trends è sempre superiore, seppure davvero di poco). Magari ciò è dovuto all'ascolto a livelli "condominiali".
Dopo questa mia digressione/testimonianza, l'unica cosa che ti domando è se a questo punto vale la pena acquistare dei connettori rca placcati in rodio per la coppia di miei cavi di segnale artigianali (cloni dei Jps Superconducor 2). Se tanto mi dà tanto....
Grazie per il tuo tempo.
Fabio - E-mail: fabiofa2 (at) alice.it

LC
Caro Fabio,
potrebbe essere che nel tempo i connettori dei tuoi MIT si siano ossidati, eliminandoli e utilizzando il cavo nudo hai di colpo eliminato delle resistenze di contatto dovute ai diversi materiali e all'eventuale ossido. Il cavo spellato, ma l'ho scritto altre volte, è un'ottima soluzione, basta avere l'accortezza di controllare di tanto in tanto che il materiale (rame) non si ossidi. Talvolta è sufficiente un semplice attacca/stacca per migliorare la conducibilità del contatto. Una cosa è certa: le banane e le forcelle hanno avuto tanto successo in ambito audiophile per il semplicissimo motivo che sono comode da usare, le prime in particolare. E siccome gli audiofili spesso provano tanti cavi.... :-)
Purtroppo, di solito, questi connettori sono di materiale poco nobile, maldestramente nobilitato con la placcatura oro che previene sì le ossidazioni, ma conduce peggio del rame nudo. Ecco perché in ambito high-end si sono fatti strada i connettori in rame, placcati in rodio.
Il mio consiglio è quello di tenere i cavi nudi e di dormire sonni tranquilli. Volendo, potresti sperimentare le forcelle DIY proposte dal nostro lettore la settimana scorsa.
Per quanto riguarda invece la potenza realmente necessaria in ambito condominiale, essa è regolata da una ben nota legge fisica: infatti essa è inversamente proporzionale all'età media dei vicini di casa: più alta è l'età, più bassa sarà la potenza necessaria ;-)
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Collegare l'iPad all'amplificatore
Buongiorno Direttore, la disturbo per chiederle un consiglio su un impianto, veramente entry level, che mia accingo ad assemblare leggendo le risposte che ha dato ad altri utenti. L'impianto sarebbe così composto:

Per il momento eviterei il lettore CD, perché vorrei utilizzare il mio IPAD per la gestione della musica liquida (o per l'utilizzo di Spotify), qui nascono le mie perplessità, da quanto ho potuto capire (mi scusi ma le mie conoscenze in materia sono veramente elementari) non è possibile collegare l'IPAD al DENON, è così?
Se veramente fosse così mi può consigliare un amplificatore, di pari livello, che possa essere collegato all'IPAD, oppure esiste un modo di collegare il DENON all'IPAD?
Grazie mille, spero di non averlo posto un quesito a cui aveva già dato una risposta, ho provato a cercare nelle risposte precedenti ma non ho trovato nulla che facesse al mio caso.
Giancarlo - E-mail: ferrarig.gf (at) gmail.com

LC
Caro Giancarlo,
in parte, al tuo quesito, avresti potuto trovare risposta in questa stessa rubrica (
Vol. 706) dove consigliavo di dotare l'iPad di un Apple iPad Camera Connection Kit (si chiama CCK, e costa 29€). Con questo accessorio si può prelevare dall'iPad il flusso di dati tramite cavo USB e quest'ultimo può essere collegato a un DAC esterno, che andrebbe poi in un ingresso linea del tuo amplificatore. Forse può sembrarti macchinoso ma via cavo non si può fare altro.
L'altra soluzione, priva di cavi, è l'abbinata AirPort Express/AirPlay, che consente di inviare wireless la musica dal tuo iPad all'Airport Express, vedi i dettagli sul sito Apple. Ancora, potresti utilizzare un receiver bluetooth come il Weezy che abbiamo recensito: si collega via bluetooth al dispositivo e poi tramite un cavo audio di segnale direttamente a un ingresso linea dell'amplificatore. La qualità pare non sia esente da qualche pecca, comunque. Questa è senza dubbio la soluzione più pratica, economica e veloce.
Qualora optassi per l'abbinata CCK + DAC USB, la spesa potrebbe aggirarsi sui 150 € forse meno, visti i 30€ per il CCK e il centinaio di euro per un DAC USB entry-level (es. il Superpro 707). In alternativa, cade a proposito la recensione che pubblichiamo questa settimana dell'amplificatore SoundSea Bora 20 che può essere collegato all'iPad senza fili, direttamente via bluetooth. Certo, il prezzo (un migliaio di euro) supera di gran lunga il valore del tuo impianto completo...
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Salve, mi chiam Edo, posseggo il seguente impianto:

Ora ho inserito TV Panasonic 39" Full HD e lettore Blue Ray PANASONIC,l'audio del DVD l'ho collegato all'ingresso video del pre Conrad Johnson e devo dire che il DVD di De Andrè si sente e si vede bene. Questo vuol dire che non serve il multicanale per avere un buon Home Theater ma basta un buon 2 canali.
Ciao,
Edo - E-mail: edocorri (at) alice.it

LC
Caro Edo,
ti ringrazio per la testimonianza, che conferma quello che sosteniamo da anni ovvero che si può godere tranquillamente della visione dei DVD anche tramire un semplice impianto due canali real stereo :-)
Certo, l'esempio del DVD di De Andrè forse non è proprio calzante, visto che gli appassionati di home cinema non vorrebbero rinunciare a tutti gli effetti surround presenti in un buon film, ma rende l'idea in ogni caso. Alla fine si tratta più di una questione psicologica: dopo aver fatto tanto per essere immersi nel surround si fa fatica a rinunciarci...ma si tratta soltanto di prendere coraggio e provarci, a patto di disporre di un impianto due canali di qualità, naturalmente. Infatti il punto della questione è proprio questo: con la stessa cifra investita per acquistare un sistema 5.1 si può prendere un essenziale impianto stereofonico. La qualità media dei componenti di quest'ultimo, a parità di spesa, sarà più elevata per forza di cose (il budget si spalma su meno componenti).

Pochi giorni fa è scomparso, all'età di 71 anni, Jack Bruce, co-autore e bassista del celebre gruppo dei Cream (insieme con Eric Clapton e Ginger Baker). Lo ricordiamo in una recente reunion del trio, alla Royal Albert Hall nel 2005, coi celebri brani White Room - Crossroads - Badge.
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su
YouTube. Buon ascolto!

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