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Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 31/1/2015 - 7/2/2015

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  1. Amplificare Klipsch
  2. Front-end analogico con 500€
  3. Sulla conversione analogico/digitale
  4. Nuovo ampli integrato tra 1000 e 1300€
  5. Considerazioni su un impianto HI-END
  6. Problemi con l'analogico
  7. Punte, sottopunte e ... punti di sutura!
  8. Sostituire un Cyrus?
  9. La storia di Sanyo
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Amplificare Klipsch
Un saluto a tutta l'equipe di TNT audio e buon anno, sono un vostro lettore assiduo patologicamente dipendente delle vostre recensioni/posta settimanale. Penso sia la mia terza lettera in poco più di un anno; vi scrivo per comunicarvi la mia umile recente esperienza in campo audio; dopo i problemi di buco di frequenza con le mie casse KEF xq30 per le quali Lei direttore mi aveva consigliato vari rimedi, ho ceduto al demone upgrade e piuttosto che fare quegli aggiustamenti di acustica ambientale che dovrebbero implementare la catena del suono mi sono venduto le casse in questione e mi sono letteralmente buttato sulle Klipsch RF 7. Sarà per fortuna, sarà perchè si tratta obiettivamente di un azienda con grande esperienza, ma io mi sono innamorato subito del suono. Per farla breve le sfumature di colore, la luce leggermente ambrata, il carattere vellutato nel rendere attacchi ma soprattutto i rilasci, che prima pure apprezzavo delle KEF, certo sì di una spanna inferiori rispetto alle Klipsch come prezzo, ma non tale da riflettere la distanza delle prestazioni sonore secondo me, sono diventati in confronto a quello che ascolto ora, delle leziosità, degli ornamenti non necessari rispetto al suono asciutto delle Klipsch.
Condivido con Lei che le Klipsch sono diffusori di sostanza, ora capisco la differenza con altri diffusori: nonostante non abbiano la risposta più piatta del mondo, non sono diffusori che indugiano su sfumature, sulle pieghe secondarie del tessuto musicale, come facevano le KEF (è come la percezione di una trasparenza parziale o fittizia, ricreata artificialmente e a scapito di qualcos'altro del messaggio musicale), ma restituiscono un realismo fuori dal comune.
Per la prima volta ho percepito la dimensione materica del suono, come se a suonare non fosse lo strumento in sé ma tutta l'aria che lo circonda, e che quest'aria eccitata divenisse materia viva e vibrante, emotivamente coinvolgente; sento lo schioccare delle corde, sento, mai come prima, che esiste un tempo nella musica e che è grazie ad esso che i singoli strumenti possono dialogare tra di loro o confluire in una struttura nella quale il tutto è più della somma delle parti; e allora mi chiedo è possibile che una cassa famosa per la resa della musica rock riesca a darmi una introspezione musicale inaspettata, anche in altri generi più complessi, per la quale non si è guadagnata la stessa reputazione?
Penso che si tratti di una resa del suono asciutta ed essenziale ma non assolutamente asettica, anzi direi che fa a meno di ciò che è accessorio per svelare la parte più essenziale del messaggio musicale; il rovescio della medaglia secondo me è che questi diffusori fanno a pezzi le registrazioni con poca dinamica o con poca cura per l'immagine del suono, ma non si può definire un vero difetto, solamente quei salti dinamici provocano assuefazione. Il tutto con a monte un mac come sorgente collegato con cavo ottico ad un Dacmagic di Cambridge Audio (a breve mi arriva un NAD m51) e un Marantz pm 17 come ampli integrato, quindi niente di trascendentale.
Ora fatta questa premessa volevo chiederle due cose, la prima: è possibile che la mia fonte preferita sia radio capital tv (sottolineo tv e non radio perchè con questa stazione quello che sto per raccontare non avviene) tramite un semplice tv Samsung che con cavo ottico mando al dacmagic? Cioè non stiamo parlando di sottili differenze, ma di un suono di un altra classe rispetto al mio mac, più bassi e più controllo, più profondità, tridimensionalità, più messa a fuoco, trasparenza e ricchezza armonica; mentre tutto ciò con le KEF xq 30 era solo una vaga impressione, ora con le RF 7 è molto più percepibile.
Nemmeno il mio Marantz cd 17 mkIII mi da uguali soddisfazioni; mi sembra di avere sentito che trasmettono in qualità audio master, ma comunque anche io sul mac ho formati audio ad alta risoluzione, ma non eguagliano quella raffinatezza. Certo non dico tutti i brani sono di uguale livello , ma tutti sono sopra la media della qualità del mio mac, alcuni sono ottimi, altri veramente fanno suonare il mio stereo in maniera divina. O il mio mac e player (jriver) e lettore cd non sono all'altezza, oppure mi è anche venuto il dubbio che io mi faccia influenzare dalle immagini che potrebbero darmi un coinvolgimento emotivo supplementare, visto che non sono un audiofilo navigato.
Spero di ricevere delle opinioni di qualcuno più esperto.
La seconda è la seguente: ho letto che molti utilizzano il nad m 51 anche come pre, avendo uno stadio dedicato di pregevole valore, quindi la mia idea sarebbe quella in un prossimo futuro, di acquistare degli amplificatori di potenza. Secondo Lei avrei dei vantaggi ad allestire una biamplificazione (linea per gli alti magari un valvolare anche a bassa potenza e quella dei bassi con un finale dual mono in classe d) oppure sarebbe un dispendio di risorse con risultati non proporzionali alla spesa? Come dovrei risolvere il problema della diversità di potenza dei due finali? Su un budget di 1500/2000 euro sull'usato avrebbe senso una tale complicazione o meglio la soluzione più semplice di un unico finale. Vorrei qualcosa di dinamico, autorevole, ma con suono non troppo aperto, e sarei orientato sulla classe d, ma tutti dicono che un suono magico le klipsch lo restituiscono solo con le valvole; inoltre non mi serve una potenza esorbitante ma ho letto che una erogazione di corrente più abbondante sarebbe meglio della potenza di targa. Insomma veramente non so come orientarmi.
Mi scuso per la mancanza di sintesi, e saluto tutta la redazione ringraziandovi delle letture liete e appassionanti che ci regalate.
Nicola - E-mail: nicozurru (at) live.it

LC
Caro Nicola,
sono felice che abbia trovato così grande soddisfazione nel cambio di diffusori, evidentemente quello delle Klipsch è il suono che stavi cercando. Altri audiofili avrebbero fatto, probabilmente, il percorso inverso (da Klipsch a KEF). Non c'è un assoluto, tutto dipende da cosa stiamo cercando in un certo momento del nostro percorso audiofilo. Non è escluso, infatti, che i tuoi gusti in futuro cambino di nuovo, dopo l'ubriacatura di dettagli e alta dinamica :-)
Quel che proprio non torna, invece, è la tua preferenza per il suono di Radio Capital TV, che dici di preferire a qualunque altra sorgente. Ed è strano perché si tratta di digitale compresso, come tutto quello che passa attraverso il digitale terrestre. Radio Capital TV dichiara di rimasterizzare i file audio ad altissima qualità, che non so cosa significhi, ma a me la parola rimasterizzazione fa sempre un po' di paura.
Quindi la sostanza della questione è perché tu preferisca un file digitale compresso a uno non compresso. Se stai usando lo stesso DAC per computer e TV e sul PC hai audio non compresso c'è qualcosa che non va nei settaggi del PC, evidentemente. Se invece stiamo paragonando brani in digitale compresso su entrambe le sorgenti allora può darsi che la qualità di quelli della TV (di quella emittente) siano di qualità superiore. Prova a collegare il tuo lettore CD al DacMagic e vediamo che succede. Se continuassi a preferire, a parità di disco (naturalmente!) il suono della TV, il problema temo sarebbe dentro la tua testa, che si lascia influenzare dalle immagini o da un suono tutto sommato meno corretto di quello digitale puro non compresso presente sui CD che, per definizione, non può essere migliorato. Prova anche ad ascoltare senza guardare le immagini, qualcosa potrebbe cambiare.
Per quanto riguarda la seconda domanda, io prenderei un solo finale di potenza da collegare al pre e alle Klipsch. Fai qualche prova, se possibile, tra valvole e transistor, e decidi secondo tuo gusto, non secondo quel che dicono gli altri. Tra l'altro, a mio parere, le Klipsch danno il meglio con una buona e vigorosa amplificazione a stato solido. Molti ci mettono amplificazioni a valvole con il malcelato intento di ingentilire e smussare il suono diretto delle Klipsch.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Front-end analogico con 500€
Buongiorno Direttore,
mi occupo di audio pro, dalla registrazione al pre-mastering su stanza acusticamente trattata. La catena audio è formata da scheda audio (mytek) e pre-amplificatore professionali (millennia) e da ascolti attivi (Geithain RL906). Ora vorrei affiancare a tutto questo un sistema analogico di solo ascolto tramite giradischi da collegare con catena analogica alle Geithain (escludendo ovviamente il mytek e il millennia).
Non posso ora permettermi un sistema audiophile ai livello di quello della mia catena professionale or ora descritta, ma comunque vorrei qualcosa di “interessante”. Devo capire cosa collegare tra il giradischi e le casse amplificate.
Immagino mi serva un phono-pre tra giradischi e casse per portare il segnale al livello di linea prima di entrare nelle casse, e inoltre pensavo a un attenuatore passivo (tra pre-fono e casse), come per esempio
questo per non sporcare in alcun modo il segnale e avere comunque il controllo del volume in uscita. Che ne dite? Può essere una soluzione interessante? Mi potete consigliare un giradischi ed eventuale pre-fono entry level ma comunque audiophile? Tetto giradischi + pre-phono = 400-500 euro. (se può considerare un set-up usato + uno nuovo)
I miei ascolti sono esclusivamente di musica classica, quindi ci tengo ad un segnale che rispecchi totalmente la fonte senza introdurre colorazione da parte dell'hardware coinvolto. Inoltre il giradischi dovrà essere molto essenziale e iper-facile da settare, come primo giradischi che possederò non vorrei qualcosa di complesso.
Grazie,
Alessandro - E-mail: vocalizzo (at) gmail.com

LC
Caro Alessandro,
ti servono un pre fono e un giradischi completo di braccio e testina. Non acquisterei un attenuatore passivo, momentaneamente potresti provare a utilizzare un qualunque ingresso analogico del tuo attuale pre, se ne fosse dotato (non lo conosco). In alternativa potresti prendere un pre fono dotato di controllo di volume in uscita, come ad esempio il TCC TC 754. Con 75€ ti porti a casa un pre fono assolutamente dignitoso e un regolatore di volume. Il vantaggio di questa soluzione è anche quello di eliminare un cavo di segnale in più, ossia quello che andrebbe da pre fono a pre passivo.
Il resto della cifra lo investirei in un buon giradischi, dotato di buona testina. Nel nuovo, con circa 400€, acquisti un Rega RP1 con testina Rega Carbon (300/350€ circa), ProJect DEBUT CARBON DC 2MRED (tra 350 e 400€) già dotato di una ottima Ortofon 2MRed. Sono entrambi giradischi semplicissimi, robusti e ben costruiti. Nell'usato potresti cercare modelli analoghi degli stessi Costruttori, dove installarei magari una testina di qualità ancora superiore. Se, però, da quel che dici, fossi un perfetto principiante nell'analogico, ti sconsiglierei l'acquisto dell'usato, il giradischi è un componente delicato e preciso, senza conoscere la sua storia passata meglio astenersi e non correre il rischio. Su un giradischi usato, comunque, saresti in ogni caso costretto ad acquistare una nuova testina e per averne una paragonabile alla Ortofon 2m Red montata sul ProJect devi preventivare circa 80-100€.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Sulla conversione analogico/digitale
Carissimo Lucio,
Ti do del tu perché ho letto che lo gradisci particolarmente in modo amichevole, ti scrivo questa mia, di certo non per crearti tedio, neppure per integrazione alla mia comunicazione in origine.
Questa mia vuole essere una semplice comunicazione ("Dritta") riguardo ai prodotti a listino NAD (quando voglio sono un po' "rompi..lle"), e ho messo sotto torchio gli importatori diretti per l'Italia del marchio NAD che mi hanno comunicato l'uscita di produzione di alcuni prodotti della serie Master, in specifico, non sono più a listino: l'ampli M3, il Cd player ed il Tuner M4 e M5, dunque una completa rivoluzione di prodotti sostituiti con dei nuovi, a parte la serie HT che resta in produzione, a questo punto rimane il rischio di poter effettuare un acquisto riguardante uno o più apparecchi obsoleti e fuori mercato per tramite della rete di vendita, questo discorso mi preoccupa anche per la serie classica BEE, ormai datata, di Nad, non vorrei che di qui a poco se ne escano anche loro di produzione!
Concludendo, mi permetto di esprimere un disaccordo pressoché totale a riguardo la politica ingegneristico/costruttiva e commerciale del Gruppo Nad: essendo un purista nei limiti del lecito per quanto riguarda l'analogico, rabbrividisco non poco nel veder presentati nuovi prodotti di fascia alta che per abbattere ulteriormente i disturbi e la distorsione, sono strutturati in modo da ricevere un segnale analogico, convertirlo in digitale campionandolo.... per poi riconvertirlo in analogico per poi mandarlo ai diffusori....., sono un tecnico alla vecchia maniera e so che quando si effettua una conversione dall'analogico al digitale (data una frequenza di campionamento) si effettuano dei "tagli di segnale" al messaggio analogico.
Non ultimo il fattore della compatibilità, gli apparecchi della serie Master risultano essere compatibili esclusivamente tra di loro, esempio: se volessi interfacciare un lettore CD della serie Classic o di un qualsiasi altro produttore, non sarebbe possibile in quanto nei nuovi prodotti si abbonda in entrate digitali e multimediali, a scapito di "UNA o massimo DUE!" entrate analogiche... che poi subirebbero una conversione di segnale in digitale.....
Personalmente, posso asserire che da quando si è diventati fruitori di musica liquida, per tramite di PC o lettori mp3... tutto è andato per il peggio! Ribadisco: quando si effettua una conversione (anche accurata) di un segnale analogico per tradurlo in digitale... si compiono dei "tagli" sulle frequenze (sull'onda del segnale), giungendo ad un prodotto finale "castrato" di alcune componenti (tagli), figuriamoci poi per ascoltare il tutto... effettuare una nuova riconversione in analogico!!!....., ovviamente con un ascolto in digitale si può notare un abbattimento di alcuni disturbi, ci si guadagna in pulizia di ascolto, si possono meglio ascoltare alcune coloriture (non naturali) compiute in studio di remixing, ma si perde una parte di vero segnale originale.
Un Cordiale Saluto, in attesa di leggerti,
Domenico - E-mail: udtech (at) tin.it

LC
Caro Domenico,
acquistare prodotti alla fine della loro carriera potrebbe essere un vantaggio, per due ragioni: si dispone della versione più aggiornata di un determinato progetto, senza gli immancabili vizi di gioventù e in secondo luogo, spesso, si risparmia non poco, in quanto i vecchi modelli in via di sostituzione vengono ceduti a prezzi ribassati per smaltire le scorte. Siccome le nuove versioni sono tali solo perché i cataloghi devono essere rinnovati periodicamente e quasi mai perché i modelli precedenti sono tecnicamente superati...capisci bene che la questione assume aspetti ancora più interessanti.
Mi sembra poi strano che gli apparecchi della nuova serie non possano dialogare con altri componenti di altri marchi, sarebbe un suicidio commerciale! Dubito che alla NAD siano così sprovveduti! :-)
Per quanto riguarda invece la questione della conversione dell'analogico in digitale devo, a malincuore, contraddirti. Non si effettua alcun taglio delle frequenze per fare la conversione, semplicemente si fissa una banda limitata, ben oltre il limite dell'udibile (nel caso del CD ben 22.000 Hz) e si esegue il campionamento. Nessuna castrazione, oggi questo processo è realizzabile a basso costo e altissima qualità, tale da rendere il doppio passaggio A/D - D/A del tutto indistinguibile dall'originale. Se ti fosse possibile, ascolta un sistema di questo tipo e cerca di riconoscere quando è in atto la conversione e quando no. Scommettiamo che non sarai in grado di determinarla?
Non so su cosa tu basi le tue convinzioni, se su ascolti diretti (di cosa?) o su reminiscenze scolastiche (sbagliate) sulla teoria del campionamento. Il teorema di Shannon funziona e funziona dannatamente bene, tanto da ingannare qualunque orecchio anche esperto. Di recente ho provato un componente (il
DSPeaker Antimode 2.0) che esegue la conversione da analogico in digitale, poi manipola in segnale in dominio digitale e corregge gli errori ambientali più grossolani. Ti garantisco che, per quanto imbarazzante possa essere, non sono riuscito a sentire differenze eclatanti tra il segnale convertito e quello standard. E prima di me, tanti anni fa, quando ancora queste tecniche non erano perfezionate, non ci riuscì neppure il grande Ivor Tiefenbrun, padre dell'analogico high-end (Linn), che dichiarò di essere in grado di sentire quando all'interno di una catena HiFi fosse presente una doppia conversione A/D D/A. La sua sfida fallì miseramente e non riuscì ad andare oltre il solito 50% statistico di risultati esatti (lo stesso risultato che avresti scegliendo a caso).
Permettimi dunque un consiglio: prima di assumere certe posizioni drastiche ASCOLTA e, magari dai un ripassino alla teoria del campionamento, non funziona così come pensi tu. I tagli di cui parli tu esistono ma sono quelli che si eseguono sui file MP3.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Nuovo ampli integrato tra 1000 e 1300€
Caro Direttore,
mi ritrovo nuovamente a scriverle per aggiornarla sui nuovi acquisti per il mio impianto hi fi. Faccio riferimento alla mia richiesta di informazioni/aiuto da voi pubblicata nella rubrica Lettere alla Redazione, settimana 22/11/2014 - 29/11/2014, denominata
Suono spento e privo di bassi. Per quanto concerne i diffusori, tra quelli che mi ha consigliato (KEF Q700, Indiana Line Diva 665, Sonus Faber Toy Tower e Quad 23L Classic), cercando su internet, mi sono imbattuto in un negozio in Sicilia che sembrava trattare Indiana Line e Sonus Faber, l'ho contattato e ho fissato un appuntamento per un ascolto; ho portato con me il mio Yamaha A-S500 e il mio lettore CD/DVD Sony DVP NS-405.
Giunto in negozio per l'ascolto, sono rimasto più che deluso in quanto mi sono stati proposti solo diffusori Focal (di Indiana Line e Sonus Faber, nemmeno l'ombra...) e ciò sebbene io avessi manifestato al rivenditore preventivamente gli articoli a cui ero interessato: in particolare Indiana Line, di cui ho notato essere presenti solo dei modelli da scaffale.
Ormai mi ero fatto più di 250km in auto e quindi ho deciso di procedere all'ascolto con quanto disponibile in negozio. In particolare, ho ascoltato dei diffusori Focal Aria 900 (non ricordo bene il numero della serie) demo (che ho scartato per costo, dimensione, ma soprattutto per il suono che non gradivo: in alcune tracce rock, il suono della chitarra era stranamente anonimo; non so se erano quelle casse demo...) con amplificatore e CD Cambridge Audio Azur 851 (suono per i miei gusti troppo cupo).
Ho chiaramente provato i diffusori con i miei componenti hi-fi, ma la resa è stata povera. Poi, dopo varie prove, ho capito che andava assolutamente sostituita la sorgente in mio possesso (lettore Cd/DVD Sony), ma anche il mio amplificatore Yamaha, a mio parere non andava: già con il volume a ore 10 (o poco più) il suono era distorto e sporco. Alla fine, dopo varie prove d'ascolto effettuate con amplificatore Marantz PM 6005 (che sulla carta dovrebbe essere molto meno potente del mio Yamaha, ma che in realtà si è dimostrato molto più preciso e vigoroso), ho deciso di acquistare il lettore CD Marantz CD6005 e i diffusori Focal Chorus 726; consapevole di dovere assolutamente cambiare anche l'amplificatore Yamaha.
Dopo alcune settimane dall'acquisto, mi trovo ad avere fatto un passo avanti: il suono è più pulito, c'è una certa articolazione sonora, i bassi sono presenti ed alcune tracce sono godibili, ma, per il resto...
L'ampli va in distorsione (clipping) già ad un volume che per me è troppo basso (poco più di ore 10) e ho la sensazione che il suono non sia così pieno come dovrebbe, manca di brio. Ascoltando la musica solo in alcuni casi riesco a godermela (registrazioni audio di particolare pregio o ad una risoluzione maggiore rispetto all'ordinario: il lettore CD ha un ingresso USB che consente di leggere tracce fino a 16bit/48 Khz e la differenza è apprezzabile), ritrovandomi piuttosto spesso a notare tutto ciò che non va.
Già nelle prove d'ascolto mi ero reso conto che il mio Yamaha andava sostituito; l'acquisto si è basato su una valutazione del lettore CD e dei diffusori effettuata con amplificatore Marantz PM 6005, la cui resa ho avvertito essere di gran lunga migliore, ma comunque non sufficiente o entusiasmante per giustificare un suo acquisto immediato. Preciso, comunque, che, durante le prove è stato usato un cablaggio particolare (JIB Aurea, JIB Argon, Van den Hul Mainserver; quest'ultimo non si è potuto usare sul mio Yamaha perché il relativo cavo di alimentazione non è staccabile). Il mio dilemma adesso è quindi l'amplificatore: cosa acquistare? Su quali puntare? Ho letto un po' su internet ma non ho affatto le idee chiare. Budget massimo sui € 1.000,00-1.300,00 circa (preferisco affrontare una spesa maggiore, piuttosto che economizzare e sostituire un ampli mediocre con uno la cui qualità sia solo leggermente superiore all'attuale). Che ne pensa del Marantz PM8005?
Gradirei avere inoltre un suo parere sui miei acquisti (lettore Marantz CD6005 e diffusori Focal Chorus 726).
La ringrazio anticipatamente per il tempo che mi dedicherà e la saluto cordialmente, augurandole un buon 2015.
Gino - E-mail: ginopro (at) libero.it

LC
Caro Gino,
hai acquistato dei buoni diffusori e un buon lettore CD, ora devi completare tutto con l'amplificazione. La tua esperienza è stata utile e conferma quanto vado dicendo da tempo ossia che i watt non sono tutto e anzi, talvolta, amplificatori meno potenti vanno meglio di altri che, sulla carta, dovrebbero essere superiori.
Nel tuo caso specifico, in tutta sincerità, non spenderei né 1000 né 1300€ per amplificare una coppia di diffusori che costa un migliaio di euro. Starei abbondantemente sotto, basta scegliere prodotti al di sopra di ogni sospetto: semplici, senza fronzoli e costruiti per pilotare qualunque carico. Tanto per fare qualche nome di apparecchi abbastanza facili da reperire ti direi: NAD C356BEE, Audiolab 8000S, Rega Brio R, Creek Evolution 50A, Arcam FMJ A19 o anche, nell'usato, un Naim Nait 5. Sono tutti apparecchi perfettamente in grado di far volare i tuoi diffusori e che stanno intorno ai 700/800€, cifrà assolutamente idonea allo scopo. Ti dirò di più: si tratta di amplificazioni in grado di reggere diffusori ben più impegnativi dei tuoi, come carico e come classe.
Per sentire tutto come hai ascoltato in negozio, ricorda, non basta spendere tanto nell'amplificazione: tutto il contorno deve essere adatto, dall'ambiente ai cavi senza dimenticare la disposizione dei diffusori.
Ricordati anche che un buon impianto HiFi non suona bene tutti i dischi: quelli incisi male li farà suonare male, non aspettarti una resa omogenea, anzi! Più elevata è la qualità dell'impianto e più evidenti saranno le differenze tra un disco e l'altro.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Considerazioni su un impianto HI-END
Buongiorno a tutto lo staff TNT-Audio.
Mi chiamo Diego, sono un appassionato di musica da molto tempo trasversalmente in tutti i generi. Ho da tempo maturato la volontà di realizzare un impianto Hi-end per casa con calma, selezionando ogni pezzo in base a criteri di qualità, durabilità andando soprattutto sul vintage per un mio discorso di impareggiabile fascino e piacere (anche estetico) che questi a mio avviso restituiscono. Ho iniziato qualche tempo fa con il giradischi, comprato in occasione della mia laurea, un Pro-Ject 2Xperience Acryl preso usato da un rivenditore di fiducia riferimento nel settore su Lecce. In realtà, dopo questo a mio avviso esaltante acquisto, ho iniziato a comprare vinili e non ho proseguito nella costruzione del mio impianto, soprattutto perché più proseguivo...maggiori erano i dubbi sulle scelte.
Ho trovato il vostro sito TNT-Audio, dove sono riversate tonnellate di informazioni sulla necessità di costruire un impianto con equilibrio e oculatezza. Ho perciò deciso di scrivervi, con la speranza di ottenere informazioni utili sulla scelta dei miei pezzi per l'impianto. Ad oggi la mia idea sarebbe di indirizzarmi su un budget di spesa totale intorno ai 1500-2000euro. Vorrei acquistare una piastra per cassette vintage, sintonizzatore radio, lettore cd, ampli, diffusori.
Riguardo la scelta dei singoli pezzi mi sono sempre interessato su marchi rinomati dal punto di vista qualitativo non tralasciando anche le più mere considerazioni estetiche. Ad esempio riguardo la piastra cassette mi ha sempre affascinato la Nakamichi 200 ZXE o 200. Ovviamente non ho potuto esimermi dal risentire del fascino dei prodotti McIntosh (il solo MI-3 si trova per circa 1000€!), a tal punto da lasciarmi sedurre dall'idea di prendere un pezzo di questa celeberrima casa, magari il sintonizzatore radio o magari un ampli, oppure idea ancor più malsana il Mcintosh MI-3 Maximum Performance Indicator. Sul lettore Cd non ho un'idea precisa, ero indirizzato su un Linn, ma era solo un'idea. Vorrei quindi porvi il quesito portante di questo mio messaggio: con quali criteri scegliere gli elementi del mio futuro impianto? E' corretto proseguire con i miei criteri poc'anzi presentativi, scegliendo ad esempio sorgenti di case ed epoche differenti? Riguardo ampli e diffusori (scelta sicuramente tra le più delicate), quali sono i criteri portanti che dovrei seguire? Sarebbe corretto prendere un preampli valvolare ed un finale integrato, oppure è una scelta priva di senso? Avreste dei modelli da consigliarmi nel costruire il mio impianto?
Ecco, come avrete potuto capire, sono abbastanza combattuto su alcune scelte, totalmente in alto mare per altre.
Sono fiducioso in una vostra risposta che sicuramente potrà far luce tra le mie contorte idee e darmi maggiori elementi per poter continuare in questo mio piccolo sogno.
Vi ringrazio per l'attenzione e il tempo che potrete dedicarmi,
buona domenica e buona musica :)
Diego - E-mail riservato

LC
Caro Diego,
ho volutamente lasciato intatto il titolo della tua missiva per evidenziare un aspetto da mettere in chiaro subito: il termine hi-end, di solito, connota apparecchi senza compromessi, né tecnici, né qualitativi né di costo. Tu vuoi mettere insieme un impianto completo di giradischi, deck a cassette, tuner e quant'altro spendendo 2000€...diciamo che il termine hi-end sarebbe assolutamente fuori luogo.
Ciò premesso, ti invito innanzitutto a leggerti le
FAQ del nostro sito, almeno relativamente alla scelta dei componenti, dovrebbero chiarirti un po' le idee. In secondo luogo sarei propenso a bocciare la tua voglia di vintage a tutti i costi, per tante ragioni che da anni espongo su questa rivista e su questa rubrica in particolare. Uno dei tuoi requisiti, infatti, fa riferimento a durabilità (parole tue). Ebbene, di durevole, in componenti HiFi vintage, c'è rimasto ben poco e di sicuro andresti incontro a problemi, possibili revisioni, ricerca affannosa di pezzi di ricambio introvabili etc. Se durevole deve essere, l'impianto non potrà essere vintage, a meno che uno non metta nel conto di doverci star dietro, con disossidazioni, revisioni e quant'altro.
Con la cifra totale che hai stanziato il fascino dei McIntosh temo te lo debba dimenticare, purtroppo, meglio puntare su oggetti moderni e di prezzo proporzionato al budget. Il giradischi va benissimo, su tuner e cassette non mi soffermo perché li reputo acquisti inutili: le cassette non esistono più e per la radio va meglio Internet o un qualunque tuner entry-level, visto che in FM si trasmettono file MP3 super-compressi. Al massimo potresti prendere un tuner degli anni '70 analogico, pagarlo 100/150€ e sperare che non ti dia problemi, idem per la piastra a cassette.
Concentriamoci su amplificatore, lettore CD e diffusori. Eliminando dal budget massimo la spesa per tuner e piastra (facciamo 300€?) ti restano 1700€ da spalmare sui tre componenti principali. Non dici niente dell'ambiente dove andranno collocati i diffusori, per cui non è facile darti un consiglio mirato. Se lo spazio lo consente, punta su una coppia di torri da pavimento, dedicandoci circa la metà del budget a disposizione (800€ diciamo). I marchi possono essere un po' quelli che si ripetono settimanalmente su questa Rubrica: Indiana Line, Wharfedale, KEF, Cabasse, Mission...
Per amplificazione e lettore CD prenderei una coppia monomarca, ad esempio Rotel o Cambridge Audio, coi restanti 800€. Controlla che l'amplificatore possieda l'ingresso per il giradischi, naturalmente (quasi tutti i Rotel ce l'hanno, ad esempio). In alternativa, con 1000€, la coppia italiana Vela Audio (ampli con fono e lettore CD).
Lo so che non è ciò che volevi sentirti consigliare ma tra il sogno e la realtà, talvolta, è meglio scegliere la realtà...
Per convicertene, prova a leggere la lettera nr. 8 in questa stessa pagina.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Problemi con l'analogico
Buonasera Lucio, le scrivo per la prima volta e spero possa aiutarmi su alcuni problemi che ho sul mio giradischi, posseggo un Pro-ject extension 10 con braccio 10cc evolution, testina Ortofon quintet bronze, ho fatto tarare e installare la testina dal mio negoziante, è messa in dima con una dima abbastanza professionale della pro-ject, ha bilanciato il tutto, solo non capisco come mai al momento di pesare la testina, 2,3gr consigliati dalla Ortofon, il peso varia a calare partendo dall'inizio del piatto fino al centro, per capirci, la peso all'inizio del piatto a circa 2,320gr, poi la peso al centro senza aver modificato nulla e mi ritrovo 2,310gr fino ad arrivare alla fine del piatto dove la bilancia mi legge 2,300/2,299, è normale che vari? E perché?
Poi un altro problema fastidioso, dopo aver impostato l'antisketing sulla prima tacca esterna (che corrisponde al valore "3" consigliato dalla casa per pesi oltre i 2gr) vado ad adagiare la puntina all'inizio del disco e quest'ultima scivola rovinosamente fino al primo solco inciso del primo pezzo, dopodiché la lettura di tutte le tracce è regolare, ma non capisco se tutto è regolato a dovere perché nella parte iniziale liscia del disco la testina scivola per poi fermarsi e leggere dal primo solco?
Invece che vedere scorrere tranquillamente la puntina fino ad arrivare a leggere il primo pezzo inciso? Praticamente il "timcode" iniziale non c'è, la testina scivola fastidiosamente, non riesco a capire come risolvere la cosa, spero possa aiutarmi a risolvere il problema. Ps il problema è presente spesso e con tutti i dischi, vecchi e nuovi.
Saluti,
Andrea - E-mail: afo.net (at) tiscali.it

LC
Caro Andrea,
il giradischi è perfettamente in bolla? Hai provato a mettere una livella sul piatto per vedere se è perfettamente orizzontale? Se il peso varia da un punto all'altro del piatto mi vien da pensare che questo non sia perfettamente in piano. Ricordati, comunque, che la misura andrebbe fatta con l'antiskating a zero. Le variazioni che hai misurato, in ogni caso, non sono significative, basta un grado in meno o in più nella temperatura della stanza per modificare molto più pesantemente la risposta elastica del cantilever che sorregge lo stilo di lettura. Il peso, comunque, va impostato col braccio nello spazio libero tra piatto e fine corsa del braccio a riposo, facendo uso dei riferimenti sul contrappeso, e poi verificato con bilancina digitale posizionata a metà strada tra centro del piatto e bordo esterno.
È invece abbastanza strano il fatto che la puntina scivoli velocemente verso il primo solco, sembrerebbe che l'antiskating non stia funzionando o sia insufficiente. Infatti l'antiskating è una forza che tira il braccio verso l'esterno del disco, proprio per controbilanciare la forza che porterebbe la testina verso il centro di rotazione. Non a caso, infatti, quando si solleva la testina dal disco questa si posiziona sempre uno o due solchi prima rispetto al punto precedente, segno che la forza di anti-skating ha tirato il braccio verso l'esterno. L'effetto dipende molto da sistema a sistema e dall'attrito che il braccio incontra nello scorrere sul ponticello dell'alzabraccio. Ti consiglio pertanto di controllare bene, sul
manuale d'uso del braccio, come si imposta correttamente l'antiskating. Secondo me stai sbagliando qualcosa proprio in questa fase.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Punte, sottopunte e ... punti di sutura!
Buongiorno gentilissimo direttore. Sono un lettore di vecchia data della sua rubrica.
Innanzi tutto grazie le sue risposte, sempre molto precise, e per i commenti, a corollario, spesso con quel tanto di di ironia che non guasta nei rapporti fra le persone. In questi giorni sembra che l'ironia, invece che qualità, stia diventando un difetto. Per alcuni un ... peccato mortale.
Mi perdoni la divagazione. Vengo a raccontarle il mio "problema". Sono il felice possessore di un paio di diffusori Sonus Faber Signum, con relativi piedistalli. Quest'ultimi, naturalmente, poggiano su 4 punte. Fino ad oggi tutto bene, la mia sala da pranzo, in cui erano sistemati, ha un pavimento in ceramica. Fra poco, però, ci trasferiremo in una nuova abitazione con pavimento in parquet. E adesso?
Ho pensato a dei sotto punta (non che ne abbia visti moltissimi su internet!), ma in caso di trascinamento ... il problema resta.
Mi è venuta una idea, anche se magari potrei essere tacciato di blasfemia ... e se togliessi le punte e facessi poggiare sul pavimento l'ampia base metallica, magari inserendo dei feltrini, o gommini rigidi? O magari di qualche altro materiale?
In attesa di una sua cortese risposta (usi l'ironia -per carità!!! - anche se ritiene la mia una idea sconsiderata) la saluto Cordialmente.
Flavio - E-mail: flavio_lorenzini (at) virgilio.it

LC
Caro Flavio,
grazie per le parole di apprezzamento, sempre benvenute! Sono d'accordo con te che l'ironia e in particolare l'auto-ironia siano doti che scarseggiano, specie negli audiofili, tutti dannatamente troppo seri, con problemi enormi e dubbi assillanti. Che sia forse un modo per sfuggire ai problemi veri, ingigantendo quelli fittizi? Può darsi!
Per quanto riguarda la salvaguardia del parquet puoi usare diversi stratagemmi. Ad esempio, delle sottopunte con incollati dei feltrini sotto, puoi anche realizzare tutto in casa con 8 monete da, diciamo, 50 centesimi (se proprio vogliamo esagerare) da forare leggermente con un trapano e una punta fine per metalli, giusto il tanto che basta per ricavare l'incavo per la punta. Incolli dalla parte opposta dei feltrini e hai finito. Con pochi euro hai risolto il problema. Qualora volessi risparmiare ulteriormente potresti usare delle vecchie monete da 50 o 100 lire, qualora ne avessi 8 disponibili. Così risparmi anche i 4 euro di monete correnti :-)
Esistono, comunque, delle ottime alternative, ad esempio le sottopunte
Atacama Spike Shoes che ho recensito qualche anno fa: metalliche dalla parte dell'incavo e gommose antiscivolo dall'altra. Ancora, esistono delle punte non appuntite, ovvero le SoundCare Superspikes, anche queste recensite qualche tempo fa. In pratica è un sistema punta/sottopunta integrato: risolve tutti i problemi (sicurezza, stabilità, estetica) e funziona dannatamente bene. Nel tuo caso, ad esempio, avresti il vantaggio non indifferente che tutto il sistema resterebbe al suo posto anche quando dovessi trascinare casse e supporti, cosa che non accade invece con sottopunte tradizionali che, tipicamente, saltano via al primo spostamento.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Sostituire un Cyrus?
Carissimo Lucio,
Il mio fedele ampli Cyrus 2 ha smesso di funzionare. E' il secondo guasto in un anno. La prima volta avevano rifatto l'ingresso fono e sostituito i finali, ed era costato parecchio. Ora in negozio sono molto più cauti a consigliarmi l'invio al concessionario per una nuova riparazione. E' comprensibile, dopo 22 anni di onoratissimo servizio probabilmente si aspettano che, riparato questo guasto, si rompa subito dopo un altro pezzo. Ho sentito parlare di bachelizzazione dei componenti, non so cosa sia ma suona davvero terribile.
Il resto della catena è formata da lettore Arcam alfa, giradischi Thorens 160 con braccio Mission e testina M A 2002, diffusori Dynaudio Contour 1 Mk 2. C'è anche una radio Onkyo. Ambiente: un soggiorno rettangolare di circa 30 m2 arredato con librerie, tappeti tende e quant'altro, stand vicini alle pareti di giorno, e ben staccati quando alla sera, finalmente, riesco ad ascoltare qualcosa come si deve.
Un impianto che ho dai primi anni '90, formatosi in un paio d'anni di ricerca ed aggiustamenti e da allora invariato. Ascolto musica classica, ho un debole per le voci femminili, ultimamente ho scoperto le opere liriche, ma ho ancora una collezione di LP anni 70 e 80 (Genesis, Frank Zappa, U2, Dire Straits ecc.), che ascolto volentieri e che sto facendo conoscere ai miei figli.
Ed allora eccomi qui a farti partecipe dei miei dubbi: ripararlo di nuovo? Cercare nell'usato un altro Cyrus o qualcosa di simile, naturalmente molto più recente, che possa darmi un suono paragonabile? Se non un Cyrus cosa? Oppure seguire la curiosità, la voglia di cambiamento che mi ha provocato la lettura di molte recensioni, anche su TNT, e prendere un ampli classe T/D (per esempio un Dayton 100a, per i 50 watt) e un pre- fono con un numero di ingressi sufficiente? Oltre al resto sarebbe un risparmio, che non guasta mai. Il budget potrebbe essere 5-600 euro, ma l'obiettivo è trovare un suono paragonabile a quello a cui sono abituato al minor costo possibile.
Abbinando un Dayton (o un'altro ampli T di potenza sufficiente) ai miei diffusori che suono potrei aspettarmi, paragonato al Cyrus?
Visto che mi è impossibile ascoltare un eventuale ampli in classe T con le mie casse, cosa pensi di questa ipotesi?
Grazie per l'attenzione, e per la passione che trasmetti. Se è vero che la bellezza salverà il mondo, TNT sta facendo la sua parte.
Con stima,
Giuseppe - E-mail: pippoesilvia (at) teletu.it

LC
Grazie Giuseppe,
per le belle parole e il bellissimo auspicio! Magari bastasse la bellezza a salvare il mondo! Comunque, ognuno di noi deve fare la sua parte, potremo dire di averci almeno provato, magari regalando qualcosa di nostro (ad es. il nostro tempo) agli altri senza chiedere niente in cambio.
Mi dispiace tanto sapere dei guasti seriali al tuo Cyrus 2, cominciano a essere un po' troppo frequenti e seri, persino sospetti per un apparecchio di 20 anni fa. Non so, a questo punto forse puoi abbandonarlo al suo destino, magari provare a venderlo per pezzi e recuperare parte della cifra per acquistare un degno erede. Secondo me il Dayton avrebbe potuto essere una buona soluzione, se il carico delle tue casse non fosse un pochino troppo basso. Il chip Tripath del Dayton non gradisce i carichi troppo vicini ai 4 Ohm. Inoltre, il problema è che dovresti abbinarci un pre fono, diciamo da almeno un centinaio di euro, per eguagliare la qualità dello stadio phono del Cyrus. Saremmo già oltre 200€, cifra con la quale comunque, nel nuovo, non è che acquisti chissà che. Tuttavia, il dubbio sulla effettiva compatibilità elettrica con le tue casse permane e forse sarebbe più saggio rivolgersi ad altra amplificazione. Certo, dovessi avere qualche amico/conoscente che ti facesse provare il Dayton o ampli equivalente coi tuoi diffusori non esitare a cogliere l'occasone!
Nell'usato potresti provare a cercare qualche Rotel recente (dotato di ingresso phono) o Arcam. Nel nuovo, con 500€, già dotato di phono, ci sarebbe anche l'italiano
Vela amp. Vedi anche se riesci a recuperare un Rega o un Naim Nait recenti, dotati di scheda phono.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

La storia di Sanyo
Buongiorno, mi chiamo William e scrivo su riviste e nel mio blog: http://intervisteweb.blogspot.it/
Mi imbatto spesso su Internet sulla sua rivista dedicata al Hi Fi e mi interesserebbe una sua opinione su Sanyo, la società giapponese che negli anni 70'-'80 ha costruito interessanti componenti Hi-Fi. E' mia impressione che la casa giapponese sia stata spesso sottovalutata, per componenti quali piastre a cassette, amplificatori, ecc.. e sto conducendo un'inchiesta che si sta rivelando molto interessante. Mi piacerebbe avere un commento suo su questa società e sui suoi prodotti.
La ringrazio anticipatamente,
Saluti,
William - E-mail: william.molducci (at) inwind.it

LC
[Sanyo TP1000]
Caro William,
in 20 anni di presenza online con TNT-Audio questa credo sia la prima volta che mi venga chiesto un parere su Sanyo, segno che le tue sensazioni sono sostanzialmente corrette. Il marchio giapponese, anche negli anni '70, quando forse ha realizzato le sue cose migliori, non ha mai goduto, specie qui in Italia, di grande considerazione.
Io ricordo alcuni apparecchi interessanti, in particolare quelli della pretenziosa serie Plus, diversi giradischi e qualche coppia pre/finale, pure molto belli a vedersi. In particolare, mi restò impresso il giradischi TP1000 (in foto a destra), un grosso e pesante trazione diretta con un motore in DC privo di spazzole, una novità per l'epoca (1974/75). Montava persino un bel braccio Acos Lustre GST-1. Le vicissitudini del marchio, l'acquisizione del brand americano Fisher nel 1975 e una certa confusione d'immagine che si era creata tra i consumatori ne decretarono la fine intorno ai primi anni '80. Il periodo d'oro resta quello degli anni '70, ma gli apparecchi sono praticamente introvabili.
Non so dirti se Sanyo sia stata sottovalutata a torto o a ragione, certo è che tra i grandi colossi giapponesi è uno di quelli che ha avuto meno successo e vita più breve. Non si ricordano prodotti memorabili a parte quelli citati, o comunque componenti che in qualche modo possano aver lasciato un segno indelebile nella storia dell'HiFi. Se ti fai un giretto presso i forum di appassionati vintage il nome Sanyo è citato molto, molto raramente. Forse è un peccato, o forse no, ma Sanyo aveva nell'elettronica di consumo il suo core-business e certamente l'HiFi era solo una piccola nicchia del grande Costruttore nipponico.
Non so a cosa porteranno i risultati della tua inchiesta, sarei curioso di restare aggiornato sugli eventuali sviluppi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Direttore, scrivo solo per ringraziare per la dritta ricevuta: curiosando un po' nella rubrica della posta in inglese ho trovato il link diretto per acquistare la Sinfonia Fantastica e preso dalla febbre compulsiva da shopping di roba buona ho comprato anche un Rimski-Korsakof e un Mozart. Al prezzo di 17 euro l'uno spedizione compresa.
Che dire: meno male che TNT-Audio c'è!
Alberto - E-mail: vero_bastardo_dentro (at) yahoo.it

LC
Caro Alberto,
sono felice di averti aiutato ad arricchire la tua discoteca. La Sinfonia Fantastica di Berlioz della Reference Recordings è, da sempre, un must per tutti i recensori e gli audiofili di tutto il mondo: buona interpretazione ed esecuzione, eccellente e spettacolare registrazione, capace di far innamorare della musica sinfonica anche il più recalcitrante degli ascoltatori...
Occhio ai picchi di segnale, capaci di mettere facilmente in crisi amplificatori e diffusori!
Grazie per il feedback!

Anche Demis Roussos, fondatore degli Aphroditès Child, e Edgar Froese, fondatore dei Tangerine Dream, sono mancati pochi giorni fa all'affetto dei fan. Li ricordiamo così, in due celebri brani dal vivo... Nel caso questi embedding dovessero essere vietato/disabilitato, potete visionare i video direttamente su YouTube (Demis Roussos/Aphroditès Child)) e YouTube (Tangerine Dream). Buon ascolto!

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