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Lettere alla Redazione

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Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
Potete anche unirvi al nostro gruppo di discussione sull'HiFi!!!

I volumi della posta precedente

  1. Critiche?
  2. Critica: realizzare i progetti TNT...che fatica!
  3. Intelligenza
  4. Esperienze di tweaking andate a buon fine
  5. Curiosità stereofoniche
  6. Impianto da prima comunione
  7. Immagine del suono
  8. Cavi TNT Star
  9. Re: Critiche
  10. La Musica

Critiche?
Caro Lucio,
seguo ormai da troppo tempo il tuo (vostro) sito e devo dire che comincia a diventare decisamente noioso :-) :

È ora di fare qualche cambiamento, di invertire un po' la rotta, di rinnegare un po' il passato... lo fanno tutti !!!

Ma ora vengo al dunque prendendo spunto da una risposta data nell'ultima rubrica della posta ad un lettore che desiderava, con un budget di 2.500 Euro, sostituire i propri diffusori.
Tu suggerivi, un po' sottovoce dal mio punto di vista, di ascoltare gli eventuali candidati "anche" nella propria sala d'ascolto.
Su questo argomento ti ho tediato ormai diversi mesi orsono e dopo un tuo gradito incoraggiamento sono riuscito a trovare un rivenditore che si è dimostrato disponibile a tale richiesta.
Il risultato ??? : probabilmente non avrò effettuato il miglior acquisto possibile, ma, quantomeno, la scelta è stata più consapevole e più adatta al mio ambiente di ascolto.

Ordunque la mia opinione è che, a partire da un certo prezzo, e per me 2.500 Euro fanno già parte di questa soglia, l'ascolto casalingo è d'obbligo e quindi privilegiamo i rivenditori che ce lo consentono anche a discapito di qualche sconto supplementare o dell'opportunità di portarci a casa qualche pezzo ben recensito ;-)
Un saluto di cuore a te a tutti i collaboratori.
Giuseppe Galli - E-mail: giuseppegalli@libero.it

LC
Caro Giuseppe,
grazie per il supporto e la comprensione. Pensa che qualche lettore mi ha accusato di consigliare troppo spesso di ascoltare con le proprie orecchie (secondo lui avrei dovuto fornire la "pappa pronta") e, possibilmente, nel proprio ambiente, adducendo la scusa che NESSUNO farebbe provare gli apparecchi a casa.
Orbene, per cifre modeste ciò può anche essere vero, ma quando si arriva a qualche migliaio di Euro pretendere un tale servizio è nostro diritto. Per il rivenditore, che a malincuore toglie un apparecchio dalla "vendita" per qualche giorno, resta sempre il tempo risparmiato in ascolti in negozio che sono comunque "onerosi": preparare l'impianto, cambiare i componenti, sorbirsi le paranoie del possibile acquirente etc...sono cose che prendono tempo (e quindi, indirettamente, anche denaro), e che sarebbero annullate da una prova in casa.
Consiglio sempre, coi rivenditori più recalcitranti, di offrire un versamento preventivo di buona parte della somma totale, se ormai l'acquisto fosse deciso e si trattasse solo di restringere la scelta a pochi candidati.
Fa piacere constatare che i miei consigli non sempre sono farneticanti ma si basano su realtà che esistono ed operano nel settore con serietà e professionalità.
Ciao!
Lucio Cadeddu

Critica: realizzare i progetti TNT...che fatica!
Gent.mo Sig.Cadeddu,
innanzitutto vorrei ringraziarla, anche a nome di tanti appassionati, per la realizzazione del suo sito. Non esiste niente di simile, in Italia, quindi è diventato presto un riferimento per chi, come me, vuole opinioni e consigli chiari e, soprattutto, disinteressati.

Vorrei però muovere una piccola critica e ho deciso di scriverle dopo che, su un Newsgroup di appassionati di hi-fi, è stato sollevato lo stesso problema a cui sono andato incontro io stesso: la difficoltà di realizzazione dei vostri progetti.
In breve la mia esperienza: dopo aver letto moltissimi articoli di TNT, ho deciso di autocostruirmi i cavi di segnale e di potenza, gli stands per diffusori e di intervenire con qualche operazione di tweaking sul lettore CD.
Sono sorti subito i primi problemi: alcuni tipi di cavi per reti informatiche risultano sconosciuti nella maggior parte di negozi di elettronica e anche in quelli di computer (!!), gli anelli di ferrite sono introvabili e costosissimi (12,60 EURO per due ferriti minuscole, lunghe 2 cm e di 1 cm di diametro...tra l'altro non credo che così piccoli servano a molto), i cavi di alimentazione schermati quando si trovano ci sono solo di sezioni piccolissime, la "pasta per lavelli" a Rimini nessuno sa cos'è (di blue-tac neanche a parlarne, ti guardano come se fossi un marziano), il sughero che ho visto in numerosi negozi si sbriciola come niente (non credo che tutta la polvere che produce farebbe bene alla meccanica del CD...), il legno è costosissimo...tanto che due stands per diffusori mi sono venuti a costare sulle 150.000 lire (!!!!!).
Inoltre la difficoltà delle realizzazioni: saldare bene non è poi così facile, ci vuole un saldatore buono e bisogna conoscere la tecnica (se non si vogliono fondere guaine e connettori); lavorare il legno è roba da falegnami o da chiunque abbia già dell'esperienza, anche se si devono solo assemblare tra loro due pezzi bisogna sapere come fare, che colla usare, ecc...
La mia critica nei confronti del suo sito riguarda le mancate "avvertenze all'uso": premesso che non ho letto prorpio *tutti* gli articoli del Tempio del Tweaking, ma quasi....(quindi se sbaglio chiedo scusa), non mi pare che gli autori degli articoli avvertano il lettore dell'intrinsica difficoltà di alcune realizzazioni...
Certi interventi sono banali, come incollare del sughero (a trovarlo...!) dentro il cabinet di un lettore CD, o applicare striscioline di blue-tac (a trovarlo...!) sui componenti, o mettere dei piedini Upim (peccato che a Rimini la Upim non ci sia!) sotto le elettroniche......ma altri progetti non sono mica così facili...
Ad esempio la costruzione di stands per diffusori o della Torre Babele portaCD, o di alcuni tipi di diffusori (come i Munis)...vengono descritte come operazioni semplicissime e alla portata di chiunque: tagliate qui, incollate la, avvitate su, stringete giù...sarà anche facile a parole, ma a farlo veramente e senza i materiali giusti vengono fuori delle cose veramente brutte!!

Un'ultima osservazione riguarda il costo di tutto quello che ho appena descritto: l'autocostruzione, in definitiva, non fa risparmiare sempre e tutti...questo potevate anche dirlo! Se non si è più che pratici nello scegliere i materiali e, soprattutto, i negozi giusti, si rischia di spendere anche il triplo di quanto detto sul sito (dimostrabile scontrini alla mano!!) e poi certi materiali come il legno costano ovunque molto di più che in quel famoso centro del legno di Roma indicato negli articoli.
E qui finiscono le mie critiche, in quanto al di là di queste osservazioni, posso ammettere tranquillamente che nel realizzare questi progetti mi sono divertito e alla fine ho trovato grande soddisfazione (benchè il mio economico impianto hi-fi non mi permetta di apprezzare i miglioramenti...ahimè).
Un cordiale saluto a tutta la Redazione
Danilo - E-mail: dpace@libero.it

LC
Caro Danilo,
non credo che tu avessi qualcuno che ti puntava la pistola alla tempia intimandoti di spendere tutti quei soldi: hai cercato delle cose, le hai trovate ad un prezzo più elevato, eri liberissimo di NON COMPRARE! Non mi pare che ci sia stato costretto. Quella di spendere di più è stata una tua libera scelta...e ci vuoi accusare per questo? Scusa, ma a me sembra un po' eccessivo, non credi?
Migliaia di lettori di TNT-Audio hanno realizzato quei progetti (in Italia e nel mondo) e nessuno si è mai lamentato per aver speso più di quanto da noi suggerito. Anzi, il contrario, talvolta ci scrivono dicendoci che certi articoli si trovano per meno!
È vero, tuttavia, che reperire certi materiali non è facile. Per questa ragione ho sempre consigliato di iscriversi al forum di discussione e chiedere aiuto ai circa 1200 iscritti da ogni parte d'Italia. È altamente probabile che tra loro ci sia qualcuno della tua zona che abbia realizzato quei progetti, spendendo il giusto, e che ti saprebbe indirizzare verso i negozi "buoni" (standard o "on line").
Non solo, si trovano tanti appassionati disposti a regalare materiale che avessero acquistato in eccesso o a dividere la spesa della grandi bobine di cavi che non venissero venduti a metro terminato. Ancora, capita abbastanza spesso che iscritti al forum si scambino le proprie realizzazioni (o eventuali varianti di queste) per incrociare pareri etc etc.
Forse, anzichè lamentarsi e prima di gettare fango sul nostro operato, pubblicamente sul newsgroup, avresti/avreste fatto meglio a seguire questi semplici consigli, dettati dal buon senso e dall'intelligenza, se non altro.

Circa le avvertenze per l'uso: scusa se riteniamo (a torto, forse) di aver a che fare con lettori intelligenti e capaci di autovalutarsi: quando vado su un sito di elaborazioni motoristiche sono perfettamente in grado di capire quali siano le cose adatte alle mie capacità manuali e quali invece, pur dichiarate semplici, siano completamente al di fuori della mia portata.
Tieni conto che non esiste un modo per evitare problemi come quello da te sollevato: è un dato accertato che per quanto tu scriva le istruzioni per l'uso, come si dice, in maniera "idiot-proof" (cioè a prova di stupido) c'è sempre qualcuno che non capisce.
Per farti un esempio: inserire la spina nella presa di rete...c'è chi trova la spina ma non la rete. Ancora: il cassettino del CD-ROM che viene scabiato per un portabicchieri e così via. Non ci credi? Vai a vederti le collezioni di enormità ricevute dai centri di assistenza dei costruttori/venditori di personal computers, di automobili o...di HiFi.
Purtroppo è così!!!
Per quanto tu possa tentare di essere esaustivo, trovi sempre quello che o non legge con attenzione o, se legge, non capisce.
Ricordiamoci sempre che, prima di avviare la bocca e le mani, è meglio accertarsi che il cervello sia ben collegato ed installato nella scatola cranica.
Se mi consenti, un'ultima piccola citazione "professionale". Nella mia pagina web "lavorativa" cito gli errori più comuni che gli studenti commettono agli esami. Tali errori vengono poi sistematicamente ricordati e sottolineati con forza ;-) durante le lezioni. Per logica, non dovrebbero ripetersi più. Invece...indovina un po'.... ;-)
Ciao e...buone costruzioni! :-)
Lucio Cadeddu

Intelligenza
Caro Lucio buongiorno,
sono Marco e credo sia la quarta o quinta volta che mi rivolgo a te, ma oggi il quesito non è di origine tecnica in quanto l'impianto in mio possesso mi soddisfa pienamente. Del resto quando è stato comprato ho avuto modo di chiederti consigli e tra i tuoi consigli e le mie orecchie l'acquisto è stato azzeccato.
Il punto è questo: come fanno a non capire i produttori di apparecchi hi-fi che il vostro sito è giornalmente visitato da migliaia di persone tutte potenziali acquirenti di elettroniche?
Come fanno a non capire che un'indicazione, una "buona recensione" di Lucio & soci possono influenzare o perlomeno direzionare un acquisto? Come fanno a non capire che se tu consigli questo o quell'ampli in questa o quella fascia di prezzo puoi muovere il mercato in questa o quella direzione?
Il vostro lavoro lo portate avanti con estrema professionalità valutando tutti i marchi, ma io non capisco i produttori che, scusa il termine, vi "snobbano".
Il fatto che un produttore di apparecchi hi-fi non vi spedisca il materiale per una recensione risulta essere una zappata sui piedi; vuol dire che non si accorge dei buoni canali di vendita......
A me piace agire autonomamente nelle scelte, ma questo non toglie che il parere a TNT-Audio l'ho chiesto ugualmente, con l'umiltà di chi deve informarsi per potere operare un acquisto intelligente; ed è grazie anche a Voi che posseggo un impianto che mi permette di ascoltare musica in maniera dignitosa.
Grazie ancora a tutto lo staff di TNT-Audio ed al suo direttore
Ciao
Marco Bartalini - E-mail: bartax2@libero.it

LC
Caro Marco,
come già detto nella lettera precedente, è sempre e solo una questione di intelligenza. Chi è intelligente capisce, gli altri no, e magari si lamentano che i concorrenti vendono di più ;-)
Due esempi: l'americana Polk Audio, uno dei più grossi costruttori di altoparlanti del mondo - per volume di vendite, presenza sul mercato (da circa 30 anni) e diffusione internazionale - ha deciso di far recensire a noi in anteprima assoluta la loro nuova linea di prodotti pensati per il mercato audiophile. La motivazione? Non avendo pubblicità ed essendo letti (molto) in tutto il mondo, siamo credibili e dunque strategicamente rilevanti (o così dicono loro).
Quando queste grosse Aziende prendono simili decisioni non lo fanno perchè il sottoscritto gli sta simpatico o chissà per quali altri motivi, lo fanno dopo precise analisi di mercato.
Un piccolo costruttore italiano, invece (e non sono autorizzato a menzionarlo) ci ha cortesemente invitato a non citare più in alcun modo i suoi prodotti. E noi ubbidiamo, ovviamente!!!
Così va il mondo, caro Marco. C'è chi usa il cervello e VENDE, chi invece usa altri parti del corpo e si rode pensando al successo degli altri.
D'altra parte, il problema non è nostro, visto che abbiamo così tanta roba da provare che facciamo veramente fatica a tenere un ritmo decente. Molti, snobbandoci, pensavano che avremmo chiuso i battenti per mancanza di materiale da recensire. Ahiloro, la realtà è ben diversa e la coda dei costruttori "in attesa" che proviamo i loro prodotti si sta allungando oltre ogni lecita aspettativa.

Discorso analogo per la stampa specializzata: è sempre facile addossare ad altri (a noi, ad esempio, che offriamo informazione gratis e senza pubblicità) le colpe delle proprie incapacità imprenditoriali/editoriali.
Ricordo che tempo fa tesi una mano agli amici di Planet HiFi, webzine americana di HiFi: li difesi pubblicamente da un violento attacco di alcuni lettori/detrattori. Per ringraziarmi, non si degnarono neppure di rispondere. Sai che fine ha fatto ora Planet HiFi? Ha chiuso. Si, ha chiuso, acquistata (due suoi redattori soltanto, in realtà) dal colosso canadese Soundstage.
Come dico sempre, ognuno è libero di impiccarsi con la corda che preferisce.
Scusa la brutalità.
Lucio Cadeddu

Esperienze di tweaking andate a buon fine
Gentile Direttore di TNT, ho inviato a lei questa e-mail perchè non sono riuscito a capire (mi scusi!) a che indirizzo di posta vanno mandate le lettere.
Vorrei portare una mia personale esperienza che spero interesserà gli audiofili che visitano il sito.
Anni fa ero possessore di un JVC XL-Z442 (Pem di 2° generazione, con DDRP, componentistica d'uscita leggermente migliore di quella del modello attuale recensito da voi) sostituito poi nel tempo con vari lettori (mi piace sperimentare) anche di classe media.
Ora ho deciso di cimentarmi in un Tweaking, e ricordando di come mi piaceva il JVC, ho pensato che molte sue "pecche" fossero dovute all'alimentazione/stadio d'uscita/debolezze meccaniche.
Ho acquistato così il lettore JVC XL_Z 232, e tutto questo ben prima di accorgermi dell'esistenza del vostro sito, e della recensione su di esso!!
Ho rinforzato il cabinet, inserito un circuito stabilizzatore/filtro nell'alimentazione, modificato il pressore del disco nella meccanica (ora più leggero e centrato), sostituito l'operazionale d'uscita con dei BurrBrown opa2604ap e sostituito altri 10 condensatori sul percorso d'uscita.
Il suono è diventato notevole rispetto all'originale, soprattutto come dinamica, trasparenza ed estensione in basso.
Consiglio vivamente ai lettori di fare queste piccole modifiche (costo circa 50 euro). Vorrei proporre un quesito a proposito dell'alimentazione dell'impianto: è a vostro parere efficace/utile/possibile utilizzare un gruppo di continuità di quelli solitamente usati per alimentare i pc per alimentare cd e ampli, in modalità totalmente scollegata dalla rete, in modo da avere energia stabile e pulita??
Il tutto, naturalmente, anche a scapito di un'autonomia d'ascolto di pochi minuti (ma chi è audiofilo potrebbe accontentarsi di ascoltare anche poco, ma bene)?? (15 circa con un ups del costo di circa 250 Euro.
Grazie per un'eventuale risposta e arrivederci
Alex - E-mail: sfera71@libero.it

LC
Caro Alex,
grazie per il consiglio. Hai fatto quello che avevo promesso avrei fatto io (una sessione di tweaking sul JVC 232) e che non ho mai avuto tempo e voglia :-) di realizzare.
Ottima l'idea di sostituire l'operazionale d'uscita con quel Burr Brown, di ben note doti "audiophile".
Facendo riferimento alla seconda lettera di questa rubrica, dove il lettore si lamenta della difficoltà dei nostri tweaking, mi preme sottolineare che la tua modifica invalida la garanzia, non è applicabile da chi non sa usare il saldatore e non riconosce un opamp da una resistenza e può essere potenzialmente pericolosa (si ha a che fare con l'alimentazione). Il costo, infine, potrebbe essere ben superiore ai 50 Euro da te dichiarati (secondo me, a stare attenti ed ad usare la testa, si può spendere anche meno...ma sai com'è.... ;-)).
Passo al tuo quesito sui gruppi di continuità. È un argomento trattato più volte su questa rubrica (usare il motore di ricerca interno al sito per evitare di porre sempre le stesse domande). La risposta è sostanzialmente NO, non ne vale la pena, anzi, si rischia di peggiorare la situazione. La qualità della tensione in uscita da un UPS economico è disastrosa, senza contare che anche un piccolo ampli audiophile può richiedere ben più di 250 VA (di picco). Se ti va di sperimentare, fai pure, ma temo che i risultati potrebbero essere molto deludenti.
Tienici comunque al corrente. Sia per questo che il tuo "tweaking" sul JVC 232 ti consiglio di contattare
HiFi Friends, sito "partner" che a cadenza quindicinale ospita tweaks e progetti dei lettori di TNT-Audio e non solo.
Ciao e grazie!
Lucio Cadeddu

Curiosità stereofoniche
La mia è una lettera che credo abbastanza diversa da quelle che di solito leggo sull'aggiornamento settimanale della posta su TNT. Ho diverse curiosità che credo che mi possiate soddisfare sulla "stereofonia".

  1. Si parla spesso di "scena sonora"; come è possibile che alcuni impianti (a dire il vero a me capita, purtroppo, raramente) diano la sensazione del posizionamento degli strumenti e della scena anche in verticale?
    Teoricamente è possibile che, provenendo il suono da solo due altoparlanti, questi possano anche ricreare la scena nel senso dell'altezza? Molte volte mi sembra che ciò capiti, ma non sono sicuro che non si tratti di suggestione: mi spiego, ascolto prevalentemente musica classica e operistica, so, perchè frequento molto spesso il teatro della mia città, dove sono collocati di solito gli strumenti di un'orchestra sinfonica, e così alle volte "credo" di sentire che so, i tromboni venire dall'alto, e i violini dal basso, forse perchè so che di solito sono là.
  2. Altro dubbio: ho letto su una rivista inglese di elettronica generale, a proposito della stereofonia, che, sempre teoricamente, noi non potremmo sentire suoni provenire al di là della posizione dei diffusori (nel senso di a lato ed oltre). Sono sicuro di sentire in alcuni dischi il suono provenire da dietro il diffusore e a lato dello stesso, come se provenisse dal muro (o meglio, come se il muro non ci fosse). Sono le riflessioni del muro stesso? (se si, sono benedette...non ci metterei mai dei tube traps...)
  3. Sono autocostruttore, a volte "smanettando" sugli apparecchi mentre erano in funzione, e trovandomi a pochi centimetri dagli stessi (quindi fra le casse, ma non in una corretta posizione di ascolto, visto che le casse formavano come una gigantesca cuffia), lavorando a basso volume, mi sono improvvisamente accorto che quella che sarebbe dovuta essere una posizione orribile, era invece ottima per l'ascolto a volume moderato: oltre l'impianto si stagliava una scena sonora piccola ma profondissima, gli strumenti di una orchestra erano posizionati come se io mi fossi trovato su un palco di un teatro e la sensazione di realismo era sconcertante (a parte il volume, che però a teatro, nel loggione non è che sia molto più alto...) forse c'è una spegazione, forse no, vi assicuro che è moolto meglio delle cuffie (certo disturba lo stesso un pochino).
  4. Le cuffie mi fanno schifo... sono assolutamente irreali. Sembra che stiano suonando delle personcine all'interno della mia testa! Odio l'ascolto in cuffia. Sarebbe possibile rendere l'ascolto in cuffia più realistico usando qualche diavoleria elettronica? Che facesse apparire uno straccio di soundstage davanti a me e non dentro di me!
  5. Mi vorrei costruire il Convertus: lo posso collegare all'uscita di un Philips 723 così molto semplicemente? Non ci sono problemi nella gestione del clock fra meccanica e convertitore? L'uscita del Philips è rca, come adattarla all'entrata del conv.? O va bene già com'è?
Tanti saluti e complimenti da Andrea
Andrea Ledda - E-mail: andrea.ledda@inwind.it

LC
Caro Andrea,
parto dal fondo: per collegare il Convertus al CD 723 ti serve un cavo digitale con un connettore BNC da una parte ed un RCA dall'altra, oppure un semplice RCA-RCA + adattatore RCA --> BNC (non è il massimo, ma funge).
Occhio che il Convertus non è esattamente facilissimo da costruire, la tua perplessità sull'adattabilità BNC/RCA mi suggerisce di suggerirti :-) di pensarci bene prima di imbarcarti nella non facile impresa.
Cuffie: non ho grande esperienza. Qualche anno fa provai un sistema di cuffie con processore "surround" incorporato che avrebbe dovuto far sentire il suono anche "fuori" dalla testa. Non ricordo come si chiamava il sistema, ma funzionava un po', anche se personalmente non mi è piaciuto.
Uno dei vantaggi della cuffia è l'annullamento dei problemi ambientali...e scusa se è poco. Prova una Stax e poi ne riparliamo :-P
Infine, il problema dell'immagine stereofonica. L'argomento è complesso e ben lungi dall'essere chiarito in tutti i suoi aspetti. Certamente le riflessioni delle pareti entrano pesantemente nel "gioco" visto che avvicinando troppo questi alla parete posteriore la profondità della scena tende a sparire.
Per l'altezza la questione è ancora più curiosa. Sono convinto che, riflessioni a parte (soffitto), c'entrino molto i tempi coi quali i vari segnali pervengono all'orecchio. Ho notato che, normalmente, i diffusori che tendono a "sparire" meglio dalla scena sono quelli con progetti di crossover molto accurati e con altoparlanti di direttività non esasperata.
Anche i diagrammi polari di risposta hanno MOLTO a che vedere con l'altezza della scena e con l'ampiezza laterale.
Non a caso, diverse angolazioni (sul piano verticale o orizzontale) producono risultati profondamente diversi.
Il problema è che le variabili in gioco sono così tante (interazioni diffusori-ambiente, per capirci, ed interfccia impianto-diffusori) che è molto difficile entrare nel merito in maniera precisa. Tieni anche conto che, come se non bastasse, ci sono persone con spiccata sensibilità verso la scena acustica ed altre che quasi non la "vedono". Qui entrano in gioco le capacità del cervello di ognuno di noi di analizzare e sintetizzare la localizzazione dei suoni a seconda delle intensità e dei tempi di ritardo.
Servirebbe un trattato di psicoacustica solo per cominciare a grattare la superficie.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Impianto da prima comunione
Gentile Lucio Cadeddu, prima di tutto complimenti per il sito, mi chiamo Michele, ho 23 anni e sono un appassionato di musica. Ascolto Pink Floyd Led Zepelin AC-DC Clapton e ho un debole per il suono unplugged acustico. Odio la commerciale e la disco.
Sono in possesso dei seguenti componenti:

Il tutto mi è stato regalato molti anni fa per la prima comunione da un mio zio esperto nel settore...ma fino a qualche settimana fa non avevo mai pensato che alcune modifiche avrebbero potuto cambiare radicalmente il modo di suonare del mio impianto. Poi leggendo alcuni dei vostri articoli sono rimasto talmente affascinato da srivervi questa lettera piena di domande
  1. Secondo il tuo parere è un buon impianto?
  2. In questi componenti è presente un collo di bottiglia o sono presenti eventuali problemi di pilotaggio esuberanza bassi ecc (ambiente a parte)
  3. Della Marantz e dell'HK si parla nelle vostre recensioni ma della ESB no quindi vorrei sapere, se la conosci come marca, come suonano i miei diffusori? (lo so che non trattate tutte le marche perchè devono essere loro a fornirvi il materiale e so anche che la ESB non se la passa bene o ha addirittura chiuso)
Io avrei intenzione di rivalutare un po' l'impianto, visto che sono innumerevoli le migliorie da poter apportare. Prima di tutto vorrei sostituire i cavi di segnale e di potenza. Pensavo di realizzare lo "Star" e il "Piano 6".
Vorrei anche realizzare il Merlino CD per il lettore CD visto che ha il cavetto con il connettore. Per l'ampli Hk 6100 non vorrei toccare l'alimentazione visto che il cavo non ha connettore e non vorrei mettere le mani all'interno. Poi, se dico male correggimi, visto che il segnale transitante nell'ampli finale ha valori di potenza + elevati dovrebbe essere meno suscettibile a disturbi provenienti dall'alimentazione (aumenta s/n).
Nota: ho letto alcune rensione sugli HK e ho visto che le ultime generazioni hanno lo stadio di preamplificazione con componenti integrati mentre aprendo il mio HK ho visto lo stadio d'ingresso con tutti componeti discreti è una cosa positiva vero?
Veniamo agli altoparlanti e al posizionamento: per riferimenti vedi la piantina. (La stanza è circa 4m x 3m)
Per gli stands utilizzerò dei tubi in metallo pieni di sabbia con due basi in legno quadrate (che possiedo già di diversi anni) modificandoli aggiungendo delle punte. Le punte penso di relizzarle con vita e controdato aguzzando la filettatura sporgente (risparmio un po') che ne pensi? Non realizzo i vostri stand perchè ho già gli stand senza punte belli e pronti.
In condizioni normali (casse di colore rosso nella foto) penso che la soluzione ottimale (buon ascolto, passaggio di persone dall'ingresso alle altre stanze) sia quella di posizionare un altoparlante in posizione verticale sullo stand vicino al mobile e l'altro in una buca della bacheca del mobile in pos. orizz (alto non entra sig ...). entrambe i tweeter capitano circa all'altezza delle orecchie foderate di teflon :-)
Penso che tale disposizione, vuoi per la troppa vicinanza delle casse alla parete (troppi bassi) vuoi per l'assimetria del posizionamento dei diffusori, non dovrebbe essere il max dell'ascolto ma può andare per un ascolto non impegnativo. E poi posso sempre agire sul controllo dei bassi. Sicuramente meglio delle casse all'altezza di 2 metri che avevo prima :-) che ne dici?

In condizioni HI FI (vado nel ripostiglio e prendo l'altro stand..... sig) disporrei le casse nella posizione verde. Penso che adotterò la tecnica di fissare 3 viti con la testa a croce dove piazzare le punte degli stands per evitare ripetitivi allineamenti.

Secondo te la faccia delle casse dovrebbe essere parallela al muro o puntare verso il centro del triangolo composto da me e i diffusori? Nelle rubriche suggerisci di mettere le punte sotto lo stand con la punta sul pavimento e sopra lo stand con la punta verso le casse. Ma così rovino le casse perchè sono fatte di legno ricoperto. Potrei mettere monete da 1 centesimo di euro come sottopunta ammortizzate da un po' di materiale antivibrante?

Ah dimenticavo il Marantz ha 2 uscite una con volume regolabile via telecomando l'altra con volume fisso. Dove mi consigli di prelevare la sorgente?
Tutto qui.
Ovviamente accetto consigli di qualsiasi tipo.
Grazie per l'attenzione e di nuovo complimenti per il sito.
Resto in attesa di vostra risposta.
Cordiali saluti
Michele - E-mail: michelestr@inwind.it

LC
Caro Michele,
il tuo impianto mi pare equilibrato e composto da componenti di buona qualità, chi te l'ha regalato (per la comunione....ai miei tempi se ti davano una penna eri considerato fortunato :-)) sapeva il fatto suo.
La ESB ha interrotto la produzione, si vocifera di un suo rientro, staremo a vedere. Quando era "in auge" produceva diffusori dall'ottimo rapporto qualità/prezzo e le tue appartenevano ad una serie con ambizioni "audiophile". Puoi tenere il tutto ed applicarvi i tweaks che avevi intenzione di sperimentare.
Il cavo d'alimentazione sull'ampli è comunque importante, ma se non te la senti fai benissimo a desistere.
L'idea per gli stands mi pare buona, non vedo controindicazioni.
Per le punte, vanno benissimo i sottopunta da 1 centesimo, il blue tac non è necessario.
La posizione accettabile è quella che definisci "HiFi", sull'altra stendiamo una trapunta pietosa :-)
La scelta tra diffusori paralleli o lievemente orientati verso il punto d'ascolto dipende in larghissima parte dalle interazioni di questi coi mobili presenti e, non ultimo, dal tuo gusto personale. Fai un paio di prove e valuta in particolare l'invadenza della gamma medio-alta e l'ampiezza e la profondità dell'immagine (se c'è).
Infine, tra le due uscite del Marantz, quella che suona meglio è quella fissa, la più comoda è quella variabile...a te la scelta :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Immagine del suono
Gentili signori,
prima di tutto, complimenti per la Vostra rivista e la qualità delle Vostre recensioni. Non ho la pretesa di esser un audiofilo, ma amo molto la musica, soprattutto quella classica. Recentemente ho acquistato un amplificatore integrato Myriad MI 120, unitamente a delle casse Infinity Alpha 140 ed un lettore CD Marantz CD6000.
Ho preso questa decisione dopo una serie infinita di prove d'ascolto (per un certo periodo ero entusiasta delle casse Mordaunt Short, accoppiate ad un amplificatore Musical Fidelity.
Ho anche molto apprezzato un ampli Thule con casse Infinity, che dopo ho effettivamente acquistato). Alla fine, quanto ho acquistato mi ha dato (nel negozio) le migliori sensazioni.
Ho cercato di disporre le casse in maniera ottimale nella stanza in cui ascolto musica. In particolare, ho posto le casse a circa due metri e mezzo l'una dall'altra, sulla stessa linea e ad una distanza di altri due metri dal divano in cui ascolto musica, orientandole in modo da trovarmi seduto al centro esatto delle stesse, con l'orecchio all'altezza dei tweeter.
Tra le casse ed il divano non c'è alcun ostacolo. L'impianto si trova alle spalle delle casse, a circa due metri. I cavi (monowiring) sono entrambi della stessa lunghezza ed ho provveduto ad eliminare il ponticello dorato nelle casse, collegando i morsetti con un pezzo dello stesso cavo.
Quello che non mi soddisfa è la resa complessiva del suono, che appare senz'altro pulito, ma poco profondo, privo di calore e soprattutto di immagine. Il bilanciamento di bassi, medi ed alti è piuttosto soddisfacente, ma soprattutto nelle esecuzioni da camera quello che viene a mancare è l'immagine sonora, della disposizione degli strumenti e delle relative distanze.
Sembra quasi che il suono, tecnicamente pulito, provenga da un unico punto. Non credo che questo possa dipendere dalle registrazioni in mio possesso, che sono tutte della Deutsche Grammophon; Archiv o TELDEC, anche se i Concerti Brandemburghesi di Bach, nella edizione su CD della TELDEC eseguiti dal Giardino Armonico, è l'unica a fornire risultati davvero apprezzabili con il mio impianto.
Nella speranza di essere stato chiaro e soprattutto completo nelle informazioni, gradirei ricevere un Vostro suggerimento su come migliorare quanto in mio possesso.
Grazie,
Alberto Giarrizzo - E-mail: agiarri@tin.it

LC
Caro Alberto,
intanto complimenti per l'attenzione che hai prestato nell'installazione dell'impianto e nella cura dei più piccoli particolari. Il problema che lamenti può avere due, al massimo tre, colpevoli. Innanzitutto le incisioni. Le etichette che hai citato, DG in primis, spesso utilizzano tecniche di ripresa multimicrofoniche, con le quali la creazione di una credibile immagine stereofonica è impresa ardua. Non a caso, hai trovato almeno 1 disco col quale il tuo impianto riesce a creare una buona immagine stereofonica. Indi, il problema non è insito nell'impianto, non solo, direi.
Seconda possibilità, hai angolato le casse in maniera eccessiva, prova a metterle parallele e procedi per incrementi minimi fino a trovare una posizione ideale.
Terza ed ultima, l'interazione ambiente-diffusori. Le Infinity sono abbastanza "decise" in gamma medio-alta e, se l'ambiente ci mettesse del suo (troppo spoglio e/o rifettente, ad es.), la frittata sarebbe già fatta. Le troppe riflessioni sporcano le informazioni in gamma medio-alta ed impediscono la creazione di una immagine ampia.
Ultima osservazione, la mancanza di "calore". Le Infinity proprio "calde" non sono, forse in negozio, dove le hai scelte, c'era una sala dall'acustica più assorbente. Prova con un tappeto a pelo lungo da mettere di fronte alle casse, qualche grosso cuscino e un po' di tendaggi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Cavi TNT Star
Caro direttore,
oltre a complimentarmi per l'alta valenza dei contenuti tecnici del sito, vorrei, in riferimento all'articolo
Star: un cavo di potenza fatto in casa, ottenere alcuni delucidazioni.
Da una indagine effettuata nella mia città (Torino), non esistono problemi di reperimento cavi quadripolari con schermo con sezioni 1,5 o 2,5 mm2. Esistono però problematiche a reperire cavo twistato. Le mie domande al fine di ottimizzare la costruzione dello Star sono:

Ringraziando anticipatamente, cordialmente saluto
Roberto Cerrato - E-mail: cerrato.ro@iveco.com

LC
Caro Roberto,
vedo con piacere che i materiali per i nostri cavi non sono poi così impossibili da trovare. Bene. La "twistatura" potrebbe non essere visibile, perchè si presenta come una leggera "corrugazione" al di sotto della guaina. Comunque sia, la cosa non è poi così rilevante, quindi vai pure tranquillo col cavo da 2.5 mmq che hai reperito.
Per le ferriti, l'importante è che possano "clamparsi" su un cavo abbastanza grosso, quindi prima di acquistarle procurati un campione del cavo e portalo con te.
Tieni conto che alcuni anelli in ferrite si possono "estrarre" dai cavi per monitor e stampanti per PC a costo quasi nullo, basta reperire un vecchio PC dismesso o anche dei cavi che non servono più. Talvolta tali ferriti hanno un diametro interno sufficiente per un cavo 4 x 1.5 e, nei cavi più fortunati, anche per un 4 x 2.5.
Fai prima un esperimento SENZA ferriti, in alcuni casi sono benefiche, in altri no. La calza collegala ai morsetti "-" (negativi) dell'ampli e lasciala SCOLLEGATA dal lato casse.
Fammi sapere!
Lucio Cadeddu

Re: Critiche
La ringrazio per la risposta e mi dispiaccio che il significato sia rimasto oscuro: proverò quindi a spiegarmi meglio sperando di non rubarle troppo tempo.

Premesso questo, il mio discorso, che vuol essere costruttivo, è il seguente: ci sono alcuni profili sonori che identificano la musica, tra cui la dinamica, il timbro, l'impatto, l'estensione, l'immagine; la mancanza di alcuni di questi è molto più significativa di altri nel non riuscire ad ingannare i nostri sensi.
Provare ad individuare su quali parametri è necessario fissare la propria attenzione per avvicinarsi all'ascolto dal vivo mi sembra un modo migliore, rispetto al confronto tra vari apparecchi, per ottenere l'agognata riproduzione fedele che non può che essere soggettivamente univoca.
L'estremizzazione di questo concetto, è il "live vs. recorded comparisation" di un singolo strumento, utilizzato, ad esempio, da Bartolomeo Aloia per la progettazione dei suoi sistemi di altoparlanti.
Io scrivo a lei e non al gruppo di discussione perchè, in quanto Direttore della rivista, può valutare la validità di questa proposta ed un'eventuale messa in pratica.
Per quanto riguarda l'ambiente di ascolto, intendevo solo dire che trovo eccessivo ascrivere troppe colpe all'acustica.
Quando ad una mostra la metà degli impianti non arriva alla sufficienza, non è colpa delle salette. Le sembra possibile che una stanza, spesso di dimensione simili a quelle a disposizione dell'appassionato medio, allestita da un professionista e magari con trappole acustiche, possa influire così pesantemente e su tutti i paramatri sonori?

Infine, è vero che si può evitare di leggere TNT o altre riviste, ma ciò non toglie che allestire un sito di informazioni su internet, anche se per hobby, comporta comunque una certa responsabilità.
Lei si renderà conto sicuramente della fiducia che i lettori ripongono nei suoi consigli, avvalorati proprio dalla gratuità del suo lavoro. Sarà ben conscio anche dell'insicurezza cronica che affligge molti audiofili, pronti a seguire ciecamente le parole del recensore che, pur cautamente, propone loro nuovi apparecchi.
È per questo che ho sentito il desiderio di intervenire, convinto che un diverso approccio alla scelta dei propri impianti possa essere di aiuto. Mi è parso che gli intenti dichiarati dalla rivista fossero poi, involontariamente, disattesi nei fatti.
Le pongo a tal proposito un quesito provocatorio: immagini che taluno abbia composto un impianto ben suonante e che lo soddisfa ma che con certe incisioni, troppo ovattate agli estremi di banda ma di indiscusso valore artistico, non riesca ad ottenere una buona verosimiglianza con il suono reale.
Lei pensa che quel tale inserirebbe nella sua catena un buon equalizzatore (non progettato da M. Levinson) per ristabilire l'equilibrio timbrico? Eppure quando non serve basta scollegarlo.
Distinti saluti
Roberto Brignoni - E-mail: cedar74@hotmail.com

LC
Caro Roberto,
mi fa piacere che tra persone intelligenti alla fine si riesca sempre a capirsi ed a comunicare in modo civile. Il senso della tua mi è ora nettamente più chiaro.
Permettimi di dissentire su alcuni punti (sugli altri sono sostanzialmente d'accordo).
Non ritengo che siano "pochi" i componenti in grado di suonare in maniera accettabile.
Viceversa, credo che un livello qualitativo accettabile sia raggiunto da moltissimi costruttori, altrimenti dovremmo immaginare che in questo settore solo pochi siano in grado di progettare un apparecchio HiFi, tesi un po' azzardata da sostenere, sarebbe come dire che solo un paio di costruttori sanno fare automobili, orologi, computers e quant'altro.
Non è così, la competizione estrema ha portato ad un livellamento verso l'alto della qualità media dei prodotti. Ci sono, ovviamente, le punte di eccellenza ma queste, ahinoi, sono costose e difficilmente consigliabili ad un ragazzo (magari studente) che comincia ora a comprare HiFi.
Da qualche parte bisogna pur cominciare ed io cerco di consigliare sempre apparecchi che garantiscano un suono soddisfacente, con un buon rapporto qualità/prezzo, magari che conservino anche un buon valore nell'usato. È chiaro che questo porta a dei compromessi!
Così, mentre è chiaro che un giradischi Goldmund o VPI suona meglio di un Project Debut da 300 Euro, mi ritrovo a dover consigliare l'onestissimo Debut. Va bene, va meglio dei giradischi plasticosi di provenienza orientale, e costa poco. Forse non reggerebbe un confronto "Live vs reproduction" ma quanti apparecchi HiFi possono farlo? E, soprattutto, a che costo?
Talvolta ho la netta impressione che gli audiofili non di primo pelo si siano dimenticati dei loro esordi: quello che oggi ci fa schifo, una volta era il Paradiso Irraggiungibile. È così, per tutte le cose.
Occorre tuttavia essere realisti e tenere d'occhio le esigenze di ognuno. Devi riconoscere che non di rado consiglio anche l'usato, perchè a parità di spesa talvolta si compra meglio. Anche questo, tuttavia, ha un "limited scope" nel senso che il principiante è incapace di valutare i veri affari e rischia di prendere sonore bastonate, oltre che perdere denaro con oggetti privi di garanzia e di assistenza.
Come vedi è difficile dare consigli "assoluti" come li vorresti tu, bisogna adattarsi volta per volta alle esigenze ed alle capacità di chi ci chiede consiglio.
Non dimenticare, infine, che l'esperienza si costruisce con gli errori. Li abbiamo fatti tutti (o ce li hanno fatti fare) e da quelli abbiamo imparato. Le "pappe pronte" e i consigli "d'oro" possono aiutare nel breve periodo ma non serviranno mai a costruire consapevolezza ed esperienza d'acquisto nei neofiti.

Suggerisci di fare una "live vs recorded", per ogni prova d'ascolto? Ti rendi conto di cosa possa implicare una simile cosa? Sarebbe bello (ma anche questo avrebbe dei grossi limiti) ma di fatto inattuabile, tant'è che lo stesso Aloia, dopo un paio di esperimenti, mi pare abbia desistito.
L'unica soluzione praticabile è quella che consiglio abbastanza spesso e cioè l'ascolto della Musica dal vivo anche se, concorderai con me, i "live" di molti generi musicali (rock, elettronica etc) non aiutano molto.
In certi casi è persino difficile capire le parole delle canzoni. Altro che live vs recorded! Non dimenticare, poi, che per molti generi musicali il "live" semplicemente non esiste, perchè prodotti di sintesi in studio, mai riproponibili e riproposti in concerto.
Dovremmo dunque rivolgerci alla Musica classica ed al jazz...ma, non so se ci hai fatto caso, molti dei nostri lettori, specie ragazzi giovani alle prime armi, NON ASCOLTANO questi generi punto e basta. Devono ascoltarli "per forza" per poter valutare un impianto HiFi?

Forse leggi TNT-Audio da poco tempo ma ti posso garantire che nelle oltre 2000 lettere pubblicate (a proposito, le hai lette tutte?) ce ne sono state molte di MUSICISTI veri che grazie ai miei/nostri consigli hanno scoperto un modo migliore (e più realistico) di ascoltare la loro Musica. Sarà un caso, ma il fenomeno lo ritengo confortante e indicatore del fatto che, forse, non tutte le cose che consigliamo siano poi così "cattive" e fuorvianti come sostieni tu.

Per quanto riguarda la responsabilità di ciò che scriviamo, ce ne rendiamo perfettamente conto. Essere molto seguiti significa "fare opinione". Fortunatamente all'interno della stessa rivista ci sono voci diverse che sostengono approcci diversi, quindi una certa pluralità di informazione è comunque preservata.
D'altra parte, il successo internazionale che abbiamo non è arrivato per caso. Se le maggiori testate internazionali del settore (The Absolute Sound, Stereophile, Ultimate Audio etc.) ci hanno considerato e ci considerano tutt'ora una delle fonti di informazione più autorevoli sul web (persino ripubblicando alcuni nostri suggerimenti!) significa che, forse, un minimo di credibilità ce la siamo conquistata e MERITATA, non credi? E, non dubitare, la credibilità non è qualcosa che arriva automaticamente - basta essere presenti sul web - quanto piuttosto il frutto di un lavoro lungo, durissimo, serio, attento ed oserei direi professionale.
È chiaro che si possono affrontare gli stessi argomenti da punti di vista molto diversi, ma la soddisfazione di chi ci scrive e che ha seguito i nostri consigli è tanta, persino imbarazzante, talvolta, e dubito che siano tutte persone facilmente suggestionabili ed incapaci di capire se il suono che sentono li soddisfa oppure no.

Per quanto riguarda invece l'uso dell'equalizzatore, si vede che del sito hai dato una scorsa molto superficiale (molto male, visto che sembri uno a caccia degli errori altrui...) altrimenti avresti notato che abbiamo recensito 3 equalizzatori (in realtà DSP) dei quali uno in anteprima mondiale, il famoso Z-Systems RDP-1 (a proposito, lo conosci?).
Non siamo contrari all'uso degli equalizzatori ed anzi vediamo nella correzione in dominio digitale un possibile futuro dell'audio a due canali. Il problema è però un altro: gli equalizzatori buoni costano e vanno saputi utilizzare.
Purtroppo, la maggior parte delle persone si limita ad usarli come controlli di tono evoluti, quando invece andrebbe fatta un'analisi spettrale in ambiente con microfono e generatore di rumore ed alla luce dei risultati calibrare gli eventuali interventi.
Questo non è alla portata del comune audiofilo (e neppure di tanti "evoluti") per cui preferiamo SCONSIGLIARE l'uso degli equalizzatori nella maggior parte dei casi. Mi sembra una posizione molto "cautelativa" per salvare "incauti" utilizzatori da disastri sonori inevitabili (e spese inutili).

Ti rinnovo dunque l'invito: iscriviti al nostro forum e proponi le tue idee, cita i 3-4 apparecchi che secondo te sono gli unici a meritare di essere consigliati e vediamo che cosa ne vien fuori. Fai attenzione, però, per poter essere così sicuri come te ("solo poche cose vanno bene, il resto fa schifo", in sostanza), bisognerebbe aver ascoltato le MIGLIAIA di apparecchi presenti nel nostro mercato. Con tutta la buona volontà, dubito che tu abbia potuto farlo. Forse, in questi casi, anche una piccola dose di umiltà non sarebbe fuori luogo.
Lucio Cadeddu

La Musica
Spett.le Direzione TNT-Audio,
ovviamente non posso che essere d'accordo. Il prezzo dei CD audio ed in generale della musica (DVD-audio, audiocassette, ecc.) mi sembra francamente uno sproposito, e secondo me ingiustificato. Aggiungo altre due considerazioni:

  1. Di norma spendo mensilmente circa 50 euro per comprare dei cd, molto malvolentieri perchè per tale cifra con i prezzi attuali ne ottengo due, a volte tre.
    Se il prezzo scendesse meno di 10 euro cadauno, prevedo che ne spenderei circa il doppio, e con maggiore soddisfazione. Credo che il mio comportamento sia piuttosto medio (viste anche le opinioni dei miei amici), per cui penso che il volume d'affari delle vendite discografiche aumenterebbe.
  2. Dei molti cd che ho in casa (sono appassionato di musica, mi sono perfino autocostruito dei diffusori alti un metro), ho notato che mediamente solo un 40% del totale è inciso con una qualità "sufficiente".
    Ora, forse sono particolarmente sfortunato nella scelta dei titoli, però la mia questione è: possibile che non debba esistere un meccanismo di tutela del consumatore, che preveda la restituzione ed il rimborso della cifra spesa nel caso il cd aquistato sia di qualità oggettivamente scadente?
Cordiali saluti
Renzo Riccio - E-mail: Renzo.Riccio@mail.blu.it

LC
Caro Renzo,
tocchi due punti dolentissimi per tutti noi: il costo della musica e la qualità delle incisioni.
Sul primo, non posso che essere d'accordo con te: abbassare i prezzi (e ridurre l'IVA) potrebbe almeno parzialmente arginare il calo delle vendite. Per fortuna, sull'argomento si è espressa una voce molto autorevole (Caterina Caselli, mecenate di tanti grandi artisti, Elisa tra i tanti) proprio in occasione di Sanremo. La Caselli ha sostenuto che la pirateria incide sulle vendite per il 25% (tanto, ma non quanto ci vogliono far credere) e che il problema è che i dischi devono costare meno, partendo dall'IVA, ad esempio. Per questo avrebbe voluto invitare alla manifestazione canora il Presidente della Repubblica Ciampi per dare un segnale FORTE in sostegno dell'industria discografica.

Sul secondo punto (qualità delle incisioni) sono parzialmente d'accordo. Nelle mie statistiche (e, credimi, dischi ne possiedo tanti) il 90% (forse anche più) è registrato in maniera dignitosa tanto da poter essere ascoltato senza troppi patemi d'animo. Qui però entriamo in un discorso complesso, affrontato altre volte su questa Rubrica, che riguarda il modo col quale si "costruisce" un impianto HiFi.
Io ho sempre puntato ad impianti che, magari sacrificando qualcosa sul versante "iperdefinizione", siano capaci di essere "musicali" anche con materiale inciso non esattamente con criteri audiophile. Poi, certo, è chiaro che i dischi audiophile suonano nettamente meglio delle incisioni "commerciali", ma qui si tratta di far suonare in maniera accettabile la maggioranza dei dischi, non solo una ristretta minoranza.
Se la tua percetuale di "accettabili" è solo del 40% i casi sono due: o sei molto più esigente di me e punti più all'impianto che al cuore della Musica (io ho sempre preferito il contrario) oppure il tuo impianto è sbilanciato a favore di qualche caratteristica che lo rende ipercritico ed "instabile", capace cioè di suonare divinamente con i dischi incisi bene ma di essere inascoltabile con quelli "normali". Evidentemente un tale "equilibrio instabile" non giova a nessuno.
Ciao!
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
Potete anche unirvi al nostro gruppo di discussione sull'HiFi!!!

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