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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. L'incubo del neofita (folgorato sulla via di TNT-Audio)
  2. Complicarsi la vita
  3. Tweaking di successo e consigli
  4. Valore autocostruito e stand-by
  5. Seguito della prova tra i CD
  6. Vintage...e tweaking che funzionano
  7. Ho comprato l'H/K HD 750
  8. Impianto made in TNT!
  9. Ah, l'argent!
  10. Audiofilo in "sgabuzzino"

L'incubo del neofita (folgorato sulla via di TNT-Audio)
Buongiorno, ho scoperto il vostro sito per caso un po' di tempo fa, e grazie a voi ho scoperto che c'è modo e modo di ascoltare la musica!
Devo farvi veramente i complimenti, dal momento che è la prima volta che visitando un sito nasce in me un nuovo interesse: con la mia neonata passione ho attraversato la rete alla ricerca di altre fonti di informazioni, e ho visitato svariati siti sull'alta fedeltà, sia italiani che stranieri, e devo dire che, nonostante li abbia trovati per la maggior parte veramente molto completi in quanto a materiale, in nessuno di essi ho ritrovato quel feeling particolare che voi mi avete trasmesso; tutto ciò dimostra che non è facile rendere interessante e gradevole per tutti una prorpia passione, quindi meritate veramente un plauso.

Nel titolo dell' e-mail ho scritto neofita-incubo, perchè penso che questo sia la definizione più corretta da darmi: ho sempre gradito ogni genere di musica, ascoltandola in ogni momento della mia vita, ma solo recentemente leggendo le vostre pagine ho capito quanto sia importante la qualità dell'ascolto!
La parola incubo deriva proprio dalla mia vecchia "configurazione" stereo, che penso che farà venire la pelle d'oca a tutti gli audiofili che stanno per leggerla:

Il collegamento frra il CD player e e il finale di potenza avviene in maniera un po'.... grezza: ho preso l'output dall'uscita delle cuffie del lettore, ci ho attaccato due condensatori a capacità variabile, e ho così creato il mio pre ampli con controllo di volume (azz....).
Poi, non essendo chiaramente indicato quale sia il fondocorsa dei condensatori, un giorno ho acceso tutto con il finale "a manetta" e BBBOOOOOMMMM!
Il midrange della cassa di sinistra l'ho trovato piantato sulla parete di fronte, mentre il tweeter della cassa destra si è letteralmente ribaltato nella sua sede!
Nonostante tutto ho continuato a usare il tutto per un anno... ok, non lapidatemi, reciterò il mea culpa, lo giuro!

Tutto questo prologo l'ho fatto solo per porti il solito problema di valutazione di marche per upgrade: ho letto tutta la guida sull'acquisto dell'usato, e le lettere che potevano riguardare il mio caso, ma non ho trovato indicazioni che mi potessero riguardare direttamente.
Ti pongo ora il problema: mi è stato regalato da un mio cugino il suo "vecchio" ampli integrato, un Denon PMA 360; guardando sulla guida ho letto che il Denon pma 350 è valido come entry level, ma su questo modello non ho trovato nessuna valutazione su tutta la rete!
Il quesito è: è un buon ampli, o mi converrebbe cambiarlo con un NAD 3220pe che ho trovato di seconda mano a 125 euro?
Sarebbe meglio orientarsi verso un pre dato che ho già un finale? Se pensi di sì, sapresti dire qualche modello su cui "puntare" nel mercato dell'usato? Sempre su quello che ho letto ho trovato qualche riferimento al Quad 33, ma da un paio di tue risposte a delle e-mail mi pare di avere capito che non lo tieni in così grande considerazione.....

Per quanto riguarda il discorso casse, mi sto attrezzando come autocostruttore, e per iniziare sto facendo un mini sistema a due vie con diffusori schermati della Ciare; se suoneranno in maniera decente, saranno promosse a casse ufficiali per il mio computer (con aggiunta di un sub dedicato che ho già progettato, ma prima devo vedere i miei primi risultati), e mi dedicherò alla realizzazione di due tower di qualità.

Ti ringrazio per l'attenzione che mi hai dedicato, e ancora complimenti per il vostro lavoro: continuando così aumenterete il tasso nazionale e internazionale di malati di musica, e non penso sia un male!
Rocci - E-mail: il_rocci@libero.it>

LC
Caro Rocci (???)
è ovviamente un piacere averti contagiato con la semplice lettura di qualche articolo! Bene, c'è speranza.
Ora passiamo al concreto: il finale in tuo possesso è un oggetto interessante (per chi colleziona "modernariato" HiFi) e ti consiglierei di tenerlo, se è in buone condizioni operative.
La soluzione minimale che ti consiglio è di vendere il tuo "carosello" leggi CD e sostituirlo con un lettore serio che abbia l'uscita variabile (anche un vecchio Marantz CD 63). In questo modo puoi tirare avanti dignitosamente fino all'acquisto di un vero pre. Piloti il volume direttamente dal telecomando del CD, che è pure una bella comodità.
Lettori CD nuovi, che costino pochissimo e che abbiano l'uscita variabile che ti serve, ce ne sono vari. Ad esempio, da poco ho recensito il
Philips CD 723 che dovresti trovare a 100 Euro o poco più. Magari riesci a prenderlo senza sborsare una lira, vendendo il tuo multi CD Kenwood. E magari ti avanzano pure i soldi per dei cavi decenti.
Per le casse, ti consiglio vivamente le nostre torri TNT Nues. Infine, per quanto riguarda i due ampli integrati citati (dovendo acquistarli) io propenderei senz'altro per il NAD col Power Envelope, un bell'integrato "cattivo" e dinamico. Ciao!
Lucio Cadeddu

Complicarsi la vita
Caro Lucio,
avrei bisogno di chiarimenti circa un quesito piuttosto curioso. TITOLO: ho effettuato alcune prove ed ho finito per complicarmi la vita da solo. Possiedo:

Premettendo che non sono un neofita ma nemmeno un esperto quanto può esserlo lei, vengo al dunque. Ascoltando il lettore collegato direttamente al finale ritengo che il risultato si avvicini moltissimo a quello da voi descritto nella recensione dell'apparecchio: Ottimi linearità ed equilibrio in risposta e grande naturalezza nella timbrica degli strumenti, suono tendente all'analogico.
Però c'è una differenza. Avverto una difficoltà nella localizzazione delle fonti, tutto sembra abbastanza confuso nello spazio. I contorni non mi appaiono netti. La voce arretra al livello degli altri strumenti. Collegato canonicamente, questo problema viene completamente corretto, pena una lieve perdita della naturalezza di cui sopra.
Sono arrivato ad analoghe conclusioni anche con l'ascolto in cuffia. (Sony MDR-75 06) Dunque proviamo a ragionare:
  1. L'interfaccia del pre, progettata per lo scopo, è di per se stessa migliore rispetto all'uscita variabile del lettore, che pure è dichiarata in classe A e fa gran sfoggio di componenti di qualità. Ma anche l'uscita cuffia è migliore?
  2. Il pre riesce a conferire al lettore una capacità di rendere la scena sonora che non appare presente nel segnale originale. Come fa?
  3. Mi sorge un dubbio: sono pazzo? Mi faccio ingannare da qualche equalizzazione un po' ruffiana?
Possibile soluzione: dal momento che non ho potuto collegare il finale all'uscita fissa del CD, (non sono pazzo fino a questo punto) è possibile che l'uscita variabile e quella cuffia abbiano una circuitazione comune, diversa da quella fissa?

Un'ultima precisazione. Per il lettore Yamaha sono stato costretto a ricorrere all'assistenza una settimana dopo l'acquisto per una strana, appena avvertibile, distorsione.
Un leggerissimo fastidio che andava e veniva e sembrava colpire soltanto alcuni cd in alcuni passaggi. E soltanto col mio lettore. Anche qui, tutto confermato in cuffia.
Per farla breve mi hanno cambiato due o tre transistor e risolto il problema? o no?
Cordiali saluti.
Giuliano - E-mail: giulianomannini@tiscali.it

LC
Caro Giuliano,
il problema dell'interfaccia lettore CD - finale l'ho già affrontato nelle
FAQ del sito che sarebbe meglio leggere di tanto in tanto.
In sostanza, non è che il pre aggiunge qualcosa di suo, semplicemente evita problemi di interfaccia tra uscita CD ed ingresso finale (che non sono fatti per funzionare insieme) ed annulla eventuali perdite di qualità dovute al potenziometro dell'uscita variabile del lettore CD. Tra l'altro, spesso uscita variabile ed uscita cuffia sono asservite ad uno stesso potenziometro.
La soluzione del collegamento diretto lettore CD - finale di potenza (vedi lettera precedente) è consigliabile, a mio parere, solo in attesa dell'acquisto di un pre dignitoso. Siccome la tua situazione è ben diversa (possiedi già un buon pre), usa quello e basta :-)
Discorso analogo per i pre passivi.
Infine, non mi è chiaro che risposta ti aspetti all'ultima domanda. Il problema al lettore Yamaha è stato risolto oppure no? Se si, non capisco la domanda. Se no, riportalo in assistenza. È certamente possibile che la sostituzione di alcuni componenti difettosi abbia risolto la questione.
Fammi sapere (e leggi le FAQ)
Ciao!
Lucio Cadeddu

Tweaking di successo e consigli
Caro Lucio
Ho realizzato il trattamento acustico delle pareti della mia sala d'ascolto con il "bugnato" che hai consigliato in una lettera, facendolo aderire ad un foglio di mdf, riscontrando un miglioramento notevole. Vorrei chiederti, ora, un parere; la mia catena è così costituita:

La stanza d'ascolto è di circa 35 metri quadri e la distanza dai diffusori, per la presenza di un pilastro, è di 195 cm; suppongo che l'anello debole della catena sia il finale (l'ho provato nella stessa catena con un Naim e un Aloia e suona decisamente peggio), che vorrei sostituire con un Naim nap 180 o con due finali monofonici VTL (di cui si dice un gran bene su Audio Review).
Cosa ne pensi? Ascolto tutti i generi di musica, tranne l'heavy metal. Grazie per le informazioni.

P.S. Il tuo sito è fantastico; la realizzazione dei miglioramenti da te consigliati mi procura una gratificazione quasi paragonabile a quella che mi deriva dal risolvere i problemi dei miei pazienti
Leandro Lioce - E-mail: leandrolioce@libero.it

LC
Caro Leandro,
sono contento che i nostri consigli ti abbiano gratificato così tanto :-)
le proposte sul cambio di finale che auspichi sono in antitesi l'una con l'altra, pertanto URGE un ascolto coi tuoi diffusori. Il Naim NAP 180, come tutti i finali Naim, è un ottimo apparecchio dalla personalità molto "solida" e concreta, abbastanza diversa dal carattere più "valvolare" (mi si perdoni il termine) dei VTL. Non mi è chiaro a quali finali mono ti riferisca, vorrei sperare qualcosa di buona potenza, perchè le tue casse ne hanno bisogno.
L'unico dubbio sarebbe infatti questo: posto che il NAP 180 non avrebbe problema alcuno a pilotarle, bisogna vedere cosa riescono a fare i VTL da te citati. Ecco perchè urge una prova coi tuoi diffusori. La presenza del pre VTL farebbe comunque propendere la bilancia delle preferenze verso i finali della stessa casa.
Fammi sapere!
Lucio Cadeddu

Valore autocostruito e stand-by
Caro Direttore,
Avrei due quesiti da farti, entrambi riguardanti l'autocostruzione. Il primo è una semplice curiosità: costruendo ad esempio una coppia di Munis (ma il concetto può essere esteso a qualsiasi coppia di casse costruite seguendo altri validi progetti) spendo una cifra di circa 200 euro; quanto dovrei spendere per comprare delle casse "di marca" con caratteristiche equivalenti e con la stessa qualità sonora?
In generale mi chiedo se è possibile fare un confronto e che rapporto di prezzo c'è tra casse ed elettroniche autocostruite (ammesso che siano ben realizzate) e quelle acquistate.

La seconda domanda riguarda la funzione dello stand-by. Ho infatti un po' di confusione: è meglio che alcuni circuiti restino costantemente sotto tensione oppure no? In caso affermativo, quale, la parte di alimentazione?
Te lo chiedo perchè vorrei aggiungere lo stand-by (per accenderlo tramite telecomando) ad un pre che ho costruito (bride of zen di Nelson Pass). Pertanto, visto che ci sono, vorrei cercare di ottenere il risultato migliore anche da un punto di vista sonoro.
Ciao e grazie
Antonello Santi - E-mail: anto_san106@katamail.com

LC
Caro Antonello,
il discorso dell'autocostruzione è complesso. Cercherò di essere il più chiaro possibile. Non tutti sanno che un prodotto commerciale - costruito in Italia (per semplificare ed evitare dogana e spese di import) - costa alla produzione circa un quarto del listino. Cioè, una coppia di casse da 1000 Euro costano al costruttore circa 250 Euro. Ovviamente, molto dipende anche dalle dimensioni dell'azienda, dalla sua politica commerciale (vendita diretta o no, pubblicità o no etc.) e dai canali di distribuzione adottati. Grosso modo, comunque, la proporzione è quella.
Questo però non significa affatto che una cassa autocostruita equivalga ad una che costa 4 volte tanto. Perchè? Semplice: intanto ci sono le cosiddette "economie di scala" cioè il costo della materia prima è molto inferiore se ad acquistare è un'Azienda piuttosto che un privato (quantitativi molto diversi).
In parole povere, un woofer che tu paghi 200 Euro potrebbe costare la metà all'Azienda che lo utilizza nei suoi diffusori.
Secondo, concediamo ai professionisti la capacità di saper fare bene il loro mestiere. In altre parole, chi costruisce casse per mestiere ha una esperienza che un autocostruttore improvvisato non può avere. Questo significa che, partendo dagli stessi altoparlanti, la cassa realizzata da un professionista è molto probabilmente meglio suonante di quella fatta da uno alle prime armi.
Già questi due fattori abbassano di molto quel fattore "4" di cui parlavo all'inizio.
Tuttavia, affidandosi a progetti seri (ed in rete ce ne sono tanti, oltre ai nostri) fatti da persone con buona esperienza, il vantaggio economico c'è tutto ed è a favore dell'autocostruito. Quindi, un diffusore autocostruito del costo di 500 Euro può rivaleggiare senza problemi con diffusori commerciali che costano anche il doppio.
In casi molto fortunati (progetto molto buono) per l'autocostriuito e sfortunati per il commerciale (progetto scadente) tale rapporto potrebbe persino essere superiore.
Il vantaggio è comunque da ridurre nel caso di rivendita. Chi ha provato a rivendere un diffusore autocostruito "usato" ha avuto qualche serio problema.

C'è, poi, a monte di tutto, un discorso che vorrei ripetere ancora una volta: l'autocostruito conviene solo se si hanno discrete capacità, dei buoni progetti in mano e NON SI CALCOLA il tempo impiegato per la realizzazione.
Questo tempo, se impiegato in maniera remunerativa, può annullare completamente la convenienza della realizzazione autocostruita fino a farla diventare assolutamente antieconomica. Conosco persone che hanno impiegato anni ed ogni minuto del proprio tempo libero per ottenere risultati accettabili. Calcolando il denaro (virtuale) perso avrebbero potuto acquistare una coppia di diffusori top!
Infine, è vero che l'autocostruttore costruisce per hobby e quindi comunque in orari non "lavorativi"....ma chi vieta di cercarsi un secondo lavoro part-time proprio per racimolare i soldi necessari per un prodotto commerciale di pregio? :-)
Quindi, attenzione a non credere che sia oro tutto ciò che luccica, in un senso e nell'altro.

Seconda domanda, lo stand-by. Normalmente è possibile tenere in stand-by i circuiti a livello "linea" cioè tutti quelli dove non ci sia dissipazione di potenza (stadi pre, lettori CD etc.).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Seguito della prova tra i CD
Ciao Lucio,
ti scrivo per segnalarti che a seguito della prova tra diversi giraCD vecchiotti e nuovi che tu gentilmente hai pubblicato nella rubrica della posta, mi ha telefonato un altro lettore della rivista che abita anche lui qui a Bologna.
Andrea, questo è il suo nome, si era in parte ritrovato nelle considerazioni che avevo espresse, in particolare io dicevo che il mio Revox B126, non suonava certo bene quanto il Meridian a 24 bit che avevo in prova, ma non tanto male come ci si potrebbe aspettare da una macchina concettualmente tanto vecchia e comunque di categoria più bassa.
Andrea voleva a tal fine farmi confrontare il mio B126 con un più vecchio B225. Di questa macchina, almeno qui a Bologna, si parlava non benissimo e se non fosse stato per il suo entusiasmo nel descrivermelo e per il fatto che non avevo mai sentito bene, e comunque mai nel mio impianto un 14 bit, non avrei perso tempo.
Ma ero incuriosito e quindi Sabato scorso abbiamo fatto la prova. Bene, ti riassumo brevemente le mie impressioni, per confrontarle magari con le tue o quelle di altri che conoscano l'apparecchio:

B 126, 16bit x 4, meccanica (forse) CDM 4.
Timbrica molto calda e piena sui bassi, le voci sono sempre corpose, con un effetto che ricorda quello di prossimità di un microfono cardiode. Lo stesso per ciò che riguarda il pianoforte. L'acuto è però un po' sgranato a limite (da "sinistra"...) dello stridulo.

Dinamica notevole, che però risente dell'abbondanza di basso, per cui se la "punta" della cassa risulta percepibilissima e veloce, il suono sembra a tratti un po' affogato (anche se non direi compresso). Si sente il corpo della bacchetta che tocca il piatto. Il pianoforte ha un'ottima presenza.

Prospettiva molto "centrale" e relativamente ravvicinata, benchè percettibilmente dietro alle casse. Ancora penso sia dovuto all'immanenza del basso che toglie un po' di aria agli strumenti e li fa apparire molto grandi.

B225, 14bit x 4, meccanica (forse) CDM 1.
Timbrica molto chiara e dolce, le voci sono decisamente meno corpose, con un effetto che ricorda al contrario quello di prossimità del microfono cardiode di cui sopra. Lo stesso per ciò che riguarda il pianoforte.
Il medio è direi più in evidenza, e questa volta il "limite da sinistra" è verso la nasalità L'acuto è in questo caso molto rifinito e preciso. Mai fastidioso. In generale lo definirei un suono assai corretto.
Dinamica notevole, che non risente della minor generosità in basso, per cui ancora di più la "punta" della cassa risulta percepibilissima e veloce, e il suono sembra molto più nitido. Le linee di basso comunque si sentono molto bene, il gioco di piatti è spettacolare. Le dinamiche degli archi e di altri strumenti a fiato sono correttissime. Le voci "vengono su" liberamente. Il piano è un po "lontano" ma giusto.

Prospettiva molto "allargata" e, ancora una volta, relativamente lontana. Al contrario del caso precedente penso che la minore invadenza del basso allontani gli strumenti tra di loro e li faccia stagliare in modo più preciso nell'orizzonte.

L'impianto è il mio pre-finale Beard (506+P35) + Sumo Ulysses II sui bassi. Cavi MonsterCable Interlink 500 per ambedue le due macchine, Casse SD acoustic SD1 mkII (cavi StraightWire MR).

La conclusione che ne traggo è, ancora una volta, che se una macchina è progettata per suonare bene, suona bene. Risente sicuramente degli anni, ma non è lecito fare raffronti tra un top di gamma anche vecchissimo ed una macchina di fascia più economica, come talvolta ho sentito fare: "Aaarrgh, il mio vecchio CD pagato un occhio della testa suona come il nuovo economico comprato alla Coop!" (libera citazione da una lettera a Suono).
Hai poi avuto il B226 di cui mi parlavi? Che ne pensi?

Approfitto per farti una domanda relativa ai cavi semibilanciati: ho avuto l'impressione che sul giradischi funzioni meglio con "l'antenna" attestata sul pre (al contrario di quanto si dice, verso la sorgente). In realtà mi ricordo di un vecchio articolo di AR in cui si diceva (se non ricordo male) che sarebbe stato meglio collegarli all'apparecchio con l'impedenza più alta (quindi il pre, trattandosi di una MC). Mi puoi dare qualche ragguaglio? Per inciso ho cercato di fare da solo, ma il tuo "Search" dà problemi...
Grazie e saluti.
Carlo Orecchia - E-mail: carlo.orecchia@ritram.it

LC
Caro Carlo,
ho il 226 e credo sia sostanzialmente simile al B126. La conversione è affidata al celebre TDA 1541 (e si sente) ed il suono che ne viene fuori è molto ricco di informazioni in gamma medio-alta ed altissima. Grande precisione, rigore e controllo. Un suono, secondo me, ancora molto attuale anche se forse ora vanno di moda i lettori CD più "morbidi" ed "eufonici".
Sono infine d'accordo con te sul fatto che buone macchine digitali di una volta suonino ancora molto meglio di macchine (molto) economiche di oggi. Ciò è vero sia per i lettori CD che per le amplificazioni ed i diffusori.
È vero che il digitale (lato conversione D/A) ha fatto passi da gigante ma è anche vero che le meccaniche, a mio parere, non sono migliorate (anzi) e che le alimentazioni e gli stadi d'uscita (principali responsabili del suono di un lettore CD) se ben costruiti con componenti di pregio non hanno niente da invidiare a realizzazioni odierne.
Nel campo, infatti, non è che si siano fatti passi da gigante. Gli stadi a discreti andavano bene allora come oggi e gli operazionali d'uscita ben suonanti c'erano anche 10-15 anni fa.

Per quanto riguarda l'antenna, come la definisci tu, sui cavi di segnale tra giradischi e pre, può essere che in certe situazioni come quella da te riportata, funzioni meglio se montata lato "ricevente" anzichè trasmittente. Il risultato dipende da molti fattori (impedenza d'ingresso e d'uscita degli apparecchi, geometria del cavo, presenza di disturbi etc.) e sarebbe bene fare delle prove a confronto per trovare la situazione migliore caso per caso.

In conclusione, mi scuso per i malfunzionamenti del motore di ricerca interno alle nostre pagine, ma purtroppo il carico sul server è eccessivo (troppe richieste simultanee) onde per cui...l'errore.
Sto cercando di porre rimedio, ma credo che dovrò optare per una soluzione drastica (delocalizzazione e capillarizzazione di alcune sezioni del sito).
Ciao e grazie del contributo!
Lucio Cadeddu

Vintage...e tweaking che funzionano
Egregio direttore,
per caso sono entrato nel sito tnt-audio.com un mese fa ed è tornata la voglia di hi-fi che avevo ormai perso da tempo. Il sito è veramente eccezionale e vorrei farle i miei complimenti!

Le ho scritto per avere qualche consiglio sul mio vecchio impianto che è cosi composto: amplificatore Pioneer sa 8500 II, casse ESB 75LD, registratore pioneer ctf 900, sintonizzatore Pioneer tx 606; materiale acquistato ormai da circa venti anni.
Ho ripulito tutti gli apparecchi ed ho seguito molti consigli di TNT, in ordine: supporti in legno autocostruiti; per sostituire il lettore cd sony portatile, ho acquistato il lettore cd TEAC 1120 e ho eseguito le modiche stage 1 e (quasi) stage 2; cavi per diffusori TNT STAR, cavo per CD Merlino, cavo di segnale per cd TNT Shield e devo dire quanto sono rimasto sorpreso dalla puntualità e dalla efficacia degli interventi effettuati per migliorare l'ascolto.

Ho anche il giradischi pioneer pl200, ma ancora non ho provato a rimetterlo in funzione, testina Audio Technica AT140LC e Stanton 681EEE acquistate assieme all'impianto.
Sto ascoltando un po' tutti i generi musicali e purtroppo però non ho al momento un buon ambiente di ascolto, spero di migliorarlo in futuro. Camera 4,10x3,50 e diffusori sul lato lungo ai lati di un armadio di 3m e punto di ascolto davanti distante circa 2,50.

Il mio impianto stereo con i consigli di TNT AUDIO ha cambiato suono e soprattutto mi è tornata la voglia di ascoltare la MUSICA...erano anni che non lo facevo! Ora mi sto dilungando troppo, che ne pensa se riesco ad acquistare un NAD 3300 usato per circa 200 euro?
Le chiedo qualche consiglio, al momento ho un budget di circa 300 euro da poter spendere...che cosa devo cambiare per primo nell'impianto?
La ringrazio per la sua cortese attenzione e porgo distinti saluti.
Alessandro Bassi - E-mail: hylbas@tin.it

LC
Caro Alessandro,
ovviamente non posso che ribadire quanto ci faccia piacere apprendere che i nostri piccoli consigli possano essere stati utili per riscoprire la gioia di ascoltare bene la Musica!

Del tuo impianto non cambierei NULLA! Mi spiego: è bellissimo così com'è, con quei pezzi quasi "vintage" ma di buona qualità che sarebbe un sacrilegio (lettore CD a parte) inquinare con apparecchi moderni!
Rimetti in sesto l'onestissimo Pioneer PL 200 (come fare lo trovi sulle
FAQ di questo sito) e rimanda ogni upgrade a quando potrai sistemare l'impianto (dico, le casse) in un modo più consono. Quel NAD che proponi mi pare un po' caro, a dir la verità, e, seppur un po' migliore del tuo SA 8500 II, non ti farebbe fare un salto di qualità decisivo.
Nel frattempo, prova a sistemare tutto l'impianto su un TNT FleXy (tavolino per elettroniche) e compra dischi!!!!!!!!
Ciao e continua a seguirci!
Lucio Cadeddu

Ho comprato l'H/K HD 750
Ciao mitico Lucio!
Ti ricordi la mia lettera che hai pubblicato con il titolo "quale CD economico?" beh...l'ho comprato!
Sabato sono andato da MediaWorld, ho fatto una prova d'ascolto, l'ho confrontato con lo Yamaha 596, ed ho deciso per l'Harman/Kardon HD 750, come, peraltro, mi avevi consigliato.
Devo dire che sono molto contento dell'acquisto, per la cifra che ho speso (252 Euro) penso di aver ottenuto il massimo possibile! Pensavo che in questa classe di prezzo fossero tutti uguali...che errore! Lo Yamaha era insopportabile!
Troppo secco, sibilante, poco musicale...proprio il contrario dello slogan "natural sound"...
Se posso cosigliarti a mia volta ti direi, quando possibile, di mettere sul sito una prova del 750. È un buon apparecchio, sul basso è molto punchy, solido e veloce, ottimo per il rock.
Ha un'ottima estensione e pulizia. Sul medio è trasparente, piacevole, ricrea una bella ambienza ed ha persino una discreta profondità! C'è aria nel mezzo, le note scorrono veloci e le voci sono ben presenti e timbricamente corrette.
Il medio-alto è un po' "digitale", soprattutto i piatti della batteria sono un po' sottili e "tagliati". Ma l'ascolto non è affatto affaticante, tutt'altro. È stato un incredibile salto di qualità rispetto al mio precedente lettore, il Pioneer PD 5700. L'HD 750 è un bel lettore, assolutamente da consigliare a chi può spendere poco.
Grazie ancora per il tuo consiglio!
Saluti,
P.S. Ti assicuro che non lavoro per l'H/K... ;-)
Gianluca Corbisiero - E-mail: saturnz70@yahoo.it

LC
Caro Gianluca,
sono contento che il mio consiglio ti abbia portato ad un acquisto soddisfacente. Le differenze tra lettori CD anche economici ci sono, non si tratta di abissi imperscrutabili...ma ci sono.
Per quanto riguarda l'HD 750 in prova, dovrebbe essere solo una questione di tempo, ridotto a lumicino da queste parti (troppi apparecchi da provare...in arretrato).
Colgo l'occasione che mi hai fornito per sottolineare come, con un po' di fortuna e di disponibilità da parte dei commessi, a volte si riesca a sentire in maniera attendibile anche nelle "grandi superfici" come MediaWorld. Audiofili, non arrendetevi, chiedete sempre di poter ascoltare prima di scegliere!
Buona ascolto!
Lucio Cadeddu

Impianto made in TNT!

[Impianto TNT-Audio

Ciao,
ti mando una foto del mio impianto TNT-ofilo nel caso possa servirti come esempio od idea sul sito nelle pagine dei relativi progetti. Si notano: diffusori TNT Lilliput (grezze) e TNT Munis impiallacciate in acero con frontale in sughero, stand in abete massello TNT Ernesto, tavolino TNT Flexy "componibile" con tre manicotti che tengono insieme due mini-Flexy, in modo da poter disporre le apparecchiature sia affiancate sia in colonna, cavi di alimentazione TNT Merlino CD e TNT TTS.
Un saluto,
Mattia Cobianchi - E-mail: mattiaco@ciaoweb.it

LC
Caro Mattia,
grazie per la bella foto e complimenti per le realizzazioni, davvero molto curate!
Lucio Cadeddu

Ah, l'argent!
Gentilissimo Direttore,
Innanzittutto desidero ringraziarLa per la solerzia con la quale ha risposto ad un mio quesito sui diffusori da accoppiare al mio impianto.
Ho letto e seguo il Suo modo di "vivere" la riproduzione del suono e mi compiaccio soprattutto del fatto che la Musica sia sempre al centro dei suoi attenti consigli. Logico dirà Lei!
Le assicuro che in un mondo di "lupi" come quello dell'hifi o hi-end è sempre più difficile trovare personaggi che non perdano mai di vista lo scopo principale...quello di ascoltare musica!
Penso che proprio quei personaggi, che "provocano" noi acquirenti con frasi del tipo: "ascolti il nuovo modello dell'ampli xyz ...questo sì che suona davvero bene!" "dimenticandosi" che l'ampli o i diffusori li avevamo precedentemente acquistati da lui! Ah l'argent!
Questi gentilissimi Signori hanno ferito (e mi pare anche gravemente) il mondo del buon ascolto e l'hi fi oggi paga a caro prezzo il loro comportamento.
E allora evviva le persone che come Lei hanno profondo rispetto per la musica (non solo riprodotta) e per chi ne fruisce con amore.
Sinceramente
Paolo Paglia - E-mail: orchestra@giovannipressenda.com

LC
Caro Paolo,
esistono almeno due categorie di operatori commerciali: quelli del "pochi, maledetti ma subito" e quelli più lungimiranti. I primi pescano dove possono e nel momento in cui l'hi-end era "di moda" (ed anche un po' "yuppie") si sono buttati a capofitto nella vendita/distribuzione di apparecchi preferibilmente costosi, con margini di profitto elevatissimi, poca competenza e scarsa (se non nulla) attenzione verso il cliente. Lo scopo era "massimo profitto con minor impegno". È normale, succede in tutti i campi.
Però, mentre settori commercialmente più importanti sono in grado di assorbire speculazioni di questo tipo, il settore HiFi, essendo una nicchia, ne ha risentito non poco e dopo il boom dell'hi-end ecco arrivare il crollo, facilitato da due importanti eventi internazionali: l'apertura delle frontiere in Europa (e necessario livellamento dei prezzi, ancora non avvenuto, tra l'altro) ed avvento delle rete Internet che ha portato a conoscenza di tutti i valori reali degli oggetti che qui in Italia venivano importati come fossero il non plus ultra.
Basta farsi un giro sui vari siti dei negozi statunitensi per capire che talvolta abbiamo pagato per oro ciò che era volgare ottone (oddio, lo stesso è successo pure agli americani...comunque).
La seconda categoria di persone è costituita da operatori seri, meno "aggressivi", che puntano a conquistare una solida posizione nel mercato, da far durare negli anni. Ci sono e sono tanti, non occorre scoraggiarsi.

D'altra parte un operatore commerciale non può avere lo stesso spirito di chi, come noi, fa queste cose non per profitto ma per puro piacere di farle. O, meglio, magari lo spirito è sano, ma poi bisogna fare i conti col profitto, che è necessario per vivere.
Non demonizzerei troppo chi cerca di fare il suo mestiere di venditore: chi vende deve cercare di vendere, è naturale. Certo, in qualche caso un po' di etica profesionale non guasterebbe e magari si potrebbe rinunciare ad una vendita per conquistarsi la fiducia del cliente.
Moltissimi lo fanno (come testimoniano di tanto in tanto le lettere di clienti soddisfatti) e questi bisognerebbe tenerseli stretti perchè se è vero che un buon cliente è manna dal cielo per il venditore è altettanto vero che un buon negozio è di vitale importanza per il consumatore che voglia effettuare acquisti ponderati e sicuri.
Grazie per il contributo alla discussione!
Lucio Cadeddu

Audiofilo in "sgabuzzino"
[Stanza impianto]

Caro Lucio,
innanzi tutto complimenti per il sito e per tutte le informazioni in esso contenute.
Sono un appassionato di hi-fi, ascolto musica per alcune ore al giorno ma, fino ad ora, l'ho ascoltata da un compattino da 25W RMS per canale, pur selezionato, ma non hi-fi.
Vorrei rientrare nel mondo dell'alta fedeltà ma il problema sono le dimensioni del mio "micro salottino" d'ascolto, come da allegato.
I diffusori attuali (16x24x36) sono posizionati sulla scrivania.
Pensavo ad un lettore cd economico, ampli fra i soliti che consigli, Rotel 931, Proton S1 o NAD C300 (che ne pensi di quest' ultimo? Mi dicono che con il C320 spendendo poco di più si ottiene molto di più...).
Per le casse, anche se adoro il suono dell'organo e del pianoforte, ovviamente mi tocca rinunciare ai modelli da pavimento con il loro suono pieno e corposo, pensi sarebbero esagerati due satelliti con un sub in un ambiente così piccolo? Sarei anche disposto ad autocostruirmele (Lilliput con o senza supporto o Munis).
Conosci dei monitor o qualsiasi altro diffusore, di qualsiasi tipo, adatto alla mia stanza?
Da posizionare sulla scrivania o su piedistalli appositamente costruiti da porre ai lati di essa? Considerando il mio budget di 7-800 Euro per lettore ampli e casse, considerando il mio "ambientino" d'ascolto pensi che potrei riuscire ad ascoltare un po' di musica decentemente?
Grazie per le risposte e scusami per tutte queste domande ma non posso cambiare casa o stanza dove dedicarmi alla mia passione....
Ciao e a presto
Peppe - E-mail: pe.ro@inwind.it

LC
Caro Peppe,
non potresti sistemare una coppia di
TNT Lilliput ai lati della libreria, invece? Complete dei loro "piedistalli" (in realtà volume di carico per il woofer) occuperebbero uno spazio minimo (12 x 16 in pianta!) e potresti ascoltarle quasi decentemente dal divano. Per l'ampli, orientati su uno di quelli citati ed evita velleità migliorativa, almeno in questo momento. Il C320 comincia a costicchiare (circa 400 Euro di listino) e non avrebbe senso spendere metà del budget per il solo amplificatore, anche perchè poi non ti basterebbero per il resto (casse e lettore CD).
Per quest'ultimo potresti optare per il già citato (vedi lettere precedenti) Harman Kardon HD 750 da 250 Euro o giù di lì.
250/300 Euro per l'ampli, il resto per le Lilliput (dovrebbero bastare 150 Euro) e qualche cavo (autocostruito) decente.
Infine, non sottovalutare troppo la tua stanza. Il mio impianto "B" suona in una stanzetta appena più grande (un paio di metri quadri in più, 4.30 x 2.20 metri, anche se "dedicati") ed il risultato non è così male. Ci si riesce a far suonare anche dei piccoli diffusori da pavimento senza troppi problemi. La soluzione col sub sarebbe invece più problematica e difficile da ottimizzare.
Fammi sapere!
Lucio Cadeddu

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