Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 16/7/2016 - 23/7/2016

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  1. Classe D per l'estate
  2. Source direct o pre passivo?
  3. Re: Problemi con il crossover di una coppia di Advent 4002
  4. Richiesta aiuto per riparazione Yamaha A520
  5. Re: Considerazioni sulla musica in streaming
  6. Re: Dubbi su casse Sony
  7. Articolo "tombale" sull'Home Theater
  8. Scelta del DAC
  9. Re: Diffusori ad alta sensibilità
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Classe D per l'estate
Buongiorno caro Lucio,
ci siamo già scritti tanto tempo fa ed ho seguito sempre i tuoi preziosi consigli, ora ho sostituito una piccola parte del mio impianto che mi sembrava effettivamente il punto debole, mi riferisco ai diffusori, ora possiedo una meravigliosa coppia di Tannoy Stirling SE, prima possedevo delle Audes Adagio e ti posso assicurare che la differenza è difficilmente immaginabile, chi poi come me si avvicina a questo mondo dei coassiali per la prima volta, dubito possa tornare indietro.
Un piccolo quesito, attualmente sono pilotate con un PushPull di KT88 e sono assolutamente perfette, volendo, visto il periodo estivo ed il calore emanato, sostituirlo provvisoriamente con un buon classe D a basso costo però, quale modello, vista la sensibilità delle mie, potrebbe essere il più adatto tra quelli da voi testati?
Grazie e non ci mollare mai...
Paolo - E-mail: paolo.cignolini (at) alice.it

LC
Caro Paolo,
hai fatto bene a entrare nel mondo Dual Concentric di Tannoy, le Stirling sono delle casse di altissimo livello e di grande sostanza. L'impedenza non è particolamente critica, mentre la sensibilità è elevata (92 dB). Questo significa che basta un piccolo amplificatore per generare pressioni sonore adeguate. Ovviamente, l'adeguatezza dipende pesantemente dalle tue esigenze e dalle dimensioni della stanza d'ascolto. La tua amplificazione valvolare, essendo un push-pull di KT88, dovrebbe avere un bel po' di watt. Se la stanza fosse grande, potresti trovare insufficiente la solita bassa potenza dei piccoli classe D come il Trends Audio, con 9 watt per canale appena. Sarebbe forse più sicuro puntare verso un Classe D di potenza più elevata, come il solito Dayton DTA120 o altri con chip analoghi, senza dimenticare i nuovi amplificatori con chip Texas.
Già una ventina di watt su 8 Ohm saranno più che sufficienti nella stragrande maggioranza delle situazioni, anche se la stanza fosse ampia.
Qualora invece volessi spendere un po' di più, potresti valutare soluzioni integrate tipo NuForce (e successivi) e apparecchi simili, sempre in classe D ma di categoria più elevata. Attenzione però, perché potresti decidere di disfarti del valvolare dopo la prova di uno di questi ;-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Source direct o pre passivo?
Carissimo direttore, in questo momento mi sto godendo una giornata in un club privato (piscina in una valle cosparsa da uliveti, vicino Frascati) tra una nuotatina e l'altra leggevo i suoi preziosi consigli sui vari “mostri di loudness” e...vari altri mostriciattoli deducendone che la sua preziosa guida minimalista è quanto di più sano possa esserci in un audiofilo medio.
Premessa la mia stima per le sue recensioni rilassanti e costruttive volevo domandarle cosa ne pensa del tasto "SOURCE DIRECT" e se minimalmente parlando sia la stessa cosa in fatto di purezza del segnale collegare una sorgente, tramite ovviamente un volume passivo....direttamente in uno stadio finale. Ovvero, varrebbe l'equazione: SOURCE DIRECT = DIRECT AMP (finale)?
Buon fine settimana.
Luigimassimo - E-mail: luigimassimo49 (at) gmail.com

LC
Caro Luigimassimo,
beato te che ti rilassi al fresco, qui si lavora e si boccheggia! Il tasto source direct che era più di moda un bel po' di anni fa, è un modo per saltare tutti i controlli nella sezione preamplificatrice di un ampli integrato, tagliando tipicamente filtri e controlli di tono. In questo modo il segnale attraversa meno stadi attivi e, in teoria, dovrebbe deteriorarsi meno.
Un pre passivo, invece, è una soluzione nettamente più radicale, nel senso che non c'è alcun effetto di preamplificazione, ma solo attenuazione, tramite potenziometro, prima che il segnale della sorgente arrivi alla sezione finale. Alcuni amplificatori integrati avevano di fatto uso di questo approccio minimalista, ricorrendo a una sezione pre completamente passiva. Quindi, se vuoi, le due cose sono fondamentalmente diverse, essendo quella del pre passivo una soluzione ben più radicale e minimal.
Non è, però, necessariamente la migliore, perché talvolta l'impedenza d'uscita della sorgente e quella d'ingresso del finale (e anche le relative sensibilità/tensioni) non sono molto in accordo tra loro ed ecco perché un pre attivo ha ancora la sua ragione di esistere. In alternativa, potresti pensare a un pre passivo a trasformatori che sembra essere un po' la soluzione di compromesso più convincente.
Nel pre passivo tradizionale la qualità del potenziometro assume un'importanza molto elevata, così come quella del cablaggio interno, dei connettori e delle saldature.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Problemi con il crossover di una coppia di Advent 4002
Buon giorno Lucio, puoi mettermi tra gli audiofili felici. Non erano i crossover difettosi delle Advent 4002. Ho letto la tua risposta che mi consigliava di provare con altri due tweeter funzionanti, in effetti è stata la soluzione che mi ha fatto capire che i crossover erano a posto, ho provato con due Peerless che giravano sullo scaffale del mio "atelier".
Come ti dissi i tweeters sussurravano, ho cercato e ho trovato (penso unici al mondo, quelli col magnete quadrato) una coppia di tweeters negli USA in eBay che compresa la spedizione e lo sdoganamento sono costati 180€. Ma dato che sono un temerario ed avendo oramai i ricambi (non sono ancora arrivati) ho preso uno dei due tweeter, ho tolto le 4 viti e con la delicatezza di un neurochirurgo che opera al cervello l'ho aperto.
La bobina era bloccata nel magnete dal ferrofluido, delicatamente e con pinzette da sala operatoria l'ho estratto mantenendo la spirale di rame intatta.
Ho visto che il ferrofluido era un po' essiccato ho aggiunto del lubrificante, poco poco, ed l'ho mescolato andando a fondo nella cava del magnete. Poi ho rimesso la bobina dopo aver cercato di dargli una rotondità, che è entrata benissimo senza forzare. Ho richiuso il tweeter ed ho provato a vedere se fosse cambiato qualche cosa, dava segni di vita.
A questo punto ho rimesso il tweeter al suo posto nella cassa e l'ho collegata all'amplificatore ho acceso e....SUONA anzi STRASUONA, allora ho provato con un segnale sinusoidale a varie frequenze, poi rumore bianco, poi rumore rosa, poi onda quadra, suonava tutto a basso ed alto volume, nessun segno di cedimento.
Ho preso l'altro tweeter ed ho fatto la stessa cosa l'ho rimontato ed anche quello funziona alla grande. Ora è una giornata che vanno a buon volume, ho provato tutti i generi, ma il vibrafono del Modern Jazz Quartett in “Fontessa” è la cosa che mi soddisfa maggiormente.
Le ho accoppiate alle Advent 5002 che ho e le ho confrontate, nessuna differenza se non una leggera minor presenza suo bassi forse dovuta dalla minor dimensione della cassa acustica.
Ora l'unico neo dell'avventura è che ho due tweeters Advent originali in più, ma avendo due coppie di Advent con questo componente (una 5002 e una 4002) male non fa. Non immaginavo che fosse solo l'essicazione del fluido il problema, ora ho imparato un'altra cosa. So che qualcuno dirà ”Ma che te ne fai di 4 casse uguali”, gli rispondo: ”Vieni pure a sentire un Sansui 11000 che le spinge tutte e quattro, con la tua musica e poi ne riparliamo”.
Per quanto riguarda le Advent 2002 ti posso dire che i woofer sono stati riconati da poco (mi ha detto il vecchio proprietario) che è come se fossero nuovi, non so chi l'abbia fatto, ma ho messo le casse in rodaggio ed ora le ho confrontate con le sorelle maggiori, sono meno "pastose" delle grandi ma la sensazione di fastidio è man mano passata in effetti penso che la causa era che i woofer erano duri.
Come suono non sono le 5002 con un piccolo ampli in un piccolo locale danno soddisfazione. Per ora suonano nel mio "atelier" ma pilotati da un vecchio Technics SUZ990 che di watt ne ha un po'.
A.E. - E-mail: aepiccardi (at) gmail.com

LC
Caro A.E.,
sono felice di sapere che alla fine l'avventura abbia avuto un lieto fine. Come scrivevo, talvolta altoparlanti molto vecchi si inchiodano, vuoi per le bobine mobili, per il ferrofluido (quando c'è), per le sospensioni o persino per colpa degli spider interni che si induriscono col tempo.
Le ribordature, poi, sono sempre un terno al lotto, talvola vengono usati materiali di cedevolezza differente da quella originale e il suono cambia. In generale, comunque, un certo rodaggio vigoroso è sempre necessario prima di poter valutare adeguatamente il risultato finale.
Per quanto riguarda l'utilità di far suonare quattro casse nello stesso ambiente, temo tu sappia come la penso. E non importa che ci sia il Padreterno a pilotarle, sempre 4 casse sono, e la stereofonia ne richiede due. Comunque, l'importante è che tu sia soddisfatto del risultato raggiunto!
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Richiesta aiuto per riparazione Yamaha A520
Salve, sono un appasionato di Elettronica non di certo al tuo livello, sto cercando di riparare un Yamaha A520, i finali del canale DX erano saltati, compresi altri transistor come i TR108-110 (vedi schema allegato) della premplificazione ed i due FET TR104-106. Tutti i transistor comunque sono stati controllati nel canale R non funzionante. Alla fine mi ritrovo un anomalia sulle tensioni, che ho riportato a matita sullo schema [cliccare sull'immagine per la versione ad alta risoluzione], Il canale L ha le tensioni come indicato sullo schema stesso (cioè conformi) mentre sul R ci sono delle evidenti anomalie che ho evidenziato con numeri in rosso, mentre in verde sono quelle attese corrette (sul canale R).
I due zener D125 e 126 li ho verificati smontantoli e provando a stabilizzare una tensione di crescente e quindi verificando sul campo che sono da 6V e funzionanti anche i diodi D102-104 120-122-124 sono OK, li ho smontati per non avere dubbi.
Ho controllato e ricontrollato i transistor smontandoli, permane il problema tensione cpme riportato sullo schema allegato, sul punto di test TPRĜ dovrei trovare zero volt a riposo come nel canale funzionante ced invece mi trovo -45Volt.
Non so più che guardare, ci ho perso parecchie ore, l'alimentazione principale è OK, il ponte diodi ed i due condensatori fanno il loro lavoro. Cosa potrebbe essere che mi da quelle tensioni anomale? Mi puoi aiutare?
Grazie e saluti,
Franco - E-mail: f.spagnolo (at) outlook.it

[Schema ampli Yamaha A520]

GP
Caro Franco,
così, molto a naso, il problema mi sembra sia a livello di pilotaggio, il fatto che la tensione sulla base del TR112 sia a -55 è chiaramente anomalo. La cosa strana è che se la tensione sull'emettitore è pure -55 o giù di lì come immagino il TR dovrebbe essere interdetto, quindi la tensione sul collettore essere positiva o almeno alta. Invece la tensione è -54, come se fosse quasi chiuso. Prova a controllarlo: magari potresti anche staccarlo e vedere che succede al pilotaggio (cioè che tensione c'è sulla piazzola della base senza transistor: dovrebbe essere più elevata (non è detto che sia -54 e rotti, se leggo bene lo schema, perche questa credo derivi essenzialmente dalla Vbe del TR112). Facendo questi esperimenti, però, sta attento a non arrostire nient'altro...
Spero di esserti stato utile,
Giorgio Pozzoli

Re: Considerazioni sulla musica in streaming
Caro Lucio,
appena ho letto la tua
risposta al lettore che ti ringraziava per avergli fatto ricordare le emozioni di quando acquistavi i vinili da ragazzo, mi è venuto naturale scriverti per approvare TOTALMENTE la SLOW WORD :-)
L'80% dei mali odierni è dovuta alla velocità, l'uomo NON è fatto per essere veloce, al contrario il nostro cervello, che è la cosa IN ASSOLUTO più incredibile che esista nell'universo, nonostante tutto non può fare BENE più di una cosa alla volta, eppure l'idiozia umana pretende velocità sempre più disumane con conseguente stress e, quindi, aumento delle malattie dovute ad esse.
Ormai la ricchezza non è più dovuta a quanti soldi si ha ma a quanto tempo libero e serenità si riesce ad ottenere. Pensa che se, istantaneamente, l'interà umanità si eclissasse, nulla e ribadisco NULLA nel mondo naturale se ne accorgerebbe, in quanto ogni cosa che l'uomo ha creato in migliaia di anni serve solo ed esclusivamente a se stesso, non fa parte della natura.
Ti invio un video registrato dalla stupenda trasmissione DARYL'S HOUSE dell'immenso Daryl Hall (un 70enne che dimostra 25 anni MINIMO di meno) insieme alla cantante inglese Rumer che raggiunse i primi posti delle classifiche UK con il suo primo album, la meravigliosa canzone si intitola, ovviamente...SLOW!
Grandi musicisti, grande cantante, grande Musica e grande atmosfera!
Buone vacanze,
p.s. siccome penso che la trasmissione Daryl's house sia un capolavoro ti invio altri due incredibili video, uno di Hall con Dave Stewart degli Eurythmics con una versione stupenda di “Here comes the rain again” e l'altro con la nuova synth-funk band dei Chromeo.
www.youtube.com/watch?v=kPNf6sQ-ME4
www.youtube.com/watch?v=WOE1-2Fza5Q
Marco - E-mail: miximixi (at) tin.it

LC
Caro Marco,
grazie anche a te per il confortante feedback!!! Incidentalmente, mi capita spesso di chiedere ai miei amici che sono schiavi del lavoro e dell'accumulo di denaro se, per caso, abbiano il tempo e la serenità per godersi i frutti del proprio lavoro o, magari, se non hanno neppure il tempo per spenderlo tutto questo denaro prodotto. La risposta, tristemente, è sempre negativa. È così per l'audiofilia: il mezzo che diventa fine: l'impianto è il fine, la musica il mezzo. Dovrebbe essere il contrario! Così, il lavoro non è più il mezzo col quale raggiungere un fine (vivere meglio) ma è esso stesso un fine. Produrre per produrre, guadagnare per guadagnare. Ho sempre pensato che si debba lavorare per vivere (e, se si è fortunati, per divertirsi mentre si lavora) e non vivere per lavorare. E che si debba acquistare prodotti HiFi sempre più sofisticati per ascoltare sempre meglio la Musica, dimenticandosi dei componenti che la riproducono.
Alla fine di tutto, infatti, non ci resterà poi molto: la soddisfazione di aver vissuto in armonia, godendoci la vita e i nostri affetti e, magari, provando persino a fare qualcosa per gli altri. La “cassa definitiva” cui tanti audiofili aspirano, purtroppo, è solo la “livella” (cit. Totò) che riporta tutti sullo stesso piano.
Grazie infine per le belle segnalazioni musicali, Daryl Hall (insieme con John Oates) è un artista che ho sempre ammirato e stimato!
Grazie del prezioso spunto!
Lucio Cadeddu

Re: Dubbi su casse Sony
Grazie mille per la
risposta, la volevo aggiornare sui risultati raggiunti, magari possono risultare utili ad altre persone possedenti queste casse. Il crossover tagliava infatti woofer e tweeter con incrocio a 1800 Hz (se non ho sbagliato i calcoli), ed in effetti non la ritengo una grande scelta inviare un tale quantitativo di potenza ad un tweeter così piccolo. Ho inoltre provato ad alimentare il solo woofer completamente senza filtro, ed è in grado di salire almeno sui 4000Hz (ad orecchio) senza grossi problemi. Ho fatto così: ho eliminato totalmente il filtro Sony, lasciando il woofer collegato direttamente ai morsetti di ingresso, lasciando così che siano le leggi della fisica a limitarlo in frequenza, poi per quanto riguarda il tw ho realizzato un semplice filtro 6dB/ottava sui 5500hz tramite un condensatore 4.7 microfarad poliestere ed una resistenza 6ohm in serie in quanto anche sul crossover originale Sony era presente, ed in effetti senza il tweeter è circa 3dB sopra risultando fastidioso.
Contrariamente a prima sembrano tutto un altro diffusore! Il woofer collegato "diretto" all'ampli consente a quest'ultimo di farsi pilotare (e frenare quando necessario) senza problemi rendendo la gamma bassa molto più pulita e controllata, migliorando la dinamica e l'attacco. La gamma media ne ha beneficiato moltissimo, essendo quasi interamente riprodotta dal woofer e solo una minima parte dal tweeter, migliorando molto la coerenza tonale in quella porzione dello spettro. Al contempo il tweeter, alleggerito del carico sul medio, vola letteralmente in alto, scomparendo al contempo quella sensazione di grana e scintillio che era presente prima. Non so se questa modifica è stata dettata dai tweeter un po' "cotti", in effetti, però ora sono molto godibili e penso che sostituiranno i miei autocostruiti :-)
Allego foto dello schema del nuovo crossover, magari può essere utile.
Grazie ancora,
Marco - E-mail: mrcbaglioni (at) gmail.com

[Sony APM22 ES crossover mod]

LC
Caro Marco,
ottima idea quella di semplificare all'osso il crossover! Far lavorare il woofer fino a 5500 Hz senza l'aiuto del tweeter è stato forse un azzardo, ma se all'ascolto il risultato è soddisfacente come sembra, la strada deve essere quella giusta. Grazie per lo schema! I tuoi diffusori non sono molto conosciuti o popolari, all'epoca (e anche ora) la diffidenza verso casse acustiche giapponesi era tanta, ma l'idea resterà comunque nei nostri archivi, per futura memoria e se qualcuno un giorno farà una ricerca su questi Sony troverà la tua esperienza diretta sicuramente utilissima.
Tra l'altro, avresti potuto approfittarne per rendere biwiring le tue Sony, vista la semplicità del crossover modificato! E, magari, avresti potuto cogliere l'occasione per un ricablaggio completo all'interno o per irrigidire il cabinet, si tratta di piccole cose ma un po' di differenza potresti sentirla.
Grazie per il feedback!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Articolo "tombale" sull'Home Theater
Carissimo Lucio,
non credo si ricorderà di me in quanto ci siamo sentiti solo occasionalmente in passato, e per di più su argomenti solo vagamente correlati all'Hi-Fi, quali la grammofonia di cui posso forse osare fregiarmi del titolo di "esperto".
Devo purtroppo esordire con le doverose condoglianze per la scomparsa di suo fratello, che davvero, se solo fosse possibile, avrei desiderato non doverle porgere mai. Mi auguro che lo scorrere del tempo abbia già cominciato a mitigare il dolore per questa perdita, lasciando il posto al ricordo di quanto di positivo e di bello lei e suo fratello avete fatto assieme.
Cerco di venire rapidamente al punto, anticipandole che la presente non è una richiesta di cosulenza. Conoscendo bene la posizione di TNT audio riguardo i sistemi Home Theater, e cercavo un articolo di riferimento che spiegasse in dettaglio per quali ragioni questi sistemi mal si conciliano con l'Hi-Fi per spedirlo ad un amico "in dubbio su quale via scegliere", ma apparentemente non sono riuscito a trovarlo.
Nelle
FAQ si possono leggere una serie di monografie ormai molto vecchie (20 anni) dal tono piuttosto aperto verso l'HT, che all'epoca era una novità. Nella pagina di presentazione della vostra iniziativa "We support Real Stereo" ho trovato solo vaghe parole sul fatto che due diffusori possano bastare e poco altro. Qualche accenno al fatto che i sistemi HT siano poco adatti all'Hi-Fi si trova sparso qua e là nella "posta", ma non c'è (o almeno, io non ho trovato) nulla di sostanziale e sistematico.
Ho letto infine la pagina di presentazione della rivista online VideoHiFi di Moroni, occasione in cui avete deciso di interrompere definitivamente le consulenze riguardanti lo HT: anche qui nulla di tecnico o sistematico; la decisione di "passare e chiudere" con lo HT appare al lettore come un semplice passaggio di consegne.
Non crede che forse sarebbe utile tirare le somme, scrivendo un articolo redazionale "definitivo" sulla questione, che spieghi per filo e per segno perchè un audiofilo dovrebbe tenersi alla larga dallo HT? O raccogliendo l'opinione sullo HT (suppongo generalmente negativa) dei redattori abituali di TNT audio? Si potrebbe collocare il tutto a chiosa della vecchia serie di articoli sull'HT, che considerata la posizione attuale di TNT audio rispetto allo HT, letti oggi risultano perfino un po' fuorvianti...
Con i miei migliori saluti,
Marco - E-mail: marco.gilardetti (at) hirtel.it

LC
Caro Marco,
grazie per le tue gradite parole di cordoglio. Purtroppo il tempo, in questi casi, non fa altro che aumentare la consapevolezza della perdita.
Per quanto riguarda l'articolo tombale sull'HT credo non sia più necessario scriverlo, perché il settore è letteralmente imploso su se stesso: nessuna novità sostanziale e un generalizzato calo di interesse anche da parte del grande pubblico.
I motivi sono facilmente riassumibili in poche righe: già installare a dovere due diffusori è complicato e impone una lotta all'arma bianca contro riottose consorti che vorrebbero vedere le casse nascoste alla vista il più possibile, figuriamoci inserirne in ambiente 6 (4 + sub + centrale!).
Poi, che questa moltiplicazione dei pani e dei pesci non giovi alla musica due canali è fin troppo ovvio: il segnale di partenza è due canali (la maggior parte delle volte), tutto ciò che è maggiore di due, come numero di canali e di diffusori, è superfluo!
Inoltre, resta la questione del rapporto qualità/prezzo: a parità di spesa è OVVIO che un sistema semplice due canali suoni meglio di uno che include 5 canali di amplificazione, un processore digitale di segnale e 4 diffusori in più. Nessuno regala niente, perciò: più scatole acquisti con un dato budget e più bassa sarà la qualità di ogni singola scatola.
Il tuo amico deve soltanto chiedersi se non possa fare a meno degli effetti pirotecnici del surround (che per essere riprodotti adeguatamente, però, richiedono cifre importanti) oppure se si può accontentare di un'ottima riproduzione due canali. I dialoghi e le colonne sonore, comunque, saranno riprodotte meglio da un impianto due canali (a parità di budget).
È solo una questione di priorità: musica o effetti speciali?
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Scelta del DAC
Gent.le direttore,
tempo fa comprai un Project Dock Box S con DAC incorporato Cirrus Logic (24bit/192kHz) per il mio iPOD Classic. Nonostante abbia rippato i miei cd in formato aif o wav, mantenendo dunque la qualità originale dei file audio 16/44.1(48), con mia sorpresa ho notato un evidente miglioramento della gamma bassa e medio-bassa rispetto al mio onorevolissimo lettore Marantz CD63-KIS. Naturalmente capisco che il Marantz è un po' datato (1997) però non mi sarei mai aspettato un miglioramento del suono così evidente.
Dopo qualche tempo comprai un lettore multimediale Western Digital WD TV HD per vedere i film sul tv in alta definizione. Essendo però un lettore multimediale, riproduce anche la musica in molti formati diversi. Nell'HDD connesso al WD, oltre ai film, ho diverse migliaia di brani in mp3 per cui ho collegato le uscite analogiche RCA al mio ampli AMAudio PA30 (un amplificatore di eccezionale qualità per cui non ringrazierò mai abbastanza Stefano Monteferri per la sua recensione su TNT-AUDIO e la fortuna che ha voluto che ne trovassi uno completamente rigenerato a prezzo di usato nella fabbrica di Attilio Conti) e debbo dire che già così la qualità di riproduzione non è male anche tratandosi di mp3 a 320kbps.
Vengo al punto. Siccome il Marantz ha cominciato da un po' di tempo a perdere colpi, nel senso che i cd li riproduce spesso con delle fastidiose micro-interruzioni durante i brani, e che già qualche anno fa cambiai la meccanica Philips, mi è balenata l'idea di rippare di nuovo (senza trasferire il contenuto dell'iPOD su HDD in quanto il Western Digital non riconosce la codifica Apple per i nomi dei brani e il fatto di non potere vedere il nome del brano sul televisore mi dà fastidio) i miei circa 300 cd in wave e trasferirli sull'HDD attaccato al WD. Ora il lettore multimediale oltra alle uscite RCA ha anche l'uscita Toslink per cavi ottici audio, per cui, allo scopo di migliorare ulteriormente la qualità del suono, bypasserei il DAC del WD e ne connetterei uno di migliore qualità.
Dunque. Potrei acquistare un DAC minimale come il Fiio D03K Taishan 24/192 (con 35-40 euri me la cavo), sembra un buon oggetto cinese ma che nelle specifiche non dichiara quale convertitore usa; oppure fare un salto di qualità e prendere un Pro-Ject DAC Box S Convertitore D/A dotato di convertitori Texas TLV320DAC23 24/96 8x a 155 euri; oppure prendere il Cambridge Audio DacMagic 100 24/192 Wolfson 8742, che tu conosci bene in quanto recensito sulla tua bella rivista, a poco più di 200 euri. C'è da dire che oltre al prezzo gli ultimi due hanno molte più uscite e ingressi rispetto al Fiio e quindi sono più versatili anche in prospettiva futura.
Però quello che a me interessa di più in assoluto è naturalmente la qualità del suono. Quindi ti chiedo: tu quale dei tre mi consiglieresti tenendo conto che ascolto prevalentemente musica rock, progressive rock, jazz e meno classica? Il mio impianto si completa con un giradischi Project RPM9, testina Micro Benz Wood S, step up Lehmann Audio Black Cube SE, diffusori B&W 805 Matrix su stand.
Grazie per la collaborazione Lucio.
Un cordiale saluto.
Francesco - E-mail: francescodis (at) gmail.com

LC
Caro Francesco,
che il vecchio Marantz CD63 KIS possa mostrare qualche debolezza quando confrontato con sorgenti digitali più moderne non è sorprendente e anzi, aggiungo, meno male che è così. Il fatto che cominci anche a leggere male qualche CD è un segno del destino, significa che è ora di mandarlo in pensione. Tieni conto che, però, è in qualche modo una sorta di classico, essendo la versione “Ken Ishiwata Signature” di un lettore CD che ha contribuito a riportare sulla bocca degli audiofili il marchio Marantz, dopo anni di decadenza.
Pertanto, se riparato (magari bastano pulizia e lubrificazione) potrebbe spuntare quotazioni interessanti nel mercato dell'usato. A mio parere, se funzionante, anche 250/300€ per un esemplare in ottime condizioni, con imballo e istruzioni.
Per quanto riguarda la scelta del nuovo DAC non è facile confrontare prodotti così diversi per prezzo e caratteristiche. La mia preferenza personale, per tutti i motivi che tu stesso hai evidenziato, va al Cambridge Audio DacMagic. Visto il resto dell'impianto, di buona qualità, non rischierei di compromettere la qualità della riproduzione digitale con un DAC economico come i FiiO che hai indicato. Il divario tra digitale e analogico potrebbe essere eccessivo, tutto a sfavore del primo, naturalmente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Diffusori ad alta sensibilità
Caro Direttore,
grazie per la
risposta che hai voluto darmi tramite la posta settimanale su TNT. Alla fine, penso che, appena sarò riuscito a vendere una della mie chitarre, mi orienterò verso le Klipsch R-26F o RF 52 MKII, anche perché il progetto di autocostruzione che mi hai proposto, è piuttosto costoso: David Dicks di commonsense audio.com, dove si possono comprare quei drivers, vuole, spese di spedizioni comprese, 325 dollari. Aggiungi a questi le spese per la costruzione dei due "mobili", si va, secondo me, ad almeno 400 Euro.
Intanto, grazie per la tua usuale cortesia e sollecitudine. Ciao e buona serata.
Luca - E-mail: lucaemme (at) yahoo.com

LC
Caro Luca,
l'autocostruzione è sempre una strada radicale, da imboccare se si è consci di ciò che si sta facendo. In particolare, si deve essere ben coscienti del fatto che l'investimento iniziale molto difficilmente sarà monetizzabile sul mercato dell'usato. Nessuno acquista diffusori autocostruiti, perché il bello del DIY è proprio sapere di essere stati noi stessi artefici del suono e dell'oggetto.
Hai ragione sugli Audio Nirvana, tra spedizione e materiale per il cabinet il costo si avvicina alla cifra che hai indicato. Per questo budget, nel mercato dell'usato, si trovano tanti diffusori ad alta sensibilità, ad esempio Klipsch.
Il vantaggio, indubbio, sarebbe quello di poter entrare in possesso di una coppia di diffusori di qualità elevata, eventualmente persino monetizzabili facilmente in caso di successivo upgrade.
Tienimi aggiornato sui futuri sviluppi,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Ciao Direttore,
in modo imprevisto ho vinto l'asta e ho ricevuto lo sconosciuto finale Fidelity Topas IV. Sono rimasto sorpreso da come suona, la cosa che posso dire è che non ho mai sentito le mie Audio Physic Tempo III rivelare tanti dettagli ambientali e non ho mai sentito così profonda e distinta la linea del basso elettrico.
Il confronto è con diverse amplificazioni che ho usato nel corso di tanti anni (mentre i diffusori restavano al loro posto) da ultimo un finale NuForce Stereo Reference 8.5 v2, poi, senza ordine cronologico, YBA Integré, Luxman M383, Opera Consonance Reference 150, Audio Analogue Enigma, Virtue Audio M2, Astin Trew pre e finale, Praecisa Acustica Sonoro, non ricordo altro al momento, tutte cose molto differenti fra loro ma con nomi riconoscibili. Se poi considero il prezzo d'acquisto, 550 euro, ovviamente usato, mi chiedo se esista un mondo di apparecchi sconosciuti e ben suonanti nascosto fra le pieghe delle cose ben note e diffuse.
Sconosciuto è l'unica parola che mi viene da usare per questo amplificatore tedesco, non sono riuscito a trovare una sola notizia esaustiva o anche minimamente informativa, solo su un blog tedesco un utente si disperava di non trovare riparatori per il suo Topas IV guasto perché era ormai per lui "insostituibile"; ho dovuto usare Translate per tradurre la conversazione ma il risultato era attendibile. E con questo ti ho raccontato di un salto nel vuoto andato a buon fine.
Grazie e buon lavoro.
Alessandro - E-mail: alessandro.petronio (at) tiscali.it

LC
Caro Alessandro,
che dire? Anche a me il finale in questione non dice niente, ma se suona come dici forse vale la pena approfondire e cercare di recuperare più informazioni possibile. Pertanto, dovesse capitarti qualcosa di più, non esitare ad aggiornarci. Ci piace moltissimo trovare affilatissimi aghi nel pagliaio :-)

Scioccati dalle notizie dell'incidente ferroviario in Puglia, dell'attentato di Nizza e del golpe militare in Turchia i nostri sentimenti in musica sono questi, espressi benissimo da “This world over” degli XTC, dall'album capolavoro “The big express”. Il testo sintetizza la preoccupazione e il disagio per questo mondo in frantumi. Correva l'anno 1984, ma avrebbe potuto essere scritta ieri.
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su
YouTube. Buon ascolto!

Ah well, that's this world over
Ah well, next one begins

Will you smile like any mother
As you bathe your brand new twins?
Will you sing about the missiles
As you dry odd numbered limbs?

Ah well, that's this world over
Ah well, next one begins
Ah well, that's this world over
You sadly grin

Will you tell them about that far off and mythical land
About their leader with the famous face?
Will you tell them that the reason nothing ever grows
In the garden anymore
Because he wanted to win the craziest race
That's this world over

Will you smile like any father
With your children on a Sunday hike?
When you get to a sea of rubble
And they ask "What was London like?"

You tell them, "Ah well, that's the world over"

Will you tell them about that far off and mythical land
And how a child to the virgin came?
Will you tell them that the reason why we murdered
Everything upon the surface of the world
So we can stand right up and say we did it in his name?

That's this world over
Or so it seems
That's this world over
The end of dreams

That's this world over, over, over and out.

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